Hummus no-problem
Sono da sempre un tipo da vigilia. Non nel senso di dieta penitenziale e di astinenze varie (che anzi mi intristiscono). Ma perché amo l’attesa: l’animo sospeso prima dell’evento.
Da bambina guardavo il pacco sotto l’albero, lo studiavo a lungo per il piacere di intuirne il contenuto e solo dopo lo aprivo. Poi mi guardavo la scatola e mi leggevo le istruzioni (fu così che appresi i nomi delle materie plastiche e mi appassionai a questo genere letterario). Quando finalmente arrivavo al regalo, mi saltava subito all’occhio qualche difettuccio di fabbricazione o comunque qualcosa di lievemente sgradevole che mi faceva quasi rimpiangere le fasi precedenti (un cicciobello dalle gote che puzzavano di gomma funestò un intero complenno).
In famiglia mi consideravano un tipo un po’ sui generis, sbadata per molte cose e fin troppo attenta per pochissime altre. Mi veniva difficile pedalare, sicché odiavo le biciclette e pure mio fratello che ci sapeva andare. In compenso mi portavo nella vasca da bagno i tomi dell’enciclopedia e siccome la regola era che bisognava uscirne appena l’acqua si fosse raffreddata, bluffavo aprendo a fasi alterne il tappo e il rubinetto dell’acqua calda.
Negli anni, al cliché della bambina diligente si è sostituito quello della rompiscatole tout court, che inutilmente tento di farmi perdonare assolvendo al ruolo di scrivano di casa e leggendo libretti d’istruzioni conto terzi. Ho scritto lettere di ringraziamento e di protesta, biglietti di condoglianze, partecipazioni di nozze e decine di temi su commissione; e chiunque abbia acquistato un frullatore o un armadio dell’Ikea si è rivolto a me, certo di trovare il rassicurante conforto derivante dalla (mia) lettura del noioso librettino.
Questa personalissima fenomenologia – con la quale vi ho già tediato a lungo, e me ne scuso – ha dei risvolti anche sul versante culinario: mi piace piluccare qualcosa, indugiando nell’attesa dei piatti forti, prima di sedermi a tavola. Se poi ho gente a cena, preparo i piatti principali in anticipo e mi riservo un paio d’ore di leggerezza creativa per sperimentare cose nuove.
Il mio modus operandi ha la capacità di inquietare oltremodo mio marito. Il quale, essendo un pianificatore di lungo periodo, viene attanagliato dall’angoscia quando si tratta di ragionare sul brevissimo. Così capita che a mezz’ora dall’arrivo degli ospiti lui vaghi per la casa sconsolato, appalesandosi in cucina a regolari intervalli di cinque minuti per la domanda di rito: “Si può sapere cosa c’è per antipasto? E che vino devo aprire?”, con un tono di voce che tradisce il progressivo cedimento alla disperazione. Anche la mia risposta è di rito: “Una roba con delle prugne e il gorgonzola, poi forse una con le noci e l’erba cipollina, poi se esce bene dal forno una cosa con dei formaggi, e se vedo che funziona anche quella specie di tartufi in freezer…”
Per fortuna mezz’ora passa in fretta, qualcosa riesce qualcosa no, ma in ogni caso chi arriva si ritrova con un bicchiere in mano e un mezzo tavolo di intrugli da spalmare, polpettine misteriose, tartine-sorpresa, frutta secca e formaggi in miscugli a geometria variabile.
Questa è una delle poche ricette rimaste uguali negli anni, perché riesce sempre bene e si prepara in anticipo. Appartiene alla categoria “spalmabili” quindi richiede un supporto adatto: pane o verdure, fate voi. Io ho già i miei problemi: devo assolutamente ritrovare la chiave della cucina…
S.
HUMMUS NO-PROBLEM
INGREDIENTI
ceci lessati: 230 gr (è il peso sgocciolato di una lattina)
semi di sesamo: 4 cucchiai
limone: 1 e 1/2
aglio: uno spicchio (più uno per decorare)
olio extra vergine di oliva: 3 cucchiai
sale e pepe macinato fresco
Scolate i ceci, sciacquateli e metteteli nel bicchierone del minipimer. Copriteli a filo di acqua bollente e fateli riposare per una decina di minuti.
Nel frattempo fate tostare i semi di sesamo a fuoco medio in una padella antiaderente: quando vedete che iniziano a saltare (sì, fanno proprio dei salti da mini-grilli…) spegnete e fateli raffreddare.
Versateli nel contenitore con i ceci e aggiungete il succo di un limone e mezzo, uno spicchio d’aglio passato allo schiaccia-aglio, due cucchiai d’olio, un generoso pizzico di sale e una generosissima macinata di pepe. Lavorate il tutto fino ad ottenere una crema densa e omogenea: se il composto dovesse risultare troppo pastoso, aggiungete qualche cucchiaio d’acqua (uno alla volta). Regolate di sale e pepe.
Al momento di servirlo, mettete l’hummus in una ciotola e guarnitelo con un cucchiaio d’olio e uno spicchio d’aglio tostato
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Se non è tahina è sesamo tostato…
Questa è una versione di hummus un po’ eterodossa, nel senso che manca la tahina, la salsa di sesamo che rientra tra gli ingredienti canonici. Poiché un tempo non era così facile da trovare al supermercato, l’ho sostituita con i semi di sesamo tostati (che sono alla base della sua preparazione). Che dire: funziona. Ma se volete essere più ligi di me, niente vi vieta di utilizzarla: ne basteranno due cucchiai in sostituzione del sesamo.
Aglio tostato
Mettete gli spicchi in padella un minuto per lato e teneteli un po’ schiacciati con il cucchiaio di legno. Niente olio.
Ingredienti: aglio • ceci • limone • olio extravergine • pepe
Ciao, Sandrine 🙂
Ti ringrazio molto per il commento che hai lasciato nel mio blog, ma anche per questa ricetta facile di hummus.. la proverò presto!
Un abbraccio ( mi viene spontaneo)
Luisa
Carissima sabrine, l’hummus è una delle salse che faccio più spesso nella stagione autunnale e invernale,quel suo sapore deciso e particolare mi fa impazzire!!!!!!!!!
Anche io sono assolutamente una “tipa da vigilia”. Da qualsiasi vigilia… Adoro l’attesa.
E adoro follemente l’hummus! Riesco a mangiarlo a cucchiaiate… Vorrei avere un grissino da intingere nella tua ciotolina!
Buon pomeriggio.
è molto invitante…e dagl’altri commenti …deve essere buonissima…una di queste sere la provo
Che meraviglia questa ricetta a base di ceci che adoro! Le tue proposte sono davvero appetitose!
E’ stato così piacevole leggere questo post!
Mi è sembrato l’inizio di uno splendido romanzo, ho visto con nitidezza quella bambina un po’ sbadata ma indagatrice che stringe tra le manine un cicciobello puzzolente. Adorabile, davvero!!
Un abbraccio 🙂
Forse ti batto come tipo da Vigilia…sappi che non mi facevo regalare niente e dico niente a Natale per avere tutto all’Epifania. Mia madre diceva:”…ma come il giorno dopo vai a scuola, manco hai il tempo di goderteli i regali…”. Ma la mia testadura in famiglia era risaputa e quindi venivo puntalmente ‘accontentato’ 😛 Per l’Hummus probabilmente la cosa ti farà inorridire, ma io aggiungo anche qualche mandorla…che sembra innocua ma penso che una piccola differenza la faccia. Adesso mi aspetto la lapidazione ma dovevo pur dirla la mia versione (sono testadura!) :-PPP
è sempre con immenso piacere che leggo i tuoi post:)!
il tuo modo di scrivere, le cose che scrivi, mi rapisci ogni volta!
alla prossima!!
Imbastire una cena all’ultimo momento?
Si fa, si fa, eccome si fa!
La Gatteria poi è una tana/rifugio/cuccia in cui tutti sono accetti sempre, anche se arivano all’ultimo minuto e senza avvisare…
Si guarda in frigo…. si pensa…. si assembla!
Questa “cremina” te la rubo subiterrimo!
Va a fare il pari con la cremina di melanzane (Babaghanush) provata l’altra sera!
Che meraviglia!
Questa mi mancava!
nasinasi
PS
Non è una cosa mia abitudinaria l’autoreferenziazione in blog non miei (e te ne chiedo scusa in anticipo) ma se hai un minuto di tempo, in merito all’essere persone da ‘attesa’, dai uno sguardo ad un mio post ‘Crostata mediterranea’ (http://gambettonellazuppa.blogspot.com/2009/07/crostata-mediterranea-crostata-di-zia.html) così è chiaro cosa intendo io per ‘attesa’ a tavola 🙂
Adoro l’hummus con o senza tahina. ovviamente sul pane fresco è una delizia molto piu’ che su un gambo di sedano..ma il problema è che se comincio termino una pagnotta intera…)))
quanto vorrei avere tempo di stare qui a leggere tutto…giuro che una volta mi prendo un sabato mattina e mi leggo riga per riga tutti i tuoi racconti, tutto il blog. Ciao!
Yum! Che buono l’hummus!! Come merenda non sarebbe niente male 🙂 Io lo faccio con tahin e senza aglio… proverò la tua versione!
Io sono emotiva, ansiotica ed ansiogena!!
direi che i momenti prima di un evento sono, per me, da cardiopalma.
Divento irrequieta e non riuscendo a stare ferma, avanzo ed arretro, come Paperon de Paperoni intorno alla numero uno, ma l’emozione in quell’attimo sospeso è grande ed irripetibile.
Il tuo hummus è davvero squisito! e complimenti alla tua creatività, perchè io non sarei in grado di mettere in scena un così luculliano banchetto senza una tabella di marcia! e… ovviamente… è durissima resistere alla voglia di spilucchare prima delle portate!!
No io non riuscirei a studiare il regalo per cercare di capire cosa potrebbe essere!Non resisterei per la curiosità!
Anch’io però non sono in grado di resistere e non spiluccare!!!
Ottimo Hummus!
Ciao un abbraccio
Ciao! l’hummus non lo abbiamo mai fatto..ma qui tutti gli ingredienti ci piacciono..e poi, c’è una prima volta per tutto no??!
baci baci
Adoro assolutamente leggerti! mi piace scoprire quanto le persone possano essere diverse, io scrivo il menu almeno una settimana prima per non cadere nel panico il giorno in cui devono arrivare gli invitati! e cmq riesco sempre a caderci! mi piacerebbe vederti nel momento della “creazione” fa molto alchimista alle prese coi suoi esperimenti!
Mai fatta questa ricetta, da provare si. Mi aggiungo ai complimenti di chi mi ha preceduta ..è bello leggere i tuoi post, complimenti per il tutto. Ciao Alessandra.
Ma dai! Mi commenti il blog, poi arrivo qui e che ti trovo?? L’hummus, per di più senza tahina… che è il motivo per cui non lo faccio mai anche se mi piace tantissimo! Bè, stasera… Hummus! Domani le foto sul blog!
Grazie ancora,
Giulia
ciao sabrine, mi piace molto come scrivi e trovo rilassante leggerti…
interessante anche la ricetta dell’hummus, la proverò!
buona serata.
Ciao… Io non ero e non sono mai stata il tipo da vigilia, ho sempre voluto tuto al più presto (habitus mentale che peraltro non sempre si rivela positivo…). Ma come te, una volta aperto il pacco passavo lunghi minuti a leggere le istruzioni, gli “ingredienti” etc… con una stessa “fissazione” per i dettagli “sbagliati” o difettosi nel regalo 😉
Davvero interessante leggere questo tuo exscursus di abitudini, che abbracciano tutta quanta la tua persona e ogni ambito del tuo operare… tratti la questione in maniera interessante, intelligente, divertente.
E per l’hummus, ti ringrazio per questa versione priva di tahina… mi piace molto l’hummus e sono sempre stata ostacolata dalla tahina. Ne ho fatto, dell’hummus, anche una versione del tutto eterodossa, rubata su un altro blog (con ceci, yogurt e semi di cumino) che ha riscosso anche un certo successo; ma questa tua versione mi da’ l’opportunità di rientrare un po’ di più sulle linee dell’ortodossia 😉
Anche se non necessariamente ortodosso = buono, in questo caso accolgo a braccia aperte il tuo suggerimento, ringraziandoti caldamente
un abbraccio e buona serata
Giulia
Elle: benvenuta e grazie per il sostegno. A presto
Stefi: anche a me… Ciao e grazie
Carolina: meglio un po’ di focaccia araba, di quella sottile… Quanto all’attesa, è bello scoprire delle affinità. A presto
Ariel: è una crema che in molti conoscono, se non l’hai mai provata te la consiglio (ci vuole un attimo!). Grazie, a presto
Sissi: molto gentile, mi fa piacere averti qui
Celiapluma: sbadata ma indagatrice, dici? Proprio così! Quanto all’adorabile… bisognerebbe chiederlo a mio marito… A presto
Gambetto: la storia del regalo all’Epifania è fantastica! Mi piacciono le teste dure… Quanto all’hummus, non inorridisco affatto: secondo me “la ricetta” perfetta non esiste, ognuno ha la sua. Anzi detesto cordialmente quelli che ti dicono: “Ma la ricetta non è cosi!”. Altrimenti che gusto ci sarebbe a stare in cucina? E soprattutto: che gusto ci sarebbe a tenere in piedi un blog se non per vedere come gli altri fanno le cose che fai tu in mille modi diversi? La prossima volta ci metto le mandorle anch’io… “hummus del Gambetto”.
Chiara: l’importante è che poi ti restituisca a tuo marito! Ciao e grazie (un salutino al Conero, please)
non ho mai fatto l’hummus… ma sicuramente lo proverò..bacio
Giulia
Piccipotta
http://www.amaradolcezza.blogspot.com
Introduzione adorabile e carino il trucco della vasca da bagno. Per la mezz’ora prima dell’arrivo degli ospiti sono uguale :-). Bello e buono il tuo hummus. Buona serata
Per me l’hummus è l’antipasto che viene sempre, quello sicuro che metti lì e il resto si vedrà! Bella questa versione eterodossa. Me la ricorderò per quando non c’è la tahine.
Sabrine!!!! l’hummus senza la tahine mitica!!! ho girato mille negozi per trovarla… ho fatto due volte l’hummus e poi l’ho dimenticata con il risultato che dopo un po’ l’ho dovuta buttare…. in questo modo invece niente più sprechi!!!!!
Silvia
Che carino il tuo racconto,io invece andavo subito al sodo… però poi lasciavo tutto nella scatola per paura che diventassero subito dei vecchi giocattoli,e conservo ancora tutt’oggi… ero pazza dei giocattoli di mia sorella,quelli si che li riuscivo a rompere d’altronde non erano i miei.
Questa è una salsa che non ho mai provato perchè ogni volta che preparo i ceci va a finire che li mangio all’insalata,li adoro tanto da mangiarli anche solo sbollentati!!!
Io sarei una di quelle che deve pianificare, se devo fare un torta ad esempio devo saperlo almeno una settimana prima, devo fare i miei conti degli ingredienti, calcoli vari e perfino il disegno..altrimenti vado in panico!!!
però io potrei essere un buon commensale alla tua tavola, adoro assaggiare cose nuove e particolari!!..come ad esempio questa salsina!!
Complimenti, sai scrivere proprio bene!!
Sisisi, separate alla nascita, ma a frasi alterne. Tipo io odio leggere i libretti delle istruzioni, incarico affidato (da quando c’è) al marito, ma adoravo leggere ovunque io fossi i tomi dell’enciclopedia, a casa mia il Grande Dizionario Enciclipedico Utet che a tante domande ha risposto. Detto ciò l’hummus è sempre una prelibatezza, grazie di avercelo ricordato.
Che meraviglia il tuo racconto Sabrine, e che bel ritratto: mi sembrava di vedere qualche scena del Mondo di Amelie… impossibile non adorare Amelie 😉
Alberto
Miciapallina: insomma, mi vuoi dire che se arrivo da te all’improvviso mi inviti a cena? bene lo terrò presenta…
Gambetto: mi piace il tuo lento sorriso che sa di famiglia… è la generosità di chi cucina per l’emozione di veder gli altri gustare i suoi piatti (questa zia Anna, potresti presentarcela…). E comunque è bello vedere come abbiamo interpretato il senso di attesa a tavola in maniera diversa… Ho letto con piacere il tuo post e non c’è proprio un bel niente di cui scusarsi: Internet serve a questo! A presto e grazie per la partecipazione
Sciopina: e se provassi con quei pani sottilissimi, tipo spianatine arabe o i pani secchi come il pane azzimo? Puoi mangiarne tanto, ma il peso è talmente poco… A presto
Sara: mi fa piacere anche una tua visita o un commento gentile come questo! Tutti siamo in lotta con il tempo e poi in rete ci sono un sacco di cose interessanti da leggere… Ma se volessi leggere i miei post, beh… ne sarei molto onorata. Grazsie di cuore, a presto
Giulia: come mi piace quando trovo gente che fa la stessa cosa in maniere diverse…. Vive la différence!
Edi: guarda che non si tratta mai di banchetti luculliani! E l’immagine di paperon de’ Paperoni è proprio carina! Ciao
Marifra79: ci sei sempre… e con lo spirito giusto! Grazie di cuore, a presto
Manu e Silvia: Ragazze… e facciamolo st’hummus!!!
Nicole: più che alchimista… equilibrista! Grazie per la tua affettuosa e simpatica partecipazione. A presto
Alessandra: provala, perché ti darà soddisfazione. Grazie mille per il commento affettuoso, a presto
Giulia: mi fa piacere che la ricetta ti sia piaciuta, facci sapere come va. Un abbraccio a Monique: con cognizione di causa… A presto
Betty: qualcuno che mi trova rilassante?!? Devo dirlo a mio marito…
Giulia dans le noir: innanzitutto grazie per le righe che hai scritto: chi si ferma e partecipa mi fa sempre un gran regalo. Poi è confortante trovare qualcuno con cui condividere le proprie passioni letterarie, istruzioni dell’Ikea comprese.
In realtà, dietro questa faccenda c’è molto del mio modo di essere: perché sostengo che se si hanno le nozioni giuste e si ha la giusta dose di curiosità, di volontà e di caparbietà si possono compiere imprese impensabili… figurarsi montare un mobile in kit! Ecco perchè mi leggo i libretti di istruzioni: per sfida. Per ricordarmi che se ce la metto tutta posso fare cose che non sapevo fare prima.
Infine l’hummus: la difficoltà a reperire la tahina è stato anche per me un vincolo per lungo tempo. Poi – sempre seguendo il metodo di cui sopra – mi sono informata su come è fatta la tahina (semi di sesamo tostati, tritati e impastati con olio) e ho provveduto con il fai-da-te! Ciao Giulia, a presto
Piccipotta: cosa aspetti a provarlo? Ciao
dada: ti ringrazio, sei molto gentile. La mezz’ora prima dell’arrivo degli ospiti? Mi fa piacere sapere che anche per te è così! A presto
Isafragola: hai ragione, l’hummus è proprio l’antipasto che viene sempre…
Furfecchia: mi piace la gente entusiasta, grazie. Quanto all’hummus senza tahina, beh i semi di sesamo ti si mantengono a lungo, non butterai più niente. Ciao e grazie
Il cucchiaio d’oro: hai ancora dei giocattoli? Che meraviglia… io me li metterei in una bella vetrina nello studio… Quanto all’hummus, la prossima volta che ti fai i ceci tienine un po’ da parte per l’esperimento…
Morena: fai i diswegni delle torte?!? Ma che torte fai? E poi – sono curiosa – li conservi questi disegni? Cioè: hai un album di ritratti delle torte? Incorniciali e appendili in cucina!
Marina: quel dizionario enciclopedico ce lo avevo pure io (dev’essere ancora in casa dei miei) e se ci penso mi chiedo: ma come facevo a tenerlo in mano che è pesantissimo? … una furia di sapere che neanche Vittorio Alfieri!
Ti piace anche l’hummus? Barrare la relativa casella in entrambi i profili. Al prossimo diadema, buonanotte
Albertone: e infatti io ho adorato Amélie Poulain! A presto e grazie per il tuo commento
questa ricetta mi sembra buonissima…che brava che sei! la salvo nelle cose da provare! buona giornata..
:-))
hihi!!si si, hai capito bene..se devo fare una torta decorata mi faccio lo schizzo per avere l’idea di come arla, ma giusto come pro-memoria…
Appenderli??naaaaa..sono negatissima in disegno, scapperebbero tutti!!hihi!!
ciao e buon giovedì!!
ma dai! mi hai letto nel pensiero? oltre a dispensare giusti consigli leggi anche la mia mente??
passo a trovarti per curiosare un pò e…trovo la cremina che mi occorrerà domenica a pranzo!
che dire? grazie ancora!!^_^
ps..solo un appunto…il nome del tuo blog…accipicchia! sono allergica alle fragole!!!
visto che le tue sono virtuali però ne sarò immune!
alla prossima
un abbraccio
Mai fatta questa ricetta, la vorrei provare!!! I tuoi post sono davvero carini!!!! sono troppo curiosa, se so che nel pacco c’è un regalo per me non potrei resistere!!! bacioni e buona giornata!!!
annarita: troppo buona… (mi riferisco a te, eh?)
Gambetto: devo imparare questo alfabeto di faccine… ma questa è intuitiva!
Morena: resta il fatto che sei l’unica che io conosca a fare uno schizzo della torta. Un’artista…
Luby: desolata per l’allergia che ti affligge, resto in attesa del resoconto del pranzo domenicale. A presto
Katty: ciao! grazie, sei sempre molto gentile. A presto
Molto interessante e sicuramente saportito, da provare assolutamente. 🙂
The Master of Cook: beh, se non lo conosci te lo consiglio (tanto si fa in un attimo): è veramente saporito… Ciao e grazie per la visita, a presto
Che post stupendo; la tua capacità espressiva e la docle autoironia mi incatenano. Prima o poi dovrò sbloccarmi e tornare a scrivere…
Impagabile la bambina furbetta che per stare di più nella vasca a leggere barava con l’acqua calda. E tuo marito sull’orlo della crisi di nervi causa antipasti.
Per l’hummus, perché non usare la tahina? Si può fare a casa, si tratta solo di sesamo e olio! 😉
(ros)marina
Marina: grazie! Non so se mio marito giudicherebbe “impagabili” queste mie performances sul filo del rasoio … Per l’hummus, hai ragione, la tahina si può fare in casa, ma la userei di fatto solo per questa preparazione e finisco per adottare la soluzione più veloce. Però… se tu ci postassi la ricetta…Facci un pensierino, a presto
Allora… la ricetta l’ho provata, ma qualcosa è andato storto! Era liquidissima e i semini di sesamo non si sono “macinati” quasi per niente. Insomma ne è venuta fuori una cosa liquida e che sapeva tantissimo di limone.
Ma non è che una volta messi nel bicchiere del minipimer e coperti con acqua bollente dovevo poi scolarla quell’acqua?
Cmq riproverò!
Ciao
lavaligiadigiulia: dispiaciutissima per l’accaduto, vediamo cosa si può fare:
1. i ceci li devi scolare dall’acqua della lattina
2. li metti nel bicchierone del minipimer e li copri di acqua bollente, a filo: cioè non devono galleggiare, ma esserne appena ricoperti
3. se l’acqua è bollente, nel giro di 10 minuti fa gonfiare i ceci, perché viene assorbita quasi completamente. Comunque, se hai l’impressione che sia troppa, togline un po’ e tienila da parte: se quando lavori con il minipimer ti sembra che ce ne sia bisogno, aggiungila un po’ alla volta.
4. come fanno i semi di sesamo a non “macinarsi”? Con il minipimer devi andare su e giù nel bicchierone apposito, lavorare bene il composto finché non diventa bello omogeneo
5. limone: certo il sapore dipende dal limone che non è mai uguale, comunque tu preparati il succo che ho indicato, ma aggiungine un po’ alla volta: assaggia e, nel caso, aggiungine ancora. Con queste salsine qui, bisogna dosare gli ingredienti con molta attenzione, poco per volta… è ilmix che conta, la preparazione in sé e semplicissima (o almeno dovrebbe…)
Spero di esserti stata utile: io mi innervosisco così tanto quando faccio una ricetta di altri che non mi “funziona”, che non vorrei mai che succedesse ad altri con una mia ricetta. Mi fai sapere come va il secondo esperimento? A presto
In effetti ho fatto le cose un po’ di corsa… cmq al più presto riprovo e ti faccio sapere!
Ciao
Giulia
lavaligiadigiulia resto in trepidante attesa… A presto
Ce l’ho fatta!!! Ieri ho riprovato a fare l’hummus… ma questa volta avevo il trucco… ho usato la tahina, 2 cucchiai, per il resto ho usato la tua ricetta! era buonissimo!
a presto
Giulia
lavaligiadigiulia: Cara Giulia, grazie per avermi resa partecipe del tuo successo con l’hummus: ci tenevo tanto e mi fa davvero piacere che la mia ricetta ti sia stata utile. Le preparazioni semplici sono tali a patto di seguire minuziosamente le regole: la semplicità non è mai banale. Brava: per averci riprovato ed esserci riuscita! Scrivimi pure tutte le volte che avrai bisogno di supporto per qualche ricetta. A presto
Ristora sempre l’animo oltre che il palato questa crema di ceci. Con tutte le sue infinite sfumature soffici e chiare.
Mi ha fatto molto piacere incontrarti nel verde delle Cascine Orsine
Un saluto
ib
Irene Binaghi: Io trovo che l’hummus sia una crema “facile”, in tutti i sensi: da fare e da mangiare. Sta bene con tutto, è un ottimo spuntino o un aperitivo… insomma, piace anche a me! Se poi i ceci fossero quelli biodinamici, stile Cascine Orsine…
A presto!
questa ricetta mi salva la vita (si fa per dire ovviamente, tutto è relativo 😉 )
la tahina certificata senza glutine non esiste, anche se non dovrebbe esserci glutine fra gli ingredienti.
una volta ho provato a farmela da me, ma i risultati erano discutibili.
se ci posso mettere direttamente i semi di sesamo… sono molto felice 🙂
La Gaia Celiaca: Non avrei mai immaginato che ci fosse del glutine nella tahina… imparo così tante cose grazie a questo blog, ogni giorno è una scoperta. Grazie Gaia, non solo per esserci sempre e per lasciarne traccia… I semi di sesamo ci sono sempre in casa mia (mi piace tostarli e metterli persino nell’insalata), mentre la tahina quasi sempre manca. E’ nata così questa ricetta di hummus: e ti garantisco che funziona.
In attesa di tue notizie al profumo di ceci, sesamo e aglio…
A presto!
Attendo con impazienza il prossimo articolo. Leopoldo Calabresi