Una semplice torta di mele

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torta di mele

Scusate, ma questa non è la vostra torta. O meglio: siete liberi di farne ciò che volete, ma non offendetevi se nell’impastarla oggi non ho pensato a voi. Dovevo accendere il forno per tutt’altro genere di cose, ma è stato più forte di me: uno di quei piccoli gesti individuali di cui il mondo non si accorge, ma che se anche non fanno bene al mondo fanno bene a chi li fa.

Ho preso tutte le mele che avevo e le ho infilate nella più semplice delle torte: non poteva non essere una torta di mele…. la più basic, la più facile, la più essenziale. Perché questa non è solo una delle mie torte preferite: è la mia dedica a un genio visionario senza il quale il mondo oggi non sarebbe quello che è.

Non avremmo un computer su ogni scrivania. Non comunicheremmo come comunichiamo. Sarebbe impossibile persino immaginare Internet, la sua straordinaria potenza, senza l’enorme massa di pc diffusi in ogni casa. Tanto per dirne una: noi foodbloggers – semplicemente – non staremmo qui.

Eppure c’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui il mondo era senza tutto questo: finché fu un ragazzo di poco più di vent’anni a immaginare che forse un computer poteva anche diventare portatile…

Così oggi, mentre impastavo burro e farina, ho ripensato a quante cose non avrei fatto senza quel visionario di Steve Jobs: prima fra tutte (e la lista è davvero lunga) lavorare anche da casa quando i bambini erano piccoli.

Perciò mi sono sentita di dir grazie, a modo mio, a uno che con le sue intuizioni mi ha reso più lieve l’esistenza. E siccome una mela morsicata non mi sembrava tanto carina da pubblicare in un post, ho pensato che la mela la potevo mettere dentro una torta: il morso ce lo potete sempre dare voi…

Così questo non è un epitaffio, ma pur sempre una torta: una vera, semplicissima e buonissima torta di mele. Con un biglietto attaccato, però. Un biglietto a forma di mela morsicata, a strisce arcobaleno. C’è scritto: “Good-bye Mr. Apple… and thank you”.

UNA SEMPLICE TORTA DI MELE

INGREDIENTI

per la pasta:
farina bianca 00: 100 gr
farina integrale: 50 gr
burro salato: 100 gr (se non ce l’avete, aggiungeteci un pizzico di sale)
zucchero grezzo di canna: 1 cucchiaio
acqua ghiacciata: 3 o 4 cucchiai

per il ripieno:
mele: 6 o 7 (forse anche 8… dipende dalla grandezza)
zucchero grezzo di canna: 2 cucchiai
miele: 1 cucchiaio
latte: un po’ per spennellare

Tagliate il burro a cubetti e rimettetelo in frigo, per almeno un quarto d’ora (ingredienti freddi uguale pasta croccante…).

Mettete nel mixer tutti gli ingredienti, tranne l’acqua: lavorate per pochissimi secondi, poi fermatevi e riprendete…. così per tre-quattro volte, finché non vi ritrovate con delle grosse briciole d’impasto. A questo punto aggiungete l’acqua, un cucchiaio alla volta, e fermatevi appena vedete che l’impasto “sta insieme”.

Rovesciatelo sul piano di lavoro, stendetelo appena con il matterello (fatene una specie di frittellona) e mettetelo in frigo per almeno mezz’ora sigillato con della pellicola.

Nel frattempo accendete il forno a 200° e preparate una tortiera di 20-22 cm di diametro (la mia è di quelle antiaderenti, con la base asportabile per cui non ho bisogno di imburrarla, né di carta forno).

Lavate le mele, asciugatele, tagliatele a metà e privatele del torsolo, poi affettatele sottilmente.

Tirate fuori la “frittellona” d’impasto dal frigo, aspettate qualche minuto perché si ammorbidisca e poi stendetela col matterello. Foderate la tortiera facendo in modo che la sfoglia di pasta sbordi di un bel po’, disponete le fettine di mela all’interno, spolverizzatele con un cucchiaio di zucchero e ripiegate i lembi di sfoglia senza troppa precisione (i bitorzoli e le gobbette saranno piacevolmente croccanti…).

Infornate e fate cuocere per circa un’ora. A dieci minuti dalla fine, estraete la torta dal forno, spennellate i lembi di pasta con il latte e spolverizzateli di zucchero, e poi infornate nuovamente.

A cottura ultimata, spennellate la superficie delle mele con il miele (se non è liquido, riscaldatelo un po’) per lucidarla.

Fate raffreddare la torta prima di servirla. Come? Avete l’imbarazzo della scelta: da sola, con una pallina di gelato alla vaniglia, con della panna appena montata, con una spolverata di cannella, con una tazza di té. O con un bicchiere di latte freddo, mentre leggete i giornali di mezzo mondo dal vostro pc…

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Do you know “la tecnica dei cubetti di ghiaccio”?
E’ la mia tecnica preferita quanto faccio la brisée con il mixer: cubetti di ghiaccio anziché acqua ghiacciata (un cubetto vale un cucchiaio… almeno nel mio stampino da freezer). L’impasto non si surriscalda e la crosta rimane croccante. Se ci provate, non aggiungeteli tutti in una volta: per scongiurare l'”effetto granita”…
Se invece la brisée la fate a mano (e io la faccio a mano un sacco di volte…) utilizzate la lama di un coltello ghiacciata per lavorate l’impasto.
In entrambi i casi vale la regola aurea di tutte le paste croccanti: non lavorate l’impasto troppo a lungo.

Pensavate che fosse una torta?
… E invece è uno di quelli che io chiamo “format culinari”: un concetto, prima ancora che una ricetta. In questo caso: una crosta (sfoglia o, meglio ancora, brisée) con dentro tanta frutta e una spolverata di zucchero. Impossibile essere più essenziali.
Ovviamente, non è obbligatorio utilizzare un impasto fatto in casa: i rotoli già pronti funzionano bene. Ma nessun prodotto di supermercato eguaglierà il profumo e la croccantezza (che parola rumorosa… si dice davvero così?) di una pasta home-made (che – detto tra noi – si fa pure in un attimo…).
Insomma: io non insisto, scegliete voi. Ben sapendo che con lo stesso tipo di pasta potete eventualmente fare anche la torta di fichi e quella di pere allo zafferano