Pane con segale e copertura croccante
Dunque, vediamo un po’ chi portare… Un paio di formiche di quelle che razzolano in cucina (sono pur sempre un esempio di tenacia), i due merli sul tetto e una coppia di farfalle tra quelle svolazzanti sulle campanule in terrazzo. Il cane dell’architetto del quarto piano (più simpatico di quello della portinaia, che pare la simil-scimmia da borsetta di Paris Hilton), al quale occorrerà però trovare una compagna. E il gatto del ballatoio di fronte (ché quello del piano di sopra ha peli troppo lunghi e poi è antipatico). Un paio di rondini, niente piccioni né cornacchie (sennò mi tocca far mettere gli aghi d’acciaio persino tra i marosi).
Scusate, ma oggi ho da fare: mi sto preparando al Diluvio Universale. Un Diluvio 2.0, che affronterò con tanto di connessione wi-fi, ma pur sempre un diluvio con tutti i crismi: acqua a catinelle, pozzanghere che sembrano il Mar Morto, persino le onde davanti al passo carraio del marciapiede di fronte. Per cui mi attrezzo alla bisogna, nel caso mi si chiedesse di porre in salvo le specie meritevoli di esser traghettate verso un futuro après le déluge. E appunto diligentemente chi salvare e chi no, per evitare ingorghi e scene di panico sulla mia Arca 2.0…
Salverei i bambini, tutti incondizionatamente, ma lascerei a terra molti loro genitori. Salverei le vecchiette che lavorano all’uncinetto, purché non odino i ragazzi. E salverei i ragazzi, purché con le mutande dentro i pantaloni.
Salverei i cani, tranne quelli petulanti da borsetta, ma non quei padroni che escono dimenticandosi guanti e sacchetto. Salverei le api, compresa quella Piaggio modello 1967 (il mio sogno da sempre), i bruchi e le lucertole al sole. Lascerei a terra quelli che il sole non lo amano e vivono di notte, e quelli che credono che finto sia la stessa cosa e pagano per delle improbabili docce abbronzanti. Salverei il mare con tutti i pesci, ma con pochi bagnanti e senza moto d’acqua.
Salverei le veline, quelle di carta colorata con cui avvolgono i mazzi i fiorai di Parigi. E i calciatori, quelli di una volta che guadagnavano poco. Salverei i maestri appassionati, i bidelli gentili e gli alunni senza felpe firmate.
Salverei tutte le parole dette con forza e con passione, ma non quelle scritte con le kappa come negli sms, né le parolacce. Salverei i numeri e la musica, le vere lingue universali che tutti leggono alla stessa maniera. Salverei le orchestre, gli equilibristi sul filo e gli scrittori di favole. Porterei un paio di matti (non di più…) per ricordarmi che il confine tra la saggezza e la follia è come quello dell’Europa nei secoli: mobilissimo e incerto.
Salverei il cioccolato, le lettere scritte a mano su un bel foglio di carta, e il pane fatto in casa. I tovaglioli di lino con le iniziali (e meno di tre buchi), le candele dell’Ikea, le vecchie posate scompagnate. Porterei le mele e lascerei a terra il té matcha (che tanto è come l’Araba Fenice: capace di risorgere dalle sue ceneri tra le righe di qualche blog…).
Non imbarcherei gli invidiosi, quelli che non sanno chiedere scusa e i prepotenti che lampeggiano a tutti in autostrada. Ma un paio di scassinatori dall’animo gentile mi sarebbero utili, visti i miei problemi con le serrature di portoni pesanti…
Mi porterei un tubino nero (hai visto mai… dovessero organizzarci un cocktail di benvenuto a Diluvio concluso?), che tanto con l’umidità che c’è basta appenderlo un po’ ed è come fresco di tintoria. E un bel paio di scarpe da sera (qualche traccia dello stile italiano dovrà pur restare…).
Insomma, direi che sono a buon punto… Mi resta ancora una piccola indecisione: tra i ragazzi spagnoli dell’Erasmus del primo piano (chiassosi, ma sanno suonare persino la fisarmonica) e le due giovani pasticciere del negozio di sotto, che sfornano frolle e brioches tre volte al giorno.
Fuori c’è un cielo plumbeo, da Manuale del Perfetto Diluvio. Si sta alzando pure il vento: direi che ci siamo…
Solo un’ultima controllatina alla sacca: perché va bene viaggiare col bagaglio ridotto all’osso (e il mio comprende sempre qualche sacchetto di farina), ma dopo tanto sforzo organizzativo sarebbe un autentico peccato assistere a un Diluvio Universale senza aver niente da mettermi…
PANE CON SEGALE E COPERTURA CROCCANTE
INGREDIENTI
farina Manitoba: 300 gr
farina bianca 00: 150 gr
farina integrale di segale: 50 gr
acqua: 350 ml (circa)
malto d’orzo: 1 cucchiaio
sale fino: 1 cucchiaino
lievito di birra: 25 gr (un cubetto)
per la copertura:
uova: 1 (solo l’albume)
semi di girasole: 1 cucchiaio
semi di sesamo: 1 cucchiaio
semi di papavero: 1 cucchiaio
semi di lino: 1 cucchiaio
zucchero grezzo di canna: 1 cucchiaio raso
sale fino: 1 cucchiaio raso
pepe: 1/2 cucchiaino
Sciogliete il malto e il lievito in 250 ml d’acqua tiepida e fate riposare un quarto d’ora, finché non si forma una schiuma compatta.
Mescolate le farine e il sale in una grande ciotola, fate una fossetta al centro e versatevi il liquido con il lievito sbattendo con un cucchiaio. Continuate a sbattere mentre versate il resto dell’acqua e iniziate a lavorare con le mani quando non ce la fate più con il cucchiaio: vedete voi se ve ne serve altra (ed eventualmente aggiungetene due cucchiai per volta), ma fate attenzione perché la farina di segale dà sempre l’impressione di richiederne più del necessario. Dovete ottenere un impasto non troppo morbido, ma facilmente lavorabile.
Dategli le solite 8 torciture (e stavolta vi ho messo pure il video in nota…), rimettetelo nella ciotola pulita, ungetelo con mezzo cucchiaino d’olio e sigillate con la pellicola. Fate lievitare in un luogo tiepido finché non raddoppia di volume (ci vorrà tra un’ora e un’ora e mezza, a seconda della temperatura dell’ambiente).
Rovesciatelo sul piano di lavoro, tagliatelo in quattro parti e ricavatene altrettanti rotolini di 40 cm ciascuno. Modellate un pane con l’intreccio descritto qui (avendo cura di tenerlo un po’ lasso, per ottenere una pagnotta che si sviluppa in larghezza), mettelo su una teglia da biscotti ricoperta di carta forno e lasciatelo lievitare per altri 30-40 minuti (deve raggiungere la forma definitiva: mi rendo conto che l’indicazione può sembrare un po’ vaga ma credetemi… ve ne accorgerete).
Accendete il forno a 220°. Diluite l’albume con un paio di cucchiai d’acqua (ma non sbattetelo troppo: questa non è una pagnotta meringata…) e mescolate in una ciotolina i semi, il sale, il pepe e lo zucchero di canna. Quando il pane sarà lievitato, spennellatelo con l’albume e spolverizzatelo con il mix di semi. Cuocetelo per una ventina di minuti o finché non lo vedete ben dorato in superficie e fatelo raffreddare su una gratella.
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Ancora un pane…
Mi scuserete per la monotonia, ma sto approfittando del clima autunnale per trascrivere dal mio archivio di foglietti volanti una serie di ricette non esattamente estive.
Questo pane mi piace, perché sa di segale senza avere la consistenza un po’ “gnucca” dei pani di segale (la farina Manitoba fa il suo dovere…).
La copertura croccante di semi, con quel tocco di dolce e salato insieme, lo rende particolarmente adatto all’abbinamento con salumi e formaggi stagionati: diciamo che potete farne lo stesso uso dei panini al caramello salato, anche se questo è un pane più rustico, più corposo e meno raffinato. Un pane perfetto per essere imbottito a piacere in un picnic: dopo il Diluvio 2.0, s’intende…
E finalmente: le torciture!
Avendo ormai rotto ogni indugio nel post precedente (nel quale per esser d’aiuto alla cara Isafragola ho pubblicato un video sulla mio metodo di lavorazione per impasti morbidi), ho deciso che era ora di svelare urbi et orbi cosa sono quelle che io chiamo “torciture”, cioè i movimenti con i quali lavoro a mano i miei impasti lievitati.
Nulla di nuovo: è la classica lavorazione per la pasta fatta in casa. Ma credetemi, non è che ci voglia tanto ad impastare pure il pane: con 8-9 torciture un impasto è perfettamente lavorato e lievita a perfezione. Totale: 6-7 minuti al massimo.
Quanto a me – tapina, sigh! – dopo aver fatto della mia discrezione una bandiera sono ancora qua a chiedermi cosa mi abbia indotto ad espormi così tanto… Sappiate che l’ho fatto perché vorrei che la panificazione casalinga diventasse più familiare a molti, anche senza macchine del pane (e con questo, mi sono inimicata in un colpo solo chi le produce e chi le vende… non male).
Arriverà il momento – all’apice della mia carriera – in cui avrò da pentirmi di questi miei corti da principiante. Ma che volete… ogni donna di cinema ha qualche scheletro nell’armadio. E se queste sono pur sempre scene di bollente passione, in fondo io vi compaio avvinghiata a degli innocentissimi impasti da pane…
Ingredienti: farina bianca 0 e 00 • farina di segale • farina Manitoba • lievito di birra • malto d'orzo • pepe • semi di girasole • semi di lino • semi di papavero • semi di sesamo • uova • zucchero di canna
@sandrine ti volevo fare i complimenti per l’evoluzione del blog che post dopo post migliora sempre, i filmati le ricette, sta diventando un blog ben completo e ricco. Certo che il pane di segale mi piace proprio per la copertura che lo rende più buono
Mi piace seguirti, hai sempre qualcosa da raccontare, qualcosa che mi fasorridere, che mi fa riflettere, qualche ricetta da rubare e personalità da vendere! Complimenti di cuore!Bacione
Coplimenti, per il post, per il pane…….e per le k da lasciare a terra!!!!! le detesto!
Ottimo il pane di segale! Una domanda…ma nel Diluvio 2.0 ad una caffettiera napoletana 1.0 (di quelle usate da troppo ma per questo irrinunciabile) dal lento e profumato caffè ristretto lo troviamo un posticino?! :PPP hehehehe
Io scommetto di si 😉
Bravissima. Lo ridico per l’ennesima volta mai stanco della ripetitività che anche sotto il Diluvio è sempre un piacere vero leggere il tuo diario :))))
Davvero, è sempre un piacere leggere il tuo blog!Però il matcha a me piace, io lo porterei nascosto nel tascone della mia felpa non firmata!
Grazie per avere condiviso il tuo primo corto, è utilissimo!
Capisco l’indecisione tra gli erasmini spagnoli e le pasticciere…però un po’ di musica ci vuole, e per sfornare delizie…basti tu! 😀 il pane di segale è tra i mie preferiti, di solito lo compro in un panificio che lo fa con la PM, però ho finalmente trovato la farina (e ora anche la ricetta col lievito di birra, grazieeee!!), quindi mi ci cimenterò. Comunque, per la cronaca, se continuassi anche solo a postare pani io sarei felicissima…Certo non sarà facile starti dietro:) ho appena fatto il pan di mele, fantastico!
Hai un modo di scrivere incalzante e avvolgente che ti prende dalla prima all’ultima riga! consiglio personale: io salverei i ragazzi dell’Erasmus…come pasticcera te la cavi bene anche da sola mentre vuoi mettere l’allegria e la cagnara spagnola? ecco, così ballando a ritmo di tango e fisarmonica troverai anche il modo di indossare l’irrinunciabile tubino nero!
Qualora mi avessi inclusa nella lista delle persone da salvare, desidero informarti che anch’io, a mia volta, avrei due-tre(cento) cose da portarmi dietro sull’arca.
E una è proprio la macchina del pane… scusa! 😉
Ciao1 bè dai..nella tua arca ne salveresti parecchie di cosucce però..neanche male!
Che buono questo pane: un sapore molto rustico e tanti semini come piacciono a noi! tutto da provare per la sua semplicità!
un bacione
complimenti per questo pane! è sempre un piacere passare a trovarti e leggere i tuoi post! ciao!
grazie per il video , è utilissimO!
Sabrine, bella la ricetta e anche tutto il corredo davvero ultile e interessante ! grazie
Ciao Sabrine, i tuoi post sono troppo divertenti. La cosa del diluvio universale tira su di morale mentre fuori piove a catinelle 🙂 sai che ieri ho fatto la fougasse? dovevo pur scaldare la casa in qualche modo….divina!!!! ci voleva proprio una bella coccola. Appena riesco la posto 😉
I tuoi post sono sempre uno spasso …. trooopppo bella l’arca 2.0!
E quel pane fa venire l’acquolina (poi a quest’ora e con il caffè ristretto che mi ha portato il maritino, al posto del capuccio…. che detto fra me e te ho ancora i due biscotti incastrati in gola, da quanto ristretto era non è riuscito a mandarli giù!) … il video però lo guardo quando entro in possesso di un pc che non sia del pleistocene come questo…(oggi son in trasferta!) non vedo l’ora di vederti in tutto il tuo “splendore cinematografico” ;-D
Ciao Sabrine, che bello questo tuo post. Senti c’è un posto nella tua Arca 2.0 per me che in questo momento vorrei fuggire da dove sono??? Buonissimo il pane e sfornane pure quanti ne vuoi che mi fai venire l’acquolina in bocca!
Spero solo che la tua portinaia non legge il tuo blog.Apparte gli scherzi, quasi quasi mi metto a farlo adesso, il tuo pane.E cosi invitante, poi quella crosticina…e dopo, puo anche arrivare il diluvio.
Mi trovo eprfettamente con le cose da salvare e quelle da lasciare a terra.Lascerei annegare la cattiveria, la malvagità, l’arrivismo, l’opportunismo, la furbizia e tutti i seguaci.
Se mi porti sull’arca ti auto a fare il pane, anzi, magari m’insegni a fare le trecce!
bacione
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Oh Sabrine…..sai che ti seguo da tempo, e sai quanto ammiri il tuo modo di scrivere e ciò che scrivi…..ma credo che questa volta tu abbia dato il meglio di te! Se mi dai il permesso, vorrei stampare e appendere a modi quadretto questo tuo post…perchè è davvero bellissimo!
Su un paio di cose poi mi trovi in pienissimo, non solo pieno accordo: non accettare sull’arca i ragazzi con le mutande che escono dai pantaloni, e i lampeggiatori folli in autostrada!!!! (due segnali di una società che proprio non mi piace).
In ultimo….bellissimo il video: sono contenta che tu abbia lasciato da parte una proverbiale discrezione a favore di “un po’ di esposizione”!!!!
un abbraccio
Sabrine i tuoi post li divoro…come sai scrivere bene!!!
Mi par di vederti, sull’arca di Noè, o zattera alla bisogna…
Meraviglioso questo pane, secondo me non ha stagione.
Un grande abbraccio
Che dire Sabrine, hanno già detto tutto gli altri……un post meraviglioso!.
Certo che passare dalla leggerezza di Nonna Papera alla realtà di questo mondo che anche a me non appartiene…è una doccia fredda…..
Io mi chiedo spesso: ma da quand’è che questo mondo è diventato così?
Magari il diluvio universale che dici tu è veramente IL DILUVIO UNIVERSALE!
In questo caso Sabrine……hai una grande responsabilità….ma mi fido di te. So che farai un ottimo lavoro!
Fai solo un’ eccezione per il micio del piano di sopra, ti prego,…..il mio per i gatti è un amore sconfinato
Un abbraccio
che bello questo post! 🙂 buonissimo questo pane, adoro il pane di segale ma questa versione ha qualcosa in più!
deve essere sicuramente squisito, bravissima! posso un pochino?
…hai dimenticato di salvare le ballerine colorate che ora acquarellano i piedi ma che tra qualche giorno ti saranno utilissime… (la speranza è l’ultima a morire)… un bacio
io rimango sempre incantata difronte al pane!do sempre la colpa al mio forno traditore che brucia tutto e fa venire la crosta dura..in realtà sono io che non oso buttarmi…complimenti sinceri per il tuo post e una splendida giornata
Non so se seguo il tuo blog per le ricette oppure per i tuoi racconti. Difficile decidere, comunque quello che hai scritto mi trova pienamente d’accordo. Penso che come tante che ti seguono invidio benevolmente il tuo saper esprimerti. Purtroppo da me è andato un pò perso dato che da tantissimi anni non abito più in Italia. Non posso che farti i miei complimenti e continuare a seguirti. Buona giornata…. e anche quì piove, che dici devo prepararmi anch’io al diluvio?
Questo è in assoluto il post più bello che io abbia mai letto sul tuo blog! in tanti scrivono, più o meno bene, ma tu hai un talento favoloso, fai davvero sognare 🙂
per la ricetta…beh che dire, il pane scalda il cuore!
Voto per salvare le pasticcere…e porta anche quest’ottimo pane! 🙂
Un’arca stracolma di felicità,mi sembra più che giusto.Io sono per i ragazzi,alla fine come pasticciera ci sei tu!un bacio !
Qui mi sento piuttosto al sicuro, diffcile un diluvio specie in questa stagione.
Ma nel caso l’ira divina decidesse di colpirmi, preparo una sacca anche io, hai visto mai la tua Arca passasse dal Mar Rosso e tu fossi presa da misericordia…
E grazie per video e spiegazioni puntualissime.
Un abbraccio!
Mi diverte leggerti scherzando e ridendo metti sempre “i puntini sulle i”!
Le tue manine sante impastando il pane sono un esclusiva, e soprattutto 300$ dollari risparmiati sull’impastatore.
Grazie 😛
Con un clima del genere e la quantità d’acqua che viene dal cielo ormai tutti i giorni, proprio bella l’idea della tua arca, anche se non so se troverai proprio tutto quello che cerchi (ragazzi con le mutande nei calzoni? Specie estinta).
Grazie per la ricetta di questo pane, anche io è un bel po’ che mi faccio il pane in casa, e poi con questo freddino il forno riscalda! ciao e buona giornata.
I tuoi post sono sempre godibili, appena vedo che hai postato mi precipito a vedere cosa hai scritto, a prescindere dalla ricetta acclusa.
Il pane sembra comunque buono 🙂
Io salverei il tuo post, il tuo blog, le penrsone dall’animo gentile e sensibile come il tuo capaci di creare cose profumate e delicate come il tuo pane e tutto ciò che trasmetti con le tue parole
Grazie
fra
cara sabrine, da insegnante alle superiori ti devo dare una pessima notizia: se salveresti i ragazzi, ma solo quelli che non gli si vedono le mutande sotto i pantaloni, ne salveresti ben pochi…
per il resto, sono come al solito estasiata da tutto, compreso il visto che è proprio bellino ed esplicativo. peccato non vederti in viso, sto diventando curiosa…
anche il pane sembra squisito, ma la segale purtroppo non fa per me e quindi scorro veloce.
Sei troppo forte! lo sai che la tua arca mi piace un sacco!!! salperei volentieri!!!
stupendi questi due ultimi pani….ottima produzione lievitata mia cara!
😀 è sempre un piacere passare dal tuo blog!
credimi passare da te nn è solo scoprire nuove ricette e sapori ma essere catapultati nel tuo meraviglioso mondo!!!mi sembra di vederti li a acrivere di getto tutto quello che ho appena letto perche ti immagino cosi istantanea e piena di idee che butti giu a raffica…io dal diluvio salverei TE!!!!!!
per il lievitato be da te c’è solo da imparare e anche in questo sei speciale,con umiltà sei sempre pronta a darci consigli ed aiutarci in questo difficile mondo(almeno per me)della panificazione!!bacioni imma
Non mi avventuro in frasi e considerazioni già fatte, io ti “seguo” da lontano, discretamente, come una bambina con il naso schiacciato sul vetro della finestra della “villa accanto”..e osservo, di nascosto quello che succede con una punta d’invidia. Intanto penso a cosa preparerò con nonna papera prima che, forse definitivamente, parta per Paperopoli.
La mia fougasse è lì, timida e riservata che aspetta l’entrata in scena…per avere il suo piccolo, ingenuo, momento di gloria.
Ormai l’hanno detto tutti ,aggiungo soltanto che quando nella blogroll leggo “fragole a merenda” corro a leggerti,sempre, anche se per la fretta non lascio commenti.Un bacione affettuoso cara Sabrine.
Ma qualche trancio di pizza sull’arca?? Mi sono divertita troppo a leggerti!
Ottima idea i video! Magari, prima o poi, ci sarà una Cannes mangereccia!
Dora
Gunther: Caro Gunther, da un autorevole blogger come te accetto persino i complimenti (e mi sforzo di non arrossire…). Blog completo, tu dici… la realtà è che mi sono accorta che non bisogna dare sempre tutto per scontato: c’è un sacco di gente che mi scrive chiedendomi cose che ai più possono sembrare banali… Ecco, è pensando a questi lettori (spesso giovanissimi) che ho deciso di spiegare tutto per benino, filmati compresi. Perché il mio motto è: “cucinare bene senza complicarsi la vita è possibile… ed è alla portata di tutti”! A presto Gunther, e grazie
Ambra: Heihei! Andiamoci piano… ho solo due guance a disposizione per diventare color fragola! E comunque grazie, per la tua partecipazione che rende vivo questo blog. A presto!
Zia Elle: Le parole con le kappa? Un autentito orrore… Ma te l’immagini: “amor k’a nullo amato amar perdona…”? Non c’è più poesia… salpo con la mia Arca. A presto
Gambetto: Come sempre tocchi un punto nevralgico: la napoletana… uno dei miei sogni, al pari dell’Ape Piaggio modello 1967. Senz’altro più abbordabile. Ogni tanto sono lì lì per comprarne una in qualche mercatino di carabattole, ma poi mi dico: “Per bellezza no!”. Vorrei imparare a usarla, e nessuno attorno a me ne conosce i segreti… La usava una mia nonna, che non c’è più: s’è persa la memoria in famiglia di come si fa ‘o café con la napoletana. E se me lo spiegassi tu, caro Mario, giuro che getterei l’ancora dell’Arca 2.0 dinanzi al Golfo, in attesa del tuo arrivo. Mi faresti un gran regalo (e non scherzo…). Stammi ‘bbuono
Gloria: Per la verità trattasi del secondo corto: che vuoi, ho un certo curriculum come attrice, ormai! Quanto al té matcha, finirò per comprarmelo prima o poi, per farci cosa non lo so… magari puoi darmi un’idea, tanto di tempo sull’Arca ne avremo… Ciao!
BreadandBreakfast: Che regalo mi fai a farmi sapere che il mio pan di mele ti è riuscito bene e soprattutto ti è piaciuto! Se hai intenzione di farci un post, fammelo sapere: c’è un posto anche per te nella pagina dedicata ai miei amici di penna e di fornelli! Quanto invece al pane di segale, questo è piuttosto un pane “con” segale: la sua originalità è nella copertura. Se vuoi invece una ricetta di pane di segale più autentico, vedrò di postartene una a stretto giro di posta. Ciao!
BARBARA: La cagnara spagnola in effetti è proprio tanta: sono scesa solo un paio di volte, verso le tre di notte… ma sono ragazzi simpatici, studiano al Conservatorio, e si divertono. In effetti, non avevo pensato al tango col tubino nero… bisognerà pur trovare qualcosa da fare in attesa che spiova! A presto!
Eccolo qui, protagonista della mia super colazione di oggi 🙂
http://mylifelovefood.blogspot.com/2010/05/pane-e-mele-colazione.html
Quanto al pane di segale, la tua ricetta mi farebbe un piacere immenso!:D Ti lascio la mia mail
vnecchio87@hotmail.it
P.S: i due video sono utilissimi, grazie di aver messo da parte indugi e riservatezza, i panificatori alle prime armi come me hanno un gran bisogni di corti come questi 🙂
Mannaggia. Non saprei proprio cosa salvare dal dilivio 2.0… forse lascerei a casa solo le zanzare che, sono sicura, al primo sole dopo tutta questa pioggia invaderanno il giardino a tutte le ore e riempiranno gambe e braccia dei miei figli di bolle. Per il resto, l’importante sarà salvare famiglia, amici, un paio di libri che non possono mancare nelle case, la nona di beethoven, un bel volume di storia dell’arte, colori e fogli, e il pane!!! Sono pronta, ciao!!
sei splendida, mi sono goduta questo post come una boccata d’aria fresca è stata per me una giornata molto pesante lavorativamente e psicologicamente… e mi hai fatto sorridere… mi raccomando al check – in all’entrata dell’arca ricorda alla guardia che quella che trasporti è farina, si sà mai che ti rimandino indietro… un ‘abbraccione e … grazie!
sempre io… il pane ovviamente è bellissimo e mi piace il mix di semi che hai messo!
Potrei prenotare due posti vicino al tuo?
Porto la mia inseparabile fotocamera…^_*
Abbracci
Quest’impasto a torcitura mi è del tutto nuovo, sono rimasto completamente affascinato nel momento in cui lo vedevo. Urge provare al più presto, che tanto, se continua così, opportunità per accendere il forno senza problemi non mancano. Ti confesso che uno dei motivi che ancora mi frenano nel dotarmi di impastatrice e affini, è che temo di perdere la magia del rapporto che si instaura tra le mani e l’impasto nell’atto di lavorarlo: è un’insieme di carezze, coccole e massaggi che creano quasi un dialogo immaginario tra “madre e figlio”.
Però quando impasto il pane allo yogurt mi fa dannare peggio di un lungo travaglio e allora un aiutino, tipo un’epidurale dell’impasto, non la disdegnerei. E’ sempre appagante leggerti.
Che buono questo pane e il croccante della copertura è favoloso…ciaooo
buono anzi deve essere proprio buonissimo questo pane, portalo via con te, mentre scappi dal diluvio!ciaoooo
Complimenti per tutto, é un piacere leggerti!
Wow !Sono una da salvare nella tua arca per due motivi:come maestra che lo fa per passione e come narratrice di favole; le tue favole però sono stupende e questo tuo post ne è la prova! Il pane è una delle cose che adoro di più nella mia vita e a me piace farlo senza mp perchè mi piace avere la farina tra le mani!Un bacio Sabrine
questo post è semplicemente fantastico!!! concordo con tutto tutto e di più, bella scrematura, non c’è che dire!!
ottimo anche il pane di segale che personalmente amo alla follia!!!!
bacioni e buon weekend!!!!! ^^
ciao…
grazie di essere una mia sostenitrice ora così potrò conoscere meglio il tuo prezioso blog..
un abbraccio da lia
Sei fantastica, mi hai fatto morire dal ridere! Hai dipinto un pò l’ambiente che ti circonda, permettendoci di conoscerti un pò meglio. Cara Sabrine, tanto di cappello per il video, i tuoi movimenti, decisi, rapidi e veloci nascono da una profonda esperienza e non posso che rimanere incantata, addirittura ipnotizzata…
Volevo cogliere l’occasione per chiederti, se possibile, un post dedicato alle farine, data la tua conoscenza. Mi rendo conto che l’argomento è vastissimo, ma andando al supermercato, volevo provare qualche farina differente, ci sono libri che parlano di farina di frumento, farina di grano saraceno, farina integrale, quali sono le differente, i possibili usi, ho solo una gran confusione e a volte, non conoscendo le differenze, non saprei neanche come impiegarle. Ieri per esempio, ho preparato una pizza caprese, ma ho impiegato ad occhio la farina “0”, miscelandola con la farina”00″, risultato, l’impasto è risultato troppo compatto, se ne discutiamo sarebbe interessante,
buona giornata!
Non ho ben individuato la tua età…comunque condivido pienamente la visione che hai del mondo e della vita(Francesca ’73)…tanto da essere stata etichettata come donna “poco sveglia”.
Che abbiano ragione gli altri?Mi sto convincendo di si…perchè ancora non ho capito(non ci arrivo!come mi dicono sempre)cosa significa essere svegli!!!!!Ciao e complimenti per le ricette.Ciao.
sei veramente fantastica! ti leggo sempre ma non avevo mai commentato…ciao e grazie per il crumble di fragole!
…ehi! Non si può varare un’arca che si rispetti senza un barattolone di Nutella da 5 kg ed un container di libri speciali nella stiva!
Per il resto condivido la tua lista di imbarco…in cui l’amore per il profumo del pane occupa i primi posti!
Letto subito, anche se commento solo ora. Grazie del video, facevo quasi tutto giusto 🙂 Il tupilotto appena ti ha visto impastare ha detto”MMMMMMM” in segno di sommo gradimento. Sono felice che per lui il pane sia quello, l’impasto, la pagnotta a lievitare, quella che cuoce nel forno. Non solo qualcosa in un sacchetto di carta, insomma.
Sono INCANTATA!
Le tue mani al lavoro mi hanno lasciata a bocca aperta e ho cliccato per rivedere il video un paio di volte!
Le mani che lavorano e creano mi lasciano sempre così, con il cuore sospeso tra la meraviglia e l’incanto!
…. Sono INVIDIOSA!…. (e qui scherzo, naturalmente)… scrivi davvero benissimo!
nasinasi pruriginosi
Fatto anche questo per stasera a cena! Grazie per avermi dato l’occasione di provare finalmente questo intreccio, più facile a farsi che a vedersi, in effetti. L’ho preparato con la pasta madre e mi è venuto un pane morbidissimo, con una alveolatura piccola e molto bella. Unico dubbio: ci va proprio un cuccchiaio intero di sale sopra? mi sembrava un po’ troppo, magari ho esagerato io.
Eccomi qui, puntuale come sempre! 🙂 ho appena postato il mio tentativo di pane con segale e copertura croccante! ti aspetto per i consigli e i commenti 🙂
http://mylifelovefood.blogspot.com/2010/06/buzy-oven-free-life-e-un-ricordo-di-pan.html
Che meraviglia, voglio una fetta!!!!