Vellutata di porri e cavolfiore
E’ stata una meraviglia tornare in questa casa sui tetti, sotto la luce fredda del nord. Trovare le nuvole, finalmente l’autunno, e una città in cui le regole sono certe e il fuso orario è lo stesso per tutti. E’ stato fantastico riaccendere un computer senza uno schermo lillipuziano, infilarsi in un bar e riuscire ad avere un cappuccino in meno di dieci minuti (sì, avete letto bene, dieci… questa ve la racconterò) e perdersi tra gli scaffali della mia libreria preferita. Entrare in un negozio di giorno, passarci mezz’ora a scegliere farine, e uscirne che è notte. Riaccendere un forno a gas. Sfidare la città col solito impermeabile blu e le ballerine senza calze ai piedi e accorgersi dalle luci – e solo poi dal freddo… – che tra poco sarà Natale.
E allora vorrei riuscire a fare di corsa quell’ultimo tratto di strada che mi manca per poter dire finalmente: “Questa è davvero casa mia”. O almeno: un pezzo di casa mia… a centinaia di chilometri dagli altri (lo ammetto: situazione logisticamente effervescente). Perciò non so nemmeno io se questo di oggi sia un vero post o piuttosto un semplice elenco di cose che accadono, sparse e diverse, senza un filo che non sia quello casuale della vita vera.
Qui è di nuovo un andirivieni di velluti, pennelli e tappezzieri.
La smorfiosa libreria (ve la ricordate? quella a cui avevano dovuto mettere le zeppe…) è finalmente agghindata come si conviene a una signora: le lunghe viti posticce per aprire le ante – costate in sei mesi un paio di maglioni e una camicia – sono finalmente andate in pensione, sostituite da pomoli e maniglie passati prima in salamoia e poi fatti marinare.
“Signora, ma io non ce li ho dei pomoli già ossidati! Li tengo apposta nelle scatole perché non si scuriscano…” mi ha detto disperato il commesso del ferramenta. Così ho dovuto provvedere con mezzi autonomi: li ho tenuti una notte sotto sale, un giorno intero a bagno nel succo di limone, e poi gli ho dato qualche graffiatina con la carta vetrata e po’ di colpetti di martello. Adesso sono quasi perfetti: il tempo farà il resto.
Peccato che gruppetti di libri stiano già radunandosi in formazione estemporanea, impunemente sdraiati sugli altri in posizione orizzontale: lo spazio sugli scaffali è tutto esaurito. Perciò sto facendo la lista di quelli che approderanno oltremare, dove la vecchia libreria (quella che non c’era stato verso di far passare dalle scale del palazzo) nel frattempo è diventata un’enorme credenza, occultata da strati di plastica a bolle per resistere all’orda di imbianchini e falegnami che si accaniscono su infissi e pareti con ogni sorta di attrezzo atto a produrre polvere. C’è ancora un bel po’ di confusione, ma mi guardo attorno e mi ripeto che ce la farò…E mentre penso al Natale mi scopro a incrociare le dita. Dietro la schiena, però…
Sto sfornando un sacco di biscotti: frolle in ordine sparso, che mi fanno divertire un mondo. Sto anche facendo marmellate: meravigliosi colori d’autunno dentro vecchi vasi di vetro, con l’orlo che si abbassa ogni giorno… una goduria.
“Ma quand’è che hai intenzione di far scomparire quella bruttissima latta di nero dal salone?” continua a implorarmi mio marito.
“Quando l’avrò finita: non si chiude ed è pericoloso metterla nella botola in alto. E poi guarda che non è nero: è grigio ardesia…”
Lui alza gli occhi al cielo. E io la mattina dopo spennello qualsiasi cosa esca da un armadio o da un cassetto dopo anni d’oblio. Un candelabro di legno, una cornice, una vecchia scatola da té, un cestino… persino le gambe delle sedie dell’Ikea. E’ come se all’improvviso avessi scoperto tutta la luce del grigio.
Mi sono fatta venire il mal di schiena: due giorni in ginocchio a dipingere una zoccolatura lungo il perimetro delle stanze. Il pittore incaricato, tutto compreso nella parte, si era fatto spiegare ben bene il lavoro.
“Si prenda col metro diciotto centimetri di altezza dal livello del pavimento, lo segni a matita sul muro e arrivi col pennello fin lì…”
“Ma… diciotto precisi?”
“E certo…”
Me ne sono andata per non stargli troppo addosso. Al mio rientro la visione è stata… mozzafiato. Una specie di merlatura da torre medievale si dipanava lungo il perimetro delle mie stanze. Sono rimasta senza parole.
“Mi dica solo come ha fatto a farlo con tutti quei su e giù…” ho sussurrato desolata e incredula.
“Signora, non è mica colpa mia se lei ha voluto che le mettessero questo vecchio pavimento… non c’è una piastrella uguale all’altra! Tutte storte… E così mi son dovuto prendere i diciotto centimetri una per una… Un lavoraccio, cosa crede?”
L’ho ringraziato e gli ho detto di non preoccuparsi per la seconda mano: avrei provveduto io. “Si vede, sa, che lei è di quelle signore bricolate: anche un’amica di mia moglie ha appena tinto la tavernetta da sola…”
Così ho infilato i guanti usa e getta, e passato due giorni a raddrizzare il suo lavoro. E quando gli occhi mi si incrociavano per la stanchezza (ma forse è peggiorato anche il mio astigmatismo…) cercavo tra una merlatura e l’altra di immaginare nemici medievali armati di frecce e di alabarde: ma non ne ho visto neanche uno… Solo un piccolo ragno, che si dev’essere accomodato in queste stanze da quando ho lasciato campo libero per ritirarmi di là dal cellophane, passava insolente tra una pennellata e l’altra.
Adesso ho due ginocchia color porpora, sottili mèches color piccione e minuscoli schizzi di vernice sui piedi (era finita l’acqua ragia…). Però mi sono guadagnata sul campo i galloni da “signora bricolata”…
P.S.: Dimenticavo: ho anche incenerito un mattarello in forno (ma non ho alcuna intenzione di dipingerlo di grigio ardesia…), e ho avuto un corpo a corpo con le fruste elettriche mentre preparavo una torta allo yogurt: il migliore dei miei maglioncini di cachemire ne è stato risucchiato e adesso ha due vistosi buchi sul davanti. Però la torta era semplicemente perfetta…
VELLUTATA DI PORRI E CAVOLFIORE
INGREDIENTI (per 4 persone)
cavolfiore: 1 di media grandezza (circa 900 gr, già pulito)
porri: 1 grande (circa 300 gr, già pulito)
patate: 1 (grande, media, piccola? … fate voi)
latte: un bicchiere
olio extra vergine di oliva: 2 cucchiai
pane raffermo: 1 fetta per commensale
pecorino piccante: 80 gr (o tutto quello che vi piace…)
granulare vegetale
sale e pepe
Mondate e lavate accuratamente il porro, tagliatelo a metà nel senso della lunghezza e poi a rondelle (anzi… a mezze rondelle), e mettetelo con due cucchiai d’olio in una pentola a bordi alti. Fatelo andare un paio di minuti a fuoco medio finché non inizia a diventare trasparente.
Nel frattempo lavate il cavolfiore e la patata e tagliateli a pezzi grossolanamente. Tenete da parte qualche cucchiaiata di porri stufati (vi serviranno per comporre i singoli piatti) e poi gettate nella pentola le altre verdure. Fatele saltare finché non vedete che rischiano di attaccarsi (e – ovviamente – non si devono attaccare…), poi irroratele con il latte e tanta acqua quanta serve a coprirle a filo.
Aggiungete il granulare vegetale e fate cuocere con il coperchio per circa 20 minuti (o finché le verdure non sono tenere).
Lavorate a crema con il minipimer, aggiustate di sale e pepe e tenete da parte fino al momento di servire (come quasi tutte le vellutate anche questa è migliore se preparata in anticipo).
Accendete il forno a 200°. Versate la zuppa in contenitori adatti alle alte temperature, ricoprite ogni porzione con una spolverata di pecorino, poi con una fetta di pane raffermo, e poi ancora con del pecorino. Terminate con una cucchiaiata di porri stufati e un po’ di pepe, e infornate nella parte alta del forno (o sotto il grill, se il vostro funziona…) finché non si forma una crosticina dorata in superficie.
Non vi sarà facile resistere alla tentazione di affondarci il cucchiaio appena la portate in tavola, ma sappiate che è quanto di più bollente possiate immaginare. Però, vale l’attesa…
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Pecorino vs gorgonzola
Per dirvela tutta, l’alternativa di una fettina di gorgonzola al posto del pecorino è tutt’altro che da trascurare: anzi… Ci ho provato il giorno dopo, quando la vellutata era ancora più densa (e la foto era già stata scattata…), e l’ho trovata buonissima. Naturalmente deve piacervi il gorgonzola…
Ingredienti: cavoli broccoli & co. • latte • olio extravergine • pane • patate • pecorino • porri
Certo sei la dimostrazione lampante di come anche tra le mura di casa si possano vivere mirabolanti avventura, e come cucinare sia volte pericolosissimo…ma tu, piuttosto, sei uno spasso.
E la tua vellutata ottima, questo lo so gia’! 😉
adoro le vellutate, quella di cavolfiore è la mia preferita… ma devo provarla con il porro!!! bravissima!
anch’io ho provato col gorgonzola ed è buonissimo!
ancora lavori in corso? ce la farai, me lo sento 🙂
mi è piaciuta molto anche la tua ricetta per i pomelli invecchiati… dovevo aspettarmelo da una “signora bricolata”!!!
Tu sei uno spasso e io ora so cosa cucinerò oggi.
Leggerti è sempre molto piacevole e divertente, scrivi divinamente. Sarei curiosa di vedere i 18 cm di grigio sulle pareti ma questo non è un blog di arredamento, dirai tu, quindi te lo puoi scordare! Mi accontenterò delle ricetta (quella per invecchiare i pomoli mi piace assai), che sembra davvero appetitosa.
Ciao
Viviana
arabafelice: Avventure più grandi di quelle tra le mura domestiche? Al momento non riesco a trovare il tempo per brividi di altro genere… Un saluto!
raffy: Ikebana di porri adornano la mia cucina: non so resistere al loro fascino! In seconda posizione i cavoli (di ogni genere): anche se l’ikebana risulta un po’ più complicato… A presto!
Acquolina: Ricetta per i pomoli invecchiati? Felice che ti sia piaciuta. E all’occorrenza, sappi che di ricette del genere ne ho un piccolo archivio (nulla, però, in confronto a quello delle ricette nella mia teiera di latta…). Ciao!
Barbara: Davvero metterai sul fuoco una vellutata di cavoli e porri? Allora, visto che mi sento responsabile, facci sapere com’è andata… A presto!
BiancoAntico: Cara Viviana, la zoccolatura in versione “con merli” è ormai scomparsa sotto due mani di vernice pazientemente date dalla sottoscritta. Resta il ricordo, soprattutto di quel candido imbianchino che – ti garantisco – ce l’aveva messa proprio tutta… A presto!
Sabrine mi sei mancata… più che mai adesso che leggo che sapevi come ossidare le maniglie e io intanto ho comprato una credenza con maniglie diverse da come le volevo, perché nella foggia che cercavo io ossidate non le trovavo…
wow, una vita avventurosa!! certo che non ti annoi… buona questa vellutata, complimenti
Io adoro il cavolfiore e i porri, quindi questa ricetta è per me. bravissima, ti seguo subito. Grazie per la visita! Un abbraccio da una siciliana a Roma!
ti pensavo giusto ieriiii!!!!!!!
che bello leggere le tue avventure 🙂
bacii
Sì, certo… il fuso orario, l’organizzazione, i minuti persi per (apparentemente) nulla… hai ragione su tutta la linea. Ma, ma… io questa luce e quest’aria di mare e questa gente perditempo e questo mistero di isola non li scambierei più con nessun luogo e nessuna gente al mondo! 🙂
La tua vellutata mi ha colpito, complimenti!
Mi fa piacere che sia tornata, non ti leggo da un po’. Probabilmente non mi hai neanche visto spesso qui, ma ti avevo tra i miei blog e mi piaceva molto il tuo.
Il tuo post è stupendo, davvero, simpatico e dolce al tempo stesso.
Marco di Una cucina per Chiama
Per me continui ad essere un personaggio di un’avventura fantastica, Sabrine..ma sei reale?!
Che bello rileggerti, ammiro come riesci sempre a fare di ogni cosa una perfezione.
Un abbraccio
Serena: Cara Serena, grazie, per queste tue parole piene d’affetto: mi siete mancati moltissimo anche voi in queste settimane alle prese con i lavori…. E quanto alle maniglie, non sei più in tempo per sostituirle? Un saluto da “signora bricolata”
Elena: Per me, che ho fatto della normalità una trasgressione, certe avventure sono all’ordine del giorno. Come le vellutate, che non smetterei mai di fare… Ciao!
Francesca: Magari il cavolo non è proprio nelle corde di una cuoca siciliana… almeno per quel poco che conosco della cucina di quella tua meravigliosa isola. Perciò mi fa ancora più piacere che la vellutata ti piaccia… A presto!
Chiara: Non dirmi che stavi facendo ciambelle col mosto!?! perché io ti penso ogni volta che produco in casa succo d’uva… non mi sono mai dimenticata che i miei “biscotti al mosto senza mosto” presero spunto proprio da un tuo post… Ti immagino in quella tua collina, e sorrido. A presto!
Orata Spensierata: Non i minuti, ma le giornate, perse per nulla! E quando i fumi della collera salgono, mi obnubilano la vista: scompare la luce, s’affumica l’aria e vedo solo stravaganti perditempo. Con una vena di intrinseca, misteriosa poesia – te ne dò atto – che me li fa apprezzare: come marziani sbarcati in un mondo che viaggia a un ritmo diverso… Anche se sono io che sbarco tra le pietre di quel loro preistorico universo (del quale amano bearsi a volte troppo… si può dire?…). Anyway: molto confortante sapere di non essere sola tra quei flutti…
la Zu: La mia vellutata ti ha colpito? Felice. E adesso spero che colpisca anche qualcuno con cui vorrai condividerla… Ciao!
Chiara e Marco: Non mi leggi da un po’ perché almeno quattro ore per notte bisogna dormirle… E perciò solo di ricette semplici semplici, come questa vellutata, vi posso raccontare: avventure tra le mura domestiche a parte… Ciao!
Saretta: Sono reale, sono reale… altroché se lo sono! Magari in un prossimo post ti faccio pure vedere il mattarello arrostito… Quanto alla perfezione, diciamo che è un obiettivo verso cui tendere: lontano, soprattutto in momenti come questo. Poche energie residue persino per cucinare: e una vellutata e tanti (davvero cari) amici di penna e di fornelli a farmi compagnia. Grazie Sara. E a presto!
Che ridere le tue avventure!
E anche io voglio essere incoronata “Donna Bricolata”!
Devo darmi da fare per raggiungere l’obiettivo.
Sono felice di leggerti! E complimenti per la vellutata.
Sara
rieccoti!
beh, pero’, dai, vivere tra le mura merlate di un castello, anche se alto solo 18cm, ha il suo fascino!
Le vellutate, l’ho sempre servite in ciotola, senza ripassarle nel grill…
magari la prossima volta, mi verrai in mente e rimedierò!
buona giornata!
questa sarebbe una delle mie preferite, io adoro i porri per la loro dolcezza e d’inverno la mia casa odora sempre di cavoli per la gioia del fidanzato.
tanto glieli frullo e non se ne accorge nemmeno 😛 ssshhhh ma non glielo dire eh?
bellissima la vellutata!! e anche il racconto, nel quale mi immedesimo perfettamente!! e la versione col gorgonzola, come non provarla?!?!?!
bellissima questa nuova vellutata! meraviglioso e romantico “l’impiattamento” nella tazza di smalto! 🙂
io mi sono innamorata della vellutata di topinambour che ho già fatto più volte (grazie!!)
sicuramente proverò anche questa!
che ne dici del cavolo romanesco al posto del cavolfiore?
ciao e complimenti, come sempre!
Clelia
i tuoi racconti sono sempre fantastici! e comunque, se ti può consolare, anche a me capita di dover “discutere” ed essere guardata come un alieno quando appunto chiedo pezzi ossidati, usati e malconci…ma mi piacciono così! che ci posso fare? poi, anche io alle rpese con una libreria (ancora da costruire…niente falegname: la facciamo da noi) e colori. sai che non avevo mai pensato al grigio ardesia? ora che mi ci fai pensare però….potrei anche…ecco…prenderlo in considerazione per un paio di cosette ;-)))
ottima la zuppa. confortante
Buona e bella!
Un abbraccio e buona giornata
il grigio ardesia è un colore fantastico, cambia a seconda dell’umore… e con le ginocchia color porpora sta alla perfezione ;)!
La vellutata in tazza è un’opera d’arte.
E’ andata più che bene! Mi è piaciuta un sacco. Se vuoi vedere le foto sono qui: http://ocagattoletto.blogspot.com/2011/11/oggi-vellutata-di-porri-e-cavolfiore.html
Sara: Spiacente, ma la corona di “signora bricolata 2011” è già stata assegnata alla sottoscritta… E’ rimasta, come premio di consolazione, una porzione di vellutata di porri e cavolfiore, bollente al punto giusto… Ciao!
Gaia: Cara Gaia, le vellutate con coperchio di pane e formaggio sono una delle mie passioncelle autunnali… è che quest’anno, complice il protrarsi del caldo, ho iniziato con un po’ di ritardo. Ma adesso non ho alcuna intenzione di smettere… A presto!
Alice: Acqua in bocca, allora! O meglio sarebbe dire “cavolo”? A presto Alice…
franci e vale: La vellutata di cavolfiore con il gorgonzola (se ti piace il genere) è da provare… E poi ci fai sapere? Grazie e a presto!
Ci simao quasi Sabine??non vedo l’ora che ci mostri la tua cas finita deve essere una meraviglia e ti vedo li nella tua cucina asfornare dolci e biscotti meravigliosi!!!!
Lo sformato però nn è da meno è molto molto invitante!1baci,Imma
o che bello rileggerti! e poi che rientro alla grande, con un racconto mozzafiato pieno di merli e alabarde e navi che si portano nella pancia librerie e credenze. appassionante…
per quanto riguarda le foto, il solito ooooooooooooh!
e la ricetta è perfetta per questo autunno che stenta ad arrivare.
è sempre un piacere leggerti, mia cara!
klelia: Davvero sei una fan della mia vellutata di topinambour con carciofi? Adesso che ci penso, non l’ho ancora fatta quest’anno… provvederò quanto prima. Quanto al cavolo romanesco (che adoro…), potrebbe anche andare: ma il cavolfiore è più delicato, e con i porri che sono un po’ dolci ci va a nozze. Vorrà dire che inventeremo una vellutata di cavolo romanesco per te, ok? A presto
salamander: Alle prese con l’autocostruzione? E addirittura di un’intera libreria?!? Devo informarne il mio imbianchino: ti spetta un titolo da “signora bricolata” ad honorem. Quanto alla vellutata di cavolfiore, sappi che oltre che confortante è molto comoda: si fa in un attimo ed è perfetta il giorno dopo! Puoi dedicarti a chiodi, viti e martelli in libertà… e tienimi informata!
manu: Grazie! Un caro saluto anche a te
a piedi nudi sul divano: La vellutata in tazza è stata un’esigenza: non mi funziona il grill e devo metterla nel forno molto caldo se voglio che il formaggio si fonda e il pane formi una bella crosticina… E non avevo alcuna intenzioni di veder andare in frantumi qualcuna delle mie amatissime ciotole… Grigio ardesia? Sappilo: dà assuefazione…
Barbara: Fatta la vellutata di cavolfiore e porri a tempo di record?!? Allora spero non ti dispiaccia sapere che sei finita nella pagina dedicata a le mie ricette nelle cucine degli altri. Arrivederci alla prossima vellutata! E… grazie
dolci a… gogo!!! Ci siamo quasi da una parte, molto meno dall’altra: non è così facile avere pezzi di vita (e di casa…) sparsi qua e là. Però ci provo. Tra una vellutata e dei biscotti… Ciao Imma!
la Gaia Celiaca Cara Gaia, il lato più mozzafiato della questione (escluso il primo momento di autentico sconforto) è stata la sfida contro il ragno: temevo finisse sulla vernice fresca… Invece era un ragno intelligente, siamo diventati amici: anche se certo, scorgere tra i merli qualche guerriero medievale sarebbe stato assai più avventuroso… Vellutata di cavolfiore e porri molto confortante: soprattutto dopo ripetute spennellate color piccione… Un caro saluto
Ho scoperto zuppe e vellutate perchè non mi piacciono le minestre, che mi mettono tristezza.Ho ridotto in crama un sacco di verdure di ogni colore con vari abbinamenti e abbellimenti. Questa mi piacerebbe molto(ma senza il gorgonzola), ma mio marito detesta tanto il cavolfiore quanto i porri: dovrò cucinarla solo per me?
Claudette
Ah ma siamo nella stessa barca…”guardi che la tenda é storta” “no signora é la finestra” “Beh allora la regoli” “ma signora siamo al 22esimo piano e le finestre sono tutte storte come faccio a regolarle…….”
Ho le braccia che devo ancora recuperarle……
Qui fa caldccio archivio la ricetta per aprile…Bacioni, Simonetta
A ma piacciono anche i tuoi appunti sparsi, le tue note che dimostrano quanto possa essere avventuroso un trasloco e tutto quello che ne consegue… E soprattutto mi piace pensarti nella tua casa piena di pennelli, secchi di pittura e alzatine piene di limoni (sì, me le ricordo…). E sai che c’è? Che adesso mi è pure venuta voglia di affondare un bel cucchiaione in quella tazzina… questa zuppa dev’essere davvero meravigliosa.
Mi ispira molto questa vellutata, anche se mi sa che al tupi i pezzettini di porro non andrebbero giù. La farò quindi una sera per un romantico tete à tete al porro, magari proprio col gorgonzola.
(Ma cosa ha messo Sabrine in quel caffé?)
Ho adorato la tua vellutata carote e mele (proprio stasera aromatizzata al curry) missà che adorerò anche questa!
Ti ammiro moltissimo per la pazienza con muratori e affini… dopo sei mesi di lotta con muratori/imbianchini/architetti svizzero tedeschi ancora non mi rassegno e insisto a far rifare loro i lavori mal fatti! Prima o poi mi strangolano o io loro!
Lafranci
Bellissimo post, mi piace tanto leggerti, mi piacciono le tue ricette e le tue foto. Sono entrata in questo mondo da poco, forse l’hai detto in post del passato …se puoi rispondermi e non sono indiscreta…ma in che posto meraviglioso sei andata a vivere??? Lo dipingi in modo così vivido, sembra di esserci!
Un abbraccio
anche io ti penso dalla mia collina 🙂
ogni volta che sento quel profumo inconfondibile penso a te e ai tuoi cari ricordi…
a presto!
Claudette: Invece a me piacciono persino le minestre, che non mi mettono affatto tristezza: le trovo confortanti… Anche se le vellutate hanno più carattere, le puoi presentare in tanti modi e non hanno bisogno di pasta dentro. Certo, se tuo marito detesta porri e cavolfiori sarà difficile fargli assaggiare questa: però ce ne sono tante altre a disposizione in questo blog! A presto
Glu.fri: Anche tu fedele al motto “chi fa da sé fa per tre”? Io non ne posso più dei fornitori in generale: ultimamente c’è tanto pressappochismo in giro… a quanto pare anche nell’altro emisfero! Forse avresti potuto far raddrizzare le tue tende da quassù: chissà, magari un ventiduesimo piano a testa in giù sarebbe stato più facilmente raggiungibile? Saluti (e un po’ d’invidia per il caldo…)
pips:La voce “trasloco, e tutto quel che ne consegue” a casa nostra è in via di redazione da più di un anno… siamo degli esperti, ormai in questo genere di cose! Quanto alla tua visione di me in una casa (una sola?…) circondata da secchi di vernice e alzatine di limoni, beh… risponde al vero. Compresi i materassi accatastati dietro la credenza dei bicchieri, un divano-treno in corridoio, e degli operai quantomeno bizzarri di là dal cellophane… Capirai come non possa che trovare conforto in certe corroboranti tazze di vellutata bollente… Comunque sappi che i tuoi commenti mi strappano sempre un sorriso: grazie.
Isafragola: Mannaggia, immaginare il Tupi con i porri di traverso non va proprio bene… Pensare invece i suoi genitori attorno a un tavolo a lume di candela, con una vellutata di cavoli e porri al posto di ostriche e champagne, mi fa riflettere sulla bellezza delle cose autentiche: e su quanta vita vera scorra in cucina…
(in quel caffé Sabrine ha messo pezzetti di foglie che hanno il sapore dei piselli dolci a primavera)
mi fai impazzire come la tua vellutata che non ho mai prvato col cavolfiore!
io di sicuro non resisto a tale bontà! è davvero molto molto golosa! Un bacione Ely
Ciao, piacere di consocerti, che bello il tuo blog…che ricette fantastiche!! Peccato che io sia negata ai fornelli, se no questa la proverei sicuro!!
Grazie di seguire il mio blog…ricambio con immenso piacere!!
Ciao,
Viola
Quanto mi piacerebbe essere “bricolata” come te.. non sono capace nemmeno di appendere un quadro senza far crollare tutta la parete! pazienza.. mi cimenterò con la tua ricetta, in cucina faccio un po’ meno danni..ma solo un po’ meno! 🙂
PS: Gorgonzola tutta la vita!!
😀
ho appena scartavetrato anche io una maniglia di ottone perchè troppo lucida e nuova, ma non sapevo si mettesse in ammollo in acqua e limone.
La tua vellutata e semplicemente deliziosa e le foto pure
baci sabina
Buongiorno Sabrine!
Ah non si finisce mai di sistemare la casa, vero? Noi siamo appena andati a convivere (domani sarà un mese esatto) e le cose da sistemare invece che esaurirsi sembrano moltiplicarsi!
Ma ci consoliamo continuando a sperimentare le tue ricette…e infatti ieri sera abbiamo fatto questa vellutata…splendida! Io di solito la faccio solo con porri e patate, ma devo dire che questa variante col cavolfiore è stata molto gradita 🙂
Un bacione, Alessandra
Noblesse oblige, quando la classe non è acqua..è il cachemire che finisce nella frusta per torte :-DDD
Ogni tuo post è un piccolo film.
Adoro quella tazza di zuppa, vintage ma che racconta, ricordi, pensieri, sogni forse solo riposo…grazie come sempre
Buona giornata
questa volta hai veramente salvata, o meglio hai regalato una nobile fine ai porri e al cavolfiore della cassetta biologica che giacciono in fondo al mio frigo in attesa di una mia illuminazione, ma io sono in letargo mentale (e fisico) e quindi le idee scarseggiavano. colgo al volo la tua. il post semplicemente spassoso
ecco .. a proposito di letargo!
ancora lavori in corso… ma sai che io adoro avere sempre qualcosa da sistemare in casa, ogni tanto sposto mobili e suppellettili per cambiare… e il grigio quest’anno va di moda! 😀
ottima la vellutata!
buon we
a parte il fatto che la lettura dei tuoi post mi fa sempre divertire un sacco; a parte il fatto che sono solidale con te visto che i lavori a casa mia stanno andando avanti da 6 mesi. Per il resto la tua zuppa deve essere un ottimo premio per la fatica del bordo a 18 cm da terra 🙂
Sei una forza della natura ma sempre elegante e leggiadra. Dopo le tue fatiche una zuppa così ci vuole proprio.
Un abbraccio e ti aspetto a Paris
E se ti dicessi che non l’ho mai provata la vallutata? Che vergogna…eppure adoro il cavolo.
Un abbraccio dolcioso e buona domenica
ELSA
Bellissimo post con la ricetta, le foto e le tue parole che riescono sempre a catturare l’attenzione di chi le legge. Complimenti
Complimenti blog eccezionale per creativita’ e contenuto.
Ciao, volevo avvisarti che ti ho inserita nella lista dei blog suggeriti nel mio blog ;o)
Complimenti, blog e foto fantastiche! Sto promuovendo il mio blog, passi a farmi visita?
nice day 🙂
Ciao grazie di essere una mia follower!!! Trovo il tuo blog interessantissimo e pieno di ricette fovolose che, piano piano voglio provare un po’ tutte!
A me piace il gorgonzola anzi l’adoro come adoro le ballerine senza calze che però non metto perchè sono già bassa,adoro tuo passeggiare e cercare delle maniglie ossidate e vedo la faccia sconcertata del commesso così come adoro l’immagine di te con il maglione buono addosso che cucini…Insomma mi piaci!
Da oggi ti leggerò spesso
E la vellutata? …anche quella adoro…un bacio
la vellutata è invitantissima, per me che sono una che bruca non poco ;)e il tuo blog è fantastico! mi piacciono i pomoli ossidati e adoro la tua tazza di ferro 🙂
ciao, manco da un pò ma ho visto buonissimi piatti qui
Che bello e che buono!!! Il racconto è incredibilmente bello e la vellutata strepitosa, tutto meraviglioso!!!! Bravissima I cuochi di Lucullo
Meravigliosa ricetta e la presentazione è superlativo!
mil besosssss
Questa vellutata la sento mia… potrebbe essere la mia vellutata preferita! la rifaccio e me la godo! io di zuppe e zappette sono ghiottissima!
l’alternativa gorgonzola la provo di certo che con il cavolfiore ci sta una meraviglia 😉
Invischiata in una riunione di lavoro in quel di Salerno, in un albergaccio che ricorda l’era medievale per il mobilio e la manutenzione degli impianti, trovo finalmente il tempo e il piacere di rileggerti mia cara sabrine…m’ero quasi dimenticata delle tue avventure e dei tuoi piacevoli racconti… se non fosse che ho cenato discretamente bene, la tua zuppetta ora sarebbe il giusto conforto per la piovosa giornata appena trascorsa, certo da non consumare in una squalliduccia doppia uso singola…. Un abbraccio
i love it, me ha encantado, j’aime
Ciao!
Bello il tuo blog…e la vellutata di porri e cavolfiore è una delle cose che cucino più volentieri, è davvero buona. Proverò le tue variazioni.
ciao!
Silvia
Mani Bruciate
Le tue (dis-) avventure domestiche mi fanno sempre divertire un sacco…
La foto è splendida, perfetta bellissima… quasi quasi caccio un morso allo schermo!!!
Che spettacolo te tue foto, ma anche i tuoi racconti!e la ricetta a presto
vale
adoro le vellutate, questa col cavolfiore deve essere una bontà unica!!!
Sei grandiosa nei tuoi racconti…Ciao!
ciao Sabrine,.è passato un pochino ma ho fatto un salto veloceper dirti che ti ho letto su casa facile cucina…e aappena ho visto le ciambelline alla birra,ho subito pensato a te e ai tuoi ormai famosi collaboratori!!!complimenti…e a presto,Marika
Questa vellutata sembra fatta apposta per me….
XD
Mhm sembra deliziosa!!
complimenti 🙂
Semplicemente sublime!
L’ho preparata domenica sera ed è stato un successone!!
Grazie mille.
Fra
Made this one and my family loves it, even the kids…