Gelatina di mele
Mio marito sostiene che io sia troppo “trasparente”: nel senso che non so dire le bugie. E siccome quando non ho talento per qualcosa cerco di dedicarmi ad altro, non coltivo neppure l’arte di raccontarle.
“Ma perché mai devi dire sempre quel che pensi!” si dispera dopo certe mie uscite al fulmicotone. “Qualche bugiettina di tanto in tanto, di quelle a fin di bene, non potresti raccontarla pure tu?”
E allora io regolarmente prometto il massimo che mi riesce di fare, in certe situazioni: cioè tacere.
“Peggio!” si arrabbia lui. “Lo sai benissimo che hai la faccia che parla…”.
Devo ammettere che ha ragione. Eppure non è stato sempre così: all’inizio della nostra storia lui ha pensato che io fossi una raccontafrottole. Di prim’ordine, per giunta.
Fine settembre: era il nostro primo appuntamento a due. Essendo lui uno studente fuori sede non automunito, mi ero offerta io di raggiungerlo per cena. In epoca pre-cellulare gli appuntamenti erano – di necessità – precisi: otto e mezza, in pieno centro, destinazione uno di quei ristorantini d’atmosfera nei quali si rischia di entrare da amici e uscire fidanzati. Nessuna possibilità di annunciare un eventuale ritardo. E infatti io mi ero preparata per tempo, e avevo percorso quei venti chilometri con serafica lentezza: con la testa fra le nuvole, godendomi il panorama e quel cd che mio fratello aveva lasciato su mentre mi consegnava le chiavi della macchina e mi diceva: “Mi raccomando…”
In genere è mio marito che inizia a raccontare questa storia, e regolarmente con le stesse parole:
“Ero lì da tre quarti d’ora e mi ero convinto che non sarebbe più venuta: ormai stavo aspettando l’autobus. Quando all’improvviso la vedo da lontano, elegantissima che pareva Lady Diana: correva come una pazza. Stavo immaginando cosa mi avrebbe raccontato per giustificarsi. Ero pronto a una di quelle classiche scuse, del tipo “c’era un ingorgo” oppure “mi è scappato il cane”… E invece lei arriva, tutta sudata e rossa in faccia, e mi dice: “Mi sono incastrata tra due alberi col surf…”
Io me la ricordo ancora benissimo la sua espressione stralunata, mentre cercava le parole senza trovarle.
“?!?”
“Senti, mi dispiace moltissimo per il ristorante, ma io devo tornare subito al parcheggio: ci sono tre signori che mi aspettano, e ho garantito che avrei portato il quarto…” gli dissi mentre giravo i tacchi.
Lui mi seguì: sulla fiducia. Non aveva capito niente di quel che era successo (ne aveva ben donde…), e riusciva a malapena a starmi dietro mentre fendevo a ritroso la folla dell’ora del passeggio. Solo ogni tanto azzardava una domanda, prudente e trafelato.
“E’ stato un incidente?”
“Nooo… ero al parcheggio” e dribblavo un passante.
“Hai lasciato un surf in un parcheggio?!?”
“No, ci ho lasciato la macchina… Piuttosto: spero che in cinque riusciamo a tirarla giù…” e acceleravo il passo.
“Giù?!? E da doveee?” gridava lui qualche metro più indietro.
“Faccio prima a fartelo vedere.. Dài!…”
“E se quelli non ti hanno aspettata?”
“Impossibile! Vedrai che saranno ancora lì…” gridavo correndo.
Infatti c’erano: tutti e tre. Più due vigili, un parcheggiatore, l’edicolante, e un nutrito capannello di curiosi. Tutti a bocca aperta davanti alla visione di una Renault sospesa a venti centimetri da terra. Per essere precisi: di un surf incastrato tra i rami di due alberi, attaccato mediante un porta-surf a una Renault sospesa a venti centimetri da terra. I passanti si fermavano per chiedere spiegazioni. Alcuni elaboravano fantasiose teorie contrarie a ogni legge della fisica.
Mi feci largo e mi presentai ai vigili in qualità di artefice di cotanto, mirabolante spettacolo da circo: ebbene sì, ero stata io e non un mago Silvan qualsiasi a far levitare quell’auto. Non era stato poi così difficile: mi era bastato dimenticarmi di avere sul tettuccio una tavola che eccedeva le dimensioni della carrozzeria. E concentrarmi su quel parcheggio entro le righe gialle disegnate a terra, tra quei due tronchi con radici così grandi da sollevare l’asfalto… e chiome così avvolgenti da catturare l’estremità del surf di mio fratello e trascinare verso l’alto anche l’auto. Me n’ero accorta dopo un paio di manovre, quando quella piacevole sensazione di aver la testa tra le nuvole si era estesa al resto del corpo: e infine al mezzo di trasporto. Partita da casa con il cuore leggero, ero arrivata a destinazione che nemmeno la forza di gravità riusciva più a tenermi coi piedi per terra. E poi dicono che l’amore non fa volare alto…
Per fortuna era l’ora del passeggio. E per fortuna quella era una città di mare. L’edicolante aveva due amici scaricatori di porto, due che come me sfidavano la gravità: ma per mestiere, e a forza di braccia. Ci vollero sei volonterosi energumeni e un buon quarto d’ora per disincagliare la macchina dai rami. Avendo già fatto abbastanza, mi limitavo a osservare. Consideravo le somiglianze tra quel povero surf, che mai si sarebbe aspettato di lottare con i rami di un albero anziché con le onde, e quel poveretto riservato e schivo catapultato al centro di un capannello di curiosi in qualità di accompagnatore di una domatrice di automobili… Però, in fondo stavano entrambi vivendo un’esperienza straordinaria e inattesa: grazie a me. Che ero ancora vestita come Lady Diana, ma con una patacca di pneumatico sull’abito di seta.
Finì che ci arrivammo con un’ora e mezza di ritardo, in quel ristorantino: entrammo da amici. Quando ne uscimmo, avevo già preso in considerazione l’idea di soprassedere su un certo orripilante soprabito a forma di sacco che gli piaceva portare con disinvolta baldanza.
Quanto a lui, deve aver pensato che fossi una ragazza irresistibile: due anni dopo ero sua moglie.
S.
GELATINA DI MELE
INGREDIENTI
mele: 1.5 kg (del tipo che preferite, purché non trattate)
zucchero semolato: 200-250 gr
limoni: 1
Lavate molto bene le mele e tagliatele in grossi pezzi (diciamo in otto spicchi, che poi dividerete in due o tre parti ciascuno), senza sbucciarle né eliminare semi o picciuoli.
Mettetele in una pentola d’acciaio e copritele di acqua fredda (un po’ meno che a filo, diciamo un centimetro sotto le mele). Non importa se la vostra pentola è larga o stretta, se ha i bordi alti o bassi: l’essenziale è che le mele stiano ben compatte tra loro, senza galleggiare, e che il livello dell’acqua stia di poco sotto quello della frutta.
Fate cuocere a fuoco vivace e senza coperchio finché le mele non sono tenere ma non disfatte: ci vorranno circa 30-40 minuti (dipende dalla frutta che avete scelto).
Scolate le mele aiutandovi con un setaccio fine: raccogliete il liquido in una ciotola, metteteci sopra il setaccio con le mele dentro e lasciate scolare tutto il succo per benino, senza esercitare pressione sulla frutta.
Dopo qualche ora, rimettete il succo di mele nella pentola, fatelo bollire ancora 10 minuti (serve a concentrarlo un po’ di più) e poi pesatelo: dovreste averne circa 650-700 gr a questo punto.
Pesate una quantità di zucchero equivalente al 30% del peso del succo di mele (ad esempio, per 700 gr di succo vi serviranno 210 gr di zucchero, per 600 gr 180 di zucchero, e così via…)
Spremete il limone e filtrate il succo.
Aggiungete lo zucchero e il succo di limone al succo di mela e continuate a far bollire a fuoco vivace per 15-20 minuti. O finché la prova piattino non vi dirà che la vostra gelatina è della consistenza giusta: cioè compatta, ma non troppo solida… gelatinosa, insomma.
Versatela in un vaso da marmellata finché è ancora bollente e lasciatela raffreddare. Si conserva per qualche settimana in frigo, coperta da una pellicola trasparente
POSTILLE
Non è una gelatina se non è trasparente
Il piacere di una gelatina deriva non solo dal profumo e dal sapore (e questa di mele è imbattibile su entrambi i fronti) ma anche dalla sua limpidezza, da quella consistenza gelatinosa e trasparente che la rende – appunto – gelatina. Perciò dovete far attenzione a un paio di cosette:
1. non cuocete le mele troppo a lungo, altrimenti si disfano perdendo pezzetti qua e là nell’acqua
2. quando le mettete nel setaccio, evitate di schiacciarle col cucchiaio per estrarne il succo più in fretta: rischiereste solo di far passare dalle maglie dei pezzetti di polpa.
Se non avete un setaccio fine…
…compratevene uno. A meno che non abbiate quel retino col supporto che gli americani usano per far scolare il succo della frutta cotta. Non esistono molte alternative a questi due sistemi se volete ottenere una gelatina di mele perfettamente trasparente.
Per la verità ci sarebbe il sistema della garza o dello strofinaccio pulito, ma funziona un po’ meno. E solo a patto che non abbiate usato l’ammorbidente…
Cosa fare con la gelatina di mele?
Avete solo l’imbarazzo della scelta. Esattamente come la gelatina di melagrana, potete godervela sia in versione dolce (pane e burro salato) oppure come accompagnamento a cacciagione e carni arrosto (una cosa un po’ “nordica”, ma molto, molto buona…).
Altre ricette di frutta spalmabile:
– gelatina di melagrana
– marmellata di corbezzoli
– la marmellata di finte mirabelles
– marmellata di fragole allo zucchero scappato
Ingredienti: limone • mele • zucchero semolato
Un primo appuntamento davvero originale e sicuramente unico al mondo!!! Mi immagino la scena! Sicuramente ne ridete ancora oggi!
Buona quest agelatina. io opto per spalmarla sul pane con uno strato leggero di burro salato. Baci!
complimenti per la gelatina ottima e buonissima…
by lia
che splendido racconto… quanto è bello quando vengono alla mente ricordi importanti!!
E poi adoro le mele…e questa gelatina è mooooooooolto interessante…un bacioneeeeeeeee
Intanto lasciami dire che la storia del tuo primo appuntamento mi ha fatto ridere così tanto che la mia gatta (che sonnecchiava accanto al computer) è fuggita via spaventata. Un surf fra due alberi…è proprio vero che la realtà spesso supera la fantasia! E poi, grazie per la gelatina di mele! Devi sapere che le mele sono la mia passione (insieme al cioccolato, la panna, le fragole e tante altre cose…purtroppo) e che tendo sempre a comprarne troppe (non sia mai detto che restiamo senza mele). Così questa gelatina mi permetterà di salvarle quando traboccano da fruttiere e cestini!
Un abbraccio
Anna
storia spettacolare!!!!
anche io non sò dire le bugie.
taccio anche io oppure sbrodolo tutti i fatti così come sono.
è più forte di me.
le bugie hanno le gambe corte,perchè dirle che tanto prima o poi la verità salta fuori?
quindi la gelatina me la merito tutta ^_^
Ma che bel resoconto! Mi sembra di averti già detto che hai un talento naturale per il racconto e che fossi in te scriverei un libro..:sei proprio brava e devi essere una persona supersimpatica da quel che leggo..Forte il modo in cui vi siete incontrati tu e tuo marito…e…buona la gelatina di mele…Io azzarderei anche un’accostamento con dei formaggi…che ne dici? Ci può stare? Io ce la vedo bene….
Che dire? che si fanno attendere i tuoi post ma sono uno più bello dell’altro!!! E che se non credessi al fatto che non ami dire bugie potrei cominciare ad avere dei dubbi su quello che racconti. è tutto così avventurosamente comico e strampalato che potrebbe sembrare un romanzo… ma tu non ami dire bugie e quindi, ti prego, continua ad accompagnare i tuoi manicaretti (questa gelatina di mele è superba!) con i tuoi racconti! Un abbraccio e buona giornata! Lucia
Ahahaha, davvero divertentissimo il vostro primo appuntamento..ma forse lo sembra adesso..avrei davvero voluto vedere la faccia del marito quando ha visto cosa eri stata in grado di combinare 😉
Comunque ci assomigliamo, non riesco a mentire o a non far capire quello che penso anche solo dallo sguardo ^_^
e sinceramente mi preferisco cosi’ :))
Ciao..
Non riesco a scrivere nulla perchè ho le lacrime dal ridere…
davvero troppo forte il vostro primo appuntamento.. e la gelatina deve essere buonissima!
Certo un inizio così ti fa subito pensare a un futuro senza mezze misure: o ti mollava lì o… amore per sempre!!! E’ un piacere leggerti, mi hai fatto morire dal ridere. Mio marito è esattamente così: facciamo di quelle figure! Ma ti confesso non lo cambierei per nessuno al mondo. La gelatina è superba.
questa è una bellezza, e potrebbe essere risolutiva per le mele che stanno lì a non far niente in dispensa…
grazie sabrine!
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certo che come primo appuntamente non è stato male. tuo marito, a diventare rapidamente marito, ha dimostrato del fegato 😉
Buongiorno cara Sabrine!
un racconto bellissimo, anche questa volta. Ti ho provato a immaginare, con il vestito di LadyDiana impataccato di penumatico.
Avevi anche un cappellino english in testa o solo capelli un po’ scarmigliati?
in ogni caso, sei sempre meravigliosa..! 😉
anche la gelatina non è male. vorrei proprio provarla!
E io che credevo che il mio primo appuntamento, concluso con il mio “scusa, ho fame: conosci un posto dove fanno delle patatine fritte davvero unte?” avessi raggiunto il minimo storico della seduttività!!!
Ellerinize sağlık. Çok leziz görünüyor.
Che bella storia e che bella gelatina. bravissima!
I tuoi racconti sono sempre esilaranti e la leggerezza con cui racconti è solo tua ed è unica. Mi piacciono le gelatine, mi piace la loro trasparenza e la loro sincerità….ogni volta che le preparao rifletto su questo, e guardarle m’incanta, così come questa foto che immortala una gelatina meravigliosa. Un bacio
Un racconto spumeggiante e troppo simpatico che si “sorseggia” come una buona bevanda fresca e disstetante…superba la gelatina TRASPARENTE 😉
kristel: Vederti sorridere, spesso in cima alla lista dei commenti, mi mette di buonumore: grazie! Quanto a quel primo appuntamento – del quale la gelatina di mele potrebbe essere un’eccellente metafora – in effetti ne ridiamo ancora oggi: a crepapelle… e insieme. A presto
provare per gustare: Grazie Lia, felice che la mia gelatina di mele ti “sfizi”. Piuttosto: dolce o salata?
raffy: Io penso che tutti i ricordi siano importanti, semplicemente perché sono pezzi di vita, cioè parte di noi. Quanto alle mele, che a casa mia non mancano mai (le spargo qua e là in bella mostra per profumare l’ambiente…), la gelatina è solo uno delle innumerevoli ricette che utilizzo per farle fuori. E ti garantisco che è una ricetta mooolto interessante… Se dovessi provare a farla (è semplicissima) faccelo sapere. A presto!
Anna: Spiacente per aver turbato i sonni della felina di casa. Ma la realtà supera davvero la fantasia: almeno in casa nostra… Quanto alle mele (che non sono l’unica passione che abbiamo in comune) nemmeno io me le faccio mai mancare: mi mette così di buonumore il loro profumo, che le spargo per casa nei cesti o sulle alzatine. E quando inizio a vedere qualche rughetta qua e là, tiro fuori una qualche ricetta per smaltirle… E credimi: ne ho parecchie! Perciò mi farà piacere se proverai questa gelatina e ce lo farai sapere… A presto!
luby: Storia vera. Per gente sincera e trasparente. Come per l’appunto la gelatina di mele… E visto che dici di meritartela tutta, ti consiglio di provare a farla. Una sola avvertenza: dà assuefazione: almeno quanto il vizio di non raccontar bugie… Ciao!
beh, tralasciando l’episodio del surf…..ci hai reso partecipi di un episodio molto intimo della tua vita, dell’inizio di una storia d’amore…..la tua storia d’amore, e di questo non posso che ringraziarti!
baci MARA
Ma che ridere!!!! Peccato che ancora non eri una foodblogger…avresti avuto la macchina fotografica nella borsetta!!ahahahahahah, grazie per la ricetta..ma soprattutto per queste bellissime risate di buonumore che mi sto facendo, ciao Flavia
Bel post…penso che in certe situazioni è meglio tacere…da noi si dice che la miglior parola e quella non detta…ottima la gelatina, caio.
Che sorrisone che mi hai strappato ! mi piace tantissmo venirti a trovare mi piaci tu e le tue ricette, se fossi vicina mi presentrei a casa vostra con un bel sacchettone di frutta ! 😉
che storia sabrine sei mitica…sai chi mi hai ricordato? la protagonista dei romanzi di Kinsella(I love shopping) che si trova sempre in queste situazioni pero diciamo che di sicuro tuo marito lo hai colpito e affondato a quel primo appuntamento:D!!!
la gelatina è di una trasparenza e di uan golosità ed è bello poter essere trasparenti e sinceri e dire sempre quello che si pensa!!bacioni imma
Bello il post,bella la ricettina…che dire se non :fantastica come sempre!
Baci
Rita
Questa tua avventura Sabrine batte di gran lunga le mie in fatto di parcheggi…
Mi reputo una pasticciona anche in quello, con la macchina sono un mezzo pericolo ambulante, eheheheh!
Sei irresistibile, davvero…e che dire della tua gelatina? Irresistibile anch’essa!
Buon pomeriggio
Sottotitolo “come conquistare un uomo lasciandolo senza parole”…un vestito da Lady D. e una macchina che galleggia sull’aria…questa me la segno proprio! come segno questa gelatina, e’ bellissima cosi’ trasparente.
fortissima la storia! grande come sempre. alla prossima:)
Oh mamma che risate!!!!
Un inzio storia davvero UNICO!!!!
Bella la ricetta!
sei semplicemente favolosa!!!
“Affanata con eleganza”, sei una vera lady Sabrine!Ed il tuo appuntamento galeotto non poteva che essere questo!
Mi appunto la gelatina, un bacione
Sara
PS:io pure pecco di trasparenza ed onestà, la mia faccia è peggio di un dispay!!!
Ho riso sul serio con le lacrime, non posso pensare a quella macchina sollevata senza ridere.
La gelatina fatta così non la conoscevo grazie per aver condiviso questa ricetta.
Ciao!
e infatti sei unica! 😀
uomo fortunato…
una receta riquisima,…. y tienes un blog precioso, asi que me quedo a seguirte un saludo desde mi blog
http://www.lasguisanderas.com
Anche io dico sempre quello che penso…….ecco perché non stò simpatica a tutti ;))))
ottima la tua gelatina!
La gelatina di mele è una meraviglia! la farò di certo! E che bel racconto! Di solito mi accadono cose strane, imbarazzanti e surreali ma la macchina sopesa impigliata a dei rami con un surf no. Ora mi piaci di più:)
Mi piacerebbe viaggiare con la macchina del tempo per godermi la scena! Anche a me e capitato un bel disastro a uno dei miei primi appuntamenti con mio marito e la sua reazione positiva mi ha convinto che poteva essere quello giusto. Buonanotte, col profumo di una certa torta allo yogurt e uvetta che si spande per casa.
Ma che forte :)immagino le scene… mi hai fatto inoltre ricordare il nostro primo appuntamento, mitico anche quello: due giovani universitari, cenetta a lume di candela nella piola, tutto perfetto fino al momento in cui lui dice di andare un attimo in bagno… e si dilegua per mezz’ora (e non scherzo). Alla fine, mentre mi avvio alla cassa per farmi chiamare un taxi, confusa e basita (credevo mi avesse piantata li’ pure con il conto da pagare!!!) lui rispunta: si era rotta la serratura del bagno e non era riuscito ad uscire!!! Abbiamo riso come i pazzi (anche se io ero in stato di shock!!!)… e lo raccontiamo ancora adesso dopo 12 anni! 🙂
Sabrine, e-s-i-l-a-r-a-n-t-e!
…e poi dicono che l’amore non fa volare alto… ;-))
continua a cavalcare l’onda!
Storia assolutamente fantastica, fa quasi passare in secondo piano la ricetta…quella sì ti solleva da sola di 20 cm da terra…
Fabio
Che delizia queste ricetta .. trasparente ♥ ciao
non so più cosa mi ha smosso la lacrima, leggendoti…
se, appunto, finalmente, rileggerti…
o la storia romantica e buffa del first date …
o questa gelatin afantastica delal quale – GIURO – avverto l’odore …
Pillow
E’un piacere leggere la trasparenza del racconto che si rispecchia nel risultato ai fornelli altrettanto trasparente. Di fatto e non so quanto volontariamente ma suppongo per nulla, hai dimostrato che se delle caratteristiche si hanno in modo naturale le si trasmette in tutto quello che si fa. Il salto dal primo appuntamento alla gelatina è un attimo. Come sempre quello che mi stupisce non è tanto la dote di raccontare o la bravura ai fornelli quanto la continuità fluida che riesci a dare ad entrambe le cose senza creare stacchi apparenti. Questa forse la dote nascosta che più apprezzo io 🙂
Insomma la foto è sempre nitida ed ovviamente non parlo di quella postata per la ricetta 🙂
la ricetta è deliziosa, ma questo post mi ha fatto morire dal ridere con la storia della tavola da surf incastrata! meravigliosa scena, degna di una commedia d’amore Hollywoodiana 🙂
cavoli che bella. Il tuo blog è seguitissimo, sei davvero brava !!! Non ho parole è tutto buono qui !! mi unisco anche io, ti abbraccio angela
una storia da commedia…ai limiti del surreale…fantastica…anche la gelatina, meravigliosa
bel racconto e ….bella gelatina !
Trattoria da Martina: Io ti ringrazio, ma i libri non basta scriverli: bisogna trovare un editore e dei lettori disposti a comprarli… Per adesso mi diverto con il blog, ma nel caso dovessi intraprendere un’avventura del genere sarete i primi a saperlo! Quanto alla gelatina di mele, concordo con te: perfetta con dei formaggi, specie se molto stagionati… Un saluto appiccicoso: di gelatina
lucia: Mi sento in colpa per questo mio ritmo lento, ma la vita oltre il blog è piuttosto “intensa” in questo periodo… I miei racconti? Tutti veri. Grazie al mio nom de plume… perché se non avessi il mio pseudonimo, mai mi sarei sognata di raccontare tanto di me, e delle persone che mi circondano! E’ la vita ad essere strampalata, e un lato comico c’è in ogni situazione: basta saperlo cogliere. La gelatina di mele? Te la consiglio: ricetta poco impegnativa, risultato d’effetto. E poi è buonissima… Ciao!
Mary: Anch’io mi piaccio come sono, cioè inguaribilmente sincera, ma a volte sarebbe più prudente qualche piccola bugia. Ma sulla gelatina di mele, no, non posso mentire: facile, buona, profumatissima. Cosa aspetti? A presto!
Babuska: E allora non scrivere nulla! Ridi, e corri a comprare le mele. E poi facci sapere se la gelatina ti è piaciuta… Ciao!
Elisina: Trasparente io, trasparente la gelatina di mele. Comico il nostro primo appuntamento. Ma, come la gelatina di mele, d’effetto… Ciao!
L’acqua’dorosa: In effetti il nostro è un presente senza mezze misure… non ne sarei capace. La gelatina? E’ davvero una ricetta da provare, perché è piacevolissima e facile. Da sposare, come certe irresistibili ragazze… Ciao!
La Gaia Celiaca: La gelatina di mele è perfetta per smaltire la frutta in eccesso, ma le mele devono essere croccanti. Insomma: niente melacce vecchie e rugose (che puoi sempre mettere in una torta). Quanto al marito, di fegato ne ha tuttora: anche se vado quasi sempre a piedi… Ciao!
PS: e non dirmi che nelle mele c’è il glutine…
Gaia: Niente cappellino, ma lunghi capelli neri più che scarmigliati. E patacca di pneumatico. La gelatina di mele? Te la consiglio, perché io la adoro… soprattutto sul pane col burro salato. Ciao!
Onde99: Ma gli uomini intelligenti si lasciano sedurre dalla personalità! Perché non ne hanno timore… Per cui le patatine “davvero unte” valgono quanto la Renault col surf sospesa agli alberi. Cioè quanto una polizza a vita contro la noia: e non è poco… Un forte abbraccio, con tanto affetto
MUJDE: Teşekkürler! Elveda
non riesco a dire bugie! sono una frana, se mi capita vengo sempre scoperto 😀
ottima la tua gelatina ne prendo un po’
Merci de la visite! Non ci crederai ma le gelatine, non c’è un film americano che si rispetti in cui non si gusta la gelatina, ci hanno sempre affascinato e intimorito allo stesso tempo! Anche Helga è trasparente lei dice che sia un pregio, ma Magali dubita! Baciotti Helga e la sua fedele e pelosissima compagna Magali
Cara Sabrine.. quanto mi piace leggerti. La storia – vera 😉 – è così stramba e così bella… che poi, oltre alla storia di per sé, le tue ‘narrazioni’, i tuoi racconti, sono fluidi, scorrevoli, piacevoli.
Che storia però, è fortissima! Il primo appuntamento che non scorderai mai 🙂
La gelatina è fantastica, voglio proprio provarla a fare e poi invasarla per conservarla e magari regalarla. A proposito… quanta ne viene con queste dosi? Si potrebbe pensare di riempire quanti vasetti (da 250g tipo)..?
Grazie e a presto ! 🙂
Manu
Ciao Sabrine, sono felice che tu sia passata da me soprattutto perchè così ho conosciuto te…! Il racconto l’ho letto con attenzione.. ti dipinge già come una vera strawberryblonde…mi hai fatto venire la curiosità di seguirti ancora…! PS: dimmi che il tuo profilo nn l’hai aggiornato di recente e che nel frattempo ti sei comprata la lavastoviglie….! ;-)))
oddio scusa ho sbagliato il tuo nome…però il profilo l’ho letto giusto! mi perdoni? dimmi di sì perchè ti voglio continuare a leggere..;-) mi sono confusa perchè in un commento dici che è grazie al tuo pseudonimo che scrivi questi racconti… qual è??
Claudia: Storia vera, che mi fa ancora tanto ridere a distanza di anni… E gelatina di mele da provare assolutamente, se ti piace il genere. Ciao!
viola: Hai scritto delle parole bellissime… leggere, come una gelatina. Che sia di mele, di melagrane o d’altro poco importa: le gelatine di frutta sono delizie da re, a qualunque cosa le accompagni. Grazie per il tuo bel commento, Viola. A presto!
letiziando: Gelatina di mele trasparente, sì. Anzi: trasparentissima! Sennò che gelatina sarebbe?!? Un saluto
maetta: Guarda, ai tanti che mi scrivono per chiedermi informazioni anagrafiche, rispondo sempre che solo grazie a questo mio nom de plume riesco a scrivere tanto di me… e con tanta trasparenza. La gelatina di mele potrebbe in effetti essere la mia metafora sul web: trasparente, ma dai risvolti ambrati… Ciao Mara!
EliFla: Ma io sono una foodbolgger molto atipica: non giro mai con la macchina fotografica appesa al collo! Tantomeno nella borsetta… Amo le borse piccole, non mi piacciono quei borsoni che mi fanno sentire come un facchino della stazione perché si finisce sempre per riempirli di cose. Le borse piccole mi costringono ad essere essenziale: quando vado in giro fotografo con gli occhi. Solo così, poi, posso raccontare… e intrecciare parcheggi e gelatine di frutta. Ciao Flavia! A presto
Max: Il silenzio è d’oro in certi casi… ma in tanti altri non vedo perché non si dovrebbe esprimere la propria opinione. Col dovuto rispetto, ovviamente. E con quel po’ di garbo che rende tutto più accettabile. Gelatina di mele molto buona e consigliabile… Ciao!
Ale: Il sacchettone di frutta sarebbe graditissimo, e la tua visita pure. Ma tu hai alberi da frutta in giardino? Sei così fortunata? Io qui non posso permettermi nulla che non sia qualche sparuto vasetto di erbe aromatiche…. La mia gelatina è di mele biologiche, ma altrui. Ti aspetto, allora…
dolci a…gogo!!!: Io sarò pure mitica, come dici tu… ma la storia non è mitologia: è tutta vera! E ancora ci ridiamo su… La gelatina di mele è buona, cara Imma. Starebbe benissimo spalmata su qualcuna delle tue torte… Ciao!
ritat: Cara Rita, grazie! Sono felice che la gelatina di mele e la sua storia ti abbiano fatto sorridere… ma la gelatina di mele è una cosa serissima! Va fatta con attenzione, anche se è semplicissima. E va gustata anche con gli occhi… A presto
Simo: Ma guarda che io guido benissimo! Sapevo guidare persino le moto da cross! E’ solo che quel giorno ero concentrata sulle righe gialle in terra e non mi ricordavo di avere il surf sulla macchina… Comunque, diciamo che faccio meno danni in cucina. E la gelatina di mele, profumata e trasparente, te la consiglio… Ciao!
elenuccia: Correggerei il sottotitolo in “Involontaria comicità di una serata con intenzioni serie”. E se penso a quanto era bello e impataccato quel vestito… L’ho portato per anni, e mi sembrava sempre di vederci un lieve alone di pneumatico. Meglio sarebbe stata una bella spatafiata di gelatina di mele! Almeno era commestibile…
paciuffo: Emozionata e lusingata per il complimento, arrossisco. Anzi: divento trasparente e color ambra come una gelatina di mele (che ti consiglio di provare…). Grazie di cuore e ciao
piccoLINA: In effetti, tra tante cose che mio marito avrà pensato di me quella sera sono certa che mancasse l’aggettivo “banale”… Magari trasparente come una gelatina di mele, questo sì… A presto!
Mirtilla: Ti ringrazio per l’entusiasmo. Ma ad essere favolosa è questa gelatina di mele, che io semplicemente adoro. Anche perché mi fa pensare a quella storia… che dura ancora. Ciao!
non mi stancherò mai di leggere i tuoi racconti!!ancora rido…
Saretta: L’abito era elegante, io forse un po’ meno: tutta scapecciata e con quella macchia di pneumatico. Ma diciamo che cercavo di darmi un tono… Faccia-display? Come ti capisco… io in certi momenti fingo addirittura di guardare altrove per non farmi scoprire! Infine Gelatina di mele: molto, molto, molto buona. Se davvero la fai, fammi sapere. A presto
gloria cuce’: Questa gelatine di mele a me piace davvero tanto, mi sbilancio forse troppo ma ti suggerisco di provare a farla se sei un’amante delle gelatine di frutta. Quanto alla macchina in levitazione, quando me la ricordo rido anch’io… Ciao!
Acquolina: Questo commento lo farò vedere a mio marito. Se poi precisassi che non ti ho corrotto a suon di vasetti di gelatina di mele…
Noelia: Gracias! Hasta pronto
Zia Elle: … ma stai simpatica a me! Per affinità, se non altro… La gelatina di mele? E’ di quelle ricette da fare, prima che finisca l’inverno. Ciao!
giovanna: Davvero la farai, questa gelatina di mele? Nel caso, sappi che mi farai felice se me ne darai notizia. E se hai bisogno di precisazioni scrivimi pure… La macchina col surf impigliata nei rami è stata memorabile, ma assolutamente involontaria. Certo, volendo avrei potuto spacciarla per arte contemporanea… ma non avrei potuto venderla a nessun gallerista: mio fratello avrebbe voluto indietro il suo surf!
Isafragola: Cara Isa, proprio oggi ho preparato una vellutata: e ho pensato a te. Saperti circondata dal profumo di una torta allo yogurt mi fa sorridere… Grazie per tutti i tuoi commenti, che mi fanno sempre un gran piacere. Bacio al pargolo (sempre pilota?)
Katia: Fantastica questa storia della serratura! Guarda, io lo dico sempre che la realtà supera la fantasia: e non è solo un modo di dire… Per quanto mi riguarda, serrature e portoni mi sono divenuti nemici in anni recenti: e solo quando entro in un certo palazzo…
roberta cobrizo: G-r-a-z-i-e! Ma non saprei quale onda continuare a cavalcare: spero non quella delle performances d’arte con auto appese agli alberi… sarebbe troppo faticoso, adesso. Molto meglio dedicarsi alla gelatina di mele… A presto
Anna Luisa e Fabio: Guarda Fabio, questa gelatina di mele non ha il potere di sollevarti di 20 cm da terra, ma quello di farti amare alla follia una semplicissima fetta di pane… sì. Da provare, se ti piacciono le gelatine di frutta. Sconsiglio invece gli esercizi da circo con auto ammaestrate: spesso non ubbidiscono al domatore… A presto!
Stefania: Ricetta trasparente di tuo gradimento? Allora cosa aspetti a schiaffare in pentola un po’ di mele? Ciao!
Pillow: Io… insomma… tanto affetto mi confonde. E’ un dono prezioso, e sempre inaspettato, quando qualcuno mi scrive cose tanto belle. Piene di gentilezza. Se poi penso che il profumo di una gelatina di mele riesce a fendere lo schermo e arrivare fino a una cucina lontana… beh, grazie. Di tutto cuore, Pillow
Gambetto: Caro Mario, i tuoi commenti mi danno assuefazione: benefica. Perché con te è come mettersi davanti a uno specchio, fare introspezione… che poi si parli di auto sospese agli alberi o di caffettiere, nulla cambia. Stavolta hai scelto parole belle davvero… e mi sono sentita più trasparente della gelatina di mele. Stammi bene
Passiflora: Peccato non fossimo a Hollywood, ma nel parcheggio della piazza principale di una città di provincia… e ci guardavano tutti! Me col vestito impataccato, l’auto volante, e quel povero studente basito. Forse avrei fatto meglio a dedicarmi alle gelatine di frutta fin da allora: molto meno rischiose…
Angela: Onorata, e felice che la mia gelatina di mele ti piaccia… A presto!
mamma mia che risate che mi hai fatto fare, andrò a letto con un mega sorriso 🙂 e proverò di certo la tua ricetta! A presto!!!
Riguardo alla sincerità non so se mi è piaciuta di più la storia o la ricetta!!! Nel dubbio mi sono aggiunta ai tuoi sostenitori, perchè ho molto da imparare e non solo in cucina!!!
Se ti fa piacere passa a trovarmi
Alla prossima e buon lunedì
Manuela: Una surreale, ma verissima storia di tanti anni fa. Ma la gelatina di mele è più recente: non dura mai tantoin casa nostra!
Chiara: Grazie. L’esperienza della macchina volante non posso fartela vivere, ma quella della gelatina di mele sì… basta provare a farla! A presto
Gio: Allora la gelatina di mele potrebbe essere la metafora della tua trasparenza! In versione spalmabile…
pâtes et pattes: E infatti la gelatina di mele è tipicamente americana: anche se di mele buonissime ce ne abbiamo tante anche noi… e da quando ho fatto questa riflessione, e messo a punto questa ricetta, la gelatina di mele è un must dell’inverno a casa mia. E non arriva a primavera
fiOrdivanilla: Grazie Manu, mi hai fatto arrossire… Le storie vere hanno sempre un che di stravagante (e divertente), che basta saper cogliere. Quanto alla gelatina di mele, con queste dosi ne vengono direi un paio di vasetti da 250 gr. Non so essere più precisa perché io le gelatine di frutta le metto in dei vecchi vasi da marmellata di vetro (tipo quello della marmellata di corbezzoli o della gelatina di melagrana, dei quali non ho mai misurato la capacità (ma lo farò, hai ragione…). Le copro con una pellicola e le tengo in frico quel poco che durano. Con queste dosi ho riempito un barattolo e mezzo. Fammi sapere!
Acky:
Acky: Non preoccuparti per l’errore di persona: capita. Quanto al mio profilo, spero di non darti una brutta notizia ma… l’ho appena aggiornato! Non possiedo perciò tuttora (e per scelta) una lavastoviglie. A presto
Fabrizia: E io non mi stancherò di scriverli, finché c’è chi li legge e si diverte… E poi mi serve per non dimenticarmi certe cose. A presto!
Gialla: Ma è una cosa bellissima andare a letto con un sorriso! E sono felice che il mio racconto ti induca certi effetti. Per prolungare i quali, ti consiglierei di ricorrere alla gelatina di mele. Fammi sapere se sorridi…
LAURA: Poiché questo è un post sulla sincerità, storia e ricetta di gelatina di mele vanno di pari passo… A presto!
Diventerò “quella delle gelatine”, ormai è il mio destino 🙂 dopo il successo della gelatina di melagrana, ora voglio cimentarmi in questa…perciò ora mi rimbocco le maniche e mi metto all’opera! So che ci tieni molto a sapere come vengono le tue ricette nelle nostre cucine, perciò ti farò sapere 🙂
Grazie Sabrine 🙂 Anch’io sorrido spesso pensando a te. Il tupi ha voluto sapere di chi era la Renault di cui parlavo al maritozzo. In casa nostra siam monotematici: auto a gogo. Non vede cartoni animati ma rally su youtube!
Streghetta: Sei in buona compagnia: ci sono anch’io, nel club degli adoratori delle gelatine di frutta. Per me sono semplicemente irresistibili… Questa di mele è una delle più facili da fare, e perciò una delle mie preferite. Se sei riuscita a fare la mia gelatina di melagrane, questa sarà una passeggiata: tra profumi incredibili e sfumature d’ambra che si illuminano sul burro. Aspetto notizie! Tue e della gelatina di mele…
Isafragola: E’ così bella questa comunicazione a distanza… fitta fitta, ma con ritmo lento: il che può sembrare un controsenso, ma non è… Se penso a quella Renault nera, col portasurf praticamente incorporato, non posso che ridere. Anche se la mia auto dei sogni rimane l’ape… Ape Piaggio, modello 1967: cioè quella che sembra – per davvero – un’ape. Ognuno ha le sue, cara Isa. Però io non guardo rally su youtube… Ciao!
Ciao Sabrine! Che dire…la gelatina è venuta buonissima! E avevi ragione, è decisamente facile da preparare! Che delizia…un profumo irresistibile…ed è così trasparente e brillante…me ne sono innamorata!
Hai scritto che ormai in casa tua è una tradizione farla ogni inverno: ebbene, credo la adotterò anche come tradizione della mia futura casa…io e il mio ragazzo stiamo per fare un grande passo, siamo alla ricerca della nostra prima casa e il profumo di mele che la inonderà quest’autunno la darà subito quell’aria “familiare” che rende speciale ogni casa…
Streghetta: Ecco, questo è uno di quei commenti per i quali vale la pena fare le tre di notte per scrivere un post… Mi hai fatto un regalo davvero grande. Sapere che la mia gelatina di mele adesso abita anche in casa tua mi fa felice. Te lo dicevo che era facile! E guarda che è buonissima anche con i formaggi stagionati (un po’ come il miele…).
Anche se la parte più bella del tuo commento è quella relativa al vostro “grande progetto”: la vita a due è forse il più difficile tra gli esercizi spirituali. E proprio per questo di grandissima soddisfazione… Ci riuscirete, ragazzi, e vi divertirete pure un sacco. Perciò: buona gelatina di mele a quattro mani!
Cara Sabrine,
non so decidermi se sia maggiore il piacere di leggerti, di ammirare le tue foto, o sperimentare le tue ricette…ma di sicuro so che è entusiasmante seguirti!
Un caro abbraccio
Giulia s: E’ necessario decidersi? In ogni caso per me è un piacere sapere che ci sono delle persone, oltre lo schermo del computer… Grazie di cuore per il commento tanto bello. A presto!
Sei M E R A V I G L I O S A!!!Volevo esserci anch’io a vedere il surf…ma soprattutto chissà tuo fratello…ahahahhah, complimenti!!!
Lia: Cara Lia, ti assicuro che lo spettacolo era davvero da circo! Ma la reazione di mio fratello… beh, gliel’ho detto solo due settimane fa! E soltanto perché mi ha scoperta proprio a causa di questo post… se vuoi sapere com’è andata, leggiti la nota in fondo al post dei “Biscotti integrali alle castagne”. A presto!
Con molto ritardo…….che bella questa storia!! Sembra davvero un film!!…..ora vado avanti a curiosare….
Gentile Sabrine,sono incantata dal suo blog:sembra di leggere un romanzo.