Cake ai cipollotti, grana e rosmarino
Domandona: come si chiamavamo i cake prima dell’avvento di Ilona Chovankova? Cioè: quando eravamo piccoli (e non parliamo dell’anteguerra, sia chiaro…) se nostra madre ci faceva una torta rettangolare ci diceva “Bambini, venite che la mamma ha fatto un cake?”.
Lancio su questo blog un sondaggio.. Perché – libro della signora Ilona a parte – mi chiedo cosa determini le mode in cucina.
Ci sono, ovviamente, i trendsetters, quelli che le mode le lanciano. E quelli che, dopo, le seguono. Ma secondo me non è mica tutto qui! Penso che le “forme”, anche in cucina, siano un segno dei tempi. E dunque bisognerebbe indagare, ad esempio, sul tramonto della ciambella, quella bella cicciotta che evocava mamme generose che foraggiavano bambini sempre affamati (eppure non obesi…). Le ciambelle sono pressoché scomparse, ed è tutto un fiorire di cake: dolci, salati, noiosi o strampalati ma pur sempre cake… una geometria basic, linee dritte, forme asciutte.
D’altronde – diciamocelo – una forma rettangolare si affetta più facilmente, si conserva meglio perché ha un solo lato tagliato (io li metto a testa in giù, in verticale), si trasporta al picnic, richiede uno stampo meno ingombrante… non v’è dubbio che, se di moda si tratta, abbia una sua ragion d’essere.
E allora anch’io ho rimesso in forma (in senso non metaforico ma assolutamente “materiale”) una serie di vecchie ricette, mie e di mammà, che battezzo a nuova vita con il nome di “cake”.
In attesa di sapere cosa ne pensate mi appresto a partire per un paio di giorni. E comunque sia chiara una cosa: signora Chovankova we love you!
CAKE AI CIPOLLOTTI, GRANA E ROSMARINO
INGREDIENTI
(per uno stampo da 25 x 10 cm)
farina bianca 00: 120 gr
farina integrale: 30 gr
grana padano grattugiato: 90 gr
uova: 3
cipollotti: un mazzo
latte: 7 cucchiai
olio di semi di mais: 4 cucchiai
miele: 2 cucchiaini
aghi di rosmarino tritati: 2 cucchiai
lievito istantaneo per torte salate: 1 bustina
sale fino: 1/2 cucchiaino
pepe macinato: 1 pizzico
timo macinato: 1 pizzico
olio extra vergine di oliva: 1 cucchiaio
Accendete il forno a 180° e foderate con carta forno uno stampo rettangolare da cake.
Pulite i cipollotti, affettateli e fateli andare in una padella antiaderente con 1 cucchiaio di olio e.v. di oliva e un pizzico di sale (cinque minuti saranno sufficienti, devono essere appena teneri).
Lavate il rosmarino, asciugatelo e tritatelo più finemente che potete con la mezzaluna (oh, a me lavorare di mezzaluna piace da morire… penso a qualcuno di molto, molto antipatico – e qualcuno così c’è sempre – e mi vengono fuori di quei triti da sogno…).
In una ciotola lavorate le uova con una forchetta (o con lo sbattitore elettrico) per montarle molto bene: non smettete finché non le vedete gonfiarsi un po’. A questo punto aggiungete le farine (se setacciate la bianca è meglio) e continuate a sbattere con forza.
Miscelate il latte, l’olio di semi di mais e il miele e versateli nel composto, sempre sbattendo dall’alto in basso per non smontarlo. Aggiungete poi i cipollotti, il rosmarino, il formaggio grattugiato, il timo e aggiustate di sale e pepe. Il lievito setacciato aggiungetelo per ultimo, ricordandovi di mescolare molto bene sennò vi titrovate un cake con delle gallerie nell’impasto che sembra una sezione di formicaio.
Rovesciate il composto nello stampo, livellate senza troppa precisione e infornate per 45 minuti. Servite caldo o tiepido, quando profuma ancora di rosmarino.
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Raccolta di cakes salati
Aderisco con questa ricetta alla “Raccolta di cakes salati” del Criceto goloso. Grazie a Micaela per l’idea.
Ingredienti: cipolle & cipollotti • farina bianca 0 e 00 • farina integrale • latte • lievito per torte salate • miele • olii di semi • olio extravergine • parmigiano e grana • pepe • rosmarino • timo • uova
buonissimo!! quasi ci provo ma chissà se con la macchina del pane viene bene?
baci e buona giornata!!!
Io le ciambelle le faccio ancora 😉 ma mi piacciono anche i cake…devo essere un ibrido a cavallo tra le due generazioni!
Trovo che i cake salati siano migliori delle ciambelle, permangono più umidi e spugnosi. Inutile dire che a livello di presentazione preferisco i cake: quell’idea di squadrato e preciso mi sa di essenziale, si, ma anche di preciso. Piccole manie…
Ottimi gli accostamenti in questa tua versione: approvata! Un abbraccio e buon weekend allora!
scusa la ripetizione “preciso”…oltre che un ibrido oggi sono anche parecchio suonata 😛
Ciao Sabrine, grazie della visita. Ho trovato il tuo commento al ritorno dalle vacanze. E’ molto bello qui da te. Ciao, a presto!
Katty, non credo che la macchina del pane possa andare bene. Io non ce l’ho, ma credo che serva per lievitazioni “lunghe” (cioé quelle con lieviti biologici tipo quello di birra) e non per le lievitazioni rapide con lieviti chimici come questa… ma poi guarda che si fa in un attimo! A presto
Arietta bene, sei la prima – e direi al momento unica – partecipante al sondaggio. Quimdi, statisticamente, si può dire che il 100% dei voti va al cake!! Sciocchezzuole a parte, anche io preferisco il cake, per tutti i motivi che insieme abbiamo elencato, riflettevo soltanto sul fatto che anche in cucina ci sono delle mode. E sulla definizione di cake per uno stampo che in Italia esiste da sempre… chissà come lo chiamava l’Artusi? A presto
Sabri, molte grazie per la visita e il sostegno. A presto
Ciao! Grazie per essere passata dal mio blog ed avermi fatto conoscere il tuo 😀
Mi piace molto il tuo stile, molto interessante davvero! Sai che hai ragione? Prima era tutto ciambelle ora invece è tutto cakes…non ci avevo pensato 🙂 Mi piace molto sia la tua foto che la tua ricetta! Appena possibile la provo 😀
Bacioni
Ago 😀
E’ vero, è vero le mode (e questo non è niente ,-). Facile, versatile e comodissimo il cake (o la ciambella) penso abbia ancora una lunga vita davanti a sé
Molto interessante il tuo! Buona giornata
Ciao Ago e grazie per le parole gentili. In attesa di provare le tue polpette/involtini al prosciutto… a presto
Grazie Dada. Ci puoi dire che aria tira a Parigi quanto alle “forme” in cucina? Io intanto mi organizzo per provare i tuoi sablés alle mandorle. A presto!
Ciao, Sabrine. Mi piace molto questa tua ricetta di cake. Conosco di fama la signora Chovankova (devo avere anche un suo libro da qualche parte), ma non ricordo in che anno ha pubblicato la sua raccolta di cake salati.Io ne ho scoperto la ricetta, quella classica con olive, prosciutto e groviera, nel 2002, su un piccolo libretto (Les Recettes du Midi) comprato in Costa Azzurra. Quanto a quelli dolci, devo dire che mia nonna (classe 1911), ha sempre preparato il plum cake, chiamandolo correttamente con il nome inglese, nei classici stampi rettangolari e non ha certo aspettato che glielo suggerisse la a lei sconosciuta signora Ilona ;)))
un piacere visitare il tuo blog
a presto
eu
Eu,
è un piacere conoscerti. Quanto ai cake e alla signora Chovancova (alla quale fischieranno le orecchie…) è vero che il plum cake si chiama così da sempre anche da noi in Italia, ma forse indicava un dolce preciso, non qualunque torta di quella forma. Invece, a proposito di cake salati (tanto ormai li chiamiamo tutti così) perché non ci sveli qualcuna delle tue “Recettes du Midi”? A presto e grazie per il commento davvero interessante. A presto
Ciao. Come promesso, provo ad inviarti qualche ricetta che avevo pubblicato sul forum de LaCucinaItaliana online il 19/08/2002. L’unica che ricordo di aver preparato è proprio quella del cake alle olive. A presto
eugenia
LES RECETTES DU MIDI
SAVEURS DU SUD
1-CAKE ALLE OLIVE
Mischiate 250 gr. di farina con un sacchetto di lievito per torte salate.Versateci al centro 3 uova sbattute, 10 cl di vino bianco secco, 10 cl d’olio d’oliva, sale e mescolate fino ad ottenere una pasta omogenea. Incorporate alla pasta 100 gr di olive verdi denocciolate, 150 gr. di gruyère, 150 gr di prosciutto cotto tagliato a dadini e una manciata di nocciole spellate. Versate il tutto in uno stampo da plum cake oliato e infarinato e lasciate cuocere 45 minuti in forno preriscaldato a 180° sorvegliando attentamente la cottura.Lasciate raffreddare prima di sformare e tagliate a fette.
2-LA PISSALADIERE
Fate rosolare 2 chili di cipolle nell’olio d’oliva e lasciatele fondere lentamente, dopo aver salato, pepato e aggiunto un pizzico di timo. Stendete le cipolle cotte e raffreddate su una pasta da pane di mezzo centimetro di spessore, disponeteci sopra dei filetti d’acciuga sott’olio messi a reticolo e delle olive nere.Dopo aver annaffiato con un filo d’olio d’oliva, fate cuocere a forno caldo per una quindicina di minuti e pepate abbondantemente prima di servire.
3-LA SOCCA
Mettete in una ciotola mezzo litro d’acqua e 2 cucchiai d’olio d’oliva, incorporateci 250 gr. di farina di ceci e sbattete energicamente per evitare i grumi.Salate, pepate e filtrate al colino prima di versare 2 o 3 millimetri di pasta su una teglia da forno preventivamente oliata. Fate scaldare il forno a 200°C poi accendete il grill e piazzateci sotto la teglia.Aspettate che la superficie sia ben dorata e forate con una forchetta le bolle che si formeranno.Togliete dal forno, pepate e servite ben caldo dopo aver tagliato la socca in piccoli quadrati.
Prosegue…
4-L’INSALATA NIZZARDA
Sfregate le pareti di un’insalatiera con uno spicchio d’aglio sbucciato. Tagliate dei pomodori a fette, salateli e metteteli a sgocciolare. Affettate a julienne qualche cipollotto fresco, pulite dai semi e dai filamenti dei peperoni e affettateli a rondelle, sbucciate un cetriolo e tagliatelo a fettine sottilissime.Versate nell’insalatiera tutte le verdure, aggiungete delle uova sode tagliate a spicchi, delle piccole olive nere e alcuni filetti d’acciuga (potete rimpiazzarli con del tonno sbriciolato).In una ciotolina preparate questa salsetta di condimento: battete dell’olio exv oliva, del basilico spezzettato, sale e pepe, e versatela sull’insalata.
5-L’ANCHOIADE
Pestate in un mortaio il più finemente possibile 3 grossi spicchi d’aglio con una dozzina di filetti d’acciuga dissalati e diliscati.Incorporateci 2 tuorli d’uovo e montate a pomata, versando, poco a poco, del buon olio exv d’oliva.
In accompagnamento a un piatto di crudités e a delle uova sode, l’anchoiade è una vera leccornia.
6-LA TAPENADE
Prendete 200 gr di olive nere denocciolate, 100 gr di acciughe dissalate e diliscate e una grossa manciata di capperi (“tapeno” in lingua provenzale). Pestate tutto quanto in un mortaio o frullate in un mixer aggiungendo dell’olio d’oliva, del succo di limone, un po’ di pepe e facoltativamente un cucchiaio di senape dfino a formare la densità di una crema.
Presentate la tapenade in una ciotola in modo da poterla spalmare su tranci di pane, insalate di pomodori, uova sode e tutto quello che la vostra fantasia vi suggerirà.
ancora…
7-LA ZUPPA AL PESTO
Tagliate a pezzetti una manciata di fagiolini, delle zucchine, delle carote, delle cipolle e alcune patate.Sgranate dei fagioli freschi. (nota: questo libro lascia un po’ a desiderare sulle quantità esatte).Fate cuocere a fuoco dolce e molto lentamente i legumi in acqua salata e pepata. Aggiungete prima della fine della cottura 2 o 3 manciate di vermicelli o di conchigliette. In un mortaio pestate 5 o 6 spicchi d’aglio con 1 mazzetto di basilico, aggiungete del parmigiano grattugiato, 2 o 3 pomodori spellati e tritati e aggiungete dell’olio d’oliva.Incorporate la salsa alla minestra cotta e servire immediatamente.
8-MELANZANE AL GRATIN
Lavate e tagliate le melanzane a fette non troppo spesse.mettetele a sgocciolare in un colapasta, avendo cura di mettere, tra uno strato e l’altro, del sale allo scopo di far uscire l’acqua amarognola.Posateci sopra un piatto e un peso.Quando le melanzane saranno ben sgocciolate, asciugatele e fatele friggere in olio d’oliva.Preparate una salsa di pomodo fresco con olio d’oliva, aglio e prezzemolo e basilico tritati.In un piatto da gratin, alternate uno strato di melanzane con uno di salsa di pomodoro.Passate in forno per circa mezz’ora.
9-GNOCCHI ALLA PROVENZALE
Fate cuocere 1 kg di patate in acqua salata, senza sbucciarle. Una volta cotte, pelatele e passatele allo schiacciapatate.Incorporate al pure’ 3 uova sbattute e 60 gr. di burro.Quando il miscuglio e’ ben omogeneo, aggiungere 100 gr. di farina bianca e un pizzico di sale.Otterrete una preparazione consistente che modellerete in bastoncini da tagliare in tronchetti di 2 o 3 centimetri di lunghezza.Fate bollire una grossa pentola di acqua salata addizionata con un cucchiaio di olio, buttatevi gli gnocchi e ritirateli non appena vengono a galla.
Il libro non dice come condirli ma, a questo punto, io ci vedrei bene una salsa ratatouille.
Eugenia, non osavo sperare in un contributo tanto dettagliato!! Grazie per la generosa dose di ricette provenzali, che immagino saranno di interesse per tutti. Tra l’altro, sono tutte piuttosto “estive”…
Grazie ancora e a presto!