Fougasse al rosmarino
Va bene non lamentarsi per tutto, prendere le cose con il dovuto distacco e cercar di sorridere alla vita pensando a chi sta peggio… Ma io comincio a non poterne più! Del grigio, della pioggia, del freddo. Di questo inverno che si traveste da primavera ma oramai non gli crede più nessuno. Dell’ombrello. E dell’armadio che sembra quello di uno che vive a cavallo tra due emisferi: sempre pronto a passar da una stagione all’altra.
Mi ostino a girare senza calze, con le mie ballerine colorate che guadano pozzanghere come fossero stivali da caccia: salvo poi ritrovarmi a sera con dei piedi acquarellati di blu, di viola, di marrone, di verde muschio… Ho due abiti nuovi, incautamente acquistati negli unici due giorni di sole pieno e di mal riposte speranze d’estate: leggeri, colorati, allegri. Schiacciati tra giacche pesanti e pantaloni dalle nuances invernali, sembrano due pappagalli malconci in una voliera di cornacchie.
Almeno fosse autunno… tirerei fuori la copertina da divano e mi tirerei su il morale con cioccolate calde e rassicuranti fette di torta: l’estate sarebbe lontana. E invece no: il clima è da Sachertorte, ma la prospettiva è di ritrovarmi in spiaggia a strettissimo giro di posta. E preferirei non arrivarci con un profilo da Obelix.
Perciò accendo il forno – anche perché quel teporino non mi disturba affatto – cerco di non lasciarmi prendere dallo scoramento, e mi ripeto come un mantra che arriverà presto il caldo e mi verrà voglia di mangiare la verdura e la frutta dell’estate… Ma se continua il diluvio, mi passa la voglia persino di andarmele a cercare al mercato.
Così questo è un post sulla possibilità di conciliare gli opposti: non nella vita – mi ci vorrebbe un blog intero – ma in cucina. Vale a dire: su come mangiarsi una focaccia – anzi, una fougasse – senza ritrovarsi le dita bisunte e la coscienza attanagliata dai sensi di colpa.
E volete sapere qual è il bello? Che non è una focaccia unisex, per sole signorine. Ma piace tantissimo anche ai fidanzati… persino a quelli che vivono a cavallo tra due emisferi: e tra due stagioni.
Saluti e baci (piovosi),
S.
FOUGASSE AL ROSMARINO
INGREDIENTI
farina Manitoba: 300 gr
farina bianca 00: 200 gr
farina di grano duro: 50 gr
acqua: 400 ml
malto da panettiere: 1 cucchiaio
zucchero semolato fine: 1 cucchiaio
sale fino: 1 cucchiaino
lievito di birra: 25 gr (un cubetto o una bustina di quello disidratato)
per guarnire:
uova: 1 (solo l’albume)
olio extra vergine di oliva: 1 cucchiaio
acqua: 3 cucchiai
rosmarino tritato: 3 cucchiai
sale grosso
Fate intiepidire 250 ml d’acqua (temperatura corporea), scioglietevi lo zucchero e il lievito mescolando bene, e lasciate riposare un quarto d’ora finché non si forma una schiuma ricca e compatta.
Miscelate le farine, il sale fino e il malto in una grande ciotola. Fate una fossetta al centro e versatevi il liquido con il lievito sbattendo con forza con un cucchiaio. Aggiungete gradatamente il resto dell’acqua, sempre continuando a lavorare con il cucchiaio: potrebbe non servirvi tutta, perciò iniziate a impastare con le mani (sempre nella ciotola) prima di averla terminata e verificatene la consistenza (dovete ottenere un impasto morbido, ma che non vi si appiccichi alle mani mentre lo lavorate).
Lavoratelo “alla francese” (stiamo facendo una fougasse, no?) per una decina di minuti: prendetelo con due mani, sollevatelo e facendolo sventolare davanti a voi (proprio come una tovaglia la vento…) sbattetelo sul piano di lavoro, poi allungandolo verso di voi tiratelo e richiudetelo su sé stesso verso l’esterno. Giratelo di 90° e ripetete l’operazione: almeno un centinaio di volte o giù di lì (dipende da quanto stress avete accumulato e desiderate smaltire con l’occasione…).
Quando l’impasto sarà liscio e omogeneo rimettetelo nella ciotola pulita, ungetelo appena con mezzo cucchiaino d’olio (solo per non far formare la crosticina) e sigillate con la pellicola. Fatelo lievitare al riparo da correnti finché non triplica di volume (ci vorrà da una a due ore, a seconda della temperatura dell’ambiente).
Quando sarà lievitato rovesciatelo delicatamente (senza schiacciarlo troppo) sul piano di lavoro infarinato e dividetelo in tre parti. Schiacciate con delicatezza ogni pezzo, allargandolo con i polpastrelli come fareste per una pizza: non usate il mattarello, stendete la pasta tirandola con le dita e datele una forma ovale. Con le forbici praticate su ogni focaccia cinque tagli obliqui e alternati, a forma di spiga e allargateli un po’ con le dita infarinate.
Rivestite di carta forno un paio di teglie (una non vi basterà) e adagiatevi le vostre fougasses. Lasciatele lievitare al riparo da correnti (ma non copritele, sennò rovinate la superficie…) per circa 40 minuti (anche qui: il tempo dipende dalla temperatura della stanza).
Accendete il forno a 220°. Sciacquate, asciugate e tritate qualche rametto di rosmarino: vi servono circa tre cucchiai di aghi tritati. Sbattete leggermente l’albume con tre cucchiai d’acqua e uno d’olio.
Quando le fougasses saranno ben lievitate, spennellatele molto delicatamente con l’albume diluito e spolverizzatele di rosmarino e sale grosso. Infornate e lasciate cuocere 15 minuti o finché non le vedete appena dorate.
Calde sono da urlo, tiepide vanno ancora bene ma – come tutte le focaccie – perdono un po’ se consumate fredde. Perciò, se proprio dovete, passatele dieci secondi in forno: non di più, sennò le fate seccare e diventano dei crostini. Anzi: dei crostoni…
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Non è esattamente come al Festival di Cannes…
Tranquilli: non ho intenzione di darmi al cinema (quando vedrete il filmato capirete il perché). E’ solo che mi rendo conto di aver creato un po’ di confusione in testa a quelli di voi interessati a capire come io lavori questo impasto di focaccia (e in genere tutti quelli piuttosto morbidi). Perciò ho vinto la vergogna e ho deciso di farvelo vedere, certa di poter contare sulla vostra discrezione…
Un’avvertenza: l’impasto del video è più sodo di quello della ricetta in questa pagina. L’ho girato qualche mese fa, ad uso e consumo di un’amica lontana, giusto per mostrare il movimento.
Perciò, quando farete lo stesso con il vostro impasto da focaccia, state certi che mentre lo sollevate sventolerà davanti a voi proprio come una tovaglia al vento… evitate di ripiegarlo e di infilarlo in un cassetto. Non è una battuta: il movimento va ripetuto un centinaio di volte o forse più (diciamo per circa 8 minuti) e ha un potere ipnotico fortissimo. Comunicatelo in famiglia e approfittatene per dire quelle due o tre cosette che avete sullo stomaco da tempo…
Ingredienti: farina bianca 0 e 00 • farina di grano duro • farina Manitoba • lievito di birra • malto da panettiere • olio extravergine • rosmarino • sale grosso e fior di sale • uova • zucchero semolato
senza olio? beh, ci credo visto che lo dici tu e la proverò senz’altro perchè io e il lievito naturale siamo aimè incompatibili…
L’ho fatta l’anno scorso, confermo: senza olio!!! E’ così bella da vedere…mi hai fatto venir voglia di rifarla!!Ciao!
Stento a crederci, sai?! Dalla foto proprio non si direbbe…
Senti cara, non è che per un po’ di tempo smetti di postare o inizi a pubblicare cose alquanto assurde? Almeno la mia lista delle tue ricette da rifare smetterà di lievitare (appunto…), perché altrimenti non riesco a starti dietro! 😉
Un abbraccio e buona settimana.
saranno anche senza olio ma sembrano buonissime! Le proverò!
Senza sole e senza olio mi sembra una logica perfetta 😛
Piatto equatoriale fatto lievitare in perfette condizioni di umidità ehehehe :PPPP
Grazie sempre dei post divertenti che lasciano con un sorriso anche se il sole non fa capolino dalle nostre parti :))))
Eh si, anch enoi stiamo soffrendo terribilmente epr questo clima tutto autunnale!! vogliamo il sole!!!
Senza olio? noi abbiamo paura diventi troppo dura…ok che forse il malto aiuta…
Davvero profumata e sfiziosa però!
baci baci
Il vero problema, per il momento, è la temperatura dell’ambiente… la mezza stagione (mezza?) mal si concilia con la lievitazione! Proverò comunque a farla e speriamo bene!
qui hanno riacceso i caloriferi e io ho alzato bandiera bianca… sono tornata a vestirmi come a novembre (anche se alle calze non voglio proprio cedere) e mi comporto come in inverno… te caldi.. forno acceso…. ma in fondo al cuore la speranza non muore.. ti sono venute strepitose… un bacio
Oggi qua sembra novembre inoltrato…c’è una nebbia pazzesca…ma queste focaccine mi consolano, sono una meraviglia. L’impastatura (o come cavolo si dice) “alla francese” con sventolata al vento mi mancava 🙂 devo provare assolutamente, sembra anche divertente!
Spero proprio che i pappagallini li indosserai presto! Dovrà arrivare il bel tempo…
Mi hai incuriosita con questo pane-foccaccia davvero particolare senza olio! Bacio
Per fortuna che sono una ritardataria cronica e il cambio degli armadi non solo non l’ho fatto, ma non ho neanche tirato giù dalla mansarda gli scatoloni delle cose estive… Ma ho il giardino pieno di piantine in attesa di essere poste a dimora (compresi i pomodori) e chissà quando riuscirò a farlo. Intanto continuo a accendere il forno, per non cadere nella tentazione di accendere i termosifoni!
Ciao e buona umida giornata…
Come snack di metà mattina un paio me le mangerei proprio!!! Brava!
Cristina: Focaccia senza olio: garantito! E con lievito di birra… E adesso attendiamo tue notizie, possibilmente in compagnia della fougasse al rosmarino. A presto!
accantoalcamino: Davvero la fai anche tu questa focaccia? Mi interesserebbe conoscere la tua ricetta: l’hai già postata? Sono molto curiosa… Ti aspetto, Libera! E buona giornata
Carolina: Mia cara Carolina, la focaccia è totalmente priva di grassi nell’impasto: e per questo è gettonatissima tra le ragazze che frequentano la casa… e tra i loro accompagnatori. Ricette assurde? Dovrei sforzarmi di trovarne nel mio archivio: perché a me le sperimentazioni ad ogni costo non è che piacciano tanto: sono per la cucina fattibile, semplice, alla portata di tutti. Anche delle giovani ragazze che momentaneamente lavorano a Lugano… Un abbraccio
Marta: Queste focaccie sono davvero buone. Soprattutto se mangiate appena fatte, con qualche intingolo sfizioso o dei salumi… Se provi a farle mi fai sapere? Ci terrei tanto… Ciao!
Gambetto: In realtà la logica sarebbe: focaccia senza olio in vista (e nell’attesa…) del sole. Ma se continua così, le mie prossime ricette saranno high fat! Non mi consola sapere che il sole non bacia neppure ‘o Vesuvio… che stagione tristanzuola! Ma ci rifaremo, caro Mario, eccome… in tutti i sensi! Stammi bene, a presto
manuela e silvia: Ragazze, vi assicuro che non è tanto la quantità di grassi a rendere morbidi pani e focacce, ma piuttosto il tipo di farina e la lavorazione dell’impasto. Il malto? Aiuta la lievitazione… A presto!
nora: Hai ragione: con queste temperature ci vuole un po’ più di tempo per la lievitazione. Ma io non ci penso neppure lontanamente a privarmi di pane, focaccia e brioche: so essere molto paziente… A presto!
Fabiana: I caloriferi?!? Non ci posso credere… Quest’anno a salvarci sarà solo “la speranza in fondo al cuore”: che il sole arrivi – più prima che poi – con il suo carico di frutta e verdura di stagione. E di energia… Hai tutta la mia solidarietà “climatica”. A presto!
elenuccia: Qui non proprio nebbia, ma una leggera, novembrina foschia: sembra un bollettino meteorologico dalla Groenlandia… La lavorazione “alla francese” è divertente: se ce la faccio, carico un breve video così rendiamo la cosa più facilmente comprensibile. E’ la mia tecnica di lavorazione per impasti morbidi e garantisce un risultato molto soffice, perché aiuta ad incorporare aria. Te la consiglio… anche come antistress. A presto!
Elisakitty’s Kitchen: Abiti-pappagalli tristissimi, affogati in un mare di capi dai colori invernali… Felice che ti piaccia la mia focaccia senza olio: molto consolante… e pure buona. A presto!
lucia: Che invidia le piantine di pomodori: sento il profumo delle foglie…. Quanto al cambio di stagione in attesa, all’umidità, al forno in sostituzione del termosifone… sei in buona e nutrita compagnia! Il che non consola, ma attenua il dispiacere… Ciao!
Zia Elle: Magari un paio sono un po’ tantine, come spuntino di metà mattina… diciamo che con mezza te la cavi bene (sono grandi!). Grazie e ciao!
Non tocca altro che aspettare con un sorriso allora! ;P
mamma mia che faccia!!!! e invece mi tocca fare la merendina con una mela fredda….giusto perchè non sono qua a barbellare di freddo con i miei (ormai inseparabili) stivali da pioggia di gomma!
come ti capisco………
Si, comincio anche io ad averne le scatole piene di ‘sto tempo uggioso…mi intristisce, ecco.
Una bella fougassa mi tirerebbe un pò su, eheheheheh….
Un abbraccio
Anch’io ho un paio di ballerine chiare nuove nuove, che non ho ancora avuto il coraggio di usare… ho paura che quest’anno passeremo direttamente dagli stivali agli infradito… non conoscevo il metodo francese per l’impasto, sembra un divertente ed efficace antistress, in effetti!
Le uniche felici in questi giorni , sono le mie piantine aromatiche sul davanzale della cucina…io in casa ho un freddo fastidioso che allevio con il forno.Questa ricetta, neanche a dirlo cara Sabrine, è perfetta!
Un abbraccio
Ma lo sai che qui in Irlanda dove piove SEMPRE adesso c’e’ il sole? Bah… Ma non e’ troppo caldo per accendere il forno e provare questa focaccia….senza olio e’ da provare
Ho aperto da poco un nuovo spazio: letscookeat.blogspot.com, passa a trovarmi se ti va…e’ molto work in progress, ma almeno li’ non piove…;)
un abbraccio
Gambetto: Mario mio: e ch’amm ‘a fà? Potrei essere scivolata sull’ortografia partenopea (direi versione Montecalvario…) ma consentimi almeno una frase che mi riporta a ricordi solari: in tutti i sensi. Ciao!
Alice: Capisco bene? Volevi forse scrivere “che focaccia”? O forse, riferita al tempo, “che faccia tosta” a star qui senza che nessuno più lo voglia? In ogni caso, grazie per la solidarietà. E a presto!
Simo: Una bella focaccia tira su di morale, eccome… Soprattutto con salumi, formaggi, intingoli vari: anche con un occhio alla linea. Perché non continuerà mica a piovere fino ad agosto! Ciao
Onde99: Ballerine nuove? Accetta il mio consiglio: tienile lì in attesa del bel tempo. Io ne ho fatte fuori due paia in un mese… Quanto alla lavorazione “alla francese”, funziona benissimo con impasti un po’ più morbidi del normale e garantisce una lievitazione eccellente. Se ce la faccio magari carico anche un video… Intanto buona, piovosa giornata.
Saretta: Felice per le tue piantine aromatiche, molto meno felice per me… Mi fa piacere che la mia focaccia senza olio ti piaccia: se la fai, batti un colpo! A presto
Albicocca: Intanto complimenti per il tuo nuovo spazio, che mi è piaciuto molto come impostazione e come grafica. Quanto al tempo: ti pare il caso di venir qui e far morire d’invidia tutta la blogsfera d’Italia con queste notizie di sole in Irlanda?!? Non so se ti perdono…
“pappagalli malconci”! bellissimo…
hai ragione, non vedo l’ora di tirare fuori la bicicletta ma c’è sempre il rischio di tornare sotto l’acqua.
la mia prova costume fallirà miseramente, ho sempre una fame! e tu contribuisci con questa, ci sarà anche poco olio….:-D
Ahahahahahaha!! :DDD
Oltre che goduriose le tue ricette (anche quando son quasi dietetiche) sono anche un piacere da leggere…. ma, toglimi una curiosità… il malto serve proprio? Perchè quello proprio non ce l’ho!
sabrine mi sa che dovremmo abituarci ad avere un armadio a 4 stagioni ovvero la coperta pogiata sugli infradito:-)….il peggio è che di questo tempo ne risentono moltissimo i bambini…i miei hanno un raffreddore da mesi perche mentre siamo a 27 gradi spofondiamo a 4 gradi….hai ragione nn se ne puo piu…mi consolo con la tua focaccia davvero favolosa e golosa!!!!bacioni imma
p.s.siccome sono proprio ignorante in tema di farine:-) quella di grano duro è quella rimacinta tipo per fare la pasta????la voglio proprio povare questa focaccia!!!baci
Ma che bontà incredibile senza l’olio:-) fantastiche!!! Anch’io come tutti stufissima del grigiume di questo maggio… ma sono fiduciosa prima o poi il sole arriverà. A presto
Allora domani la posto, ti dirò mi piace un sacco farla, creare quei tagli che la trasformano in foglia mi fa sentire un po’ “artista”..ma noi donne lo siamo tutte….
Che bontà dev’essere…e poi davvero, il forno si accende molto volentieri!! Che noia questo freddo…
eccezionale questa focaccia!! mette l’acquolina solo a guardare! complimenti!
Io ieri sono tornata a casa con i piedi blu, ed oggi ho rimesso calze e scarpe chiuse.
Non ne posso davvero più!!!
Il forno io lo accendo sempre anche d’estate e questa focaccia non aspetterà molto per essere provata!
che meraviglia!!
con le tue parole e le tue meravigliose foto e ricette riesce a rendere bello anche un giorno grigio e piovoso come questo!
i tuoi lievitati sono sempre splendidi e mi riescono benissimo per cui questa sera fougasse!!
grazie!!!
Acquolina: Non vorrei indurre in tentazione fanciulle virtuose a tavola… ma un pezzetto di focaccia con una bella insalata e un po’ di bresaola, non aggiunge nulla in più! Ciao!
Gambetto: Un sorriso: che mi pare si chiami così pure dietro via Toledo…
Beta: Grazie, sei molto gentile. Il malto da panettiere? Se lo trovi, è una di quelle magiche polverine che aggiungono un tocco in più… ma è una sottigliezza: la focaccia vien buona anche senza! E adesso mi aspetto che ci provi… senza malto da panettiere, of course…
dolci a… gogo!!!: Sul maltempo non mi pronuncio oltre: non vorrei tediare nessuno con i miei lamenti meteo. Quanto alla farina di grano duro, è proprio una vera farina, un po’ più giallina dell’altra: quella che dici tu è la semola (oppure il semolato), più o meno rimacinata, che penso sia a grana più grossa. E che comunque funziona lo stesso… Ciao Imma
Nepitella: La mia fiducia nell’arrivo del bel tempo è prossima allo zero assoluto: ma tengo duro… A presto!
accantoalcamino: Concordo: ciascuna a modo suo, noi donne abbiamo una vena di creatività innata. Sarà che siamo fatte per “creare” esseri umani? Aspetto il tuo post. Ciao!
fiordiciliegio: Meglio ignorare il maltempo e parlare della focaccia senza olio: buona, soprattutto appena uscita dal forno. Te la consiglio, se sei un’amante del genere… Ciao!
Federica: Grazie! E’ da un po’ di tempo che passo nel tuo blog ma non riesco mai a far comparire la videata per lasciarti un commento: cos’ho che non va? Illuminami…
Alem: Anche io accendo il forno anche d’estate, ma tra le proteste generali! Adesso invece son tutti lì, davanti allo sportello con la scusa del profumo che ne esce… e quello di focaccia al rosmarino è molto, molto confortante… anche in caso di pioggia! A presto
Chiara: Grazie! Non c’è regalo più bello che tu possa farmi! Sarò felice di sapere com’è andato l’esperimento fougasse… ci tengo! A prestissimo, allora
splendide!!! semplicemente splendide!!!!! e come hai ragione… qui sulle montagne nevica :-((((( evviva le ballerine colorate e i piedi tinti arcobaleno :-))) baci cara!
Ma quanto mi piace leggere i tuoi “post-racconti”..sono così evocativi, ricchi d’immagini che mi balzano subito alla mente e nelle quali spesso mi riconosco 🙂
Mi ha fatto sorridere la “vista” di quei due abiti colorati come pappagalli in mezzo alle cornacchie..e hai proprio ragione, sembra di vivere tra due emisferi ormai da quasi 2 settimane O_o
Intanto io sono a dieta 😀
Conciliare gli opposti nella vita eh?
Vero,probabile non basterebbe un blog intero per parlarne ma sarebbe carino che ne parlassi tu ^_^
Sarebbe un piacere leggere 🙂
Per la fougasse non dico nulla per non farmi prendere da un attacco di fame da panozzo O_o
Ciao è davvero favolosa ed il fatto che sia senza olio la rende ancora più interessante!!! davvero complimenti!!! a presto…un bacio 😉
sto ancora ridendo per l’immagine dei pappagalli malconci.
Comunque hai ragione, faccio anche io degli abbinamenti improponibili, anche perchè, presa dall’euforia di quei “due” giorni di caldo che ha fatto, avevo archiviato l’armadio pesante.
La fougasse la conosco bene! è buonissima :9
Ma che meraviglia!!!!!! Ho una lista lunghissima di cose da provare….ma prima o poi toccherà anche a questa!!
Baci e buona giornata 😉
non parliamo del tempo, guarda, che sono arrabbiatissima!!anch’io sto cercando di rimediare alla stasi forzata con biscotti light ma il malumore resta…provo questa e vediamo che succede, l’ultima volta ho fatto quella di localtelli e buona era buona ma annegava nell’olio, e insomma, mica va tanto bene, siamo a maggio!! 🙂 grazie della dritta 🙂
ha un aspetto favoloso questa focaccia, non si direbbe affatto che è fatta senza olio… Il malto da panettiere non l’ho mai visto… ho comprato una volta un barattolino di malto d’orzo al supermercato ma dubito sia la stessa cosa!
Qui di stagioni ce ne’e’ una sola, e sempre calda.
Almeno aiuta la lievitazione…ed aiutera’ queste bellissime focaccie appena le provo.
Incredibile, senza olio…
che meraviglia questa focaccia senza olio! non preoccupiamoci del tempo…il caldo si fa solo attendere ma sono sicura che arriverà..e poi non lamentiamoci mi raccomando eheh
wow…perfetta, sono senza parole! bravissima!!!
Ely: Neve?!? No, grazie… non reggerei a tanto. Meglio la pioggia, e i miei piedi colorati… E le focacce, possibilmente appena sfornate. Ciao!
Daphne: Daphe! Che gioia risentirti. Come stai? Grazie per tutto quello che mi scrivi: mi fa piacere. E quanto alla dieta, sei in buona compagnia: c’è un sacco di gente a stecchetto, in giro. Ma come si fa a resistere con questo grigiore? Ammiro la tua forza… e accendo il forno. A presto!
Luciana: Grazie! Felice che la mia focaccia – anzi fougasse al rosmarino ti piaccia. Ricambio il saluto, a presto
eli: Qui sarebbe impossibile uscire senza abiti autunnali: piove a dirotto e fa un freddo… La fougasse la fai anche tu? E con quale ricetta? Mi piacerebbe conoscerla… se vuoi. A presto!
Laura: Grazie! Felice che la mia focaccia al rosmarino sia di tuo gradimento! E se dovessi davvero provare a farla, mi farebbe piacere sapere com’è andata… A presto!
BreadandBreakfast: Guarda, a far le focacce galleggianti nell’olio son capaci tutti: ma a me non piacciono più di tanto. Questa è soffice e leggera, devi solo lavorarla nel modo giusto e cuocerla poco tempo a forno alto… Fammi sapere se la fai, e se hai problemi o bisogno di spiegazioni accessorie: sono qui. A presto!
hai ragione hai ragione ma poi sono queste le conseguenze..io sta focaccia me la mangerei volentieri ora 😉
quanto hai ragione!questo tempo invernale ha proprio stufato!
questa foccaccia è fantastica! senza olio poi,me la segno subitissimooooo! 🙂
ricetta invitante!
appena mi ritorna il mio amato forno proveròa farla.
grazie per essere passata dal mio blog!
Mi piace molto questa ricetta, l’unica cosa che mi preoccupa è quanto deve lievitare, visto che la temperatura dell’ambiente è decisamente fredda!!! Mai patito così freddo in casa a maggio, per non parlare del diluvio di acqua in questo momento… poveri i miei gerani. La provo subito, il forno acceso di questi tempi è l’ideale, ciao e grazie.
ma sei stata per caso a casa mia???
hai descritto pari pari il mio armadio ed il mio stato d’animo!!!!
bella idea con questa ricettina!
brava!
tira su’ il morale!
Arrivo solo ora…una focaccia senza olio?!?!? Da non credere!
fantastica! Tienimela in caldo che ne prendo una fetta.
PS hai decsritto alla perfezione quello che sto pensando del tempo: non se ne può +!
Invitante, e se poi aiuta anche il girovita!
Ilaria
sono bellissime. le proverò. (e lo sai che lo farò)
su come una stiacciata possa aiutare la dieta ho i miei dubbi… e me li tengo mentre vado a preparare la pizza 🙂
per la pioggia non ne parliamo. mi sta crescendo addosso la muffa…
che bontà, incredibilmente senza olio. Molto bella la foto.
Riguardo il tempo… aspetto, e se è clima di sacher, che sacher sia ;)(vedrai, tra poco moriremo dal caldo!)
Un abbraccio
Patricia
Il metodo alla francese proprio non lo conoscevo…è un efficace antistress e un toccasana per l’anima se poi i risultati sono queste delizie….comunque vuoi mettere la goduria di avere il forno acceso in una giornata novembrina come questa?? Ti scalda proprio il cuore…
Buona serata stella!!! Serena
Ho dovuto accendere il riscaldamento, accidenti… Comunque complimenti davvero. Anche per il metodo “antistress”… 😉
Fa venire l’acquolina! mmmmh! 😉
Ciao Sabrine! Come va? Oddio come ti capisco, con questa storia del tempo è un’angoscia svegliarsi tutte le mattine! Qui a Napoli la mattina si scende con la giacca e magari anche una sciarpina per poi ritrovarsi mezz’ora dopo con canottiera, scarpe infradito e un sole che spacca le pietre! Ah che amarezza, che si decidesse!
Cmq capisco la tua volontà di non arrivare in spiaggia stile Obelix, è un po’ quello che preoccupa tutte… infatti a questo proposito la tua fougasse mi sempra proprio gustosa e adatta allo scopo! Mi piace e sicuramente ci proverò! La verità è che ho tanta tanta paura di fare il paneeeeeeeeee!
Un bacio cara! A presto!
aspettavo la focaccia! Ogni tanto ci provo ma viene sempre male, non ho ancora trovato una ricetta che mi soddisfi. Forse è anche la pasta madre? Mah, non son così esperta. Il modo di impastare non mi sembrava molto chiaro: come lo allungo l’impasto verso di me? E come lo chiudo verso l’esterno? Devo farlo davvero un centinai odi volte o avevi voglia di scherzare? Sai che son tonta, perdona 🙂 Bacini dal tupilotto che ha scoperto quanto son buone le noci.
Micaela: E invece è proprio una focaccia senza olio… né burro, né strutto… solo una bella lavorazione che le fa incorporare aria e la rende leggera. Il malto da panettiere è una specie di farina grigiastra, diversa dal malto d’orzo che somiglia almiele. Aggiunge quel tocco in più in termini di profumo, ma la focaccia la puoi fare benissimo anche senza (o con il tuo malto d’orzo, che per aiutare la lievitazione è perfetto). Ciao!
arabafelica: Stagione calda a oltranza? Che meraviglia… Io d’estate facevo lievitare il pane in giardino, immagino che tu faccia lo stesso! Comunque: focaccia senza olio, garantito. Ciao!
Zasusa: Io sarei di quelle contrarie ai lamenti, ma comincio davvero a non poterne più… A presto!
raffy: Grazie! A presto
Paolo: Certo che questo clima ha delle conseguenze sulle nostre abitudini alimentari! Almeno: le ha sulle mie… Ciao Paolo!
Cris: Ti piace questa focaccia senza olio? Mi fa piacere… ma sappi che se sei di quelli che non hanno problemi di girovita, un cucchiaio d’olio nell’impasto ce lo puoi pure mettere, e puoi anche essere un filo più generosa sulla spennellatura finale. Ma credimi: per una buona focaccia, di olio non ne serve granché: serve invece un impasto ben lievitato… Fammi sapere se ci provi. A presto!
EffeEmme: Ti è scappato di casa il forno? Mi dispiace tanto… Io sarei tristissima, al posto tuo… Ma se quando ritorna provi la mia focaccia, fammelo sapere: ci tengo! Ciao!
mariacristina: Davvero hai intenzione di provare questa focaccia a stretto giro di posta? Allora sono curiosa di sapere se ti piace… E nel caso avesssi dubbi o richieste di assistenza: sono qui. Ciao!
Ieri a Torino hanno riacceso i riscaldamenti…sigh!In realtà io non ho potuto usare neanche i miei nuovi stivali di camoscio…troppa pioggia!!!Che amarezza!!PS Ma a queste focaccine non manca proprio nulla…non direi…anzi!!!Bacio
luby: Non saprei dirti se questo è un caso di quelli “mal comune mezzo gaudio…”. Non mi intristisce questo tempo, ma pure l’idea che questa tortura tocchi anche ad altri! Continuo a far andare il forno…
Castagna: Credici, invece: questa è proprio una leggera focaccia senza olio… per gratificarsi – a piccole dosi – in mesi difficili come quelli prima del mare. Ciao!
Ilaria: Cara Ilaria, scordati che questo genere di cose aiuti il girovita… diciamo che prese a dosi moderate, valgono poco più di altrettanto pane di quello senza intrugli dentro! Ciao!
La Gaia Celiaca: Lo so, lo so che sei una tosta tu… capace di ripassarti le ricette mentre sei in treno, pure da ammuffita. Quanto alla dieta, non vorrei che il messaggio che è passato fosse del tutto errato: volevo solo dire che rispetto a una focaccia normale, questa in fondo somiglia più a un pane semplice quanto a ingredienti. E come il pane semplice, va presa a dosi equilibrate insieme al resto… Ciao Gaia! E fammi sapere se ci provi…
Patricia: Alla Sacher ci arriverei tanto volentieri, ma se ci buttiamo all’imbraga adesso, poi ce ne pentiremo amaramente… mi limito a un pezzo di focaccia senza olio, con un bel piattone di verdure. E tanta, tanta pioggia… Ciao!
Serena: Ma dimmi tu se è normale avere giornate novembrine a maggio? Mentre per me è assolutamente normale accendere il forno: lo faccio anche ad agosto! E sul metodo “alla francese” ho appena caricato un video… Ciao!
da Sergio: Un altro con il riscaldamento acceso… roba da matti! Ho ragione io a lamentarmi. E a sfornare focacce… Ciao!
Anna: E alora accendi il forno!
Malù: Paura di fare il pane?!? E perché mai? Vuoi un consiglio? Comincia da quelli più semplici, con un lievito chimico, e poi passa a quelli con lievito di birra (come questa focaccia). Un paio di dritte per iniziare? Il Pain maison alla birra di Thierry e il Soda Bread. Tienimi informata sugli sviluppi, e se ti serve qualche dettaglio in più, sono qui. A presto!
Isafragola: E poi non dire che non ti ho a cuore, cara Isa… Il solo dubbio di poterti far perdere del tempo, mi ha indotta in men che non si dica a pubblicare la mia opera prima cinematografica. E’ un corto di cui mi pentirò, quando sarò all’apice della carriera, ma cosa vuoi: qualche scheletro nell’armadio ce lo hanno tutte le attrici… io in fondo appaio avvinghiata a un pezzo di impasto per focaccia! E comunque, sì: va fatto almeno un centinaio di volte (e spero di non dovermi pentire un giorno anche di questa frase…). Un saluto al tupi con le noci. A presto!
Ambra: Ancora un’altra storia di riscaldamenti accesi? Ma cosa sta succedendo?!? Non sarà mica un nuovo Diluvio Universale? Vado a ripassarmi la Bibbia, che non mi ricordo com’era cominciato il primo… Intanto ti consiglio vivamente di affiancare al termosifone il forno: possibilmente con focaccia senza olio dentro. Consola. Ciao!
Sabrine ^_^
Bene dai, abbastanza 🙂
A parte che qui continua a piovere da ben due settimane e non accenna a smettere,proprio come hai detto tu O_o
Non so come mè saltata in mente st idea della dieta 😀 ..ci sto provando,per ora resisto..prima o poi sbotterò e accenderemo il forno assieme!
E’ sempre un piacere leggerti si si :)***
Dopo aver letto ilpost e visto il video mi pare proprio che questa focaccia abbia solo lati positivi: prima si smaltisce la rabbia (ammesso che ci sia) e poi ci si coccola senza olio, fantastico direi!
Mi sembra ottima. In fondo è un impasto molto idratato, per cui si puo’ tranquillamente evitare l’olio. Il metodo l’avevo visto qualche tempo fa e devo dire che funziona bene per certi impasti. Solo una domanda: il malto è d’orzo o di grano?
Daphne: A volte, un periodo di regime controllato serve e fa bene: al corpo e allo spirito. Per cui tieni duro, cara Daphne: non penserai di essere l’unica in questo periodo dell’anno!?! Posterò piatti un po’ più leggeri e ti penserò… Ciao!
Tania: Ciao Tania! Sì, questa è una focaccia con dei lati positivi, soprattutto quello di non essere intrisa d’olio… A presto!
Dodò: Finalmente qualcuno che mi capisce… il segreto degli impasti lievitati morbidi è proprio l’idratazione. E il malto è quello in polvere per panificazione: non saprei dirti altro, la prossima volta lo chiedo al droghiere che me lo vende. Ma direi che è d’orzo, perché so che il malto d’orzo – per via di certi enzimi, se non sbaglio – è il migliore per la panificazione. A presto!
ho letto d’un fiato il tuo post e mi ritrovo tantissimo! sulle ballerine (rigorosamente senza calze!!) zuppe ma non le mollo…sugli abitini presi (ben 2 e tutti e due sbracciati e color…panna!!!)condivido il non poterne più di questo tempo grigio e condivido pure …accendere il forno e cucinare per stare meglio!
focaccia superba, da provare!
a presto
Buonissima!!!!! smack!! 😀
laroby: Il piacere della condivisione – di ricette come di emozioni e di esperienze – è l’essenza dell’essere blogger. Per cui non posso che essere felice di questo tuo commento. Un po’ meno per il maltempo… A presto!
Claudia: Grazie! E se ti piace questa focaccia e la fai… fammelo sapere! A presto
Sarà, ma io il cambio di stagione non l’ho ancora nemmeno iniziato…ho a disposizione un paio di capi primaverili ma tanto è impossibile indossarli. Questa mattina c’erano 12°, ma si può?!
Consoliamoci con questa splendida focaccia coronata dal sale grosso che ci sta una meraviglia!
Nadia – ALTE FORCHETTE –
bellisima o très belle fougasse dovrei dire! A bientot! et le français comment ça va?
Bellssima questa focaccia così come il tuo blog!!! Senza olio poi, è proprio da provare… Mi sa che la propongo ad Oliver!
Grazie per la visita.
Aiao,
Ale
NADIA: Cambio di stagione? Io oggi ho ritirato fuori il giaccone pesante! Roba da deprimersi irrimediabilmente… se non fosse per quel teporino del forno! A presto
lauresophie: Fougasse o focaccia… l’importante è che ti piaccia! Merci! E… très belle soirée!
Ale only kitchen: Allora aspetto il commento di Oliver… in quanto specialista di focacce! A presto
Anche il video dal potere ipnotico? Sei unica, dai voglia di correre a casa e autococcolarsi in cucina con il forno caldo caldo (anche qui ancora cappotti ;-).
E ho anche imparato che bisognava piegare all’infinito… Grazie, sei sempre preziosa!
più guardo la tua focaccia e più viene voglia di assaggiarla…deve essere squisita…complimenti e buona giornata
Edda: Ci voleva la tua sensibilità culinaria per comprendere l’essenza di questa tecnica: pieghe all’infinito… proprio così. E un impasto molto idratato. I lievitati escono dal forno soffici, senza bisogno di appesantirli con tanti grassi. Grazie Edda, per i tuoi commenti sempre gentili e capaci di cogliere nel segno. A presto
Antonella-Vera55: La focaccia è buona, se ti fidi del mio parere. E sei un’amante del genere, ti consiglio di provare a farla. Buona giornata anche a te!
La prossima focaccia sarà la “fougasse al rosmarino”, fatta da Oli naturalmente!!!
A presto,
Ale
Ale only kitchen: Beh… a questo punto ci tengo ad avere vostre notizie, ragazzi! Vostre e della fougasse, naturalmente… Attendo trepidante, ciao!
Ho avuto tempo di prepararle, enfin! Sono venute buone e soffici, anche se non mi sono accorta di aver poca manitoba. Le rifarò sicuramente, magari lasciando l’impasto ancora più morbido. Ne ho portata una au vicini e i loro figli contavano i minuti perchè si raffreddassero.
Impastare alla francese mi piace molto, hai altre ricette da consigliarmi? Magari un bek pane con l’uvetta?
Isafragola: Cara Isa, avere tue notizie mi fa sempre un gran piacere… sapere che impasti, anche ricette mie, mi ti fa sentire più vicina. Non capisco cosa vuoi dirmi a proposito della Manitoba: non ne avevi abbastanza? Perché trovo che sia fondamentale per gli impasti soffici. Mai quanto il giusto livello di idratazione (è l’acqua, non i grassi, a rendere soffice l’impasto…) e la tecnica di lavorazione, che consiste di fatto in una lunga sequenza di pieghe ripetute…
Divertente, no? E non è nemmeno difficile. Altre ricette? Sto sperimentandoun pane all’anice, ma non ci sono ancora: non come vorrei. Di pani all’uvetta ne ho almeno due-tre in archivio, ma dovrei tornare nell’altra casa e scartabellare un po’: mi aspetti? Baci al tupi, ciao!
Cara Sabrine, di manitoba ne ho messa davvro poca perchè non mi sono accorta di non averne più , credo di averne usata meno della metà di quella che dicevi tu, ma è venuto comunque buonissimo, almeno secondo noi. Per il pane con l’uvetta ti aspetto tutto il tempo che vuoi. Un bacio dal tupi, la cui apertura mandibolare diventa sempre più pronunciata, con gran spasso di amici e parenti.
ps oggi abbiamo mangiato l’ultimo pezzetto di un soda bread di tre giorni ed era ancora più che dignitoso.
Isafragola: Cara Isa, grazie per la precisazione. Se davvero la Manitoba era così poca, vuol dire che questo è un impasto a prova di bomba! Nel senso che, se lo si lavora bene, la lievitazione riesce sempre…. Quanto al Soda bread di tre giorni, dopo così tanto tempo io lo tosto un po’. Ma resta il fatto che il pane fatto in casa – se è fatto bene – dura molto più a lungo di quello che si compra… Baci al megamandibolone,
a presto
Cara, lo so che sei seria, molto seria.. però di fatto mi fai morire dal ridere!
cercavo la fougasse con google reader e mi appari tu!! pensate te, l’hai postata tra l’altro da poco tempo! Che coincidenza… grazie! lo so, in fondo l’hai fatta per me:D
Se è meglio mangiarla calda o appena tiepida (a meno che non voglia utilizzarla in versione crostone spezzettato in un minestrone (ma non è proprio il periodo di minestroni)) meglio dimezzare la dose vero? Visto che tanto siamo solo in due in casa e solo mia mamma la mangerebbe 😀
p.s. che poi, dire 100 pieghe sembra tanto… ma si oltrepassano senza nemmeno rendersene conto
fiOrdivanilla:Essere delle persone serie non è affatto incompatibile con il saper sorridere: E nemmeno con il far sorridere… Quanto alla ricetta della fougasse, questa è collaudata: esiste in casa mia da anni, anche se l’ho postata di recente. Farne mezza dose? Non saprei… non vorrei che essendo poco l’impasto non si riuscisse a lavorarlo bene: cioè a farlo svolazzare come una tovaglia al vento. Non garantisco il risultato, ma nulla vieta di provarci. Anzi: sarei curiosa di sapere l’esito del tuo esperimento. Comunque puoi sempre ricorrere ad un’amico affamato disposto a mangiarsene una parte… Le 100 pieghe? Volano via… come i pensieri che mi liberano la testa mentre impasto il pane a mano. Ciao!
Ciao cara,
ogni tanto passo a vedere a che punto è il tuo trasloco e ti aspetto pazientemente. Oggi ho rifatto questo pane, senza dividerlo in tre ma lasciandolo a focaccia unica. Che meraviglia, è finito subito. Un bacio grande.
Isafragola: Cara Isa, con ritardo, ma non rinuncio a dirti che sapere che fai i miei pani in casa tua… e che li apprezzi mi fa sempre un grande piacere. A presto
Lo dico anche qua! Provata e adottata!
Grazie grazie!
Cara Sabrine,
questa te la devo proprio raccontare. Ho fatto l’impasto per la fougasse, ormai di casa qui da noi, ma stavolta il lievito mi ha fregato. Era una bustina di lievito secco, ma si vede che era troppo vecchio. io però non volevo buttare via l’impasto, che tra l’altro era venuto una meraviglia. Così l’ho sbattuto in frigo per un po’ e poi, prima di destinarlo al bidoncino dell’umido, ho provato a cuocerlo in padella tipo chapati. Con poche speranze, a dirti i vero, ma così, per gioco. Ebbene, dopo due mesi in cui inseguo senza successo le bolle del chapati, non vuoi che ‘sto intruglio non lievitato a cui non davo più due lire cominci a gonfiarsi come un canotto? Ho chiamato subito il tupi a vedere… Insomma, un pane riciclato buonissimo. A presto. Aspetto con impazienza il tuo prossimo post.
ipnoticooooooooo ahahahahah
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Cla
votre site est tout simplement beau et superbe. Bravo à toi et continue.