Mini brioches alla granella di zucchero
Non c’è rito consolatorio che mi conforti quanto una sessione di panificazione casalinga. Quale che sia la causa del mio malcontento, un impasto che lievita ha su di me un effetto taumaturgico: dimentico le arrabbiature, sbrigo il lavoro arretrato, sopporto con serafici sorrisi avversità quali la raccolta dei calzini in giro per casa. Riesco persino a non farmi andare di traverso giornate come queste, di pioggia ininterrotta che verrebbe da costruirsi un’arca, raccoglier su tutto lo zoo del vicinato – che vi assicuro è vario e numeroso… – e salpare per le vie della città trasformate in canali, come Noé in attesa che cessi il diluvio.
E di flagelli biblici ce ne dobbiamo meritare perché, come se non bastasse, la città è sotto assedio causa acquisti. Così se una ha bisogno di due palle di Natale e ha la malaugurata idea di andarle a cercare al grande magazzino dietro casa, si trova intrappolata in una bolgia da girone dantesco.
Se si entra non c’è scampo: bisogna aspettare che il flusso dei dannati dello shopping ci risucchi verso il reparto addobbi, passando prima per quello profumeria (effluvi da svenimento, ma per fortuna non c’è spazio per cadere), poi per quello biancheria intima (è di moda il rosso, condito da strass e da tanti di quei lacci che se una non ha una cameriera personale inizia a prepararsi per Capodanno e finisce di allacciarsi il 6 gennaio), e infine per quello calzature (rassegnatevi a girare con gli alluci di fuori, anche se vi comprate degli stivali ascellari da d’Artagnan).
Sto lì – un tempo interminabile, schiacciata tra capigliature odorose di lacca e signorine col barboncino profumato alla vaniglia dentro la tracolla di Gucci – e sopravvivo immaginando i verdi abeti sintetici, le lucine chiare, le palle d’oro e d’argento, i finti pacchetti con i nastri scozzesi…
Se non che, già da lontano c’è qualcosa di stonato nei bagliori: l’arrivo al reparto è uno shock. Quest’anno alberi bianchi, decorati con palle violette ricoperte di enormi strass. Scordatevi pigne, ghirlande di cannella, vischio, bacche rosse. Non ce n’é traccia: sostituiti da voluttuose orchidee di vellutino fosforescente fucsia, o da variopinte infiorescenze tropicali comprensive di colibrì. Interi scaffali di pappagalli e farfalle di piume vere (una strage di pennuti che neanche l’apertura della caccia…).
“Scusi, cerco delle palle argentate semplici… sa quelle di vetro, di una volta?” Il commesso inarca un paio di sopracciglia depilate e mi indica un angolo con malcelata compassione: “L’argento è tutto lì: veda un po’ lei…”
“L’argento”, come lo chiama lui, è una serie di palle di lamé, di cuori piumati, e persino di trombette di plastica lastricate di strass. Giro i tacchi, rientro nel girone dei dannati in senso inverso e mi lascio condurre all’uscita.
Torno a casa fradicia, puzzolente di lacca (la detesto), e con un fermo convincimento: con le palle di Natale quest’anno ho chiuso. Entro in cucina, tiro fuori il mio cubetto di lievito e decido che me le faccio io le palline di Natale. E non di vetro argentato… ma di pasta brioche. Quando le sforno, persino il diluvio fa una pausa ed esce un raggio di sole. L’ho sempre detto io che il lievito ha un potere taumaturgico…
Saluti e baci (argentati),
S.
MINI BRIOCHES ALLA GRANELLA DI ZUCCHERO
INGREDIENTI
farina Manitoba: 600 gr
zucchero semolato fine: 100 gr
burro salato: 60 gr
latte: 200 ml
uova: 1
arance biologiche: 1
lievito di birra: 25 gr (un cubetto)
zucchero in granella
Fate intiepidire il latte con 2 cucchiai di zucchero, sbriciolatevi il lievito mescolando bene finchè non si dissolve completamente e lasciate riposare 5-10 minuti finchè non si forma una bella schiuma.
Nel frattempo setacciate la farina, mettetela in una grande ciotola e fate una fossetta al centro. Fate fondere dolcemente il burro, e scioglietevi il resto dello zucchero. Sbattete l’uovo in una ciotolina e grattugiate la buccia dell’arancia.
Quando il lievito avrà formato una schiuma compatta, mescolatelo velocemente e versatelo nella fossetta sbattendo con un cucchiaio per incorporare la farina poco alla volta. Continuate a sbattere mentre aggiungete la buccia d’arancia, il burro zuccherato e l’uovo (tranne un paio di cucchiaini che terrete da parte) e tanta acqua tiepida quanta ne serve a formare un impasto sodo e compatto (vale la solita regola: dovete riuscire a lavorarlo senza che vi si appiccichi alle mani).
Rovesciatelo sul piano di lavoro e lavoratelo per una decina di minuti, effettuando 8-9 torciture.
Rimettete l’impasto nella ciotola (che avrete nel frattempo lavato e asciugato), ungetelo uniformemente con un cucchiaino d’olio, schiacciatelo un po’ con il palmo della mano e sigillate ermeticamente con la pellicola. Lasciatelo lievitare in un luogo riparato finché non raddoppia di volume (ci vorrà circa un’ora e mezza).
Quando l’impasto sarà pronto accendete il forno a 220°, poi rovesciatelo sul piano di lavoro (… l’impasto, non il forno), sgonfiatelo con la mano senza rilavorarlo e tagliatene tanti pezzetti con i quali formerete delle palline di 3-4 cm di diametro.
Disponete i panini su una teglia per biscotti rivestita di carta forno, distanziandoli tra loro. Spennellateli con il resto dell’uovo a cui avrete aggiunto altrettanto latte e cospargeteli di granella di zucchero schiacciando delicatamente con le dita per farla aderire.
Fateli lievitare per un quarto d’ora (sempre in un luogo tiepido, al riparo da correnti) e infornateli per 5-7 minuti o finchè non sono appena appena dorati: non cuoceteli troppo, altrimenti diventano duri.
Ingredienti: arancia • burro-burro salato • farina Manitoba • latte • lievito di birra • uova • zucchero semolato
il cattivo gusto va di moda quest’anno 😉
ma per fortuna non ovunque… io non so dove abiti tu, qua vicino a me c’è un posto meraviglioso, un garden, dove puoi trovare bacche rosse, decorazione fatte di cortecce, lucine minuscole e candele alla cannella….
a volte, soprattutto sotto natale, sogno la mia città vuota, intorno alle 6 di sera, per poter passeggiare sola, guardare le vetrine e le luci, e respirare il freddo….
(impossibile)
Sabrine….come ti capisco…io mi rifiuto di andare ad acquistare qualche cosa nelle famose e infernali domeniche d’oro..
…Il mio albero è tutto di palle di vetro decorate a mano, ammenicoli ad uncinetto, funghetti rossi e uccellini piumati…
Ho raccolto tutto negli anni e le cose più vecchie sono le più belle…
Capisco anche il potere taumaturgico delle lievitazioni …anche su di me hanno lo stesso effetto e non sai quanto mi dispiace aver fatto “defungere” il mio lievito madre….ma lo recupererò…
Queste brioscine sono una cosa spettacolare…sanno di casa…di buono…
Appena finisco la dieta….
anzi no….delizierò marito e amici..
Grazie !
Tutte le volte che vedo le palle dell’albero di Natale…penso ma sono sempre le stesse forse meglio cambiarle…poi guardo la moda del momento e ringrazio il cielo di non aver buttato niente ahahaha
Al massimo se capita ne prendo qualcuna in aggiunta…e così anno dopo anno gradualmente c’è un piccolo rinnnovo senza tuttavia dimenticare le origini. Confesso che la cosa mi piace così!…anche se devo pur sempre ammettere che tutti gli anni ho pensato…”ancora sempre le stesse palle!” ahahaha
PS
Non solo la preparazione è invitante ma la foto rende in pieno un concetto “…non finiresti mai di mangiarli quelle mini-brioches..vero!?” 😉
“mangiarle” ovviamente…ma io rileggo solo dopo…sorry 🙂
come hai ragione!!ormai ogni uscita risulterà traumatica!impossibile passeggiare, gironzolare sognanti gustandosi la dolce e serena atmosfera natalizia!
il piacere più grande per me è salire in soffitta e tirar giù le scatole natalizie piene di vecchi tesori che portano con se cari ricordi! scartare pian piano vecchie palline di vetro di qnd mia mamma era piccolina, di qnd io ero piccolina che magica atmosfera!
ogni anno aggiungiamo un ricordo, ma è sempre più difficile trovare palline di vetro belle come qll di una volta! diversi anni fa ne ho trovate di belle in P.zza Navona a Roma, l’anno scorso qlc a Merano, quest’anno me ne andrò verso Innsbruck alla ricerca di decori che diventeranno poi piacevoli ricordi.
( dalle mie parti il nero impazza: abeti, palline, nastri…)
Deliziose le tue briochine!
No, le palline con gli strass no! Mi sa che mi il mio albero quest’anno sarà addobbato con i biscotti… Le mini brioches no,quelle le mangio prima!
(^_^) ciao Sabrine, anch’io riesco a rilassarmi solo in cucina magari non panifico ma preparo un dolce
(-_^) quindi terrò presente anche queste briosche la prossima volta che vado su di giri(@_@) hihi!!!! un abbraccio e buon inizio di settimana baci baci ♫♫♪♪♪
Con le mie bimbe quest’anno abbiamo fatto delle decorazioni di pasta di sale, alberelli, fiocchi di neve, pupazzi di neve ecc.
Anche a me lievito consola tanto, sarà per i ricordi d’infanzia, la nostalgia, il ricordo di mia madre sempre con le mani nell’impasto, il profumo di lievito. E si avvicina un’altro Natale, è sono 13 anni da quando mia madre non c’è più.
Ciao Sabrine! Che risate mi sono fatta con le tue disavventure!!! Però forse frequenti un negozio troppo chic!! Qui da noi si trovano ancora delle normali pallette!! Però diciamo che se decori l’albero con queste brioche, saràsicuramente il più bello (e soprattutto buono) che tu abbia mai fatto!!!!
un bacione
E’ vero che le care e semplici decorazioni natalizie di un tempo non esistono più. Non mi stupirei di vedere un pupazzetto del caro Babbo Natale intento in una lap dance….
A me i lievitati ogni tanto danno sui nervi, pero’ se sono riusciti mi riempiono di gioia. Possono prendere un paio di queste deliziose “palline”?? Bacioni!
belle e buone….buona settimana!
Odio la super frenesia da regali di Natale…non mi troverai mai in un centro commerciale, strapieno, mi rifiuto!
In compenso accetto di buon grado una deliziosa pallina briosciata, slurp…slurp…che fame!!!
Un abbraccio Sabrine, e buon inizio settimana
Beh, però i cuori piumati… :-))) Io quest’anno invece ho preso un paio di ali d’angelo, non so dove andranno ma mi ispiravano troppo! Per le decorazioni, noi ghirlande di pop corn, biscotti, pasta di sale e mini-pon pon, oltre alle quintalate di cianfrusaglie varie accumulate negli anni. Dopo 39 anni mi sono convertita all’albero finto, causa lunghe vacanze montane in previsione, ma che tristezza!
ps E’ sempre un piacere rileggerti e grazie per i tuoi messaggi da me.
Mammamia! Hai proprio ragione….non esistono più gli alberi di Natale di una volta….il cattivo gusto si è impossessato anche di questa bella festa. E vabbè, vorrà dire che il nostro albero ce lo faremo come diciamo noi, con le palline vecchio stampo rosse e la cannella, le ghirlandine, e quant’altro….no?!?:O)
E’ stato piacevole leggerti e complimenti per la ricetta.
A presto.
Ho preparato l’albero settimana scorsa quando io e la mia creatura eravamo entrambe malate… le palline sono quelle di sempre, vecchiotte, classiche e bellissime. però devo ammettere chese trovassi le tue palline appena sfornate sul mio albero ne sarei feliscissima, complimenti !
Anche io impasto per dimenticare!!
A me piacciono le palline vecchie. la tradizione di famiglia è di aggiungerne una/due nuove ogni anno. Mia mamma ha ancora quelle di quando era piccola lei!
Un albero personalizzato! Brava mi piacciono le cose orginali!
Ciao Sabrine, mi sono rivista allo specchio, anche se tu mi sei parsa molto tollerante, io in situazioni cosi’……mordo, ecco perche’mi ci tengo alla larga. Anche qui in Olanda la bolgia prenatalizia non scherza, in compenso ci sono negozi bellissimi dove trovare le palle di Natale le piu’ classiche, le piu’ innocue, le piu’ belle in assoluto. Proprio come quelle che hai fatto tu, classiche e bellissime e sicuramente buonissime, devo averle! un abbraccio
Detesto il frenetico shopping pre-natalizio, quando bisogna entrare a spintoni nei negozi rischiando pedate e gomitate a 360 gradi. In compenso mi sono fatta una bella risata a leggere il tuo racconto Sabrine, una pillola di buon umore in questo grigio e piovoso lunedì. Ottimo rimedio allo stress quello di impastare le brioche; hanno un aspetto delizioso!
Un bacio
sono d’accordo.
I lievitati sono terapeutici, prima, durante e dopo!
😉
buona giornata!
decisamente meglio le palle di pasta rispetto a quelle di vetro 😀
sembrano buonissime *_*
*
Avvolgi queste meraviglie in carta trasparente, legale con il nastro d’argento e…voilà: quali addobbi natalizi migliori?!
Quando aspettavo mia figlia ho addobbato l’albero con le calzine di lana colorata che mi avevano regalato…
Ho le tue stesse avversionie provo medesima consolazione nella panificazione.Davvero un’ottima idea cara!
bacione
E’ una squisitezza leggerti :o)…immagino che lo siano anche queste briochine davvero invitanti. Buon lunedì.Lisa
Sembrano finte da quanto bene ti son riuscite! bravissima!
un bacione
Complimenti le tue palline sono veramente belle, e devono essere buonissime….
baci
cristina
cercavo un’idea originale, perchè anche quest’anno non voglio fare il solito albero… Grazie per l’idea cara sabrine, e un bacio
sono a dir poco deliziose!
tutti questi dolci , mi porteranno a comprare tante merendine, al cioccolato!
Che meraviglia!!!! Lievitati … un amore grande!!
che meraviglia… devo decidermi a fare dei panini prima o poi. E questa granella sopra mi piace proprio. Temo di sapere dove sei stata per le tue palline. Di solito lo dichiaro off limits con la prima domenica di dicembre, ma vedo che qest’anno il popolo dello shopping è in anticipo.
Splendide brioches!!! Le proverò sicuramente!! Sicuramente dopo una giornata così ti avranno risollevato il morale 😉 Complimenti per il blog! A presto
se le appendi all’albero vorrei fare un saltino dalle tue parti la sera di natale 🙂
Credo che le tue mini-brioches potrebbero essere fra le decorazioni della mia Tavola delle Feste all’ora di colazione!
Un saluto
Kemi
guarda io preferisco di gran lunga le tue palline briochiose, tanto il mio albero come ogni anno verrà addobbato con le palle di vetro che appartengono alla nostra famiglia da decenni più qualche addobbo casalingo in stoffa 🙂
Un bacione
fra
Hai perfettamente ragione! Pensa che io ormai esco per fare shopping solo durante la settimana, quindi con i tempi stretti stretti, ma se non altro non trovo troppo calca!
E per quanto riguarda la panificazione….anche per me vale la stessa cosa 😀
Anch’io, se c’è qulcosa che m’innervosisce, mi metto ai fornelli e mi rilasso…di solito è proprio il lievito a fare da calmante…forse perchè ha bisogno anche lui dei suoi tempi…chissà! 😀
mmmmm…..che delizia! ottima risposta al malumore!ma davvero già stiamo così per natale!?!??? ancora non mi sono accorta , sono uscita molto poco e solo intorno casa e qui è tutto tranquillo! ottima recensione sul lo shopping complimenti.
ciao Reby
Bellissima foto… il pane aiuta sempre 😀
O si!
Uguale uguale!
Altro che rispecchiarsi in quello che scrivi (e scrivi magnificamente) quella sono proprio io!
Anche se noi ormai (da vari anni) l’albero di natale non lo facciamo più (7 gatti… ops… 6) e un albero in casa?
No no… meglio addobbare l’alloro nel giardino!
Capisco davvero la tua lievito terapia.
La notte che Charlino è morto io ho panificato fino all’alba.
6 pani di tutti i generi… fino a che non mi si sono asciugati gli occhi.
Adesso… visto che un po di chagrin mi sta tornando vado a copiarmi la ricettuzza.
Mi sa che urge un po di lievito anche stanotte!
nasinasi afffettuosi
Cara Sabrine! Quanto hai ragione!
Quest’anno sono capitata, giuro per caso, in un reparto natalizio di un negozio di bricolage. Ma nemmeno qui un po’ di sano decoro natalizio come quello di una volta! Anche qui palle decorate con strass e pailettes, velluti e piume e addirittura palle che si illuminano coi led dentro!
Poi è tutto artificiale ed artificioso… salvo qualche rara pallina di vetro sopravvissuta, è tutto uno sbrilluccicare di plastica e sintetico… ma che tristezza!
Io sì, per questioni pratiche ho l’albero sintetico anch’io, ma i decori cerco di sceglierli più naturali possibili! Nel weekend andrò per i mercatini del sudtirolo che non vedo da una vita, spero che anche lì non sia cambiato tutto…
Comunque buone le tue brioches… soltanto che col mal di denti che ho mi fa male solo a guardarle! 😉
Vedo che non sono l’unica che ha grossi problemi con lo shopping! Devo andare a comprare un paio di scarpe da qualche mese, di questo passo andrò in giro in pantofole per la città, e magari finisce pure che faccio tendenza… Però torniamo alle palline di brioche con sopra lo ZUCCHERONE!!! Io adoro la granella di zucchero, che appunto io chiamo lo zuccherone, fin da bambina… mia nonna lo metteva sopra alla ciambella e in alcuni mega biscottoni e ogni volta che lo mangio parte la compilation dei ricordi e pure qualche sospiro…. Perciò grazie per avermi dato un’altra ricetta che mi farà ricordare delle belle persone e ancora compliementi per i tuoi splendidi post/ricette!
sabrine tu sei taumaturgica! mi siedo alla scrivania velata di tristezza per la partenza del fidanzato, leggo di te e sorrido… mi hai fatto bene… come sempre… ‘notte tesoro.
Sabrine hai propio ragione…uscire in città…. in questi giorni…fa venire il mal di testa…
le briochine… mi han fatto venire una certa famina…ma è quasi l’una…argh… (ho fatto la ricetta dei tuoi muffin….deliziosi) ciao
valeria
direi proprio che queste “palle di natale” sono senz’altro da preferire alle classiche!!!
chissà che profumino!
Ciao cara! quando entro nel tuo blog, vengo pervasa da un senso di serenità e di calma.
Mi piace moltissimo, come queste mini brioches, profumate e soffici da morire!!!!!
sante parole…!!!
Come ti capiso.
Anche io in questi giorni panifico panifico… nella speraza di un potere meteo-umorale lievitante. 🙂 ma un’idea così geniale ancora non mi era venuta!
Eh si cara mia, copierò e addobberò…
ma una variante salata???
che ne dici???
Ti capisco perfettamente. Ti ho letto volentierissimo. Anch’io avverto quest’aria nauseante di Natale sintetico.
Ciao Franci
assomigliano ai chouquettes che se trovano nel nord della Francia..o forse dappertutto adesso! quanto sembra buono!
Ma che carine! Un paio per la colazione di domani sarebbero proprio ben accette!! Un abbraccio
Che meravigliosa descrizione della tua epica impresa per cercare due semplici, tradizionalissime, palle di Natale! La tua ironia mi fa sorridere e mi solleva al pari di una bella lievitazione (che anche su di me ha effetto più che terapeutico…).
Non facendo da anni l’albero questi problemi li ho risolti 😉
Ma l’atmosfera stressante, frenetica, ossessivo-compulsiva in cui precipitano molte persone a Natale inquieta molto anche me… ma non è un periodo di festa, senza lavoro/scuola/univeresità (anche se gli esami sono a gennaio e quindi addio vacanze di Natale rilassate e riposanti)?
Ma i miei dubbi sulla frenesia natalizia forse sono dovuti anche ad una totale assenza di fede in un’entità trascendente, che mi lascia sfuggire anche la parte religiosa, e quindi autentica, della festa…
Sproloquio a parte, che belle le tue palline briosciose! Fan più festa queste che qualsiasi palla di metallo comprata in un qualsiasi supermercato, per quanto luccicante di materiale sintetico… 😉
Una curiosità, dove lo compri lo zucchero in granella? (non il posto preciso, ovviamente, vivendo noi in due città diverse… in che tipo di negozio lo trovi?)
Grazie e sempre complimenti
un abbraccio
Giulia
@ Giulia: credo che l’essenza del Natale sia quella di rinsaldare i propri legami familiari, al di là della fede religiosa l’amore è un valore a prescindere.
La frenesia delle nostre vite troppo spesso ci porta a trascurare fratelli, genitori, a volte anche i figli, il periodo natalizio a me serve a riflettere su questo ed, in qualche modo, a porvi rimedio.
La tradizione dell’albero fa parte di un rito intimo e gioioso da condividere con chi ami…
Tutto sommato non è solo consumismo se alle spalle c’è una forte spinta emotiva…
hihi!mi è piaciuto un sacco leggere la tua descrizione di un normale momento passato ai grandi magazzini..hai proprio ragione, in questo periodo nemmeno a pensarci ad uscire per comprare giusto una cosina…e che dire degli addobbi!!bah..io sono tradizionalista e l’albero mi piace verde con decorazioni rosse, dorate ed argento insomma proprio quelle di una volta!!..
complimenti per le palline di pasta Brioches..!!anche a me piacciono gli impasti lievitati, specialmente quelli dolci, mi rilassa stare lì ad aspettare che siano pronti….
ciao Morena!
Avrete capito che questo è un periodo un po’ “intenso” per la sottoscritta, dunque scusate il ritardo con cui rispondo a tutti…:
SABINA: Ti invidio il garden center con bacche rosse e candele alla cannella. Io ho rimediato dando fondo alla riserva di candele e di cannella che ho sempre in casa: le palline violette di strass se le possono pure tenere! Ciao!
AndreaOcchiNeri: L’albero con le palle e gli addobbi di famiglia, con le cose fatte a mano in casa, è la cosa più bella… perché davvero è carico di significati. E di affetto. Lievito madre defunto? Vedi, questa è la mia paura e il motivo per cui panifico ancora con quello di birra. Ciao!
Gambetto: Non buttate mai niente! Per carità… L’albero deve avere stratificazioni successive di addobbi, per poter raccontare la storia di una famiglia e ricordarci chi siamo stati. Io sono per molte e varie attualizzazioni, ma per il Natale tollero solo i nuovi personaggi dei presepi di San Gregorio Armeno. E le brioches… in effetti non si finirebbe mai di mangiarle… Ciao ragazzi!
Chiara: Il nero?!? Sono basita. Anzi: mi sento defraudata del Natale, almeno quello che piace a me. Concordo con te: tirar fuori gli addobbi di famiglia è la vera emozione del Natale, quella che ci fa aprire, con le scatole delle palline, anche la scatola più importante: quella dei ricordi. Buona notte
Gloria: che bello l’addobbo con i biscotti… non l’ho mai fatto, mi sono limitata a una casetta di Babbo Natale di frolla allo zenzero. Ma certo le palle con gli strass se le tengono… io non gliele compro di certo. A presto
may26: non ero esattamente su di giri… ero frustrata, come se mi avessero rubato l’atmosfera che desideravo. Ma mi sono rifatta presto, come vedi. Grazie per il saluto affettuoso (e in musica). A presto!
Dajana: ti capisco: il Natale è lavorare con i bambini per decorare la casa, non limitarsi ad andare a comprare qualche cosa. E il Natale è una mamma che impasta: anche se la cucina non è più la stessa. Il tuo è un pensiero bellissimo, pieno d’affetto. Ti abbraccio
Lauretta and Mary: non direi proprio che il negozio fosse chic, almeno a giudicare dagli addobbi (per alberi e per signore) che vi erano esposti… ma io sono evidentemente di gusti un po’ difficili. Conforta invece sapere che qualcuno, più fortunato di me, può comprare delle normali pallette… Gli alberi di Natale non sono in via di estinzione. Ciao ragazze!
kristel: Non mi dire che i lievitati ti danno sui nervi… non lo potrei sopportare. Babbo Natale che balla al palo? Non vorrei che avessi dato l’idea a qualcuno… bisogna stare accorti di questi tempi… Ciao!
raffy: grazie!
Simo: anche io odio la frenesia da shopping natalizio e non ero in un centro commerciale. Ma mi hanno ugualmente ridotto a farmi le palline di brioche! Grazie e ciao
Babuska: ti dirò… all’albero finto mi ero convertita anche io per qualche anno, Poi, da un po’, rimedio con rami veri tagliati dagli alberi della mia campagna: ci metto le lucine piccole e li metto alle finestre. Ed è subito Natale… Ciao! e grazie…
luly: Certo che faremo da soli! E infatti passo nottate a fare ghirlande, addobbare rami veri, comporre vassoi di vecchie palline di vetro di famiglia… ogni anno qualcosa in più, senza perdere nulla dei Natali precedenti. Ciao!
Ale: che bello: starsene a casa con l’influenza e fare l’albero! E che bello l’albero con le palline vecchie… quanto alle mie, te ne offrirei volentieri, in versione addobbo e finger food natalizio. CIao!
Alem: Impastare per dimenticare… ma a volte anche per ricordare: a me favorisce la concentrazione. Le palline? Anche io ne ho di generazioni precedenti, bellissime, che conservo come oracoli: sono la magia del mio Natale… Buonanotte
Clementina: un albero di Natale “deve” essere personalizzato: altrimenti non ha significato, diventa una cosa che si compra, senza anima… o no? A presto
Barbara: vedi, io certa bolgia la evito accuratamente, ma quel pomeriggio volevo completare le decorazioni, ecco tutto. Mai più! Al massimo farò una capatina in Olanda… almeno lì si trovano le palle che mi piacciono. A presto
Federica: senti, io penso che sia sempre meglio prenderla con filosofia e, possibilmente, anche con un po’ di buonumore. Certo, se mi vendessero anche delle palline di vetro decenti… Buonanotte
Gaia: una perfetta teorica della terapia mediante lievitazione… Complimenti!
tartina: se quelle di vetro fossero del colore giusto… peccato che esistono solo violette, nere, fucsia o… piumate! A presto
Virò: bella idea! Ma nulla in confronto alla tenerezza dell’albero con le calzine colorate… quello sì che sarà stato un vero Natale! Ciao
Saretta: anche tu ti consoli panificando? Bene, è confortante sapere di non essere soli… Ciao!
dolceamara: grazie di cuore Lisa, sei molto gentile. A presto
manu e silvia: e invece sono vere, verissime… Ciao ragazze
Cristina: in effetti erano buone: finite in un pomeriggio! A presto
Valentina: mi piace la creatività applicata all’albero di Natale. Facci sapere come ti è riuscito (magari una fotina, un post…). Restiamo in attesa…
Federica: grazie…
Anonimo: non riesco a comprendere il nesso… anche perché spererei di non fartene comprare di merendine, dandoti qualche spunto per farti in casa i dolci! Posto che qualche merendina al cioccolato – ogni tanto – me la mangio anch’io…
chabb: grazie! Anche tu appassionata di lievitati? Io li trovo irresistibili… persino d’estate! A presto
Isafragola: Se hai bisogno di supporto per fare dei panini: sono qui. E’ sempre un piacere. Ed è di gran lunga migliore di un giro in cerca di introvabili palline di vetro argentate. A presto!
Eka: Grazie! In realtà mi piacciono così tanto i lievitati, che ogni scusa è buona per accendere il forno… Ciao
La Gaia Celiaca: se fosse possibile… A presto
kemikonti: in effetti si presterebbero molto bene: immagina la colazione del giorno di Natale con una briochina come segnaposto… se vuoi, puoi prepararle in anticipo e surgelarle (nel caso, cuocile un minutino in meno, così le puoi riscaldare senza farle indurire). Ciao!
Fra: il tuo albero è del genere che preferisco: di quelli che raccontano una storia di famiglia, ricchi di ricordi. Bello… A presto!
Ago: brava… penso che sia proprio così: il lievitato ha bisogno di lentezza, e così ci costringe a calmarci… anche dopo un paio d’ore di follia collettiva! A presto
rebecca: purtroppo siamo già a questi livelli di psicosi da acquisto. D’altronde le vetrine espongono addobbi natalizi da almeno tre settimane… Meglio darsi alle infornate… Buonanotte
tappano: concordo. Ma ci siamo per caso conosciuti qualche giorno fa? Ho capito bene?
miciapallina: beh, con tutti i tuoi gatti l’albero sarebbe veramente a rischio… Lievitoterapia? Fa miracoli. Pensa che il tuo micio corre altrove… A presto
Danda: hai ragionissima: è tutto artificiale… Ma possiamo sempre ricorrere agli addobbi home-made, belli soprattutto da preparare perché magari li facciamo in compagnia e… riscaldano il cuore. Fatti passare il mal di denti, che devo postare altri dolci! Buonanotte
morganaeio: la prova-pantofole non me la perderei per nulla al mondo… e sono certa che chi ti copia lo troveresti di sicuro! Grazie di cuore per le tue belle parole e per avermi fatto sapere che ti ho ricordato delle persone a te care… Buonanotte
ele: che piacere quando apprendo di spargere un po’ di buonumore… E poi mi immedesimo: anche io avevo un fidanzato che partiva (e se non lo faceva lui partivo io). E adesso, quando ci incavoliamo, ci aiuta il ricordo delle separazioni forzate degli anni addietro… molti anni addietro… Ciao! E non essere triste
Ariel: fa venire il mal di testa e un sacco di altre brutte cose (per esempio pensieri su cosa e come consumiamo…). Ma siccome è Natale… sforziamoci di essere buoni! Sono contenta che i miei muffins ti siano riusciti bene, e ti ringrazio per avermelo fatto sapere: ci tengo sempre a sapere come funzionano le mie ricette fatte dagli altri. A presto!
Paola: palle di Natale un po’ sui generis, ma buone assai… Ciao
stefi: mi fa piacere spandere calma e serenità… anche quando racconto di situazioni tutt’altro che calme e serene! A presto
pyondi: a leggere questi commenti si direbbe che questo è un paese di fornai… e non della domenica, ma di tutti i giorni! La terapia del lievito fa miracoli, ne ho conferme quotidiane. E che miracoli, se riesce a farmi smaltire le furie da contatto ravvicinato con i fans dello shopping compulsivo! Una variante salata, tu dici? Ne penso tutto il bene possibile. Alla ricotta con le noci (meravigliose), oppure gorgonzola e uvetta… oppure quel che vuoi tu, e nel caso mi farebbe un gran piacere sapere cosa ne esce.
PS: un gran piacere l’altro giorno… peccato non sapessi chi eri!
Franci dolce casa: Il Natale sintetico è prima di tutto dentro di noi, nelle nostre teste e nei nostri cuori. Non ci vuol molto ad essere diversi, coltivando il piacere di un’atmosfera più intima, familiare, non consumistica. Dipende da noi: con o senza palline di vetro argentate. Buonanotte
lauresophie: hai ragione, sai che non ci avevo pensato? Ma l’impasto secondo te è lo stesso? Quelli non sono fatti di pasta choux?
Maurina: puoi sempre prepararle in anticipo e surgelarle: si scongelano in pochi minuti, sono così piccole! Ciao
Giulia dans le noir: cara Giulia, il tuo commento merita una risposta articolata. L’atmosfera natalizia ossessivo-compulsiva trovo che sia indotta al mero scopo di farci consumare di più, possibilmente brutta paccottiglia da quattro soldi che dovrebbe apparirci indispensabile per sentirci felici e possibilmente più buoni. Dunque non c’entra un bel niente con la fede e il sentimento religioso che dovrebbe essere il vero motivo della festa. Neanche io beneficio del dono della fede (almeno di quella “inquadrata” in maniera ortodossa), ma ciò non toglie che sia in grado di apprezzare un’atmosfera e di declinare a modo mio questo periodo di festa. Per me il Natale è l’occasione per ritrovarsi in famiglia, per stare più tempo insieme, per volersi bene e dirselo, per addobbare la casa a modo mio (e non comprando certe porcherie), per cucinare per e con i miei cari. Voglio dire che il consumismo sfrenato non è l’unica alternativa al Natale vissuto con fede. Ci può essere anche una terza via: quella dell’amore tout court, che è di tutti gli esseri umani.
Buonanotte Giulia
PS: granella di zucchero, al supermercato, reparto lieviti, farine, maizena, vanillina, etc, marca Paneangeli
Virò: … non credo ai miei occhi: ho appena scritto a Giulia le stesse tue cose. Il Natale è per me una festa d’amore, per tutta la famiglia. Mi fa piacere che anche tu la pensi così. Buonanotte e a presto
Morena: eccone un’altra che si rilassa a veder lievitare gli impasti… e che si ostina a preferire l’albero tradizionale, senza i megastrass violetti! A presto
Ciao Sabrine! ce bello il tuo blog, che belle le tue parole… parole proprio “vere”. Mi ha fatto piacere scoprirti. Riguardo il Natale, hai ragione… pensa che ho visto addirittura un alvero lillè capovolto!!! Ad ogni modo, penso che il Natale in famiglia ce lo costruiamo noi e devo dire che anch’io amo i natali “tradizionali” e non vado dietro queste mode scintillanti!
A presto
Patricia
Scusa gli errori, oggi sono rintronata!!!
Patricia: l’albero capovolto? Un sovvertimento dell’ordine naturale delle cose… natalizie! L’avevo già visto un paio d’anni fa: nero. Non aggiungo altro. Costruiamoci il “nostro” Natale, che è meglio… Benvenuta qui. A presto!
Ciao Sabrine,
quanto è vero quello che scrivi, purtroppo il giro si vedono solo alberi che vanno di moda, a scapito del buon gusto, condivido in pieno il tuo pensiero di costruirici il nostro Natale.
Oggi mi sono cimentata in una tua ricetta, il pane sofficie alla zucca e gorgonzola, buonissimo e particolare, ti ringrazio veramente tanto per aver condiviso questa ricetta e di aver avuto modo si sperimentarla.
Se ti va, passa da me,
ciao e buona giornata,
Amalia
Amalia: cara Amalia, grazie per avermi resa partecipe del tuo esperimento con il pane soffice alla zucca e gorgonzola: mi fa sempre un gran piacere sapere che le mie ricette funzionano a dovere anche nelle cucine degli altri! Adesso aspetto il resoconto della tua prossima infornata (magari queste brioches?…). A presto
sembrano buonissime comlimenti davvero!! sei gia nella lista dei miei preferiti!! passa a trovarmi!!
l’ho appena creato.. ciao ciao buon lavoro!!
http://mozzarelleincarrozza.blogspot.com/
Alice (Mozza)
Mozza in carrozza: Grazie! E benvenuta qui. A presto
@Sabrine, ogni tanto faccio capolino per trovare qualche spunto! Vorrei sapere quante briochine escono con gli ingredienti indicati.
Grazie, Lara
Anonimo (Lara): O mamma mia… questa è una domandona! A tanti mesi di distanza… ma vediamo: erano piccoline, ne erano venute tante. Secondo me una trentina circa… ma non saprei essere più precisa. Diciamo tra 25 e 40. Ma tutto dipende da quanto le fai grandi… Mi spiace di non riuscire ad essere più precisa e scrivimi pure se hai bisogno di altre informazioni. Buona infornata! E poi facci sapere come è andata…