Oggi ho le cavolagne
Non è che andar per negozi mi appassioni più di tanto… anzi, di solito mi annoia abbastanza. Il fatto è che, dopo settimane di cattività forzosa causa freddo polare, la prima giornata di sole riesce a trasformare in un’imperdibile attrazione persino gli ultimi saldi. Passeggiare per la città sapendo di potersi infilare in un posto caldo ai primi sintomi di congelamento è un’alternativa allettante alla corsa al parco, per la quale bisognerebbe almeno dotarsi di una fiaschetta di grog.
Così mi prendo la mia ora d’aria, e con l’occasione faccio una visita a quei tre-quattro negozi che frequento a cuor leggero giusto ai saldi. Sono di quelle boutiques ovattate, dove vi accolgono vampate di parfum d’ambiance da far girar la testa, stuoli di commesse svettanti come modelle, fiori freschi alti un metro e una variopinta fauna internazionale a caccia di made in Italy. Ma con la crisi persino la clientela di livello è latitante, sicché il personale accorre in massa quando vede arrivare quelli che il portafogli ce l’hanno stampato in fronte.
In cerca di pantaloni, entro in uno di questi templi contemporanei. Ne scelgo due paia e mi dirigo – accompagnata da passi felpati e musica di sottofondo – verso la cabina prova: la mia commessa attende fuori. Mentre mi cambio sento un baccano indefinibile, accompagnato da latrati: e quando esco per andarmi a specchiare mi trovo davanti una scena da film…
Lei, un metro e ottanta compresi gli stivali con zeppa e stiletto, stoppa ossigenata in testa, cappotto con bordi di pelliccia di guanaco, frange e catene sparse tra accessori vari, ha accumulato una montagna di capi da provare che tre commesse faticano a gestire. A tracolla ha una borsa con dentro uno di quei cani che sembrano scimmie lillipuziane, con collare Vuitton e fiocco leopardato. Lui ha un brillante grosso come una nocciola al dito, un tatuaggio con un pugnale al polso e un collo del diametro di un gasdotto siberiano che fuoriesce da doppiopetto e t-shirt: la poltroncina anni ’50 fatica a contenerlo e – certamente vittima di miei preconcetti – immagino che sia uno di quegli uomini d’affari (ramo gas o petroli) un tempo ospiti delle galere sovietiche, che adesso vanno per la maggiore in certi ambienti.
Il negozio è in subbuglio, perché hanno invaso di pacchi griffati tutto lo spazio antistante i camerini. Lei prova gli abiti, lui commenta in un qualche idioma slavo, il cane abbaia in falsetto e le commesse corrono premurose.
Mi guadagno a fatica una striscia di specchio, in condivisione con madame, e vedo di sbrigarmi. Così rientro in cabina, porgo i pantaloni appena provati alla commessa e faccio per prendere i miei… spariti.
Sulle prime penso a un mio stordimento, da troppa confusione e troppi specchi. Poi sento un guaito, istintivamente mi chino a guardare sotto l’orlo della tenda di velluto… e li vedo. Percorro con lo sguardo quel lembo di stoffa conosciuta e arrivo dritta sul muso della scimmia lillipuziana, che mi guarda infida con i miei pantaloni tra i denti.
Sono furente. La mia commessa è scomparsa per soccorrere le colleghe (i capi della signora formano ormai un covone) e io – con la testa fuori dalla tenda – non riesco ad attirare la sua attenzione. Medito persino di uscire in déshabillé: ma la prospettiva di finire in cronaca locale per aver litigato in mutande e mocassini con un cane russo in una boutique del centro non mi arride…
Passano cinque minuti buoni prima che qualcuno si accorga della mia faccia appesa al velluto cremisi: trafiggo la commessa con uno sguardo e le sibilo: “Gli dica di restituirmi i pantaloni…”. Ma la poveretta, che correttamente ha individuato il personaggio più temibile del terzetto, si gira di scatto verso monsieur e poi di nuovo verso me, con occhi imploranti: forse teme che lui le spezzi l’osso del collo con due dita, come le spie del KGB alla tivù. Così replico il sibilo e scandisco: “Non lui: il ca-ne.”
Dopo un bel po’ di gazzarra, con l’armadio tatuato che tuonava ordini alla bestiola, lei che se la stringeva al petto e quella che ringhiava dispettosa, mi hanno restituito i pantaloni: con un’orribile striscia di bava lungo una gamba.
Sono uscita in tutta fretta, mi sono infilata tra gli alberi secolari del parco lì vicino e per mezz’ora ho guardato in cagnesco tutti i cani di taglia mignon. Poi sono entrata in un negozio di scarpe, e ho sorriso alla commessa: ” Vorrei quegli stivali verde broccolo, per favore”.
Lei mi ha guardato un po’ così, come si guardano i clienti un po’ strambi ai quali tocca sempre dar ragione, e io ho pensato: “Non si stupisca più di tanto: lei non sa che gente c’è in giro, signorina…”
OGGI HO LE CAVOLAGNE
INGREDIENTI
pasta fresca per lasagne: 6 sfoglie (cioè mezza confezione)
cavoli romaneschi: 2 di media grandezza (scordatevi il peso…)
ricotta: 200 gr
pecorino romano grattugiato: 50 gr
latte o brodo vegetale: 100 ml circa (per tener morbido l’insieme)
per la crema:
latte: 600 ml
uova: 1
pecorino romano grattugiato: 2 cucchiai
maizena: 4 cucchiai rasi
sale
Mondate i cavoli, lavateli, divideteli in cimette e lessateli per qualche minuto in acqua leggermente salata. Non cuoceteli troppo: devono essere appena croccanti (primo perché le verdure moscie sono un crimine e poi perché tanto li ripassate in forno…). Scolateli e teneteli da parte.
Preparate la crema: sciogliete la maizena in un po’ di latte freddo, lavorate bene l’uovo e il pecorino in un pentolino, poi versatevi la maizena sciolta e il resto del latte e cuocete a fuoco dolce (mescolando continuamente) finché non inizia a rapprendersi. Salate appena e fate intiepidire.
Prendete una teglia da lasagne, versate sul fondo un velo di latte (o di brodo vegetale) e stendete il primo strato di sfoglie di pasta che farcirete con cimette di cavolo, tocchetti di ricotta, un po’ di pecorino grattugiato e infine 1/3 della crema. Continuate così fino a ottenere tre strati, riservando per quello finale un po’ più di pecorino che garantirà quella crosticina che nelle lasagne ci piace tanto… Per evitare che l’insieme rimanga troppo asciutto (e che la pasta si secchi in forno, anziché cuocere), aiutatevi nella farcitura con un po’ di latte o brodo.
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Del taglio del cavolo…
Che non è un taglio mal fatto, bensì l’operazione di suddivisione in cimette di cavolfiori, broccoli e cavoli romaneschi. Non vi sembri una sciocchezzuola da signorine inclini a manierismi senza senso: le verdure tagliate in pezzi regolari cuociono uniformemente e si scolano senza diventare un pastrocchio. In più sono più carine a vedersi. E per favore, non obiettate che tanto finisce in pancia tutto assieme: questa è solo una vecchia scusa, che non tiene…
Lasagne leggere: sfatiamo l’idea che siano un ossimoro
Vi sarete accorti che questo non è un piatto ricco, ma una versione molto “alleggerita” di lasagne vegetariane. Verdure bollite (potete usare anche i broccoli), una finta Béchamel (la mia crema leggera al formaggio che trovate anche qui e qui), ricotta e latte per condire. Messa giù così può forse sembrarvi una cosa tristanzuola, ma vi garantisco che non lo è affatto: sono lasagne buone, che tornano utili dopo l’orgia di zeppole e fritture varie di Carnevale.
Una precisazione – doverosa – sulle dosi: quelle indicate sono il “minimo sindacale” perché queste possano definirsi lasagne. Vale a dire: da qui in su, va tutto bene. Perciò se non siete a dieta, potete aggiungere altro pecorino, e magari fiocchetti di burro e altri formaggi tra uno strato di pasta e l’altro; così come potete saltare le verdure in padella, con uno spicchio d’aglio e un filo dolio; o farvi una vera Béchamel. Fate voi… a me faceva piacere dedicare un post alle tante persone desiderose di leggerezza a tavola. E stracciare finalmente quel foglietto che vagava in cucina…
Ingredienti: cavoli broccoli & co. • latte • maizena • pasta • pecorino • ricotta • uova
Caspita..altro che tranquilla giornata di shopping! ma capitano tutte a te??
caspita che buone queste lasagne! davvero semplici ma molto gustose!!
un bacione
ma quanto mi hai fatto ridere????
Intanto io sono qui che anelo più di ogni altra cosa due ore da sola in compagnia della mia carta di credito per andare a fare shopping in santa pace.
Odio quei negozi dove quando entri non ti filano di striscio, anche se in realtà tu sei intenzionata a spendere uno stipendio, e così me ne vado delusa e scocciata.
Le lasagne, sono buonissime, e gli stivali verde broccolo??? beh.. meravigliosi!
bellissimo racconto,mi hai fatto anche ridere,mi dispiace comunque per quello che ti è successo!!ma senti te,che gente!!hihihi,complimenti per questo bel piatto!!
Mi hai fatto proprio ridere … eh eh eh …. soprattutto per gli stivali verde broccolo.
Ma sono tornata seria di fronte alla ricetta e alla bella foto…. da far venire fame!
Ma quante risate mi hai fatto fare con questo racconto!!
Una giornatina tranquilla eh??
Complimenti per le cavolagne…..e per gli stivali!!
Ciao 😉
Io adoro fare shopping ma dopo il tuo racconto me ne e’ passata un po’ la voglia ahahah!!!Buonissime le tue cavolagne e adorabile i tuoi stivali verde broccolo!!!!!
Uno va per negozi e guarda cosa ti capita! Avresti dovuto lasciare i tuoi calzoni sbavati al cane e fartene regalare un paio nuovi. U n consiglio: sai come fare per non far puzzare tutta la casa di cavolo quando lo cuoci?. A me piacciono tantissimo ma mio marito quando viene a casa impreca non poco per l’odore … Ciao.
no tesoro nn sai le risate che mi sono fatta con questo post sei riuscita a descrivere cosi bene il fattaccio che mi sembrava di esserci!!!che tipi che ci sono in giro,sopratutto questo tipo di personaggi e da film tipo quello di verdone “lo famo strano”…cmq complimenti per gli stivali e per questa lasagna tutto molto green!!!bacioni imma
Porca paletta che storiaccia!
Mi hai fatto ridere, anche se penso che tu non te la ridevi più di tanto a veder il cagnetto che ti sbavava sui pantaloni!
Il resto dei commenti te li risparmio… lavoro con la gente, ne vede di tutte le nazionalità…di aneddoti anche troppi! …cmq sei stata fin troppo educata, avrei chiesto alla spilungona di pagarmi o la tintoria o i pantaloni nuovi;-p
cmq… w i broccoli, i cavoli…che ci fan un gran bene…e ci deliziano, anche in preparazioni come questa!
baci
Terry
Non so come sia stato viverla, ma a leggerla era tutta da ridere!!! Mai fidarsi delle boutique ipercostose, io vado sempre al mercato e i miei pantaloni, al massimo, finiscono nelle mani di qualche ladruncolo appartenente alla razza umana!
Buone le lasagne, che vogliolina che mi hai messo!
mi hai fatto morire, hai un dono per i racconti! mi sembrava di essere lì!
Gli stivali poi li hai comprati? saranno bellissimi. ottima anche la ricetta, bravissima!
Ciao da Francesca
O MIO DIO! ho i crampi dal ridere e dalla fame, ti giuro che con la prima mi hai piegato in due dalle risate e con il primo lo stomaco!
sabrine, è sempre uno spaso leggere i tuoi racconti anche se..sto giro mi sono incacchiata per te!Detesto quella tipologia di parvenu, quasi sempre maleducati e dotati del peggior cattivo gusto mai visto.Tu sei stata una gran signora, io avrei fatto una scenata clamorosa!
Ste lasagne mi piacciono da morire, bella la sotituzione della besciamella con questa crema gustosa!
Last but not the least, che chic questi stivali!bacioneeeee
Belle lasagne, mi piace la crema di pecorino.
Bella storia, con momenti di panico assoluto!!!
Io pero’ sarei andata dritta dalla signora e gli avrei detto a muso duro “e adesso che vogliamo fare?”.
Della serie: o mi ripaghi o sentiamo come viene il cane in salmi’.
E’ un piacere leggerti, anche se c’e’ il pericolo che ci si distragga dalla ricetta. Lo ripeto: bella ricetta.
o mamma che splendido post… ridevo e angosciata volevo andare avanti per vedere che aveva fatto il boss….. meno male che poi ti sei consolata con queste cavolagne, adoro il sapore dei cavoli e con la bechamelle diventano di un delicato… un bacione! Ely
madai che cavolo dici:DDDDD bellissimoq uesto post…che ridere….
Molto divertente,ricetta bellissima (io i cavoli li mangerei ogni giorno!),ma la foto degli stivali non ce la metti?Ciao da una fan segreta.
La sola foto iniziale è da incorniciare. Racconto e ricetta non da meno. I consigli sul taglio del cavolo per un rustico come me è sempre un monito da tener presente. Insomma 10&Lode!!
Fossero tutte come te nella blogsfera dedicata al cibo!! ehehehe
Bravissima e buon we 😉
bel post complimemti!!
non mi parlate di tagli di verdura al corso di cucina sto diventando matto.
il pecorino è il tocco gisuto..ottime
sabrine….. mai pensato di scrivere i tuoi racconti in un libro?
dovresti.
ti mando una mail! e ti dico tutto, altrimenti finisce che lo spazio dei commenti lo utilizzo tutto io.
ciao!
Sabrine, mi è piaciuto da matti leggerti. E te lo dice una che, come sai, scrive a non finire! Mi hai fatto davvero sorridere ma più che altro è stato proprio piacevole! sei grande 🙂
Ma cosa ci si potrebbe aspettare da una foodblogger?? Un colore che ricordi un cibo ovviamente! color broccolo! o color verde cavolo romano! Color verde carciofo! HAHAHAHA potevi ispirarti solo così, col cibo, naturalmente!! mitica 😀
mi piace la ricetta, gran bella rictta!! di cui, tra l’altro, leggo solo ora il sottotitolo!! non posso crederci.. “lasagne”! 😀 anche io le ho fatte l’altro ieri e ho postato la foto proprio ora su flickr! 🙂
un bacio grandissimo
manuela e silvia: Grazie ragazze! Dite che capitano tutte a me? non saprei… ma mi capitano! A presto
Alem: Vedi, non è che non mi filassero di striscio: è che con quei due non c’era storia! La loro carta di credito era incommensurabilmente più allettante della mia. Avrei solo voluto che la mia commessa fosse più attenta, ecco tutto… Buon fine settimana!
nicole c: La tragedia non è quel che è successo a me… ma che di gente così che n’è un bel po’ da queste parti! Ciao
Maurina: Sei molto gentile, apprezzo la tua solidarietà… La foto ti fa venir fame? Io mi sarei mangiata quell’orribile cane, invece… A presto!
Laura: Grazie! In effetti non è stata proprio una parentesi di relax, ma l’importante è prendere tutto con un po’ di distacco… e di sense of humor!
rossella: Io non mi entusiasmo troppo per lo shopping, ma trovo invece molto divertente sfruttare l’occasione per un po’ di people watching: osservare i tipi umani, quella sì è una mia pasione… Ciao!
mariacristina: Lasciare i miei pantaloni e chiederne un altro paio, dici? Intanto i miei li rivolevo… e poi come avrei fatto con l’orlo? Avrei potuto arrotolarmeli alla caviglia… sarei stata un figurino! Per l’odore dei cavoli, c’è chi raccomanda di mettere un pezzetto di pane raffermo nell’acqua di cottura, ma io non lo faccio. Non possedendo nemmeno una cappa (in effetti un po’ stravagante lo sono…) mi limito ad aprire la finestra! E ad accendere un quarto d’ora la mia lampe berger…
dolci a… gogo!!!: Ciao Imma, è sempre un piacere sentirti. Non ci avevo pensato ai film di Verdone, ma ti assicuro che questi erano forse peggio! Buon fine settimana (sole su Napoli? Almeno lì…)
Mi hai fatto sbellicare dalle risate, sembra una scena tratta dal film ” Tutti pazzi per Mary”, con la lotta all’ultimo sangue tra Ben Stiller ed il cagnolino.
Deliziose le lasagne, ne faccio in versione simile usando la mia ricetta di bechamella light, ma provero’ certamente la tua, interessantissima con la maizena.
P.S.: se pubblichi un libro di racconti, saro’ la prima a non farmelo scappare…
A presto,
Stefania
sabrine, ma che hai combinato??? con quel povero cagnolinoooo… scherzooo!!! 😉
belle le tue lasagne cavoloseee
ahahah, sei un vero spasso, meno male che hai saputo riprenderti con un bel paio di stivali nuovi e delle fantastiche… cavolagne!
terry: Vuoi dire che ho trovato una che dice porca paletta come me?!? Bene, non siamo estinti, noi che non siamo fan del turpiloquio… Quanto al cane, io non ho nulla contro gli animali, ma contro certi padroni sì! E non aggiungo altro, sennò dovrei forse attingere a un vocabolario un po’ più… colorito!
Onde99: Guarda, a queste mie latitudini persino certi mercati sono ormai popolati da gente del genere! So che può sembrarti impossibile, ma nemmeno il mercatino rionale sotto casa – che annovera svariate bancarelle di cachemire tra quelle di carciofi – si salva più! A presto e buon fine settimana
Acquolina: Gli stivali? certo che li ho comprati! Anzi, se alzi gli occhi dalle lasagne, te li ritrovi giusto oltre il bordo della pirofila… Ciao!
felix, but not the cat: Dopo tutti questi piegamenti spero che sarai in grado di raddrizzarti e riprendere le tue normali attività! Oddio, non avevo messo in conto questi effetti collaterali…
Saretta: La scenata avrebbe rischiato di finire in pluriomicidio: quello era davvero un tipo che di certe cose se ne intende! E poi, cosa vuoi… io dico che l’importante è prendere tutto con filosofia: e con molta, molta ironia… A presto!
CorradoT: Ma guarda che la signora non avrebbe capito! Non parlava non dico l’italiano, ma neppure una parola di inglese o francese… comunicava a gesti, ed era più che eloquente! Quanto al cane in salmì, ci ho pensato, ma il collare di Vitton mi sarebbe andato di traverso… Ciao!
Ely: Hai ragione: cavoli e Béchamel sono un connubio irresistibile. Sarebbero stati perfetti anche in testa a monsieur… Ciao!
Genny G.: Che cavolo dico?!? Guarda che questa non è una storia del cavolo… anche se finisce con quella foto. A presto!
Anonimo: Cara fan segreta (che emozione avere dei fans misteriosi…), gli stivali nella foto ci sono già! Solleva gli occhi dai cavoli in forma di lasagna, e vai appena oltre il bordo della pirofila… visti? Ciao! E continua a firmarti con un po’ di mistero, che ci piace…
Gambetto: Ti ringrazio per il giudizio sulla foto, ma mi sento così inadeguata al livello delle cose che vedo in giro… Pazienza, non si può far tutto. Quel che invece di “deve” fare, è tagliare le verdure in modo appropriato: costa poco e rende molto… quasi come l’educazione nei negozi! A presto ragazzi e statemi bene!
devono essere ottime, e devo dire che per una a regime dietetico come me questa versione light è particolarmente allettante…
viva i cavoli e gli stivali verde broccolo! 😉
baci
Alice
Molto divertente Sabrine! Con i broccoli non ho mai pensato di fare le lasagne, ci proverò.Per lo shopping anch’io non sono molto portata, soprattutto perchè poi le commesse ti inseguono in questo periodo di magra. ;D Un bacio
Che simpatica! In questo pomeriggio chiusa in ufficio un sorriso sornione mi è spuntato tra i baffi (non ce li ho davvero…sia chiaro…).Bacio
Ah ah…mi fai davvero simpatia lo sai??? Ottime queste lasagne dal gusto leggero…un bacio
la ricetta è bellissima ma la storia favolosa… divertentissima… sembra un pezzo di film….con un finale verde broccolo….. complimenti
Sabrine ho letto tutta d’un fiato la tua storia….ma che gente c’è in giro???!
Forse io da “paesanotta” quale sono non ho occasione di incappare in certe personcine..
L’importante che i pantaloni siano rimasti integri, ecco!
Ottima la tua lasagna, come sai adoro broccoletti e verze in generale, ne terrò conto…anche la cremina mi ispira assai!
Buon fine settimana, un abbraccio
non ci credo!?!
Questa l’hai presa da un copione per films comici!!!
Mi hai fatto morir dal ridere……
smack
paolo: Mio caro, che male c’è a voler tagliar bene le verdure? E’ una di quelle cose a cui si dà poca importanza, con il risultato di rendere approssimativi certi piatti semplici che pure hanno una loro dignità. Per cui, non mollare al corso di cucina: e poi posta per i tuoi cari amici di penna tutti i segreti che hai appreso! Ciao
Babs: Cara Barbara, grazie di cuore per la tua mail… che mi ha commosso. Io scrivo qui per i motivi che ho esposto nel mio post d’inizio, e questo blog è per me uno spazio di libertà, privato e tutto mio (fa ridere, vero, detto di un blog?…) del quale gli incontri e gli scambi quotidiani sono il sale. Grazie, dunque, per esserci sempre. A presto
fiOrdivanilla: Grazie per le tue belle parole: da una ragazza come te, che ama scrivere e lo dimostra, mi fanno particolarmente piacere. Se poi c’è anche identità di vedute in fatto di colori e di lasagne, beh… il piacere è ancora più grande. A presto!
arabafelice: Non ci avevo pensato a quel film, ma la scena poteva esser quella giusta… con la differenza che il mio cane-scimmia non è finito folgorato! Quanto alla tua crema light, mi incuriosisce molto e andrò a vedermela… Ciao!
PS: tanto affetto mi imbarazza… ma ti ringrazio!
pinguil: Povero cagnolino?!? Povero un corno! (con rispetto per le corna e per i loro possessori…). E poi guarda che io non ho nulla contro i cani (abiamo ben tre veterinari in famiglia), ma contro certi padroni…sì! A presto
lise.charmel: Grazie! Ma non so bene se devo cominciare a preoccuparmi per il fatto che tutti mi dicono che li faccio ridere…
allucinante!!! li averi inceneriti con gli occhi a tutti e tre! cavolo, ma si può???
mi hai ftto tanto ridere però, come sempre! mi piace troppo il tuo modo di scrivere.
Complimenti sia per gli stivali verde broccolo che per le lasagne 😉
buon w.e.
Sono svenuta e non dico altro. Noi qua non abbiamo un gran giro di russi e devo dire che è un gran peccato.
Le tue avventure mi fanno sempre sorridere ed è un piacere leggerti…bhè anche la ricetta ovviamente ;).Ciao. Lisa
Grazie della risata! Si lo so non e` bellino ridere sui danni altrui ehehehh… peperina come sono sarei uscita in calzettoni e mutande a riprendermi i pantaloni, riuscendo magari anche a farmeli rimborsare!
La ricetta, la foto e` veramente invitante, bhe io alla bechamel non ci rinuncio (al diavolo i rotoli di ciccia, l’estate e` lontana!)… va bhe magari la preparo con un cucchiao di olio di oliva, l’hai mai provata? rimane molto piu` leggera.
Ilaria
Se non ci fossero i russi… 😉 Anch’io ne ho di esperienze tragicomiche quando avevo a che fare con loro un paio d’anni fa… E i cagnetti mignon li conosco fin troppo bene, avendone mia madre uno decisamente pestifero. Queste lasagne “del cavolo” sono molto interessanti, e sul taglio regolare delle verdure lo san bene i cinesi.
Alice: Mi fa piacere sapere che una persona a regime dietetico apprezzi le cavolagne! E ti dirò che sono davvero buone… Buon fine settimana!
Pagnottina: Guarda, le commesse che ti inseguono non le sopporto nemmeno io, ma certo… avere un po’ di assistenza in frangenti particolari non mi dispiace! Comunque, prova a usare broccoli e cavoli per le lasagne: vengono benone! A presto
Ambra: Sollevata per la tua mancanza di baffi, mi compiaccio di averti fatto sorridere… e ti ringrazio per avermelo fatto sapere. A presto!
Luciana: Le lasagne coi cavoli sono davvero buone, a patto di apprezzare… i cavoli, ovviamente. E poi qualche ricetta leggera ci vuole, se vogliamo sentirci bene pur mangiando con gusto. O no? Ciao!
Fabiana: Sembrerà pure un pezzo di film… ma è invece un pezzo di vita vera! Compreso il finale verde broccolo che ha lasciato traccia nella foto. A presto!
Simo: In certi momenti (neppure tanto rari) vagheggio di lasciare la metropoli per posti più a misura d’uomo. Insomma, mi scopro un’anima “paesana”… e mi piace. Quanto alle cose serie, se cavoli e verze piacciono anche a te e dovessi provare a fare le cavolagne, beh… fammelo sapere perché ci tengo! Ricambio il saluto affettuoso
annaferna: Non solo non l’ho presa da un copione, ma quasi quasi… me la vendo come sceneggiatura! D’altronde, non c’è da meravigliarsi: la realtà supera sempre la fantasia… Ciao!
La differenza tra veri signori e nuovi arricchiti è sempre più evidente e la volgarità è davvero un malcostume…
Comunque gli stivali verde broccolo mi trovano in sintonia: ai saldi ho appena acquistato una borsa arancione carota strepitosa!
Betty: Grazie! Più che incenerirli con lo sguardo non potevo: lui era veramente un tipetto di quelli dai quali stare alla larga… Buon fine settimana anche a te, a presto!
Marina: E chi non ha un giro di russi al giorno d’oggi? Con gli opportuni distinguo, però: le generalizzazioni fanno sempre perdere una parte dell’informazione, non consentono di cogliere appieno la realtà, e perciò vanno attentamente dosate. Adesso vengo a vedermi un po’ di bei gioielli…
dolceamara: Cara Lisa, mi fa piacere regalarti un sorriso, oltre che una ricetta. Se non prendessimo la vita con ironia, non trovi che sarebbe tutto più noioso? Ciao!
Ilaria: Guarda, non è che i pantaloni fossero bucati: erano solo orribilmente sbavati e masticati. E io non avrei pensato a un rimborso: ma a delle scuse, a un sorriso, a dei modi garbati… sì! Quanto alla bechamel con l’olio, non l’ho mai provata: se la faccio “vera” la faccio con il burro, tutto quello che serve: e non mi pento! A presto
yari: Ma non è che io ce l’abbia coi russi più di quanto ce l’abbia coi cani… il problema è come dire: “quali” persone. I maleducati ci sono ovunque, questi erano solo particolarmente… folkloristici. Seppur griffatamente globalizzati! Taglio delle verdure? Hai ragione, noi siamo dei principianti in confronto ai cinesi. Ma possiamo sempre ovviare cogliendo il lato positivo della globalizzazione in cucina… A presto!
Virò: Una borsa arancione carota ce l’ho anch’io, e mi dà grandi soddisfazioni (del tipo di quelle che può dare una borsa, s’intende… non è che ci faccia il brodo). Sulla maleducazione dilagante non vorrei sembrare fuorimoda, né una di quelle signore brontolone che ce l’hanno col mondo: ma certo il problema c’è. Ahinoi… Buon fine settimana!
Più che verde broccolo i tuoi stivali mi sembrano verde smeraldo, carini, complimenti per l’acquisto!
La tua pasta è molto invitante, ho giusto mezzo broccolo già bollito che aspetta di essere utilizzato prima della sua dipartita, grazie per l’idea!!
però sarebbe stata divertente una lite in lingerie con il cane lillipuzziano!! che ridere! i tuoi racconti sono sempre speciali!
e concordo sul falso ossimoro delle lasagne leggere!
Molto belle queste “cavolagne ” 🙂
Complimenti.. anche per il post…
Zia Elle: Temo sia l’effetto del Photoshop, utilizzato per rabberciare i colori di una foto frettolosa… Confermo che gli stivali sono verde broccolo. E se per caso dovessi decidere di sperimentare le cavolagne, non ti dimenticare di raccontarcelo: mi farebbe davvero piacere. Ciao!
Dodò: La lite in lingerie mi manca nel curriculum… dovrei farci un pensierino, nel caso decidessi di candidarmi a un posto di clown. Quanto alle lasagne leggere, beh… sono effettivamente un ossimoro da smontare. A presto e buon weekend!
Cuocopersonale: Grazie Matteo! Detto da un professionista come te… che onore! Buon fine settimana
Lo voglio! Questo piatto mi attira fin dal titolo, deve essere per forza buono, complimenti! Buon fine settimana
ma che è sta storia? broccolo romanesco, ricotta e pecorino sono la mia spesa odierna!!!!
la tua avventura è troppo buffa a leggerla ma a viverla sarei diventata verde broccolo pure io!!!
la mia besciamella leggera è a base di solo latte, farina e sale, senza uovo nè burro,formaggio a seconda dell’uso, oppure se devo fare un ragù di verdure uso l’acqua dove le ho sbollentate con una parte di latte e farina, a parte le mie versioni, le lasagne vegetariane mi piacciono un sacco!!….se mi dai l’indirizzo di quel negozio, ci faccio un giretto, molto rilassante!!!
il tuo racconto mi ha fatto morir dal ridere. capisco che tu fossi incavolatissima, ma perdonaci, a leggerlo dall’esterno era esilarante.
e, manco a dirlo, la ricetta molto interessante.
Ho sorriso appena ho aperto il reader e ho visto il titolo “cavolagne” e ho riso un sacco per il resto del post :D!
PArlando di cose serie la crema che hai usato è da tenere a mente :)!
PS bellissimi gli stivali verdi!!!
…che dire i tuoi posts, sono pagine di libri che non mi stancherò mai di leggere…. mi spiace per la tua disavventura…. io non so come avrei potuto reagire!!!!!
..sei stata fin troppo educata…e calma…
riguardo ai tuoi stivali sono una vera delizia, spronano la primavera a svegliarsi dal sonno…
…le tue lasagne le proverò ho giusto appunto ho un bel cavolo in frigo che grida vendetta…
osp.:volevo anche informarti sulla mia ricerca del manuale di nonna papera… ho iniziato a cercarlo un mese fà, e forse sono riusciuta a trovarlo…sono andata in giro per librerie del nord, e anche della capitale… e mi hanno guardato tutti come se chiedessi la luna… alla frase” scusi!! sto cercando il manuale di nonna papera, prima edizione…” mi guardavano come se fossi appena scesa dalla navicella spaziale, le loro risposte sempre tutte uguali “non è più in catalogo, e non arriverà mai..”
così mi sono rivolta alla mia amica della biblioteca di Villasanta, che mi ha accontentato e ascoltato, come si fa con i bambini…
…lo ha cercato tra tutte le biblioteche della zona, e l’altro giorno, mi ha inviato un’e-mail dicendomi “è arrivato, è qui… vieni quando vuoi..”
…io sono andata, ma ho scoperto che è una ristampa del 1987, poi mi hanno spiegato che le ristampe sono fedeli riproduzioni delle prime edizioni, io ci voglio credere, ma ti và di fare con me la prova del 9?
“A pagina 66, della mia fedelissima ristampa del 1987, ci sono i panetti maya…”
Sulla tua prima edizione 1970, a pagina 66 cosa c’è?
grazie un ^.^
OT per SABRINE: avevi visto questa iniziativa? Noi ci andiamo in molti, sarebbe un’occasione per conoscersi di persona.
Dai, pensaci !!!!
http://it.julskitchen.com/life/foodies-in-rome#comments
🙂
🙂
OOOPSSS….
Quello era l’inizio dei commenti, meglio questo…..
http://it.julskitchen.com/life/foodies-in-rome
Ri- 🙂
A parte che la lasagna coi broccolu mi farebbe impazzire di sicuro visto che sono tra le verdure che preferisco…ma poi il racconto! Superlativo!Credo che al di là di tutta l’ironia, frutto della tua bruvara, quei due facessero già ridere abbastanza senza bisogno del carico…mamma mia che soggetti!
Non te la prendere col cane: in altre mani si sarebbe comportato in modo normale anche lui!
Appena ripreso fiato dallo sganasciamento! Questa paginetta è da film! E lo tua ricetta ottima, al solito! E poi, adoro i cavoli!! E gli stivali verde broccolo! E lecoppie siberiane leopardate, maleducate! E le commesse frastornate e ossequienti!
Bravissima!!
Questi sono i post che mi appagano due volte, perché prima assaporo una scrittura meravigliosa e poi trovo una serie di spunti interessantissimi da usare in cucina. Sono dell’idea che le persone che prestano attenzione ai dettagli vivono indirettamente una vita più “piena”, proprio perché ricca di di questi particolare che hai più sfuggono, e l’ironia permette di tenere sulle cose un po’ di sano distacco mentale per non farsi travolgere.
Non avevo mai considerato di usare broccoli o cavoli con le lasagne, solitamente preparo queste verdure pasticciate senza pasta, e l’idea mi piace molto, come pure quella di usare la maizena per addensare il latte e creare questa finta besciamella leggera. Grazie dei suggerimenti.
Sabrine che risate 🙂 proprio una scena da film… mi piace l’idea di uno stivale verde broccolo, magari abbinato al viola… la ricetta sembra ottima davveroe hai ragione a proporre piatti leggeri post zeppola… dovrei farlo anch’io…
io ho una paura tremenda di tutti i cani mignon!con la loro mini taglia sono capaci di essere il triplo più cattivi dei cani super-size tipo san bernardo..te lo dice una che ha ancora i segni dei dentini di un volpino sulla propria mano…che poi sono sicura che se i padroni stessero dietro a quelle povere bestiole non si comporterebbero in quel modo!comunque.. sono un’ottima idea queste ‘lasagne vegetariane’, con quella gustosissima crema poi non si possono non provare!
Ne capitano di tutti i colori… complimenti per questa preparazione e se ti fa piacere puoi ritirare un premio sul mio blog, a presto Max.
mi stavo perdendo questa ricetta molto interessante..specialmente la crema, versione light di una ormai inflazionata e stufante bechamel…
ma mi stavo perdendo il racconto… ehh che dire… non farei mai la commessa! ^_^
Che forte il tuo racconto… uno spasso!! E la tua ricetta, una bontà!!
Franci
Da film davvero e un estro nel raccontarlo che dà l’illusione di essere li’, susciti emozioni, irritazioni…
Bel post come sempre, lasagne delicate e deliziose profondamente romane 😉 e grazie per tutti i consigli.
Un caro abbraccio e buon fine settimana!
ottime le tue lasagne!!!!
a casa mia farebbero furore!!!!
bravissima!
ciaoooo
Beh! Ho immaginato lei, lui e …….. la belva mignon!! Ho immaginato anche la scena di un film americano!!
Poi pero’ le tue lasagne hanno aggiustato tutto, sono spettacolari, complimenti.
Grazie a te.
si..all’inizio avevo un’altra ricetta..dove usavo la farina normale..poi ho comprato un libro dell’accademia de cordon bleu e allora ho sperimentato le ricette..e devo dire che la farina di mais si è rivelata utile a far si che la crema divenisse più buona..:)te la consiglio!:)
Ma che divertimento leggerti!! E quelle punte verde broccolo che fanno capolino dalla teglia! Anche io giovedì me ne sono andata a zonzo per Milano e sono finita in un negozio appena aperto very very trendy…. un’esperienza da girone dantesco!! Magari ci faccio un post (non c’erano cagnetti, o almeno, anche se ci fossero stati non sarei stata in grado di vederli… era tutto buio!). In casa mia amo solo io i broccoli, quindi mi limiterò a continuare a farli con olio e limone… ma la crema al formaggio si presta a tanti altri usi. Ciao e buona settimana,
Lucia
Che odio qui cagnolini tremendi! Io solitamente amo gli animali ma quei bonsai di cane proprio non li sopporto! Lo stivale verde broccolo mi garba da morire! Io per il momento mi sono limitata ad averli “blu carta da zucchero” con ghirigori vari 🙂 Buona serata Lauradv
chissà perchè mi vien da dire “oh cavolo!” 🙂
non mi son dimenticata del ciambellone: solo non son riuscita a far la foto (causa cavallette domestiche)
baci
Italians Do Eat Better: Sorry, sono impossibilitata ad inviartelo causa proverbiale inefficienza delle poste italiane: i cavoli vecchi, come sai, non danno il meglio di sé quanto ad effluvi… Ciao!
Giò: Piuttosto che rischiare l’effetto camaleonte, ho preferito far diventare verdi solo le gambe! Tu invece, che uso hai fatto della tua spesa a base di broccolo, ricotta e pecorino? Sono curiosa…
dauly: Carine le tue versioni di Béchamel ultraleggere… anche io a volte uso l’acqua delle verdure, sai? Ciao!
La Gaia Celiaca: Ero più che incavolata: ero verde cavolo! Almeno dal ginocchio in giù… causa stivali. Ciao!
Fiordilatte: Grazie! Stivali verdi e crema leggera ringraziano: le cavolagne si associano. A presto!
nanny: Ti ho risposto nel post sui digestive biscuits. Comunque, i panetti Maya sono nella prima edizione del Manuale di Nonna papera, anche se in un’altra pagina. Puoi procedere: ti aspetto!
Corrado T: Caro Corrado, ti ringrazio molto per l’invito ma non potrò essere a Roma in quell’occasione. Divertitevi e fatevi un sacco di foto, così ci conosceremo comunque! A presto
la Fenice: Non saprei dirti se quei due facessero ridere: diciamo che una persona di normale buon senso avrebbe fatto di tutto per non trovarseli vicini! Il cane? Ma certo che la responsabilità è dei proprietari: non mi ha sfiorato il dubbio che potesse essere altrimenti… Ciao!
Patrizia (melagranata): Su cavoli e stivali ti seguo, come pure sulle commesse (che devono pur fare il loro mestiere). Ma è sulle coppie leopardate maleducate – siberiane o no – che le nostre strade si dividono… Spiacente: ho già dato. E se non avessi comprato gli stivali, sarei diventata verde di rabbia io! A presto!
Asa_Ashel: Cosa sarebbe la nostra vita senza una buona dose di ironia? Senza quel sano, filosofico distacco che ci consente di attraversare eventi tempestosi senza lasciarci travolgere? In fondo me la sono cavata con una striscia di bava sui calzoni: schifosetta, ma non irreversibile. Di coppie leopardate è pieno il mondo: non ho intenzione di perdere il mio tempo a combatterle. Molto meglio coltivare il mio non esser come loro… Con i tuoi commenti si vola alto, anche se zavorrati da cavoli: grazie.
Tibia: Anche tu amante del verde e viola insieme? Per me si trattò di una delle mie prime lezioni parigine, mai più dimenticata… Che bello scoprire affinità. Ciao!
alessandra: Ecco, mi mancava solo che un volpino mi azzannasse una mano… e poi mi sarei sentita come in “Tutti pazzi per Mary”. Comunque, concordo sull’importanza dell’educazione dei padroni per il comportamento dei cani: ma servirebbero fiumi d’inchiostro! A presto
Max: Ti ringrazio per il premio, che spero di avere il tempo di ritirare: se non ce la facessi, ti prego di scusarmi e di comprendere che non si tratta di scortesia… Comunque ti ringrazio fin d’ora e in ogni caso, per il pensiero gentile. A presto!
madama bavareisa: Certo il lavoro di commessa in certi negozi richiede una dose extra di diplomazia… ma il ruolo di cliente educata non è da meno! Ciao
Francesca: Grazie, mi fa piacere che ti sia divertita! Io un po’ meno, ma insomma… A presto!
dada: Avrei sinceramente voluto suscitare irritazione in quei due, ma erano refrattari a qualunque messaggio del genere… Grazie per le tue parole e a questo punto: buon inizio di settimana! Ciao dada, a presto
dario: Farebbero furore?!? Allora prova a prepararle e poi raccontaci se la tua previsione era realistica… Ciao!
chabb: Lei, lui e la belva mignon erano un trio indimenticabile, proprio da film… La mia arrabbiatura, pur nei limiti imposti dalla buona educazione, non era da meno. Insomma: molto meglio le lasagne! A presto
Giuky: Io questa crema con la farina di mais la proverò… sono troppo curiosa. A presto!
lucia: Temo di aver compreso il tuo senso di smarrimento, dovuto al buio pesto, agli effluvi olezzanti per l’aere e alla musica a tutto volume.. Se poi ci sono anche dei bellimbusti mezzo nudi all’ingresso e per le scale, allora ho capito benissimo: ormai Milano riserva le stesse sorprese di New York… Buona settimana anche a te!
Lauradv: Non è che i cani mignon “non mi garbino”… è che non mi garbano certi padroni! Perché l’educazione degli animali è direttamente proporzionale a quella dei loro proprietari. Ciao!
simonapinto: Perché è il massimo che una signora possa dire in pubblico in certe occasioni! Certo, da sola al parco, la mente può vagare tra le pagine di un vocabolario assai più colorito… Per il ciambellone non ti preoccupare, conosco il problema cavallette domestiche: un autentico flagello biblico! Scusami tu, invece, per il mancato invio del cuore: ne ho fatto uno di meringa, ma è rimasto inesorabilmente attaccato allo stampo… inservibile, almeno per San Valentino, che è la festa dei cuori integri e non di quelli in frantumi… A presto!
mamma mia Sabrine……dire che mi stavo rotolando dalle risate davanti al pc….è dire poco….
Immagino che tu non ti sia comprata nemmeno un paio di pantaloni nuovi….vero???
Complimenti…potresti scrivere un libro!!!
Baci
maetta: Pantaloni nuovi? In quel negozio no di certo! Comunque, immagino che le vendite siano impennate grazie a madame e monsieur… direi che non avranno sofferto troppo per il mio mancato acquisto! Ciao!
Me l’ero perso! Chissà a vederti… Ma quante sedute di panificazione hai dovuto fare dopo per dimenticare il cagnaccio? Avevo un cagnetto così anni fa. Non sopportava il mio ex e riusciva ad individuarlo da quando suonava il campanello.
Isafragola: Cara Isa, quel cane era semplicemente orrendo: come la padrona. E in effetti ci ho messo un bel po’ a farmi sbollire la rabbia… Secondo me ci sono cani un po’ troppo “umanizzati” in giro: sarà che a forza di viaggiare dentro certe borse, in compagnia di trucchi, profumi e carte di credito, perdono tutta la loro canitudine? Ciao Isa