Irish Soda Bread: come sfornare pane fresco in meno di un’ora
Volete dire agli amici a cena: “Questo pane l’ho fatto io!”, ma non sapete da dove cominciare? Avete voglia di entrare nel magico mondo della panificazione casalinga (sappiatelo: dà dipendenza…) ma non siete ancora pronti per lievitazioni dai tempi biblici e paste madri?. Accettate un consiglio: iniziate da qui. Una ricetta di pane fatto in casa facilissima e praticamente infallibile!
Dopo aver postato la ricetta della variante, ora riesco finalmente a pubblicare quella base (per la quale mancava solo una foto… e c’è voluto più tempo per la foto che per fare il pane, ma questa è un’altra storia…).
Tipico pane di origine irlandese, l’Irish Soda Bread utilizza il bicarbonato di sodio come agente lievitante (dunque un lievito chimico al posto del lievito di birra o del lievito naturale, biologici). Poiché il bicarbonato reagisce a contatto con gli acidi, occorre che all’impasto venga aggiunto dello yogurt, che contiene per l’appunto acido lattico.
La ricetta originale della mia amica Brenda prevede l’uso del latticello (il sottoprodotto della trasformazione in burro della panna), che da noi è praticamente introvabile. Se non siete dei puristi lo yogurt va benissimo; se poi siete dei temerari e volete tentare una versione ancor meno ortodossa, potete usare del latte appena intiepidito al quale aggiungerete il succo di un limone (va lasciato riposare 10-15 minuti prima di utilizzarlo).
Di consistenza compatta, con un lieve retrogusto acidulo, questo pane va benissimo con burro e marmellata, accompagnato a zuppe di verdura e cereali, con i salumi. E in ogni caso vale la pena di sperimentarlo, se non altro perché si riesce a portarlo in tavola in meno di un’ora!
Una sola avvertenza. Esiste una “Society for the preservation of Irish Soda Bread”, che non vi lascerebbe mai passare l’uso di ingredienti che non siano farina, bicarbonato, sale e latticello: sappiatelo, nel caso intendeste propinarlo ad ospiti irlandesi di rigida osservanza culinaria…
Saluti e baci (vagamente Irlandesi),
S.
IRISH SODA BREAD
INGREDIENTI
farina bianca 00: 200 gr
farina integrale: 200 gr
fiocchi d’avena: 100 gr
yogurt magro naturale: 250 gr
latte: 250 ml
zucchero di canna: due cucchiai
bicarbonato: 2 cucchiaini
sale fino: 1 cucchiaino raso
Accendete il forno a 180° e foderate con carta forno uno stampo rettangolare da cake (il mio è quello classico da 25 x 10 cm).
Mettete in una ciotola le farine (meglio se setacciate la bianca), i fiocchi d’avena, lo zucchero, il sale e il bicarbonato setacciato e mescolate benissimo, cercando di incorporare più aria possibile con movimenti ampi.
Diluite lo yogurt con il latte e versatelo nella ciotola con gli ingredienti “asciutti”.
Mescolate con un cucchiaio, con movimenti dal basso verso l’alto che serviranno ad incamerare più aria possibile; è bene non lavorare troppo a lungo (perché il bicarbonato inizia ad agire appena entra in contatto con lo yogurt), basta che la farina sia bene incorporata nell’impasto, che dev’essere appiccicoso ma non troppo molle (tanto per intenderci: più sodo di quello di una torta, più molle di quello del pane).
Rovesciate l’impasto nello stampo e livellatelo senza troppa precisione; con un coltello fate un’incisione nel senso della lunghezza e infornate.
Cuocete per 30 minuti con lo stampo e 10 minuti senza (traduzione per figli adolescenti in casa senza genitori: estraete il pane dal forno e, aiutandovi con guanto e presine, toglietelo dallo stampo e rimettetelo in forno per altri 10 minuti).
Sfornatelo, lasciatelo intiepidire 5 minuti e servitelo ancora caldo. E’ buono anche il giorno dopo (migliore se passato un minutino a fette in forno).
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Varianti
Una volta compresa la tecnica e le ragioni del mix di ingredienti (dunque ripassatevi la tiritera su bicarbonato-acido lattico-lievitazione istantanea), potete sperimentare le varianti che preferite, tenendo a mente che le proporzioni sono:
– 500 gr di farine
– 500 ml di liquidi, di cui almeno 125 di yogurt
– 2 cucchiaini di bicarbonato e 1 di sale
Le farine migliori…
Per questo tipo di lievitazione sono quelle a basso tenore di glutine (perfetta quella bianca 00 che si usa per le torte).
… e infine un ripassino sul metodo:
Accendere il forno a 180° e foderare lo stampo con carta forno
1. mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti “asciutti” setacciando sempre il bicarbonato (e se possibile anche la farina bianca)
2. miscelare i liquidi e aggiungerli alle farine
3. mescolare velocemente, mettere nello stampo e infornare
4. cuocere 30 minuti nello stampo e altri 10 minuti senza.
A questo punto… non avete più scuse per non provarlo!
Ingredienti: bicarbonato • farina bianca 0 e 00 • farina integrale • fiocchi d'avena • latte • yogurt e yogurt greco • zucchero di canna
Questo pane è bellissimo: il metodo per realizzarlo è quello che si usa per i muffins, troppo bello!
L’unica “pecca” è che io amo moltissimo i pani a lievitazioni lunghe e il lievito madre, quindi un pane così veloce mi lascia un po’ perplessa. Detto ciò, alla prima occasione voglio proprio provarlo: non fosse altro che per la sua bellezza! E poi, potrei giusto giusto restare senza pane per colazione e ritrovarmi con un’insana voglia di pane, burro e marmellata da soddisfare a breve giro di posta…;)
Dimenticavo una domanda: se uso il latticello, sostituisco in toto nel peso yogurt e latte, usando 500 di latticello? Oppure devo mantenere 125 ml di yogurt e i restanti 375 di latticello? Come mi regolo?
io già sono dipendente della panificazione!! è stato un piacere conoscerti!! un’amica delle Marche mi fa troppo felice!!! ti aggiungo nel mio blog rol così si seguo sempre!!!questo pane mi mancava lo proverò sicuramente!!! bacioni e buona giornata!!!!
Pupina, hai compreso perfettamente qual è l’utilizzo di questo pane, diverso per sapore e consistenza da quelli ottenuti con lievitazioni lunghe. Diciamo che è un pane “nordico”, che funziona molto bene in abbinamento con alcuni cibi e un po’ meno con altri (per esempio, secondo me carni, pesci e sughi vari richiedono pani a lievitazione “classica”).
A grandi linee, se consideri l’area di diffusione del latticello (Stati Uniti e Nord Europa) puoi avere una mappa dei piatti con i quali l’Irish Soda Bread va d’amore e d’accordo…
Diciamo poi che il suo sex appeal è accresciuto dall’esigua quantità di tempo che richiede, per cui: è perfetto a colazione la domenica, quando si hanno ospiti all’ultimo minuto o se ti arrivano 10 bambini (o 2 adolescenti…) a merenda.
Quanto all’uso del latticello, se lo trovi devi sostituirlo in toto ai liquidi, quindi 500 ml e niente latte né yogurt. A scanso di sorprese, ti confesso però che io il latticello l’ho solo visto usare (nel Kent dalla mia amica Brenda): a casa mia uso sempre e solo latte e yogurt.
Dunque, se trovi il latticello e ci provi… fammi sapere!!
Grazie di cuore per i tuoi commenti e per essere divenuta uno dei miei sostenitori. A presto e buona giornata
Ciao Katty, grazie di cuore per il tuo commento così gentile e per essere divenuta uno dei miei sostenitori.
Ci sono momenti, di questa mia nuova avventura internettiana, in cui mi sembra di essere sola come la particella di sodio della pubblicità dell’acqua minerale… poi invece, mi sveglio una mattina e trovo un paio di messaggi di colleghe (brave) che mi stimolano allo scambio e al confronto. E mi accorgo che è questo il bello della vita da blogger…
Buona giornata e… fammi sapere come va l’esperimento Irish Soda Bread in versione marchigiana! A presto
Ciao 🙂 Grazie della visita nel mio blog. Sono andata a leggere il tuo profilo e dallo stile in cui è scritto mi sei subito piaciuta, si vede che sei una persona originale e nient’affatto scontata, sono sicura che avrò molto da imparare qui. Il tuo spazio è veramente interessante e curato, tu dici di non essere una fotografa ma trovo i tuoi scatti assolutamente gradevoli ed esplicativi! Insomma, sarà un piacere per me continuare ed approfondire la tua conoscenza, se vorrai 🙂 A presto e…quel pane è fantastico!!!
Interessantissimo (non solo per la rapidità ;-), inoltre sono dipendente sia dalla panificazione che dal latticello quindi… Mi piace la foto con colori ‘panosi’! Buona giornata
Cara Arietta, grazie! Per il commento e per essere divenuta uno dei miei sostenitori.
Quanto alle foto, ciò che ho scritto nel mio profilo è – ahimé! – tragicamente vero. Nel senso che la mia macchinetta digitale, del cui funzionamento ho appreso (a prezzo di estenuanti letture del manuale) solo di recente per intraprendere questa internettiana avventura, non è ancora in sintonia con me… o – assai più probabile – io con lei.
Non ho mai fatto foto in vita mia (e non amo neppure farmi fotografare…) e sto faticosamente arrivando ad apprezzare il genere… insomma la voglia e le idee ci sarebbero pure (per esempio, un po’ di atmosfera mi piace sempre a tavola e quando presento un piatto), ma è la tecnica che manca!!
Comunque un sincero grazie per l’apprezamento che mi è di stimolo. A presto
Giornata da segnare nel libro d’oro del blog, oggi!
Un sacco di commenti, addirittura apprezzamenti per la foto (!?!).. tutto molto “rinfrancante”!
Dada, grazie per la visita. Vedo dal tuo blog che di “aubergine addicted” è pieno il mondo! A presto e buona giornata
che bello !!! e chissa’ che buono …
Beh, se sei arrivata in fondo a questo post di questo pane sai già tutto… non ti resta che provarlo! A presto
Sabrine, nemmeno a farlo apposta, oggi ero in Svizzera da mamma e ho trovato il latticello. Ho trovato però solo quello aromatizzato a lamponi uno e fragola l’altro, ed ho passato. Comunque a questo punto non escludo di riuscire a trovarlo, uno dei prossimi giorni.
Se lo trovo lo compro sicuramente e sarà destinato espressamente al tuo splendido pane! 🙂
Splendido, così mi fai sapere! E magari nel frattempo puoi “esercitarti” con latte e yogurt… così ci prendi la mano!!
Salve, curiosando sul tuo bellissimo blog sono rimasta affacinata da questo pane.. buono e veloce.. Ho provato a farlo e grazie ai tuoi preziosi consigli devo dire che è riuscito bello e buono :o) Ho solo un piccolo dubbio… il giorno dopo si sentiva molto il sapore del bicarbonato… mi domandavo se posso sostituirlo con del semplice lievito istantaneo.. ?
Questa pagnotta sprint ha una gran bella faccia. Ecco, questa te la copio subito, poi anch’io esploro con calma. Ricambio i complimenti. Ciao. Kat
Anonimo: mi scuso per la risposta tardiva, ma vedo il tuo commento solo ora. Sapore di bicarbonato: 1. non ne avrai messo troppo? e poi 2. questo pane è migliore se mangiato subito, o il giorno dopo se riscaldato un po’. Quanto al normale lievito per torte (salate) non saprei, non l’ho mai usato. Mi viene da pensare che potrebbe renderlo troppo soffice (e questo è un pane che deve essere un po’ rustico come consistenza), ma puoi provare e poi farci sapere! Grazie per il commento (e scusami ancora per la risposta fuori tempo massimo): Buona panificazione, a presto
Grazie! A presto
ci hai proprio inzertato con questo col tuo consiglio, il magico mondo della panificazione mi attira tantissimo, il pane fatto in casa mi sa sempre di qualcosa di alchemico… dai che stacco il tupilotto e ci provo.
Isafragola: c’inzertai? Bono, bono….
Fatto stasera! E’ davvero velocissimo: ho iniziato alle 18:30 con il tupilotto alle calcagna e ce lo siamo gustati per cena. Il sapore è particolare ma gradevole. Il mio unico dubbio era la cottura. Con il forno ventilato tengo la stessa temperatura? Di solito devo abbassare di 20 gradi e avevo il dubbio che non fosse cotto. Ma forse è morbido perchè deve essere cosi? Ultima domanda, mia curiosità: perchè si fa una cottura finale senza lo stampo? Dubbi da principiante…
Isafragola: grazie per avermi fatto sapere del risultato. Mi dispiacerebbe molto sapere di aver passato delle ricette che complicano la vita alla gente, anziché semplificargliela…
TEMPI E TEMPERATURA DI COTTURA: io ho un forno a gas e quanto ho scritto è ciò che funziona bene qui da me. Come sai, ogni forno è diverso (e sennò che gusto ci sarebbe? a copiare e basta son bravi tutti…), ma ti direi di non abbassare troppo la temperatura, sennò rischi di dover prolungare i tempi con il risultato di seccare troppo il pane. Dunque io starei sui 180° e 40 minuti di cottura, ma la prova finale devi farla tu: quado arrivi a metà della forma il pane deve essere cotto anche all’interno (niente buchi neri con impasto molliccio, tanto per intenderci).
COTTURA FINALE SENZA STAMPO: serve a colorire e formare un po’ di crosta anche ai lati, che altrimenti resterebbero più molli e troppo diversi dalla superficie superiore (insomma, se lo si lascia solo nello stampo si rischia l'”effetto torta”, mentre a noi serve un pane…)
SAPORE: devo aver scritto da qualche parte (comincio ad avere un leggero disorientamento…) che questo è un pane dal gusto “nordico”, con un profumo particolare conferito dallo yogurt. Va bene con certi abbinamenti (dolci e salati), non con tutto: io non cim mangerei il sugo della pizzaiola, tanto per capirci… Però ha il pregio – grandissimo – di essere ultra-semplice e ultra-rapido: non glipossiamo chiedere molto di più….
Un bacio al tupilotto,
Sabrine
Grazie della dettagliata risposta! Sul forno proverò come mi hai suggerito, ma in effetti una volta freddo era cotto al giusto. E il giorno dopo è ancora buono. Volevo tenerne un po’ per sperimentare se domani è ancora buono ma non c’è stato verso. Mi ricorda molto il sapore del brezel. Il tupilotto ringrazia e ricambia!
mi ero persa questa ricetta, a cui sono arrivata dal pigro soda bread alle mele.
la proverò molto presto, perché secondo me viene benissimo con le “mie” farine che sono così povere di glutine… da non averne nemmeno un grammo 🙂
empiricamente mi sono accorta, sperimentando, che latticello (o yogurth) e fatine senza glutine era un ottimo connubio.
leggi qua leggi là e scopri che anche altri sono giunti alla stessa conclusione. son soddisfazioni!
questo per dire che il tuo soda bread mi attrae moltissimo. questo e pure quello con le mele…
grazie!
isafragola: scusami, mi accorgo solo ora di questo tuo messaggio… ovviamente sono fuori tempo massimo, ma non mi perdo l’occasione per salutarti. Ciao!
La Gaia Celiaca: E’ una soddisfazione per me sapere che ci sono persone che possono in qualche modo beneficiare di questo mio “temerario esercizio di tastiera e di fornelli”… E se posso dirti, nel tuo caso sono ancora più felice. Non saprei dirti la ragione di ciò che mi scrivi circa latticello/yogurt e farine senza glutine. Ma mi verrebbe da dire che questo genere di pane, che usa il bicarbonato al posto del lievito di birra, può lievitare anche senza glutine. O meglio: farine senza glutine possono lievitare bene anche senza lievito di birra. Mi stai facendo appassionare all’argomento, di cui – e mi spiace davvero – non so praticamente nulla. Sarà l’occasione per apprendere. Ciao, e grazie! A presto
Carissima, mi ha detto Sara (Meringhe) della tua volontà di istituire una sezione di raccolta di tutte le tue ricette provate dalle lettrici del tuo blog e ho pensato ti avrebbe fatto piacere vedere questo: http://muffinscookiesealtripasticci.blogspot.com/2010/02/kefir-irish-soda-bread_18.html
Grazie mille della ricetta e della tua deliziosa compagnia,
A.
Alessia: Cara Alessia
grazie per la segnalazione, che mi ha consentito di includerti in un elenco al quale tengo tanto: quello di tutti gli “amici di penna e di fornelli” che hanno postato mie ricette. Adesso ci sei anche tu. Grazie!
con i miei tempi, l’ho fatto!
http://lagaiaceliaca.blogspot.com/2010/05/irish-soda-bread-in-purezza-senza.html
credo di poter fare di meglio, nel senso che non mettendoci né semi né fiocchi era un po’ scipito, però da rifare assolutamente.
e poi, come ti dicevo sopra, la lievitazione è andata benissimo.
grazie del suggerimento!
La Gaia celiaca: Cara Gaia, certo i fiocchi d’avena aggiungono quel non so che che ci vuole in questo pane… però sappi che ci puoi mettere per esempio dei semi (tutti quelli che vuoi) e puoi usare farine diverse. Se usi farine povere di glutine il risultato non cambia, dato che qui si utilizza un lievito chimico e non biologico: ecco perché suggerisco di usare le farine per torte e non quelle specifiche per pane (in genere rinforzate in vista di una lievitazione con lievito madre o di birra). E’ tutto. Anzi, no: complimenti! Sono davvero felice quando qualcuno mi aiuta a rendere “gluten free” una mia ricetta!
A presto
In effetti non ho più scuse per rimandare la preparazione dell’irish soda bread, che da mesi mi perseguita online tentandomi con la sua crosticina invitante 🙂
Grazie di questo “promemoria” 🙂
Jasmine: Credimi: è una bella persecuzione, quella dell’Irish Soda Bread… e se vuoi un consiglio: lasciati tentare! Rischi pochissimo, perché si fa in un attimo e viene sempre bene. Ciao!
Arghh! Questa è la seconda volta che lo provo ma i 40 minuti di cottura (30 con lo stampo+10 senza) non bastano…Ci metto un’ora in tutto, anche alzando un po’ la temperatura (da 180 a 200 gradi). Dici che sbaglio qualcosa? Il fatto è che a me sembra sempre un po’ “umidiccio” e lo lascio in forno ancora un po’.
Il risultato finale, in ogni caso, è ottimo.
Grazie per questa bella ricetta.
Mari
Mari: Cara Mari, come ho scritto nella mia risposta ad Isafragola, che aveva il tuo stesso problema, ogni forno è diverso e pur tenendo presenti le indicazioni (che si riferiscono a quanto avviene con il mio forno) bisogna sempre sperimentare. Il Soda Bread ha una consistenza particolare (non è come quella del pane con lievito bologico) ed è un po’ umido all’interno, ma non nel senso che non è ben cotto! E la crosta si deve presentare croccante (nel senso che fa proprio “crunch!” sotto i denti…). Per cui: magari alza ancora un po’ il forno, ma non esagerare oltre con i tempi di cottura, perché altrimenti il pane potrebbe risultare duro. Infine, domandona: ma tu l’hai praticata l’incisione per tutta la lungheza del pane prima di metterlo in forno? E’ essenziale: aiuta la lievitazione, la cottura all’interno, e fa fuoriuscire l’umidità. Adesso ti saluto, e ti ringrazio per avermi fatto sapere dei tuoi esperimenti. E se hai bisogno ancora, non esitare a farti viva! Un saluto
Ciao Sabrine,
ho rifatto la ricetta svariate volte (ormai è un must del sabato) ed effettivamente il pane è un po’ umido all’interno. Come dici tu ha una consistenza particolare, mi ricorda quella del pane nero che ho mangiato in Germania.
Adesso ho fatto pace col mio forno ed ho capito quanto e a che temperatura cuocerlo.
Due curiosità: La prima è che in Germania il pane ha proprio la forma del plum cake e tutti in casa hanno una piccola affettatrice apposita per tagliarlo (se si taglia con un coltello…si rompono le fette). Per me era una gran scoperta questa affettatrice, però magari tu l’hai già vista altrove.
La seconda è che ho rifatto il pane a casa dei miei, e tra una chiacchiera e l’altra mi sono confusa ed ho sbagliato le dosi dello yogurt. Il risultato è che mettendone di più il pane è molto diverso di consistenza e sapore ma morbidissimo, anche il giorno dopo. Così è più da marmellata, però penso che ogni tanto preparerò anche la versione “sbagliata”.
Grazie mille!
Mari
Ciao,
in Trentino ho finalmente trovato il latticello e sto riuscendo a riprodurre facilmente in casa. La tua ricetta è perfetta davvero complimenti. In Irlanda mi è capitato spesso di assaggiare diverse versioni del soda bread e ne ricordo con molto piacere alcune particolarmente dolci … Secondo la tua esperienza basterebbe aumentare la quantità di zucchero di canna (aggiungendo magari del miele) ? Grazie e buon appetito 😉
Cara (… caro?) xAltro, di versioni di soda bread ne esistono tantissime! Io ne ho provate diverse, ma scopro sempre che la ricetta di Brenda (tante farine per altrettanti liquidi) è quella che funziona meglio nella mia cucina. Puoi aumentare la dose di zucchero di canna (che in effetti non è molto dolce) sottraendo magari un po’ di farina. Quanto al miele, non vedo controindicazioni: ma lo conteggerei tra i liquidi e non tra gli ingredienti asciutti… E adesso mi hai fatto venire una gran voglia di provarci, se non fosse che il mio forno fa le bizze ultimamente. Ti terrò informata e spero tu vorrai fare altrettanto. Aspetto tue notizie! A presto!
La tua ricetta è davvero la perfezione. Ho riassunto il procedimento in un video: http://youtu.be/QxaB5rrKp9M
Sono due mesi che lo preparo regolarmente … Non riesco più a farne a meno.
Infornato ora.. sono curiosissima! 🙂 Grazie!
Ciao, volevo dirti ke ho fatto questa ricetta usando la farina di segale e quell
a integrale, mio marito sta facendo la dieta a basso contenuto glicemico, è venuta
benissimo e vorrei provare a rifare mettendo nell’impasto un po di noci tritate grossolanamente, e poi anche io ho sentito l’odore x me un po gradevole del bicarbonato ma forse come hai detto tu in una risp forse ne ho messo troppo.
Ilenia:Cara Ilenia, puoi aggiungere a questa ricetta le noci che ti piacciono: cerca solo di spezzettarle a mano, senza tritarle, altrimenti diventano una poltiglia oleosa! Quanto al bicarbonato, due cucchiaini da caffé sono più che sufficienti: se vedi che il pane lievita bene, puoi diminuire appena un po’ la quantità (diciamo fino a due cucchiaini rasi…). Buona infornata e… arrivederci alla prossima ricetta!
Ti seguo da parecchio tempo ma non ho mai commentato, pur avendo provato e amato già molte delle tue ricette (tutto è cominciato con un crumble alle fragole un mattino di primavera di un paio d’anni fa, che fantastica scoperta!)
In ogni caso oggi ho provato a fare questo pane che avevo adocchiato da un po’, al posto di latte e yogurt ho usato solo 500 ml di latticello (in Svizzera si trova nei normali supermercati). Anch’io come altri ho dovuto farlo cuocere molto di più, forse è dovuto al latticello che gli dà una consistenza diversa, o forse devo solo prendere confidenza con il nuovo forno… In ogni caso non vedo l’ora di provare altre versioni e sperimentare un po’.. 🙂
Ricetta stupenda comunque, grazie mille!
Cara Alina, si può rispondere a un commento a un anno e mezzo di distanza? Lo faccio comunque, e me ne scuso, perché desidero ringraziarti e mi farebbe piacere che tu lo sapessi, se mai ripassassi di qui. Con o senza soda bread al seguito… Quanto ai tempi di cottura, ogni forno è diverso e dunque vanno sempre considerati come un’indicazione, più che come una prescrizione. Molto curiosa di sapere se le tue sperimentazioni sono avvenute con successo (hai un anno e mezzo di vantaggio da recuperare, quindi puoi farmelo sapere con comodo…), ti saluto. Un abbraccio!
Ciao ho appena sfornato il tuo pane, bellissimo e buonissimo!
Domandina: ma se io non mettessi lo zucchero?
Cara Patrizia, con imperdonabile ritardo rispondo alla tua domanda tecnica: se ometti lo zucchero… non succede niente! Semplicemente il pane resta un po’ più acido (del resto c’è tanto yogurt…). Ma due cucchiai di zucchero sono pochini, il pane non è dolce. Però come sempre in cucina… via libera alla creatività e alle cose che ci piacciono! Un caro saluto e arrivederci alla prossima ricetta!
Gentile Sabrine,grazie per la ricetta del soda bread.Lo considero un dono perché fare il pane,in qualsiasi forma è per me un piccolo miracolo.A causa di varie intolleranze ho dovuto cambiare e rifare le ricette di casa.Navigo tra i vari blog alla ricerca di nuovi spunti.Il suo blog mi ha incuriosito per il modo romanzato di proporre le ricette.Oggi ho fatto questo pane con la farina di avena,la semola,lo zucchero semolato e devo dire che mentre giravo il cucchiaio ho pensato dal profumo e dalla consistenza:è pane!!! Uscito umido dal forno dopo un paio di ore era “perfetto”.Il mio palato fine è mio marito,molto esigente e per niente propenso a risparmiare critiche:non ha detto nulla .Ha mangiato il sugo di pomodoro a scarpetta.Io mangiavo lattuga e tonno sott’olio(fatto in settimana da me):spettacolare!!E’stato gratificante e delizioso mangiarlo.A presto..Lorenza