Terrina di asparagi, ricotta e pane nero
La signorina Phoebe si fa viva tutti i venerdì. Ci ho messo un po’ a realizzare che la sua mail settimanale mi arriva a un’ora precisa: quella in cui gli uffici si svuotano e la frenesia da weekend pervade gli animi. E solo dopo averci ragionato su, ho compreso anche il perché.
Phoebe è una missionaria: nel senso che si è data la missione di risollevare il morale a quelli che di sabato e domenica – orfani degli orari e della compagnia dei colleghi – si fanno prendere dalla malinconia. A giudicare dalle parole accorate con cui scrive, si tratta di casi alquanto vari ma tutti ugualmente disperati: signori abbandonati dalle mogli, colpevolmente trascurati dalle fidanzate, o momentaneamente sprovvisti delle une o delle altre, non avrebbero alternativa alla depressione se non ci fosse lei.
La quale, come tutti i missionari devoti al prossimo in terre piene d’insidie, s’intende anche un po’ di medicina. Certo, se uno per la disperazione si strappa i capelli o si getta sotto il tram e ne riemerge azzoppato, non sarà la cara Phoebe a rimetterlo in sesto. Ma per qualunque problema dovesse insorgere a metà strada tra la testa e i piedi, non c’è rimedio che lei non conosca.
Il suo campionario è vasto – come dev’essere quello di chi vuol stare sul mercato in questi tempi duri di globalizzazione – con linee di prodotto che vanno dalla chimica (sintetica o di derivazione naturale) alle arti figurative. Dimenticatevi la Venere di Botticelli e la sua morbida pinguedine… Phoebe somiglia a uno di quei venditori di palloncini gonfiabili che girano per le sagre di paese: un grappolo di curve pronte a esplodere.
Comunque sia, questa corrispondenza – appassionata, anche se a senso unico – dura oramai da qualche anno. I suoi messaggi del venerdì hanno tutti lo stesso oggetto: “Cosa aspetti a farmi tua?”
Mio marito non si capacita di come lei continui a scrivermi, ma ho come il sospetto che tutto sia iniziato con il post della torta di pere allo zafferano… In ogni caso, non v’è dubbio che io non sia il suo “target”.
E il punto è proprio questo: c’è qualcuno che li compra, gli oscuri medicamenti forieri di prodezze portentose della signorina Phoebe? Ci dev’essere per forza: per la legge della domanda e dell’offerta, se c’è chi li vende c’è sicuramente qualcun altro che li acquista. E nel caso di specie si ricorda di ordinarli il venerdì pomeriggio, quando la settimana di lavoro volge al termine (dev’essere che bisogna aver la mente sgombra per veder apparire lo spettro di un weekend senza passione…)
Ora vi chiederete perché vi stia raccontando queste cose. Tranquilli, non ho deciso di diversificare. E’ solo che… ho scoperto che gli asparagi passano per essere afrodisiaci.
Non chiedetemi delucidazioni perché non saprei darvene. E se fossi sicura che dall’altro capo della mail c’è una signorina Phoebe in curve e ossa, azzarderei la confidenza di chiederle un consiglio: data la sua visione globale del mercato, potrebbe essere il mio guru per simili faccende.
Nell’impossibilità di fornirvi dati scientifici (o empirici) al riguardo, posso però garantirvi una cosa: preparare una terrina – con o senza asparagi e relativi presunti effetti collaterali – è una di quelle attività che fatte in due vengono meglio. Non è complicata, ma se avete chi vi tiene ferme le fette di pane, intanto che “piastrellate” il contenitore, è tutta un’altra cosa. Quanto poi a mangiarsela, ce n’è tranquillamente per entrambi: e per l’intero weekend…
Perciò questa è un’istigazione: non a livello di quelle della cara Phoebe (alla quale oramai mi sono affezionata), ma pur sempre tentatrice.
E se per caso il vostro venerdì prelude a un fine settimana senza compagnia, guardatevi attorno: potreste scoprire un vicino di pianerottolo con il quale condividere il piacere di una scatola di pane nero ripiena di crema al formaggio e di verdure…
Vedete voi se è il caso di coinvolgerlo nella preparazione o di lasciarla con un biglietto davanti alla sua porta. E se proprio non vi riesce di trovare le parole, prendetele a prestito da Phoebe: “Cosa aspetti a farmi tua?”
Qualora la reazione non fosse quella che avevate messo in conto, potete sempre precisare che è alla terrina che stavate pensando. Tutta colpa degli asparagi…
Saluti e baci (di tutti i colori)
S.
TERRINA DI ASPARAGI, RICOTTA E PANE NERO
INGREDIENTI
(per una terrina da 14 x 7 x 8 cm)
pane di segale: mezza forma
asparagi: mezzo mazzo (o forse meno)
ricotta: 250 g (freschissima, la migliore che trovate)
pecorino grattugiato: 4 cucchiai (ma vedete voi…)
quark: 1-2 cucchiai per ammorbidire la ricotta (oppure mascarpone o panna)
scalogni: 2 o 3
olio extra vergine di oliva: 2 cucchiai
pepe nero macinato fresco
sale
Premessa: scegliete un pane compatto, di quelli corposi e pesanti (giusto per intenderci, quelle robe leggere come nuvole che vendono nella plastica non vanno bene). E poi trovatevi un contenitore – non necessariamente rettangolare – che possa andare in frigo.
Pulite gli asparagi, lavateli sotto l’acqua corrente e tagliateli della misura giusta per poter stare in lunghezza nel contenitore che avete scelto. Gettateli in una pentola d’acqua bollente, leggermente salata e con un pizzico di bicarbonato (li volete verde primavera, no?), e scottateli per qualche minuto: devono restare croccanti.
Passate il pentolino sotto il getto dell’acqua fredda per bloccare la cottura (… lo so, i veri chef usano le bacinelle con i cubetti di ghiaccio, ma qui siamo dei cuochi della domenica), scolate gli asparagi e fateli raffreddare.
Mondate gli scalogni e fateli saltare a fuoco medio in un padellino con un paio di cucchiai d’olio. Teneteli piuttosto al dente e non carbonizzateli.
Rivestite lo stampo con della pellicola per alimenti, facendo in modo di lasciarne un po’ d’avanzo lungo i bordi (vi servirà come coperchio). Fate un lavoro preciso: arrivate per benino fino agli angoli e non lasciate bolle d’aria.
Tagliate il pane a fettine sottili (mezzo centimetro o poco più) e regolari, eliminate la crosta, e rivestite lo stampo con l’accuratezza di un piastrellista. Niente fughe tra una piastrella e l’altra: dovete creare una scatola compatta, dalla quale la crema di ricotta non trovi via d’uscita (giusto per capirci: sotto quell’aiuola di punte d’asparagi ci sono ben due giunture…). E’ un esercizio di precisione, perciò prendetevi il tempo che ci vuole. E soprattutto: non mandatemi accidenti… Piuttosto ricordatevi di tenere qualche piastrella anche per lo strato intermedio e per chiudere la scatola.
Lavorate la ricotta con una cucchiaiata di quark (o di mascarpone o di panna di quella buona), aggiungete il pecorino, regolate di sale e pepe (esagerate) e aggiungete infine gli scalogni con il loro condimento.
Stendete uno strato di crema sul fondo della scatola, adagiatevi gli asparagi che ci stanno (paralleli tra loro), ricoprite ancora con uno strato di crema e poi chiudete con uno di pane (sempre preciso ai bordi) pressando bene per compattare il tutto. Ripetete l’operazione crema-asparagi-crema, finite con uno strato di pane e sigillate con la pellicola, ben tesa.
Mettete la terrina in frigo, con un peso sopra (che genere di peso? il mio era un piatto con dentro un cavolfiore…), e dimenticatevela per qualche ora, meglio se fino al giorno dopo.
Al momento di servirla, sfilatela dal contenitore sollevandola per i lembi di pellicola. Tagliatela con un coltello affilato, conditela con un filo d’olio e un po’ di pepe, e servitela con un’insalata colorata di stagione. Non cedete alla tentazione: non vi sto dicendo di metterci gli anemoni…
POSTILLE
Dosi
Mi rendo conto che non sono il massimo della precisione, ma un po’ di vaghezza è nella natura di una terrina. Il concetto è che dovete avere tanto pane quanto ve ne serve a rivestire il contenitore che avete a disposizione, e tanto ripieno per riempirlo. Con queste dosi ricavate una terrina per 3 o 4 persone (mica mangeranno solo questo…). Oppure per due: per un weekend…
Tempi
Come ogni terrina che si rispetti, anche questa dà il meglio di sè se la lasciate riposare per un giorno: si assestano i sapori, un profumino di scalogni pervade la crema di formaggio, gli spazi vuoti si riempiono, e persino il pane nero assume una diversa consistenza. Sappiate anche che la più fotogenica non sarà la prima fetta: dovrete arrivare almeno alla seconda (o alla terza) per fare davvero bella figura. Insomma: nelle cucine vere capita che le cose che si mangiano siano più carine di quelle immortalate per i posteri…
E gli anemoni?
Non c’entrano un bel niente con la terrina. Ma a voi non capita mai, in una meravigliosa giornata di sole, di uscire in cerca di asparagi e tornare a casa con un mazzo di fiori? Vitamine per lo spirito. Non in pastiglie come quelle di Phoebe, ma dal risultato garantito. Parola di Madame…
Ingredienti: asparagi • olio extravergine • pane • pecorino • pepe • quark • ricotta • scalogni
Originale, colorata e assolutamente da fare!Buona giornata 🙂
Bellissima questa terrina… profumata e dai colori pastello, un piatto da gustare lentamente!
Baci
ma quegli anemoni??? che bel buongiorno! il tuo post mi ha fatta sorridere facendo prendere una piega diversa della giornata, e facendomi apprezzare che sono al momento fortunata, al giorno d’oggi tutto si compra e si vende, anche l’amore…ma l’amore, come l’amicizia, è bello solo quando è gratis da entrambe le parti…quando ha bisogno di medicamenti non ci sono altre soluzioni se non trovarne altro…sarà che mangio troppi asparagi???mah, non ne posso fare a meno! un’ottima variante, la tua!
ooooooooohh, finalmente! rieccoti, e con un pane da acquistare tra i miei preferiti, come ingrediente!
Sono noiosa, lo so, ma per chi non amasse proprio gli asparagi (e togliendo il pecorino e cipollotti, già immaginavo questa terrina striata di rossi frutti di bosco…per dire) su cosa potrebbe ripiegare, senza compromettere forma senso e utilità di questo splendore??
love ya.
Tua panificatrice della domenica e muffin_atrice del sabato pomeriggio
Bellissimo questo post, all’inizio ho pensato parlassi di una suora, pensa ^^ comunque, Phoebe a parte (e il nome mi doveva illuminare, non poteva essere suor Phoebe), la terrina, afrodisiaca o no, è bellissima, da fare assolutamente!
Primaverile questa terrina, già la vedo in un piattino per il primo picnic della stagione.
Marco di Una cucina per Chiama
Sei sempre cosí brava!! un mega complimento, un piacere leggerti!!!
a me in questi giorni scrive una tale Marianna (suppongo amica di Phoebe) e con una insistenza tale che presuppongo sia interessata a svolgere il suo lavoro tutta la settimana 🙂
veloce e molto carina la ricetta della terrina
buon we
ho giusto comprato gli asparagi stamattina, grazie per l’idea (anche perfetta per il brunch!)
Serena: Grazie! Una terrina è divertente, non solo a primavera e non solo con gli asparagi. In ogni caso: meglio se in buona compagnia…
Le Dolcissime Creazioni: Ti dirò: il profumo si sente solo un po’, quando la affetti. E’ molto delicata… tutto il contrario della cara Phoebe!
Ah però!
Mi hai fatto sorridere, è proprio vero che il mondo è bello perchè è vario…
Questa terrina sarà presto mia, con o senza compagnia 🙂 ma sono ipnotizzata da quegli anemoni, i miei fiori preferiti.
Lo erano anche della mia mamma e lei si, che tornava a casa portandone mazzi enormi che divideva per tutta la casa.
Grazie 🙂
Aria: Gli anemoni non c’entrano un bel niente con la terrina di asparagi: ma erano così belli che non ho resistito, e li ho infilati nella sporta insieme alle verdure! Quanto agli asparagi, e alla loro dote di sorreggere l’amore… che ti devo dire? Anche io li adoro, ma soprattutto adoro la vita, in ogni sua sfaccettatura: e credo che non ci sia pozione più efficace… Il che nulla toglie alla terrina di asparagi, mangiata (e magari anche preparata) in compagnia. Ciao!
. Deve essere una delizia questo pane ma che rabbia sono allergica agli asparagi e poi non sapevo che fossero afrodisiaci , mannaggia ahahah ciao Cristina
Pillow: Il pane di segale mi piace tantissimo, per quel suo sapore lievemente acidino. Quando non me lo faccio, lo compro in un negozio in cui dicono “kvesto pane, siniora?”. Quanto alla terrina, prova con i piselli! Fette con fantasia in stile “polka dot”. Non chiedermi se abbiano lo stesso potere degli asparagi però… Adoro i costruttori di pane, e pure quelli dei muffins del sabato (piuttosto: soli o in compagnia?)
Arianna Frasca: Ma in fondo anche la cara Phoebe si preoccupa con amore del suo prossimo! Senza arrivare alle sue vette (ci vogliono talento, polso del mercato, e indiscussa professionalità) ci si può comunque prendere a cuore le sorti di qualcuno particolarmente incline alla malinconia: e preparargli una terrina d’asparagi.
Comunque vogliamo metterla, terrina o no, tu sei proprio brava a raccontare. E io ti leggerei per ore.
La terrina me la segno, adoro gli asparagi quindi può solo che essere mia! 🙂
abbraccio
Chiara e Marco: La terrina di asparagi e ricotta per un picnic? Perfetto! Soprattutto se a due…
Ada Polichetti: Cara Ada, io ti ringrazio molto. Ma scrivere e cucinare mi piace tanto: lo faccio con autentica passione. E vorrei avere il piglio professionale della signorina Phoebe… A presto!
Gio: Vuoi dire che c’è chi ha superato per zelo missionario la mia cara Phoebe? Mi dispiace: mi pareva che lei già fosse il massimo, ma evidentemente partivo da uno standard tutto mio… Quanto alla terrina di asparagi e ricotta, ci vuole un tantino di pazienza a prepararla, ma è leggera, freschissima e buona! Fammi sapere se la prepari: ci tengo! A presto
La mia vita semplice: Idea da picnic o da brunch, senza alcun dubbio! La terrina di ricotta e asparagi va bene in un sacco di occasioni: dall’aperitivo al piatto unico (con un piatto di verdure a fianco). Perciò se davvero hai intenzione di provarci: facci sapere! Ciao!
Ciao! che particolare questa idea per il pane nero! un accompagnamento proprio ricercato e da provare per la preparazione degli asparagi!
un bacione
è splendida, la propongo a mia mamma che adora quel pane!!
Araba Felice: La varietà: che ricchezza… anche quando è diversissima da noi. E adesso attendo con curiosità la versione “Araba style” della terrina di ricotta e asparagi! Un caro saluto, sempre con tanta stima e simpatia, con l’aggiunta stavolta di un pensiero a una signora che – come me – amava i colori degli anemoni…
Cristina: Allergica agli asparagi? Puoi sempre sostituirli con dei pisellini: la terrina sarà sempre un leggero e divertente piatto di primavera! A presto!
Roberta – Il senso del gusto: Terrina sì, terrina no… grazie! Per esserci sempre, per trovare il tempo di un commento, per regalarmi quell’energia che in certi momenti mi pare di non riuscire ad avere. E adesso, lasciamo parlare la terrina di asparagi, che parafrasando Phoebe direbbe: “Cosa aspetti a farmi tua?” A presto!
eh, mia adorata… soli!
soli al punto che li devo surgelare, perché non si può ingollare tutto quel “da_una_parte_i_liquidi/ dall’altra_le_polveri” in un w.e. … 🙁
al limite ne godono il lunedì i colleghi di lavoro.
certo, appena usciti dal forno, portati da una biondina alta quanto il forno stesso, farebbero effetto maggiore dei pasticconi di Phoebe. Ma il mondo è ignorante!!
(si aggrappa alle tende con una mano, l’altra alla fronte, con una smorfia di dolore)
manuela e silvia: Salve ragazze! Quanto tempo… La terrina di asparagi? Non è così ricercata come sembra: in fondo è un piatto semplice. Ma divertente e creativo da comporre. E buono, leggero e fresco da mangiare… Ciao!
raffy: Signora mamma di Raffy,
spero che la terrina di asparagi e ricotta possa risultare a lei gradita.
In caso contrario, sappia che sua figlia non ha alcuna responsabilità: si è solo fatta prendere da una storia di asparagi non proprio ortodossa, che magari – per rispetto – le ometterà.
La saluto con molta cordialità,
Sabrine
pillow: A leggere questi tuoi resoconti s’insinua il dubbio che i tuoi colleghi di lavoro, beneficiari di cotante leccornie autoprodotte, facciano apposta a lasciarti da sola nel weekend: sanno che cucini. Non so se sia il caso di invitarne qualcuno ad assaggiare in diretta i tuoi muffins: certi vassoi di curve fragranti possono quanto l’esplosivo profilo di Phoebe…
Allora non sono l’unica a rivecere certe imbarazzanti e mail!hahaha, mi hai fatto morire dal ridere…
Sulla terrina nulla da dire, stupenda, come i fiori che io da un po’ di tempo amo regalarmi, sono un vero tocacsana, felicità semplice e pura!
Bacione
Anche stavolta mi hai strappato un sorriso e molta acquolina! Adoro gli aspargi e il pane nero! Grazie di tutto…
Nella spesa di oggi un mazzo di asparagi e uno di asparagina, ricotta e pecorino: se avessi letto prima il tuo post, avrei comprato il pane di segale e domenica avrei sfidato il maltempo con la tua terrina. Però, a pensarci bene, la farina di segale è in dispensa; devo prepare io il pane? Visto l’uragano che sta imperversando mentre scrivo e che sta annegando i germogli dell’orto e piegando le piante da frutto e tenuto conto che le previsioni non promettono giornate primaverili, forse varrebbe la pena di accendere il forno.
Niente anemoni invece nella mia spesa, ma erbe aromatiche.
Claudette
p.s. Phoebe a me non scrive, in compenso nello spam della posta dell’ufficio arrivano altre offerte miracolose di altre …missionarie.
mi arrivano tante mail strane ma Phoebe non la conosco, per fortuna…
come resistere ai fiori in questo periodo? sono troppo belli e colorati, e nemmeno agli asparagi, buonissima la tua terrina, sugli effetti ti saprò dire ;-D
ahahha…questo post è davvero bello, spensierato e allegro ^_^
per non parlare della terrina!!!
baci
Anch’io inizialmente immaginavo parlassi di una suora… Sabrine sei una ragazza che sa stupire, vorrei proprio conoscenti! La terrina deliziosa e gli anemoni irresistibili così scoppiettanti di primavera, almeno loro… Io dovrei fare giardinaggio ma non in gondola!
Che ridere la storia della signora Phoebe per un po’ pensavo parlassi sul serio. Chissà perché ma anche a me arrivano mail che offrono simil conforto ma da signore o signorine con nomi ben più strani.
Parlando di ben più saggi propositi per il weekend, la terrina di asparagi merita una prova. Prometto che seguirò fedelmente e pazientemente le istruzioni e che ti penserò solo positivamente!
Buona domenica
Claudia
splendido post come sempre, letto avidamente fino alla fine!!!
io adoro le terrine….mi sa mi sa…che provo a farla…se trovo il pane giusto!!!
bacioni MARA
Una terrina interessante e quei fiori spettacolari..
Not Only Sugar
:))) per un po’ mi sono immaginata una collega, un po’ matta ma simopatica, intenta a dar consigli!!!!
bellissima la terrina, molto in tono col periodo!!! e direi di ispirazione con tanti prodotti di stagione!
Saretta: Mia cara, vengo da buoni 30 minuti di cancellazione mail “sospette”: e non tutte della cara Phoebe… Quanto alla terrina di asparagi e ricotta, qui è già alla terza replica: pare che trovino comodo trovarla in frigo e tagliarsene una fetta alla bisogna. I fiori invece sono stati sostituiti da una piantina di fragole, che continua incredibilmente a fiorire sulla mia scrivania. Un carissimo saluto e a presto!
Isafragola: E che altro si può fare, se non sorridere, dinanzi alle umane debolezze? Il bello è che ognuno ha le sue… Io per esempio non resisto davanti a un mazzo di anemoni. E, giusto per restare in tema, trovo incredibilmente sexy una terrina. Non solo di asparagi. Un bacio all’erede (altissimo?) e come sempre grazie
Claudette: Ah! … l’asparagina! (spero tu non abbia temuto un exploit alla Phoebe dopo quell’incipit…). Quanto alla terrina, ha bisogno di un pane dalla mollica piuttosto compatta, per cui se il tuo pane di segale “home made” ha questa caratteristica bene (magari utilizzalo il giorno dopo, lievemente raffermo), altrimenti ti consiglio di procurartene uno dal panettiere (purché non sia di quelli slabrati e molli molli… che purtroppo si vedono sempre più spesso in giro. Infine: condizioni meteo. Mi rendo conto che sono passati giorni dalla data del post e del tuo commento: fuori dalla finestra imperversa una specie di monsone metropolitano, che piega le meravigliose erbacce cresciute sui vecchi tetti di fronte al mio (avrai capito che non ho la fortuna di un orto…). Annega i passanti, i tombini, e i piccioni. Ma sulla mia scrivania fiorisce una pianta di fragole… me la faccio bastare. Un carissimo saluto
PS: erbe aromatiche attualmente in un vaso da fiori: menta, rosmarino, salvia, alloro.
Acquolina: A giorni di distanza dal post (e me ne scuso, con un po’ di vergogna…) mi chiedo se tu abbia avuto modo di sperimentare la terrina di ricotta e asparagi: io continuo a farla, e tutti ne sono soddisfatti. Quanto agli anemoni: finiti da un pezzo, sob! Phoebe invece è sempre molto presente, e ultimamente deve aver passato il mio recapito a qualche sua amica: non finisco più di cancellare commenti sospetti sulla pagina della torta di pere e zafferano! Mi fa piacere che tu ci sia sempre, davvero grazie. E a presto!
la gelida anolina: Grazie! C’è un’aria così pesante in giro, tanti problemi per tutti (e ciascuno ha i suoi…) che mi fa piacere sapere di aver contribuito a spargere un po’ di buonumore. Complice la cara signorina Phoebe, con le sue esplosive curve, e la terrina di ricotta e asparagi, afrodisiaca pure lei per chi ci vuol credere… A presto!
Valentina: Ma che suora e suora… Phoebe è una missionaria alla “Bocca di rosa”! A suo modo una benefattrice… Quanto a me, non avendo dimestichezza con le arti che lei sa padroneggiare tanto bene, non posso che accontentarmi di stupire a suon di anemoni e terrine d’asparagi e ricotta! In gondola, se continua questo monsone metropolitano… Un grazie di cuore, a presto
Questa settimana ha cominciato a scrivermi tale Orabella. E io mi chiedo: ma qualcuno la troverà sexi con questa assonanza con la più nota Clarabella? Mah…
Il tupi è molto alto in effetti e continua ad avere un sano appetito.
La Femme du Chef Che ti devo dire? La mia riflessione è sempre la stessa: se c’è chi propone sul mercato simili generi di conforto, ci dev’essere per forza chi è disposto a comprarne. Io – mancando delle doti della cara Phoebe – non posso andare oltre le terrine d’asparagi… E sono proprio tanto, ma tanto curiosa di sapere se anche tu ci hai provato. Dando per scontato (… ) che mi avrai pensato solo in positivo! Ciao!
maetta: Ogni volta che ti vedo comparire non posso non pensare ad Ottavio che impasta i Biscotti al Vallo (e sentirmi in colpa per quel famoso pdf che farò – prometto: non tra 40 anni! – per rinverdire i fasti del vecchio, adorato Manuale…). Felice come sempre di sentirti, e di sapere che anche a te le terrine piacciono: non necessariamente in edizione afrodisiaca! E vorrei proprio sapere se hai provato a fare questa… Sempre con grande simpatia, a presto!
Sara Cecchetto: Grazie!
caris: Phoebe non dev’essere affatto matta. Piuttosto molto, ma molto consapevole del suo business, gestito con capacità imprenditoriali di tutto rispetto! Quanto alla terrina di ricotta e asparagi, provala se ti piace il genere: ci vuole un po’ di pazienza a farla, ma è divertente. Anche trovarsela pronta in frigo… Ciao!
Isafragola Ormai l’epifania di una fragola è segno di gioia, cara Isa! Quasi una chat? Non ci posso credere… sarà che mi piacerebbe trovare il tempo per rispondere sempre – e a tutti – in tempo reale…
Orabella?!? Non si può che immaginarsela con narici “oversize”, un paio di corna gentili, e… quelle scarpe col tacchetto un po’ slabbrate! Ma temo che le dinamiche dalla fantasia maschile conducano a ben altre immagini. Bisognerebbe chiedere a Phoebe se nel suo campionario ci sono anche signorine che nitriscono… ho sempre l’impressione, davanti a queste cose, che ci sia un universo che mi sfugge. E non è fatto di terrine d’asparagi… Un caro saluto e un bacione al tupi (mi piacciono i bambini d’appetito…)
Io ho Mike a cui piace tanto il mio blog e che dice che risolve problemi..diciamo di turgiditá maschili a metá strada tra testa e piedi.
Facciamoli conoscere….
Per gli asparagi….devo aspettare 6 mesi. Bacioni da sud!
Glu.fri cosas varias sin gluten: … un Mike?!? Anche lui alle prese con mancate turgidità a metà strada tra testa e piedi?!? Ho come il sospetto che la cara Phoebe potrebbe non essere il suo tipo, nonostante la plastica (in senso non solo metaforico…) turgidità delle sue curve. Temo che noi dovremo limitarci alle terrine, restando entro confini più tranquillizzanti, delimitati da staccionate di asparagi. Da un emisfero all’altro, però… Saluti da Nord! (e che gelido Nord…)
Non avevo mai visto una terrina di pane nero.. anzi non avevo mai neanche pensato ad una terrina di pane. Ricetta originalissima, asparagi e formaggi si sposano bene assieme.
Intanto ti faccio i complimenti per il blog: adoro le tue foto!! I colori, le inquadrature.. tutto quanto! Ti invito a fare un salto anche sul mio blog, aperto giusto qualche mese fa, per darmi qualche consiglio utile.
Un saluto.
Fior di Zenzero
Non avevo mai visto una terrina di pane nero.. anzi non avevo mai neanche pensato ad una terrina di pane. Ricetta originalissima, asparagi e formaggi si sposano bene assieme.
Intanto ti faccio i complimenti per il blog: adoro le tue foto!! I colori, le inquadrature.. tutto quanto! Ti invito a fare un salto anche sul mio blog, aperto giusto qualche mese fa, per darmi qualche consiglio utile.
Un saluto.
Fior di Zenzero
http://fiorzenzero.blogspot.it/
asparagi e ricotta sono un abbinamento inedito per me e lo trovo molto interessante, brava
Acciderbolina, mi son dovuta rileggere il primo paragrafo non so quante volte per capire di chi e che si stava parlando!
😉
bella la terrina, e ancor piu’ gli anemoni!
Paradisiaca.
Ho dovuto fare un po’ di aggiustamenti (pane per celiaci, purtroppo, e per il resto quello che passava il frigo), ma è riuscita comunque molto appetitosa.
Grazie per la ricetta
non ho mai fatto una terrina ma addirittura con il pane nero
gli anemoni mamma che favola
ciao sabrine 🙂 ho pubblicato una ricetta dal manuale di nonna papera, così ho accennato anche alla tua vecchia raccolta che poi ti ha portato a “nonna papera” 🙂 per correttezza ti invio il link 🙂 ciao Serena :))
http://dilettanteallosbaraglio-eres.blogspot.it/2013/05/la-torta-di-mele-di-nonna-paperaper.html
I love this recipe ! Reminds me of you making soap at home, Mom.
And it’s fun to see photos of your house there and see
Dad in that comfy chair we sat in when we visited,
attempting to use the slow internet 🙂
I can’t wait to hear how the soap turned out in terms
of using it. Does it smell different since it is made with
animal fat? Any other differences from vegetable-based soap?
Love you!
deliziose ricette !!!
Sono una nuova Follower
Vale e Sabri
http://colorcartadazucchero.blogspot.it/
Anche io all’inizio non avevo capito esattamente che tipo di personaggio fosse, poi ripensando ad un certo tipo di mail che arrivano costantemente, ho realizzato. Ora starò più attenta agli orari di arrivo delle stesse!
Beh, da soli o in compagnia questa terrina mi piace davvero molto e se fosse anche afrodisiaca…
Baci
Anna Luisa
Ma che bellezza!! La proverò sicuramente. E complimenti per tutte le foto del blog, mi incantano ad ogni post! 🙂
Ciao! La tua ricetta è davvero deliziosa! Complimenti e vi ringrazio molto per la condivisione.
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