Pane e cioccolata
Quand’ero piccola il cioccolato era femmina. Non “roba da femmine”, perché all’asilo Montessori per entrambi i sessi erano uguali i grembiuli… figuriamoci le merende. Ma perché le suore lo chiamavano “cioccolata”.
Ce lo davano alle quattro, non tutti i giorni ma abbastanza spesso da farcelo desiderare senza perderne il ricordo. Erano pezzi di tavoletta al latte, accompagnati da pane bianco e morbido. Un panino e una fila di quattro quadratini di cioccolato a testa, ognuno con una specie di tulipano a tre punte inciso sopra. Me lo ricordo benissimo, perchè mi piaceva e cercavo di farmelo durare a lungo. E poi perché ero lenta, pure a mangiare. Io non facevo merenda: osservavo quello che mi davano, poi – sempre dopo gli altri – lo mandavo giù. In genere seduta sul bordo della vasca con i pesci rossi.
Ci dicevano che non andava bene sbafarsi tutto il cioccolato lasciando il pane, che era roba da furbetti viziati non mangiare un pezzo dell’uno e un pezzo dell’altro. E siccome io ero un tipo un po’ sui generis ma in fondo ubbidiente, era così che facevo.
Ci faccio tuttora: sarà per le suore, o perché il cioccolato lo preferisco amaro e quindi da solo è un po’ forte, ma io lo mangio con un pezzo di pane. Possibilmente bianco e soffice.
Allora – mi son detta – tanto vale mettercelo addirittura dentro, il cioccolato nel pane, così almeno non si scioglie in mano come mi succedeva all’asilo Montessori. Ha funzionato. E mentre lo mangiavo sono tornata a quel giardino di suore e di bambini. Avrei voluto allungare la mano e lambire l’acqua, sentire i pesci rossi con le dita.
Non siedo più sul bordo di quella vasca: siedo alla scrivania e le dita scorrono sulla tastiera. Ma una cosa, questa sì che posso farla, e mi perdoni la Madre Superiora: cambio di nuovo sesso al cioccolato. “Pane e cioccolata” rende meno acuto il rimpianto…
PANE E CIOCCOLATA
INGREDIENTI
farina Manitoba: 400 gr
farina 00: 100 gr
zucchero semolato fine: 70 gr
burro: 40 gr
latte: 100 ml
uova: 2
malto (o miele): due cucchiaini
lievito di birra: 25 gr (un cubetto)
cioccolato: una tavoletta
Fate intiepidire il latte, scioglietevi 2 cucchiaini di malto (o di miele) e sbriciolatevi il lievito mescolando bene finchè non si dissolve completamente. Lasciate riposare finchè non si forma una bella schiuma (ci vorranno 5-10 minuti).
Setacciate le farine, mettetele in una grande ciotola e fate una fossetta al centro. Fate fondere dolcemente il burro, e scioglietevi lo zucchero. Sbattete bene le uova in una ciotolina.
Quando il lievito avrà formato una schiuma compatta, mescolatelo velocemente per attivarlo al massimo e versatelo nella farina. Aggiungete il burro zuccherato e le uova (tranne un paio di cucchiaini che terrete da parte) e tanta acqua tiepida quanta ne serve a formare un impasto sodo e compatto. (*)
Rovesciatelo sul piano di lavoro e lavoratelo per una decina di minuti. Poi rimettetelo nella ciotola pulita, ungetelo con un cucchiaino d’olio (serve a non farlo seccare) schiacciatelo un po’ con il palmo della mano e sigillate ermeticamente con la pellicola. Fate lievitare in un luogo riparato finché non raddoppia di volume (ci vorrà un’ora, un’ora e mezza).
Accendete il forno a 220°. Quando l’impasto sarà pronto rovesciatelo sul piano di lavoro, sgonfiatelo (non serve rilavorarlo) e ricavatene tante palline di 4-5 cm di diametro. Per preparare i panini: prendete una pallina, appiattitela con il palmo della mano, mettete al centro un quadrettino di cioccolato, richiudete la pasta premendo bene i lembi e lavoratela tra le mani come una polpetta finché non è perfettamente tonda. Il cioccolato dev’essere bene al centro dell’impasto sennò durante la cottura può decidere di andare a farsi un giro per conto suo. Io ho fatto anche delle treccine, infilando delle gocce di cioccolato tra le pieghe dell’intreccio.
Disponete i panini sulla leccarda coperta di carta forno e spennellateli con il resto dell’uovo a cui avrete aggiunto un po’ di latte (non esagerate, una spennellata leggera).
Fate lievitare per 10-15 minuti in un luogo riparato e infornate finchè non li vedete appena appena dorati (piazzatevi davanti allo sportello del forno e non perdeteli d’occhio, ci vorranno una decina di minuti al massimo, sennò diventano duri).
Se li mangiate appena fatti sono commoventi. Non fateli invecchiare: piuttosto surgelateli.
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World Bread Day
Se non fosse stato per Genny non me ne sarei accorta: oggi è il World Bread Day 2009 e io, senza saperlo, ho postato questa ricetta. Un segno del destino o puro accidente karmico? Non lo saprò mai. In ogni caso partecipo con piacere Grazie Genny!
Qualche accorgimento
(*) Usate il cucchiaio finchè la farina che incorporate è poca, poi iniziate a lavorare con una mano. Versate l’acqua poco alla volta, rigirando l’impasto nella ciotola finchè non si stacca bene dai bordi e riuscite a farne una palla che sia elastica, soda e non appiccicosa. Come fare a capire qual è la giusta consistenza? Pulitevi le mani e provate a lavorarlo: se vi rimane appiccicato addosso aggiungete un po’ di farina, se non riuscite a farne una palla e i pezzi sembrano “sbriciolati” e non stanno assieme aggiungete acqua.
Dell’eredità delle suore
Oltre all’amore per il pane e cioccolata, per il giardino, per la quiete dei chiostri e la chiassosa allegria dei bambini, per il fai-da-te e le recite a soggetto, mi è rimasta – non invariata, ma molto accresciuta nel tempo – una viscerale idiosincrasia per i furbetti in genere. Specie se viziati.
Ingredienti: burro-burro salato • cioccolato • farina bianca 0 e 00 • farina Manitoba • latte • lievito di birra • malto d'orzo • uova • zucchero semolato
Ma sai che avevo proprio i panini al cioccolato? E pensavo proprio alle tavolette intere, tipo il pain chocolat francese. Questi tuoi sono bellissimi e che dire del vaso della farina? Metto da parte per quando ho tempo. Il pane con le mele è finito a colazione, ma lo rifarò presto così provo le torciture (thanks…).
bello il tuo racconto pieno di nostalgici ricordi, profumi e sapori che si cerca di ripetere. deliziosi quetsi panini!
mmmh hanno un aspetto buonissimo e confermo ciò che dice Isafragola, il contenitore della farina è stupendo! 🙂
Pane e cioccolato era la merenda che preferivo. Ancora adesso, non resisto davanti ad un pezzetto di cioccolato ( solo il fondente) che mordicchio sempre insieme ad un poezzettino di pane. quindi credo proprio che ti copierò la ricetta e mi preparerò questi panini veramente belli
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Cioccolata si cioccolata! Anche io da bambina e non solo ho sempre detto cioccolata, e così dice mia figlia e probabilmente così dirà fra poco mio figlio… con il tuo racconto mi hai riportata alla mia infanzia, il pane e cioccolata è legato al ricordo di mio babbo, io preferivo mangiarmi solo la cioccolata, mentre lui cercava di farmi capire quanto fosse buona accompagnata da una bella fetta di pane!
Silvia
E vedi te queste suore! noi non abbiamo mai fatto merenda a pane e cioccolata! davvero golosa però!! questi panini poi sembrano pure taaanto soffici!!!
bravissima!
un bacione
Pane e cioccolata, una merenda antica che non ha perso il suo fascino, il pane morbido e la cioccolata che fa croc!
Sono rimasta incantata dalla tua fotografia (ma anche dai panini)
sei bravissima!
Ma siiiii, me la ricordo anche io la cioccolata an scacchetti con stampato un tulipano e forse se mi impegno ritrovo anche il nome della marca. Perà migragnose le suore, solo quattro scacchetti? Dell’asilo ho rimosso quasi tutto, suore comprese e pasta al pomodoro scotta, ma degli anni di “college” in un paio di istituti suoreschi bolognesi potrei direi molto. Compreso il fatto che, ovviamente, no anche se ho fatto l’università a Bologna non ne conosco le mitiche osterie.
Bello il post, bella la ricetta.
A presto
Marina
ps ma all’asilo montessoriano ci stavano le suore, mi sembra un ossimoro…
Io mangiavo pane e cioccolata in colonia…quanti ricordi!! A parte cucinare, ma lo sai che sei davvero brava a scrivere?! Fai emozionare…
ciao Sabrine…sai da piccola pure io ho fatto l’asilo e le elementari in un istituto di suore…molto rinomato nel catanese…e loro ci davano ”la cioccolata”a fine gironata prima dell’arrivo dei genitori solo se il nostro comportamento era stato lodevole durante le ore scolastiche…ti posso garantire che io ne ricevevo un pezzetto ogni giorno mentre mia sorella solo una volta a settimana…ahahahaa ancora oggi ci ridiamo su e tu con questo post mi hai nuovamente fatto fare un passo nella mia infanzia,stasera ho voglia di ridere un po..telefonero’ a mia sorella e glielo ricordero’….cmq buonissimo questo panino dolce,ma come del resto e’ stupendo scorrere i post del tuo meraviglioso blog….cari saluti
isafragola: intanto ti devo dire che ho letto il tuo resoconto del ristorante “originale” con pupo al seguito, ma ero così stanca ieri notte che non ti ho lasciato un commento… Poi: vaso della farina: ne ho due identici, uno per quella 00 e uno per quella integrale, entrambi in bella vista e con paletta di alluminio dentro, sia qui che in città. Io le farine devo averle sempre a portata di mano, mi rassicura… Pane con le mele: sono felice che vi piaccia, è anche molto adatto ai bambini… A presto
Irene: grazie! Come vedi, quando mi viene un po’ di nostalgia trovo subito l’antidoto! A presto
Anna: grazie, sei molto carina. Questi complimenti al contenitore della farina non me li aspettavo… per me i barattoli delle farine devono essere di vetro perchè così vedo subito quella che mi serve! A presto
Bianca: ecco un’altra adepta del cioccolato amaro con il pane soffice! Non sono sola, a questo mondo… Se fai i panini fammi sapere come va… ci tengo! Grazie e a presto
furfecchia: io penso che la cioccolata sia uno di quei cibi magici, con un potere che va ben oltre la sfera della nutrizione. Chi non ha un ricordo “al cioccolato” legato all’infanzia? Mi fa piacere che ci siano ancora bambini che la chiamano così… intenerisce. Ciao!
manu e silvia: non immaginavo che le suore facessero la differenza, in cucina… Ciao ragazze, a presto e grazie per i vostri commenti
eli: hai ragione: pane morbido e cioccolata che fa croc… quale merendina potrebbe mai reggere il confronto? Un saluto
Marina: confermo: l’asilo era montessoriano, ma gestito dalle suore. Ti dirò di più: mia madre, che dalle suore ci aveva fatto le superiori e ne era uscita con il rigetto per le tonache, aveva giurato che mai ci avrebbe mandato i figli a scuola. Poi però, convinta montessoriana, ha ceduto davanti al fascino del metodo educativo: suore sì, ma solo Montessori! In effetti, l’ossimoro educativo è stato tutt’altro che pernicioso… A presto
Amo i panini con le gocce di cioccolato…questi hanno un aspetto stupendo, mi sembra di avvertirne il profumo, appena sfornati…che meravigliaaaaa. Complimenti e buon pomeriggio.
Elel: grazie, è molto bello che tu ci scriva del tuo pane e cioccolata in colonia… secondo me, non c’è ex-bambino che non abbia un ricordo “al cioccolato”. Tanto che mi chiedo se non stiamo privando i nostri bambini di oggi, con tante cose senz’anima (merenda compresa), della possibilità di attingere in futuro a dei ricordi che abbiano almeno un po’ di poesia… A presto
Scarlett: grazie, mi fa piacere che tu stia bene qui… Sono curiosissima di sapere di tua sorella, cosa dirà, che ricordo tirerete fuori insieme a proposito di questa cioccolata-premio di fine giornata. E comunque, come vedi, tutti hanno un ricordo d’infanzia legato al cioccolato… proprio bello, no? Un caro saluto, anche a tua sorella
Alessandra: li faccio anche con le gocce, ma un po’ più burrosetti. Questi sono panini basic, come lo erano le nostre abitudini d’infanzia: gioiosamente spartane. Buon pomeriggio anche a te
Mi piace da matti leggere i tuoi racconti, sanno di genuino, di vero.Mi hai riportato all’infanzia, a me le suore davano la marmellata col pane, magari la cioccolata!
Beh, mi rifaccio ora!
Stupendi questi panini, un bacione!
Saretta
anche io lo mangio così! con un panino morbido ma anche la tua versione mi sembra da provare!
complimenti
Che voglia di mangiare uno di quei panini … magari ancora un po’ tiepido, con il cioccolato appena leggeremente “molliccio” e tanto profumato …
ma che buoni devono essere, anch’io amo il cioccolato amaro, questi panini devono essere troppobuoni, mi segno la ricetta…
Non ci crederai, ma ho fatto questi panini nella versione “salata” stamani per il pranzo di oggi…
Avevo persone a pranzo e avevo bisogno di un pranzo informale, ma d’effetto. Così: panini con le cipolle, con le noci, con il gruyére, con i semi di papavero e di sesamo… Un successone!
E mentre impastavo pensavo all’idea di farli prima o poi per la colazione con il cioccolato o l’uvetta e… Sei arrivata tu!
Sono bellissimi, brava…
Ti auguro un buon fine settimana!
Pane e cioccolata…l’apoteosi…è ancora meglio della nutella..i tuoi racconti poi sono sempre bellissimi come le tue ricette!Un bacione!!
ma io a queste cose così golose non so resistere!!!
peccato che allungando la mano non riesca a servirmi 😛 😀
baci cara e buon w.e.
Buona questa merenda una delle più sane e golose, qualche giorno fa ho fatto anche io qualcosa di simile che presto posterò, ce la siamo assaporata lentamente, pane e cioccolata hanno bisogno di calma! a presto
che bella storia..il cibo quando è accompagnato da simili ricordi ha un gusto diverso ancora più buono..!cmq questi panini sono favolosi!un bacio e buon weekend
Che bel racconto! Ti ho immaginata con la tua faccetta paffuta e le gambetta penzoloni, mentre te ne stai seduta sul bordo della vasca dei pesci rossi. In una manina la cioccolata e nell’altra il pane…li osservi e poi un morsetto qui e uno la!
Una tenera bimba dagli occhietti svegli e dall’agile pensiero!
Pane e cioccolata è il ricordo piu’ bello delle mie merende!!
Che bello, mi hai fatto ricordare la mia nonna adorata..lei mi preparava la “michetta” con dentro la tavoletta di cioccolato icam…mi ricordo come fosse adesso…
…e che belli i tuoi panini….
Un abbraccio affettuoso!!!!!!!
Pensa un po’, io la chiamo “cioccolata” ancora adesso ma solo quando intendo proprio la tavoletta!
ma che bello il tuo pane e cioccolato!!mi hai fatto venir voglia…
forse senza saperlo le hai postate proprio oggi che è il WBD ..perchè non partecipi anche tu?:;DD
Dolcissima la tua eredità suoresca come dolce e rassicurante è il tuo pane. Mi piace anche la foto da merenda serena. Hai sempre il dono di trasportarci altrove, grazie 🙂
i furbetti del quartierino piacciono poco….. i furbetti a scuola dalle suore li ho avuti anche io come compagni di merende e…. tatatata! la merenda era pane e cioccolata. non è che siamo state compagne di scuola?
cmq, i tuoi panini sono spettacolari. ciao, buon we!
A me piace poco la cioccolata…ma messa nel pane è un’altra storia!!! Da me le suore ci facevano vedere il cioccolato col binocolo!!!!
Vabbè…buon fine settimana cara!
I tuoi panini sono bellissimi e il racconto così delicato tocca il cuore. I ricordi dell’infanzia sono sempre così vividi; spesso mi stupisco di come si riescano a ricordare così chiaramente piccoli particolari, profumi, sapori di quegli anni. Buon fine settimana
Bellissimi e buonissimi. Anche nel mio asilo c’erano le suore e anche la vasca grande con i pesci rossi.. 🙂
I tuoi panini ed il tuo racconto hanno la fragranza dei pensieri positivi.
Bellissima la foto.
Copio la tua ricetta, mi hai fatto tornare in mente il “pa’ e ciculata” dei tempi dell’asilo, senza suore però!
Un saluto
Kemi
Di tutta la carriera scolastica gli anni più belli sono stati quelli dell’asilo, suore svizzere nel mio caso, che ci davano da mangiare le confetture e le salse preparate da loro durante la pausa estiva. Mi ricordo il profumo della mensa, ma nel mio caso risotto ai piselli..chissà perchè.
grazie di questi ricordi, un pò malinconici ma pieni di affetto, prima di andare a dormire.
Guarda…la tua ricetta ha sicuramente un suo perchè ma non credo che la proverò…
Il mio rapporto con il cioccolato è…maniacale!?
Un quadretto di fondente in bocca, un cd di Pino Daniele, un libro come piace a me e il resto del mondo momentaneamente è altrove…
Mi dispiace: niente pane con la cioccolata!|
credo che pane e cioccolatA….si,anche da noi era femmina….sia stata la merenda di generazioni e generazioni!
un quadretto col pane è ancora adesso il mio tiramisu naturale…
bellissimi i panini!!
Prima di dimenticarlo, complimenti per la bellissima foto, e per la ricetta.
Bellissimo il racconto del pane e cioccolata: succedeva qualcosa di simile anche a me in colonia. Ogni giorno merenda con pane e cubetto di marmellata, ogni tanto tavolettina di cioccolata.
Sopportavo meglio la marmellata pensando a quando sarebbe toccata la cioccolata.
Ma in ogni caso, me ne andavo sempre con le tasche piene di pane. Lo adoro da sempre, e potevo mangiare 2/3 pezzi con una tavolettina (minuscola) di cioccolata.
Alberto
Alla delicatezza dei ricordi hai associato la dolcezza e il perfetto accordo cromatico tra pane e cioccolata, nonchè la raffinata semplicità della fotografia!
Un post che allarga il cuore, davvero!
Un abbraccio
Chiara
che bel ricordo che mi hai regalato di prima mattina..bellissima immagine di una bimba con le mani sporche di cioccolato..buon we
un abbraccio
Pane e cioccolato… buono in tutte le sue vesti!!! complimenti per questi panini sono davvero deliziosi!!!
Una poesia Sabrine, questa foto, la ricetta, il racconto.
Treccine e contenitori compresi.
Chissà che ci sforni nel we?!
Sabrine, prima di tutto buon sabato sera e domenica, passo di qua per comunicarti che la torta dei vasetti è proprio eccezzionale. Ieri l’ho trasformata in una torta di mele ed è venuta buonissima. A me però serve sempre un po’ più di farina, sarà l’aria di mare? L’ho fatta in una tortiera più larghina e ci ho messo sopra due belle mele tagliate a fette. Il consorte ringrazia ancora.
Un ricordo dolcissimo. Anche a me davano pane e cioccolata a merenda, ma io ero uno di quei rarissimi casi a cui la cioccolata non piaceva e così barattavo i miei quadretti al latte con i panini dei miei compagni 😉 Ora i gusti sono cambiati e anche se non amo ancora il cioccolato al latte, questi panini mi ingolosiscono tantissimo
Un bacio
fra
pai au chocolat – pane e cioccolato – pane e cioccolata, chiamiamolo come ci pare, rimane una delizia!
*
Ma che bel racconto…ti ho visualizzata piccolina vicino alla vasca dei pesci rossi con le manine sporche di cioccolatA.
Anch’io la chiamavo così 🙂
Quando ero piccola non amavo la nutella nè il cioccolato con il pane e mi chiedevo perchè gli altri bambini ne andassero matti, io non ci trovavo nulla di particolare :/
Anche adesso non sento il bisogno della nutella invece…un pezzo di pane e cioccolato lo mangio volentieri..intolleranze permettendo 🙂
Sono talmente belli che mi hanno stuzzicato l’appetito goloso..ciao Luisa
Fubetti vs pane&cioccolata
Post che vale le considerazioni di una vita intera…certe lezioni le apprendiamo da piccoli e poi nel corso del tempo riadattiamo le stesse considerazioni per soli contesti differenti…il resto uguale. I furbetti o presunti tali lasciano l’amaro in bocca, ma un paninetto del genere lava ogni malumore. Li ho fatti da poco e con modalità similari, non posso che condividerne lo spirito e farti i complimenti per il post tutto, dalla preparazione alla riflessione 😉
pure per me la cioccolata è assolutamente femmina!
complimenti per queste brioche!!
Saretta: Grazie! Quanto ai panini dell’asilo: se la marmellata era buona, non c’era da rimpiangere la cioccolata… Comunque, sei ancora in tempo per rifarti… A presto
pinar: Grazie! Beh, puoi sempre farti il panino senza cioccolata dentro, e mangiartela a parte… Ciao!
Maurina: brava, appena tiepido con il cioccolato morbido dentro: e ti senti in pace col mondo… A presto
Micaela: grazie, sei gentilisima… e come sempre: se ci provi a farli facci sapere come va! Mi fa sempre piacere ricevere tuoi commenti e scusami se non riesco sempre a ricambiare…
Carolina: e perché non ci dovrei credere? Sei una bravissima, tu… me li immagino proprio i tuoi panini salati… Grazie per il commento, sono in giro e dunque rispondo con ritardo: ma ci sono. A presto
Sofy: i miei racconti sono le cose che mi capitano, o che i sono capitate, nulla di più… le mie ricette quello che mangiamo a casa. Cose semplici, senza pretese. Quanto alla cioccolata, concordo: meglio della nutella (il che è tutto dire…). A presto
Betty: spero che anche tu abbia trascorso un buon weekend. Il mio è stato piacevolmente “intenso”… Grazie di cuore per il commento gentile, a presto
Milla: pane e cioccolata hanno proprio bisogno di calma: forse è per questo che spesso ce ne dimentichiamo… ma resta una merenda imbattibile. A presto
Fiorix: grazie, spero che anche il tuo fine-settimana sia stato piacevole come il mio. Cibo e ricordi? Non è che lo faccia apposta, ma spesso mi ritrovo a farli andare di pari passo… A presto
paola: la scena era esattamente quella che descrivi… ma la cosa che più mi fa piacere è scoprire che quasi tutti hanno un ricordo “al cioccolato” nella loro infanzia! Grazie di cuore, davvero, per le belle parole. E’ sempre un piacere averti nella mia cucina, a presto
Simo: eccone un’altra con un bel ricordo d’infanzia legato al cioccolato! Così il gusto raddoppia d’intensità…. A presto
Elisa: oh! finalmente c’è qualcuno che la chiama ancora al femminile! Mi fa proprio piacere… sì, proprio piacere… Buon inizio di settimana, a presto
moleskine: guarda, basta davvero poco per togliersela la voglia: prova a fare i panini, vedrai che divertimento! Ciao!
Genny: cara Genny, ti ringrazio di cuore per la dritta che mi hai dato sul World Bread Day: sono talmente presa da un mucchio di cose che mai me ne sarei ricordata senza di te. Il link al tuo blog mi è parso doveroso, spero non ti dispiaccia… Sei una blogger bravissima, eppure niente affatto snob, e molto generosa: grazie! A presto, ci tengo tanto ai tuoi commenti (e scusami se non sempre riesco a fare altrettanto)
Sabrine che dolce coccola questo pane alla cioccolata!!!!!!!!
Magari ancora tiepido e profumato, che bontà!!!!
dada: mi fa molto piacere il tuo commento affettuoso, grazie di cuore. Buona settimana!
Babs: se capisco bene dove vivi, direi che ai tempi dell’asilo ci separavano almeno 400 chilometri. Che dire? Evidentemente i furbetti allignano ovunque, come gli asili di suore e il pane e cioccolata! Grazie e a presto
marifra79: cioccolato col binocolo… certo erano altri tempi, pochi vizi, molta solidità. Noi giravamo con i calzoni corti d’inverno e mica morivamo di freddo… Grazie per il commento: ci sei sempre, mi fa un grandissimo piacere, e mi scuso per non essere in grado di fare altrettanto. A presto
Sabri: e come potrei dimenticarmeli? Io ero una molto… “cogitabonda”, osservavo le cose così attentamente che non mi sfuggiva niente. Ho immagazzinato una enorme quantità di immagini, sensazioni, suoni e sapori, che spesso proprio la cucina mi aiuta a far riemergere… Buon inizio di settimana. A presto
The Master of Cook: che le suore abbiano un debole per i pesci rossi? Bisognerebbe indagare….
kemikonti: vorrei sapere se c’è qualcuno che non ha un ricordo di pane e cioccolate di quand’era bambino…. Grazie per il commento, ricambio il saluto. A presto
Maddalena: vedi, le suore sembrano tutte uguali, invece sono un mondo variegato: vanno dal pane e cioccolata al risotto con piselli! Quanto alla malinconia: ricordare mi piace, ma sto benissimo anche adesso. Pensare a quel che sono stata mi aiuta a ricordarmi chi sono, e perché. E poi, basta metter le mani in pasta per farmi passare la malinconia… A presto
Virò: comprendo benissimo, i riti non sono mai maniacalità fine a se stessa: hanno una loro ragion d’essere. E come tali vanno celebrati, onorati e rispettati! A presto
dauly: guarda, avete scritto in così tanti per ricordare che pane e cioccolata sono stati una gettonatissima merenda, che ci sarebbe da fondare un “pane e cioccolata fan club”! Grazie, a presto
Albertone: grazie, sei gentilissimo. Quanto alle proporzioni tra pane e cioccolata, anche io mangio un bel pezzo di pane con un pezzettino di cioccolata… siamo forse stati educati alla parsimonia? Chissà, ma a me piace tanto così… A presto
Chiaretta: grazie! Mi fa piacere un commento del genere da una della tua età: vuol dire che ci sono legami insospettabili tra generazioni… un filo di cioccolato che ci lega… beh, ne sono soddisfatta. Ancora grazie e a presto
Benedetta: grazie, sei molto cara. E comunque, le mani sporche di cioccolato ce le ho ancora adesso… A presto
Pasquy: mi fa piacere che li trovi deliziosi. Sono in effetti molto soffici, amatissimi dai bambini (e non solo…). Ciao!
simonapinto: ti dirò, nel weekend ne ho sfornate parecchie di cose, compresa la tua arista con castagne, che ha avuto un gran successo. Ma avevo così da fare, che di foto non se ne parla… e di post nemmeno! A presto e grazie per il commento affettuoso
Marina: grazie, sei sempre molto affettuosa e i tuoi commenti sono un piacere. Soprattutto quando mi riferisci di esperimenti andati a buon fine (con buona grazia del tuo gentile consorte)… Quanto alla dose di farina, può darsi che a Falconara ce ne voglia di più, ma cosa succede in caso contrario? L’impasto è più molle? Comunque, sappi che ci puoi mettere dentro tutta la frutta che vuoi a pezzetti, basta che la infarini un po’ prima di aggiungerla all’impasto (sennò ti finisce tutta in fondo…). Grazie e a presto (diademi in arrivo?)
Fra: ci sarebbe voluta una come te al mio asilo, saresti stata un’amica ambitissima! Grazie per il commento affettuoso, a presto
tartina: …concordo! Il pane con la cioccolata è una delizia, in ogni lingua e a ogni latitudine! A presto
Daphne: eccoti finalmente! E dopo una lunga attesa finalmente ho letto del tuo esperimento con lievitati e affini! Cachi e zucca: ma come ci hai pensato? Sei stata bravissima… e che ne diresti di lasciarti alle spalle il periodo “bicchiere mezzo vuoto”? Noi ci siamo sempre…. a presto
soleluna: e allora prova a farli e poi facci spere com’è andata! A presto
Gambetto: grazie. Varrebbe la pena di scriverci un post: “Furbetti: istruzioni per l’uso. Come evitare di incrociarli e perché”… sono una di quelle categorie di persone che proprio non tollero, quelli che non rispettano le regole e non considerano che al mondo ci sono anche gli altri, quelli che per loro sei uno scemo perché non ci provi nemmeno a fregare il prossimo e a farla franca… sarebbe proprio ora di mettersi d’accordo e impegnarsi per farli passare di moda! Come sempre è un piacere trovare delle affinità (e: bello il tuo post della crostata…). A presto ragazzi
il_cercatOre: bene, siamo d’accordo sul sesso del cioccolato… Grazie!
Stefi: grazie, sei molto gentile! Buon inizio di settimana, a presto
Nulla che non condivida pienamente!
Non sono un giustizialista…ma se qualcuno perdesse il vizio di fare il furbetto non mi dispiacerebbe ;-P
Grazie a te ed alla prox :-)))
Gambetto: non vedo perché chi rispetta le regole e avrebbe piacere di vederle rispettate anche dagli altri dovrebbe essere un giustizialista… ma forse è meglio parlare di crostate e frittate. Tempi duri…
Ciao! mi ritrovi qui a gironzolare sul tuo blog e come ho già detto visto quello che vedono i miei occhietti golosi di cioccolato penso che tornerò spesso…ed è anche ora di merenda…! Che meraviglia,mi viene voglia di andare a casa a prepararli!
Non voleva essere in alcun modo un giudizio ma ironizzavo sullo spirito giustizialista di alcuni ed in altri campi…probabilmente la risposta veloce al post non ha reso come doveva 🙁
Sorry per il misunderstanding. Ci può anche stare avere pareri differenti ma stavolta non era così :-))
Tempi duri, ahahaha
Ciao cara, grazie per aver lasciato un commento sul mio blog. Appena sono venuta sul tuo, ho visto pane e cioccolata e mi è venuta una fame…..:-)) Un caro saluto, Camilla
Gambetto: guarda che non c’è proprio alcun misunderstanding… volevo anzi rafforzare il tuo commento! Buona serata
lacadregafenice: ciao e benvenuta nella mia cucina! Mi farà piacere se tornerai spesso… e se per caso provi a fare i panini facci sapere come ti riescono. A presto
Camilla Fedrigotti Curti: grazie! E benvenuta anche a te. A presto
Non penso proprio che le suore (quasi tutte antipatiche e scorbutiche ) mi dessero pane e cioccolata….. figurati!!!! poco dopo la guerra credo che fosse difficile…
Ma mi consolo con il tuo, preparato con amore, perizia e dalla riuscita perfetta!!!
Baci
Ciao, grazie del tuo commento sul mio blog! Che bello il nome che hai dato al tuo,mi piace proprio, come le ricette che hai postato!
MI son messa fra i lettori, passerò spesso!
Ciao
Cinzia
Ciao!!!
Ho lanciato il mio primo contest, se ti va di partecipare, vieni a dare una sbirciatina!!
Allora ero io “cotto” 😛
PS
I tuoi muffins sono stati rifatti ed anche postati…;-)
buona giornata
Ciao Sabrina ,grazie di cuore x il tuo commento…mi ha fatto molto piacere!!!Questi paninetti mi stuzzicano molto..penso proprio che mi cimentero’ x la gioia dei miei pargoli!!!
Bacio e buona giornata,
Mela.
Pane e cioccolata!
Anche la mia mamma me lo preparava come merenda per la scuola….
e il mio nonno…. il mio nonno mi raccontava che era la merenda dei Re!
copio subito la tua ricetta….. la devo assolutamnte fare!
nasinasi
p.s. quanto mi mancava passeggiare fra i blog!
anche a me a merenda all’asilo davano pane e cioccolato, ma era la mia mamma a darmelo. quasi quasi mi commuovo al pensiero.
tutto merito del tuo nostalgico raccontare.
i panini mi commuovono anche loro, però 😉
proverò a farne la versione gluten free. dubito che possano venire bene (mi dicono dalla regia che la manitoba funzioni bene proprio perché c’è un sacco di glutine) ma li voglio sperimentare lo stesso.
Mammazan: il tuo ritratto delle suore corrisponde a quello che mia madre mi faceva delle “sue”… evidentemente la guerra aveva provato anche loro! Le mie erano più che passabili… GRazie per il commento lusinghiero sul pane, che detto da te… vale assai! A presto
Cinzia: benvenuta! E grazie di cuore per il commento gentile. A presto, allora!
Susina strega del té: un tuo contest? Se posso, parteciperò molto volentieri… A presto
Gambetto: i muffins vi sono riusciti benissimo! Complimenti ragazzi, a presto
Apple: beh, se ti cimenti non dimenticarti di farci sapere… A presto e un bacio ai pargoli
miciapallina: è proprio una merenda da re… il nonno aveva ragione! Ciao!
La Gaia Celiaca: mi spiace di non poterti essere utile per la versione gluten-free, ma se la sperimenti sarebbe molto interessante se ci facessi sapere com’è andata: potrebbe essere utile ad altri! E poi a me fa sempre piacere sapere come riescono le mie ricette nelle cucine altrui… A presto!
🙂 Sai, credo di aver letto da qualche parte che entrambe le grafie sono corrette… “Cioccolata” o “cioccolato”. A scelta. Bello, no?
Mi piace da morire la furbata di infilare LA cioccolatA nel pane per non farla sciogliere. Mi fa davvero sorridere 🙂
Un bacione.
(Ros)Marina: Accetti risposte fuori tempo massimo? Spero di sì… Cioccolata o cioccolato? Non saprei, io lo dico in entrambi i modi… e lo/la mancio in cento modi! Compreso questo qui. A presto!
fatti ma senza il cioccolato per la festa di fine asilo. Vediamo se i piccoletti apprezzano!
Isafragola: Cara Isa, era tuo il primo commento a questo post. Sono passati tanti mesi e mi sembra ieri… Perciò sono felice che tu ti sia cimentata nella preparazione di questi panini al cioccolato (senza cioccolato), e ancora più felice se penso che a mangiarseli sono stati dei bambini. Mi resta una curiosità: hanno apprezzato? Grazie per il tuo essere una delle colonne portanti di questa cucina nemmeno troppo virtuale (visto che tu di ricette ne sperimenti parecchie…). A presto!
Hanno apprezzato molto cara Sabrine, ne ho fatto una doppia dose. Una dozzina li ho regalati alla mia vicina e c’erano le sue bimbe in punta di piedi per sbirciare all’interno della ciotolina che avevo dato loro. Il resto l’ho portato all’asilo e credo che tutti li abbiano assaggiati.
Stamane ho fatto questi fantastici dolcetti… Nn ho parole !!! Mio marito li ha definiti commoventi ! Grazieeeeee