Mini-pies di pollo e porri
Di solito a casa nostra la Pasqua si lascia dietro una profumata scia di cioccolato: avanzi di uova che finiscono in una serie di torte e di budini, con la scusa che bisogna smaltirlo tutto prima che il caldo lo sciolga (il quale accadimento è impossibile – non vivendo noi all’Equatore – ma tant’è…).
Quest’anno invece, di cioccolato neanche l’ombra. O meglio: nemmeno un avanzino… dev’essere che con il clima rigido, la pioggia, e i termosifoni ancora accesi, ce lo siamo fatto fuori tutto quanto. Sicché gli avanzi della mia Pasqua sono costituiti – più che da schegge profumate di cacao – da una serie di resti d’altro genere, variamente combinati. Per la precisione: pezzi di pollo e frammenti di hard-disk…
Il mio povero Mac è quasi passato a miglior vita dopo un capitombolo sul pavimento della cucina. Del resto, se una si accanisce su un mazzo di muscari e pratoline con una reflex della quale non ha ancora capito a cosa servono certi pulsanti, può succedere che nella concentrazione più assoluta si ritrovi avvinghiata al cavetto uessebì, che a sua volta è attorcigliato al tavolino sul quale poggia il computer, il quale pesa tre volte il tavolino… E allora la reazione a catena è inevitabile: il tavolino oscilla, il Mac vacilla, e sarebbe sul punto di cadere se la legittima proprietaria non l’afferrasse con l’impeto di un pompiere che salva un barboncino in caduta dal quarto piano… Peccato che i pompieri abbiano gambe scattanti e lei invece giri ancora con un ginocchio che funziona a tre cilindri.
Un tonfo sordo, seguito dalla netta sensazione che i miei ultimi dieci giorni di lavoro fossero stati inghiottiti per sempre da un mostro nascosto dietro lo schermo: così sono iniziate le mie vacanze pasquali… e debbo ancora riavermi dallo sconforto.
Mi sarebbe piaciuto rispondere ai commenti e alle vostre mail – alcune delle quali divertentissime (avvocato, lei e il suo blackberry anti-abat-jour siete fantastici!) – se solo non mi fosse apparso un irritante punto interrogativo che lampeggiava al centro dello schermo. Neppure le amorevoli cure di mio figlio – sempre sollecito al capezzale di un pc – sono servite a fargli ritrovare la memoria: pare abbia ormai solo disordinati frammenti di ricordi, accatastati in ordine sparso. Come una credenza di bicchieri, caduta senza perdere il suo carico: un armadio pieno di inservibili cocci di vetro…
Così, tutto quello che abbiamo cucinato è passato direttamente dalla cucina alla tavola, compresa una fantastica, profumatissima brioche che vi dovrò raccontare…
Il povero Mac è ancora in rianimazione, ma pare che se la caverà: gli metteranno un cuore nuovo, che spero sappia battere all’unisono col mio quando le dita scivoleranno di nuovo veloci sulla tastiera. E io ho ripreso a cucinare e fare foto solo dopo che ci hanno regalato un pollo. Un “vero” pollo, voglio dire: di quelli che hanno razzolato all’aria aperta, ignari di cos’è un mangime industriale. E’ arrivato il giorno di Pasquetta, insieme a Fernando il giardiniere. “Signora, non so se lo gradisce… è di quelli che tiro su per noi, per casa…” L’avrei baciato in fronte: lui, e il pollo spennato con due trionfali cosce d’atleta.
E’ finito in un brodo (il pollo, non Fernando il giardiniere…) che mi ha riconciliato con tutto: con la gamba incidentata, con il Mac che ha ingurgitato il mio lavoro e ne ha perduto memoria, con la siccità che ha bruciato un cipresso secolare e un paio di giovani allori, con la neve che per poco non ha fatto sprofondare un tetto… Cercate di capirmi: non è che i miei umori dipendano da un pollo, seppur dotato di vistoso corredo muscolare degno delle olimpiadi dell’aia. E’ che anche se questi non sono esattamente giorni di sfacciate fortune alla Gastone, cerco di apprezzare comunque quel che la vita passa…
E a proposito di quel che la vita ci riserva inaspettatamente – e anche di Gastone – vi annuncio un’anteprima di quelle che vi faranno fare un salto sulla sedia. Anzi, già che ci siamo, ve ne annuncio due.
La prima è che “Fragole a merenda”… trasloca! Tranquilli: stavolta niente cere e trementina, niente pennelli né operai. Solo servers, hosts, providers e tutte quelle cose per me assolutamente astruse che però servono a farmi tenere aperta questa cucina duepuntozero e a immaginarvi tutti, uno per uno, oltre lo schermo del pc. Perciò preparatevi ad appuntarvi un indirizzo nuovo entro qualche giorno, se non volete perdervi le prossime puntate.
E arrivo alla notizia numero due (che poi sarebbe quella del salto sulla sedia, nonché la prossima puntata). Voi ve la ricordate – vero? – la storia del Manuale di Nonna Papera e di quel contest che grazie alla vostra partecipazione ha avuto un successo che mai avrei immaginato. E forse vi ricordate anche di quel post nel quale raccontavo di essermi messa alla ricerca di Nonna Papera, per scoprire chi c’era davvero dietro quelle ricette che hanno fatto sognare più di una generazione di bambini.
Beh… ci ho messo quasi un anno: ma ce l’ho fatta! E siccome vi avevo promesso che sareste stati i primi a saperlo, sarà proprio a voi che racconterò com’è finita. Perciò tenetevi forte: perché sabato prossimo, un grande quotidiano e un piccolo blog racconteranno in parallelo la vera storia del Manuale che ha iniziato alla cucina un’intera nazione di piccoli cuochi…. Come dite? … Sì, sì… avete capito bene: non saremo i soli, dopodomani, da queste parti. L’avventura di una blogger che si mette alla ricerca di Nonna Papera dopo più di quarant’anni non è passata inosservata. E nemmeno la vostra straordinaria partecipazione. Insomma, cari amici: una ricetta dopo l’altra ci siamo guadagnati la ribalta nazionale. E soprattutto siamo riusciti a riportare all’attenzione di tanti – ed è questa la cosa di cui più vado fiera – un libro per ragazzi straordinario, che meritava un compleanno speciale.
Perciò spero davvero che ci siate tutti, sabato, a festeggiare con me. E anche a darmi una mano a far gli onori di casa, perché credo che avremo un po’ di ospiti in questa piccola cucina.
E adesso, mentre provo a fare quel benedetto pdf che da sempre vi ho promesso, ripasso tutte le ricette, e le vostre storie, e i vostri nomi. E spero proprio di farcela a finirlo…
Saluti e baci,
S.
MINI-PIES DI POLLO E PORRI
INGREDIENTI
Per la pasta:
farina bianca 00: 300 gr
strutto: 75 gr
uova: 1
acqua tiepida: 100 gr
sale fino: un pizzico
Per il ripieno:
pollo: un quarto di pollo già lessato (o arrostito)
porri: 2
marsala: un bicchierino
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
Mettete la farina e il sale in una ciotola, fate una fossetta al centro e rovesciateci lo strutto. Iniziate ad amalgamarlo alla farina con un coltello, poi quando non ce la fate più passate alle mani: dovete prendere il composto a pugni e farvelo passare tra le dita, finché non lo vedete ridotto a una specie di briciolame.
A questo punto rovesciateci l’acqua tiepida e l’uovo leggermente sbattuto (meno un cucchiaio che vi servirà per la spennellatura finale), mescolate con un cucchiaio e poi lavorate a mano sempre nella ciotola: stavolta l’impasto dev’essere morbido, come quello della pasta fatta in casa (e se non l’avete mai provata… immaginatevela!)
Lavoratelo per una decina di minuti, eseguendo le classiche “torciture” (vi ricordate? le stesse che uso per impastare il pane…), poi quando è bello liscio fatene una palla, mettetelo in una ciotola pulita, sigillate con la pellicola e tenete in frigo per una mezz’oretta (potete lasciarcelo anche un giorno, se vi fa comodo, ma non di più…)
Nel frattempo mondate e lavate bene i porri senza tagliarli per il lungo, eliminate la parte verde (ma non buttatela: fateci una frittatina, piuttosto…) e tagliate quella bianca a tocchetti di 5 cm. Fateli saltare in una padella antiaderente con un paio di cucchiai d’olio, sfumate con il marsala, salate e cuocete con il coperchio finché non sono appena teneri ma croccanti.
Mentre i porri cuociono disossate il pollo e fatelo a pezzetti di media grandezza (cioè: non riducetelo a un omogeneizzato…). Se utilizzate del pollo lessato potete farlo saltare in padella con un cucchiaio d’olio e un pizzico di sale, giusto per renderlo più “grintoso”.
Quando i porri sono pronti, unitevi il pollo e aggiustate di sale e pepe macinato al momento.
Accendete il forno a 180° e ungete con un filo di strutto (ma che sia un filo davvero…) quattro ramequins di quelli per la crème brûlée.
Tirate fuori la pasta dal frigo, infarinate appena il piano di lavoro e stendetela con il matterello in una sfoglia di circa 3 mm. Tagliate quattro cerchi – due più grandi e due più piccoli – di misura tale da poter rivestire le pirofiline e da poterle chiudere.
Rivestite i ramequins con i cerchi di pasta più grandi, lasciandone sbordare un po’, riempiteli con il composto di pollo e porri, chiudeteli con i cerchi più piccoli e sigillate i bordi pizzicandoli. Spennellate con l’uovo allungato con un cucchiaio di latte e infornate per 15-20 minuti, o finché non li vedete ben gonfi e dorati.
Mangiateli subito: riscaldati perdono tutta la loro verve.
————————————–
Pollo…
Non vi dico che se non avete un pollo ruspante, di quelli vissuti in piena felicità, non potete cimentarvi in questa preparazione. Ma una cosa è certa: un pollo triste e in più lesso non è tra le prelibatezze di questo mondo. Perciò sforzatevi di cercarne uno passabile…
… e brodo di pollo
A casa nostra è un’istituzione (e prima o poi ci farò un post anche se qualcuno dirà “Bleah!…”), soprattutto in caso d’influenza: siamo tutti sinceramente convinti che resusciti se non proprio i morti, almeno i moribondi (anche se i moribondi sarebbero per definizione impossibilitati a resuscitare, essendo ancora un po’ vivi…). Perciò quando dico “pollo lesso” non sognatevi di cuocere un rinsecchito pettino di pollo a vapore, come in certe orribili diete da signorina: prendete un pollo tutto intero (o almeno a metà), e cuocetelo con la sua pelle e tutte le verdure che avete: sedano, carote, cipolla, porro, prezzemolo… E se volete trarne la massima soddisfazione… fatevi prima venire l’influenza!
Grazie in anticipo…
… a tutti i lettori di buona volontà che mi segnaleranno se c’è qualcosa che non va, dopo questo cambio di indirizzo: malfunzionamenti, link che non rispondono, commenti… Insomma, avrete capito che il trasloco di un intero appartamento mi è assai più congeniale di quello di un blog…
Avviso ai naviganti
Causa passaggio al nuovo dominio, il box di ricerca (in alto a destra in ogni pagina) non sta funzionando. Google non è un animale facilmente addomesticabile…
Perciò, se volete ritrovare una ricetta la via più breve è entrare direttamente dal link INDICE DELLE RICETTE, immediatamente sotto.
(e per favore ditemi che tutto questo finirà e potrò tornare ad occuparmi di quello che piace a me: ne ho bisogno…)
The Nonna Papera story
Per chi si fosse perso le puntate precedenti:
– Le ricette di Nonna Papera: 40 anni dopo (25 gennaio 2010)
– I bignè di Nonna Papera (27 gennio 2011)
Ingredienti: farina bianca 0 e 00 • olio extravergine • pepe • pollo • porri • strutto • uova
deliziose mini pies, un pollo così è da prendere al volo, aspetto di sapere tutto su Nonna Papera :-)))
il brodo di pollo mi riporta a certi vecchi meravigliosi film americani dove c’era sempre una LEI che portava a un LUI temporaneamente costretto a letto una tazza di brodo di pollo, e dopo qualche battibecco finivano regolarmente per sposarsi.
Gunther: Ciao! Mi stavo chiedendo se i commenti funzionassero, avendo pubblicato il post pochi minuti fa, e tu me ne hai dato conferma: grazie anche di questo. E quanto al prendere il pollo al volo… dalle mie parti certi pennuti razzolano, ma di volare non ne vogliono sapere! Battute a parte, ti aspetto sabato. Ciao!
Finalmente un nuovo post! Lo aspettevo da giorni. Sempre bellissimi i tuoi racconti e complimenti per le pies, vorrei mangiarne una proprio ora…
Adesso muoio dalla curiosità di sapere tutto su Nonna Papera. All’epoca non ero ancora online, ma mi sono aggiornata sulle puntate precedenti.
A presto.
sono carica di pollo… un giorno ti racconterò… già che ci sono, una mini pie ci scappa volentieri!
buongiorno Sabrine!
Sempre cogliere il lato positivo della vita soprattutto se si tratta di un pollo con il gusto di pollo vero…ti riconcilia sicuramente con l’universo! La pie è deliziosa, chissà quando anch’io riuscirò a mangiare un pollo vero (se si prova a fare il brodo con il pollo comune, il risultato è un brodo che con un retrogusto di… pesce)
Sabato spero di esserci perchè è stato proprio il contest su nonna papera che mi ha fatto scoprire il tuo piacevolissimo blog!
Un caro saluto e complimenti sempre!!
e.
che piatto, sfizioso e saporitissimo…
dede: Vuoi dirmi che il brodo di pollo ha anche proprietà “fidanzanti”?!? Ragazze, fatevi sotto: tutte a comprare un pollo per farci il brodo! Che però, senza un LUI costretto a letto potrebbe anche non funzionare… per cui la “to do list” sarebbe:
1. contagiare una qualche influenza al LUI adocchiato
2. preparare un brodo di pollo con tutto l’amore possibile
3. propinargliene una tazza fumante con occhi da cerbiatta e attendere gli effetti.
Nel caso non dovesse funzionare, sappiate che con un brodo di pollo e un pollo lesso potete fare un sacco di cose sopraffine: per esempio delle mini-pies come quelle qui sopra…
Ciao Dede, a presto!
la tua scrittura come sempre mi ha rapito:ho letto il post con tanta emozione per la notizia numero 2 che quando ho visto la ricetta sono rimasta quasi “sorpresa”.Ovviamente sabato ci sarò.
ci regali sempre meraviglieeee!!!!
non vedo l’ora che arrivi sabato!
buona giornata e buon trasloco!
Direi proprio carinissime!!!
Buon pomeriggio
Sono curiosissisima!!!:o) Bella la ricetta Buon pomeriggio
Sei una grande tu! Davvero 🙂
Sono curiosa di sapere la storia di Nonna Papera… muoio dalla voglia!! 😀
Nel frattempo, mi siedo e aspetto… coccolando il mio mac, prima che faccia anche lui un bel salto dal divano! 🙂
Sabato ho un matrimonio, potrai capire la mia assenza in diretta ma appena potrò correrò subito a leggere tutto perchè non me la perdo!!Grazie per averlo fatto.
Silvia
Cuoca tra le Nuvole: Sarebbe carino poterti passare una mini-pie di pollo e porri dallo schermo del pc, come fosse un passavivande: perché io me ne sto mangiando una proprio adesso… Ma non hanno ancora inventato una diavoleria del genere. Vorrà dire che torneremo a parlare di pennuti (a fumetti, però…) sabato. Ciao!
Babs: Carica di pollo?!? Ma di pollo “felice”? Come ti invidio… non è mica roba da tutti, né da tutti i giorni! Beh, se ci scappa una mini-pie ai porri… felice! A presto! (e ancora grazie per ieri…)
bucciadilimone: Il pollo comune sa di pesce perché mangia farine di pesce! Tra le altre schifezzuole… Io non sono una talebana del biologico e del cibo sano a tutti i costi, però certo che fa molta tristezza dover cercare ingredienti di qualità col lanternino… Se penso a quanti soldi si spendono in cellulari inutili, e poi magari si risparmia sulla qualità del cibo… Ecco, forse ai tempi di Nonna Papera questi problemi erano ancora di là da venire… o magari semplicemente non se ne parlava. Comunque sia: grazie per il commento! A presto
raffy: Le mini-pies di pollo e porri sono semplicissime, sfiziose quanto basta per non avvertire la noia di un pollo lesso. Che peraltro, se lessato a dovere, non è affatto un tipo noioso… I veri “polli lessi” sono altri: e in genere camminano su due zampe, ma non sono pennuti… Ciao!
Non ho mai posseduto il fantomatico Manuale di Nonna Papera, ma adesso sono curiosissima di sfogliarne una copia e di vedere come verrà festeggiato questo 40° compleanno!
Una pie di pollo prima o poi dovrò provarla!
gabriella: Cara Gabriella, mi accorgo solo ora che questa ricetta non era una ricetta a caso: pollo dentro le mini-pies, e una gallina appiccicata sopra, a ricordarmi che è grazie a una storia di pennuti che tutto questo magicamente avviene… Non ci avevo pensato… Polli, galline o vecchie papere, sempre di divertenti storie commestibili si tratta! A presto!
chiara: L’augurio di buon trasloco mi ci vuole, almeno quanto la mini-pie di pollo che sto finendo di mangiare: perché a me queste vicende di trasferimenti “immateriali” provocano una certa inquietudine… Perciò grazie! Anche per tutto il tuo entusiasmo…
manu: Carine? Quanto può esserlo una gallina senza pretese da vamp… con un cuore di pollo, però. Ciao!
Ale: Posso capire: se non fossi stata tanto curiosa anch’io non avrei mai scoperto questa storia… nella quale mi sono sentita più Topolino che M.me d’Aubergine… A presto!
Qui a Londra le pies vanno molto di moda, come tu saprai meglio di me: ma io fino ad ora non le ho mai provatE!
La proverò, perchè mi fido di te 😉
per il brodo di pollo: è una delizia, io l’ho scoperto da quando ho i bimbi, prima anche io dicevo Bleah! Ed ho scoperto che se insieme a tutte le verdure che puoi immaginare, ci metti uno spicchio d’aglio, e due foglie d’alloro, è ancora più delicious! 😉
se non erro il tuo link è cambiato automaticamente.. almeno da me.. eri un blog di blogger, giusto? adesso vedo il tuo bell’indirizzo www e .it quindi no problem!
a presto,
carpina
Lo confesso: io ho consultato molto più spesso le pagine del “Manuale delle Giovani Marmotte”, quello di Nonna Papera l’ho solo guardato qualche volta in maniera disinteressata (sarà forse perchè di cucina, pentolini e bambole proprio non me ne fregava nullla?). Da grandicella ho avuto una cotta per il Dolceforno ma c’era mamma che cucinava e io passavo tutto il mio tempo libero a giocare in cortile. In ogni caso sono curiosissima di conoscere la vera storia di quel manuale. Sabato ci sarò!!
..blog di blogspot, volevo scrivere..
perdona il refuso 🙂
tesoro, finalmente!
come va la zampetta momentaneamente infelice?
Proverò senza meno queste pies, ma ti deluderò in parte… userò una disonestissima pasta pronta del banco frigo…
p.s. oramai chi viene a cena si ingozza di irish bread con puntualità sconcertante. L’ultima versione includeva aghi di rosmarino!!!
E sta per finire la stagione [deo gratias, aggiungo] ma…quante vellutate mi sono cucinata, questo inverno?? Love ya!
claudia: Grande? In effetti sono una signora attempata… anche se non sono io Nonna Papera. Quanto al tuo Mac sul divano: attenzione alle leggerezze! Costano carissime…
Silvia e Olivia: Ma guarda che la diretta è importante in un matrimonio, mica per queste cose qua… semplicemente la storia saremo in due a raccontarla, perché il Manuale di Nonna Papera colpisce ancora dritto al cuore: anche quello apparentemente coriaceo delle grandi e serissime redazioni. Perciò tranquilla: potrai leggere tutto con calma. Ciao! E… viva gli sposi!
breakfast at lizzy’s: Mai avuto il Manuale? Ti sei persa un libro fantastico… Ma puoi sfogliartelo per interposta persona (anzi: per interposto blog) scorrendo le ricette eseguite dai partecipanti al contest! Quanto al suo compleanno, il quarantesimo era due anni fa: questo sarebbe il numero 42… ma una festa è pur sempre una festa, anche fuori tempo massimo. E quel libro se la merita tutta. Ciao!
Tesoro quante notizie in questo post!!!Mi fa piacere che il pc sia salvo a me è successa una cosa simile a Natale eprò:-)…ottime e gustose le mini pies e quel pollo ruspante avrebbe fatto felice anche me!!
Sabato tutte qui cara sei riuscita in una grande impresa e sono felicissima di essere stata coinvolta in quella bellissima iniziativa!!!
Un mega bacione,Imma
Il brodo di pollo è per me uno dei comfort food per eccellenza! E chi si schifa? Anzi! Col pollo ruspante poi… Non c’è proprio bisogno dell’influenza per apprezzarlo come si deve 😉
Mi unisco al dolore per il tuo Mac
complimenti Sabrine, questa si che è una bella notizia…anche il vecchio mac ne sarà fiero!bella anche la ricetta, ma quello lo sapevo già…solo il nome mi stuzzicava!
Carpina: Mai provata una pie?!? Unbelievable… and very, very sad. Perché le pies sono buonissime, soprattutto con nil lardo che ci mettono dalle tue parti! Mi hai fatto venire una nostalgia…
Quanto al brodo di pollo, oltre all’aglio io ci metto pure qualche grano di pepe, e un pomodoro secco. Alloro? Next time!
Il mio link è cambiato in automatico? Bene, perché pare ci siano un po’ di problemi per chi entra digitando il nuovo indirizzo. Comunque, in caso di bisogna, un bel “fragole a merenda” su google e via! See you…
Roberta – il senso del gusto: Una cotta per il Dolceforno Marbert (come non ricordarselo? anche se io non ce l’avevo…) e nemmeno un esperimento con il Manuale di Nonna Papera? Ma signora mamma di Roberta: non voleva che imparasse a cucinare codesta sua figliola? Ossequi…
Carpina: Blogger, blogspot… comincio a non poterne più… Comunque sì, quella roba lì… Ciao!
Pillow: Zampa ancora a tre cilindri, nonostante ogni sorta di rimedio. Ancora impossibilitata a correre per il corridoio e arrampicarmi sulle sedie per le foto. Ma non a impastare una pasta da pie! Suvvia… non ci vuole niente a farsela! E ti ritrovi pure con le mani morbidissime per via dello strutto… Spero di averti convinta, perché è quasi come per il soda bread e le vellutate: basta cominciare e non ti fermi più! Ciao!
dolci a… gogo!!!: Sei riuscita a far resuscitare il tuo pc?!? E con quale sortilegio? Non sarai mica la vicina di casa di Amelia la fattucchiera che ammalia?!? Non è che tra di voi, sotto il Vesuvio, vi scambiate dei favori? Del tipo che lei ti rianima il pc e tu le fai una bella torta delle tue? Indagherò…
E’ sempre bello passare da te! Io sabato ci sarò, mi metterò in un angolo della tua cucina e siccome ho un principio di influenza… non ci sarebbe un po’ di brodo di pollo?
Mannaggia, sabato non ci sarò 🙁 mi aspetta un week end senza pc, ma al mio ritorno, lunedì, prima di accingermi ad ospitare 20 ragazzini scalpitanti per la festa di Giacomo, mi immergerò nel tuo blog….
Io sono due anni che medito di cambiare casa e look al blog e non mi sono ancora mossa… brava! io continuerò a seguirti 🙂
Per quanto riguarda il pollo, beh a casa mia ultimamente sarebbe finito arrosto. Dopo aver provato la cottura sulla lattina di birra ce ne siamo innamorati tutti! Bacioni!
per quanto riguarda il cambio di indirizzo….per me direi nessun problema!!! Linkando il tuo blog dalla mia lista dei preferiti, si è aggiornato automaticamente! 😉
evidentemente anche se il blog trasloco ti è apparentemente risultato più ostico….ti ha dato meno problemi!!!
per quanto riguarda nonna papera…ci daresti delle notizie più precise?! io per scelta utilizzo il pc solo in studio e a casa non lo voglio! quindi visto che il sabato non vengo a lavorare…se sapessi un orario…..potrei magari organizzarmi!!!! attendo nuove!!!! un abbraccio MARA
Ehi che buone queste pie! un tempo erano conosciute come il modo migliore per riciclare gli avanzi, ma ora sono piatti di tutto rispetto, sempre più fantasiosi e ricercati!
un bacione
Accidenti, la tua vita è più movimentata di un samba!
PS temo che i post cui ti riferisci siano antecedenti al mio ingresso in questo mondo di foodies. Mi aggiornerò per tenermi al passo, prometto :o)
Ohhhhhh no io odio il pc rotto! Uno di questi giorni me lo ripeto a me stessa,faró la stessa fine.. non con il pc perché e fisso,ma con la macchina fotografica nei modi in cui tento di arrampicarmi pure ai muri per trovare un’inquadratura che sia degna…
Bando a tutto peggio é far cadere il piatto con una delizia dentro prima ancora di metterlo in scena….
Passo da qui di tanto in tanto e le ricette che trovo non mi lasciano mai indiferrente!
mi dispiace tantissimo per il mac, ma complimenti per il nuovo indirizzo, ultimamente ci si pensa in tanti…
e poi sei tu che sei fantastica, aspetto con ansia sabato, anche se non riuscirò a passare subito, magari mangiando una mini-pie 😀
Mi parece molto delizioso!
Spero che il tuo computer riprenda a funzinare perchè non posso rinunciare ai tuoi post! Quando ne vedo uno mi viene da battere le mani dall’entusiasmo come una bambina 🙂
ps. non ho capito tanto bene di questa ricetta come devono essere tagliati i porri.
congratulazioni per le belle novità, sabato allora verrò anche io a festeggiare il tuo successo!
Buonissima questa pie….
Buona serata
pAOLA
Aspettiamo tutti intrepidi che arrivi sabato.. 🙂
Uffi, io alla data agosto 2010, ancora mangiavo da mcdonalds.. 😉
però sono davvero contenta per questi due bei traguardi: nuovo host-server (ti assicuro che per noi, piccoli fans, non è cambiato nulla, anzi, se non ce l’avessi detto, non l’avrei notato) e il frutto di questa preziosissima raccolta!
A prestissimo Sabrine.
Amo moltissimo le mini pie di pollo (o di altri avanzi appettitosi…) e le tue sono bellissime!
Computer dal cuore (e pure il fisico!)infranto ne ho avuti due…spatasciati in terra per la fretta, la mia goffaggine, la mia distrazione 😀
Sabato sarò con te, ad applaudirti e a gioire con te!
Complimenti!!
Bravissima… mio figlio quando ha visto la tua ricetta mi ha detto: ” Buono è come il Biscotto dalla …….Bianco”!
a parte che leggere i tuoi post è sempre un piacere, quella gallinella sulle pie mi ha fatto innamorare! 🙂
post letto tutto d’un fiato!! Ti ho appena scoperta! Complimenti per il blog, la ricetta e soprattutto per la simpatia! Maria
hetschaap: Molto consolante trovare chi apprezza il brodo di pollo! La maggior parte della gente, in Italia, lo considera un brodo di serie B… Ciao!
sergio fantoni: Apprezzo molto, grazie… Ma oggi è giunta la notizia che il trapianto di cuore è andato a buon fine. Presto tornerà a casa: e non vedo l’ora…
Aria: La notizia dell’outing di Nonna Papera è proprio carina: più ci penso e più mi sembra impossibile che tutto sia iniziato da quel contest di ricette. Quanto al vecchio Mac, spero che si ricordi dove tiene nascosta la bozza di pdf che avevo preparato per l’occasione… A presto!
Anna: Cara Anna, il brodo di pollo è purtroppo terminato: l’ultima tranche era di fatto una stupenda gelatina, tutta “nature”, con dei pezzetti di carne dentro… una delizia! Perciò sabato non ne troverai. Quel che potrò offrirti sarà il racconto completo di questa vicenda, che ha avuto tra i protagonisti anche tutti quei bloggers che si sono cimentati ai fornelli in occasione del contest. Nonché la presentazione di Nonna Papera in carne ed ossa! Non nel bollito, però… A sabato!
lucyinvacanzadaunavita: Cottura del pollo sulla lattina di birra?!? E non ci rimane impressa l’etichetta? Mi informerò… magari quando sarà terminato questo trasloco di blog, con cose che funzionano oppure no a seconda delle ire del dio Google. Ti aspetto lunedì, allora: il post con la storia completa di questa vicenda, nonché la rivelazione dell’identità di Nonna Papera, non scappano! E… auguri Giacomo!
maetta: Che bella notizia mi dai: confortante almeno quanto un brodo di pollo, e altrettanto terapeutica! Ma ci sono un po’ di cose che pare abbiano bisogno di tempo prima di andare per il verso giusto (per esempio, non va ancora la funzione di ricerca interna al blog, che molti di voi utilizzano: e mi dispiace…). Quanto a Nonna Papera, sabato ci sarà il post di chiusura nel quale racconterò tutta la storia: dall’inizio del contest fino all’incontro con l’autrice delle ricette in carne e ossa… ma siccome nel frattempo la storia è giunta fino alla redazione di un grande quotidiano, di quelli seri che in genere non si occupano di piccoli blog e di storie di paperi, la notiziona uscirà in contemporanea: qui e sulle sue pagine. Per cui i lettori potranno andarsela a leggere dove vorranno: su questo blog o… sul Papersera per umani! Niente dirette, però: bloggers e nonnepapere sono pur sempre delle timide ragazze… Per cui: sabato ti basta l’edicola e per il blog hai tempo anche lunedì. Un caro abbraccio e grazie per il tuo contagioso entusiasmo
Manuela e Silvia: A me l’idea del “riciclo” non fa impazzire: anche perché in genere di avanzi nella mia cucina ce ne sono pochini. Prendo bene le misure, e poi preferisco cucinare cose semplici, ma possibilmente “fresche”. Mi pare abbiano più personalità… Il brodo è una delle pochissime eccezioni: non solo perché non ce la faremmo a mangiarci un pollo intero, ma perché la carne lessa mi piace anche in gelatina, in una pie o in una frittata! Ciao ragazze, e… a presto!
Ritroviamoci in cucina: La mia vita è in effetti logisticamente piuttosto intensa, ma il senso d’avventura non nasce mica dagli eventi! Io sono una che ha fatto della normalità la sua trasgressione… Ma sono gli occhi con cui guardiamo il mondo a renderlo davvero interessante: e questa storia tra me e Nonna apera ne è la riprova. I post antecedenti? Hai ragione: non avevo pensato ai “giovani” lettori come te… Adesso metto i links a fondo pagina, così chi vuole può andarseli a guardare. Grazie per il suggerimento!
ilcucchiaiodoro: E chi non detesta avere il pc in frantumi? E sai, anche il mio sarebbe fisso se non lo spostassi continuamente in cucina… A presto!
Acquolina: Ti ringrazio per la partecipazione al mio dolore, ma ti tranquillizzo: il Mac si sta riprendendo, e pare che tornerà perfino a ricordarsi dove ha nascosto i miei files… Il nuovo indirizzo? Devo aver pensato che fosse soltanto l’ennesimo trasloco, uno più uno meno… e invece lo detesto, con tutti i suoi corollari di malfunzionamenti incomprensibili! Perché a me piace cucinare, scrivere, rispondere ai vostri commenti, ma non occuparmi di queste robe… Per sabato stai tranquilla: il bello di un blog è che quello che accade resta lì per sempre… ed è esattamente il meccanismo che mi ha consentito di arrivare a Nonna Papera. A lunedì, allora!
RoseNoisettes: Gracias!
Isafragola: Mia cara Isa, come farei senza i tuoi commenti sempre puntuali e pieni d’affetto… E l’idea che ci sia una corrente speciale fatta di entusiasmo che ti porta fin qui… beh, mi emoziona! (almeno quanto l’idea del Tupi con un biscotto fatto in casa tra le mani…). I porri in questa ricetta non li ho tagliati per lungo e poi fatti a mezze rondelle, come faccio di solito quando li cuocio in padella. Dato che uso solo la parte bianca, al riparo da infiltrazioni di terra, tolgo le foglie esterne, li sciacquo bene, e poi li taglio per il lato corto a cilindretti di qualche centimetro. Spero di essere riuscita a spiegarmi (l’ora tarda non aiuta…). Un abbraccio
piccoLINA: Cara Paola, grazie! A sabato, allora. Qui e… in edicola!
Ciao! Allora quale giornale devo comprare domani?
Vaty: Che carino, pensare che due anni fa tu mangiavi ancora da McDonald’s! Il che si può fare anche oggi, magari con moderazione… Traguardi? Grazie! Anche se questo trasloco di blog mi sta davvero stufando! A fra poco, allora! Ciao
Patrizia: “Computer dal cuore infranto”? La citerò questa tua definizione: rende l’idea. Quanto a sabato (cioè… a tra poco), sarà carino sapere di essere finiti su una pagina del… Papersera degli umani! Tutti insieme, così come abbiamo giocato. Ciao! E grazie
Piaceri della mia cucina: Ma quell’altro è un pollo dolce! Questo invece è leggermente salato… Anche se con lo stesso stampo faccio dei biscotti che penso piacerebbero a tuo figlio. Ciao!
Benedetta Marchi: La gallina? E’ tanto simpatica anche a me… non solo sulle pies. Ciao!
una pinguina in cucina: Grazie Maria! E benvenuta qui, proprio nel giorno in cui ci festeggiamo… A presto
Emé: Temo che il grande quotidiano non amerebbe essere “bruciato” dal piccolo blog… Ma poiché è l’alba, e a quest’ora è di certo già in edicola… vai e chiedi al giornalaio il Corriere della Sera! Ciao
hidra2web.com
your site is simply beautiful and superb. Kudos to you and keep going.