Neve e cioccolata
“Signora, ma dove va con la paletta e il secchiello: al mare?!?” urla la portinaia con la testa fuori dallo spioncino.
“No, a raccogliere neve…” rispondo agitando il mestolo del risotto che mi sono tirata dietro.
“E con quell’arnese lì la vuole raccogliere?!? Guardi che abbiamo la pala condominiale… e comunque l’ha già spalata mio marito stamattina…”
“Molto gentile, ma a me serve un po’ di neve: in cucina…”
“?!?”
Devo averla impressionata, perché scompare all’improvviso dalla guardiola e mi riappare, nella sua divisa blu, a due centimetri dal naso.
“Poooverine! (da sempre mi chiama al plurale) Non mi dica che adesso le si è rotto pure il frigorifero…” e scuote la testa sinceramente contrita.
“Ma no, la neve mi serve per la mousse di cioccolato!”
“La muss’ eccioccolatta?!?”
Adesso non è più contrita: ha gli occhi fissi e spalancati come se mi stesse vedendo uscire in mutande. Non osa chiedere altro, mentre mi indica sdegnata un cumulo candido sotto il portico. “Quella è la più pulita: è caduta stanotte… e se ha bisogno, chiami eh?”
“Lei è sempre gentilissima…” e mi metto a raccogliere cucchiaiate di neve, felice come una bambina.
Succede, in questa mia strampalata cucina, che tra una vellutata e l’altra (piuttosto, ne ho una nuova…) ci scappi anche qualche sperimentazione ipercalorica: perché non so a voi, ma a me il freddo fa venir voglia di cioccolato. Così le nostre cene finiscono sempre sull’orlo della trasgressione (dietetica, eh…): vino rosso e un pezzetto di tavoletta fondente. Va avanti così da quando c’è la neve e, stando alle previsioni meteo, continuerà ancora per un po’. E allora, giusto per regalare un guizzo di novità a questi nostri fine-pasto color cacao, mi sono messa a sperimentare spiritosaggini raccolte per blog di mezzo mondo.
La prima della lista era questa del “chocolat chantilly”: una roba che a leggerla sembra incredibile e invece è tutta vera. E assolutamente prodigiosa…
Sarà capitato anche a voi di far finire qualche goccia d’acqua nel cioccolato appena fuso: ve li ricordate, vero, gli orrendi grumi che si sono formati? Beh, dimenticatevene. Perché hanno scoperto che acqua e cioccolato non sono poi così nemici. Anzi: a seconda di come li trattate, rischiano persino di restare meravigliosamente avvinghiati in un abbraccio che somiglia tanto a… una mousse!
Non ci credete? Allora prendete del cioccolato, fatelo fondere con un po’ d’acqua, e poi montatelo con una frusta a mano (chi mi conosce capirà bene perché questa non potevo non provarla…). Dovete solo fare attenzione a rallentare man mano che l’intruglio diventa cremoso, perché l’unica possibilità di errore, in questa tecnica, è che non vi fermiate per tempo: se eccedete con la lavorazione, vi ritrovate con una specie di panna impazzita. Nel caso, evitate scene di disperazione e astenetevi dal rovesciare tutto nella ciotola del gatto. Perché – e qui sta il bello – come in ogni prodigio che si rispetti potete sempre tornare indietro e ricominciare: cioè rimettere sul fuoco il vostro cioccolato, farlo fondere di nuovo e riprendere in mano la frusta. Fantastico, no?
Non servono formule magiche (oddio, magari un “abracadabra”…) a patto che lavoriate tenendo la ciotola del cioccolato poggiata su un contenitore pieno di ghiaccio. Nulla di così complicato, mi direte voi… Peccato che io abbia un piano di lavoro più alto del normale (per via di una lavatrice che c’è sotto), non sia una stangona, e per giunta ami girare per casa praticamente scalza. E siccome il mio contenitore porta-ghiaccio era alto 12 centimetri… Lavorare di frusta in punta di piedi non è stato il massimo della comodità, ma il potere ipnotico della preparazione è fuori discussione. Al punto che quando mi sono risvegliata non solo avevo le dita dei piedi doloranti e i crampi ai polpacci, ma la mousse era già sfumata in una specie di ricotta andata a male.
Così ho proceduto con il “piano B”: ho rimesso tutto sul fuoco. E mentre il cioccolato tornava docile alla sua condizione precedente, mi sono accorta che nel frattempo anche il ghiaccio era passato allo stato liquido: avevo solo una ciotola piena di acqua fredda…
Ora, se una predilige dei robusti vini rossi allo champagne, capirete come non abbia senso avere delle scorte di cubetti di ghiaccio in frigorifero. E allora non vi sarà difficile comprendere come una signora possa arrischiarsi a scendere in cortile con un secchiello di latta smaltata in una mano e un cucchiaio da risotto nell’altra, alla ricerca di un po’ di neve. Mi sono guardata attorno, prima di scendere le scale: il rischio di incontrare sussiegose coinquiline era in agguato. Mi sono aggiustata la sciarpa e calata il berretto di lana sugli occhi… mi mancavano solo i guanti di maglia jacquard per sembrare, col mio cappottino blu, uno di quei bambini nelle illustrazioni dei sussidiari vintage di fianco alla poesia sulla neve d’inverno. Ero quel che si dice “un figurino”…
Per fortuna dalla portineria è passato solo il postino. “Finirà questo freddo?” ha gridato alla portinaia.
“Eppure c’è a chi piace…” ha risposto lei ammiccante, mentre transitavo davanti alla guardiola col mio secchiello pieno di neve come trofeo.
Dieci minuti più tardi, con la frusta a mezz’aria, osservavo compiaciuta il mio chocolat chantilly: finalmente della consistenza giusta. Fuori dalla finestra la neve riprendeva a scendere: piccoli fiocchi radi disegnavano volute nel cielo grigio, e si posavano lievi sui tetti. Temo di aver scoperto che mi piace anche l’inverno…
Saluti e baci (tempestosi),
S.
CHOCOLAT CHANTILLY
INGREDIENTI
cioccolato fondente: 200 gr
acqua: 180 ml
Preparate una ciotola piena di ghiaccio e acqua gelata e posateci sopra una ciotola più grande che vi servirà per lavorare il cioccolato (tanto per intenderci: la ciotola grande deve avere il fondo che tocca il ghiaccio).
Mettete il cioccolato spezzettato e l’acqua in un pentolino e fatelo fondere a fuoco dolce, mescolando con un cucchiaio (non fatelo bollire, basta che si sciolga).
Rovesciate il cioccolato fuso nella ciotola più grande (posata sul ghiaccio, eh…), armatevi di frusta d’acciaio e iniziate a lavorarlo con fare deciso e movimenti veloci. All’inizio basterà che andiate avanti e indietro con la frusta che tocca il fondo della ciotola; poi dopo qualche minuto, quando il cioccolato comincerà a ispessirsi, potete anche fare dei movimenti ampi dall’alto in basso, come se doveste montare degli albumi.
Non esagerate: se lo lavorate troppo il cioccolato prenderà una consistenza di panna montata impazzita, con un aspetto “spugnoso” niente affatto carino. Ma se vi succede (e può succedere…) niente panico: rimettete tutto nel pentolino, riaccendete il fuoco al minimo e fate sciogliere di nuovo. Poi rovesciate il cioccolato fuso nella ciotola (non c’è bisogno che laviate nulla…) e ricominciate a montare. Vedete di non prenderci gusto: la prima volta potete sbagliare, ma la seconda… vedete di azzeccarci!
Quando il vostro cioccolato inizia a gonfiarsi, capirete che è arrivato il momento di rallentare con la frusta e di togliero dal semicupio ghiacciato.
Se ve lo volete mangiare nature, mettetelo nei contenitori di portata e tenetelo in frigo fino al momento di servirlo. Potete decorarlo con frutta secca tritata, frutti rossi, savoiardi… o con quel che volete voi.
Ma sappiate che è perfetto anche per farcire un biscotto di Savoia o un pan di Spagna, per riempire dei bigné, spalmato su una fetta di pane, a strati con dei biscotti secchi oppure… beh, che ne dite di darvi da fare anche voi?!?
POSTILLE
Credits
La tecnica del chocolat chantilly è del chimico Hervé This, diffusa poi da Heston Blumenthal. Le dosi di acqua e cioccolato sono mie (perché partire da una quantità di cioccolato a cifra tonda mi sembrava assai più comodo…). Quanto al rapporto tra ingredienti, Dario Bressanini consiglia un calcolo in base alla percentuale di grassi del cioccolato utilizzato, ma a me la mousse viene perfetta anche con dosi fisse.
Non bariamo sul cioccolato…
Trattandosi di fatto dell’unico ingrediente, va da sé che dovete mettere il massimo impegno nel procurarvi il miglior cioccolato possibile: che poi sarebbe un cioccolato fondente, con una percentuale di cacao tra il 60 e il 70%, che piaccia a voi (ormai ci sono così tante varietà di cacao in giro…). Se trovate che il cioccolato sia troppo amaro, potete aggiungerci anche un po’ di zucchero.
Acqua
Va benissimo quella del rubinetto (se non avete le tubature gelate…)
Questa è una ricetta low-tech
Rifuggite dalla tentazione di sfoderare le fruste elettriche. In questo caso quella a mano, d’acciaio, è la migliore: perché vi consente di accorgervi appena il cioccolato inizia ad addensarsi e di fermarvi in tempo.
Quanto alla portinaia…
… nessuna spiegazione al mondo l’avrebbe convinta del fatto che la neve del cortile fosse finita “sotto” e non “dentro” la mia mousse: ne ho la ragionevole certezza. Così ho desistito, certa che nel frattempo avrà provveduto ad informare più di un inquilino del genere di ricette in voga all’ultimo piano. Perciò, se vi dovesse capitare di incontrare una signora in grembiule azzurro che chiacchiera amabilmente in panetteria di una tipa originale che mette la neve del cortile nel dessert, siate carini: raccontatele che esiste una ricetta, chiamata “chocolat chantilly”, per la quale vale la pena di uscire a raccogliere un secchiello di neve…
Ingredienti: acqua • cioccolato
wow! ricetta interessantissima 🙂
potrei anche arrischiarmi e provarla, con tutta la scarsissima manualità che mi ritrovo xD
buona giornata!
ciao, ho letto molto volentieri il tuo racconto, mi sembrava di guardare un film.
Grazie per i consigli, non ho mai fatto una mousse al cioccolato decente. la tua è bella lucida e cremosa.
Anche noi finiamo le serate a cioccolato fondente e vino rosso.
A Merano siamo a -10°.
buon fine settimana
baci sabina
ce l’ho scritta da qualche parte questa ricetta ma ancora non l’avevo provata…vedendo la tua mi viene proprio voglia!
Che bellissimo racconto, e che splendida mousse !!! devo assolutamente provarla !
Questa è bellissima! Mi riferisco alla storia, ma anche alla ricetta. Non ho ghiaccio in freezer, come ho mio malgrado scoperto mentre lo cercavo per tamponare un bernoccolo. E qui non accenna a nevicare. Userò i cubetti degli spinaci surgelati, con cui poi farò una vellutata, per cancellare i sensi di colpa per essermi rimpinzata di cioccolato!
Stupenda: la storia, la foto, la ricetta! In più io non ho una portinaia con grembiulino azzurro che strabuzza gli occhi. Posso tranquillamente uscire in giardino e la neve è lì che mi aspetta! un abbraccio e a presto!
Bene: per stasera a Roma è prevista neve: le portinaie sono avvertite!
Ma questa non è una ricetta… è una magia!
a parte la ricetta che è davvero interessantissima, leggerti è sempre un grande piacere! buon we!
Da provare assolutamente finchè c’è la neve! Per fortuna da me non c’è la portinaia, dovrò solo stare attenta ai vicini 🙂
Che forte! La storiella è piacevole come sempre, e la ricetta mi ha conquistato,dato che ho una dipendenza dal cioccolato fondente. Ho solo un dubbio da fugare prima di mettermi all’opera: volendo io dispongo anche di un attrezzo vetusto, che consiste in due fruste di acciaio dal diametro ridotto, fissate parallele su un supporto e che girano in sincronia tramite una manovella, in pratica un precursore delle fruste elettriche. Pensi che possano andare bene o meglio la frusta più grande e singola? Grazie, ciao ciao, Maddalena.
Ciao, proprio la scorsa settimana ho iniziato un corso sul cioccolato con un Maestro pasticcere. Il processe del raffreddamento del cioccolato con ghiaccio è lo stesso che si usa per temperare il cioccolato stesso. Proverò sicuramente questa chantilly più leggera rispetto all versione originale con panna. A proposito, qs mattina ho sentito in metropolitana a Milano una tizia che raccontava che usava la neve per il dessert…sarà mica stata la tua portinaia?! 🙂
Buonissima questa mousse. L’avevo fatta proprio seguendo il post di Bressanini e dopo un paio di prove, ho trovato la mia dose preferita!!!Le amiche “dipendenti da cioccolato” l’avevano trovata fantastica e molto leggera!! Anche il racconto come sempre è bellissimo!!! ciao
Che giusta che sei, solo tu potevi rendere ancor più poetica questa guduria!la feci due capodnni fa..divina!bacione
Ahahaha!!!! racconto davvero esilarnate!! dovevo esserci :))) … la prossima volta, ti prego, filma tutto di nascoto. La faccia della protinaia deve essere stata uno spettacolo … come la mousse, ça va sans dire 😉
che ridere la portinaia! la cioccolata m’ispira, soprattutto per la semplicità dell’esecuzione! 🙂
Quanto li amo, i tuoi racconti…. 🙂
E che dire di questa mousse magica? Di sicuro quel barattolino nelle mie mani sarebbe durato quanto i fiocchi di neve qui nella mia città: un battito di ciglia! ;D
Sei assolutamente fantastica!e le tue ricette ti rispecchiano perfettamente! Grazie per queste chicche che ci regali sempre 🙂
post strepitoso. come l’acqua per il cioccolato. 🙂
Ma cos’è? Una specie di magia? Aspetto che nevichi anche qui (forse domani dicono le previsioni) e poi ci provo…
buon (bianco)fine settimana *_*
Mio marito ne va matto! Adora il cioccolato fondente e la mousse di cioccolato, ma non ne vuole sapere di uova né di panna:D Io però uso la frusta elettrica:))) Mi hai dato un’idea per raffreddare il contenitore, alla neve non avevo pensato:DDD
sì, l’ho fatta anch’io, leggo sempre Bressanini, e l’idea della neve è geniale! visto che ne è prevista altra (di neve) potrei replicare! ciao 😀
Ma come ho fatto a non capitare mai su questo meraviglioso blog’? Il racconto con la portinaia é a dir poco esilarante e ancora me la vedo in cucina che cerca di montare cioccolato e acqua per il marito 🙂 Il risultato é stravolgente e nemmeno troppo calorico considerando che é solo cioccolato senza panna 🙂 Insomma, mi hai comprata in tutti i sensi! Ti seguirò volentieri!
questa non la sapevo.
davvero.
che ridere la portinaia!!!!
semolicemente superba, come sempre. e questa è proprio una ricetta che fa al caso mio, da quando mi hanno bandito la nutella per allergia, vivo di cioccolato fondente!ed è pure meglio 😉
Mi viene da dire che se io ho provato a cuocere le meringhe all’aria araba con 55 gradi centigradi, tu puoi raffreddare la mousse usando la neve : che poi non si dica che non si prova a lavorare ad impatto zero 🙂
Un abbraccio, Sabrine.
Il cioccolato c’è, la frusta “a mano” pure (quella elettrica la chiedo in prestito e di solito monto tutto con una forchetta), manca il ghiaccio e – a dispetto delle previsioni- anche la neve. Ma questa ricetta è così voluttuosamente invitante che va messa tra quelle da provare presto.
Claudette
Questo post mi ha fatto morir dal ridere.
Mi piacciono un sacco i post pieni di storie!
Riguardo la ricetta…FANTASTICA!
A presto
Io scommetto che la portinaia era solo invidiosa: ad una coppetta così chi resiste? Con l’aggiunta della neve (sotto, per carità) è tutto più magico 🙂
Sei una grande
Avrai davvero lasciato la portinaia a bocca aperta! E ti dirò, all’inizio del tuo racconto ero anch’io nella stessa condizione 😉 Certo che questa mousse è un esperimento molto allettante…devo fare un salto al supermercato, credo sarà difficile resistere e non comprare un po’ di cioccolato…e dato che nelle vasca da bagno ho tutta la neve che ho da poco spalato dai balconi…non mi resta che provarla 😉
La portinaia sarà morta di curiosità… e la mousse mi sembra proprio un esperimento da piccolo chimico ma con la promessa di un assaggio! Fantastica come sempre cara Sabrine 🙂
mi è nuova la preparazione della mousse con solo acqua! sembra una magia!!! un bacio
Divertente , ma non è che la tua portinaia ci fa, tipo quella de L’eleganza del riccio?
Comunque copio e stracopio tanto qui siamo sotto la neve e continua a scendere!!
buon we
loredana
Avendo passato gli inverni della mia infanzia a tirar fuori la lingua per assaporare i primi fiocchi di neve, a finire fuori pista con gli sci solo per raccoglierla a manciate, compattarla appena un po’ e addentarla con gusto, e ad arrampicarmi sulla legnaia per staccare i ghiaccioli dalla grondaia e succhiarli compiaciuta neanche fossero quelli alla ciliegia che mangiavo in estate, non mi sarei scandalizzata affatto nel sapere che avevi usato la neve come INGREDIENTE del tuo dessert! È un piacere entrare nel tuo mondo, in qualche modo mi riporta a casa. È un paesaggio che conosco e che mi è caro. Quanto alla chantilly, funzionerà anche con le tavolette di cioccolato addolcite con il maltitolo? No perché se dovesse funzionare avrei davvero svoltato!
Omg!!!Questa crema è spettacolare,poi con questo gelo ridona il sorriso…sono felice di seguirti!!!
Flavia
Mhh, questa crema mi piace!
E luce ma allettante!
cara Sabrine, ti dirò che io avevo intenzione di farla proprio stasera, con le dosi di dario e con la colla di pesce, ma leggendo il tuo post ho deciso che sarò temeraria e la farò come dici tu! tra l’altro io l’ho scovata per risolvere il problema di una farcitura per un pan di spagna per un’amica intollerante a tutto, ma proprio tutto!! glutine, latticini, fgutta… dunque questa fa proprio al caso mio!!
ps io più ti leggo più apprezzo il tuo modo leggero e disincantato di raccontare, grazie!!
Una entrada preciosa y ese chocolate, con ese brillo ¡espectacular!
Menudo brazo tienes.
Besos
hai sentito che bontà?!
l’ho conosciuto sul blog di Bressanini, e da allora ‘sto choco è entrato nelle mie ricette! fantastico!!! il fondente è il migliore, poi…
comunque, sei temeraria!!!
fatta! con la variante latte di riso per alleggerire un pochino il gusto del cioccolato che da solo come farcitura mi sembrava stucchevole, ti dirò che io non ho sbattuto a mano ma con il minipimer, il risultato è strepitoso!
la neve l’ho presa dal balcone :))
domani consegno la torta e speriamo che alla festeggiata pluriintollerante piaccia!
Anna: Rischia, rischia… al massimo rimetti tutto sul fuoco! Ciao!
due bionde in cucina: So cosa vuol dire stare a -10: ce li abbiamo avuti di prima mattina, qui… Capirai perché mi serve il cioccolato: non solo in versione chantilly! Saluti alla bionda a quattro zampe
raffy: Bene: adesso ce l’hai scritta qui la ricetta del cioccolato chantilly. Perciò trova un paio di tavolette di cioccolato fondente e una frusta… e, se del caso, un po’ di neve. Ciao!
Mascia: Sono in trepidante (e gelida) attesa… della tua mousse d’acqua e cioccolato!
Serena: Meraviglioso commento, il tuo! Bernoccolo a parte (mi ricorda la mia storia del bernoccolo dopo il tamponamento a Parigi… pure lì ero sotto una tormenta di neve, ma avvinghiata a due rotoli di velluto…). Perciò aspetto di sapere l’esito delle tue sperimentazioni: al cioccolato e agli spinaci! Ciao Serena!
lucia: Grazie. E che invidia per il tuo giardino innevato… A presto!
Virò: Che piacere ritrovarti: ricordo sempre i tuoi commenti… Quanto alle portinaie di Roma (ma non le chiamate portiere?) me le immagino con le pale da neve in mano, piuttosto che a caccia di signore con berretto, paletta e secchiello… e mi piace immaginare i loro commenti. In romanesco. Ciao!
Ritroviamoci in cucina: In effetti questa del “chocolat chantilly” non è una ricetta: è una tecnica. Con qualche risvolto magico (ma non è sempre così in cucina?). A presto!
Benedetta: Grazie! Ma sapessi che piacere avere la cucina piena di gente… oltre che di neve e cioccolato!
Elena: Sì, vale la pena di provarla. Non è la mousse di cioccolato che definirei la migliore della mia vita. Ma è divertentissima, rapidissima, facilissima e non ha altri ingredienti se non… cioccolato! Vicini avvertiti…
Madala: L’attrezzo vetusto che descrivi così bene ce l’ho anch’io: lo chiamo frustino (?!?) a manovella… e lo adoro. Però la frusta a mano è più comoda, perché ti consente di accorgerti immediatamente del cambio di consistenza del cioccolato (a meno che tu non ne venga ipnotizzata…). Insomma, io opterei per la frusta singola. Risultato garantito (e poi guarda che ci metti un attimo…). Facci sapere del tuo cioccolato chantilly, ok? A presto
Roberta – il senso del gusto: Signori, qua abbiamo una vera pasticciera! Ossequi, innanzitutto. Quanto alla mia portinaia, la mattina è fissa in guardiola: non le sfugge nemmeno un gatto (che pure è ben più basso del suo vetro…). Ma non escludo che, affascinata dalla tecnica, l’abbia sperimentata, fatta sua, e poi – piazzata una sua sosia dietro lo sportellino – giri per l’Italia cercando di fare proseliti… Benedetta donna…
franci e vale: Metodo Bressanini? Per me è un po’ complicato: tutte quelle misurazioni dei grassi del cioccolato… A me il cioccolato chantilly viene bene con queste dosi e ho usato due tavolette diverse: una al 72% di cacao e una al 65%… E poi, io sono per semplificare, in cucina. Anche se l’approccio scientifico di Bressanini lo trovo sempre interessante… Ciao!
Saretta: Due capodanni fa? E non dirmi che non l’hai più replicata, questa chantilly di cioccolato! Sei sempre molto cara, sapessi che piacere mi fa riconoscerti ogni volta sullo specchietto della macchina… Ciao!
Barbara: Se ci fossi stata avrei messo in mano un cucchiaio da risotto pure a te… così di secchielli ne avrei riempiti due e di chocolat chantilly ne avrei preparato il doppio, ça va sans dire…
vitto e libri: Allora provala, questa cioccolata chantilly! E poi facci sapere… Ciao!
Gabri: Qui invece la neve sta durando ben più dei due barattolini di cioccolato chantilly che ho prodotto con il mio esperimento… Quanto li amo, questi lettori…
Benedetta Marchi: Sono sopraffatta da cotanto entusiasmo! E – ma lo dico a bassa voce così non ci sente nessuno – anche un po’ emozionata… e riconoscente. Grazie
rossella: Amici di penna e di fornelli meravigliosi. Come l’acqua per il cioccolato… e il cioccolato chantilly!
Anna: E’ una tecnica, con dei risvolti un po’ magici… al punto che riesce bene anche senza la neve! Basta avere abbastanza ghiaccio in freezer e il cioccolato chantilly, come per magia, riesce bene… Facci sapere!
Dada: Ma allora questa è la tua ricetta! Il cioccolato chantilly è perfetto per chi è intolerante alle uova, per chi non vuole burro o panna, per chi non ama lo zucchero… insomma: provaci! Anche senza neve… e poi facci sapere!
Acquolina: Ma tu ti sei messa a calcolare quanta acqua ti serviva a seconda dei grassi del cioccolato? Io ho visto che non è necessario (senza nulla togliere alla scientificità delle nozioni che il buon Dario ci dispensa sempre… è geniale), il mio cioccolato chantilly viene bnenissimo con queste dosi… Faccio il tifo per la neve, allora!
Elvira Coot: Sarai stata a leggere altri meravigliosi blog! Ce ne sono così tanti… Quanto alla portinaia, penso anch’io che nel segreto della sua cucina si sarà messa a provare la ricetta: con la neve “dentro”, però! Ciao!
salamander: Nemmeno io, prima di leggerla su un blog… turco! E il mio commento, infatti, è stato: “Cose turche!” Poi però ci ho provato, complice la neve: e ho trovato il chocolat chantilly divertentissimo…
Aria: “Pooverine!” direbbe qualcuno di nostra conoscenza: ti hanno proibito la nutella? Io non la mangio praticamente mai (bisogna pur darsi una regolata…) ma il solo ricordo mi fa star bene. Il cioccolato chantilly non è la stessa cosa, inutile negarlo, però è buono: e si fa in un attimo… divertendosi (magari la prossima volta mi metto le zeppe…). Ciao!
Stefania Orlando: Questa storia delle tue meringhe me la ricordo sempre (e la cito, ogni tanto…): davvero siamo delle ragazze a impatto zero! Almeno in cucina… (non so se mio marito concorderebbe: come minimo obietterebbe che non sono a impatto zero su di lui…). Un abbraccio, mia cara Stefania
Claudette: Signori, un’altra rarità! C’è qui una coraggiosa signora che monta tutto a mano! Cara Claudette, io sono una devota praticante dell’arte della frusta d’acciaio: mi rilassa. E tutto monta a perfezione. Sarò felice se proverai il “chocolat chantilly”, senza la neve ma con del ghiaccio (si può sempre fare, no?). A presto!
Erika: Bene, non mi dispiace mica far sorridere la gente! Ma sorriderei anch’io se mi dicessi che hai provato a fare il “chocolat chantilly”… e che ti è piaciuto. Ciao!
pips: “Chocolat chantilly”, neve e portinaie a parte, sono certi amici di penna e di fornelli a rendere tutto questo più magico…
P.S. “Se non lo sei già, in un’altra vita farai la scrittrice, anche se ti reincarnerai in una formica…”: sei riuscita a toccarmi il cuore con quel tuo post che ho scoperto solo da poco. GRAZIE (anche se davvero in questo caso non è abbastanza…)
Corrado T: Che bello, il suono di una voce maschile in questa cucina… ciao Corrado!
Streghetta: Una vasca da bagno piena di neve?!? E non ci fai nemmeno un dessert? Devo dirlo alla portinaia… Tu invece, se provi il “chocolat chantilly” faccelo sapere, ok? A presto! (scusa la domanda indiscreta: ma tu ce l’hai una doccia di riserva, vero?)
Marina: Grazie! E se volessi provvedere ad assaggiare un po’ di “chocolat chantilly”… non ti resta che darti da fare con neve e frusta! A presto!
v@le: La mousse di cioccolato con sola acqua è… una magica realtà! Non ti aspettare la ricchezza della classica mousse, ma piuttosto una spumosa e soffice cremina che sa solo di… cioc-co-la-to! Insomma: prova questo “chocolat chantilly” e facci sapere, ok? Ciao!
Loredana: Copia e stracopia pure: e poi però facci sapere del tuo esperimento con acqua e cioccolato fondente… A presto! (con cioccolato chantilly…)
Benedetta: Anche tu mangiavi la neve?!? Io sciavo in giardino, e facevo apposta a buttarmi con la faccia in terra… mangiavo anche la neve delle palle che mi tiravo con i miei fratelli… e mi rompevo le ginocchia andando fuoripista (non in giardino, però…). Mi hai fatto aprire la scatola dei ricordi, con questo tuo commento: ed è stato bellissimo. Peccato non riuscire a risponderti sulla questione del cioccolato al maltitolo. Ma poiché per la tecnica del “chocolat chantilly” quello che conta sono i grassi del cioccolato, che si emulsionano con l’acqua, direi che il maltitolo non dovrebbe creare problemi. Onde per cui ti chiederei di provarci, a fare questo cioccolato chantilly al maltitolo: e poi di illuminarci… Ti aspetto!
flavia priolo: Grazie! E io sono felice di averti a spasso per la mia cucina, insieme alla neve e al cioccolato chantilly…
RoseNoisettes: Grazie!
k@atia: Questa sì che è un’incredibile coincidenza! E se posso permettermi, la colla di pesce non ti serve proprio per questa crema al cioccolato, anche se devi usarla per farcire la torta per la tua amica super-intollerante… Il “chocolat chantilly” fatto in questa maniera si presta benissimo ad essere usato come farcitura, è della consistenza giusta. Perciò se ci provi… non posso che esserne felice!
P.S.: grazie…
Magon: Gracias! Y feliz fin de semana…
donatella: Lo sapevo che questo “chocolat chantilly” avrebbe avuto un sacco di fans! Persino di lunga data, a differenza di me… Grazie per il “temeraria” (lo considero un complimento…) e a presto!
k@tia: Innanzitutto grazie per avercelo fatto sapere… in tempo reale! Quanto al minipimer (il massimo dell’high-tech nella mia cucina: non potrei vivere senza…), non è che l’uso in questa ricetta sia controindicato, se si ha la capacità di fermarsi per tempo appena il cioccolato inizia a rapprendersi. La frusta a mano, montando il composto più lentamente, garantisce di non dover rimettere tutto sul fuoco e ricominciare daccapo (… a meno che una non si ipnotizzi, com’è successo a me…). E adesso, non mi resta che fare gli auguri alla tua amica! Ciao!
questa è una magia e devo provare!!!
Ho letto la tua storia a voce alta, alla mia Lenticchia, come si fa di solito la sera, prima di infilare sotto le coperte.
La piccola differenza è che ora è una mattina di festa, in cui si è svegliata presto.
Ma il piacere della lettura è stato lo stesso. Me lo ha confermato pure lei!
Peccato che Firenze non sia sotto la neve, questa volta!
Ricetta veramente golosa, ottima soprattutto in questi giorni frescolini… complimenti 🙂
Buon week end
mi piace assai, la provo subitissimo, ho del cioccolato amaro al 75% e ti dico 🙂
you made my day!
Questa poi… la proverò di certo, bellissimo blog e tu sei simpaticissima.
Sono felice di averti scoperto
sei una piccola maga!!!!sei troppo forte Sabrine,un abbraccio,Marika
ho già provato a lasciarti un commento ma non ha funzionato, vediamo se è la volta buona. Questa mousse è una meraviglia, ho già comprato il cioccolato!
meraviglia da provare subito !!!
Ma che genialata genialosa eh questa qui??? Tutta da copiare!!!
Il tuo racconto poi è spassosissimo, “mi è samblato di vedele un gat” … no, volevo dire la faccia della tua portinaia, e la tua in punta di piedi mentre armeggiavi con la frusta! ^__^
Complimenti..è strepitosa!!!! per poco mi perdevo questa delizia
una crema molto ma molto golosa
Complimenti per il blog. Al di là delle utili e preziose ricette in se e per se, leggerti è molto piacevole.
Grazie! Continuerò a seguirti.
Serena
Sei signorile anche quando trasgredisci : )))) Mi piaci proprio… e questa soluzione è strepitosa. Ode alla semplicità! E’ sempre una sorpresa piacevole passare da qui.
Una volta raggiunta la giusta consistenza quindi, questa si mantiene? non è che si “smonta”?
baci
Anche a me il freddo fa venire tanta voglia di cioccolata. E di neve a disposizione per provare questo miracolo della chimica certo ce ne è in abbondanza alle mie parti. Ho a disposizione veramente tantissimi tentativi 🙂
Lettura deliziosa..appagante per gli occhi e per la fantasia..semplicemente splendida…
Valentina: Più che di magia penso si tratti di chimica… Però l’effetto “magico” sull’umore è assicurato!
Gaia: Cara Gaia, sapessi con che piacere vi ho immaginate in una fredda mattina d’inverno a leggere questa storia… Ogni bambino tra i lettori (e sperimentatori, s’intende…) di queste strampalate ricette è per me un regalo meraviglioso! Grazie per avermelo fatto sapere…
MyUSICA: Chocolat chantilly semplicemente perfetto per grigie giornate d’inverno…
Gio: Provato? Non è che tutto cioccolato al 75% di cacao sarà un po’ troppo amaro? Magari potresti aggiungerci un po’ di zucchero…
ingorda: Che dire… grazie!
Marika: Una maga? Direi piuttosto una grande appassionata di cioccolato… chocolat chantilly compreso! A presto
Isafragola: E adesso dimmi se sei passata all’azione…
stefania: Sì… il cioccolato chantilly è una meraviglia… da provare quando se ne ha voglia, visto che ci vogliono dieci minuti a farlo!
Anastasia: Io che montavo il cioccolato in punta di piedi dovevo essere uno spettacolo, ma ti assicuro che la portinaia mi superava di gran lunga…
Glaudia: Grazie!
Gunther: Ora, una “vera” mousse di cioccolato è un’altra cosa, ma ti assicuro che il chocolat chantilly pu ò andar bene in un sacco di occasioni!
Serena: Allora benvenuta in questa cucina! A presto!
l’acqua ‘dorosa: E cosa c’è di più elegante della semplicità? Posto che io davvero meriti il comlimento… che in ogni caso mi ha fatto piacere. Grazie…
P.S.: sapessi quanto ti penso quando vedo tutta quella neve in tivù…
maetta: E certo che si mantiene! Non si smonta un bel niente, mia cara…
elenuccia: Non esageriamo! Va bene la neve, ma non so quante volte il cioccolato sia disposto a ritornare in pentola… io te lo assicuro per due tentativi, oltre… a tuo rischio!
Franci: Ma che persone meravigliose passano di qui…
ci sono riuscito, un po’ amaro ma a me piace! 😛
Sabrine, ma è meravigliosa! E se nell’acqua prima ci si mettesse in infusione qualcosa, una tisana ai fiori, per esempio, facendola raffreddare prima di scaldarla col cioccolato e montarla? Tutto ciò mi intriga… ti terrò aggiornata se decido di sperimentare. 🙂
Che bello questo racconto, mi sembrava di leggere un libro e mi sono persa nelle tue parole…la cioccolata ha un aspetto invitantissimo, davvero complimenti…a presto…
Bellissima ricetta e anche tutto il resto!!!! mi piace molto il tuo blog! per la portinaia hai tutta la mia solidarietà, perfortuna la mia casa non ha portinaia ma…sembra che la tua venga dal mio paese!!!
ciao AG 🙂
Leggerti mi fornisce sempre parecchi spunti e commentare non è facile o meglio è semplicissimo se non fosse che i rimandi e gli ‘appoggi’ più seri per riflessioni o per semplice divertissement sono talmente abbondanti che di solito pesco l’elemento che più mi ha colpito e procedo. Poi ci sono le volte come queste che mi sembra quasi fare un torto sottolineare una sfumatura piuttosto che una altra. Dalla ‘portiera’, che non ha nulla di automobilistico se non la coincidenza di essere lo stesso modo usato dalle parti mie per indicare la portinaia, passando per le ragazze ad impatto “0” alle quali vorrei tanto chiedere quanto quello zero sia solo limitato ad una singola preparazione in cucina per riversarsi a proporzioni opposte su tutto il resto ahahhhahaha, oppure a cercare di aprire una finestra sulla esigenza di trovare una propria dimensione dove dare un senso a tutto anche quando questa si chiama neve che paralizza qualsiasi cosa…
Insomma resto con l’immagine di un bel post ed il sorriso del deficiente che non va via malgrado da insolente nerd potrei dire “io…giiiià lo sapevo, già lo sapevooo…” 😛 ahahahahahaahah
Questa ricetta e’ davvero una sorpresa… facile e intrigante. Dovro’ provarla!
Ma che meraviglia. La provo, la provo, anche se qui a Roma la neve non c’è più :)) Un abbraccio e complimenti anche per la foto, è meravigliosa :))
grandioso post e imperdibile ricetta!!!
Cara Sabrine, stasera ho provato la tua mousse! E’ venuta benissimo, ed è incredibile perchè, mentre stavo già disperando, pensando di aver sbagliato qualche passo nel procedimento perchè si manteneva liquida, all’improvviso si è raddensata ed ha raggiunto la giusta consistenza. Sono proprio soddisfatta, è così semplice, ed il risultato mi pare del tutto comparabile con il sorbetto al cioccolato che d’estate acquisto nella mia gelateria di riferimento qui a Udine. Grazie ancora, ciao ciao.
sei fantastica il tuo blog è il paradiso della pancia,cuore e mente,adoro le tue foto..semplici ma colme di buon gusto.grazie per i tuoi racconti di vita e le ricette ricche di consigli!
<3<3<3
Terry
solo oggi sono approdata qui!
il tuo stile di scrittura mi ricorda l’ironia francese…e le atmosfere di film come il favoloso mondo di amelie o chocolat…
in controtendenza con la celerità di internet e dei blog è bello perdersi tra le tue parole e ricette!!!
Come potevo non conoscere questo blog? E come potevo non sapere dell’esistenza di questa mousse? Fortuna che ti ho scoperta! 🙂
Bellissimo blog!
Solo tu potevi far andar d’accordo l’acqua con il cioccolato! Incredibile!!:D
davvero geniale questa ricetta, grazie! peccato che a milano la neve si è già sciolta 🙂
Scrittura lieve, mousse lieve…perfetto!!
elisa
Mmh, guduriosa!
Io ho ancora parecchia neve fuori, del metro che ne ha fatto… Devo proprio trarne qualcsoa di buono 😉
Per niente cioccolato al gatto, è tossicissimo!
Baci,
Veronica
Solo a guardarla mi fa venire voglia di prendere subito il cucchiaio gigante e mangiarla!
che ricetta deliziosa! complimenti, un bacio 🙂
Leggo solo ora questo tuo post e dirti che mi hai rallegrato davvero tanto è dire poco!! Mi sono immedesimata perfettamente in te…anche io a volte, alla ricerca di oggetti strani, faccio figure simili alla tua con gente che non mi conosce e quindi creda che sia un pò strambalata!! Solo noi però possiamo capire che ne vale proprio la pena per soddisfare le nostre passioni!! Bellissima l’idea di questa mousse…peccato però non avere ora la neve a portata di mano, ma potrei sempre andare a fare un giro in montagna magari provvista di borsa termica, che dici? Un bacione cara!!
sono assolutamente fuori tema, ma è qualche tempo che volevo porti una domanda: non tratti il pesce.
tra gli antipasti o i secondi, non compare nulla con il pesce (anche semplice, eh, tipo, per dire, alici).
c’è un motivo particolare magari esposto nel blog che però mi è sfuggito?
è una politica alimentare ben definita?
o una mera casualità, e sto qui a montare il nulla a neve, per giunta scocciandoti?
baci. tanti. e fragranti.
tu sei magica..
Accidenti…. e com’è che la vedo solo ora sta meraviglia???? Mi sa che mi tocca farla, metto il ghiaccio in freezer che ormai la neve s’è sciolta!
Un abbraccio
Paola
Be…che dire….divertentissimo….e la tua mousse speciale…da oggi ti seguo anch’io1 baci a passa anche da me se hai un momento!
Ciao Sabrine! ti passo questo premio..mi piace moltissimo il tuo Blog,complimenti!!!
http://decoecocheapandchic.blogspot.com/
A presto! Martina
Hai vinto qualchecccosa:
http://www.cucinaamoremio.com/2012/03/versatile-blog-award.html
Ciao.
Dann/www.cucinaamoremio.com
L’ho appena fatto ed è venuta al primo colpo!
E’ fantastica, grazie!
Solo una domanda: per quanto tempo posso tenerla in frigo?
Golosissima!!!
Passa dal mio blog… c’è un premio per te ^_^
http://unagattaincucina.blogspot.com/2012/03/premio-cake-blog-di-qualita.html
che bella ricetta! ti lascio qui il link al contest del mio blog, magari ti va di partecipare!
http://dolcemporiofirenze.blogspot.com/2012/03/il-dolce-della-domenica-49-e-il-1.html
Pillow Tutt’altro che disattenta: il pesce manca dal blog (come molte altre cose, per la verità…) perché non ne cucino quasi: anche se mi piace tanto. Mia madre è bravissima a farlo, direi che ho una sorta di soggezione nei suoi confronti… e poi ti confesso che – essendo un tipo “olfattivo” – l’odore del pesce in cucina non mi entusiasma… Così lo mangio da mammà, o in certi, fidatissimi ristorantini… In attesa di rompere gli indugi. Nel qual caso, ne troverai traccia anche qui. Un abbraccio caro
maribok: A quest’ora il chocolat chantilly sarà già finito… o andato a male. A me dura circa una settimana: o meglio, cerco di non farlo durare di più. E ti dirò… non è mai un problema! Ciao!
Portinaie curioseee!!!
:D) quando ti leggo, mi sembrea di vedere un film.. è un piacere passare da te.. e magari se si potesse pure assaggiare questa meraviglia di dolcezza non sarebbe male…
buona giornata Sabrine ^.^
Ciao me l’immagino la portinaia con gli occhi fuori della testa hahaha. mi sono unita al tuo blog, ciao
ciao
ho fatto questa ricetta stasera per la festa del papà..
è buonissima e anche veloce.
grazie per averla condivisa con noi.
un abbraccio
Giulia
Questa mi ispira troppo!!! Bella anche la foto!!! :)!!
Ciao, oggi ho provato per la prima volta – e postato – la ricetta di Blumenthal.
Ricordavo di un post in inverno su questa mousse e la neve, ma non ricordavo di chi fosse e dato che ero curiosa di confrontare le dosi l’ho scritto e ho chiesto alla scrittrice del post di farsi viva. Mi ha scritto Aria che aveva anche lei postato questa ricetta prendendo spunto da te (non so se con le dosi identiche), così sono venuta a curiosare le tue dosi :o) Un bacio.
Grazie della ric. Lo provo.
Ciao.
Dann/www.cucinaamoremio.com
Cioccolato chantilly, provato questa sera per ospiti improvvisi con grande successo. Grazie. Buona serata. Donatella
Marm: Cara Donatella, grazie di cuore per avermi fatto sapere: ci tengo sempre tanto a che le ricette funzionino anche nelle cucine degli altri! Un caro saluto e a presto!