La torta al cioccolato senza burro
Ci sono ricette che hanno una storia da raccontare, e questa è una di quelle. Non è una mia storia – almeno fino al giorno in cui non l’ho provata – ma mi è sembrata così divertente che mi è venuta voglia di raccontarvela.
Ogni storia che si rispetti inizia con una data, un luogo e un nome: ma in questo caso preparatevi a un po’ di confusione… Il nostro “c’era una volta” risale, secondo alcune fonti, agli anni della Grande Depressione, quella figlia della crisi del ’29 che gettò sul lastrico il mondo intero. Altre lo fanno coincidere con gli anni (anch’essi alquanto bui) della prima Guerra Mondiale, e altre ancora con l’epoca dei pionieri e delle loro carovane alla conquista del selvaggio West.
Quale che sia la sua precisa collocazione nel tempo, una cosa è certa: questa è una torta che affonda le sue radici in un momento di gravi difficoltà economiche, tali da imporre uno stile di assoluta sobrietà persino ai più gaudenti. Quanto invece al contesto geografico, beh… quello almeno è ben circoscritto: coincide, senza ombra di dubbio, con i confini degli States.
Così la nostra storia potrebbe iniziare così: “C’era una volta, in America, una strana ricetta di torta che persino un bambino sarebbe stato in grado di preparare. Era fatta di ingredienti semplici e poco costosi, essendo stata inventata per regalare un po’ di dolcezza a grandi e piccoli in tempi di rigorosa austerità. Non c’erano burro, né latte né uova (tutti troppo cari per figurare nella lista della spesa) e nemmeno un po’ di lievito, sostituito da un cucchiaino di bicarbonato fatto reagire con l’aceto.
Se gli ingredienti “basic” erano lo specchio delle contingenze economiche, il metodo di preparazione – la quintessenza della praticità – era stato invece inventato dalle signore pioniere, sempre a corto di utensili nelle loro spartanissime cucine sui carri. A zonzo per sconfinate praterie non è che venisse proprio bene mettersi a lavare ciotole e fruste: così avevano imparato a mescolare tutto direttamente nel recipiente di cottura, senza nemmeno ungerlo preventivamente. Un gioco da ragazzi… se non fosse stato per quel cucchiaio d’aceto, che a contatto col bicarbonato rischiava di esaurire anzitempo il suo potere lievitante.
Ma le signore pioniere, avvezze a fronteggiare con egual tempra gli assalti dei consorti pistoleri e quelli di ululanti torme di Apaches (ardua scelta…), potevano arretrare dinanzi a un’innocua reazione da piccolo chimico? Decisamente no… E infatti s’erano inventate il sistema delle buche, scavate con un dito nella farina per impedire che aceto, olio ed essenza di vaniglia se ne andassero a zonzo per la ciotola mischiandosi al resto con troppo anticipo.
Fu così che la torta fu chiamata “three holes cake”, cioè torta con tre buchi, per via di quel sistema originale. Oppure “wacky cake”, torta stravagante: in omaggio al mix non proprio ortodosso di sale, soda, aceto e cioccolata. Che suona poco convincente – vi capisco – ma le regala leggerezza e morbidezza senza pari.”
La storia, quella della torta che attraversa le cucine d’America nei periodi di crisi più buia, finisce qui. Per la verità è continuata nella mia cucina, complice il buio imposto da un’interminabile settimana di giornate grigie: ed è stata una piacevole serie di puntate – forse poco epiche ma assolutamente deliziose – al profumo di cacao…
Perciò, anche se la vostra cucina non viaggia su un carro trainato da cavalli e se dalla finestra vedete solo il bucato dei vicini e non i minacciosi profili piumati dei pellerossa, datemi retta: illuminate la vostra giornata con questa torta al cioccolato. Perché non c’è ragione, anche nei momenti più duri, per non concedersi una briciola di dolcezza…
Saluti e baci (un po’ Apache e un po’ Sioux),
S.
LA TORTA AL CIOCCOLATO SENZA BURRO
INGREDIENTI
farina bianca 00: 260 gr
zucchero semolato: 180 gr
cacao amaro: 40 gr
bicarbonato: 1 cucchiaino
sale fino: mezzo cucchiaino
olio di semi di girasole: 5 cucchiai
aceto di mele: 1 cucchiaio
(o un qualsiasi aceto bianco)
acqua: 200 ml
Accendete il forno a 180° e rivestite di carta forno uno stampo da cake (se ne avete uno di quelli un po’ più chiattoni, da pane, va ancora meglio: questa è una torta che non ama viaggiare in altezza…).
Setacciate in una ciotola la farina, il cacao e il bicarbonato. Aggiungete lo zucchero e il sale e date qualche colpetto con una frusta a mano per mescolare bene il tutto.
Livellate alla bell’e meglio la superficie del mix di ingredienti asciutti e preparate una brocca con l’acqua (va bene quella del rubinetto, fredda).
Adesso – e non azzardatevi a ridere, perché è una cosa seria… – fate due buchi sulla superficie degli ingredienti asciutti, distanziati tra loro: uno piccolo (ci deve entrare 1 cucchiaio di aceto, senza fuoriuscirne) e l’altro più grande (ci devono entrare 5 cucchiai d’olio, ma se anche fuoriescono non muore nessuno).
Mettete prima l’olio nel buco più grande, poi l’aceto in quello piccolo, esattamente in questa progressione (non è stregoneria, c’è una ragione che vi spiego più sotto).
Rovesciate l’acqua nella ciotola, tutta in un colpo, e mescolate velocemente con la frusta a mano finché il composto non ha più grumi. Siate rapidi: 20 secondi e non uno di più, se volete che la torta sia davvero sofficissima. Rovesciate nello stampo, livellate e infornate all’istante.
Fate cuocere la torta per 30, massimo 40 minuti (dipende dal vostro forno). Fate attenzione a non seccarla: la superficie dev’essere gommosetta e lucida (proprio brillante, se è opaca, vuol dire che l’avete cotta troppo…). E soprattutto non fatevi venire in mente la prova-stecchino: qui vi porterebbe completamente fuori strada.
Lasciatela raffreddare 5 minuti nello stampo e poi estraetela sollevandola insieme alla carta forno (niente capovolgimenti, please…) e mettetela su una griglia.
Si mantiene morbidissima per 3 giorni, ma difficilmente ha vita tanto lunga (e non a causa degli Apaches o dei Sioux…). Nel caso finisse troppo presto, rifatela senza sensi di colpa.
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Una torta morbisissima a patto che… …non lasciate all’aceto il tempo per reagire con il bicarbonato. Perciò rovesciatelo per ultimo nella sua fossetta e siate rapidi, mescolate lo stretto necessario (non dovete montare nulla, dato che non ci sono né burro né uova) giusto per eliminare i grumi e poi infornate all’istante.
Che fine ha fatto l’essenza di vaniglia? A casa mia è scomparsa, insieme al terzo buco della torta: semplicemente perché non ne faccio uso. Figura tra gli ingredienti della ricetta tradizionale, ma ne potete tranquillamente fare a meno (se non siete dei puristi, di quelli che “o bacca di vaniglia o niente”, potete anche sostituirla con un po’ di vanillina…)
“Wacky cake” à la d’Aubergine Più cacao, meno zucchero, un po’ meno d’olio rispetto all’originale: per me va bene così, è dolce a sufficienza ed è morbida, tanto morbida… In definitiva è una torta al cioccolato che vi potete concedere con più leggerezza, o che potete preparare ai bambini per merenda. A me piace al naturale, senza glasse o farciture, ma nulla vieta che lasciate andare la vostra fantasia al riguardo. Quanto alla tecnica delle signore pioniere “tutto nello stampo”, io non ci ho provato, preferendo ricorrere alla carta forno. Ma non è detto che non possa farlo, un giorno… anche senza fucile a tracolla.
Stampo I fitti scambi di opinione con quelli di voi che si sono appassionati alla storia di questa torta (anche nella dépendance FB della nostra piccola cucina), mi hanno ricordato che qualche indicazione in più sullo stampo da usare forse ci vuole. Comincio con il dirvi che la ricetta originale prevede la cottura in uno stampo quadrato. Io ne ho utilizzato uno da cake, che non è quello classico da 23x7x7 cm alla base, ma uno vintage (ognuno ha le sue debolezze…) un tantino più largo alla base e meno alto (23x9x6 cm). Questo non per maniacalità, ma per rendervi edotti circa il fatto che la torta in questione non ama arrampicarsi su alte e scoscese pareti d’alluminio, preferendo invece espandersi con calma e metodo in perfetto stile altipiano. Mi spiego: non aspettatevi la consueta gobba al centro con tanto di fenditure e di cratere, ma piuttosto un’ordinata sollevazione di tutta la superficie. Il che la rende morbidamente uniforme.
Ingredienti: aceto di mele • bicarbonato • cacao • farina bianca 0 e 00 • olii di semi • zucchero semolato
ironia, idee vincenti e cenni storici.
guai a chi domandasse perché non posso con cliccarti 4 volte di media al giorno…
prometto: la faccio!
Pillow: E allora, giusto per utilizzare questo canale in perfetto “stile chat” (che emozione rispondere a qualcuno in tempo reale: non ci riesco quasi mai…), lasciami aggiungere che questa è proprio da fare: per la consistenza unica (pare una di quelle merendine morbidissime che ti fanno sentire in colpa se le mangi: solo che qui non ci sono ingredienti perniciosi…), per la facilità, per la rapidità, perché è al cioccolato ma in fondo è un peccatuccio lieve, perché si mantiene perfetta. E perché… vuoi mettere, sentirsi una signora pioniera?
l’andatura barcollante del mio carro è una costante. oramai imbraccio il fucile anche nel sonno.
non mi sembrano penne, quelle in fondo al canyon, ma non si sa mai.
se nessuno vorrà sedersi intorno al fuoco con me, la notte, dividerò la torta di Sabrine con i coyotes, e non sarò sola!
Che piacere rileggerti! Ormai attingo d’abitudine al tuo archivio di ricette, ho persino imparato, dopo anni di insuccessi, a panificare con il lievito di birra, seguendo passo per passo le tue indicazioni. Quindi, data la mia dipendenza dal cioccolato, sarò ‘costretta’ a provare anche questa! Grazie, ciao, Maddalena.
…una torta al cioccolato…e perdipiù senza burroooo??!!
ma fa per me assolutamente, salvo subito la ricetta cara Sabrine! Grazie!
Se avessi postato questa ricetta ieri, sarebbe già sulla mia tavola, invece dopo cena ho fatto una ciambella bicolore che prevedo non arriverà a domani. Se propongo ai tre piccoli indiani una torta tutta cioccolato e racconto che è una ricetta del vecchio west l’assalto è garantito.
Davvero quella meraviglia è senza uova e senza burro? Sempre più convinta che si possano fare delle cose buonissime anche senza ingredienti:)
Me la segno e la provo al più presto, sembra di una sofficità unica:)
un abbraccio
Fantastici, la torta come il tuo racconto…segno e provo appena posso 🙂
Pillow: Vogliamo essere un po’ retorici (ogni tanto si può, basta esserne consapevoli…) e dire che in certi momenti storici tocca sentirsi pionieri per forza? Anche se io a malapena so maneggiare un coltello, fuguriamoci imbracciare il fucile nel sonno: dovrei scrivermi l’epitaffio – e programmarne la pubblicazione sul blog – prima di andarmene a letto! Però… piuttosto che farlo fare ad altri, magari poco ispirato… quasi quasi…
“Qui giace Sabrine
che dopo mestoli, fruste e innocue pentolacce
si cimentò con un fucile
timorosa.
Non c’è che dire, non era la sua arma e non fu cosa…
Così ora dorme, tra fogli e fogli di ricette:
torte, pagnotte e montagne di focacce
ancora da provare.
E adesso qui cresce una rosa
che profuma di miele e cioccolata:
e c’è chi dice che lei,
imprevedibile e curiosa,
non se ne sia mai andata…”
P.S.: giusto per rassicurarti su questa imprevista Spoon River, dalle mie parti si dice che porti fortuna… e ci si ride moltissimo!
Che storia affascinante che ha questa torta tesoro e credimi vivere a Napoli e come avere a che fare con gli Apachetutti i giorni quindi sono più che giustificata nel concedermi questa torta:-) che poi è perfetta quando in casa ti mancano gli ingredienti basic ma hai voglia di un dolce che poi è anche leggerissimo…segno anche questa tesoro come tutte le tue ricette del resto!!Bacioni,Imma
P.s. In uno stampo da plumcake che dici Sabine viene bene?
Madala: Sapessi che bellissimo regalo è questo… sapere che le mie ricette funzionano, comprese quelle di pane che in genere atterriscono i neofiti. Grazie! Di tutto cuore. E sappi che c’è sempre un passavivande aperto su questa piccola cucina, nel caso avessi bisogno di una mano… A presto!
P.S.: questa torta al cioccolato è senza burro e senza alcuna difficoltà: si può fare anche senza consultare l’help desk di FRAGOLE A MERENDA…
Simo: Sì, sì… una torta al cioccolato senza burro e senza uova. Ma di una morbidezza che raramente si trova in una torta: non è la morbidezza “asciutta” di una torta Paradiso o di un Pan di Spagna, che io definirei “soffici”… ma una consistenza spugnosa e quasi cremosa, che vale davvero la pena di provare. Anche per sentirsi delle vere pioniere… Ciao!
Barbara, OcaGattoLetto: Cara barbara, questa è una torta da bambini: perché non è eccessivamente ricca ma si può mangiare anche da sola, con o senza un bel bicchiere di latte. A me pare equilibrata così, ma io non sono un’amante dei dolci dolci (non è un errore, il primo è un sostantivo e il secondo un aggettivo…) e posso immaginare che qualcuno possa preferirla con un po’ di zucchero in più (tieni presente che io ho “alleggerito” l’originale togliendone circa 90 gr, se ricordo bene). Nel caso, dovresti anche rivedere le dosi d’olio. Ma il mio suggerimento è di sottoporla al gran consiglio della tua tribù in questa versione: per aggiustare le cose, si può sempre ricorrere a una sfornata successiva… Ciao!
Peanut: Certo che sì! E’ una torta al cioccolato senza uova, senza burro, senza latte: per questo è anche facilissima da fare (anche volendo impegnarsi, non ci sarebbe proprio nulla da montare…). Attenzione solo ai tempi, e alla corretta scansione delle fasi: fai in modo di accendere il forno in anticipo, di avere lo stampo già rivestito di carta forno, e di essere pronta con l’acqua un attimo dopo aver rovesciato l’aceto nella sua fossetta. Mescola velocemente e inforna subito! Fammi sapere. Augh! (non è un colpo di tosse, ma un saluto da pellerossa…)
La mia tribù divora tavolette di fondente al 90% senza fare una grinza, perciò credo che la dose ridotta di zucchero sia irrilevante… penso che se glielo lasciassi fare mangerebbero anche la polvere di cacao a cucchiaiate…
Comunque si può sempre aggiustare il tiro!
Non vedo l’ora di provarla e di coinvolgere la mia cucciola in questo esperimento dei tre buchini!
Non so se preferisco i tuoi racconti o le tue ricette. Meno male che in sol luogo ci sono tutte e due! 🙂
Me la segno. Un abbraccio
Conosco questa torta tramite Martha Stewart, che in un suo show l’ha chiamata “Busy-day-chocolate-cake”, riferendosi a quanto sia rapida da realizzare.
Se avesse informato anche della bellissima storia dietro non sarebbe stato male…;-)
Meno male che ci sei, Sabrine!
mmmmm golosaa..
lia
una storia bellissima, come mi piace scoprire la vita che si portano appresso le ricette! la devo assolutamente provare, magari sostituendo l’aceto di mele con quello di miele comprato in montagna al mercato… Un abbraccio e a presto! Lucia
E’ assolutamente meraviglioso questo post! La storia (che non conoscevo), la ricetta e il metodo! La provo assolutamente il prima possibile sperando di non sbagliare sui tempi! Un abbraccio
una torta magica, a metà tra maga magò e la casa nella prateria..
ma come ci incuriosci te, nessuno mai, lo sai?
Il periodo richiede coccole e dolcezza: ho come l’impressione che la farò presto!
grazie!
ps. e poi è una sfida: mai fatto una torta senza uova!
Ignara di tutto preparo la torta senza “senza” da qualche anno, con varianti diverse e…è sempre una garanzia!
baciotto cara
Cosi, a naso e vagamente, senza il libro sotto mano, mi pare vicina vicina alla bil bol bul del Talismano. Che la Boni abbia preso spunto da qui? Chissà… o forse la ricordo male io 🙂
Gabri: La torta al cioccolato senza burro è assolutamente da provare: posso dirlo, non avendola inventata io… Buona infornata!
Dolci a gogo: Ecco, gli Apaches di Montecalvario mi mancavano… Sarà che io Napoli l’adoro, l’ho sempre girata a piedi e con passione, e non mi è mai successo niente (tranne un paio di tracchi schivati per miracolo a Capodanno…). Quanto alla torta al cioccolato senza burro, è così buona, morbida e (per essere al cioccolato) così leggera che si può fare senza eccessivi sensi di colpa. Lo stampo? Fai bene a chiedermelo, perché è importante. Io ne ho utilizzato uno vecchio da cake, leggermente più largo e basso del normale, ma la ricetta originale prevederebbe addirittura uno stampo quadrato. Perché questa non è una torta che cresce e forma la consueta “gobbetta” al centro: rimane piatta, ma sempre molto bel lievitata e morbida. E adesso vado a scrivere queste cose in una nota, perché magari fanno comodo anche ad altri. Comprese le misure dei miei stampi. Grazie mille per l’input, Imma. A presto!
Barbara, OcaGattoLetto: Vuol dire che è una tribù bene educata al gusto! E allora, direi di provare la torta al cioccolato con queste dosi… Sono curiosa di sapere. Augh!
Elena: I buchini sono due, se come me non ci metti l’estratto di vaniglia… E comunque questa è una torta al cioccolato molto adatta a dei bambini: perché è facilissima da fare, e non troppo ricca da mangiare. E poi è molto buona… Ciao!
Roberta – il senso del gusto: Troppo buona… (e non vale solo per la torta al cioccolato). Un abbraccio e un grazie.
Araba Felice: A difesa della signora Stewart, diciamo che la torta è comunissima negli States, e con vari nomi: anche se la storia (che io ho recuperato da più fonti) viene riportata più o meno sempre allo stesso modo. Quindi può averla citata pensando che fosse già nota a tutti. Ma Martha Stewart è come un’acciaieria: un’azienda a ciclo continuo. Se si ha un contenitore (nel suo caso più d’uno) e bisogna per forza riempirlo con qualcosa, può succedere di perdersi per strada certi particolari… Credo sia solo una questione di numeri. Quanto al “busy day”, ho ragione di credere che anche le signore pioniere, con le loro cucine trainate da cavalli, avessero il loro bel da fare: magari erano un tantino meno patinate della nostra cara Martha. Alla quale va riconosciuto in ogni caso un fiuto fuori dal comune… A presto Stefania! (… ma anche tra le dune c’erano popolazioni nomadi: hai notizia di torte al cioccolato con metodi spartani?)
è sicuramente buonissima, devo provarla!!!
Provare per gustare: Mi permetto di correggerti. “Molto” gustosa…
lucyinvacanzadaunavita: Vita e ricette non possono che intrecciarsi, e non solo in questo caso. Del resto, se ci pensi, in tutte le case si mangia e in quasi tutte si cucina: ad ogni latitudine e da sempre, nella storia del mondo. Non potrebbe davvero esserci attività più “trasversale” e globale di questa. Ed è ciò che me la rende simpatica. Insieme alle torte al cioccolato e consimili. Ciao!
giada: La storia non la conoscevo nemmeno io, ma l’ho trovata appassionante: come molte storie di cucina, del resto. Quella che nel linguaggio “alto” si chiama “cultura materiale” (e la cucina ne fa parte) è sempre determinata anche da scelte imposte dai tempi: e non è che i tempi bui non avessero barlumi di dolcezza… Quanto ai tempi, se segui la ricetta non dovresti avere problemi: devi solo ricordarti la storia della reazione tra aceto e bicarbonato, e non mollare lì tutto un quarto d’ora perché il forno non è abbastanza caldo o perché rispondi al telefono. E poi non cuocerla troppo
Credo proprio che la farò insieme alle tre gnome: le due piccole faranno i buchi per olio e aceto, mentre la grande verserà l’acqua!
Non ho il carro e non mi sto guardando le spalle da un attacco indiano :)))) Ma questa torta e la sua storia mi hanno conquistata!
Ed è perfetta come dolce della mia settimana senza spesa 😉
Sei un mito!
Gaia: Ho riso – e molto – indecisa se sentirmi più Maga Magò (e se non mi sbrigo a darmi una sistemata per una cena questa sera il rischio è palpabile…) o una signora pioniera con un fucile a tracolla (il che renderebbe di improvvisa attualità l’epitaffio che mi sono scritta più sopra…). Quanto alla torta al cioccolato senza burro, la storia e la tecnica di preparazione la rendono simpatica. Il sapore e la consistenza sono di quelli che piacciono a me. Insomma: mi pareva un vero peccato non raccontarvela! Un abbraccio
Saretta: Io lo sapevo… ci sono in giro tostissime ragazze (anche senza fucile in spalla e pellerossa all’orizzonte) che certe cose – saggiamente – le sanno e le mettono in pratica da tempo. Grazie per questa lancia spezzata a favore di questa torta, che definire “senza” è correttissimo ma un tantino riduttivo. Io preferisco pensarla come una torta al cioccolato “con”… una generosa dose di morbidezza in più! A presto!
Alice Azabel: Mi piacciono i commenti stimolanti, che mi fanno scoprire cose che non conoscevo. Come questa torta dal nome impronunciabile (scioglilingua di qualche tribù di pellerossa?). Il Talismano della signora Boni ce l’ho anch’io, però in una cucina a centinaia di chilometri da qui e quindi non posso controllare. L’ho ereditato da una prozia che non ha mai cucinato in vita sua perché aveva una cuoca, perciò è intonso, seppur pieno di macchioline gialle e un po’ odoroso di muffa: per questo non lo apro quasi mai.
Ma da una breve indagine in rete scopro che questa torta Bilbolbul che dici tu aveva più zucchero, più cacao, e un quarto di litro di latte.
Quanto al bicarbonato, c’era ma associato al cremor tartaro: vale a dire la miscela che, quando non esisteva il lievito per torte in bustine monodose, serviva a far lievitare tutti i dolci nostrani.
Anche la tecnica è un tantino differente: si aggiunge il liquido (che è il latte) a tutto il resto, senza le trivellazioni “ad hoc” per olio e aceto che sono la caratteristica della “wacky cake”.
In buona sostanza, direi che tra le due le differenze sono nella presenza o meno di grassi (la “wacky” contiene olio, che le gantisce morbidezza) e nel sistema di lievitazione (sempre la “wacky” si basa sulla reazione tra aceto e bicarbonato per avere garantita la sua leggerezza). E anche sul rapporto tra ingredienti asciutti e liquidi: la wacky ha un composto ben più liquido, e quindi – immagino – una consistenza più lieve.
Perciò non credo proprio che la signora Boni abbia preso a prestito una torta d’oltreoceano. Immagino invece che, come spessissimo accade in cucina, differenti culture abbiano elaborato ricette simili, indotte da circostanze comuni (le ristrettezze economiche imposte dalla crisi o dalla guerra).
Grazie ancora per l’occasione di approfondimento. E a presto
Sorprendente…..
Ricetta copincollata al volo. La curiosita’ gia’ mi rode 🙂
CIAO
raffy: La torta al cioccolato senza burro è molto buona e soprattutto molto morbida. Ed è da provare, se ti piace il genere. Ciao!
monica: Questo è quello che si chiama “analisi tempi e metodi”: complimenti per l’organizzazione! In cucina e in famiglia… Felice di sapere che la torta di cioccolato senza uova e senza burro finirà a far da merenda a tre bambine. Immaginare la scena a sei mani è – già di per sé – un’autentica delizia. Grazie e a presto!
eli: Sei di quelle che pure senza spesa hanno il bicarbonato in casa? Complimenti, allora! Perché in Italia non c’è in tutte le cucine (e invece io credo che serva a tante cose). Quanto alla torta stravagante di cioccolato, senza burro e senza uova, è perfetta per colazione e per merenda: oltre che per le settimane senza spesa. Buona infornata!
CorradoT: Sorprendente, sì. Ma tutti quei vecchi rimedi di una volta, frutto di tempi austeri e di case senza troppi gadget, ci appaiono in fondo come delle inattese sorprese della storia. Tesori nascosti tra le pieghe del tempo… A volte è divertente andarli a riscoprire: nel caso di questa torta al cioccolato, poi, il risvolto pratico (leggi “trovarsi in casa una torta buona, leggera, facile e in poco tempo) è di tutto rispetto. Insomma: buttati Corrado…
questa ricetta non me la faccio mica scappare, me la stampo subito! Una sola domanda: posso sostituire l’olio di semi con l’olio d’oliva?
CartaCanta: Devo essere sincera? Io non sostituirei l’olio di semi di girasole con quello d’oliva: ha un profumo e un sapore troppo forte. Qui ti serve un olio “neutro”, che dia morbidezza all’impasto senza lasciare altra traccia. Quanto al resto, fai attenzione a non usare uno stampo troppo piccolo, perché la torta non deve entrare in forno in uno strato troppo spesso: altrimenti ti succede di doverla cuocere troppo. E, sempre a proposito di cottura, non avventurarti nella prova-stecchino, perché in questo caso ti porterebbe fuori strada. La torta dev’essere morbida. Osservala: appena vedi che il centro è asciutto (e rispettando i tempi suggeriti) è pronta. Lasciala magari qualche minuto nel forno spento, e poi aprilo poco a poco per farla sciugare un tantino. Ma sappi che il miglior test per una cottura perfetta è osservare la superficie: dev’essere lucida! Scusa se mi sono dilungata, ma ci sono state varie persone che oggi l’hanno provata, permettendomi di scoprire tutte le possibili insidie di una ricetta semplicissima. E molto buona… A presto!
Grazie per i suggerimenti! Io vado quasi sempre di stecchino e di olfatto (il più delle volte spengo quando sento l’odore della torta). Ruberò un po’ di olio di semi a mia mamma!!!
CartaCanta: Nooo… non mi dire queste cose! Le torte in forno (così come qualsiasi lievitato) vanno guardate come un neonato che dorme! Mai perderle d’occhio: in questi casi la vista ci permette di correre ai ripari ben prima dell’olfatto! Tutto ciò detto: buon furto, e omaggi alla mamma! A presto
sembra proprio morbida nonostante l’assenza del burro.. la proverò..
Not Only Sugar
Una torta da spendig review! E’ la ricetta perfetta per questi tempi e riesce a conciliare rigore e risparmio con dolcezza e morbidezza.
Ma quello che mi piace di più è che sembra un dolce adatto alle mamme che, in cucina, tentano una conciliazione lavoro – famiglia tra pentole padelle e bambini che si divertono a pasticciare …
Per pura curiosità: dove cuocevano la loro torta stravagante le nostre pioniere?
Claudette
Potrei persino fare la pazzia di mettermi subito a farla a quest’ora! Ma poi mi toccherebbe anche mangiarla. Non sia mai che si sforni una tua torta senza assaggiarla immantinente.
Non sai che gioia leggerti 🙂
Grazie Sabrine, in questo “momento” di guerra, questa ricetta credo sia proprio perfetta. Ti abbraccio sempre con affetto, b.
Non sapevo di questa storia! Eppure, che coincidenza, ho fatto una torta simile proprio pochi giorni fa, complice una mezza bottiglia di vino rosso avanzata, con gli stessi ingredienti eccetto che l’acqua è diventata vino (miracolo)! E oggi, le torte così, nate dall’ingegno delle donne nei momenti più duri, senza uova, latte e burro, le chiamano “vegan”. Ah, il marketing!
Comunque, convengo con te, buonissima e morbidissima, anche con il vino, che forse le darà una profondità di sapore in più. Ma voglio provarla anche con l’acqua, la prossima volta.Grazie
Mi intriga tantissimo: la DEVO provare!
questa torta piace a tutti, stamattina l’ho rivista da Martina e non potevo non venire a commentare anche qui perchè sembra davvero la torta perfetta: leggera, veloce, morbida, cosa chiedere di più?
grazie per averla condivisa 🙂
Che bella torta!
<3
che storia interessante! direi che il periodo, purtroppo, è adatto, ma è anche una bellissima torta vegana o per chi ha intolleranze, oltre ad essere molto leggera, da provare sicuramente con un po’ d’ansia per la velocità dell’operazione e con il naso incollato allo sportello del forno per non perdersi la magia! 🙂
un bacione
Francesca
l’hai fatta anche te!
Ma che torta curiosa… L’ ho appena messa in forno e poi ti dico. Scriverò un post sul mio blog. Grazie per la ricetta!
Ciao
sempre troppo di corsa… ho lasciato la “n” nella tastiera!
Claudette
Ciao Sabrine, da tempo non passavo… ho visitato il blog di Martina e poi sono arrivata qui. Mi piace l’idea di questo dolce semplice e leggero. Devo provare a farlo mi incuriosisce proprio. Belle le tue foto! Buona domenica e grazie 🙂
golosissima 🙂
ciao cara che bel blog che hai!!!!le tue ricette mi piacciono tanto…
nuova follower passa da me ti aspetto…
http://assaggi-incucina.blogspot.it/
Cara Sabrine, come promesso, l’ho provata sabato! E’ riuscita bene, morbida e scurissima di cacao. L’ho lasciata semplice come la tua, l’unico vezzo è stato lo zucchero a velo sopra, la prossima volta la farcirò con qualche crema o marmellata (del resto le calorie risparmiate dal burro/uova, devo pur riutilizzarle da qualche parte!). Ieri ho avuto visite e l’ho offerta, raccontando del tuo blog e della storia della ricetta: insomma questa torta offre anche lo spunto per intrattenere gli amici raccontando la storia dei buchi nel composto! Grazie mille!
molto interessante! complimenti per il tuo blog 🙂
Ciao la tua torta è stata segnalata nel blog di Barbara-oca-gatto.letto…e quindi sono arrivata qui!Complimenti,presto la farò.Rosetta
Con la presentazione di Barbara,non potevo non venire a vedere! Da provare sicuramente!
Ciao Lieta
mi ha incuriosita questo dolce, lo proverò sicuramente!!!!!! e ti seguirò con piacere, mi sembri simpaticissima!!!!! Lory
Devo assolutamente provare questa torta.. solo a vederla mi viene l’acquolina..
Not Only Sugar
Non c’è niente da fare, mi incanti con i tuoi post! Bellissima la storia e la torta merita un 10 e lode!
Ciao:) piacere di conoscerti !! Noi partiamo sempre un pò prevenuti rispetto ai dolci senza il burro ( lo adoriamo!! ), ma la tua torta sembra deliziosa e morbidosa 🙂
Ci uniamo con piacere ai lettori, se ti va di fare altrettanto ti lasciamo il link del nostro Blog: http://duecuorieunapadella.blogspot.it/
Bacio !!
Fatta! Stasera! Alle 19 ho deciso di farla, alle 20 (dopo un tot di patemi: “avrò cannato qualcosa?”)era pronta e fuori dal forno…e temo che non durerà fino a dopodomani.
Una nuvoletta senza sensi di colpa: un sogno!!
Con il tuo blog è stato amore al primo assaggio!!! mi sono unita con tantissimo piacere ai tuoi lettori! a presto, un abbraccio
Grazie Sabrine, provato oggi la tua torta al cioccolato senza burro. Arriverà a domani? In famiglia, l’esperto di cioccolato, l’ormai goloso consorte, è rimasto deliziato.
Per un dolce antico ho riesumato vecchi attrezzi – zuppiera, setaccio, stampo da cake – appartenuti e ricevuti in eredità da una cara zia per rendere omaggio alle coraggiose pioniere. Mi va di pensare che questa torta sia proprio una loroinvenzione.
Buona domenica e buona settimana. Donatella
Che golosità! A chi non piace il cioccolato?! E poi questa torta è anche “dietetica” ;-)Penso che la proverò. Un abbraccio, buona Pasqua.
Carissima l’ho appena estratta dal forno, l’ho cotta per 20 minuti e si è spaccata sopra, ho paura di averla cotta troppo, il profumo del cacao ha invaso tutta la casa…. Aspettiamo che si raffreddi, grazie, un abbraccio e a presto
Cecilia
Ciao, è la seconda volta che faccio questa squisita wacky cake. È eccezionalmente soffice e ha un dirompente sapore di cioccolato…slurp! Ti vorrei chiedere però quali siano le precise quantità previste dalla ricetta originale: questo perché mio marito l’ha trovata un po’ amara la prima volta, così stasera l’ho rifatta con la variante 220 g di zucchero e 33 g di cacao ma, pur venendo morbida come la prima volta…ahimè, ha perso completamente quel sapore di cioccolato e quasi non sa di niente!!
Cosa mi consigli per renderla un po’ più dolce mantenendo la medesima ‘cioccolosità’?
Ti ringrazio se vorrai rispondermi e, in ogni caso, grazie per aver condiviso questa buonissima ricetta 🙂
Ciao,
ho scoperto il tuo blog e sono rimasta incantata nel vedere gli scatti che lasci ad ogni post per non parlare delle fantastiche ricette… mi unisco ai tuoi lettori e continuerò a seguirti!!!!
Federica
PS: Bellissima questa torta perchè è frutto della magia di ingredienti semplici!!!!
L’ho fatta e mio figlio è rimasto entusiasta (ho messo però 200 gr di zucchero…) la prossima volta pensavo di aggiungere delle amarene sciroppate all’impasto ed una glassa al cioccolato sopra… Viva la torta di cioccolato no eggs e dairy free
mi chiedevo se fosse possibile anche una versione bianca ed in tal caso come aromatizzarla aggiungendo magari farina di mandorle o di nocciole miele e vaniglia…
Una vera bontà questa semplicissima torta, bellissima anche tua storia!
una ricetta per volersi bene dal primo all’ultimo morso
Una sola parola…Complimenti! Oltre ad avere un bellissimo Blog, ben curato nei particolari, scrivi bene e posti delle ricette golosissime!
Scusate, ma qualcuno l’ha assaggiato questo dolce? Io l’ho fatto ed è venuto bene, alla vista. E’ una torta sofficissima, ma il sapore è disgustoso! E’ quanto di più cattivo abbia mai assaggiato in vita mia!!!
Ho provato anche a pucciarla nel caffelatte ma niente, non è mangiabile proprio. Non vi va di buttarla via ma al terzo morso mi arrendo… Dove ho sbagliato? (le dosi sono esatte al grammo, ho controllato bene) ma il sapore sembra gesso e cacao…
Valeria
ValeriaCara Valeria, innanzitutto ciao e benvenuta in questa mia piccola cucina.
Chiedi se qualcuno abbia assaggiato questa torta: mi rendo conto che non necessariamente – prima di scrivere un commento – si ha il tempo di scorrere quelli scritti da altri in precedenza. Ti elenco perciò, partendo dal più recente, quelli degli amici di FRAGOLE A MERENDA che hanno sperimentato questa ricetta:
– Maidannutengaracasteddu (8 aprile)
– Sarabaskia (5 aprile), con la quale mi scuso per non averle ancora risposto
– Ce’ (4 aprile)
– Marm (24 marzo)
– Erica (21 marzo)
– Madala (18 marzo)
– Orchidea (16 marzo)
Qualche notizia in più, corredata di foto, la puoi trovare sui blog di:
– Barbara (OcaGattoLetto)
– Martina (Trattoria da Martina)
che l’hanno provata e ci hanno fatto un post.
Se per caso fossi tra gli amici di FRAGOLE A MERENDA su Facebook, sappi che vi puoi trovare una lunghissima serie di scambi, anche con dettagli “tecnici”, che ti possono essere d’aiuto.
Tutto ciò detto, veniamo al dunque. Mi dici che hai controllato le quantità di tutti gli ingredienti e che la consistenza della torta è giusta, ma il sapore è da pattumiera (non ti preoccupare: qui siamo gente schietta…). E allora mi viene in mente che l’unica cosa che può essere successa è che tu abbia esagerato con il bicarbonato, il quale – se in dosi non appropriate – ha proprio quel sapore lì… Oppure hai scelto un tipo di bicarbonato addizionato con qualche altra cosa (ne esistono in commercio, per usi domestici diversi da quello alimentare).
Davvero non vedo altre possibilità, dato che la ricetta è semplicissima e con pochi ingredienti.
Sappi che se dovessi avere bisogno di aiuto puoi sempre trovarmi qui: la mia più grande soddisfazione di blogger è far mettere la gente ai fornelli, e fare in modo che ci torni.
Grazie per il tuo commento (sono una che apprezza la varietà…)
Grazie Sabrine per la risposta, ma purtroppo il bicarbonato non è! Era proprio un cucchiaino da caffè (e i miei sono anche piuttosto piccoli). Quanto al tipo di bicarbonato, era il Solvey, lo uso da anni e non crea nessun problema… Anche tutti gli altri ingredienti sono quelli che uso abitualmente per tutto, non ho usato marche nuove o strane… Non so la ragione, per quello cercavo qualche informazione in più. Era venuta così bella, ma così bella, una soddisfazione alla vista… non puoi capire la delusione all’assaggio! Peccato, proverò qualcos’altro.
Grazie,
Valeria
Ciao Sabrine!
Volevo tanto ringraziarti per aver condiviso questa ricetta! È una torta buonissima questa wacky cake 🙂
L’ho rifatta in una variante più colorata e integrale, ti lascio il link se vuoi dare un’occhiata!
Un saluto a tutti e buona festa della liberazione! 🙂
http://aroomwithaviewblog.blogspot.it/2013/04/smarties-wacky-cake-integrale.html?m=0
Paola
Una ricetta perfetta per me! sono – da poco – diventata allergica al latte e uove 🙁
la storia dei tre buchi è molto interessante 🙂
Baci! :*
Ciao SABRINE
Finalmente dopo tanto sono riuscita a trovare il giusto momento per fare questa fantastica torta. E’ stata un gran successo; ovviamente come solito far mio, quando faccio esperimenti, resto molto sul vago nella descrizione del piatto prima del primo assaggio (poco corretto forse?!). Ma poi sentendo i pareri entusiasti sono andata nel dettaglio e, davvero, non potevano credere fosse fatta con così pochi ingredienti. Inoltre si è conservata benissimo per parecchi giorni. Unica cosa ho dovuto aumentare la dose d’acqua (non ti dico lo scatto di velocità che ho dovuto compiere… altro che “pit-stop”!!!) di circa 100 ml. Beh, volevo solo fartelo sapere e confermarti di quanto brava sei!
A presto e un abbraccio
MARTINA:)
Paola: Vedo che non ti ho mai risposto qui, ma in compenso la tua wacky cake è nella pagina dedicata a “Le mie ricette nelle cucine degli altri”! Non sono del tutto suonata… Un caro saluto!
Bea: A qualche mese di distanza (lo so, sono imperdonabile, ma ogni tanto bisogna anche dormire…) mi chiedo: ma l’avrà poi fatta la torta al cioccolato senza burro questa cara Bea? Ti auguro fortunate trivellazioni, propedeutiche alla cottura. Ciao!
Martina: Cara Martina, per me è sempre una grandissima soddisfazione sapere che da questa mia piccola cucina le ricette prendono il volo e atterrano in cucine amiche. Se poi contribuiscono a far felice qualcuno – perché per me è proprio questa l’essenza dello stare ai fornelli… – allora ne sono felice anch’io! Amo le ricette semplici (preferisco lasciare in pace i grandi cuochi…), quelle alla portata di tutti e possibilmente con pochi ingredienti. E devo dire che questa torta al cioccolato senza burro, quanto a semplicità… le batte tutte! Quanto all’incremento della quantità d’acqua, penso a quale possa esserne la spiegazione: o i tuoi cucchiai sono un po’ più piccoli dei miei, oppure la tua farina era molto asciutta (il che è un bene…). In ogni caso complimenti per la prontezza di spirito! Da vera “signora pioniera”… E grazie per avermelo fatto sapere: sarò il caso che ci riprovi, misurando esattamente olio e aceto (detto così sembra una ricetta d’insalata…) per evitare che qualcun altro possa trovarsi in difficoltà. Un caro abbraccio e a presto!
Ciao Sabrine! Grazie per la domanda! Mi ha motivato a mettere la torta sul mio blog (non ho mai avuto il tempo di farlo prima…, ma faccio questa torta regolarmente) – http://www.beawkuchni.com/2013/11/kryzysowe-ciasto-czekoladowe.html
Ho fatto qualche modificazione : sostituisco l’acqua dal succo d’arancia (dovuto aumentare un po la dose), aggiungo scorza d’arancia confit, qualche volta un tocco di liquore ;).
C’è una torta deliziosa (e così facile!), grazie a te per aver condiviso con noi questa ricetta 🙂
(spero che tu capisca il mio rudimentale italiano… ;))
Baci!
Ciao Sabrine!Ho provato ieri la tua torta e che dire….meravigliosa!!!Anchio come martina ho dovuto aggiungere altra acqua perché l impasto era troppo denso e non si staccava dalla frusta ma è venuta comunque perfetta.Volevo chiederti:ma se volessi farla in versione bianca? dovrei solo togliere il cacao?Spero mi risponderai presto perché vorrei portarla ad una cena.grazie mille
Ciao Sabrine!Ho provato ieri la tua torta e che dire….meravigliosa!!!Anchio come martina ho dovuto aggiungere altra acqua perché l impasto era troppo denso e non si staccava dalla frusta ma è venuta comunque perfetta.Volevo chiederti:ma se volessi farla in versione bianca? dovrei solo togliere il cacao?Spero mi risponderai presto perché vorrei portarla ad una cena.grazie mille
Bea: Con grande soddisfazione, una ricetta che dalla cucina di FRAGOLE A MERENDA è arrivata davvero lontano… Ci sei anche tu adesso, nella pagina dedicata a “Le mie ricette nelle cucine degli altri” Grazie ancora Bea!
ary: Innanzitutto grazie! Per la fiducia data a una mia ricetta e per avermi fatto sapere del buon esito nella tua cucina! Quanto alla tua domanda, non saprei. L’unico dubbio che avrei a togliere il cacao riguarda il fatto che il cacao a quanto ne so è acido e qui la lievitazione avviene non con il lievito ma con l’improvvisa reazione “aceto + bicarbonato”… insomma: mi pare di capire che un po’ d’acidità in più, qui, fa solo bene. Però chiariamoci: io non sono un’appassionata di queste spiegazioni ultrascientifiche: per me la cucina è divertirsi a sperimentare in libertà. Se avessi tempo, ci proverei per fartelo sapere, ma in questi giorni proprio non è cosa… Perciò, se ci provi tu, sarei proprio curiosa di sapere com’è andata! Mi spiace di non poterti essere davvero utile, ma non piace dire cose che non so. Un abbraccio e… buona infornata in ogni caso!
Grazie mille per la tua risposta cosi tempestiva 🙂
Ho scoperto questa ricetta per caso, perché qualcuno l’aveva condivisa su Facebook. Un toccasana per me, che sono intollerante al lattosio, non amo particolarmente le uova, ma mangerei quintali di dolci al cioccolato! La proverò quanto prima, per ora grazie per il consiglio!!!
Cara Francesca, spero che la torta ti piaccia! E’ una torta molto basic, non ti aspettare una leccornia in stile Sachertorte, ma è una di quelle cose al cioccolato che si possono mangiare senza troppi sensi di colpa! E’ buonissima inzuppata, ha una consistenza lievemente diversa da quella di una torta normale: è molto elastica, e morbidissima! Se ci dovessi provare, fammi sapere com’è andata: ci tengo!
Un caro saluto
Questa torta sembra buonissima! Ma se volessi mettere il composto a cucinare in una teglia rotonda, che diametro dovrebbe avere?
Grazie in anticipo e complimenti per il tuo libro!
Cara Noemi, io la faccio sempre in uno stampo da cake, ma posso spiegarti qual è la mia tecnica in casi del genere: misuro con… l’acqua! Cioè riempio d’acqua lo stampo n.1, fino a dove farei arrivare il composto da cuocere, poi la travaso in una brocca graduata per misurarla, e poi… cerco uno stampo che sia in grado di contenerla fino ad un livello simile a quello di un composto da torta! Spero di essere stata chiara…
Ma adesso vado di là e misuro la capacità del mio stampo da cake… (attesa) … rieccomi: dopo una serie di travasi, se fosse nella mia cucina la metterei in uno stampo da 20 cm di diametro. Controlla però la cottura, perché uno stampo diverso può fare un po’ di differenza. Sappi comunque che uno stampo rotondo funziona benissimo, perché alcune lettrici mi hanno inviato delle foto su FB… e a loro dire la torta era ben riuscita!
Buona sfornata!
Cara Sabrine, torta fatta. Stasera la faccio assaggiare a amica con tendenze vegane. Perché questa torta di fatto vegana è. Ante litteram, ma cmq…. Subito non mi convinceva, ma dopo 1 giorno, ottima!!! grazie mille, è un piacere fare torte la cui dettagliata spiegazione sono la certezza della loro riuscita!:)
Per Noemi, se posso dire la mia…Io l’ho cotta in uno stampo di 23 cm, l’altezza della torta al centro della circonferenza è di 4,5 cm quindi sicuramente molto più bassa di quanto verrebbe in uno stampo da cake, ma morbidezza e cottura omogenea ci sono entrambe!
Appena fatta, purtroppo è rimasta cruda al centro. immagino sia colpa del forno, l’ho lasciata per 35 minuti.. sarà per la prossima volta
ci sono ricette talmente indovinate che viaggiano nel tempo e arrivano fino a noi anche a distanza di anni! E mi pare una bella soddisfazione! Ho letto oggi per la prima volta di questa torta e sono venuta immediatamente qui a leggere. Incantata dalla torta e dalla tua scrittura! Ciao!!
Prima di fare danni, se l aceto lo miscelo nell acqua e poi verso il tutto nell impasto?
Cara Luvi, non saprei dirti, però ti spiego come funziona la lievitazione di questa torta: il bicarbonato reagisce a contatto con l’aceto, sviluppa un bel po’ di bolle e sono quelle che fanno lievitare la torta e la rendono sofficissima. Dunque non so se l’aceto preventivamente diluito nell’acqua possa produrre lo stesso effetto… e ti dirò: non mi verrebbe da provarci, dato che il sistema è così semplice che è a prova di principiante! Ma poiché la cucina è il regno della creatività, nulla vieta che tu ti avventuri su questa strada: nel caso, facci sapere! Buona sfornata!
Ma questo blog è una meraviglia!