Soda bread con farina di lino
Poniamo che siate reduci da vacanze niente affatto cucinifere, per una lunga serie di motivi.
Potreste – tanto per dirne una – essere atterrati in un posto che avevate immaginato di trasformare in una gastronomia natalizia (una di quelle divertenti cucine di famiglia che sfornano esperimenti variamente commestibili in occasioni ufficiali) e di averlo trovato con i rubinetti a secco. Impossibile, dite? Beh, vi sbagliate… Certo vi servono dei vicini appassionati d’acqua minerale, disposti a docciarsi la sera a bottigliate, pur di non prendersi la briga di avvisare l’amministratore che si è scassata l’autoclave. Potreste persino trovarne qualcuno gentile, pronto a regalarvene un paio di litri (“frizzante, ma guardi che per i piedi va bene lo stesso…”). Ma se volete un consiglio, evitate ogni accenno a esigenze igieniche… ehm… per così dire “intime”: rischiate dettagliate spiegazioni.
Qualora foste scampati, con una serie di macchinazioni organizzative da sbarco in Normandia, all’incubo “casa piena di gente e bagni a secco” potreste – che so – aver dedicato ore ad arginare i propositi agresti del nuovo inquilino del sottotetto, tanto emozionato alla vista del vostro rigoglioso terrazzo, da essersi autonominato – ancor prima di traslocare – paesaggista condominiale.
Forse avete dovuto spiegargli che non è il caso di adornare un cortile buio con un ulivo e poi gli ulivi secolari vanno lasciati dove sono, se non si vuol essere dei criminali dal pollice verde. Oppure che certe piante esotiche non sono più eleganti di un cespuglio di rosmarino o di un glicine generoso che si arrampica dove gli piace (adoro i tipi scapigliati, anche se nelle loro vene scorre clorofilla…). E soprattutto che la pianta carnivora che ha visto a una mostra non è l’unico rimedio contro le mosche (credetemi, solo a vederla vi innamorereste di mosconi, zanzare e ddt…)
Infine potreste esservi talmente stufati di tutto questo manicomio da aver deciso per la fuga. Lo so, in linea di principio è una via d’uscita poco onorevole, ma i principi non bisogna sempre intenderli come rigidi paletti.
E se la vostra meta era un po’ di tranquillità – dovunque e comunque fosse disponibile – potreste essere andati a cercarvela lontano dalle folle festanti a comando a Capodanno. Magari vi siete concessi qualche ostrica in un posticino riservato, di quelli senza troppe pretese che si possono frequentare senza tacchi e con i jeans, ma con una vista che da sola vale tutti i cenoni del mondo. Potreste aver vagato per una città medioevale deserta, mentre tutti erano intenti a divertirsi, e aver deciso di suonare il campanello di quei vostri amici con una bottiglia di champagne in mano giusto qualche minuto prima della mezzanotte. Nel caso, non dovete spiegarmi nulla: so che il vostro è stato un inizio d’anno intimo e bellissimo…
Tornati a casa, in meraviglioso anticipo sul resto del mondo, potreste esservi dedicati a mettere a posto un po’ di credenze in cucina: perché anche qualche lavoretto domestico, fatto con calma e a suon di musica, può essere una piccola vacanza. Vi sarete liberati con piacere di certi intrusi dall’aria un po’ ammuffita che allignano insidiosi nelle retrovie degli scaffali: pacchi di farine troppo âgée per concorrere a una perfetta lievitazione, té orrendamente aromatizzati che sperate nessuno vi regali più, e forse anche quel paio di tisane disintossicanti che a leggere il foglietto fanno venir voglia di affezionarsil alle proprie impurità.
Ecco, a questo punto vi sarete guardati attorno e vi sarete chiesti cos’è che vi mancava per sentirvi finalmente a casa. Se siete come me, avrete acceso il forno (sì, quello nuovo che ancora guardate con un po’ di diffidenza…), prima ancora di sapere cosa infilarci dentro. Un po’ di farine scampate al repulisti, un po’ di fiocchi, uno yogurt sopravvissuto in frigorifero… e un’ora dopo – voilà! – due uova fritte in compagnia di un “soda bread”!
Il quale solitamente sarebbe pane da mangiare appena fatto, e invece stavolta è durato un paio di giorni senza accusare i segni dell’età. Magia di un inizio d’anno contro ogni pronostico? O della farina di semi di lino? Non saprei.
So solo che quando me lo sono ritrovato davanti all’ora di merenda, mi sono detta che aveva una sua dignità: semplice, austero, dalla mollica insospettabilmente compatta per un soda bread. E di un bellissimo color lino… proprio come le mie tende.
Così mi sono ricordata che in tutto questo mio girovagare non vi avevo nemmeno fatto gli auguri, pur avendone ricevuti tanti. E allora ho deciso di affidarli (in ritardo, ma ormai mi conoscete) a questo pane semplicissimo.
Che sia, per tutti voi, un anno pieno di cose belle. Sceglietevi quelle che volete, purché ci siano anche dei sogni. Credetemi, non è necessario che si avverino per essere felici: basta inventarsene di sempre nuovi…
Saluti e baci (benaugurali e color lino),
S.
SODA BREAD CON FARINA DI LINO
INGREDIENTI
farina bianca 00: 200 g
farina integrale: 150 g
farina di semi di lino: 50 g
fiocchi d’avena: 100 g (di quelli grandi, non quelli piccoli per il porridge)
yogurt naturale intero: 250 g
latte intero: 250 ml
zucchero di canna: 2 bei cucchiai
sale fino: 1 cucchiaino da caffé
bicarbonato: 2 cucchiaini da caffé (rasi)
Accendete il forno a 180° e rivestite di carta forno uno stampo da cake (il mio è da 25 x 10 cm).
Mettete in una ciotola le farine, i fiocchi d’avena, lo zucchero, il sale e il bicarbonato setacciato e mescolate con una frusta a mano, cercando di incorporare più aria possibile con movimenti ampi (se la frusta non figura tra i vostri utensili potete utilizzare un cucchiaio, ma vedete di comprarvene una al più presto: serve).
Diluite lo yogurt con il latte e versatelo nella ciotola con gli ingredienti “asciutti”.
Mescolate rapidamente con un cucchiaio. Non c’è bisogno che lavoriate troppo a lungo (anzi, siate rapidi perché il bicarbonato inizia ad agire appena entra in contatto con lo yogurt), fermatevi appena vedete che la farina è bene incorporata nell’impasto, che dev’essere appiccicoso ma non troppo molle (solita regola: più sodo di quello di una torta, più molle di quello del pane).
Rovesciate nello stampo e livellate senza troppa precisione (non schiacciatelo); con un coltello fate un’incisione nel senso della lunghezza e infornate.
Cuocete per 50 minuti con lo stampo e 10-15 minuti senza (cioè estraete il pane dal forno e, aiutandovi con guanto e presine, toglietelo dallo stampo e rimettetelo in forno per altri 10 minuti).
Sfornatelo, e lasciatelo intiepidire prima di affettarlo (sennò si sbriciola). E’ buono anche il giorno dopo, e persino quello dopo e quello dopo ancora…
Ingredienti: bicarbonato • farina bianca 0 e 00 • farina di semi di lino • farina integrale • fiocchi d'avena • latte • yogurt e yogurt greco • zucchero di canna
Buon anno anche a te! Pieno di cose belle e lievi come quel meraviglioso lino. Perchè basta poco per essere felici… anche riordinando la credenza! Un abbraccio e a presto! Lucia
sulle ostriche e una città medievale semideserta ti ho copiato involontariamente 🙂
(metterò qualche foto sul blog) per il resto cosa c’è di meglio che il forno di casa per rilassarsi e scaldarsi un po’?
Tantissimi auguri anche a te carissima!
buon anno Sabrine!
Mi segno la ricetta di questo pane, che voglio fare da un pò, ma che non ho mai provato…
Un abbraccio
Cara Sabine anche per le feste le tue avventure in casa tua non sono di certo mancate:-) ed ogni volta mi diverti da morire con la descrizione dei vari episodi:-D!! Tesoro ti auguro un 2014 pieno di serenità, positività e fortuna…che tutto quello che desideri si avveri!! Questo soda bread é un pane jolly che ho provato anch’io e che trovi delizioso! Un bacion grande.
Un ottimo inizio di anno e a leggerti è ancora più bello questo 2014!
Perfetto il soda bread che tanto si intona con le tende ^^
A “esperimenti variamente commestibili” mi hai fatto morir dal ridere, perché a Natale qui il forno di casa ne ha viste veramente di cotte e di crude! Il bello è che abbiamo avuto anche il coraggio di regalare questi esperimenti… fortunatamente sono ancora tutti vivi! 🙂
Comunque le feste più belle sono sempre quelle che ci regalano dei momenti tragi-comici da ricordare… e nel tuo caso si può dire che non ti è mancato nulla. Conclusione (o inizio) perfetta con questo soda-bread che fa venire l’acquolina a me che l’ultima volta che l’ho mangiato sarà stato in Irlanda, nel lontano 1996… 😀 Felice 2014!!! 😉
Tanti auguri anche a te!
E’ sempre un piacere leggerti 🙂
lucyinvacanzadaunavita: Cara Lucia, buon 2014! Un anno iniziato per me riordinando – insieme alle credenze – appunti e idee riguardanti anche questa piccola cucina. Auguro anche a te dodici mesi facili e lievi come il lino, che semplicemente adoro: e non solo nel pane… Il soda bread è in linea con le caratteristiche del tessuto: poco impegnativo, facile anche se dall’aspetto rustico, e con un cuore morbido. Cosa chiedere di più a un pane pronto in un’ora? Un abbraccio e arrivederci alla prossima ricetta!
Acquolina: Allora comprendi il mio incanto! Una città medievale ma viva, illuminata di notte, ha un fascino ineguagliabile… Poi, certo, le ostriche contribuiscono all’atmosfera (anche se non so se fossero già così amate nei secoli bui). E adesso continuerò a chiedermi se ti avrò incrociato senza saperlo, per quelle strade strette e contorte in quella gelida notte. Nel dubbio, farò in modo di restare in contatto con te tramite qualche altra infornata: soda bread ai semi di lino o altre piacevoli cose commestibili… Buon Anno!
Simo: Auguri anche a te: di buon anno e… buon soda bread! Io adoro questo tipo di pane, perché è la quintessenza della semplicità. Se non lo hai mai provato, te lo consiglio: è la porta d’ingresso nel mondo della panificazione casalinga! In attesa di conoscere l’esito della tua sperimentazione: ciao!
Augurissimi per un 2014 ricco di sorrisi!!!
Il pane: veloce e facile. Ottimo:-)
Dolci a gogo: Cara Imma, riesci a immaginare una casa – non solo la mia – senza avventure di questo genere? Certo nel mio caso una vita “logisticamente effervescente” contribuisce ad accrescere la complessità della vita quotidiana, ma l’importante è prendere tutto con molta filosofia: che sarebbe quel po’ di sano distacco condito da ironia, che ci consente di sopravvivere persino ai rubinetti a secco! Quanto al soda bread, è un pane semplicissimo e facilissimo, e basta questo a rendermelo simpatico: e prezioso nelle occasioni in cui ho fretta. Un buon 2014 anche a te. A presto!
Arianna Frasca: Hey, ma questo sì che è un complimentone! Grazie… Quanto al soda bread – che si intoni o meno alle tende – è sempre una ricetta da tenere in considerazione. Niente impastamenti (lo so, non si dice così ma m’è scappato), niente attese per la lievitazione, niente paste madri (che poi sembrano “paste figlie”, necessitando di così tante cure…). Tradotto: farsi il pane in casa senza complicazioni! E questa versione con farina di semi di lino è deliziosamente rustica. Insomma: accendi il forno. E facci sapere… Buon anno anche a te e a prestissimo!
Danda: La Danda-grillo parlante?!? (è una cosa tra me e lei, troppo lunga da spiegare agli altri: ha a che fare con il riciclo…) Buon anno! Iniziato – a quanto capisco – in casa tua con esperimenti culinari a tutto forno. Sarebbe tanto piaciuto anche a me… acc! Avevo perfino iniziato a fare biscotti a forma di renna, che non ho mai avuto il tempo di impacchettare. Adesso mi ritrovo con una mandria di renne in cucina, che non posso mettere nel vaso dei biscotti causa corna… da renna, per l’appunto! Però sono buonissime (ho perso la ricetta, ma la ritroverò prima del Natale prossimo…). Insomma: i segni premonitori di una tempesta di accidenti karmici c’erano già tutti, è che io mi sono ostinata a non leggerli! Comunque, non sarebbe casa, né famiglia, né feste comandate senza tante avventure di cui ridere negli anni. Che poi sarebbero quei tanto agognati ricordi che ci uniscono…
Soda bread? La madre delle mie ricette viene dal Kent, che non è esattamente l’Irlanda ma è verdissimo lo stesso. Il pane è superfacile e molto veloce: la ricetta perfetta per chiunque voglia avventurarsi nel magico mondo della panificazione casalinga tenendosi al riparo dalle difficoltà. Che sia l’occasione per rinverdire i fasti di quel lontano viaggio? nel caso facci sapere! Un caro abbraccio, cara Danda, e buon anno di tutto cuore!
Valealcioccolato: Grazie! E buon anno anche a te da questa piccola cucina, che funziona un po’ a singhiozzo – come i miei rubinetti – ma profuma finalmente di pane. Anzi: di soda bread… A presto!
Sabrine, perbacco, a casa ci domandavamo cosa ci avrebbero riservato le tue festività. Sei sempre all’altezza delle aspettative ed il pane del colore di lino à davvero superbo (per caso, la cittadina medioevale è nel sud della Francia?). Paolo
No entiendo nada de lo que pones, pero el pan tiene una pinta fantastica!
Mi mancava qualcosina per cominciare bene l’anno 🙂 Fossi in te un giretto allourdes però lo farei! O almeno un patto con un certo fantasma! Noi si è festeggiato con un grande profiterol fatto per la gioia dei bambini, che giravano per casa con il piatto in mano per avere il bis. E vederne una che non parla ancora bene ma articola benissimo “Ancora profiterol Isabella! dà una certa soddisfazione.
Un augurio grande pieno di sogni perchè, come dico al tupi, con la fantasia tutto si avvera!
Il soda bread è facile, ma sopratutto è veloce, adattissimo a quelle sere in cui arrivo a casa e scopro (effetto collaterale della panificazione casalinga) che non ho più pane in casa; ma proprio perchè è adatto a chi va di fretta, non ho mai avuto il tempo di fotografarlo e di dedicargli un post da inserire nella tua raccolta “le mie ricette nelle cucine degli altri”.Sappi però che la tua versione con i fiocchi d’avena (ma anche senza…) ha avuto grande successo.Sarà più difficile provare questa ricetta perchè la farina di lino non fa parte della mia raccolta di farine, che si sta ampliando (altro effetto collaterale della panificazione casalinga).
Auguri anche a te, per il nuovo anno; anch’io l’ho iniziato senza tacchi, ma non ero in una città medievale: ero in cucina tra sbuffi di farina, bambini e piadine da stendere per gli amici con i quali ormai è diventata consuetudine aspettare con semplicità casalinga l’anno nuovo.
A presto
Claudette
Grazie, ricambio con piacere pur essendo una frana in cucina :).
Sereno 2014.
Debora
ArteMamma: Mille grazie per gli auguri: un anno pieno di sorrisi mi piace molto, come prospettiva. Quanto al soda bread, è un pane molto semplice e molto rustico, ma con diversi pregi: velocità e semplicità di esecuzione, adattabilità estrema quanto all’abbinamento. Con la farina di semi di lino acquista anche un bel colore e una mollica più compatta del solito. Insomma: fossi in te ci proverei… A presto!
Irene: Grazie! E… Buen Año!
Ficou um pão fantástico,gostei muito mesmo
bj
Mai provato…ma è troppo invitante!
Grazie per la bella ricetta.
Buon venerdì
Ho divorato d’un fiato il tuo “racconto” avvertendo quella disperazione che ti ha fatto fuggire. La felicità a comando la rifuggo anche io ed ho goduto della semplicità intensa che hai vissuto e descritto. Ma sei una scrittrice? ^_^ L’arte ti accompagna nelle parole e nelle idee. Forse è il modo di prendere la vita che rende tutto così speciale. E questo pane ne è la conferma. SPLENDIDO!!!!!!
Complimenti e auguri di cuore.
Ho divorato d’un fiato il tuo “racconto” avvertendo quella disperazione che ti ha fatto fuggire. La felicità a comando la rifuggo anche io ed ho goduto della semplicità intensa che hai vissuto e descritto. Ma sei una scrittrice? ^_^ L’arte ti accompagna nelle parole e nelle idee. Forse è il modo di prendere la vita che rende tutto così speciale. E questo pane ne è la conferma. SPLENDIDO!!!!!!
Complimenti e auguri di cuore.
renderesti elegante e sorprendente anche una pizza di fango del Camerun.
già dati, ma rinnovo con gioia: che sia un anno da coccolare nella scansia “ricordi”…
Anche se in ritardo buon anno cara Sabrine.Uso spesso i semi di lino ma non ho provato la farina, è ora di recuperare.
Permettimi una domanda:lo sospettavo da tempo ma ora sfogliando il catalogo 2014 della guido tommasi editori ne ho avuto la certezza, quindi mi permetto di chiederti quando esce il tuo libro?
Complimenti
Gabriella
che buon pane, sembra anche facile da fare.
Ma che distratta, com’è che non mi ero ancora iscritta al tuo blog…ti seguo!
baci Su
io che rido come una pazza ti giuro mi sono immedesimata comeun’attrice di quei film di natale
e poi mi fermo a fissare le foto che parlano da sole
Bellissimo blog, complimenti 🙂
Mi iscrivo con piacere ai tuoi lettori!
Se ti va, passa a farmi visita.
A presto,
Letizia
Isafragola: Dato il mio curriculum confessionale potrei solo far conto su quel certo fantasma, il quale si sta divertendo a punteggiare di misteriose macchie il soffitto del salone ridipinto due mesi fa (acqua in bocca! Monsieur d’Aubergine non lo sa ancora: non reggerebbe al colpo, pover’uomo…). Ti ho un po’ invidiato quel tuo Capodanno al profiterol, per la clientela giovane soprattutto (che ormai scarseggia da queste parti). Sì, son soddisfazioni bellissime, queste qua… e se proprio non si riesce a farle riuscire con la frequenza che si vorrebbe, si può sempre integrare con “un tocco di magia”! (era la frase di Principessa per occasioni del genere). Buon anno, carissima Isa, e un bacione a quel tupilotto che ricordo sempre immortalato da neonato con la testa sulla tua spalla. A presto!
Che splendore il tuo blog, Sabrine! Sono veramente felice di fermarmi qui e di non perderti di vista! Grazie!
Un caro saluto e a presto
MG
Claudette: Succede lo stesso anche a casa nostra: a forza di farci il pane a mano, non diamo più per scontato che lo si debba comprare! E qualche volta restiamo senza.
Il soda bread è l’antidoto perfetto a situazioni del genere. Qualche giorno fa ho ricevuto una mail bellissima da parte di un ragazzo: “Ti sembrerà poca cosa, ma questa tua ricetta mi ha cambiato la vita” mi ha scritto. Costringendomi a interrogarmi su quali siano le cose importanti per davvero, in tutta questa confusione di spadellamenti a reti unificate.
Perciò grazie anche a te, mia cara Claudette, per avermi fatto sapere che la ricetta del soda bread ai fiocchi d’avena è ormai di casa anche nella tua cucina: quando troverai il tempo anche di fargli una fotografia, finirà con mio grandissimo piacere in quella pagina. Ma questi sono dettagli: il regalo per me è sapere che lo prepari (e lo mangiate…) con piacere.
La farina di semi di lino la puoi trovare nei negozi di prodotti macrobiotici o biologici, e nelle erboristerie fornite. Nulla di speciale, ma ha una consistenza “rustica” che a me piace tanto.
Adesso un augurio di buon anno, e un grazie per i tuoi sempre bellissimi commenti
Cuore Antico: Cara Debora, questo è un blog per gente che si diverte a cucinare, non per professionisti o imitatori di grandi cuochi. Ci sono ricette alla portata di tutti! Un saluto e un augurio di buon anno anche a te
Sao Ribeiro: Un commento in Portoghese ci mancava: grazie! Non so se dalle tue parti il soda bread sia praticato, ma di certo io non conosco alcun pane portoghese. Colmerò la lacuna. Un saluto!
manu: Mai fatto un soda bread?!? Ma allora devi provarci! E’ facilissimo. E’ un pane rapido che torna molto utile in tutte le occasioni in cui serve un pane d’emergenza: ospiti improvvisi, una merenda, un piatto d’affettati che aspetta un carboidrato su cui atterrare. In un’ora fai tutto. Insomma: un pane facile e pratico non è anche simpatico? Un saluto
Erica Di Paolo: Più che disperazione è stata stanchezza: un senso di sfinimento che mi prende solo quando non riesco a risolvere le cose (e io mi ci butto a capofitto, non risparmiando energie…). Detto tra noi: la fuga è stata bellissima e assolutamente ritemprante, forse proprio perché “non a comando”, inattesa e improvvisata. Un colpo di testa fatto per desiderio di leggerezza… che è il mio modo di prendere la vita: con serietà e impegno, ma senza mai prendersi troppo sul serio! Un approccio “easy”, come quello che serve a fare un soda bread… Quanto alla scrittrice, nella vita faccio altro ma scrivere è una delle cose che faccio con più naturalezza: le dita corrono sulla tastiera e solo dopo qualche riga, io leggo…
Pillow: Ecco: la pizza di fango del Camerun. Ce la metterò tutta per trovare la ricetta! (e detto da una che è stata capace di mettersi alla ricerca di Nonna Papera e di trovarla quarant’anni dopo puoi aspettarti di tutto…). Quanto all’eleganza, beh è quella del lino grezzo e non colorato: più si stropiccia, più si lava, più è bello. Costa pure poco: al Marché Saint Pierre lo trovo pure a 8 euro al metro, così ci ho fatto tutte le tende di casa. Lo srotolo sul pavimento, mi ci distendo sopra per stirarlo con le mani e le ginocchia (una scena da film, e infatti faccio sempre in modo di essere da sola) e poi imbastisco a lunghissimi punti (10 centimetri l’uno, così faccio presto). Una passatina di macchina da cucire (il mio segreto nascosto nell’armadio) e sono pronte, non ho nemmeno il problema degli orli: mi piace che trascinino abbontantemente per terra. Non so perché ti ho raccontato tutto questo: forse perché io e il lino grezzo siamo amici (forse anche un po’ simili) da sempre. Il soda bread si aggiunge di tanto in tanto alla compagnia. Un caro saluto
Direi che alla fine è stato un bellissimo capodanno, anche se l’acqua frizzante per i piedi avrebbe potuto regalarti sensazioni nuove;)
Sia il pane che le tue tende mettono voglia di casa, di sole , di vita naturale , di piedi scalzi e maglietta stropicciata.
Buon anno anche a te e anche io ho lo stesso segreto nell’armadio, peccato non avere un Marché Saint Pierre nei paraggi 😉
ricambio volentieri gli auguri, che vita intensa, è si il lino porta buono
che post stupendo! grazie, grazie grazie
Sandra
ecco, ho proprio dei fiocchi d’avena 😉 mi piace molto questo soda bread! mi sa che a breve lo provo!
Gnam che acquolina!
Veloce e buono.. mi chiedo come mai non ho ancora provato il soda bread!!
Buona giornata
vale
gabriella: Cara Gabriella, la farinadi semi di lino merita un assaggio (e mica solo in compagnia di un soda bread!): è una di quelle farine rustiche che a me piacciono tanto. Quanto al resto… oh-oh!… non ero preparata a questa scoperta… e io sono una che fatica tantissimo a mettere il naso fuori dal suo passavivande. Informazioni “tecniche” a seguire, magari dopo un bel training autogeno che mi consenta di trovare le parole adatte a raccontarvi pure questa storia. Un caro abbraccio e un mare di auguri per il tuo 2014. A presto!
cincia del bosco: Il soda bread è facilissimo da fare! E anche se non ha il gusto del pane tradizionale è buono e molto utile quando si ha fretta. Decisamente da provare… Ciao! (e… distrazione perdonata)
Veronica: Bene: preferisco strappare sorrisi, piuttosto che lacrime! (e se proprio deve scapparci qualche lacrima, che sia sempre alternata a dei sorrisi). Certi film di Natale (almeno quelli girati in presa diretta a casa mia) sono divertenti da spettatori, un po’ meno da protagonisti… Ma basta lasciar passare un po’ di tempo e certe avventure riescono a far ridere anche me! Specialmente se sono al cospetto di una pagnotta appena uscita dal forno… A presto!
Letizia Cicalese: Grazie Letizia, benvenuta in questa mia piccola cucina che oggi profuma di soda bread… A presto!
Maria Grazia: Grazie di cuore. Sapere che questo piccolo blog regala attimi di spensieratezza a tanti amici è sempre una piacevolissima sorpresa per me. Benvenuta anche a te, Maria Grazia. A presto!
Loredana: L’acqua frizzante per i piedi la lasciamo al capodanno prossimo… per dare la benedizione all’autoclave funzionante! Ma quanto ai piedi scalzi, beh… io in casa cammino solo così! Sperando di incrociarti al Marché Saint Pierre, buon anno!
Gunther: Buon 2014, un intenso e divertente 2014, anche a te! A presto!
sandra pilacchi: Grazie a te Sandra, e buon anno!
giovanna: Benone! Allora se lo provi facci sapere! Il soda bread è un pane facile, facile, alla portata di tutti. Buona sfornata e a presto!
Ginger: Commento sintetico ma molto efficace. E poi: il soda bread ai semi di lino se lo merita… Ciao!
Valentina Mini bonbons: E’ che il soda bread non fa parte della tradizione italiana, come tutti i pani rapidi che lievitano grazie al bicarbonato (molto diffusi invece nei paesi anglosassoni). Ma è un pane che vale la pena di conoscere – e di fare – per la sua praticità e per la facilità di preparazione. Buona sperimentazione!
cara Sabrine.. mi prendo una fettina dei tuoi auguri.. semplici schietti e generosi come son sicura tu sei!
Le mie feste??! talmente intime da coccolare anche una sfilata di batteri virali che ci hanno lasciato finalmente respirare dal giorno dell’Epifania che nn solo le feste ma anche i nostri batteri ha portato via!!
Averla una fettina del tu’ pane!!
Un abbraccio!!
Laura
Laura: Felice che una fetta di soda bread benaugurale arrivi fino a te! Non so se contribuisca a tenere a debita distanza virus e batteri, ma certo è sano e buono, oltre che facilissimo da fare. Perciò sappi che, alla prima occasione, una fettina “del mi’ pane” può tranquillamente materializzarsi in casa tua: complice il tuo forno! A presto e buon 2014!
Toh, una tazza bianca e blu uguale alla mia! Toh, una persona che sa scrivere bene e maneggia bene le parole! Toh, foto davvero belle!
Che piacere essere approdata qui! Il mondo immenso dei blog continua a stupirmi, è una rete piena di maglie ed è stimolante fare sempre nuove scoperte… 🙂
Francesca P.: Tazze bianche e blu: scompagnate, ne ho un servizio che alimento costantemente con acquisti low-cost ai mercati delle pulci di mezza Europa… queste sono tra le poche nuove. Quanto al resto – intrecci di foto, parole, e maglie della rete – il problema di ogni oceano è che si può rischiare di perdersi. Ma non per questo rinunciamo a navigare… Dal mio punto di vista, la rete è stimolante a patto di selezionare: e mi piace moltissimo accogliere qui persone “non a caso”… Grazie! E a presto, Francesca
chi non farebbe una bella prima colazione cosi :-))
Ciao Sabrine! Sono incantata dal modo in cui scrivi di te e delle tue ricette, per non parlare delle meravigliose foto! Così, mi sono iscritta tra i tuoi lettori! Se ti va una volta vieni a curiosare da me, anche se sono solo agli inizi! Grazie! Katia
Buonissimo questo pane, l’ho fatto due volte in due giorni… volatilizzato!!!
Buona notte!!
Barbara
Ciao Sabrine! Questa mattina abbiamo fatto colazione con il soda bread alla farina di lino, ho spalmato sulle fette burro e marmellata di mirtilli rossi…mmmh…una vera delizia. Anche i miei bimbi l’hanno apprezzato…semplice e d’effetto…grazie per la ricetta.
Ti seguirò con vero piacere.
capitai per caso tempo fa nella tua cucina e da allora, ogni volta che posso, mi regalo una visita non solo per le ricette (sempre invitanti e riprodotte con ottimi risultati grazie alle tue indicazioni) ma soprattutto per il tuo modo di scrivere che riesce sempre a farmi condividere sensazioni e per il tuo affrontare con serena e determinata levità anche i momenti più “impegnativi”. Grazie
Buon 2014 e buoni sogni anche a te….. Titta
grazie per esserti unita a me. ho potuto conoscere un blog che mi intriga perchè amo il lino, l’integrale, l’avena…amo tutto ciò che è naturale e ha colori pacati.
ti lascio in cambio un po’ di stelline luminose…
neveverde
aiuto, mi saranno arrivati 100 commenti anonimi con scritte in cirillico da quando ho messo il post del pane…
Super! Il tuo blog è davvero grande!
Grazie di esistere!
Molto molto molto buon lavoro!
baci
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