Zuppa d’orzo con la zucca
A furia di viaggiare solo con il bagaglio a mano sto diventando meteorologicamente fatalista. Inutile leggere le previsioni – mi dico – se tanto il posto per un cambio in più nella sacca non ce l’ho. Meglio convincersi che è impossibile far fronte a ogni evenienza della vita, a cominciare da quelle climatiche.
Ne consegue che l’impegno che distolgo dal preparare i bagagli finisco per profonderlo nell’accettare quelli che un tempo si chiamavano “imprevisti”.
L’ultimo mio arrivo in città è stato come uno sbarco su Marte: mentre affondavo le infradito nelle pozzanghere cercando di darmi un tono disinvolto, i miei pantaloni bianchi diventavano a ramages color pantano (sempre più fitti a ogni suv che incrociavo per strada) e più d’uno si voltava a guardarmi. Non è che avessero proprio tutti i torti: questa è una città che ama giocare d’anticipo, qui accendono le luci di Natale a novembre, vendono i costumi da bagno a Carnevale e al primo accenno di pioggia – foss’anche un acquazzone d’agosto – tirano già fuori gli stivali di gomma. Insomma: si portano avanti…
Un re africano ammantato in una pelle di leopardo sarebbe passato inosservato: l’avrebbero al massimo preso per un nuovo stilista emergente. Ma la mia mariniére a righe bianche e blu, senza nemmeno una giacchetta, risultava colpevolmente sfasata: “fuori tempo” e in censurabile ritardo.
Così ho girato la chiave nella toppa con la fastidiosa sensazione di essere indietro prima ancora di cominciare. E nonostante i miei sforzi, tutto procede al passo un po’ affannato del ritardatario: la casa bisognosa di attenzioni, l’agenda “selvaggia”, la quotidianità che fatica a ritrovare il ritmo. Manca un po’ d’ordine, in questa mia ripresa d’autunno…
Perciò mi sono data un punto fermo, anche se non proprio di primissima scelta: un punto di partenza, nella momentanea difficoltà di stabilirne uno di arrivo. Da qualche parte bisogna pur ricominciare e “qualcosa” è sempre meglio di “niente”: questo è il mio mantra in simili frangenti.
E ho iniziato spalancando le credenze di cucina.
Due giorni passati a ricomporre ordinate file di utensili, a impilare pirofile e stampi, a rimettere i tagliabiscotti in un’unica scatola di latta (forse il prossimo passo verso la saggezza è smettere di comprarne…).
Ho sedato liti tra pacchetti di farina organizzati per clan, per un posto in prima fila sullo scaffale: quelle di grano (otto diverse…) contro tutte le altre (una lista senza fine, da quella di castagne a quella di semi di lino). Ho arginato sconfinamenti tra pacchetti di cereali in fiocchi e quelli di cereali soffiati (altra mania della sottoscritta).
E infine – come ogni anno – ho costretto i doppioni a sedere fianco a fianco: tre pacchetti dello stesso cacao (mi sono sentita moltissimo equo-solidale), sei tavolette di cioccolato amaro (ci sarà un post “energetico” a breve…), due confezioni di riso selvaggio, tre di miglio integrale e due di orzo perlato. Due barattoli di golden syrup (ci metterò un po’ a smaltirlo), e tre di malto d’orzo (finiranno in un attimo, se ricomincio a panificare).
Perciò adesso non c’è ordine solo nelle credenze: sono gli archivi che ho in testa che hanno ripreso a funzionare. Almeno quelli della sezione “cucina”.
Per gli altri ci sono le prossime settimane (adesso sono alle prese con la sezione “progetti di lavoro” e due giorni non mi bastano…). Mi sento come davanti a una catena di montagne e devo trovare il modo di arrivare dall’altra parte: non è impossibile, devo solo individuare il passo alla mia portata. Ce la posso fare. Soprattutto perché ho messo via i sandali, anche se qualche maglietta a righe ancora me la infilo (sotto il maglione, però…)
Così l’altro giorno, tornando dal mercato, evitavo le pozzanghere con le ballerine e i suv li anticipavo attraversando la strada: non ero fuori tempo. E avevo la prima zucca di stagione nel sacchetto, di un meraviglioso color d’autunno…
ZUPPA D’ORZO CON LA ZUCCA
INGREDIENTI
orzo perlato: 200 gr
zucca: 300 gr (già pulita)
scalogni: 100 gr (puliti pure questi…)
timo, maggiorana, rosmarino (freschi, anzi freschissimi)
olio extra vergine di oliva: 2 cucchiai
zucchero di canna: 1 cucchiaio
sale
pepe nero macinato fresco
granulare vegetale
Accendete il forno a 200°.
Mondate la zucca, sciacquatela, asciugatela e tagliatela a fettine di qualche millimetro. Mondate gli scalogni e tagliateli a quarti. Sciacquate e asciugate le erbe aromatiche.
Ungete con l’olio una pirofila, disponetevi la zucca, gli scalogni, e le erbe aromatiche suddivise a rametti. Salate, spolverizzate con lo zucchero di canna e con una bella macinata di pepe nero, e cuocete per mezz’ora (o finché la zucca non è tenera).
Nel frattempo sciacquate abbondantemente l’orzo perlato in acqua fredda, poi gettatelo in una pentola d’acqua bollente con un po’ di granulare (siate parchi) e fatelo cuocere per una ventina di minuti: dev’essere al dente (niente spappolamenti, per favore…). Lasciatelo intiepidire nella sua acqua.
Quando la zucca sarà pronta, eliminate i rametti di erbe aromatiche e riducetela in crema con il minipimer, aggiungendo un po’ d’acqua di cottura dell’orzo.
Unite il passato di zucca all’orzo lessato, aggiustate di sale e pepe e fate riposare un po’ (meglio se qualche ora) per far “assestare” i sapori.
Servite la zuppa ben calda, condita con un filo d’olio e un rametto di maggiorana. E brindate all’autunno con un buon bicchiere di vino rosso…
POSTILLE
C’è zucca e zucca
Le zucche non sono tutte uguali: esattamente come le ragazze.
Prendete quelle di Mantova e dintorni, per esempio: hanno una classe che le rende inimitabili. Preparatevi a un lungo corteggiamento, se volete arrivare al loro cuore: hanno la scorza dura. Ma se non vi arrendete al primo tentativo (cosa che caldamente vi consiglio), scoprirete una consistenza fine, cremosa e dolce: senza mai essere stucchevole. La quintessenza della femminilità fatta ortaggio…
Quelle napoletane invece, pur di non trascurabile valore, servono ad altro: non hanno la classe per reggere da sole un piatto principale. Si concedono facilmente, nel senso che la buccia viene via in un attimo. Ma la polpa è sempre lievemente filacciosa, la consistenza un po’ grumosa, e l’apparente dolcezza ha sempre un retrogusto un poco acido.
Perciò mettetevi d’impegno: non lasciate nulla d’intentato per portarvi a casa la zucca giusta.
Quanto invece alle ragazze, rilassatevi: quelle toste (non solo di buccia…) il padreterno le ha distribuite più equamente delle zucche. Si trovano a Napoli come a Mantova, e nei dintorni dell’intero mondo…
Zucca mon amour…
Se anche voi, come me, fate parte del club degli adoratori della zucca, e cercate ogni occasione per incontri ravvicinati, sappiate che ci sono un po’ di altre ricette che fanno al caso vostro in questo blog:
– brioche speziata alla zucca
– biscotti speziati alla zucca
– pane soffice alla zucca e gorgonzola
– muffins alla zucca con cipollotti
– vellutata di zucca a pois di porri
Infine, su “Dolci Tentazioni” di Settembre…
… si parla anche di una certa ragazza che cucina. Magari la conoscete già: non è di Mantova né di Napoli, ma cittadina del mondo. E adesso sta pensando a come può venire una panna cotta con la zucca…
Ingredienti: maggiorana • olio extravergine • orzo perlato • pepe • rosmarino • scalogni • timo • zucca & zucchine • zucchero di canna
adoro la zucca e qualsiasi cosa si faccia con essa, peccato che qua non ne se trovino di buone.
Sabrine anche a me viene da ridere quando incontro gente che alle prime piogge già si mette l’impermeabile e la sciarpa… dopo mi piace vederli sudare al primo raggio di sole.
Ciao! è deliziosa questa zuppa così rustica e di stagione!
con la giornata uggiosa di oggi..è ideale!
bacioni
come di capisco! in ritardo perenne, quando rientro dalle lunghissime vacanze e tutto è pronto a ricominciare (scuola-attività-mondanità varie dei figli) io mi sento inadeguata. Io pronta non sono… e arranco tra elenchi lunghissimi di cose da fare, libri-materiale-riunioni scolastiche, bagagli marittimi da archiviare e l’ostinata ritrosia a proiettarmi avanti, a quando bisognerà mettere i pantaloni lunghi e le calze…
In compenso nel vivaio vicino a casa mia settimana scorsa stavano sistemando la zona Natale….
Potrei cominciare a riconciliarmi con l’autunno davanti a una zuppetta come la tua…. Un abbraccio e a presto!
adoro le zuppe e questa è una meraviglia…
I tuoi ritorni sono sempre belli, mi piace da matti come scrivi e sei tra i blog più piacevoli da leggere che ci sono in rete. Se mai decidessi di pubblicare qualcosa (e non solo ricette eh, ma qualcosa di sostanzioso, tipo romanzo) io sarei in prima fila a comprarlo. La tua zucca fa amare l’autunno 🙂
Buona giornata
MarinaM (Ricette Reali): Cara Marina, le zucche buone sono quelle mantovane, dalla polpa durissima e faticose da sbucciare: una volta cotte hanno una consistenza cemosa e fine e sono semplicemente deliziose. Non amo invece le zucche napoletane, dalla polpa filacciosa e sempre un po’ acidine… quasi come quelle signore che girano con gli Hunter alle prime gocce d’acqua in città. Ciao!
Manuela e Silvia: La zucca è il sole dell’autunno: rende meno faticose anche le giornate più grigie… Ciao ragazze!
e io che le vacanze le faccio stracorte e pure sono in ritardo cronico sulle cose che reiniziano? Qui la questione è mentale e perciò stesso irrisolvibile, accettiamo il ritardo che ci caratterizza, ci rende uniche e forse rappresenta un rifiuto alla corsa perenne, sediamoci in divano, plaid che oggi piove, gatto sulle ginocchia e … una bella zuppa! baci!!!
lucyinvacanzadaunavita: Ci accomuna quel lieve senso di inadeguatezza che talvolta noi donne fatichiamo a dominare. La paura di non farcela (solo un istante) e l’impegno per riuscirci. Del resto, che alternativa abbiamo? Perciò via libera a tutti quegli innocui “aiutini”, che vanno dalle palline di Natale (non troppo anticipte, però…) alla minestra di zucca e d’orzo. E gli abbracci reciproci… A presto!
elena: Le zuppe sono uno dei miei “comfort food” preferiti… e la zucca un “trait d’union” perfetto tra i colori accesi dell’estate e quelli – elegantemente più ardenti – dell’autunno. A presto!
Roberta – il senso del gusto: Cara Roberta, grazie di cuore! Quanto all’idea delle ricette in versione “sostanziosa”… vedrò di fare il possibile! Amo le chiacchierate con i miei amici di penna e di fornello, almeno quanto la zucca: quale che sia il supporto disponibile… Un caro abbraccio, a presto
Lara Bianchini: Un rifiuto alla corsa perenne… mi piace l’idea, anche se alle mie latitudini (e in questo momento soprattutto) è purtroppo impraticabile! Però la considero qualcosa verso cui tendere, un obiettivo. E poi mi manca il gatto da tenere sulle ginocchia (sono mezzo allergica…). Però ho il plaid. E la minestra di zucca… Ciao!
Mi piace il tuo modo personalissimo di essere….a tempo 🙂
E ammiro cosa riesci a fare con le zucche: mi areno in fretta quando devo cominciare a pulirla e mi scoraggio un po’.
Io adoro la zucca mantovana:sabato al mercatino l’ho vista dal mio contadino di fiducia, mi stavo avvicinando quando ho visto lo sguardo quasi implorante di mio marito che mi suggeriva di aspettare ancora un po’ che qui a roma fa ancora caldo e ce ne sarà di tempo per la zucca.Ma tanto lo so che non resisterò ancora a lungo…
Un abbraccio
gabriella
Senza parole: complimenti per tutto. Per le foto sempre impeccabili, per la zuppa, per le informazioni. Per tutto. Grazie.
Stefania Orlando: Toglimi una curiosità: ma che zucche ci sono in Arabia? Quelle paludate sotto una buccia-corazza, o quelle “facili”? Un caro abbraccio!
gabriella: La zucca è semplicemente irresistibile… e se vuoi iniziare la stagione senza per forza cacciarla in una zuppa fumante, puoi sempre provare con la brioche speziata o i biscotti qui sopra! E stupire tuo marito… A presto!
La panna cotta mi sa che potrebbe essere stupenda… ma il mio parere è di parte… mooooolto di parte!
Nora
P.S. Mangerei la zucca anche nel caffè!
Monique: Le foto mi costano una fatica incredibile: non nasco fotografa, io… però comincio ad apprezzare la mia cucina vista attraverso un obiettivo. Diciamo che gli scatti mi servono solo per comunicare, senza alcuna pretesa. E’ quando so che qualcuno prova le mie ricette che sono felice… Grazie per il bel commento e a presto!
TataNora: Quella panna cotta era in realtà a base di yogurt: un dolcettino light… Quanto alla zucca nel caffé, se pensi che qua sopra ci sono due ricette dolci (una brioche e dei biscotti speziati alla zucca), e che si possono inzuppare anche nel caffé… Fammi sapere se ci provi, ok? A presto!
Ogni tanto anche io sento il bisogno di sistemare gli scaffali della cucina (tralasciamo, però, la mia mania di cambiar posto alle cose -_-‘): mi fa proprio sentir meglio 🙂
E questa zuppa è ottima in queste prime giornate piovose e autunnali!
A presto!
anche io sono tra quelle che si sentono sempre di correre dietro le cose da fare… godiamoci questa zuppa un vero confort fodd per una prima giornata autunnale e piovosa!
la ricetta vorrei farla per stasera, ho tutti gli ingredienti, anzi di piu’, domenica dal nostro campo abbiamo gia’ raccolto una ventina di zucche.
Ma quello che volevo dirti e’ che mi piace tantissimissimo la foto! Potendo ne farei un poster da mettere in cucina. Sei bravissima.
Carissima Sabrine, ti immagino con quelle ballerine, in punta di piedi mentre schivi queste bestie del nuovo secolo chiamate SUV. un raggio di luce in mezzo ad una bufera ^_^
e questa zuppa dal colore di autunno è semplicemente meraviglioso.
.. anche se in questi giorni mi sento di aver avuto tanto, troppo, tutto dalla vita..
un tuo post è come un regalo inaspettato dal cielo.
Con immenso affetto,
Vaty
Elisa: Cara Elisa, in verità non è tanto il desiderio di dare una nuova veste alla cucina, quanto la necessità di avere le cose sempre a portata di mano, bene organizzate secondo uno schema non dettato dal caso, a spingermi a siffatte operazioni di riordino. E poi non conosco altro modo per scoprire quante varietà di farine, di fiocchi, di zuccheri e di cereali vari ho in dispensa! (e con questo ti ho svelato alcune delle mie maniacali passioni per certi ingredienti…) Quanto alla zuppa di zucca arrostita (e caramellata, il che è proprio ciò che la rende buonissima…), è tra le cose che contribuiscono a sollevarmi il morale in giornate grigie e piovose come questa. Viva le ragazze con la scorza dura! E… a presto
La cucina di Esme: Di “comfort food” per affrontare l’inverno ne ho una lista lunga quanto quella delle cose che avrei da fare: risotto, cioccolato, pane fatto in casa, vellutate… ed è solo l’inizio! Sapere poi di non esser l’unica a rincorrere gli impegni perché si sente in perenne ritardo mi conforta: almeno quanto un “comfort food”! Che nella versione odierna è rappresentato da questa zuppa di zucca caramellata che mi aiuta a ritrovare il sole (quello che c’è in me, solo quello…). A presto!
Anna: Se volevi farmi morire d’invidia per le zucche dell’orto di casa, beh… ci sei riuscita a perfezione! Saprei cosa farmene, di una ventina di zucche in cucina: infilate dentro qualche ricetta (ne ho un campionario ancora non pubblicato…) e pure in bella mostra sopra le credenze. Una volta ne ho comperata una gigantesca: era così bella che non ho resistito, e ce la siamo caricata in macchina. Era meravigliosa nella mia cucina di campagna, poggiata per terra tra il forno a legno e la vecchia cassapanca: peccato che quando siamo tornati, due fine settimana dopo, era completamente ammuffita: e aveva lasciato una vistosa macchia di sul pavimento di cotto! Indelebile… Da allora, solo piccole zucchette ornamentali: guardate a vista.
Infine: la foto? Sarei orgogliosissima di saperla appesa a una cucina amica… Ciao!
Sei fortissima! La storia delle ragazze e della panna cotta mi è piaciuta un sacco!
E che dire delle ricette?
Mi torneranno super utili visto che abbiamo raccolto delle super zucche Mantovane nel nostro orto (che non è a Mantova ma garantisco che sono venute proprio mantovane ugualmente!!)!
Grazie grazie!
Fra
Vaty: Ma tu lo sapevi che anche le vecchie ragazze con la scorza dura possono arrossire?!? E magari sentirsi toccate da certe parole al punto da farsi venire i lucciconi… La vita regala emozioni inattese a chi le sa cogliere, mia cara Vaty. Oggi il mio sole brilla di raggi color zucca, e di bagliori che arrivano dritti dritti da cucine amiche… Un caro grazie, a presto
Passione deco: Un’altra con le zucche mantovane nell’orto dietro casa?!? Ma avete deciso di farmi morire d’invidia, oggi! E adesso, se proprio vuoi farmi dimenticare che ho ceduto a questo poco nobile sentimento, prova la zuppa di zucca e d’orzo perlato! E facci sapere… Ciao!
Sabrine, vorrei tanto fossi di Milano per intercettare per strada una ragazza dall’inconfondibile eleganza(e magari bere con lei un tè):)
L’autunno è la stagione n cui si fa ordine per preparare il terreno futiro, in tutte le cose.
E che bella questa zuppotta!
Un abbraccio affettuoso
Sara
Noo, Sabrine, non volevo farti invidia! Il mio era un ringraziamento perche’ non sappiamo piu’ cosa farne…
Per il pavimento, hai provato a fare una pastella con acqua e bicarbonato e lasciarla agire un pochino?
In casa non le lascio per decorazione e fuori attrarrebbero troppo gli scoiattoli, procioni, ecc.
io e le zucche ci frequentiamo da pochi anni, da quando sono sposata e leggo i blog, mia mamma non la usa mai, ma ora adoro soprattutto le zuppe! la mia dispensa, invece è da sistemare ma è così noioso 🙂
spero di rileggerti presto! ciao
Affronto le zucche con coltellaccio e batticarne per dividerle a metà, dopo di che il più è fatto.
Questa primavera, per vincere la noia di un pomeriggio di pioggia, ho insegnato a mio figlio a piantare i semini nel cotone bagnato; oltre alle lenticchie e ai fagioli abbiamo piantato semi di girasole e qualche seme di zucca di quelli che uso per arricchire il pane. La nonna poi ha trapiantato i germogli in fondo all’orto; adesso abbiamo due zucche piacentine e due zucche rotonde, lisce, con la scorza verde e arancione. Saranno quelle piantate a primavera? saranno commestibili? siamo curiosi di aprirle….
A presto, Claudette
Che bello rileggerti, sempre così spiritosa e disarmante nei tuoi racconti… da mettersi la mani sotto il mento a leggerti per ore… mi unisco all’invito di Roberta sopra a proposito di “qualcosa di sostanzioso” 🙂 intanto mi vado a procurare una zucca che mi hai fatto venir voglia…
Ciaooo!!! Grazie mille io di zucca nn ne conoscevo molto, (tranne la mia) 😉 volevo dire che ora sò quale scegliere!! grazie!
Ciao Sabrine…………chissa’ se ti arrivera’ il mio commento……in ogni caso volevo che tu sapessi che ci sono………provero’ a fare le tue ricettine con le zucche…..appena le avro’…..anche senza conoscerne il nome …….saranno meravigliose………..come le tue ricette…………ti terro’ aggiornata………un bacio salato dalla mia terra……Anna Rita Pirroni <3
Ti ci vedo nella pioggia con la tua maglietta… Anch’io ogni tanto faccio di queste esperienze 🙂 Pure qui si è in fase zucca (risotti e creme varie all’indiana) e queste prime che ho comprato sono già buonissime. Proverò questa zuppa con l’orzo. Il passaggio in forno è meglio della cottura al vapore?
ps: ma il principe li ha messi i gemelli?
Saretta: Anche per me è l’autunno la stagione dell’ordine: metto in fila le idee, perchè l’inverno scorra più lieve. Quanto al tè, troveremo il modo: ne sono certa… con ballerine! Ma temo che per ora dovremo accontentarci di questa nostra piccola cucina, che è virtuale solo sulla carta: perché a me pare di conoscervi tutti! Una zuppa dopo l’altra… Un caro abbraccio, Sara
Anna: Perfetto! Non solo l’orto con le zucche: pure gli scoiattoli e i procioni! L’invidia sale, cara Anna… Scherzi a parte, grazie per i consigli sul pavimento “ammuffito”, ma quella casa di campagna non c’è più. Ce n’è un’altra, che ancora non è proprio casa nostra: nel senso che ci vivono innumerevoli altre specie, e temo non si tratti di scoiattoli. Però è circondata da una campagna bellissima… Buona zucca! Ancora grazie e ciao
Acquolina: Sistemare le credenze può essere noioso, ma è assolutamente necessario! Il tempo si recupera poi, perché ci si può muovere in un ambiente ben organizzato… Le zucche? In effetti fino a non molti anni fa non erano così diffuse, se non nelle zone di produzione. Adesso però si trovano facilmente (le mantovane forse un po’ meno…): e vale la pena di sbucciarle! Buona zuppa di zucca e d’orzo anche a te! Ciao
Claudette: Ragazze: questo si dice “essere una tosta”! Armatevi di pugnale e batticarne, e cucinate zucche a tutto spiano!
Bellissima l’immagine del pomeriggio di pioggia trascorso a piantare semi nel cotone, e della nonna che li trasforma in piante nell’orto. E adesso faccio il tifo anch’io per le vostre due zucche piacentine (piacentine?!? ma sono di scorza dura o cedevole? …). A prestissimo!
Marina: Grazie davvero… mi imbarazzi. Ma mi piace immaginarti con le mani sotto il mento. Quanto al “qualcosa di sostanzioso”, per ora posso offrirti solo questa ricetta di zuppa di zucca! Che ti consiglio di provare. A presto!
Flavia: Scegliere le materie prime è importante: la zucca non si sottrae a questa regola. La cucina comincia dal mercato (e se proprio non ci si può andare di persona, dal supermercato…). E la zucca mantovana, così come l’orzo perlato, si trova pure lì… Cosa aspetti?
Anna Rita Pirroni: Cara Anna Rita, ma certo che il tuo commento è arrivato: grazie! E adesso aspettiamo le tue ricette a base di zucca: mantovana, napoletana, piacentina (qualcuno qua sopra l’ha citata) e… sarda! A prestissimo
Isafragola: Sotto la pioggia con la maglietta alla marinara e i sandali sembravo un alieno: erano tutti intabarrati con tanto di stivali di gomma! Sarà per questo che sono passata dal caviale di melanzane alla zuppa di zucca nel breve volgere di un post… Sono molto curiosa a proposito delle tue creme all’indiana (ricette pubblicate?). Mentre per questa zuppa, il passaggio in forno con zucchero che si caramella lievemente, regala alla zucca un sapore più pieno, aromatico. Diverso da quello della zucca a vapore (che io faccio spessissimo). Ciao Isa, buonanotte. E bacio al Tupi (sarà grandissimo, adesso…)
Quelle piacentine (così le chiama mia sorella che è l’agronoma di famiglia) sono durissime, cara Sabrine, con una bella scorza verde scuro e ruvida. Le altre due hanno la scorza simile a quella dell’anguria; sempre l’agronoma – che vuole vederle dal vivo e delle mie foto non si accontenta – dice che potrebbero essere zucche che si coltivano solo per utilizzarne i semi (e tutto tornerebbe se sono quelle nate di semi di zucca usati per le mie panificazioni casalinghe). A presto, Claudette
Ciao.. buongiorno!
Oggi è il mio 1° blog compleanno e per l’occasione ho creato un contest per festeggiare. Ti invito a vedere di cosa si tratta (www.grembiule-presine.com) e a partecipare se l’idea ti piace!! ovviamente anche un po’ di passaparola è gradito!!
grazie grazie…. ti aspetto eh! ^_^
Cara Sabrine, mi sento ancor più vicina a te dopo questo post. E mi consola il tuo “qualcosa è sempre meglio di niente” in questa casa così piccina ultimamente in perenne disordine dopo la novità che ti ho raccontato qualche giorno fa..dove trolley ancora un “pochino” sconosciuti attendono impazienti di trovar posto in bell’ordine..un abbraccio, b.
Qui solo quelle con buccia-corazza, da dover tirar fuori la scimitarra per aprirle…scoraggerebbero un samurai 🙁
mah, gli scoiattoli sono simpatici ma anche un po’ troppo invadenti. Uno in particolare che i bambini del vicinato hanno battezzato “Peanut”, spesso viene avvistato arrampicarsi velocissimo sull’acero dietro casa con in bocca una fetta di pizza grossa il triplo di lui—e chissa’ dove riesce a procurarsela, mi chiedo.
Per sbucciare la zucca, senza farsi male, io la metto nel microonde per 1-2 minuti, si ammorbidisce quel tanto che basta a sbucciarla senza fatica–sempre che non sia di quelle enormi.
non sempre si può giocare d’anticipo eh eh eh
quando mi prende la smania di ordinare la dispensa scopro sempre doppioni, ma messi in posti strategicamente nascosti dallo scimunito compratore, della serie mi nascondo le cose… 😀
adoro le zucche di tutti i tipi, ne attendo una bio magari provo anche la tua ricetta
buona serata
trovata!!! per vie traverse ho trovato il tuo blog attraverso un’altro food blog…mentre mi ono ripromessa sin dal primo numero di dolci tentazioni di visitare le altre blogger.
Le tue foto sono meravigliose!
Le ricette assolutamente strepitose!!
Ed i contenuti ironici e molto ben scritti…anche se non finisce per IOSE 😉
COMPLIMENTI sei bravissima, sono molto lusingata di essere collega di rivista
a presto
Isabella
Cara Sabrine,
a proposito di zucca, ne ho scoperta venerdì una al mercato che era etichettata dal disponibile contadino che l’aveva portata: ZUCCA DA MARMELLATA.
potevo lasciarmela sfuggire?
E così oltre alla mantovana e a quella napoletana ho scoperto anche la zucca da marmellata (verde fuori e bianca dentro) di origini sconosciute…
un abbraccio!
Ciao Sabrine, ho appena scoperto il tuo bel blog e la tua fantastica raccolta di ricette alla zucca, che io adoro! Da ora in poi ti seguo. Volevo invitarti a partecipare alla nostra raccolta sui frutti antichi e sulle verdure dimenticate:
http://littlekitchenworld.it/2012/06/la-nostra-prima-raccolta-i-frutti-dimenticati/#more-6595
Claudette: Che meravigliosa confusione di zucche, in casa tua! Con tanto di pareri scientifici adatti al caso… Ma se capisco bene, la zucca piacentina è molto simile (per non dire uguale) a quella mantovana. Mentre le zucche con la buccia che sembra quella dell’anguria dovrebbero essere quelle napoletane (che sono di forma allungata, però…). Quesito: non è che – proprio come per le ragazze – il padreterno ha esagerato con la varietà delle zucche? A presto e grazie per la nota informativa!
elisa: Cara Elisa, auguri (in ritardo…) per il tuo primo anno di blog! Quanto invece al contest, temo di non poter partecipare causa cronica mancanza di tempo. So che comprenderai… Ciao!
vaniglialamponi: Come ti capisco… ci vorrà del tempo prima che tutti i trolleys trovino il loro posto! E’ come un puzzle: una tessera alla volta, con molta pazienza… e si arriva alla fine! Un abbraccio pieno di incoraggiamento. A presto!
Stefania Orlando: Cioè zucche mantovane d’Arabia? Trovati un samurai… Un abbraccio!
Anna: Continuo a chiedermi in che meraviglia di posto vivi: scoiattoli, aceri… io dai miei tetti vedo al massimo piccioni e cornacchie! Quanto alla tecnica per sbucciare facilmente la zucca, non la conoscevo: forse anche perché io il miocroonde non ce l’ho… Però è interessante, e ti ringrazio molto per averla condivisa con noi. A presto!
Gio: Quale dispensa è immune da doppioni? Naturalmente posizionati agli antipodi, per rendere le cose più semplici a chi cucina… E mi chiedo: ma la zuppa d’orzo e zucca l’hai poi provata? Aspetto…
Isabella: Travolta da tanto entusiasmo: grazie! E colpita dalla tua prosa in rima (tanto quanto dalla grinta con la quale sei arrivata a questa mia piccola cucina sui tetti). Ancora grazie e… a prestissimo!
Gaia: Mi hai fatto venire una curiosità… la zucca bianca davvero non la conosco! Nemmeno come “zucca da marmellata”. Perciò grazie tante per avermi fatto sapere della sua esistenza (e complimenti per non essertela fatta sfuggire). Adesso però attendo notizie… della marmellata! Ciao cara Gaia, a presto
Daniela Little Kitchen: Il tema delle varietà di frutta e verdura dimenticate mi affscina, anche se non l’ho mai approfondito. Temo di non poter partecipare alla raccolta, causa mancanza di tempo, ma un’occhiata la darei molto volentieri. Perciò grazie per avercelo fatto sapere e a presto!
Provata! Ho clamorosamente ecceduto con il pepe, ma nonostante avevi ragione sul sapore della zucca cotta al forno, è davvero buona! Riproverò con più attenzione al macinino e ti saprò dire se è piaciuta al tupi (è diventato molto alto…)
piano piano sto recuperando tutto il tempo “senza te”.
Sei stata una bellissima scoperta, letture cosi’ tutte d’un fiato senza .. era tempo che non le facevo.
Mi immergo completamente nella tua vita quotidiana,
sembra di vederti… e perche’ sentore i profumi della tua cucina?!?!.. e’ bellissimo..
Adoro la zucca, salata ed un po’ dolce.. colorata e simpatica.
che bello leggerti!!
ciao Sabrine..
Laura
Isafragola: certo, Isa, che rispondere a un commento con un anno di ritardo non è da tutti! Ma non ci voglio rinunciare: è ‘occasione per un saluto. Con la curiosità di sapere se il tupi, di un anno più grande (e chissà quanto più alto), apprezza la mia zuppa d’orzo con la zucca al forno. Macinino permettendo…
Laura: Cara Laura, mi piace l’idea che ci sia sempre qualcuno, in giro per questa mia piccola cucina. E siccome – in una casa vera – la cucina non serve solo a cucinare, ma anche a condividere tanti piccoli istanti di quotidianità, sono felice di saperti qui a leggere! E ad annusare l’aria, un giorno dolce e un altro un po’ salata. Proprio come la zucca… Un caro saluto, e a presto!
Cara Sabrine,
non ho ancora rifatto l’esperimento, ma il tupi è cresciuto molto e apprezza le novità a base di zucca. Quindi, complice la stagione, chisssà che non ci scappi nuovamente questa bella ricetta.
Con affetto…
Isafragola: Il tupi zuccofilo è una notizia che mi riempie di soddisfazione. Se poi scoprissi che è anche un amante delle zuppe (di solito i bambini non lo sono), beh… gliene dedicherei una con i suoi ingredienti preferiti! Con affetto, e un bacio al succitato pargolo
Proprio un amante no, ma ci sono alcuni piatti che gli piacciono molto, come la zuppa di riso e lenticchie o l’orzo alla trentina. E quando siamo dalla nonna via di minestrone denso denso con tanti fagioli borlotti, come una volta dalle mie parti (ris e fasò la mnestra di fiò, riso e fagioli la minestra dei bambini). Ne mangia due piatti per volta.