Clorofilla dip

Dip di piselli, mandorle e parmigianoDip di piselli, mandorle e parmigiano http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

Dip di piselli, mandorle e parmigiano

Oggi post verde pisello, per un dip che è molto di moda a casa nostra. Un dip (ma mia nonna avrebbe detto “intingolo”) è una di quelle cremine nelle quali potete affondare quasi qualunque cosa (ho detto “quasi”: scordatevi il vicino maleducato… ). Crackers, verdure, polpette, bastoncini di formaggio: scatenate la fantasia, perchè questi composti morbidi sono fatti per intingerci di tutto… anche l’indice (ma solo se siete in due, oppure soli in cucina: e in entrambi i casi a porte chiuse).

Questa è una new entry estiva, carpita a Mark Bittman (l’editorialista del New York Times della storia del pane dell’altro giorno) e un po’ rimaneggiata per renderla più adatta alle latitudini nostrane: perché certe spiritosaggini possono far colpo a Manhattan, ma se le offrite in spiaggia dove vado io rischiano di esporvi al pubblico ludibrio. In compenso, le abbiamo dato un nome allegro, per via di quel suo colorino…

Le mie dosi (farebbe ridere parlare di ricetta) me le ero appuntate su un foglietto, ma la pagina a cui mi ero ispirata no, sicché stamattina non sono riuscita a ritrovarla: succede, se uno si scarica le ricette pensando di cucinare per mangiarsele e non di pubblicarle… (ma ci sono un paio di links a fondo pagina).

Non avete bisogno di suggerimenti per farvi fuori questa crema: sappiate solo che la menta le dà un sapore vagamente “etnico” (anche se i piselli con la mentuccia si fanno pure da noi…). Tradotto: non servitela prima delle lasagne al pranzo della domenica con i parenti tradizionalisti.

Se invece amate vivere pericolosamente, al primo inarcar di sopracciglia della suocera – mentre con la forchetta rimesta sospettosa il vostro dip come se stesse cercando un topo morto – non svelatene neanche il nome: dite con nonchalance che avete buttato nel frullatore un avanzo di piselli con la mentuccia come li faceva vostra nonna. Magari ci crede…

Parto per un paio di giorni: buon week-end a tutti. Saluti e baci,

S.

CLOROFILLA DIP

INGREDIENTI

piselli finissimi surgelati: 250 gr
parmigiano grattugiato: 3 cucchiai
foglie di menta tritate: 2 cucchiai e mezzo
mandorle tostate: 4 cucchiai
ricotta: 2 cucchiai
olio extra-vergine di oliva: 2 cucchiai
aglio: 1/2 spicchio
sale

Lessate i piselli in acqua salata per 5 minuti, poi scolateli e conservate un po’ del liquido di cottura.

Fate tostare le mandorle a fuoco dolce in una padella antiaderente. Sbucciate l’aglio togliendo il filamento verde. Sciacquate un po’ di foglie di menta e tritatele grossolanamente.

Mettete nel bicchierone del minipimer i piselli, l’aglio schiacciato con lo schiacccia-aglio, la menta e un paio di cucchiai di liquido di cottura: lavorate finché la crema non diventa perfettamente omogenea (non devono esserci pezzetti d’aglio a spasso).

Poi aggiungete l’olio e la ricotta, lavorando bene per montare un po’ il composto, e successivamente il parmigiano e il sale.

Da ultimo aggiungete le mandorle e azionate il minipimer solo per pochi secondi: altrimenti vi perdete il piacere di sentire i pezzetti.

Tenete in frigo, chiuso ermeticamente fino al momento di servire.

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Giusto per darci un po’ di tono….
Potete semplicemente sbattere tutti gli ingredienti contemporaneamente nel bicchierone del minipimer e premere il bottone per 20 secondi: andrà comunque bene (non stiamo mica parlando di chissà quale ricetta!). Ma se il dip è destinato a una cena carina, magari solo di cremine e crackers ma con un vino serio, di quelle in cui si mangia lentamente e amabilmente si conversa… beh, allora il procedimento descritto ha una sua ragion d’essere. Prima verdure e aromi, che devono diventare un tutt’uno. Poi l’olio, per montare un po’ il composto, e subito dopo il parmigiano, che non deve scomparire (lavoratelo appena). Qui fermatevi: assaggiate (siete ancora in tempo per aggiungere) e aggiustate di sale (l’ideale sarebbe lasciare tutto lì per una mezz’oretta così ha tempo di sciogliersi). Solo alla fine aggiungete la frutta secca, premendo il pulsante d’accensione per pochissimi secondi: non vi serve una poltiglia, ma qualcosa in cui affondare il vostro cracker senza perdervi il sapore delicato del parmigiano e i pezzetti di mandorle tostate. Perché questo non è un pesto, che sprigiona il suo profumo grazie al calore della pasta, ma un composto che mangerete a freddo: se ne fate un pappone, addio meditazione… e tutto quel che ne consegue.

Mark Bittman
Non mi appassionano affatto quelle manifestazioni di tifo sfegatato per cuochi alla moda e food-writers di successo. Trovo anzi che ci sia una tendenza ad “appiattirsi” su questi modelli, anziché utilizzarli come stimolo da rielaborare. Questo mio personalissimo convincimento (indotto dal senso di pericolo che sempre avverto in presenza di fanatici di ogni risma) non mi impedisce però di leggere moltissimo di cucina: intrufolarmi tra i fornelli altrui è uno dei miei passatempo preferiti.
Mark Bittman l’ho scoperto seguendo le tracce del pane che non si deve impastare e da allora, una sbirciatina di tanto in tanto ai suoi articoli non me la faccio mancare. Li potete trovare su:
The Minimalist, la sua rubrica settimanale sul New York Times
Bitten, il blog.