Cake al radicchio, pere e noci
Mi sto riconciliando con l’idea dell’autunno. Mentre i pomeriggi si fanno inesorabilmente più brevi, i colori mi avvolgono vibranti nell’aria fresca. Passeggiare tra i banchi del mercato è come il regalo inaspettato di una tavolozza con dei pennelli nuovi.
Così mi lascio guidare dal senso del colore e non importa se devo mischiare frutta e verdura, dolce e salato. Non è certo una novità, ma io sono una persona un po’ noiosa, un tipo prudente in cucina. Però, quando mi offrono delle pere Angelica piccole, stortignaccole e croccanti non so resistere: oggi si parte da qui, il resto si vedrà…
Il resto è presto detto: due banchi più in là, capitolo davanti a una cassetta di radicchio di un sensualissimo violetto (d’altronde, non sono in fase aubergine conclamata della mia vita?).
Giallo e viola sono un azzardo cromatico sfacciato e bellissimo sul piano di marmo della cucina, che neanche l’umiltà delle noci riesce a scalfire. Quasi mi dispiace prendere in mano il coltello e iniziare a sbucciare, affettare, tritare. E mentre son lì che sbuccio, affetto e trito col Nabucco in sottofondo mi chiedo: ma come si definisce una cucina che nasce da due lampi di colore al mercato?
Un’ora dopo esce dal forno questo cake, che è buono se vi piace il sapore amarognolo del radicchio (lo zucchero di canna lo smorza appena e le pere fanno un piacevole contrasto).
Noi ce lo siamo mangiato con qualche fetta di culatello, un’insalata e un bicchiere di vino rosso. E una candela a tavola.
Buon inizio di settimana a tutti,
S.
CAKE AL RADICCHIO, PERE E NOCI
INGREDIENTI
(per uno stampo da 25 x 10 cm)
farina bianca 00: 120 gr
farina integrale: 50 gr
grana padano grattugiato: 50 gr
uova: 3
radicchio: un cespo
scalogni: 1
pere non troppo dolci: 2-4 (vi servono 150 gr di polpa pulita)
noci sgusciate: 40 gr
latte: 4 cucchiai
olio di semi di mais: 4 cucchiai
zucchero di canna: 2 cucchiai
lievito istantaneo per torte salate: 1 bustina
olio extra vergine di oliva: 1 cucchiaio
granulare vegetale
sale e pepe macinato al momento
Accendete il forno a 180° e foderate con carta forno uno stampo rettangolare da cake.
Mondate e lavate il radicchio e tagliatelo a striscioline di 1 cm. Fate andare in una padella antiaderente lo scalogno affettato sottilmente con 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva; quando sarà trasparente gettatevi il radicchio e mescolate per non farlo attaccare (l’olio è poco: attenzione). Fate appassire un po’, poi aggiungete mezzo cucchiaino di granulare vegetale con un cucchiaio d’acqua e portate a fine cottura (cinque minuti saranno sufficienti). Aggiustate di sale e pepe, e pesatene 100 grammi.
Nel bicchierone del minipimer lavorate il radicchio con il latte, l’olio di semi di mais e lo zucchero di canna, finché non otterrete una crema omogenea.
Sbucciate le pere, tagliatele a fette di mezzo centimetro e poi a cubetti e pesatene 150 gr. Spezzate i gherigli di noce con le mani, cercando di non sbriciolarli ma di ridurli a pezzetti regolari.
In una ciotola lavorate le uova con una forchetta (o con lo sbattitore elettrico) per montarle molto bene: non smettete finché non le vedete gonfiarsi un po’. A questo punto aggiungete le farine (setacciate la bianca) e continuate a sbattere con forza.
Versate nel composto la crema di radicchio, sempre con movimenti dall’alto in basso per non smontarlo. Aggiungete poi il formaggio grattugiato, le pere e le noci e aggiustate di sale e pepe. Il lievito setacciato aggiungetelo per ultimo, ricordandovi di mescolare molto bene.
Rovesciate l’impasto nello stampo, livellate senza troppa precisione e infornate per 45 minuti (controllate che sia ben cotto al centro inserendovi uno stecchino: se esce dall’impasto ben caldo, vuol dire che la cottura è ultimata). Servite tiepido o freddo.
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Del mio coltello preferito
In tempi non sospetti sarebbe passato inosservato: un coltello un po’ malmesso c’è in ogni cucina, magari dimenticato in fondo a un cassetto. Ma questo no. Questo – anzi, quello… della foto – non è un vecchio coltello qualsiasi, ma il mio utensile di cucina preferito. Ereditato dalla prozia Gaetana una ventina d’anni fa, rientra a pieno titolo nel novero delle carabattole che porto a nuova vita – salvandole da un destino certo e inglorioso in fondo alla pattumiera – e alle quali mi affeziono.
Nella fattispecie, trattasi di coltello con lama affilata ma non troppo, non appuntito e molto vissuto. Ha una naturale inclinazione alla ruggine che si manifesta quando non lo si lava subito dopo l’uso o se si lascia ad asciugare, sicché è causa di regolari discussioni in famiglia su come andrebbe trattato, dal momento che ha lasciato tracce indelebili su tutti i nostri strofinacci.
Ormai da anni nessuno osa più suggerire di mandarlo in pensione: sanno tutti che senza di lui sarei tristissima in cucina. Hanno provato a regalarmi coltelli splendidi, di design, funzionali, uno per ogni tipo di taglio. Mi hanno spiegato che nel frattempo è stato inventato l’acciaio inossidabile e che ormai le lame si fanno persino di ceramica.
Io non defletto e mi ostino a colmar di attenzioni questa mia “spada nella roccia” che nelle mani di nessun altro si rivela tanto docile e servizievole (è l’unico coltello con il quale non mi taglio le dita). E a tollerare quelle macchie di ruggine sugli strofinacci di casa: d’altronde – mi dico – i tipi con personalità bisogna pure che si esprimano in qualche modo!
Con questa scusa continuo ad usarlo, lavarlo, asciugarlo con maniacale passione. Anche in tempi come questi, di gourmet modaioli e di cuochi televisivi superaccessoriati.
Raccolta di cakes salati
Aderisco con questa ricetta alla “Raccolta di cakes salati” del Criceto goloso. Grazie a Micaela per l’idea.
Ingredienti: farina bianca 0 e 00 • farina integrale • latte • lievito per torte salate • noci • olii di semi • olio extravergine • parmigiano e grana • pepe • pere • radicchio • scalogni • uova • zucchero di canna
Sembra estremamente APPETITOSO ….
io sono di quelle che cedono facili alle tentazioni:lo ammetto sono golosa! e mi piace praticamente tutto, però la passione per melanzane(vedi un po’), peperoni e radicchio batte il resto 10 a 1… ciao melanzanina…
Praticamente hai trasformato un’insalata in un cake! WOW! me ne passi una fettina?
Ho cucinato radicchio in tanti modi diversi ma non ho mai pensato di metterlo in un cake.
E che carino questo coltellino 🙂
Direi che si è trattato di un bel lampo creativo e dal risultato gustoso!
Davvero apprezzabile la tua passione (mania) per questo coltello. Ti capisco e dato l’affetto con cui ti sei legata ad esso, penso che nessuno tra i coltelli all’ultima moda potrà sostituirlo.
Bella ricetta, mi piace. Come mi piacciono i creativi.
E brava nel raccontare un coltello. Pardon, “il” coltello 🙂
Radicchio, pere..noci. Continuo a ripeterlo, l’assonanza non sembra esserci ma l’affinità ‘elettiva’ probabilmente si 😛 Complimenti per l’ottimo spunto.
PS Per certi oggetti sono come te, rinnego tecnologia ed evidenza in cambio di un anima che alcuni utensili hanno acquisito nel corso degli anni, diventando dei silenti ed affettuosi compagni di viaggio 😉
Bellissimo l’effetto cromatico del giallo delle pere e del viola del radicchio…
Meritavano decisamente un cake di questo genere…
Buon pomeriggio!
Ciao! non ci crederai ma tempo fà anche silvia aveva in mente questo trio per una quiche!
In questo cake sembra proprio riuscitissimo! Allora, appena abbiamo del buon radicchio..lo proviamo!!
un bacione
Un ricetta davvero molto particolare e sfiziosa, credo proprio che se non l’avessi letta qui, non sarei mai riuscita ad immaginarla! bacioni
Maurina: lo è, ha un sapore “grintoso” ma delicato
Simonapinto: affinità elettive in crescita, in questo blog…
Castagna e Albicocca: è incredibile come le cose si possano vedere da prospettive tanto diverse: avete ragionissima, questo è un’insalata trasformata in un cake! Molto divertente…
Dajana: se potessi ti offrirei una fetta di cake. Quanto al coltello… désolée, ma ubbidisce solo a me!
Tania: e infatti è ancora qui… ma non è detto che prima o poi non lo affianchi a qualche collega di nuova generazione… Grazie per i tuoi commenti, a presto
CorradoT: concordo sull’affetto incondizionato per i creativi (mi pare che anche dalle tue parti non si scherzi…). Il coltello? A ogni nuovo graffio mi commuovo e mi piace di più…
Gambetto: un cake con citazione goethiana… wow! In effetti le affinità elettive ci sono, e l’equilibrio tra contrasti pure: radicchio amaro, pera dolce, noce croccante.
P.S.: si può anche decidere (con gli opportuni distinguo) di rinnegare la tecnologia, ma bisogna stare molto attenti a rinnegare l’evidenza…
Condivido puntualmente! 😉
Come direbbe mia cugina (acquisita, ma carissima) Mara: “che ffforte”. Lei vive a Mestre ma è originaria di Terni e si senteeee.
Volevo dire che sei forte, scrivi in modo delizioso, tanto che mi è venuto un violento sospetto. Il cake è stupendo, ma qui siamo ancora nella fase primo o secondo, cose alternative meglio di no. Come ti capisco per il coltello di zia Gaetana, io ho pentole di mia nonna delle quali mai mi disferei e due scolapasta di plastica rossa che vengono dalla mia primissima casa in proprio. Un pezzo di cuore.
E’ davvero un peccato non poter avere un mercato vicino casa….la tua descrizione è davvero molto bella, ho avuto quasi la sensazione di essere tra quei banchi..complimenti. Anche la ricetta non è da meno, altri complimenti. Ciao a presto.
carissima ma sei geniale… posso rubare anche questa ricetta per la mia raccolta? 🙂 baci
Credo che in ogni casa ci sia una storia legata ad un utensile che serbiamo gelosamente. Anche io conservo due coltelli e due forchette antiche, anzi no, vecchi.
Un coltello per fare le orecchiette, un coltello per raccogliere le cicorielle e le due forchette con i rebbi allargati, una di mio padre e una di mio suocero che, entrambi bongustai, dicevano che gli spaghetti e i rigatoni non si poddono mangiare con le forchette con i rebbi stretti.
E ogni volta che guardo coltelli e forchette, mi tornano in mente le loro parole….
adoro i cake salati! e soprattutto quelli con òle noci!
Non è avanzato un pezzettino???
Bella anche la foto
Radicchio e pere in un cake?
Un accostamento che non pensavo avrei mai potuto assaggiare, ma sinceramente mi hai messo curiosità!
Quanto è bello camminare per i mercati e lasciarli guidare dalla vista e dall’olfatto? Ancor di più amo armarmi del mio cestino e tuffarmi nell’orto, alla ricerca di qualche bel frutto della terra da mettere in padella.
Io continuo ad usare padelle e tegami in alluminio, non mi garba l’idea di cuocere la mia torta nel silicone e affetto con un coltello di acciaio e non di ceramica o porcellana o qualunque siano quei cosi che usano questi moderni chef…che poi, ora van di moda quei sughetti bianchi, insipidi, dall’aspetto ‘sciaquoso’.
Bah! Sarà che io amo l’abbondanza (e lo si vede anche dal mio aspetto eheheh), ma quei sughi che sto vedendo sempre più spesso su riviste e programmi tv mi mettono davvero tristezza!
Buona giornata carissima 🙂
Complimenti per il coraggio, io sono più noiosa di te… Però mi piacerebbe tanto osare in cucina, sono sicura che resterei piacevolmente impressionata!
Baci.
un cake davvero intrigante….
da provare…grazie per la ricetta e per il racconto!!ciaooo
Carolina: grazie!
Manu e Silvia: io ci faccio anche la quiche… buonissima, ve la consiglio
Edi: davvero? Pensa che a casa nostra è un abbinamento classico, da sempre…
Gambetto: saggezza vince…
Non ho fatto niente di salato fino ad ora!…La tua ricetta è molto invitante!!!!IO segno!
Anch’io tendo ad essere legata agli oggetti che mi circondano…a maggior ragione quando vengono dai nostri affetti!
Un abbraccio
Ho ravvisato delle similitudini con te, leggendo questo post: mi riferisco alla linea guida dei colori, per la strutturazione-ideazione di alcune ricette e nella passione per il coltello d’antan (ne ho uno anch’io di mia nonna)….
Bellissimo il colore che il radicchio conferisce a questo cake :))
Ciao
goloso goloso cake! ciao
Marina: grazie, troppo buona (posso arrossire? non sono una regina). Sto scoprendo che oggetti del cuore ci sono in ogni cucina… sarebbe bello conoscerne le storie. A presto
P.S.: ma dove le trovi le foto di tutte quelle teste indiademate? Semplicemente favolose!
Alessandra: grazie di cuore. Il mercato vicino a casa (il mio è a 100 metri)? Oltre che un vero piacere, ti salva la vita da surgelati e cibi pronti…
Micaela: accontentata! e grazie per l’ospitalità
Anna the nice: quello che scrivi è vero e bellissimo. Senza essere feticisti, bisogna ammettere che certi oggetti ci parlano… Le forchette con i rebbi larghi non le conoscevo (ero rimasta a quelle antiche a tre rebbi): ma servivano solo per la pasta?
Marta: finita, mi spiace. Ma se ti piacciono i cake con le noci… ne abbiamo altri in archivio!
Ruby: hi cowgirl! Radicchio e pere in un cake? Ebbene sì, e non solo (nel senso che a casa nostra ci si fanno un sacco di altre cose). Mercato: piacere puro, secondo solo a quello di andare col cestino nell’orto (io dico sempre che questo è in assoluto il lusso più grande che si possa immaginare).
Utensili vecchi e nuovi: concordo con te che gli stampi migliori siano quelli vecchi, un po’ bozzoluti, in alluminio (e visto che siamo sole ti confido una cosuccia: manco a me mi garbano ‘ste cose al silicone…)
Danea: il coraggio vero è cucinare tutti i giorni… magari una fettina! E comunque: osa! A presto
Emamama: spero davvero che ti piaccia. Grazie e a presto
Marifra79: e non ti pare ora di colmare una simile lacuna? Cosa aspetti a cominciare? Fuori le padelle, attendiamo il post…
Lenny: mi fa piacere scoprire dei complici per affinità culinarie… e un amatissimo utensile d’antan anche nella tua cucina! A presto
Delizioso, Sabrine! Ed estremamente appetitoso! Bellissima la storia del tuo “coltello della zia”.
Ciao
Patrizia
Idea originalissima per questo cake,sapori e accostamenti insoliti che stuzzicano l’appetito e la curiosità,mi piace!
un cake sdimile non l’ho mai fatto ma mi tengo la rcietta a portata di mano che so che tra un po’ sarò subissata da radicchi..:DD
Che bello leggerti, Sabrine!!! I tuoi post mi piacciono sempre tantissimo…
Splendido cake! Anch’io amo i colori e i sapori dell’autunno, sono i miei preferiti, anche se la stagione in sè è quella che mi intristisce di più……
Sono un pò un controsenso, vero?????
Un abbraccio
Che romantica Sabrine!
Bellissimo l’abbinamento dolce-amarognolo del cake
baci
Sabrine se ti piacciono le “teste indiademate” c’ho giusto quello che fa per te a breve su questi schermi… Dimenticavo, sempre della serie affinità, in Provenza sono stata rapita anche io da un colore, non proprio l’aubergine, ma quella sfumatura delicata di viola-lilla della lavanda, ben prima che qua lo portassero pure le mie gatte perché come dice una mia amica “va!”.
Buona giornata fra cucina e tutto il resto.
Marcella Candido Cianchetti: grazie e benvenuta nella mia cucina!
Patrizia: non mi aspettavo che il mio coltello diventasse una star, ma d’altronde quelli con personalità…
Nanny: grazie! In effetti l’appetito lo stuzzica…
Genny: hai uno spasimante che ha deciso di farti capitolare a suon di mazzi di radicchio? Se hai bisogno di un complice postiamo qualche altra ricetta dell’archivio-teiera di latta… Attendiamo disposizioni
Simo: se ti può consolare, da questo punto di vista sono un controsenso anch’io. Ma non pensi che le contraddizioni (poche e selezionatissime) siano il sale della vita?
Germana: bentornata! Che piacere..
Marina: preferisco di gran lunga le vaporose teste indiademate a quelle orribilmente stirate (e ahimé, svaporate) in voga in questi tempi. Se non altro, uno si rifa gli occhi ammirando dei veri, elegantissimi gioielli (volutamente tralascio ogni commento su certa paccottiglia che adorna signorine da strapazzo generosamente fotografate sui giornali da parrucchiere… non Limes). Quella sfumatura? Le bleu lavande! Très chic, très charmante…
Sublime…sia il racconto della sua nascita che il risultato finale così ricco di sapore!
Bellissimo anche il coltello che ha il fascino di tutti quegli oggetti che ci hanno accompagnato per lunghi percorsi
Un bacione
fra
bene, mentre mi mordicchio il cake leggo con curiosità e se ti può consolare quel che dicono del tuo coltello qui lo si dice della mia tazza, di quando ero signorina…. è rimasta orfana di manico, ma il latte della colazione…lì mi sembra più buono 😉
Bellissima questa fase “aubergine”!.. Spero che non finisca mei in quanto è affascinante ed elegante!
IL cake attira anche me, mai infornato un cake salato con radicchio! Che ideona!
Un bacio, a presto!
ciao!
purtroppo ora sono super di fretta e non riesco a gustarmi bene il tuo blog…appena ho un minuto libero prometto che passerò con più attenzione!…intanto grazie per essere passata!=)
a presto
fruttolaaaa
Fra: grazie, a presto
Astrofiammante: ti capisco…
Rosso do Sera: grazie per il commento. Quanto al cake al radicchio: provaci e facci sapere! A presto
Fruttola: il blog non scappa… Benvenuta e a presto!
poesia e ottima creatività in cucina…. complimenti davvero!
ciao Reby
Rebecca: grazie, fichi in crosta in dirittura d’arrivo… A presto!
Grazieeee 🙂 lo aggiungo subito ^__^ baci
un bel cake sano oltre che buono, mi incuriosisce il gusto amarognolo del radicchio con le pere e le noci,mangiato con il culatello e un buon bicchiere di vino rosso una favola
Micaela: è un piacere. Anzi, se faccio in tempo ne faccio un altro…
Gunther: direi che sì, è un cake sano… e confermo che culatello e vino rosso (Lacrima di Morro d’Alba, per la precisione) lo hanno degnamente accompagnato!
ottimo questo cake una vera squisitezza e poi è anche particolare negli ingredienti!!complimentissimi:-)
baci imma
Imma: detto da te… è un complimentone! Grazie e a presto
Che bello questo cake salato, mi sembra di sentirne il profumo da quì… anche io ho il MIO coltello…come ti capisco… bacio
Ciao Sabrine, bello questo tuo blog, il tuo cake mi incuriosisce molto potrei provarlo. Baci e grazie di essere passata da me
Mi piace da morire!!!
Valentina: bene, mi fa piacere non essere l’unica adoratrice di vecchi coltelli (detto così fa quasi impressione, sembra una cosa da film horror… ma ci siamo capiti) A presto!
Marinella: grazie! E se provi il cake… facci sapere! Questo è anche uno spazio per condividere esperienze… A presto
Dada: che onore! A presto
Che bella la dissertazione sul tuo coltello…a dir il vero lo avevo notato nella foto e mi è subito piaciuto.
Elisa Stocco: non sono la persona giusta per dirti che ha dei difetti (e ne ha, anche lui…). Benvenuta qui e a presto!
Meraviglioso, me ne è venuta voglia soltanto leggendo il titolo.
Mariù: dài Mariù, questi ingredienti li trovi anche a Berlino… e se ti decidi a provarci, fammi sapere che mi interessa… A presto
P.S.: sempre grigio a Berlino?
No, oggi bella giornata di sole!! Fa un freddo non indifferente, ma col sole l’umore è sempre buono!
Un bacio!
Mariù: hai ragione, anche se è freddo chi se ne importa, l’importante è che non manchi il sole. Io nelle giornate grigie mi sento male… e ne dovranno venire, di giornate grigie! A presto