Biscotto di Savoia
Abbiamo domato la libreria. Quella stangona smorfiosa che si inchinava al mio passaggio ha finalmente smesso di oscillare: le hanno messo i tacchi. Anzi, le zeppe (pare sollevino morale e visuale non solo alle signore, ma persino ai mobili: purché femmine…)
Così adesso, accessoriata all’ultima moda, la signora libreria ha riacquistato definitivamente il suo naturale portamento. Dritta come un fuso, spalle al muro, si è rassegnata a fare il suo mestiere. Ed è nuovamente un viavai di libri che tornano sugli scaffali dopo l’ennesimo passaggio dei falegnami.
Sono felice e ammaccata: le spalle pesanti per via del su e giù dalla scala con pile di volumi tenuti fermi con il mento. E un livido violaceo sulla mano destra: perché, pur di non dare martellate, uso il mio pugno migliore per incastrare al loro posto le barrette reggimensola. Sbeng, sbeng! … Due colpi e il gioco è fatto. Sono otto colpi a mensola, le mensole sono quindici, e le ho spostate cinque volte… giusto per farvi capire di che colore è la mia mano.
Però va tutto più che bene: sono persino sopravvissuta al Bloggerterremoto di una settimana fa. Vedevo pezzi di blog che scomparivano e io non ci potevo fare niente: ero senza computer e lontana da casa… A Parigi niente velluti, né tempeste di neve, né tassisti villani questa volta. Solo una corsa di baristi nel Marais: tutti con un vassoio con su una bottiglietta di aranciata e un bicchiere pieno a metà, sgambettando follemente per le vie del quartiere. Molti fidanzati di baristi a bordo pista: incitavano, fotografavano, lanciavano baci. E per favore non fate quelli che si scandalizzano: il Marais è il Marais, apparenti incongruenze che trovano un equilibrio, rabbini e lustrini che si mescolano. A me piace anche per questo: per la gioiosa libertà che si respira e per i pani yiddish di Monsieur Finkelsztajn.
Ho anche trovato un nuovo fornitore di velluti, un tipo originale che gira con una specie di Smart con dei bastoni per tende che escono dalla capote. Quando l’ha visto mio marito, sterzare a tutta velocità sotto la scalinata del Sacré Coeur, ha fatto un balzo indietro e ha detto: “Ma chi è questo matto?!?”.
Io l’ho salutato con la mano. “E’ mio amico – ho detto – ci passiamo più tardi a ritirare dei pacchi…”
Lui mi ha guardato senza dire una parola, ma si capiva benissimo cosa voleva dire: “Io non posso stare tranquillo quando vieni da sola qui…”.
Così, per ricordargli che invece tranquillo ci può stare, di nuovo a casa ho tirato fuori il mio stampo da kugelhupf: e ci ho fatto un Biscotto di Savoia. Un dolce che a vederlo non gli dareste un soldo di fiducia, perché ha tutta l’aria di essere noioso, senza troppa personalità… E invece, sotto quella scorza di zucchero e farina di patate, nasconde un’anima sorprendente, un cuore tenero e gentile.
A me piace cuocerlo nello stampo con le scanalature e il buco al centro: perché ogni volta è una sfida farlo uscire dal forno così alto senza un grammo di lievito. Una sfida, come quella della normalità nella vita di tutti i giorni: per vincerla basta stupire senza travolgere. Come il Biscotto di Savoia…
Saluti e baci,
S.
BISCOTTO DI SAVOIA
INGREDIENTI
uova: 6
zucchero semolato fine: 220 gr
fecola di patate: 180 gr
acqua di fior d’arancio: 1 cucchiaio
Accendete il forno a 180°. Imburrate uno stampo da kugelhupf e buttateci un cucchiaio di zucchero facendolo aderire alle pareti.
Sgusciate le uova separando i tuorli dagli albumi (fate in modo che in questi ultimi non ci siano tracce di tuorlo, altrimenti non monteranno bene).
Montate i tuorli con 2/3 circa dello zucchero: potete farlo con le fruste elettriche o a mano (come faccio io), l’importante è che non vi fermiate finché non li vedete gonfi, spumosi e quasi bianchi. A questo punto aggiungete l’acqua di fior d’arancio.
Montate a neve fermissima gli albumi con il resto dello zucchero.
Aggiungete la fecola ai tuorli, poca alla volta facendola cadere da un colino. Amalgamatela con delicatezza per non smontarli (ognuno ha la sua tecnica: io uso una frusta d’acciaio, che faccio roteare su se stessa mentre sollevo il composto con movimenti ampi dall’alto verso il basso.. non è difficile, rileggetevi lentamente la frase e cercate di visualizzare: si può fare… e funziona!). Quando vedete che il composto si asciuga, aggiungete un po’ di albumi montati, sempre con lo stesso movimento. Continuate così, alternando aggiunte di fecola e di albumi.
Rovesciate nello stampo e infornate il vostro Biscotto di Savoia per 30-40 minuti, sempre tenendolo d’occhio: deve diventare di un colorino lievemente ambrato (color Pan di Spagna, tanto per intenderci), e non deve asciugarsi troppo sennò perde morbidezza. Se non siete sicuri della cottura, dopo i primi 20 minuti potete aprire delicatamente il forno e controllare premendo la superficie con un dito (non si accettano reclami in caso di ustioni).
A fine cottura, tenetelo cinque minuti nel forno spento con lo sportello aperto, poi sformatelo su una griglia da pasticciere.
Potete guarnire il vostro biscotto di Savoia con un soffio di zucchero a velo e mangiarvelo così, appena fatto: leggero e impalpabile, perfetto con un té o una tisana. Se invece cuocete il composto in uno stampo rotondo di quelli bassi, otterrete una base perfetta per torte da guarnire con tutte le creme che volete. Ma questo è un altro (e forse non solo “un” altro) post…
POSTILLE
Il profumo? Ve lo scegliete voi…
In alternativa all’acqua di fior d’arancio potete usare della buccia di limone grattugiata, oppure i semi di una bacca di vaniglia. Per la verità, potreste pure utilizzare una bustina di vanillina (di quelle che abbiamo in casa tutti…), ma non ditelo in giro: pare che non faccia troppo fine, di questi tempi.
Il cucchiaio di zucchero che fa la differenza…
… è quello che utilizzate per lo stampo. Rende la superficie del Biscotto asciutta e leggermente friabile: un contrasto meraviglioso con quell’interno tanto soffice. Provateci.
“Biscotti” di Savoia
Troverete tante ricette del Biscotto di Savoia. In genere, il rapporto tra fecola e zucchero è di circa 1 a 1.5: vale a dire che la quantità di zucchero è una volta e mezzo quella della fecola. Ma io le trovavo sempre troppo dolci, e anche un po’ troppo ricche di uova. Così, sfornata dopo sfornata, ho messo a punto quella che è la mia “proporzione aurea” del Biscotto di Savoia: meno zucchero rispetto alla fecola, e meno uova rispetto alla quantità di ingredienti asciutti. Insomma: una versione meno dolce e più leggera di una torta già di per sè leggerissima (non solo perché è soffice, ma anche perché non ha un grammo di burro). Che viene in genere utilizzata come torta da farcire e invece ha una sua dignità, soprattutto appena sfornata. Credetemi: libero da orpelli e accessori quali creme, panne e farciture di ogni ordine e grado, con la sola compagnia di una tazza di té il tranquillo Biscotto di Savoia riuscirà a farsi ricordare…
Anche le torte hanno famiglia
Sarà che sono appena tornata dal Marais, sarà che tanto si discute di cosa è una famiglia… Ma mi sono accorta (a scoppio ritardato) che anche il Biscotto di Savoia ha un fratello, che è nientepopodimenoche… il signor Pan di Spagna! Stessa leggerezza, stesso understatement (che poi sarebbe l’arte di essere di qualità senza troppo darlo a vedere…), stessa capacità di accompagnarsi a creme, panne e compagnia varia pur essendo in grado di cavarsela benissimo da solo. Ma la caratteristica che davvero li accomuna è quell’innato senso di sfida alla forza di gravità per cui entrambi si sollevano senza bisogno di lievito. E poiché io sono una ragazza che ama le sfide e tutti quelli che alle sfide non si sottraggono, beh… li adoro!
Perciò, per chi di voi volesse cimentarsi, ricordo che c’è anche la ricetta del Pan di Spagna in questo blog (con una storia che più “sfida” non potrebbe essere…)
Ingredienti: acqua di f. d'arancio • fecola di patate • uova • zucchero semolato
sono la prima..ma è bellissimo..mi sono iscritta tra i tuoi sostenitori se ti va fallo anche tu,ti aspetto..
prepari sempre cose strepitose…complimenti! Questo dolce è BELLISSIMO!
anch’io ho la cattiva abitudine di usare le mani in modo improprio ; )
il dolce è molto bello grazie allo stampo ma deve essere anche buono!
proverò la tua ricetta perché mi piace il fatto che hai adattato le dosi di zucchero e uova
Miiiii che ignorante che sono..leggendo Biscotto di Savoia già immaginavo una bella infornata di biscotti..e invece che spettacolo di dolce ^_^
Siccome sarei quasi a dieta (il quasi è perchè a volte non mi riesce ihihihi), questo dolce potrei permettermelo..in fondo non ha burro o altri grassi.. no?
Bravissima, bellissimo post 🙂
Mi piace un sacco questo dolcetto tranquillo nella sua apparente normalità, ma all’assaggio sorprendente… lo proverò con gioia 🙂
Che belle notizie che ci dai ! Amo le sfide e poi se il premio è così delizioso… Baci
A me non sembra per niente un dolce poco fantasioso o impersonale, nemmeno al primo sguardo… anzi, ha proprio una bellissima faccia!
Stupendo il Marais. Uno dei più bei quarteri di Parigi. Ora che mi ci fai pensare venerdi che sono a Parigi ci passo!
Ma questa libreria ora che é finita la possiamo vedere in foto???
Bel dolce, semplice e raffinato. Come piacciono a me. Buon we!!
Con uno stampo così elegante, anche il dolce più semplice acquista una personalità importante. E poi la semplicità e la linearità sono proprio ciò che serve a volte, nel caos della vita di tutti i giorni! 🙂
Ciao e buon fine settimana 🙂
Ma allora con quelle mani sai fare tutto!!! Sforni delizie (bellissimo questo dolce!) e dai pure le martellate! Allora finalmente la “Signora” è domata, dotata di tacchi e agghindata…ora è doveroso farle una foto e pubblicarla che ormai è diventata famosa più della Pippa inglese!
Baci
Anna
molto grazioso e anche direi molto gustoso ..complimenti per il bellissimo dolce
by da lia
Semplicemente splendido. Mai provato a farlo nello stampo da kugelhupf 😉
Ti proporrei come esempio per tutti quelli che “scrivono” libri da cucina con la pretesa non solo di proporre ricette ma anche prologhi interessanti…con il risultato di lasciare sempre un retrogusto di banalità e di scontato al limite dell’ ‘affettabile’.
PS
Dato che sono contorto…e di questo me ne scuso…ma si capisce che è un complimeto?! 😛 ahahahahahaha
E’ uno spettacolo questo biscotto di Savoia. Io non sono così virtuosa come te e spesso ripiego sulle fruste elettriche (cioè sempre) … ma cercherò di trattenermi dall’usare la vanillina (molto scorrect ultimamente .. in effetti ha ben poco di naturale, ma in mancanza di altro, capita che scivoli molto casualmente dentro qualche preparazione … ma non diciamolo a nessuno). A parte gli scherzi, questo dolce è davvero meraviglioso, in forma e sostanza. Manu
veramente bello, senza lievito…capisco la sfida!
ah quanti ricordi il marais, lì mi sento come a casa…l’ ultima volta che ci sono stata, la nostra mansarda era a circa cento metri dalla boulangerie Sacha Finkelstajn; mio marito la mattina, con ancora indosso il pigiama (la giosa libertà di cui parli!!), scedeva a coprare il challah e altre delezie per la nostra colazione.
Grazie per i tuoi meravigliosi racconti.
gabriella
a me con questa forma elegante e classica mi viena una fame incredibile! e poi se dici che non é difficile da fare…. allora ci provo!Bacione
Allafine la semplicità è sempre la miglior..le decorazioni vanno bene per le occasioni speciali..adoro queste normali preparazioni ma che hanno in fondo una animo fine ed elegante, nonchè la leggerezza..Favoloso!!
“Una sfida, come quella della normalità nella vita di tutti i giorni: per vincerla basta stupire senza travolgere.”
bisognerebbe raccogliere tutte le perle di saggezza che a poco a poco ci regali!!!
un abbraccio
basterebbe una sola parola: PERFETTO.
la foto rende appieno il sublime essere del tuo Biscuit. però poi il Marais, il vellutaio pazzo in giro per parigi, la libreria femmina molto a la mode..sai che io me la immagino proprio, anche il colore (sarà deformazione professionale ma quando leggo di casa tua mi costruisco le immagini e i colori..chissà come sarà poi)e vorrei essere con te una volta per vivere avventure quasi surreali
e’ perfetto questo dolce! Io ho lo stesso stampo, ma anche un grande timore reverenziale di usarlo…dici che può essere la volta buona? mi paicciono le sfide!
So già di partenza che non mi riuscirà mai di farlo venire così bello alto e soffice senza lievito…ma ci proverò, ci voglio provare perchè secondo me è uno di quei dolci per cui vale la pena incaponirsi.
Il Marais mi manca, bisogna proprio che torni a Parigi!! Un urrà per la tua libreria alla moda, una coccola alle tua mani distrutte e un grazie per questo biscotto d’altri tempi! Un abbraccio e buon fine settimana!
per un dolce tanto bllo vale la pena affrontare anche qualche possibile insuccesso.
Ma per raggiungere la perfezione si sa, la strada è lunga…ma tu la meta l’hai raggiunta eccome. Perfetto e bellissimo!
Un bacione buon w.e
PS: la libreria con le zeppe ce l’ho anch’io…A quel che dici, mi sa che sono tornate di moda allora 😉
pippi: Allora benvenuta qui. Oggi solo un Biscotto di Savoia, al naturale. Ma è appena sfornato… A presto!
Strawberryblonde: Beh, magari l’aggettivo “strepitoso” è un po’ troppo per un Biscotto di Savoia… che però, nella sua semplicità, di vantaggi ne ha tanti: primo fra tutti quello di non avere un grammo di burro! Buon fine settimana!
Francesca: L’uso delle mani in qualità di utensili da lavoro è una di quelle cose che mi riprometto di non fare più… ma non ci riesco: e ne pago le conseguenze. Quanto al Biscotto di Savoia, lo stampo alto mi diverte. Il ritocco a uova e zucchero, invece, mi tranquillizza: specie a ridosso delle vacanze… Ciao!
Mary: Guarda che non sei la sola: un sacco di gente pensa che Biscotto di Savoia e savoiardo siano la stessa cosa. E invece no… Diciamo che questo nome è forse più usato in Francia: e per dirla tutta, quel “Biscuit de Savoie” potrebbe forse essere meglio tradotto come “torta secca” o giù di lì… Ma chi se lo sarebbe letto un post intitolato “Torta secca di Savoia”? Quanto invece ai savoiardi, che tanto diversi non sono quanto a ingredienti, se vuoi trovi nel blog una ricetta. I Pistokkeddos, infatti, altro non sono se non sofficissimi biscotti savoiardi. Ma non dirlo ai sardi…
Letiziando: Tranquillo? Il biscotto di Savoia è un dolce tranquillissimo… che però qualche emozione te la regala. A cominciare dalla suspense che accompagna la sua uscita dal forno: perché la “sfida leggerezza” senza un grammo di lievito bisogna vincerla ogni volta! A presto
natalia: Allora, se le sfide culinarie sono nelle tue corde, armati di frusta a mano e inizia a montare… Poi facci sapere se il tranquilo Biscotto di Savoia ti ha saputo emozionare. A presto!
E’ sempre un piacere leggerti!
Mi piace la semplicità del biscottone…unico accorgimento, mi sa che devo proprio usare le fruste elettriche…ora sono in malattia per tendinite al polso pare dopo che ho…ehm…impastato la pizza!!
buona giornata
Ps: mi incuriosisce l’uso di questa ricetta come base per torta…
mamma il Marais !!! Sei stata da Berko ,il venditore di cupcake? Lo so, sono di moda e non hanno certo l’allure d’altri tempi come questo dolce fantastico qui sopra,ma quelle di Berko sono strepitose ,assaggiarle per crederci!!Magari dopo un salto da Amorino per il gelato allo ‘speculos’ o da Pozzetto,il miglior gianduia mai assaggiato…
Onde99: Grazie! Ma certo, un Biscotto di Savoia al naturale rischia di apparire “sbiadito” al cospetto di certe raffinatezze di pasticceria… Però ti assicuro, che per una colazione leggera o uno spuntino dolce… vale la pena di armarsi di frusta! Un caro saluto e buon fine settimana
kristel: Beh, allora salutami la Boulangerie Finkelsztajn! E pure la Boulangerie Murciano (con quelle piastrelle che mi piacciono tanto) e L’As du Fallafel… Quanto alla signora libreria, mi prendo un po’ di tempo per finire di riempirla e poi qualche scatto glielo faccio, ok? Buon fine settimana!
Mari – Rose di Burro: La scelta dello stampo è sempre personale, anche se in certi casi influenza il risultato finale. Per il Biscuit de Savoie io preferisco questo alto: tutte le volte che non devo farcirlo… Ciao!
Anna: Sì, diciamo che se si tratta di fare andare le mani… non mi tiro indietro! Quanto alla signora (davvero più famosa della Pippa inglese? Glielo dirò, magari si ammansisce…) vorrei finire di riempirla. Poi avrà l’onore di uno scatto pubblicato. Ma per adesso non glielo dico: non si sa mai, dovesse montarsi la testa… Ciao!
Provare per gustare: Grazie Lia, felice che il Biscuit de Savoie ti piaccia! Anche senza farciture, voglio dire… il che non è scontato. A presto!
nora: Davvero non hai mai messo un Biscotto di Savoia in uno stampo da kugelhupf? Dovresti provarci allora… Intanto perché le fette che farai saranno belle alte, sofficissime dentro quella leggera crosticina di zucchero. E poi per il gusto della sfida! Aspetto vostre notizie, allora: tue e del Biscuit de Savoie! A presto
..la calma dopo la tempesta? 🙂 il tu o dolce mi sembra tutt’altro che noioso! stupendo!!!:)))
buon weekend 🙂
Leggerti è sempre un viaggio, la tua penna scorre leggera come quella dei migliori scrittori, capaci di farti volare con la fantasia pur restandotene comadamente sul tuo divano! Ogni nuovo post è come il capitolo di un romanzo che ti piace, non vedi l’ora che ne arrivi presto un altro. Grazie per i tuoi dolci (e non solo!) “regali”! Roberta
Posso dire che mi sono innamorata di questo “Biscotto di Savoia” e poi le tue parole.. quanto vorrei essere a Parigi ora 😉
ma tu ti vuoi del male! come si fa a dar pestoni su ottantadue mensole! ahahahahah io faccio lo stesso!! Altrimenti cerco improbabili surrogati di martello come il pestello della carne, lo schiaccianoci e via discorrendo.
Il tuo biscottone di savoia è strepitoso :))))
Leggere i tuoi post è un piacere… il biscotto di Savoia nella sua “normalità” ha tutta l’aria di essere buonissimo
Fabuloso! Me encantan este tipo de dulces así que haré tu receta…
Less is more, come si dice.
E mai detto fu tanto appropriato ad una preparazione come la tua.
Ricorda lontanamente negli ingredienti il pan di Spagna anarchico che fa una mia anziana zia: certo così bello non è mai venuto…
A presto!
un’opera d’arte culinaria…perfetta!
delizioso nella sua semplicità! e mi hai fatto venire un’incredibile voglia di averlo domani a colazione con il mio tè…. 😛
Ciao complimenti per il blog! Ti scrivo per informarti che sto organizzando un contest sul mio blog! Ti andrebbe di partecipare? Vieni a vedre qui se ti va!
Ciao ciao
http://www.myart-robertomurgia.blogspot.com/2011/05/cook-with-my-art.html
Gambetto: Mario, io adesso mi volto dall’altra parte – con il vostro permesso – e arrossisco indisturbata. Perché cosa ti posso rispondere se non che ti ringrazio? E non solo per il bellissimo complimento, ma per la tua partecipazione a questo blog. Te l’ho scritto tante volte che tu sei di quelli che leggono tra le righe dei miei post… mi fa piacere che tu ci sia. Un caro saluto, a presto
Forchettina irriverente: Guarda che le fruste elettriche non sono mica un peccato! Così come la vanillina… E’ solo che io sono un po’ eccentrica, in queste cose… montare a mano mi dà soddisfazione, mi riesce meglio e… mi rilassa! A presto, Manu!
mammadeglialieni: Sì, una torta senza lievito: come il Pan di Spagna… Una bella sfida, e pure buona… Ciao!
Anonimo (Gabriella): Che bello quello che hai scritto del vostro soggiorno nel Marais… me lo immagino, tuo marito, con le trecce di challah sotto braccio come delle baguettes… E al ricordo della panetteria Finkelsztajn mi sdilinquisco (imiei preferiti sono dei bagels alla cipolla…). Grazie per il commento e a presto!
Colores: Ma certo che il Biscotto di Savoia non è difficile da fare: devi solo fare attenzione a montare bene le uova e soprattutto a mescolarle con attenzione senza smontarle. Tutto qui… Fammi sapere, ci tengo!
Come ho visto la foto è stato amore a prima vista. Chissà perchè. Il passo successivo è stato leggere la ricetta…ed è stato vero amore. Ultimo atto: l’ho eseguito. Una favola.Che devo dirti se non grazie!! Oggi è stato il compleanno di mio marito e così in due e due quattro gli ho sfornato la torta. Unico neo: non ho lo stampo meraviglioso da kugelkupf ma era comunque rotondo e con il buco! Troppo buono! Un bacio Lulù
Bellísimo y perfecta para mi té es una delicia todo natural ,hecho en casa es lo mejor,lo refinado está pasando de moda,todo muy industrial,mi lema hace mucho es todo recién salido del horno,puede ser una maña ,pero si lo podemos hacer bienvenido,me da gusto leerte debo tenerte más cerca,cariños y abrazos,buen fin de semana.
Encantada de conocerte, voy a buscarte en Flickr, tienes unas fotos preciosas!!!
Un besote
Ma che bella fotografia!! ti riporta non solo a un mondo di sapori anzi, una svolta al passato… un post bellissimo!!
I dolci più semplici sono quelli che ti regalano i sapori più intensi insieme al’emozione di riscoprire un gusto quasi dimenticato!
Viva la libreria riadattata! Mi piacerebbe molto curiosare tra i tuoi libri! 🙂
son contento per la libreria!
parigi sarà bellissima in questa stagione! 🙂 il marais è uno dei miei aurtieri preferiti il mio solito hotel si trova lì e non a caso 😀
ottimo il dolce, lo ripropongo domani sera per il tè 🙂
buon we
Ho cacciato il mi ostampo da qualche parte dopo il trasloco e non lo trovo più, neanche abitassi a Versailles! Il tuo biscotto ha qualcosa di fatato. Ho un pane che lievita in forno molto lentamente da ieri sera, fra poco è la sua ora. A presto, adoro aprire il tuo blog e trovare un post nuovo.
Hum!!! Quelle merveille!!! Devo decidermi su quale aroma utilizzare: mi ispirano tutti!!! Baci, Titti
OUAH C’est une pure merveille! Cette photo me donne faim! 😉
Bonne soirée
l’ultima volta che sono andata a parigi è nel 2000, troppo, troppo tempo fa. soprattutto se penso che negli anni precedenti ci “passavo” almeno una volta ogni due anni.
il marais è la parte di parigi che preferivo, chissà se adesso è ancora così bella, elegante eppur accogliente, snob eppur amabile. negozi chic, di tendenza, e il miglior venditore di falafel che ricordi… vabbé…
per il biscotto savoia, che sia stretto parente del pan di spagna, e anche della pasta biscuit che si usa per fare i rotoli, è cosa evidente. no agente lievitante, no burro, solo tante uova scrittrici, zucchero e farina. diversi tipi di farina.
non sai quanto apprezzo la tua versione, che, forse non te n’eri accorta, ma è meravigliosamente, egregiamente, semplicemente e naturalmente gluten free.
grazie, da parte di noi celiaci.
se lo metti fra le note, che è gluten free, te ne sarei grata, perché ci tengo a diffondere la consapevolezza su questo, vedi tu insomma.
Ciao! Proprio bello da vedere e immagino anche da mangiare! 🙂
PS. Ho un regalo per te nel mio ultimo post 🙂
ciao ciao
poco dolce, senza burro… perfetto per me! amo i dolci poco dolci e la tua proporzione aurea mi convince! grazie! copio e incollo subito!
fatto sabato. Incredibile: è venuto sublime financo a me!
Bel dolce,da provare sicuramente!Saluti da Grecia ,cara:)
Questo è un periodo pieno di cose, di troppe cose che mi divorano, ingoiano e digeriscono!!!
Non ho avuto molto tempo per leggere le cose che mi piacciono, che mi danno gioia e serenità, il tuo blog, le cose che scrivi e come le scrivi hanno su di me questo potere, oltre a quello di farmi commuovere sempre un po’!!
Grazie per essere passata a farmi visita, stasera, con calma leggerò tutto ciò che fino ad oggi mi sono persa, un abbraccio stretto.
fede
iL marais è il marais va preso cosi anzi è l’aspetto divertente, io ci vado ogni tanto per gli antiquari anche se non è la zona indicati ci sono tanti negozi di tante cose belle.
mi prendo nota dei consiglio del biscotto di savoia, un classico che non riesco mai a fare uguale ogni volta, quindi proverò anche i tuoi consigli sttt io una volta l’ho aromatizzato con lo zenzero e scorzettine grattuggiate di lime
oltre a preparare piatti splendidi, scrivi benissimo!E’ sempre un piacere leggerti!!!
Dev’essere una nuvola!
Pensi possa andar bene uno stampo in silicone per la cottura?
Grazie!
Bellissima e …leggera torta
ciao
Accidenti Sabrine, questo dolce sembra di una tale leggerezza (per l’impasto) che potrebbe prendere il volo! 🙂 è fantastico… ed è semplicemente perfetto, proprio bello, bellissimo.
Ce la vedo la libreria infighettata con i tacchi. Grande!
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