Frollini “bleu lavande”
Dl mio primo soggiorno in Inghilterra tornai a casa con tre grandi amori: il crumble, la lavanda, e un appassionato giovanotto iberico che mi lasciò un mese dopo con una piagnucolosa lettera scritta su carta verdolina. Si chiamava Felipe, e fu prontamente rimpiazzato con un virgulto autoctono più facilmente frequentabile.
Non rimpiazzai invece né crumble né lavanda, giacché la mia passione giovanile, lungi dall’essersi sopita, si è trasformata negli anni in un amore maturo e ampiamente corrisposto. Del crumble vi ho già detto, anche se non finisce qui: ne ho ancora molti altri nel mio archivio-teiera di latta…
Ma quella della lavanda è una questione a parte, sospesa tra la cucina e il giardino. Per anni ho avuto in campagna una siepe che fioriva fino all’altezza delle finestre dello studio: aprivo le ante e ne sentivo il profumo. C’era un fantastico brulicare di vita attorno a quella fioritura: mi piaceva osservarla, concentrarmi sulle api e le farfalle che volavano lente nel caldo estivo. Le guardavo finchè la siepe non mi sembrava gigantesca, un universo che conoscevo foglia a foglia, in cui mi sentivo delle dimensioni di un insetto anch’io.
Questa poetica visione “macro” non fu proprio a costo zero: rimediai negli anni due punture di vespa e un pungiglione di calabrone in uno zigomo… ma volete mettere la soddisfazione di perdersi in una siepe di lavanda lunga dieci metri e sentirsi come Walter Bonatti nella foresta amazzonica?
La casa di campagna di adesso non ha siepi di lavanda: solo querce, cipressi, olmi e un ulivo. Non è ancora neanche una casa, nel senso che avrebbe bisogno di una generosa ristrutturazione. In compenso però è abitata da moltissimi insetti, e forse anche da qualche mammifero di quelli che preferirei non incontrare…
In attesa di piantare anche qui lavande a profusione, mi accontento di piccoli ciuffi violetti sul ballatoio di città. Ma basta che veda due bancarelle di fiori in una piazza per tornarmene a casa con qualche vaso dall’inconfondibile profumo. L’ultima volta un mese fa: quattro, di una varietà speciale che non potevo lasciare ad altri. Le ho nascoste dietro il vaso del glicine, perché a casa sono tutti inferociti per via delle mie talee di rose antiche che sono diventate dei rigogliosi baobab. Quando mio marito le ha scoperte è sbiancato: “Non avrai intenzione di piantare anche queste? Non si passa più…!”
Così sono stata costretta a inventarmi che le avevo comprate per il terrazzo dell’altra casa: e a portarcele. Avete idea di cosa significhi viaggiare con un bagaglio a mano dal quale fuoriescono quattro piante di lavanda? Vi risparmio i dettagli sulla disposizione della biancheria… Il finanziere dell’aeroporto stavolta ha spalancato gli occhi: “Signora, viaggia con la canapa indiana?” mi ha detto ridendo. “No, è Lavandula stoechas e produce effetti migliori: la provi!” e gliene ho offerto un rametto. Mi ha sorriso con la condiscendenza che si riserva agli inguaribili…
Ma che ci posso fare io, se la passione per la lavanda non si sopisce? Posso solo assecondarla, lasciarmi andare e perdermi… Come con il crumble. E con il cioccolato, le vellutate, il pane fatto in casa, le alzatine vintage, le rose antiche… e tutti i miei tanti amori.
Ora sapete anche questo: che sono una libertina, ma fedele. A meno che non mi si lasci per posta su carta da lettere verdolina…
S.
FROLLINI “BLEU LAVANDE”
INGREDIENTI
(per 20 biscotti)
farina bianca 00: 50 gr
farina di riso: 50 gr
cassonade (o zucchero di canna): 40 gr
burro: 50 gr (freddo di frigorifero)
uova: 1
fiori di lavanda essiccati: 2 cucchiaini (non trattati, per uso alimentare)
semi d’anice: 1 cucchiaino
Mettete tutti gli ingredienti secchi nel mixer e azionatelo per un paio di secondi (giusto il tempo di tritare appena i fiori di lavanda e miscelare le farine).
Poi aggiungete l’albume (tenete il tuorlo per la spennellatina finale) e il burro freddo a cubetti: azionate ancora, 5-6 volte ma per pochi secondi, e poi raccogliete l’impasto con le mani (non dovete lavorarlo, se rimangono dei pezzetti di burro che si vedono, tanto meglio).
Dategli la forma di una palla schiacciata, trasferitelo in una ciotola, sigillate con la pellicola e mettetelo in frigo per un’ora.
Accendete il forno a 180°. Stendete l’impasto con il matterello sul piano di lavoro leggermente infarinato, ritagliate i biscotti e appoggiateli su una teglia da biscotti rivestita di carta forno. Quando avrete terminato, spennellateli appena (manina delicata, mi raccomando…) con il tuorlo diluito in mezzo bicchiere di latte e cospargeteli di zucchero.
Mettete la teglia in frigo per mezz’ora (biscotti più croccanti…), poi infornate per una decina di minuti. Togliete i biscotti dal forno non appena li vedete cambiar di colore: non fateli diventare marroncini, sennò vi perdete il gusto di servirli alle amiche presentandoli come frollini “bleu lavande“…
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La forma e la sostanza
Dopo innumerevoli esperimenti con stampi diversi, ho capito che questa è “la forma” che preferisco per i miei biscotti alla lavanda. Non c’è nulla da fare: se uso una forma piena, senza buchi, mi pare che perdano di fragranza e che il profumo si avverta meno… Forse è solo una scusa per usare la mia ultima trouvaille da un euro, uno stampino mezzo rotto e stortignaccolo che però mi diverte da morire. Ma voi fate come volete: se li fate a casa vostra questi non saranno più i miei biscotti…
Volete darvi alla pittura? Mano leggera, please…
La spennellatura con tuorlo d’uovo è un must per molti biscotti e lievitati. Serve a dare colore, a lucidare, a “incollare” semi e granelli di zucchero… insomma: pare che a non farlo si rimedi il titolo di campione dei cuochi pigri.
Ma il tuorlo d’uovo in cottura forma una specie di corazza marroncina che imprigiona biscotti e brioches, appesantendo i primi e impedendo alle seconde di lievitare a dovere. In più, puzza d’uovo…
Onde per cui, non mi sogno di concorrere al titolo di campione dei cuochi pigri rinunciando a spennellare dolcetti e lievitati (anche perché le coperture di semini mi divertono un mondo…), ma allungo il tuorlo con una quantità di latte che supera sempre di gran lunga quella indicata nelle ricette “serie”.
Perciò non vi sembri troppo quel mezzo bicchiere per un tuorlo: io, a volte, lo diluisco anche di più… e vi garantisco che funziona lo stesso! Colora, lucida, incolla… ma con garbo. E allora spennellate pure, gioiosi e divertiti, ma con mano leggera: solo una velatura, imperfetta e trasparente come un cielo d’aprile…
Ingredienti: burro-burro salato • farina bianca 0 e 00 • farina di riso • fiori di lavanda • semi d'anice • uova • zucchero di canna
Delisiosi! Semplicemente deliziosi in tutto e per tutto questi biscottini, Sabrine. Quella formina intrecciata mi piace da morire (mi ricorda i biscotti Doria che trovavo a casa di una vecchia zia del mio babbo quando ero piccola) e la lavanda è uno dei miei toccasana. Se usassi qualche goccia di olio essenziale potrebbe andar bene lo stesso, che dici?
Grazie per le informazioni sulla lucidatura col tuorlo. Nella mia ignoranza l’ho sempre diluito molto con il latte perchè mi dava l’idea di pesante e a quanto pare ci ho azzeccato 😉
Un bacione, buon fine settimana
P.S. scusa se ho scritto un romanzo!!!
Io non oso piantarla perchè mi dispiacerebbe troppo vederla rovinosamente morire come le altre. Il prossimo non sarà un corso di cucina ma di giardinaggio, perchè quando ho letto delle talee di rose antiche, ho perso la testa per un attimo.
Bellissimi questi biscotti!!
complimenti sia per la descrizione che per la ricetta!Li trovo molto delicati e sicuramente cercherò di rifarli per gustarli con le mie amiche al nostro rituale del tè…grazieeeeeeeeee
Mi sono innamorata di questa sognante foto…
Che bella sabrine!
E la ricetta non è certo da meno. Puoi considerare di metterla presto nella raccolta “le mie ricette nelle cucine degli altri”… 😉
Ti auguro un buon fine settimana!
sabrine dalle tue mani vengono fuori sempre delle delizie delicate e magnificamente presentate…questi biscotti sono di una perfezione per nn parlare della bonta!!!ti mando un bacione grandissimo,imma
mi sono persa nelle tue descrizioni.
che passione ha messo nel raccontaerci le tue sensazioni!
ora devo rileggere la ricetta…, il solo messaggio che ho in testa adesso è…devo comperare la lavanda!subitoooooo
Come sempre i tuoi post, tra il nostalgico e il faceto, mi avviluppano… e devo ritornare sui miei passi per riuscire a concentrarmi sulla ricetta… Che promette davvero bene, non so se per la forma bellissima dello stampino o altro… Ah, nemmeno io apprezzo granch� le spennellature generose a base di tuorlo, anzi, per la verit� utilizzo direttamente solo il latte. Prova e sappimi dire 🙂
un giorno raccoglieremo i tuoi racconti in un libro, dove, naturalmente, fra le pagine, faremo seccare dei rametti di lavanda in fiore 🙂
mia cara, ci ritroviamo simili anche in questo, la passione per la lavanda e per i biscotti alla lavanda. Chi mi conosce dice che sono il mio simbolo di riconoscimento. non c’è ricorrenza in cui io non mi presenti con un piccolo sacchettino di profumati biscotti. anche in inverno, basta usare quella secca 🙂
se mai capitasse di incontrarci, facciamo un giro per lavande, con un chiacchericcio solare e qualche biscottino da sgranocchiare. ciao!
Io ieri ho provato per la prima volta la lavanda in una ricetta, l’ho adorata! D’altro amo la lavanda, come si può capire dal nome del mio blog… oltre a parti i complmenti per questi biscotti e per questa bellissima foto ti chiedo un consiglio: la mia lavanda in terrazzo è secca secca e non sembra dare alcun segno di vita… che fare, la butto e ne prendo una nuova? Ma poi come la curo?! è il secondo anno che uccido una pianta di lavanda 🙁
convengo sull’estrema invasività del tuorlo d’uovo, che spesso sostituisco col solo albume leggermente battuto con la forchetta, nel caso dei biscotti, o solo latte nel caso di brioches o pane.
tanto che sono pigra già lo so da me, dubito che ciò possa mandare in fumo la mia carriera 😉
deliziosa la forma dei biscotti, e molto originale l’uso dei fiori di lavanda. comincerò dall’acquisto delle piantine.
p.s. sono anni che pianto solo piantine che mi regalano foglie e fiori commestibili. terribilmente venale e utilitaristico…
Ciao Sabrine, anche questa tua ricetta è meravigliosa, come la foto del resto.
Ho fatto anch’io dei biscottini alla lavanda poco tempo fa e siccome ne ho ancora parecchia proverò sicuramente anche questi che sembrano deliziosi…mi manca solo uno stampino degno della ricetta…..uno normale non va bene!
Che belli i tuoi biscotti…sembrano di quelli confezionati..ma visto gli ingredienti saranno di granlunga superiori in quanto a bontà.Complimenti!!
P.S. dove sei riuscita a trovare quello stampo?
Ciao e buona giornata
wow!sabrine! che meraviglia questi biscotti! al mio compleanno micaela
de il “criceto goloso” mi ha regalato (tra i tanti piccoli tesori) una bustina di fiori di lavanda commestibili e volevo impiegarli nella migliore maniera possibile, l’ho trovata ; ) baci
eheheh immagino la faccia della guardia all’aeroporto che scruta perplesso il tuo bagaglio a mano 🙂
Quello stampino è una favola!!! ma dove l’hai trovato? te lo invidio moltissimo!!
Ti capisco, anch’io ho un debole per la lavanda. Mi dà idea di pulito, fresco, mi rincuora tanto….
Bellissimi i tuoi biscottini, una delizia!
Sarò libertina anche io perchè, soprattutto in questo periodo primaverile, ho mille e uno passioni da sviscerare.. i biscotti devono esser buonissimi: Ciao Paola
Se proprio devo essere sincero-sincero nn è che la lavanda mi faccia impazzire ma presentata così e soprattutto con lo spunto “Mano leggera, please” che vale per corsi e corsi di cucina…devo dire che un certo effetto me lo fa!
Ovviamente merito tuo 😉
Complimenti davvero :))
Buon we!
Dimenticavo…scrivi che è un vero piacere leggerti!
Ma penso tu lo sappia 😉
Mi hai ricordato quel bellissimo cespuglio di lavanda che stava accanto all’altalena nel giardino di casa, quando ero bambina.Dondolandomi posservavo le api far la spola tra essa ed il cotone aster…che dolci ricordi!Mi perdo nella memoria sgranocchiando uno dei tuoi bellissimi biscotti, sei davvero unica Sabrine!bacione
Ahhahah…volevo proprio vedere la faccia del povero finanziere! 🙂 Io purtroppo ho il pollice nero ma mia suocera ha un bellissimo cespuglio di lavanda e quest’estate ne ho presa parecchia, l’ho fatta seccare al sole e poi l’ho messa in un barattolo. Ora quando ho voglia di un dolce con questo sapore ne pesto un pochino nel mortaio…che profumo!
da amante ad amante di questa meravigiosa pianta: hai mai provato l gelato alla lavanda? è un’esperienza indescrivibile! quando arriva il caldo provo a farlo, non lo mangio da tanto!
Bella idea i biscotti alla lavanda!
Io la trovo interessante anche con gli arrosti di carne.
Proprio bello il tuo blog, cara Sabrine… e che nome irrestistibile!
Complimenti!
Federica: Quei biscotti Doria me li ricordo anch’io: un pezzo della mia infanzia… Quanto all’uso dell’olio essenziale al posto dei fiori di lavanda, non saprei: perché non l’ho mai usato. Temo che possa essere un po’ forte, non vorrei che ti desse poi la sensazione di sgranocchiare un pezzo di sapone… alla lavanda, naturalmente! Comunque se ci provi sarei molto curiosa di conoscere l’esito della tua sperimentazione culinaria… Buon fine settimama!
Alem: Le talee di rose antiche hanno avuto una resa sorprendente: tagliate in tutta fretta dal mio amato giardino il giorno del trasloco, col groppo in gola (perché sapevo di lasciarlo a dei nuovi proprietari che non gli avrebbero riservato le meritate cure…), sono rimaste parcheggiate sul ballatoio di città in attesa di nuova collocazione ufficiale. Evidentemente le piante sono capaci di riconoscere chi le ama: fioriscono anche lì, senza cura alcuna…
Quanto alle tue lavande, confessa: le hai bagnate troppo? Le hai piantate all’ombra? Le hai concimate? Perché se c’è una pianta che si compra e poi si dimentica (nel senso che ha bisogno di pochissime cure), è proprio la lavanda… A disposizione per eventuali ulteriori domande in merito, buon weekend!
antonella: Questi frollini alla lavanda sono biscottini molto delicati: poco dolci, con un lievissimo sentore d’anice e un sottile profumino di lavanda: che si sente col naso, e non in bocca… Sono ideali per il té, che non ne sovrasta il sapore. Se li provi fammi sapere, ciao!
Carolina: Cara Carolina, la pagina dedicata a le mie ricette nelle cucine degli altri ti aspetta… Buon fine settimana anche a te (è uscito un po’ di sole a Locarno?)
dolci a… gogo!!!: Imma la dolce… la più alta espressione di solarità partenopea applicata alla pasticceria casalinga: grazie! E buon fine settimana anche a te!
luby: Dunque non solo la sola a perdermi! Comunque: riacquista l’orientamento e parti alla ricerca di una bustina di lavanda essiccata per uso alimentare. In Italia la trovi in erboristeria, in Francia su qualsiasi bancarella di spezie… A presto!
Con questo tuo racconto e questa tua ricetta mi hai fatto venire voglia di prendere le valigie e partire per il paese della regina… Ma in questo periodo è più facile che io mi rechi in erboristeria per la lavanda e in cucina a provare questi biscottini…
leggerti è sempre bellissimo!!! momenti soavi, deliziosi, sereni come i tuoi meravigliosi frollini!
proprio in questi giorni sono alla ricerca di un volontario che mi aiuti a piantare lavanda per poter fare una meraviglisa siepe!
nn amo molto il suo profumo, una volta in vacanza ho preso per mia mamma un sacchettino ricamato contenente lavanda, alla signora che me lo ha venduto ho chiesto nn so quanti sacchetti di plastica per provare a chiudere ermeticamente il sacchetto per nn sentire il profumo!!
tralasciando questo piccolo particolare 🙂 adoro la lavanda per il suo meraviglioso colore!!
credi sia meglio sistemare la siepe di lavanda lontano dalle finestre? cosa mi consigli? 🙂
non saprei dove trovare questo stampino di biscotti, che mi fa pensare agli amati colussi infantili, però più ovali. Mi sono persa nella ettura di questo post, un piccolo capolavoro poetico, profumato di ricordi e lavanda, però poi avrei voluto un biscottino 😉
Le altre hanno detto già tutto quello che avrei voluto dirti io…così non mi rimangono che due parole: sono spettacolari!!!
e vedi, io ti conoscevo solo di fama e non ero mai stata qui! ti aggiungo subito tra i nostri preferiti, e ricambiamo i complimenti! ciao e buona giornata!
Cara Sabrine i tuoi post sono sempre di una delicatezza e un’ armonia non comune.. passare a trovarti è sempre bello! e questi biscotti sono una poesia!! un bacio
Se mai Felipe passasse di qui, capirebbe cosa si e’ perso…che delizia, Sabrine!
D’accordissimo sul diluire il tuorlo per la copertura finale, io addirittura a volte, se non ho latte a disposizione, allungo con acqua un poco zuccherata, o salata, a seconda della preparazione.
La “puzza d’uovo” e’ cosi’ sicuramente bandita.
Anche a me la forma di questi bellissimi biscotti ricorda i “biscotti della nonna” Doria. Mi divertivo a staccare coi denti prima i granelli di zucchero e poi a mangiarmi il biscotto.
Eh eh, ne è passato di tempo da allora, ma tu sei sempre in grado di suscitare ricordi ed emozioni, con i colori ed i profumi…
Giorni fa io e mio fratello si discuteva di blog veri. Il tuo è certamente un blog di questi! 🙂
P.s.: non ho mai assaggiato nulla alla lavanda, una sensazione che prima o poi il mio palato deve provare!
Sei sempre bravissima!^.^
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Questi biscottini al profumo di lavanda sono uno spettacolo! E le tue passioni floreali sono assolutamente invidiabili, descrivono una persona dolce e sensibile
Un bacione e buon fine settimana
fra
io ti leggo sabrine, e mi perdo a sognare.
e questi nodini alla lavanda sono una meraviglia!
in questo periodo la sto rileggendo, e ho capito che cosa mi facevi venire in mente… mi ricordi jane austen…
Sono corsa qui deliziosamente attratta dal titolo, e sono stata premiata… 🙂
Che meraviglia, resto sempre affascinata dai tuoi racconti e dalle tue ricette. Questa me la salvo!
Ti abbraccio
Sonia
Anch’io sono una fan della lavanda! Dal risotto ai dolci credo che doni grazia e magia a ricette classiche. Evoca sapori d’altri tempi!
Grazie anche per i consigli sulla spennellatura!
Nadia – ALTE FORCHETTE –
Ma dove li trovi tutti questi stampini con forme così carine?
Condivido con te il piacere per il profumo di lavanda, anch’io ho due piante, me ne sono innamorata quando sono stata in provenza…
Parole, colori e sapori in equilibrio. E’ sempre bello leggerti e provare le tue ricette!!!
infatti quello stampino per biscotti è bellissimo, chissà quanti ne hai?! ma perché rinunciare a poche innocenti passioni? viva la lavanda!!!
Onde99: Tu spennelli solo con il latte? Ma poi i semini ti si attaccano lo stesso? Io a volte spennello solo di burro certi pani, ma uso il latte soltanto se non devo attaccare nulla… In ogni caso, grazie per quel che mi hai scritto. E grazie per esserci sempre… Buon fine settimana!
Babs: Cara Barbara, dunque anche tu ami i biscotti alla lavanda? E di che forma li fai? Sono curiosa… Quanto al giro per lavande, temo che con questo tempaccio potremo al massimo fare un giro per risaie… allagate! Un caro saluto
Gloria: Ma tu hai lo stesso problema di Alem… ragazze mie, ma come fate a far mrire la lavnda? Perché bisogna impegnarsi per riuscirci…
Comunque, due sono le possibili modalità di lavandicidio: troppa acqua o poco sole. Se si esclude che il gatto la usi come toilette, o che la vicina dispettosa ci versi nottetempo la candeggina…. Ciao!
luxus: Solo albume: lo faccio anch’io, ma in genere con lo zucchero, e poi mi viene una specie di glassettina a bolle che è pure buona… Quanto al latte, lo uso da solo se non devo attaccare niente sui miei lievitati (leggi semini vari). Comunque è sempre un gran piacere questo confronto tra bloggers… A presto!
P.S.: le piante commestibili in questa città non me le posso permettere: rischierei l’avvelenamento da polveri più o meno sottili… Beata te!
Bellissimi i biscotti, bellissima la forma e mi sembra di sentirne anche il profumo!
Le passioni sono convinta che nascano da ricordi piacevoli che quindi non vogliamo allontanare da noi, ma anzi, vorremmo che ritornassero…
Baci
Anna Luisa
Prima di tutto ammetto di condividere con te la passione per i fiori e il profumo della lavanda. Quella sul mio balcone é morta a causa dell’inverno rigido….penso di sostituirla a breve con un’altra piantina specie! Non l’ho mai usata in cucina, ma questi biscotti sono così invitanti che potrei provare… 🙂
ma che buoni, ma che brava, mi piace assai il tuo blog…ora devo scappare ma sicuro ritorno e sicuro sperimento, la lavanda per esempio…
come devono essere buoni! come per il crumble non li ho mai assaggiati; poi sono d’accordo con te, anche io non sopporto l’odore di uovo e spennello addirittura solo con il latte…il risultato è secondo me meglio!|
Li provo a fare! Non ho mai sperimentato la lavanda in cucina, anche se mi ha sempre incuriosito! Grazie della ricetta, un bacio!
Bonjour…je suis canadienne….je connais un peu l’italien….: amore…..that’s all…:)
Certo che mi piacerebbe incontrarti all’aereoporto tra sacchetti di farine e vasetti di lavanda! Bellssima la forma dei biscotti. Elegantissima.
Sei incredibile, leggerti mi ha emozionata ed ora questi biscotti dovrò assolutamente provarli perchè portano con sè una storia ed una siepe alta ed un profumo… e tanto altro e quando la cucina si trasforma in “vita” raggiunge la sua massima espressione e va irrimediabilmente assecondata. Grazie! Buona domenica. Deborah
Complimenti!Io nei miei biscotti aggiungo anke gocce di olio di lavanda.
Ke mani d’oro le tue!
Il profumo di lavanda mi ricorda quando studiavo in Francia e la mattina presto andavo a raccogliere i fiori.Che profumo intenso!!!
BRAVISSIMA
Bobina
Ciao! questi biscotti devono essere sicuramente profumati, tra anice e lavanda ci immaginiamo un fresco profumo primaverile.
E nel gusto? cosa prevale???
Una spledida idea.
bacioni
Amo tantissimo anche io la lavanda, tanto che in giardino ce ne sono due bei cespugli vicino al gelsomino. Amo strofinare le mani nelle spighe e invadere la casa di ciotole piene di fiori essicati che ogni tanto qualcuno fa cadere in terra… il prossimo raccolto verrà anche utilizzato per i dolci! Ciao!!
Sabrine ,dove la trovi la cassonade?E’ da un pò che la cerco…invano,e questi biscotti li vorrei fare al più presto.
Ciao e grazie.
Rita
ritat: Cara Rita, la cassonade la compero nei supermercati forniti (che non sono tantissimi…).
Puoi tranquillamente sostituirla con dello zucchero di canna (ma non sceglierne uno troppo aromatico tipo il Muscovado (che sa un po’ di melassa), perché “ammazzerebbe” il profumo della lavanda…
Comunque, tieni presente che questa della ricetta è la cassonade francese, cioè uno zucchero di canna rosso. Da non confondere con la cassonade che usano in Belgio, che è invece tratta dalle barbabietole… (se cerchi le immagini su Google le trovi entrambe). Buona sfornata al profumo di lavanda! (piuttosto: ce l’hai? Perché nemmeno quella si trova facilmente in Italia, per uso alimentare… Fammi sapere!
Grazie Sabrine per la velocità della risposta.In effetti non ho ancora nemmeno la lavanda,ma è con la cassonade che sono “in fissa” perchè ho diverse ricettine che la prevedono e l’idea di questo zucchero rosso mi alletta molto.
Grazie per la dritta sulla diversità delle due cassonade.Adesso mi faccio un giro con Google ed approfondisco.
Ancora grazie e sappi che,come ti ho già scritto nel post degli scones(ma anche in altri precedenti), per me sei la numero uno!
Un bacio.
Rita
Ciao Sabrine…..sto tentando di fare questi meravigliosi biscotti perche’ mi hanno lasciata a bocca aperta appena li ho visti……Adesso ho impastato e messo in frigo…..solo che non ho messo l’anice (non lo amo molto)…..e ho usato lo zucchero di canna normale perche’ quello ho trovato)…..Il tuo stampo per biscotti mi piace da morire….io li dovro’ accontentarmi dei miei ”cimeli”…..direi di una banalita’ atroce…..(non e’ semplice trovarne di belli in giro)….ma rimediero’ appena mi sara’ possibile….Ti terro’ informata sulla riuscita dei biscotti…….Baci
ritat: Cara Rita, sono passati due mesi, ma la curiosità di sapere se i miei frollini “bleu lavande” li hai fatti mi rimane… Con o senza cassonade. Aspetto tue notizie! E con l’occasione ti saluto
Micol: Cara Micol, questi biscotti li puoi tranquillamente fare con dell’altro zucchero di canna e senza semi d’anice (anche se il connubio con la lavanda merita di essere assaggiato…). Quanto invece allo stampino, è uno dei miei preferiti: perché i biscotti si cuociono in maniera omogenea, e perché mi piace la forma… Mi farà davvero un grandissimo piacere avere notizie dei tuoi biscotti e sappi che mi hai fatto un bellissimo regalo con questo tuo commento. Un caro saluto. A prestissimo…
Cara Sabrine…..i biscotti sono una un Amore……….sanno di burro….di lavanda……insomma sono davvero speciali!!!in quanto alla forma…..insomma sicuramente i tuoi sono mille volte meglio ma e’ iniziata la ricerca dello stampo perfetto…!!!!!
Insomma mi sono innamorata di questo ingrediente speciale e credo che sperimentero’ altre ricette ….
A presto…un saluto
Micol: Cara Micol, ti rispondo con imperdonabile ritardo ma per nulla al mondo mi sarei persa questo tuo commento sui miei biscotti alla lavanda. Sapere che le mie ricette funzionano anche nelle cucine degli altri è la mia più grande soddisfazione di foodblogger… Se poi gli amici che le provano apportano qualche piccola modifica, beh… mi sembra che diventino più grandi, capaci di camminare sulle loro gambe, libere di vagare per le cucine del mondo. E ne sono felice.
Con l’augurio che tu abbia trovato il tuo stampino perfetto,
Sabrine