Vellutata di castagne con porcini
Lo so… non si fa così: per più di un mese questa cucina non ha visto altro che dei cristalli di zucchero. Era Natale. Sarebbe stato assai più garbato tornare e farvi almeno gli auguri di Buon Anno…
La verità è che avevo anche un bellissimo dolce di cioccolato e marrons glacés pronto per diventare il mio biglietto d’auguri: decorato proprio con quei fiocchi di neve… Che fine ha fatto? No, non me lo sono dimenticato in freezer: se lo sono spazzolato i miei ospiti a Capodanno. Dopo un carré di maiale nero con le mele e lo speck, un petto d’anatra farcito alle noci, una pasta ripiena di brasato e una serie di piccoli aperitivi.
E’ stato un fantastico Capodanno: con gli amici, tante candele accese in ogni stanza, i miei rami con le lucine alle finestre e migliaia di candide lanterne cinesi di carta che si sollevavano dalla piazza e timidamente prendevano il volo. Nella notte, luci tremule ondeggiavano lievi davanti ai nostri occhi: oltre i vetri gelati si srotolava una meravigliosa Via Lattea guidata dal vento, come una danza di meduse fluorescenti spinte lontano dalla corrente.
Tutti abbiamo sognato, ipnotizzati dallo spettacolo, che dietro ogni lanterna volante si nascondesse un desiderio da esprimere, un augurio per l’anno che nasceva: e che il vento l’avrebbe portato lontano, a spasso per l’universo.
La mattina dopo, il più dissacratore dei mei ospiti mi ha telefonato. “Vuoi vedere dove son finite le lanterne? Nel giardino di casa mia…”
Sembravano enormi mutande strappate da un vento dispettoso ai fili della biancheria e disseminate qua e là: appese alle chiome degli alberi, sbattute ai piedi di una roccia, affogate dentro le pozzanghere e in bilico sui fili del telefono. Uno spettacolo quantomeno singolare.
“Vuoi vedere che sogni e desideri hanno le gambe corte come le bugie?” mi son detta. E mi sono un tantino preoccupata che quelle due o tre cose che mi stanno a cuore per quest’anno non iniziassero sotto i migliori auspici.
Poi però, siccome non sono scaramantica, ho chiuso le mie finestre sulla piazza e sono salita su un aereo: destinazione Bruxelles (vi dovrò raccontare prima o poi di cosa mi diverto a fare quando me ne vado da quelle parti, anche perché c’è un sacco di gente che si meraviglia di come io possa riuscire a divertirmi in un posto che passa per essere piuttosto noioso…).
Anche qui, il vento ha voluto dire la sua: intanto perché l’aereo è riuscito ad atterrare solo al terzo tentativo (vi è mai capitato di arrrivare a 30 metri da terra e di vederlo risollevarsi all’improvviso e tornare in quota perché sbanda per le raffiche? vi assicuro che ci sono cose più divertenti…) e poi perché mi ha sferzato la faccia per ben tre giorni. Il che non mi ha impedito di fare un paio di sortite al mio negozio di casalinghi preferito, di farmi una zuppa al Le Pain Quotidien del Sablon, e di far commissioni che altrove mi sarebbero ben più complicate.
Atterrata a casa (stavolta al primo colpo…) era passata anche l’Epifania: d’altronde, come avrei potuto farvi gli auguri senza uno straccio di cartolina befanesca da dedicarvi? Così ho deciso di soprassedere e di iniziare l’anno liberandomi da una serie di zavorre domestiche che altrimenti mi avrebbero tormentata per mesi. E non ditemi che non avete capito di cosa sto parlando… perché se un po’ mi conoscete non potete non esservene accorti, quando siete passati di qua per vedere se c’erano ancora i cristalli di zucchero sul tavolo di questa mia cucina… Non sentivate un odorino che sempre aleggia da queste parti quando non c’è il forno acceso? E un ritmico flap-flap oltre la porta, come un rumore di pennello che ubbidiente si arrende al suo dovere? Lo so: non è che acquaragia, cera d’api e trementina siano tra gli effluvi più alla moda nel mondo dei foodblog: ma che avreste fatto voi, con dodici porte scortecciate e dalle maniglie scioperate, con una credenza e un tavolo venuti al mondo senza personalità e con una parete alluvionata dalla perdita del vicino?
Adesso la trave del salone non erutta più sassi e polvere vecchia di secoli, abbiamo una credenza per i bicchieri e persino una vera scrivania (e dopo il tavolino da bistrot e il tavolo-seppia, che tingeva di nero chiunque gli si avvicinasse, credetemi: è una bella conquista…).
Così non ho più scuse per non dare ufficialmente inizio al mio 2012 anche in questa mia vita parallela duepuntozero. Con un mese esatto di ritardo, ma ormai mi conoscete… E sì che quest’anno ne avrei di cose da fare: anche a queste internettiane latitudini. Ma questo è davvero un altro post. Anzi, ben più di un post…
Perciò datemi il tempo di raccontarvelo per bene. Perché mi sento come quando ho iniziato questa mia sconsiderata avventura di tastiera e di fornelli, poco più di due anni fa: “con incosciente levità, spicco il salto verso la mia caduta libera…”
Con questi pensieri inizio l’anno, amici miei. E con una quantità di esperimenti in cucina dai risvolti sorprendenti dei quali non potrò non rendervi partecipi. Questo di oggi è soltanto l’ultimo: una vellutata di castagne secche che profuma di alloro, ginepro e rosmarino. Perché non c’è niente di più meravigliosamente semplice di una zuppa per ricordarmi che finalmente è inverno. E perché a casa nostra siamo indiscutibilmente dei “tipi da zuppa”: soprattutto se la cucina profuma di pane fatto in casa (per la cronaca: ho definitivamente e irreversibilmente deposto i pennelli l’altro ieri. Almeno qui…).
Perciò se non avete delle castagne secche, è arrivato il momento di andarvele a comprare: anche col gelo. E se avete una bella pagnotta di pane nero questa è l’occasione per tirarla fuori: una generosa fetta tostata trasformerà la vostra vellutata in un vero pasto.
Se poi, oltre al pane nero, avete a disposizione anche una distesa di tetti imbiancati, beh… siete autorizzati a sentirvi in paradiso. E anche se la vostra lanterna di Capodanno è miseramente affogata in una pozzanghera, carica dei vostri sogni, non datevi per vinti: riprovateci con qualsiasi cosa voli leggera dinanzi a voi. Valgono anche i fiocchi di neve…
Saluti e baci (gelati),
S.
VELLUTATA DI CASTAGNE CON PORCINI
INGREDIENTI (per 4 persone)
castagne secche: 250 gr
patate: 4 (di media grandezza)
latte: 1 bicchiere
porcini secchi: un paio di belle manciate
granulare vegetale (il migliore che trovate, e non arricciate il naso…)
aglio: uno spicchio
alloro: 2-3 foglie (fresche, non di quelle incartapecorite e gialle)
rosmarino: un rametto (e che sia degno compagno dell’alloro…)
bacche di ginepro: 4-5
sale
pepe nero macinato fresco
olio extra-vergine di oliva
Rovesciate le castagne in un colabrodo (o nello scolapasta), sciacquatele velocemente sotto l’acqua corrente, mettetele a bagno in una ciotola d’acqua tiepida e dimenticatevene per 24 ore.
Il giorno dopo scolatele dal liquido di ammollo, mettetele in una pentola coperte d’acqua fredda (non esagerate: l’acqua deve arrivare un paio di dita sopra le castagne) in compagnia di 2 o 3 foglie di alloro, un pizzichino di sale e delle bacche di ginepro e fatele bollire a fuoco dolce con il coperchio finché non sono tenere (il che dipende da quanto sono secche le vostre castagne… le mie erano dei sassi e ci hanno messo quasi due ore).
Nel frattempo lavate e sbucciate le patate, tagliatele a grossi pezzi e mettetele in un’altra pentola (anche qui non dimenticatevi il coperchio) appena coperte d’acqua (niente sale). Quando le patate saranno molto tenere (si devono disfare se le toccate con una forchetta…) toglietele dal fuoco e aggiungete le castagne sgocciolate (senza alloro e ginepro, naturalmente).
Diluite il tutto con un po’ di brodo che avrete preparato con il granulare (ancora con questi nasi arricciati? … ) e lavorate a crema con il minipimer: tenete il composto piuttosto denso e quando sarà perfettamente…”vellutato” aggiungete il bicchiere di latte. Fate riposare fino al momento di servire (come tutte le vellutate anche questa è migliore se la lasciate lì un po’).
Mettete a bagno i funghi secchi per 30 minuti in una tazza d’acqua tiepida, strizzateli appena e gettateli in una padella antiaderente nella quale avrete fatto scaldare due cucchiai d’olio con uno spicchio d’aglio schiacciato (e con la buccia…) e il rametto di rosmarino. Fateli rosolare qualche minuto mescolando, poi aggiungete due-tre cucchiai della loro acqua di ammollo (filtrata…), aggiustate di sale e portate a cottura (per favore, niente mosciumi: le verdure mollicce, fossero anche delle robe secche all’origine, sono un autentico crimine).
Servite la vellutata molto calda, con una generosa cucchiaiata di funghi per ogni piatto, una spolveratina di pepe macinato al momento e un filo d’olio.
POSTILLA
Agli osservatori più attenti…
… non sarà sfuggito che è nuovamente sul tavolino da bistrot che ho organizzato la mia scrivania, stamattina. La rete fa le bizze e solo da qui si riesce a connettersi col mondo. Tempesta informatica o tempesta di neve?
Ingredienti: aglio • alloro • bacche di ginepro • castagne • latte • olio extravergine • patate • pepe • porcini secchi • rosmarino
Buongiorno!!
SEmbra deliziosa, con questo freddo è l’ideale.
Alla prossima
Ma bentornata allora e buon anno di 11 mesi!! I tuoi racconti sono sempre deliziosi…come questa vellutata, devo dire! Allora: le castagne secche le ho comprate ieri, con l’intenzione di farle con il latte, la neve fuori dalla finestra pure…mi sa che oggi provo la tua ricetta!!! ciao, buona giornata!
Franci
tesoro ma bentornata!!! e che ritorno…strepitosa questa vellutata!
Leggevo del tuo capodanno e come il peggior scugnizzo che tu possa aver incontrato, pensavo al capodanno partenopeo-style…
– tante candele accese in ogni stanza…si traduce in…i ragazzini che si picchiavano davanti ad una console di videogiochi!
– i miei rami con le lucine alle finestre…si traduce in…con quel babbonatale cinese a led fluorescenti che faceva finta di intrufolarsi,,,
– lanterne cinesi di carta che si sollevavano dalla piazza e timidamente prendevano il volo…si traduce in…il dirimpettaio che lanciava i piatti di ceramica con tutto il cotechino e le lenticchie giù per festeggiare…
– una meravigliosa Via Lattea guidata dal vento…si traduce in…un cielo coperto dai traccianti dei proiettili e dei razzi lanciati con il mortaio…
– dietro ogni lanterna volante si nascondesse un desiderio…si traduce in…dietro ogni trik-trak non esploso un calendario di cattive parole!…
aahaahahahahahaha
Serio. Hai scritto un post come al tuo solito molto delicato ed elegante, che ho giocato un pò a ‘sporcare’ ma non per cattiveria quanto per affetto, come per un caffè da riprendere insieme per farci quattro chiacchiere tra un anno e l’altro :))
Bentornata e je te demande pardon…
Non c’è che dire: i tuoi post sono sempre piacevolissimi da leggere tanto che potrei leggerli anche se non pubblicassi più ricette da qui al 2020. Vedo che anche a casa tua il 2012 ha portato la fine di una serie di lavori, un gran sollievo.
Che dire… buon 2012 ^_^
E poi colgo al volo la tua proposta. 1.Stamattina mi sono alzata e fuori ci sono 30 cm di neve quindi i tetti innevati li ho!
2. Un sacco di castagne gira avanti e indietro da giorni e mia mamma lo sposta di continuo dicendo “prima o poi andranno a male”, quindi le castagne le ho.
3. Il pane nero… non resta che convincere il piccolo Gino a concederci un suo pezzetto e prepararlo.
Mi metto subito all’opera così per l’una avrò tutto pronto 🙂
U abbraccio e buon anno 🙂
Una zuppa calda e avvolgente come piace a me, perfetta poi per il freddo polare che c’é qui in questi ultimi giorni.
Io ci vivo a Bruxelles da quasi 2 anni ed é davvero una bella città. Non sembrerebbe ma offe tanto e ci sono dei posti deliziosi. La prossima volta che vieni, se ti va, fammi sapere e ci prendiamo un caffé!
😀
Grazie per le tue parole lievi proprio come un fiocco di neve (come quella che è caduta copiosa stanotte, persino in città) e per avermi fatto rivalutare il minestrone che mi aspetta oggi per pranzo: certo non ci sono castagne, ma è pur sempre una zuppa corroborante!
Ma che bella che è! Mi viene subito voglia di tuffarci un crostino ;o)
La vellutata castagne e porcini e’ favolosa, promettici pero’ che condividerai presto con noi anche la ricetta dell’anatra farcita con le noci, promesso? : )
manu: Bupongiorno?!? Buon anno, vorrai dire! Perché questo è il mio capodanno nella cucina di Fragole a merenda… Perciò buon 2012 (o quel che ne rimane) a te. E: a presto!
franci e vale: Innanzitutto buon 2012 anche a te. E poi, se davvero hai intenzione di trasformare le tue castagne secche in questa vellutata… facci sapere! Grazie e… a prestissimo!
raffy: Grazie per l’affetto: davvero mi fa sentire bene anche dopo due sole ore di sonno (qua il tempo per i posts si ruba alla vita vera…). Buoni undici mesi del 2012 anche a te!
Gambetto: Carissimo Mario, sono così contenta che questo mio strampalato capodanno fuori tempo mi regali anche i tuoi saluti in erfetto stile partenopeo. Dissacranti? Mica tanto… devi sapere che la sottoscritta racconta da anni ai suoi amici increduli che il più bel Capodanno della sua vita lo passò proprio in quel di Posillipo! Con tanto di bombe, tracchi e trallallà, fuochi riflessi sul mare del golfo e ingorgo per i cornetti caldi all’alba. Ancora mi pigliano in giro perché nel pomeriggio del 31, mentre da sola me ne andavo a comprare le dispense universitarie a S. Biagio dei Librai, davanti a dei ragazzi che tiravano “cipolle” come fossero innocui gavettoni chiesi al commesso: “Ma non si può chiamare un vigile?”
Li avresti mai sospettati, questi trascorsi partenopeorocamboleschi nel curriculum di M.me d’Aubergine? Ciao Mario, e buonissimo anno anche a te (e un caffé insieme ce lo riprenderemo, stanne certo… ti penso spessissimo, all’ora del caffè…)
E’ bello passare di qui!
A presto…
Silvia
…fantastica!
Che delizia! Anch’io però sono curiosa di conoscere le ricette del maiale, dell’anatra e della pasta al brasato; sai che ormai sono diventata dipendente dalle tue ricette… 🙂
ciao ciao.
Che poesia questo post…
E poi le castagne secche ce l’ho! Evviva!!!
A presto,
Alfonsina
Sabrine, se ti fa piacere, partecipa al mio giveaway
http://delizieingiardino.wordpress.com/2012/01/29/giveaway-il-balcone-degli-aromi/
Ho letto la tua descrizione del capodanno e quella di gambetto (molto più vicina al mio capodanno, essendo anche io partenopea). Immaginavo le scene stile intervista a “Le iene”
Bella anche la zuppa. Non ho nulla degli ingredienti a casa (nemmeno il granulato) ma direi che devo rifornirmi 🙂
Buon 2012 e bentornata!! Niente di meglio, come post del rientro, di una bella zuppa fumante.Ho spalancato le tende, così scrivo guardando il mio gelsomino imbiancato e le bacche rosse della pirachanta orlate di bianco. Si potesse passare l’intera giornata a casa, sorseggiando una zuppa come la tua sarebbe bellissimo….
Ps meravigliosa la descrizione delle lanterne del giorno dopo!!
PPS, non mi è capitato di dover atterrare al terzo tentativo, ma il mio viaggio di nozze è iniziato con un doppio ammaraggio da far impallidire i camerieri che ci aspettavano sul pontile… ti capisco!
oh, cara Sabrine, bentornata!
Mi dispiace un po’ per quel tavolino da bistrot, che adoravo tanto. Ma sono sicura che gli avrai trovato un altro impareggiabile uso.
Anche io sarei tipo da zuppa.
E questa mi piacerebbe molto. DEvo recuperare i marroni secchi della mamma e i porcini.
In quanto al granulare vegetale , non arriccio il naso per niente. Proprio domenica l’ho fatto in casa, fermandomi alla purea (ho evitato di rimpuzzolentire casa come la volta scorsa) e ora lo uso con soddisfazione e un certo sorriso sulle labbra, dovunque posso!
😉
un bacione
Bentornata e buon anno 2012! Ti leggo sempre volentieri!
Medame…benritrovata!
Sarò ripetitiva ma mi mancavano i tuoi pot che hanno su di me l’effetto delle fiabe….
Non so come mai ma, in barba a tutte le previsioni catastrofiche sull’anno bisesto, io sono ottimista 😀
E ho pure iniziato un corso di francese, mio sogno da anni…
Questa zuppa la farò a breve, ho quel pacchettino di castagne giusto che mi guarda in dispensa 🙂
Ti abbraccio
Bisou
Sara
Bentornata!! Non sparire per così tanto tempo! La tua assenza è insostenibile per chi come me spera nella bellezza dei tuoi racconti!!!(senza dimenticare la bontà delle tue ricette)!!
un abbraccio,
elisa
Un piacere rileggerti, come sempre.
E scusa se mi soffermo sulla parte che non riesco proprio a togliermi dalla testa: l’avventuroso atterraggio!
Con una insana paura di volare come la mia capirai il perchè…
La zuppa mi piacerebbe moltissimo, peccato non trovare le castagne da queste parti 🙂
Ciao carissima è sempre bello ritrovarti anche perche mi perdo nei tuoi post…insomma ne sono successe di cose con questo inizio di nuovo anno, nn ultimo l’atterraggio da brivido!!
Adoro le zuppe e con questo freddo sono sempre alla ricerca di novità…questa è divina!!baci,Imma
Finalmente bentornata e che questo anno sia iniziato in modo stupendo…con mille di questi post =))!
un abbraccio
buon anno! è appena cominciato quindi vale ancora 🙂
qui la neve non manca, sta fioccando che è una meraviglia e me lo sto godendo come una bimba… la zuppa sarebbe perfetta, appena posso compro le castagne!!!
ciao e bentornata
Buon anno e ben tornata!!non ne potevo più dei cristalli di zucchero(ho provato a farli e sono venuti un po’ sghimbesci)!!che gioia ritrovare te e le tue ricette,(non posso pensare all’atterraggio,solo leggerne mi fa star male)baci Alda.
Eccola, eccola!!! Come sono contenta 🙂 Le pain quotidien è uno dei miei ricordi più belli di quando ero in Belgio; ricordo anche il vento nei giorni di piogia, quando era inutile arpire l’ombrello e capivi come mai tutti avessero in guardaroba almeno un impermeabile. Aspetto perciò con ansia il tuo racconto! Questa vellutata diventerà la cena di domani. Grazie cara Sabrine, spero che ti arrvino i miei saluti attraverso questi tetti imbiancati.
Ben ritrovata dunque e buon anno cara Sabrine ;D
E un anno con 11 mesi è un anno più leggero… ti abbraccio
benritrovata cara Sabrine… sempre estremamente rilassante per me leggere i tuoi post.. ma stavolta, stavolta mi hai messo una pulce nell’orecchio che spero mi toglierai presto… bruxelles… ce lo dirai vero cosa vai a fare di tanto divertente lì?? 🙂
ps ora che hai ripreso e che hai riposto pennelli e acquaragia, aspettiamo presto il resto del menù di capodanno 🙂
Umm, esta cremita tiene una pinta deliciosa. Seguro que está buenísima.
Un besín.
wooooooooooow che delizia! complimenti, un bacio 🙂
ps: ho realizzato un nuovo concorso “Fashion Food”: in premio 100 euro di shopping! Ti aspetto 🙂
è sempre un piacere visitare il tuo blog!
Ci sarebbe voluta questa sera una generosa porzione della tua vellutata!Buon febbraio e buon 2012.
Claudette
Auguri di buon anno anche se con un mese di ritardo.
Mandi
Questa zuppa è una meraviglia !!! I miei complimenti anche per la foto…buona serata, Carolina
Io invece sono molto curiosa delle cronache da Bruxelles, perchè non la trovo affatto noiosa: è una città che mi è piaciuta tanto e in cui vivrei.
la vellutata di castagne e porcini oltre che molto buona credo sia anche una efficace consolazione al naufragio delle lanterne.
Buona giornata!
Ecco siccome provero’ la delizia di questa zuppa e siccome ho ricevuto una gentilissima mail chiarificatrice sulla panificazione senza pasta madre , che i non potrei mai tenere ” viva” perché anch’io mi sposto spesso voglio ringraziare pubblicamente Sabrine della sua gentilezza e simpatia .
Aggiungo anche che io mi sono innamorata del suo blog perché parla del ” manuale di nonna papera” che per lunghi pomeriggi ha fatto compagnia alle merende mie e di mio fratello . Me lo compro’ la mia mamma e la nostra ricetta preferite era il ciambelllone di Achille , anche perché secondo il mio caro fratellino, le altre erano troppo da femmine e ne facevamo quantità industriali regalandolo a tutti i parenti poi prendevamo il seggiolone dell’altro fratellino, avevo ed ho un bel numero di fratellini e sorelline, e, rovesciandolo, facevamo la macchina ed. andavamo a fere un pic-nic . Poi purtroppo il manuale e’ andata perso ed io mi sono tanto disperata fiinche’ un giorno la mia mamma mi consegna un pacchetto … Era riuscita a comprare , con l’ aiuto del fratello seggiolone , ad un ‘ asta su internet Il mitico manuale . Aveva sofferto molto finche’ non era arrivato e le sembrava impossibile ed aveva anche trovato un’ edizione originale in ottimo stato … Che mito la mamma ! Il profumo di quel ciambelllone e tutta la mia infanzia sono ritornati e, sotto gli occhi,non piu’ perplessi di mio marito, che mi conosce , alle 11 di sera ho infornato il mio primo ciambelllone adulto di Achille . Scusate il tempo che vi ho fatto perdere , auguro a tutti un buon anno e mille sogni .Roberta
come ci sta bene questo post di inizio anno adesso!
perchè a me febbraio sembra sempre un po’ troppo lungo (e quindi fingerò che sia l’inizio di gennaio, per ignorarlo!), perchè anche noi siam tipi da zuppa, perchè anche io ho fatto una vellutata con castagne secche di recente, perchè i tuoi racconti (e le tua foto) mi piacciono sempre tanto!!!
🙂
buon inizio, cara!
Ciao Sabrine, perché il nuovo anno inizi al meglio gli auguri non bastano mai e sono graditi in ogni momento. E vale la pena aspettare per una zuppa così buona!!! Il tuo blog è sempre molto accogliente. Buona giornata
Ciao Sabrine, perché il nuovo anno inizi al meglio gli auguri non bastano mai e sono graditi in ogni momento. E vale la pena aspettare per una zuppa così buona!!! Il tuo blog è sempre molto accogliente. Buona giornata
Cara Sabrine,
da quando ho scoperto il tuo blog (cioè il mese scorso!), ho davvero iniziato a provare amore per questa “cosa” così lontana da me, dalle mie passioni e dalle mie abitudini.
E già, fino a 30 non avevo mai cucinato…almeno non così.
sai che, grazie a te, al tuo blog, a tutti questi bellissimi blog, da me scoperti da pochissimo (già, chissà dove vivevo prima.. solo su fb??), ho davvero iniziato a cimentarmi in cucina..?
Sabato ho addirittura organizzato cenetta thailandese da me.. chissà.
quindi, grazie grazie grazie ed è così bello leggere ogni tuo nuovo post.
Vaty
Bentornata continuavo a sbirciare e vedevo sempre i cristalli di neve! Bruxelles è una città piena di…atmosfere e poi c’è TinTin!
Le castagne secche da quando la mia mamma non c’è più… con lei si cucinava la minestra di riso, latte e castagne ma la vellutata mi sa che la provo nel fine settimana visto il freddo e la neve! Grazie un abbraccio Antonella
Quanto mi piace questa vellutata e il tuo modo di presentarla
wooooooooooow che delizia! complimenti, un bacio 🙂
ps: ho realizzato un nuovo concorso “Fashion Food”: in premio 100 euro di shopping! Ti aspetto 🙂
Meno male stai bene, ogni tanto ti pensavo sai? e sei tornata come sempre alla grande, con le tue confidenze e i tuoi racconti. E’ sempre un piacere leggerti e spero che tu ora riesca ad avere un pò più di tempo per il blog 🙂
Zuppa favolosa, il pane nero l’ho appena fatto e le castagne secche le ho in dispensa dici che è un segno? Un abbraccio e visto che non te li ho ancora fatti auguri di Buon Anno!!!! Baci
La devo assolutamente provare questa ricetta, anche perchè faccio spesso la zuppa di ceci e castagne e l’adoriamo! 🙂
…allora visto che l’anno è appena iniziato: BUON ANNO!
Me extrañaba no verte, ¡menudo comienzo de año! el mío tampoco fue bueno.
¡Cómo me gustaría entender bien el italiano, me encanta leerte!
La receta es una maravilla me encantaría probarla y celebrar tú año nuevo contigo ¡fuera lo malo!
Ánimo, puedes contarlo.
Besos
BUONISSIMA QUESTA ZUPPA, AODORO LE CASTAGNE E NON LE AVVEO MAI PENSATE IN QUESTE VESTI!
raccontaci di Bruxelles io sono stata la un anno a studiare e mi manca molto! un bacio
😉
Bentornata!!! I tuoi racconti mi sono mancati tanto. Ti aspettavo. Oggi in crisi di astinenza ti ho fatto anche richiesta di amicizia su FB!!! Bell’esordio d’anno con questa zuppa e riguardo all’aereo…ho superato la paura di volare non da molto e un’esperienza del genere me la farebbe ritornare subito!!! Non mi ci far pensare, aiuto!
Baci e buon anno a te!
Sabina
Piccolo regalo per te sul mio blog….http://www.cooknbook.org/2012/02/versatile-blogun-regalo-per-me.html
Bacio
bentornata! è sempre un piacere leggerti!
Quanto tempo che non faccio un bel giretto per i blog, mi sono assentata per parecchio tempo, ma adesso sono tornata e felicissima di seguirti ancora! Complimenti per tutto quello che prepari e la delicatezza che riesci a trasmettere sempre ^_^
Virginia
Bentornata! Ti aspettavo…
Deliziosa questa zuppa anti-freddo. Sono molto intrigata dalla presenza del ginepro, che adoro!!!
bun anno , vogliamo anzi volgio ricetta carrè di maiale mele e speck :-))
mi piace abbinamento castagne e funghi, quale migliore momento per una zuppa calda
Fatta per cena. Buonissima! Per me sei una garanzia
mi sa di buona e calda, con questo freddo…
Bentornata, che bello affacciarmi alla tua finestra e ritrovarti con una bella zuppa fumante e profumanta!
baci (gelati e innevati) anche a te!
Camy
Anche qui a casa senza dubbio siamo tipi da zuppa, e che zuppa questa che hai postato!Bentornata Sabrine
Benritrovata! La tua scrittura mi da sempre un pretesto per perdere almeno 5 minuti e lasciarmi trasportare. E’ un grande piacere leggerti ed appassionarmi alle tue storie…ho immaginato il volo dei tuoi lampioncini cinesi nella notte più lunga dell’anno e mi dispiace la tua wish list si sia impantanata poco lontano…ma forse i tuoi desideri erano così leggeri ed elevati che hanno trovato la loro strada da soli, e sono diretti a giusta destinazione (come ti auguro). Sono molto curiosa di sapere cosa ci stai preparando di nuovo. Per la zuppa, ho dei marroni congelati, possono andare bene? Vorrei davvero provarla, mi sembra fantastica ed io adoro le castagne. Ti abbraccio e tanti auguri per tutto. Pat
Che dire……le castagne ci sono, freddo fa freddo…..questa zuppa s’ha da provare al più presto!
Che bello rileggerti Sabrine!!!
è un po’ come sognare!
Un abbraccio
Ciao, volevo invitarti a partecipare al mio primo contest se ti va. A presto in ogni caso (sei nel mio blogroll, quindi mi tengo aggiornata ;o)
http://ritroviamociincucina.blogspot.com/2012/02/il-1-contest-di-ritroviamoci-in-cucina.html
Benedetta Marchi: L’hai poi fatta questa vellutata di castagne? Sono curiosa…
kristel: Davvero mi farebbe piacere prenderci un caffè insieme. In genere le mie partenze sono decise senza troppo anticipo, ma ci provo, ok? E se non ce la dovessimo fare, comunque ti penserò… Ciao!
Katia: Temo che per il petto d’anatra farcito alle noci dovrai aspettare il prossimo Capodanno…
Madala: Come sopra…
Gaia: Tavolino da bistrot di nuovo in uso, come da nota a fondo post. Almeno finché non verrà acquistato un aggeggio che serve a far arrivare il segnale wi-fi fino alla scrivania ufficiale… In ogni caso, deliziose colazioni vista tetti sono oramai un’abitudine consolidata (e sarebbero la sua destinazione d’uso definitiva…). Vorrei tanto un po’ del tuo granulare home-made…
Saretta: Che ne è stato della zuppa?
arabafelice: Eppure un bel post del tipo “Castagne nel deserto” avrebbe il suo fascino…
alda: I cristalli di zucchero ti sono venuti sghimbesci?!? Mi dispiace tanto… ci vuole un po’ di pazienza e soprattutto mano ferma. Ma magari ci puoi riprovare il prossimo Natale…
Isafragola: Ma io e te quante altre cose in comune siamo destinate a scoprire? Persino la constatazione di quanto i belgi siano rassegnati a girare sotto la pioggia (e molti senza ombrello né impermeabile…) ci accomuna. Sappi che i tuoi saluti mi arrivano sempre: dritti al cuore…
k@tia: menù di Capodanno piuttosto impegnativo da riprodurre se non alle feste comandate: temo bisognerà aspettare l’anno prossimo!
Roberta (anonimo): Cara Roberta, grazie per il tuo bellissimo commento. Cerco sempre di rispondere alle mail di lettori che mi chiedono supplementi di spiegazioni su qualche mia ricetta: mi fa piaceere, è l’essenza dell’avere un blog, direi… lo scambio di ricette e di esperienze è la cosa che più mi piace, di questa mia vita internettiana. Quanto alla tua storia del Manuale di Nonna Papera, è davvero bellissima: soprattutto pensando alla tua mamma che si mette a cercarlo su Internet e riesce a regalartene una copia a tanti anni di distanza… Grazie per avercela raccontata
v@le: Bruxelles? Ci dovrò scrivere un post, un giorno…
sabina: Grazie di cuore per il premio, ma temo che non riuscirei a ritirarlo, causa mancanza di tempo… Spero comprenderai. A presto!
Gunther: Avendo trovato un macellaio bravissimo, che mi procura carni davvero speciali, posso cimentarmi in simili preparazioni. Complicate però al punto che dovrete aspettare il prossimo Capodanno per vedermele rifare! (carrè di maiale tutto in un pezzo, ma fatto pretagliare a fette quasi fino in fondo, fette di mela e di speck tra una fetta e l’altra, legato leggermente perché stia insieme. Cotto in padella perché faccia la crosticina con un trito di verdure e poco olio, poi sale e pepe, infornato e cotto finché non è tenero… a te non potevo rifiutare una ricetta). Se sento profumo di maiale arrosto, saprò da che parte girarmi… Ciao!
isafragola: Grazie per avermelo fatto sapere! E felice che vi sia piaciuta…
Patty: Marroni congelati? Non ci ho mai provato, ma in fondo perché no? Anzi, se ci provi: facci sapere! Grazie per il bellissimo commento, a presto
mmmm…. buonissima 🙂 complimenti splendide ricette e ti seguo con molto piacere se ti va passa nel mio blog anche se sono alle prime armi ciao 🙂
ary/enza: allora benvenuta qui!
Ho rifatto questa tua ricetta e ci tenevo a dirti che è venuta benissimo ed ho ricevuto tantissimi complimenti che mi sembra giusto riportare a te. Grazie 😉
Grazie mille per le spiegazioni dettagliate, molto interessanti! Remo Cattaneo