Pane alle castagne

Pane con farina di castagne,Pane con farina di castagne, http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

Pane con farina di castagne,

Capita che io sia nuovamente immersa nel nordico grigiore, tornata all’appartamento metropolitano dopo quasi due settimane di luce primaverile nella piccola città. Tra operai mattacchioni e amici cari, persiane che non si riusciva a montare e brioche al mandarino i giorni sono volati, lievi come foglie d’autunno.

Il rientro non è stato facile: dieci gradi in meno, tanto sole in meno, qualche muso lungo in più (ogni volta che torno è come se si fossero sentiti abbandonati: e sì che son tutti grandi e grossi), e un sacco di cose da fare per riorganizzarmi le giornate. Faticosetto… ma per fortuna gli amici ci sono anche qua, presenti e preziosi.

La mia personale terapia per gli stati di sovraffaticamento (psicologico) da rientro prevede sessioni ravvicinate di panificazione casalinga, nel corso delle quali alterno ricette consolidate ad esperimenti più o meno riusciti.

Tra gli ultimi, questo pane con farina di castagne dal sapore deciso, con un profumo quasi pungente e una consistenza rustica, quasi di pane toscano. Si mantiene bene, ed è anzi migliore il giorno dopo. Io l’ho grigliato e spalmato di burro salato e marmellata di mirtilli: mi sono concessa una pausa caffè solitaria, che mi ha rimesso al mondo. Ma l’ho messo a tavola anche per accompagnare salumi e formaggi, e ha fatto egregiamente il suo dovere.

Non aspettatevi uno di quei pani gentili che vanno bene con tutto: è un tipo con personalità, dal carattere duro. D’altronde, dopo le mie performances con i falegnami, avrei mai potuto sfornare un pane “da signorina”?

Buon inizio di settimana a tutti,

PANE ALLE CASTAGNE

INGREDIENTI

farina Manitoba: 200 gr
farina bianca 00: 200 gr
farina di castagne: 100 gr
lievito di birra: 25 gr (un cubetto)
zucchero: 2 cucchiaini
sale fino: 1 cucchiaino

Sciogliete lo zucchero e il lievito in un bicchiere d’acqua tiepida, mescolate bene e lasciate riposare cinque minuti.

Setacciate in una grande ciotola le farine e il sale, mescolate bene, fate una fossetta al centro e versatevi il lievito disciolto. Sbattete con un cucchiaio incorporando un po’ di farina, finché non avrete ottenuto una pappetta molle. Lasciate riposare mezz’ora, al riparo da correnti.

Riprendete a sbattere con il cucchiaio cercando di incorporare tutta la farina e aggiungete tanta acqua tiepida quanta ne serve ad ottenere un impasto morbido ma che non vi si appiccichi alle mani. Lavoratelo a mano dentro la ciotola finché non si stacca dalle pareti formando una palla.

Rovesciatelo sul piano da lavoro, dategli otto-nove torciture e poi rimettetelo nella ciotola pulita, ungetelo con un cucchiaino d’olio e sigillate con la pellicola. Lasciatelo lievitare in un luogo riparato finché non raddoppia di volume (ci vorrà un’ora e mezzo circa).

Accendete il forno a 220°. Rovesciate l’impasto sul piano da lavoro, schiacciatelo delicatamente col palmo della mano, dividetelo in tre pezzi e fatene una treccia. Mettetela in uno stampo rivestito di carta forno e fatela lievitare ancora fino a che non supera di qualche centimetro i bordi dello stampo.

Infornatela per 30 minuti, controllando che non scurisca troppo (nel caso, metteteci sopra un foglio di alluminio). Poi estraetela dal forno, sformatela, e proseguite la cottura senza stampo per altri 5-10 minuti abbassando un po’ la temperatura.

A cottura ultimata, fate raffreddare il pane su una gratella da pasticciere. Si mantiene per qualche giorno, appoggiato su un tagliere con la parte tagliata rivolta verso il basso.

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Grazie a…
Irene e Stefi per il premio, che mi costringerà a vincere la mia naturale ritrosia e a raccontarmi in 10 risposte.

1) In quale animale ti incarneresti?
Un’aquila: vive così in alto che vede più sole di tutti, dall’alba al tramonto

2) Di chi o che cosa non potresti fare a meno?
Delle persone e dei libri che amo. E del profumo

3) Cosa apprezzo di più di una persona?
L’intelligenza e il coraggio

4) Di che colore preferisco vestirmi?
Di blu, in ogni sua sfumatura

5) Definisciti con tre parole:
Perfezionista, caparbia, poliedrica

6) Un viaggio che vorrei fare o un paese che vorrei visitare:
Il Tibet com’era fino a cinquant’anni fa

7) Citazione preferita:
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano” (Antoine de Saint-Exupéry)

8) Cosa ti piacerebbe fare:
Contribuire a diffondere l’idea che un’educazione alimentare è fondamentale per i ragazzi e convincere la gente che si può cucinare e mangiare bene senza complicarsi la vita

9)Se non ti dedicassi a quello che fai cos’altro ti piacerebbe fare:
Il vignaiuolo

10) Qual è la tua maggior stravaganza?
Evitare accuratamente i parrucchieri e non portare orologi.