Biscotti al mosto… senza mosto
Vi avverto subito: questo è un post diverso dal solito, ma non potevo non scriverlo. E spero non me ne vorrete…
Cara mamma,
non ci crederai ma oggi ho fatto i biscotti di mosto. Quelli che ai tempi del ginnasio se non c’erano a merenda non mi filava la versione di greco. Quelli che si compravano al forno nel vicolo del Corso e che quando li sfornavano profumava tutta la via.
Quelli che a casa piacevano solo a me e a babbo per via dei semini. E che lui ha continuato per anni a comprarmi, quando ormai vivevo qui. Li tenevo per settimane in una grande scatola di latta: quando la aprivo sentivo un profumo che non era di questa città.
Era l’odore che a Ottobre usciva dalle cantine di quel vecchio palazzo, come un soffio di muffa e di vino, e quando passavo a piedi – sempre in ritardo per la lezione di pianoforte – mi costringeva a fermarmi. Sbirciavo dalle grate e vedevo un antro buio, le botti enormi e uomini che andavano e venivano, in una sorta di silenziosa eccitazione attorno all’uva che ribolliva.
L’odore di cantina è ancora oggi uno di quelli che mi riportano indietro, ma i biscotti di mosto me li ero dimenticati. Finchè qualche giorno fa non ho visto in un blog un filone morbido all’uva, ed è affiorato il ricordo. Non ci è voluto molto, mi è bastato fare un impasto da pane soffice. Mi mancava il mosto, ma ho schiacciato dell’uva. Ci ho messo i semi d’anice e pure quelli di finocchio, un’idea di burro, un po’ di zucchero…
Mamma, io volevo i miei biscotti e me li sono fatti: tali e quali. Stesso profumo, stesso colore, stesso sapore. Un tuffo indietro nel tempo e un tuffo al cuore. Perché gli sarebbero piaciuti… eccome…
BISCOTTI AL MOSTO… SENZA MOSTO
INGREDIENTI
farina Manitoba: 200 gr
farina bianca 00: 100 gr
zucchero semolato fine: 30 gr
burro: 30 gr
succo d’uva centrifugato fresco: 150 ml (ottenuto da circa 600 gr di uva)
semi di anice: 1 cucchiaio e mezzo
semi di finocchio: 1 cucchiaio e mezzo
lievito di birra: 12 gr (mezzo cubetto)
latte: due dita (lo so, non è il massimo della misurazione scientifica…)
sale: un pizzico
Lavate e sgranate l’uva, poi centrifugatela fino ad ottenere 150 ml di succo.
Miscelate in una grande ciotola le farine e il sale e fate una fontana al centro.
Fate intiepidire il succo d’uva con il burro e lo zucchero. Sciogliete il lievito in un bicchiere in due dita di latte tiepido con un cucchiaino di zucchero, poi aggiungete un po’ di succo d’uva e lasciate che si formi una bella schiuma (ci vorranno 5-10 minuti).
Versate nella fontana il lievito, il resto del succo e i semi e iniziate a sbattere con un cucchiaio per incorporare farina. Continuate a lavorare nella ciotola finché non avrete un impasto sodo e compatto (non dev’essere troppo molle) che riuscite a manipolare senza che vi resti attaccato alle dita. A questo punto rovesciatelo sul piano di lavoro, fate 7-8 torciture (farò un post per chi non ha la macchina del pane… ) e poi mettetelo a riposare nella ciotola pulita, unto appena con un cucchiaino d’olio e sigillato con la pellicola.
Fate lievitare finché l’impasto non raddoppia di volume (ci vorrà almeno un’ora, ma dipende dalla temperatura del locale).
Accendete il forno a 220°. Rovesciate l’impasto sul piano di lavoro, sgonfiatelo (non occorre rilavorarlo), dividetelo a metà e ricavatene due filoncini. Spolverizzateli di farina e metteteli sulla leccarda rivestita di carta forno (oppure in due stampi da cake sempre foderati di carta) e fateli lievitare ancora una ventina di minuti.
Cuoceteli per 15-20 minuti: fate attenzione perché scuriscono in fretta, devono essere poco più che dorati fuori e molto soffici dentro.
Fateli raffreddare un paio d’ore, poi tagliateli di sbieco a fette di poco più di un centimetro e rimetteteli in forno a 170°. Biscottateli qualche minuto per parte e sfornateli.
Si mantengono a lungo in una scatola di latta.
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L’impasto giusto
Sulla consistenza dell’impasto ci si potrebbe dilungare, ma io preferisco semplificarmi la vita: l’impasto giusto è quello che riuscite a lavorare bene con le mani senza che vi resti appiccicato al tavolo o alle dita. Vedo in giro ricette di pane con dosi precisissime, al grammo o al millilitro, ma non sempre sono garanzia di successo. L’assorbimento dipende dalle farine e dal loro grado di umidità, per cui è sempre preferibile non aggiungere tutto il liquido in una volta, ma tenerne da parte una piccola quantità e iniziare a impastare per vedere se serve effettivamente tutto. Oppure, versate il liquido in un’unica soluzione e aggiungete eventualmente altra farina, un cucchiaio alla volta.
Dei biscotti di mosto senza mosto…
I biscotti di mosto fatti in questo modo sono tipici di un’area compresa tra Toscana, Umbria e Marche. Sono biscotti leggermente profumati, della consistenza di fette biscottate. Non mi sarei mai lanciata in questo esperimento senza avere del mosto a disposizione. E’ stato leggendo la ricetta di Chiara che ho pensato all’uso del succo d’uva… e mi è venuta voglia di provarci.
Ingredienti: burro-burro salato • farina bianca 0 e 00 • farina Manitoba • latte • lievito di birra • semi d'anice • semi di finocchio • uva e uvetta • zucchero semolato
nn riesco a trovare le parole!!brividi ed emozioni hanno accompagnato la mia lettura, fatta in punta di piedi, quasi a nn voler violare il soave tenero momento del ricordare
e sottovoce ti dico: meraviglioso!
meravigliosi i tuoi ricordi, la tua ricetta!
Io ringrazio te!! Per avermi fatto sapere come è andata, per avermi dato fiducia:) è davvero bello scambiare e condividere, proprio un bel mondo qst strano mondo dei blog!!
grazie mille!!!
un ricordo, un emozione del cuore
ed è vero che i sapori ed i profumi ci aiutano a ricordare
ci collegano a dei momenti vissuti che mai dimenticheremo
non ne avevo mai sentito parlare, una ricetta completamente nuova
non sono un’amante dei biscotti, ma visto il profumo che emanano la tentazione è tanta
un momento veramente dolce, olte al dolce
🙂 buona giornata
Che post meraviglioso…mi è passato un brivido lungo la schiena, grazie per la ricetta e per questo tenero inizio di giornata.
è vero… qeusto post fa venire i brividi…ma sono dei bei brividi, parlano di un’emozione che sei riuscita a trasmetterci con tanta dolcezza…
Ti abbraccio
Sei vera Sabrine: è questo che fa la differenza!
ciao, grazie di essere passata dal mio blog, ho letto di questi biscotti e…grazie per averci trasmesso le tue emozioni e coinvolgere chi legge.un abbraccio
Serafina
E’ un post meraviglioso…pieno di dolcezza e tenerezza!
Una domanda se permetti…ma dove hai preso il mosto?Lo cerco perchè i miei ricordi vanno invece alla ciambella di mosto!La mangiavo da piccola insiema a mia madre!
UN ABBRACCIO
Non me ne vorrete? Bellissimo post. Letto e goduto 2 volte.
Bei biscotti, anche. Certo, il sapore finale dipendera’ anche dal tipo di uva, ma l’aggiunta di semi di finocchio.
:-)))))))))))))))
son stupida^forse..ma io mi sono commossa…
I tuoi ricordi, le tue parole, sono delicate, gentili, come una carezza…e allo stesso tempo tiepide, avvolgenti. Grazie per aver condiviso tutto questo. I commenti che ricevi te li meriti tutti, sai come coinvolgere le persone. Mi piace leggere quello che ti scrivono gli altri perchè è sempre interessante e pertinente, si vive un vero dialogo qui da te, si parla di vita, si parla di emozioni, ci si confronta. Ultimamente quando leggo molti dei miei commenti mi cascano le braccia: non tutti ma quasi. Sono stanca di complimenti sempre uguali, io voglio il confronto. Io voglio conoscere. Io voglio provare emozioni. Tu sei una delle poche persone che riescono a trasmettermi tutto questo, quando passi da me e quando io passo di qui. Non posso che ringraziarti!
Ogni ricetta, ogni piatto, si portano dentro ricordi, emozioni che faranno sempre parte della nostra vita. Momenti vissuti o da vivere che si rinnoveranno con dolce malinconia ad ogni morso, ad ogni sorso.
Il cibo è un ponte che dal passato arriva dritto al presente. Un mondo che è infinitamente triste relegare solo a calorie e diete!
mi piace questa ricetta.
una domanda: ma per poter fare quelli originali come li spieghi tu nella lettera, ho bisogno del mosto o del vino cotto (o sapa)?
grazie mille in anticipo e complimenti per questi biscottini che mettono fame gnam gnam…
“Biscotti al mosto” il cui spessore, più che nella certa bontà, è nei legami affettivi&famigliari da cui traggono origine.
Quando si preparano delle cose a cui si è legati particolarmente, la dose perfetta non esiste…la differenza la fanno le mani e gli occhi…quasi già sapessero il “come e dove”.
Sono un razionale convinto ma per piccole e rare cose mi piace pensare che la mia parte emotiva faccia qualche ‘linguaccia’ a quella raziocinante 😛
Grazie per la condivisione di un ‘tuo’ momento 🙂
E’ bellissimo questo post, con queste parole che leggendole scorrono l’una di seguito all’altra velocemente, facendoti vedere quella ragazza che corre perchè in ritardo, che scruta, che annusa, che assaggia quei biscotti, quelli che piacevano anche al suo babbo. Grazie di aver condiviso questo spaccato familiare e grazie per questa ricetta che sicuramente farò e che quando assaggerò ti penserò 🙂
che emozione leggere il tuo post!
Che dolce questo post! una lettera scritta alla mamma, ricca di ricordi e sentimento!
Particolari questi biscotti al succo d’uva e certamente profumati con tutti questi semi.
Davvero particolari!
baci baci
Che dolci emozioni, mi hai fatto venire il magone e ripensare all’uva fragola che rubavo, di nascosto dal nonno, direttamente dalla vigna (guai a toccargliela! che doveva fare il vino buono! ;-D) … grazie della condivisione e, un’altra ricetta da provare sicuramente….
p.s.: il tuo blog mi piace sempre di più, e sempre di più mi piace l’atmosfera che riesci a ricreare con le tue parole… Grazie
Bella la ricetta, ma soprattutto le tue parole, la tenerezza dei ricordi, è sempre un vero piacere passare di qui per scoperte culinarie ma non solo!
Si’ … mi sto immaginando il profumo … fantastico!
Dolci come il ricordo, delicato come l’amore tra mamma e figlia…struggenti come l’autunno di cui portano il sapore…eccezionali!!!!
bacione emozionato
Si’ … mi sto immaginando il profumo … fantastico!
Un ricordo pieno di emozioni!!!!!
Un racconto che sa di tenero!!!!
Questi biscotti sembrano veramente profumati come li descrivi!!!!
A… quasi dimenticavo, se hai voglia di passare a trovarmi c’è un premio che ti aspetta!!
A presto!!
bellissimo il tuo racconto!! questi biscotti devono essere eccezionali…hanno l’ingrediente segreto!!
baci!
🙂 un sorriso per una ricetta veramente deliziosa e piena d’affetto
Non conoscevo questi bicottini fino ad ora.. che belli sono!!!! bacioni..
Un post davvero meraviglioso! Immagino lo siano anche i tuoi biscotti ma non ho mai avuto la fortuna di assaggiarli…
grazie per evrci reso partecipe di un ricordo intimo, dolcissimo…
ti abbraccio
Piccipotta
http://www.amaradolcezza.blogspot.com
Senti cara, quando hai intenzione di commuovermi hai due possibilità: o mi avvisi prima così prendo i fazzoletti o mi mandi un pacchettino di biscotti di consolazione…
Fantastici i biscotti e fantastico il tuo blog!!visto che oggi è giorno di vendemmia in casa mia,appena il mosto sarà pronto preparerò questi biscotti:-)grazie
bellissimo e emozionante post…
e che bei biscotti!
profumi, odori, sapori a volte ci riportano a vecchi ricordi, tirano fuori emozioni nascoste in qualche angolo della mente, fanno rivevere antiche sensazioni.
Grazie per il bel post.
i tuoi post sono bellissimi!!! riesci a farci sentire anche i profumi dei tuoi piatti e le tue emozioni!! sei superlativa!!!!bacioni!!
il tuo post è bellissimo…io oggi avrò un po’ di mosto…e devo assolutamente fare i biscotti…un bacione!!
I ricordi intimi e le emozioni che ne scaturiscono sono il tesoro più prezioso che abbiamo. Aprendoci il tuo cuore, oggi ci hai resi più ricchi …. Manu
Con questo post, oltre alle dolci emozioni, sei riuscita a farci sentire questo meraviglioso profumo, anche solo con l’immaginazione. Questi biscotti devono essere davvero buoni.
Buona serata. Lisa
Sabrine hai scritto un post che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi,tenero e pieno d’affetto per un amore ,una figura importante che non hai piu’….ma che io penso ci sara’ sempre ad accompagnare i tuoi dolci pensieri e le tue dolci ricette piene d’amore,io penso sempre di aver accanto il mio papa’ che non ho piu’a cui piacevono molto tutti i dolci e gli impasti fatti in casa,diceva sempre sono i migliori perche’ dentro c’e’ tutta la genuinita’ e la sincerita’ di un lavoro fatto con amore per i tuoi amori……
Baci affettuosi Scarlett.
Voi mi scuserete se per oggi non vi rispondo uno a uno: non è mancanza di rispetto o ingratitudine… solo pudore.
Ci potevo pensare prima, dirà qualcuno (e forse ha ragione). Ma io l’avrò riletto venti volte questo post, scritto di getto sgranocchiando i biscotti. Mi dicevo no, poi sì, poi ancora no, e infine mi son detta: vinca l’amore.
Non sarà sempre così – non ho questa naturale inclinazione – ma la storia di questi biscotti non potevo tenermela per me, né inviarla per posta: non sarebbe stato lo stesso. Qui ha un peso diverso, ed è quello che volevo che avesse.
Certo non si può fingere che non ci sia nessun altro ad ascoltare… perciò scusatemi per questa parentesi e per quel po’ di ritrosia che m’impedisce di dirvi, uno per uno, grazie.
A presto
Il post era bellissimo, di cosa ti scusi? Ti leggerò sempre volentieri, cosa vuoi che costino due kleenex in piùo in meno
Ma una risposta “tecnica” la devo a:
marifra79: il mosto non ce lo avevo, ma l’ho sostituito con del succo d’uva centrifugato fresco (cioè l’ho schiacciata io con una centrifughetta manuale di plastica da due lire..). Ti devo dire che il sapore era forse un po’ più delicato, ma per il resto tale e quale.
betty: mosto, mosto, niente sapa che ha un sapore diverso (è più densa, zuccherosa…)
Cara Sabrine,
arrivo solo ora a commentare dopo una giornata un po’ complessa. Ovviamente mi sono venute le lacrime agli occhi anche perché ho subito pensato “evvai, ci ho preso è di Ancona anche lei, al massimo di Jesi, ma più in là non si va” perché le fette con il mosto sono nostre, nostrissime. Oggi al super ce n’era un vagone, fra fette, filoncini, ciambelle, ciambelline. E’ una cosa tipica di questo periodo e un’amica di mia mamma ieri ce ne ha portate di fatte in casa, da lei. E’ vero, è così, si sente nell’aria, è un profumo che ti avvolge se entri dai fornai. E’ magnifico, ma non ci avevo mai pensato, grazie per averlo fatto e averlo trasmesso qui. Se non ci ho preso e non sei marchigiana, ma umbra va bene ugualmente datosi che il mio babbo (altro indizio importante, solo noi dell’area fette con il mostro lo chiamiamo babbo) è di Perugia. Un abbraccio e buona serata.
Le tue parole sono così belle…ti leggerei all’infinito!
E mi mangerei pure qualche buon biscotto…………
mi ricordano tanto le mie adorate fette biscottate delle colazione mattutina…
🙂
devono essere buonissimi!
che belli questi ricordi, e che soddisfazione poter riassaporare vecchi sapori avendoli fatti con le proprie mani…brava!!
sono d’accordo sul discorso degli impasti…bisogna regolarsi da sole!!
ciaoo!!
dici “non me nevorrete” ??? io ti ringrazio per avermi reso partecipe delle tue emozioni, del tuo affetto e della tua dolcezza, sei riuscita a commuovermi… grazie!
Silvia
Sono i post come questo che mi fanno adorare i blog.
Grazie Sabri per aver condiviso con noi questi ricordi.
Alberto
p.s.: i biscotti li faccio oggi stesso :))))
sei bravissima altroche’!!!! appena riesco guardo tutto quello che hai fatto dall’inizio alla finme..comunque bravissima!!!! anna maria
Scusa, ma quando è che pubblicherai una ricetta che non mi piace.
Potrei vivere solo di tue ricette.
Grazie, a presto
Una ricetta divina…hai ragione sull’impagno giusto concordo con te…non tutti i giorni la farina assorbe la stessa quantità di acuq dipende dall’umidità che c’è nell’aria…ciao Luisa
Il tuo racconto è davvero molto bello, complimenti anche per i biscotti devono essere buonissimi e profumatissimi, da provare!!!
un post che tocca il cuore, come il profumo di quei biscotti che riporta alla memoria momenti speciali. Questo è il potere del cibo, una magia che fa vibrare corde dentro di noi che la quotidianità rischia di sopire
Un bacione
fra
Non posso leggere questi post mi immedesimo e mi commuovo…bellissimo ricordo, mi pare di vedere le scene…questi biscotti li provo, e mi faranno ricordare il tuo ricordo.Grazie
Che bello leggere post come questo!
Grazie per essere passata a visitarmi, ciao
Ringrazio tutti quelli che anche oggi hanno lasciato un commento a questo post. E vi prego di scusarmi se non rispondo singolarmente, come è mia abitudine, per le ragioni che ho spiegato sopra.
A presto
mi sembra propio di sentire il profumo di questi biscotti. Bello l modo che hai raccontato 🙂
Adoro questa ricetta e adoro questo post. Sei incredibile.
Bella questa ricetta! Io sono marchigiana ed in questo periodo si fanno spesso! E visto che ho trovato il mosto e la tua bellissima ricetta li ho fatti anche io! Complimenti!! Sei proprio brava!
Miso: Hai fatto i biscotti al mosto seguendo questa mia ricetta? E ti sono piaciuti? Sono molto curiosa…