Apple pie per un nuovo blog
… e finalmente ce l’abbiamo fatta! Questa piccola cucina, che di virtuale ha sempre meno e sempre più somiglia a un pezzo della mia cucina vera, adesso è proprio come la volevo. Non che prima non mi piacesse, era pur sempre opera mia. Ma questo era, per l’appunto, il problema: va bene fare bricolage – e voi sapete che non mi risparmio quando si tratta di sostituire ai mestoli i pennelli – ma c’erano ormai troppe cose che avevano bisogno di una mano esperta.
Non è stato un percorso facile, e si è rivelato ben più lungo del previsto. Ma definireste mai tale un’avventura se prima di intraprenderla ne conosceste il finale? Del resto nessuna delle mie cucine (e ne ho messe su parecchie, in tutti questi anni) è mai venuta fuori in poco tempo. Qui non ne abbiamo mai posseduta una di quelle che si scelgono al negozio, poi arriva una squadra di operai e si monta tutto in un giorno. No, no… noi ne abbiamo avute in muratura e fatte dal falegname, con frigo e senza frigo (avete letto bene), con forno a legna oppure no, grandi come un salone e lillipuziane: ma non è mai successo che fossero pronte in un lasso di tempo ragionevole. E non perché la sottoscritta batta la fiacca: ma per l’esatto contrario.
“C’è bisogno che ti dipinga a mano tutta questa roba?” si lamenta regolarmente mio marito. “Non si può trovare un imbianchino?” Voi non diteglielo: non ha tutti i torti.
Se solo mi accontentassi di due mani di vernice a rullo anziché tre a pennello, se mi rassegnassi a vedere le superfici laccate anziché apprezzare i solchi del legno, se mi convincessi che il bianco è bianco e non ha mille sfumature, se, insomma, fossi disposta ad abitare una cucina magari bellissima ma che non mi calzi a pennello, beh… allora sì, il pennello (quello mio) potrei anche deporlo.
Ma voi mi ci vedete ad aprire delle ante senza un graffio? O a tirar fuori i miei pacchi di farina da un cestello estraibile senza dovermeli cercare in fondo alla credenza? Sarebbe come tagliare le verdure con un coltello giapponese anziché con quello storto e mezzo arrugginito della prozia Gaetana… non sarei credibile.
Perciò ci abbiamo messo tanto tempo, io e tutti quelli che mi hanno dato una mano. E anche se stavolta non c’erano imbianchini e muratori, niente sbuffi di polvere né odore di cere e trementina, questo è stato a tutti gli effetti un autentico cantiere: uno di quelli miei, che partono dall’idea precisa di come vorrei vivere un posto. Non come voglio che sia, ma come vorrei sentirmi io mentre ci sono dentro…
Questo non è mai un approccio facile: serve gente capace di capire e disposta ad ascoltare, servono tempo, pazienza e passione. Bisogna mettere in conto giorni di miele e giorni di cipolla, notti in bianco e settimane di attesa. Energie profuse senza risparmiarsi, perché le emozioni arrivino agli altri e possano trasformarsi in risultati.
Siamo stati una squadra perfetta, nonostante le premesse non fossero esattamente a nostro favore. Non solo le premesse, per la verità… Negli ultimi dieci giorni il “database boy” ha avuto un incontro ravvicinato con una vespa (di quelle senza pungiglione ma dotate di ruote), l’illustratrice ha rischiato di partorire anzitempo e un hacker ha deciso di fare un po’ d’allenamento con il nostro sito praticamente finito. Quanto alle premesse, non era affatto scontato che riuscissimo a lavorare in sintonia senza mai incontrarci tutti quanti attorno a un tavolo! Più che la posta elettronica ha funzionato l’empatia: è il mio ingrediente segreto in situazioni del genere, quello che mette in riga tutti gli altri.
Ma questo lavoro mi ha regalato anche emozioni che non avevo messo in conto. Ho dovuto impaginare i vecchi post uno ad uno (… non avviene mica tutto in automatico, cosa credete?) e trovare delle foto che si affiancassero a quelle già esistenti: così mi sono andata a riaprire tutti gli archivi di scatti inutilizzati, frammenti di giornate trascorse in cucina e non solo. Mi sono passati davanti cinque anni, tanti episodi di vita domestica dei quali, se non li avessi raccontati qui a voi, avrei perduto la memoria. Nevicate piene di magia e persino un diluvio universale, preparativi di Natale e biscotti di primavera, post teneri e post perfino hard (!!). Ho riletto storie di ghirlande svanite, di fantasmi ricomparsi e di numeri telefonici apparsi dove non dovevano. Storie di velluto e di carta vetrata, storie di avventurose torte da pionieri e di virtuose pagnotte da predicatori. Post verdi, rossi, azzurri, viola, arancioni e… perfino “fucsian“!
Adesso non vedo l’ora di ricominciare: e anche se l’autunno è una stagione dai bellissimi colori, perdonate… ma io mi sento come se fosse primavera! Ne avremo di occasioni per raccontarci le cose successe in questi cinque mesi: il backstage è stato denso di emozioni. Oggi è un giorno di festa per questa cucina nuova, che anche se si chiama blog è una cucina vera. E se ci ho messo tanto a farla – pezzo a pezzo con passione – è perché pensavo a voi, a come ci sareste stati, qua dentro, e a come avrei potuto farvi stare bene quando passate di qui. E se per qualche tempo ancora sentirete lo splash-splash-sguishhh! del mio pennello è perché c’è ancora qualche cosetta da finir di sistemare: proprio come nella mia cucina vera…
Nessuna avventura del genere si può concludere senza dire grazie, e io ne devo dire molti.
Grazie a Elena, che mi ha saputo guidare in un percorso per me ostico senza mai perdere il sorriso. Il suo layout è semplicemente perfetto, nel senso che è pulito come lo volevo io. Ricorderò con piacere anche i carpacci in un certo posticino, che hanno accompagnato le nostre riflessioni.
Grazie a Massimo, che mi ha messo a disposizione grande professionalità e infinita pazienza, oltre a quel divertente sistema di ricerca che trovate nella pagina Ricette. Avendo già retto a tutti i miei dubbi e pensamenti, non ha perso il suo aplomb nemmeno dinanzi all’hacker… ma l’ha messo ko. Fino all’ultimo ha lavorato perché tutto funzionasse a dovere e la sottoscritta avesse il blog che voleva: e ci è riuscito benissimo. E grazie a Marcello, un vero WP guru. Tutte le volte che gli chiedevo di rendere le cose user-friendly, mi faceva notare che non si può volere una Ferrari e poi lamentarsi perché il cruscotto è complicato: per fortuna c’era lui al motore, mentre io mi occupavo del cruscotto.
E grazie a Caroline, che ha compreso lo spirito di questa piccola cucina senza averla mai frequentata. I nostri scambi epistolari meriterebbero una pubblicazione: sono una sintesi efficace delle nostre vite, distanti ma per molti versi simili. Ci siamo capite da subito –“two peas in a pod” come dice lei – e quando ha disegnato quella mensola mi ha lasciato senza parole. La storia della header ve la racconterò, perché ne vale la pena. Adesso accontentatevi di guardarla, perché da quella mensola nasce anche il logo di FRAGOLE A MERENDA. E fate a Caroline gli auguri per il suo prossimo progetto, con deadline tra poche settimane: have a nice baby, Caroline!
Infine grazie a voi: per tutti i messaggi, i commenti e le mail che mi avete scritto in questi cinque mesi. Sono stati un incoraggiamento formidabile ad andare avanti, nei momenti in cui la stanchezza si faceva sentire… proprio come adesso, mentre le stelle sbiadiscono una a una e si dissolvono nell’alba.
Ma io ho un certo tra-la-la nella testa e il piacevole sospetto che sarà un buon giorno.
S.
APPLE PIE “A LA D’AUBERGINE”
INGREDIENTI (per 4-6 pies )
per i biscotti:
farina d’orzo integrale: 100 g
farina bianca 00: 50 gr
burro freddo a cubetti: 100 gr
zucchero muscovado: 50 gr
acqua ghiacciata: 4-5 cucchiai
sale fino: 1 generoso pizzico
per il ripieno di mele:
mele: 4 di media grandezza (croccanti, sennò si rammolliscono in padella)
il succo di 1 limone
zucchero semolato: 4 cucchiai rasi
burro: 30 gr
sale fino: 1 pizzico
cannella e noce moscata (un bel pizzico ciascuna, se vi piacciono)
per la crema al miele:
yogurt greco: 200 gr
miele di castagno: 2 cucchiai
Preparate in anticipo i biscotti. Mettete nel mixer le farine, lo zucchero, il sale e il burro, e lavorate rapidamente finché non ottenete un composto sabbioso e pieno di grumi. Aggiungete qualche cucchiaio d’acqua ghiacciata (4 o 5, vedete voi quella che serve a trasformare le briciole in un impasto) e smettete di lavorare appena vedete che sta insieme in un’unica palla. Schiacciatelo con le mani come fosse una grossa frittellona e mettetelo tra due piatti in frigo, per almeno mezz’ora.
Accendete il forno a 180°C e rivestite di carta forno una teglia per biscotti. Stendete rapidamente la frittellona sul piano di lavoro ben infarinato, e infarinate anche il mattarello perché l’impasto diventa appiccicoso appena si scalda un po’. Perciò siate rapidi nel tagliare i biscotti, che non devono essere troppo sottili (5-6 mm di spessore andranno bene). Reimpastate i ritagli velocemente, evitando di aggiungere farina.
Infornate i biscotti per circa 15 minuti (girandoli dopo i primi 10), e fateli raffreddare su una gratella.
Mescolate in una ciotola capiente 2 cucchiai di zucchero e il succo di limone. Lavate le mele, sbucciatele, tagliatele a cubetti regolari di 1 cm di lato e gettatele nella ciotola man mano che sono pronte, mescolando bene perché s’impregnino di sciroppo e non scuriscano.
Preparate la crema, lavorando velocemente lo yogurt con il miele.
Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente, gettatevi le mele (tenete da parte il succo), salate leggermente (… sì, avete letto bene) e fatele saltare cinque minuti a fuoco vivace: sono pronte quando i bordi dei cubetti iniziano a diventare color caramello. Se vi piacciono cannella e noce moscata, aggiungetene un pizzico ciascuna un attimo prima di spegnere il fornello.
E adesso assemblate le pies. Mettete in ogni piattino un biscotto, spalmatelo generosamente di crema al miele, ricoprite con un paio di cucchiaiate di mele e richiudete a sandwich con il secondo biscotto (spalmato a sua volta di un po’ di crema). Finite con dell’altra crema.
Mettete nella padella (senza ripulirla) il succo delle mele che avevate tenuto da parte, e fatelo andare per un minuto grattando con un cucchiaio di legno il fondo di cottura. Irrorate le pies con questa salsa e servitele subito.
POSTILLE
Una apple pie tradizionale – con o senza intreccio – richiede un po’ di tempo. Se siete disposti a sacrificare l’effetto “cestino” in cambio di una crema al miele, sappiate che questa è un’alternativa deliziosamente praticabile in pochi minuti: a patto che vi organizziate in anticipo con i biscotti. Si mantengono per una settimana, in una scatola di latta, e se non fossero più fragrantissimi passateli un minuto nel forno già caldo prima di preparare le pies.
I cubetti di mela devono rimanere croccanti e non disfarsi in cottura. Perciò gettateli in padella scolati del loro succo quando il burro è già caldo e non usate il cucchiaio di legno per mescolare, ma muovete direttamente la padella (avete presente come fa Paperino con le frittate? ecco, così) per non farle attaccare. E mi raccomando: cinque minuti soltanto.
Il miele di castagno è aromatico e lievemente amarognolo, e a me piace per il contrasto con il dolce delle mele. Ma, come sempre in cucina, è solo questione di gusti… e di quello che avete in dispensa! Perciò non sentitevi obbligati a cercare il miele di castagno in una di quelle drogherie scicchettose dove ve lo fanno pagare a peso d’oro: usate quello che avete in casa (magari mettetene un po’ meno). E rimandate l’acquisto alla prima occasione propizia…
Ingredienti: burro-burro salato • cannella • farina bianca 0 e 00 • farina d'orzo • limone • mele • noce moscata • zucchero di canna
L’ho sempre detto che il venerdì 17 porta bene.
E oggi ne ho un’altra volta una nuova conferma.
Bentornata Cara Sabrine!
:-*
Cara Gaia! Il primo commento di questo nuovo blog è proprio il tuo… un grandissimo piacere. Quanto al venerdì 17, la scelta è stata fatta ieri, per motivi squisitamente tecnici: E quando qualcuno ha posto il problema, ho risposto che dopo tutto quel che era successo negli ultimi dieci giorni non ci poteva succedere nient’altro! E poi, in America questo sarebbe un giorno fortunato! Un caro abbraccio e a presto
Sabrine…bentornata! È tutto meravigliosamente bello. Ed io felice!!
Anche tu? Che bello… grazie! E io sto rispondendo a tutti voi (c’è anche un angolo Facebook , in questa nostra piccola cucina) con un crescendo di sorrisi… trovo qualcuno, lo riconosco, e sono felice! proprio come se inaugurassi la mia cucina vera: il che, per molti versi, è proprio quel che sta accadendo… Un caro Abbraccio!
Io ti aspettavo e non vedevo l’ora. Verrò ad assaggiare ogni cosa attratta dal profumo che esce dalla finestra.
Grazie Marina! Per la verità non vedevo l’ora anch’io… va bene lavorare a delle stanze, ma l’obiettivo deve pur sempre essere di riempirle di amici! E adesso vorrei che fosse così… Un abbraccio e a presto: qui si ricomincia a pieno ritmo!
ciao, finalmente… ma ne valeva la pena di aspettare così tanto! Mi piace questo nuovo “vestito” che hai cucito per il tuo blog che ho letto sempre con piacere e curiosità, anche se non sono una cuoca eccezionale le tue foto e i tuoi commenti mi hanno fatto sperimentare ottime ricette.
Complimenti ancora e buon fine settimana
“Cucito” è proprio il termine giusto (e adesso che ci penso, a me piace anche cucire, peccato non abbia più un attimo di tempo…). A me le cose pre-confezionate difficilmente vanno a genio… non mi fanno sospirare, ecco! Preferisco una roba un po’ ammaccata, ma autentica. Quanto al non essere cuochi eccezionali, sappi che – come scrivo spesso – il mio cuore batte da sempre per i cuochi della domenica: cioè per quelli che non si preoccupano più di tanto se una torta esce stortignaccola dal forno ma stanno in cucina con leggerezza e divertimento. Io trovo i cuochi veri un tantino noiosi (shhhht! acqua in bocca, mi raccomando…). Vuoi mettere il senso di avventura di una cucina poco esperta?!? Sarà per questo che tra le tag Etichette (ricercabili dalla pagina RICETTE) ce ne è una che si chiama “a prova di principiante”? Un caro saluto e, in caso di sfornate bisognose di assistenza, sono qui!
Eccoti! Che casetta meravigliosa hai costruito per il tuo blog…davvero accogliente e con il sapore delle cose belle. Passerò spesso qui per sentirmi a casa 🙂
Cara Barbara, più che una casetta per il blog, ormai è questo blog a essere la mia casetta! Non nel senso che la mia vita si riassume tutta in questo – vi voglio bene e mi piace cucinare, ma ci mancherebbe! – ma perché lo considero ormai come un pezzo della mia cucina vera. Perciò mi fa piacere sentirti dire che qui ti senti come a casa tua: è quello per cui ho lavorato in questi mesi… Grazie e un saluto!
Ciao Sabrine
Quest’estate anche io ho preso in mano i pennelli e ho trasformato una cantina-taverna nella mia zona studio.. Ho anche rischiato di rompere un trapano, quindi ho chiesto una mano.. e mentre sistemavo mi sono chiesta quando la tua cucina-blog avrebbe riaperto..
Appena avrò tempo proverò questa nuova ricetta e metterò all’aria tutta la cucina, con le conseguenti lamentele di mia mamma, ma ne varrà la pena!
E.. Il nuovo blog è veramente stupendo! Bentornata!
Cara Michela, in quanto “signora bricolata” (la definizione è fantastica, l’ho presa a prestito da un operaio che lavorava in casa nostra) hai tutta la mia solidarietà! Anche io possiedo un mio trapano personale, che pulisco dalla polvere dopo ogni utilizzo e che ospito in una bella cassetta di legno (era dei vini…) con tutte le sue punte. Mi prendono tutti in giro, in famiglia, ma io ho imparato a usarlo pur di non ritrovarmi in casa l’operaio di turno al primo buco nel muro necessario! Quanto all’uso dei pennelli, questo blog è un bel campionario di storie che li vedono come co-protagonisti. Esattamente come gli stampini per biscotti: che si possono usare con le mele, senza mettere troppo a soqquadro la cucina della mamma… Ciao Michela! E grazie per il commento (e per il pensiero para.edile…)
E bentornata!!!!!! Ho spiato per mesi e mesi questo blog e facebook e pinterest e instagram (e non sono iscritta a nessun social) per capire dove fossi, cosa facessi, che cosa ti tenesse così lontana…Rileggevo vecchi post con tanta nostalgia..e ho atteso trepidante. Ed ora finalmente: unica Sabrine! complimenti davvero la tua cucina mi ha sempre ricordato la signora Felicita, Guido Gozzano ma anche Incontro di Guccini e le sue stoviglie color nostalgia. Tutto e altro ancora cara Sabrine ruota intorno alla tua cucina, alla mia infanzia anni 60, al manuale di Nonna Papera e a tanti ricordi nel cuore. Un abbraccio delizioso nella tua nuova cucina bianca e azzurra come l’ho sempre sognata.
Cara Biribissi (che mi fa simpatia solo a digitarlo sulla tastiera), io c’ero eccome in tutti questi mesi! Solo che lavoravo in silenzio, a testa bassa su montagne di pagine, centinaia di scatti, appunti, scambi di mail. La mia cucina si è trasformata per un po’ in una specie di piccola impresa ambulante, che svolgeva contemporaneamente varie attività tutte legate a questo blog. Molto divertente (soprattutto per una come me, curiosa della vita e di quel che può riservare) anche se emotivamente difficile: mi è mancato tantissimo il contatto con gli amici di FRAGOLE A MERENDA, che però erano sempre nei miei pensieri mentre definivo i dettagli di ogni cosa. Volevo che il cambiamento ci fosse, ma non fosse uno choc, volevo che questo fosse un posto per stare bene, come ogni vera cucina di casa dev’essere: adesso, spero che sia così per tutti voi. Un caro abbraccio e grazie per le tue bellissime parole.
cara Sabrine, é tutto cosí gradevole che ne sento i profumi!
Molto gentile. Ma con la storia dei profumi… hai colpito dritto al cuore! Perché io sono una molto sensibile agli aspetti “olfattivi”: distribuisco per casa, mica solo in cucina) alzatine di mele e di limoni per profumare le stanze! Ce n’è traccia in vari miei post… Un caro saluto! Profumato…
Una sola parola: chapeau!
E ora godiamoci racconti, avventure, ricette, profumi, colori, foto e atmosfere di Madame d’Aubergine.
Mi sono messa comoda…
Cara Luce, i tuoi commenti mi inorgogliscono: Madame La Lumière, prego si accomodi. Si scelga l’angolino che fa più al caso suo, quello che le piace o che l’ispira a seconda del momento. Questa è anche la sua cucina, con vivo piacere della sottoscritta. Grazie e a prestissimo!
Ecco..come tutte le cose belle..quelle importanti,si fanno attendere,ma poi..ne vale sempre la pena.sei la mia immagine perfetta di donna in cucina,classe innata..charme e profumo di cose buone.
Grazie bentornata <3
Lisu
Cara Lisa, non so se rifare un blog sia un’impresa importante e se il risultato sia bello in assoluto: ma certo, voler fare una cosa semplice ha richiesto un lavoro molto complesso! Quanto alla presunta perfezione della sottoscritta, anche se limitatamente alla cucina, ti ringrazio molto ma non credo di essere una donna perfetta: sono una donna come tante, forse ho il dono di guardare alle cose che mi circondano come se fossero sempre cose speciali. Ma è solo perché di vita ne ho una – questa – e non voglio sprecarla a rincorrere scenari immaginari e nel frattempo dolermi per la loro assenza: ecco, io non sogno ostriche e tartufi (che pure mi piacciono entrambi) e mi lamento se non ce li ho: mi faccio due uova fritte con tutta la cura possibile, ci metto sopra il pecorino e il pepe, accendo una candela dell’Ikea, tiro fuori dei tovaglioli di lino e sorrido a chi ho di fronte: e mi sento una regina a casa mia… Ciao Lisa, a presto!
An adorable site I just discovered by accident, bravo !!
Merci!
Grande ritorno!
Il tuo blog è come quei libri che leggo poco alla volta perché vorrei che non arrivassero alla fine. Ora avrò nuovi capitoli, forse fantasmi, scale, portinaie… e chissà che altro! Che bello!
Il nuovo abito è meraviglioso e non potevi scegliere ricetta più adatta per il rinfresco d’inaugurazione.
Complimenti al mio amico ammaccatore di vespe e al suo gruppo.
Cara Barbara, grazie di cuore, quello che scrivi mi fa particolarmente piacere! (… e magari nel giro di qualche post capirai perché). Quanto alle prossime puntate, puoi starne certa: non mancheranno né fantasmi, né scale e nemmeno la portinaia col grembiule blu (“Poooverine! Sol’allei non ci funziona ‘l riscaldament… eppoi non dica che le streghe non ci sone, eh?”). Quanto all’abito, volevo che fosse il più semplice possibile, e come ben sai ci vuole un lungo lavoro di sintesi e sottrazione prima di arrivare alla semplicità: l’ammaccatore di vespe e il suo gruppo sono stati dei grandissimi professionisti. Adesso godiamoci tutti insieme il risultato… Un abbraccio!
è tutto così meraviglioso, che una logorroica come me ha perso la favella!
Sabrine… potevi anche scrivere da un bunker antiatomico diroccato… Tu sei sempre tu.
Rinnova tutto, ma mai la tua penna e il tuo animo profumato di cannella e colorato come tutte le mele che conosco!
Grazie per averci riaperto le porte (e le ante…) della tua cucina!
Mancavi tanto. Di sicuro, a me.
Ti posso assicurare che l’immagine del bunker antiatomico diroccato calzerebbe a pennello a quello che era questo povero blog una settimana fa, dopo l’hacker-allenamento: roba da restare senza parole! (in certi casi servirebbe un proprio doppio capace di farsene uscire qualcuna non proprio da signora). Quanto alle ante, ho appena finito di sistemarne una a colpi di cacciavite: una di quelle che il falegname ballerino aveva insistito per fare a modo suo e adesso ha un paio di graffiettini supplementari. Quando Monsieur ha fatto un po’ la faccia storta, gli ho risposto che non è carino far notare alle signore un paio di rughe nuove (“Anta: nome comune di cosa, femminile, singolare… perciò femmina”). Mi ha detto che sono una rompiscatole ma è stato costretto a sorridermi: lui il cacciavite non sa nemmeno a cosa serva…. Un abbraccio forte e grazie per le tue mail che mi hanno aiutato tanto
A proposito delle stelle su facebook che sono azzeccate…. a proposito delle comete che idem.. sono fatte apposta per te….. che ti posso dire di più? forse che “le stelle stanno in cielo, i sogni non lo so.. so solo che son pochi quelli che si avverano” ed….eccoti qui col un sogno ben concreto!
in bocca al lupo e grazie per condividere con noi le tue emozioni oltre che le ricette! Marzia
Marzia… mi fai arrossire! (il che, per fortuna, se ci sono le stelle vuol dire che è notte e dunque non si vede) Certo che “sogno concreto” è un bell’ossimoro: in fondo come dire “un blog che abbia funzioni tecnicamente avanzate, ma non lo dia a vedere”. Cioè il nostro lavoro (mio e dei bravissimi professionisti che mi hanno aiutato) degli ultimi mesi. Grazie e a prestissimo! Quanto al lupo, in questi casi spero sempre che sia un tantino sdentato…
bentornata! complimenti per la tua nuova cucina, sempre accogliente e ancora più bella e confortevole! a presto 🙂
Grazie Francesca, grazie! Ho lavorato perché questa piccola cucina fosse confortevole (e spero anche divertente…) non solo per me: ogni cucina ha bisogno di essere vissuta, usata e frequentata per essere una cucina “autentica”! Oppure non è una cucina… A prestissimo!
Bellissimo Sabrine… ma sei sempre su blogspot o hai cambiato piattaforma?
Aiuto, che domandona: direi che sono su WordPress, se l’argomento è quello che penso. Ci ho molto riflettuto e poi ho preso questa decisione. Spero non vi dia troppa noia digitare i vostri dati prima di commentare (ma credo che per chi è utente Facebook, ad esempio, il sistema metta in atto dei meccanismi di riconoscimento: insomma, fatica risparmiata agli amici abituali!). Quanto al “bellissimo”, grazie! Ma nessuna cucina può essere sole di bell’aspetto: non sarebbe una vera cucina. Perciò ti invito a farci un bel giretto e a farmi avere i tuoi pensamenti… ci terrei tanto. Grazie!
Eccomi qui cara Sabrine!E oserei dire anche con una strana emozione….di qualcosa di ritrovato, ma che sembra vedere davvero per la prima volta, strano eh?
Ho assaporato riga per riga, e ora mi preparo la lista degli ingredienti per questa ricetta, che spero di preparare nel weekend proprio come inaugurazione della tua nuova incantevole ‘cucina’…a presto, e un grazie sincero,
Marika
Grazie Marika. Sapessi come mi fa piacere questo tuo dire “qulcosa di ritrovato”, ma in fondo nuovo: perché è esattamente quello che volevo fare di questo blog. Io, di mio, fatico sempre un po’ prima di decidermi a cambiare le cose, ci lavoro molto prima proprio perché non mi piacciono i rimpianti. Fatico prima di cambiare, ma non sono una che poi si guarda indietro. Stavolta è stato particolarmente difficile, perché si trattava di lasciarsi alle spalle la forma di una cucina che mi aveva accompagnato per cinque anni e che – soprattutto – non è più soltanto mia. In vari momenti mi sono sentita dire che le mie preoccupazioni per gli amici di FRAGOLE A MERENDA erano eccessive, ma io non riuscivo a togliermele dalla testa, e sono andata avanti. Ho lavorato di sintesi, perché avevo bisogno di semplicità: ma c’è tutto quello che c’era prima. Basta avere la voglia di scoprirlo… proprio come quando in una cucina nuova si devono andare a cercare i pacchi di farina in un’anta diversa. Un caro abbraccio!
Molto bello, dà serenità.
E complimenti per il libro che non sapevo fosse uscito correrò a comprarlo. Peccato che ti si vede così poco
anele
Oh-oh… facciamo che questo è un altro post? Tanto l’avete capito che in questa cucina le cose si fanno a ritmi un po’ diversi dal consueto… Grazie per il commento! Un caro saluto e (… ? … !) a prestissimo!
Bentornata cara Sabrine! Il tuo nuovo blog ha un look pulito e chiaro. Complimenti per la scelta, le tue immagini hanno davvero la “casetta” che si meritano! Sono davvero felice di rileggerti!
Un abbraccio
Sandra
Cara Sandra grazie. Volevo proprio un aspetto pulito per il mio blog e quanto al chiaro, le mie cucine (attualmente due, ma a me piace considerarle una sola sennò mi sento con pezzi di cuore sparsi per il mondo…) le ho entrambe generosamente spennellate di bianco latte proprio per lasciar parlare tutto il resto: le verdure del mercato, i vecchi ritratti che salvo da un destino di pulci, le ciotole che compro dovunque. E tutti gli amici che insieme a me la fanno vivere. A presto!
Meraviglioso tutto. Ho letto il tuo post della vellutata all’aglio e mentre scorrevo le parole pensavo: ma dove sono le virgolette, eppure questo dev’essere un brano di un libro di Virginia Woolf, ma quando arriva la citazione…
E invece sei tu che scrivi così, bellissima dote che rende felici coloro che ti leggono! Da oggi sei nella mia nicchia di “benefattori dell’umanità”.
Ossantapace… e cosa posso rispondere a un commento come il tuo? Posso dirti che tutte le storie che leggi sono vere, ma questo forse già lo sai. Cambio solo qualche dettaglio anagrafico e i nomi delle persone, le rare volte che li metto: ma per il resto si tratta di accadimenti domestici dai contorni reali (ahimé! molto reali nel caso di specie: ho il soffitto del salone ancora a macchie, nonostante l’intervento… ma per favore nessuno lo dica a mio marito, sennò si mette in testa di far tornare gli operai). Io dico sempre che la vita è la più straordinaria delle sceneggiature possibili, basta guardarla con un po’ di curiosità, di distacco e soprattutto d’ironia. Ci sono occasioni nelle quali fatico persino io a trovarla, ma poi me lo impongo, quasi fosse l’antidoto a ogni genere di noia e malumore. Forse nasce da qui il mio desiderio di scrivere mentre cucino: la cucina è la metafora della vita vera, quella di tutti, la più comune e condivisa, ed è cucina vera (anche se alla portata di tutti). La scrittura mi serve a riempire il vuoto che altrimenti ci sarebbe mentre aspetto che una pagnotta lieviti o che un’infornata di biscotti esca dal forno: “non di solo pane”, insomma… Con la speranza che la grandiosa Virginia non se ne abbia a male: grazie.
MIZZICA, che meraviglia :*
bentornata
Cla
Grazie Claudia! Anche per quel “mizzica!” che mi ha fatto tanto riderre… A prestissimo! Sperando in altri “mizzica!”…
La prima ad entrare non potevo essere: ero in ufficio al momento in cui hai spalancato le porte della tua cucina.Lo ammetto: una sbirciatina l’ho data e mi sarei tanto fermata per due chiacchiere, una tazza di te e una di queste tortine di mela (per me con la cannella, grazie!), ma proprio non potevo.
Mi fermo adesso: dopo l’ufficio e doo la spesa (domani ci sono amici a cena), mi merito un caffè in santa pace, davanti al pc, ad ammirare questa cucina così elegante che non si può fare a meno di un “oh” di meraviglia.
Spero di tornare presto per leggere nuovi racconti e ricette o anche solo per riscoprire quelli passati.
A presto, Claudette
Cara Claudette, certe sbirciatine sono quelle che danno il senso di un’amicizia, di un’affinità. Ma è quella tua sosta dopo l’ufficio e dopo la spesa, che mi ti ha fatta immaginare ancora più vicina: perché la vita di noi donne – tutte – è un’incessante ricerca di equilibrio tra i nostri impegni familiari, il lavoro, e le attenzioni da dedicare a noi stesse (ne so qualcosa, credimi). Perciò sapere che il tempo trascorso in questa mia cucina è per te un tempo lieve mi rende felice. Credo che una pausa, piccola ma tutta per noi, serva a farci poi tornare ai nostri impegni con un sorriso, e a strapparci davanti a quello che abbiamo (la famiglia, la casa, persino il noioso tran-tran) un “oh” di meraviglia. A presto!
raffinato, elegante, il mio blog preferito, da sempre…
Cara la mia Lucia, sei sempre molto affettuosa e di questo ti ringrazio. Felicissima di averti qui a festeggiare con me! Un caro saluto e… a presto, presto! (non è un refuso, ma il mio modo per dirti che capiteranno un po’ di cose divertenti, da queste parti)
Adorable… ma chère… Come farmi saltellare di gioia in una giornata per cui potrei usare qualche parola sconveniente… Ne ho poche vere, sai, di giornate lacrimogene? E in quelle poche arrivi sempre tu come un raggio di sole. Sembra davvero telepatia.
Allora su, acccendi i fornelli, che voglio assaggiare le tue nuove specialità!
Isa! Mannaggia, mi dispiace per la giornata storta! La quale, essendo già passati due giorni dal tuo commento (io e il tempo non siamo buoni amici quando lui scappa così in fretta…) sarà già stata archiviata: meglio così. Di giornate lacrimogene ne abbiamo tutti, ma siccome sono ineludibili, cerco finché posso di affrontarle ridendo: naturalmente quando mi è possibile, mica sempre…. Così, sapere che questo post ha rappresentato per te un momento lieve mi ha fatto sentire importante: grazie! Un bacio allo scolaro, e… a prestissimo!
Bentornata Sabrine! Non sai che piacere leggerti. Proverò anche questa tua ricetta… per il miele però temo di dover usare un millefiori, perchè è da due anni che da queste parti (il mitico nordest) i castagni sono malconci, e complice anche il clima sempre piovoso, il miele di castagno è introvabile. Complimenti per il nuovo layout, tutto bellissimo, ora mi tocca rileggere un po’ alla volta i tuoi vecchi post per scoprire le nuove fotografie. Grazie!
Grazie! Quanto al miele di castagno, qui ci sta bene ma io non m’impunto mai con un ingrediente: la cucina – quella vera – è fatta di cose semplici, di soluzioni a portata di mano, di decisioni estemporanee. Io trovo perfino noiose certe mode alimentari: c’è stato il periodo dell’uva fragola, poi quello del cardamomo, poi le bacche goji e chissà cosa ci riserva il futuro. Non mi appassiona proprio, questo genere di cose. Perciò usa pure il tuo miele millefiori nell’attesa che i castagni del nordest tornino in salute! E rileggiti pure con calma i vecchi post (scusa se non troverai tutte le foto: le sto caricando poco a poco, perché hanno bisogno di essere ridimensionate): Un caro saluto!
SABRINE, leggerti nuovamente qui, in questa cucina rinnovata ma che ha mantenuto tutto il calore e i profumi della precedente, è una gioia grandissima.
Ero certa che saresti riuscita a far sentire tutti a casa, senza traumi per il cambiamento … perché si sa che ogni posto nuovo, per quanto bello e perfetto, richiede del tempo per abituarcisi.
Qui, invece, è come se ci fossi già stata, ritrovo ogni luce, tonalità e ricordi di storie magiche … mi sento subito a casa.
Un grosso augurio per tutto e a presto!
Cara Martina, come sono belle le cose che mi hai scritto… sono importanti per me. Volevo proprio questo: un cambiamento senza traumi, perché tutti si potessero sentire a casa. Ci ho pensato così tanto, ho passato ore a immaginarmi nei vostri panni alle prese con un’impaginazione tutta nuova, ai percorsi che avreste fatto, alle cose che avreste cercato e a come le avreste potute trovare… è stato impegnativo ma avvincente. E adesso il regalo più grande è leggere commenti come il tuo: grazie Martina!
Com’è bella questa tua cucina, accogliente, semplice, avvolta in questo meraviglioso profumo di mele e biscotti, simplemente perfecta!
Felice di rileggerti e di essere arrivata in tempo per il te delle cinque!
Sai quale mi piace di più tra le belle parole che hai scritto? “Semplice”. Perché io credo alla forza della sempliciità. Quando ho dovuto decidere come festeggiare, cosa preparare, mi sono detta che non volevo una di quelle torte spettacolari che sembrano quasi finte… no, io volevo mele e biscotti, come una merenda da bambini, una cosa semplice però da preparare con tutta la cura possibile. Un caro abbraccio, Angela, e grazie per questo commento. A presto!
a prova di principiante… eccomi!
d’ora in poi attingerò da lì per il pranzo domenicale con tutta la family, compresa di suocera ultranovantenne, cognati, nipoti e fidanzati annessi!
Io adoro i principianti, quelli che mi fa simpatia chiamare “cuochi della domenica” anche se cucinano di lunedì. Sono spesso molto giovani e quando riesco a far breccia nel loro cuore… è una soddisfazione grandissima! Tempo fa mi ha scritto un ragazzo, meno che trentenne: mi mostrava un filmato che aveva fatto per i suoi amici: spiegava come preparare un mio soda bread, un pane che gli aveva cambiato la vita (parole sue). Era una mail, dunque privata, ma per me è stato uno dei momenti più alti della vita di FRAGOLE A MERENDA. Forse non sono una blogger come si deve, ma a me sono queste le cose che piacciono. Perciò ho voluto una tag “a prova di principiante” ricercabile. E adesso non mi resta che augurarti buone sperimentazioni. E… fammi sapere cosa ne pensa la suocera! (nel caso, dai pure la responsabilità alla sottoscritta…)
Bentornata. Aspettavo di rileggerti 🙂 🙂 🙂
Carissimo Corrado (mi perdonino le signore, ma un commento al maschile ci voleva, in questo festeggiamento…) grazie per essere venuto a festeggiare con me! E quanto al rileggermi… diciamo che qui si è lavorato anche per questo. Un saluto affettuoso!
te l’ho già scritto su FB, bello, bello, bello. l’header è meraviglioso, e l’impostazione del blog perfetta. semplice e raffinata, come la padrona di casa. 😀
un abbraccio
Cara Marina, detto da una che se ne intende di cose principesche (ricordo ai presenti che l’amica Marina è un’autentica specialista di teste indiademate) è un complimentone! Grazie di cuore! Quanto al “semplice e raffinata”, avendo appena propinato un pranzo ultra-basic al resto della famiglia, farò presente che simili esercizi di austera semplicità in sostituzione di pantagruelici pranzi della domenica sono “semplici e raffinati”… (ma nel frattempo mi attrezzerò per riequilibrare tanta monastica essenzialità con una cena sostanziosa…). Ciao Marina, un abbraccio affettuoso!
Meraviglioso, tutto.
Anche il venerdì 17, che a casa mia è sempre stato considerato giorno di giubilo dato che è il giorno della nascita di mia sorella.
Auguri a te, per questa…ri-nascita, ed anche a Caroline per l’arrivo del suo bimbo!
Grazie! Anche per quella nota simpatica sul venerdì 17, che ci ha causato un attimo di titubanza prima di andare online… alla fine ho deciso io: chisseneimporta! Perciò auguri miei a tua sorella (anche se in ritardo), auguri tuoi a Caroline, e… arrivedercio a presto!
Ti ho scoperta per caso tramite facebook e mi sono subito innamorata del tuo sito! Compliemnti!
Serena
Grazie Serena! E, con l’occasione, benvenuta nella piccola cucina di FRAGOLE A MERENDA. Che ormai ha un angolino Facebook, uno Instagram… e un bel po’ di sorprese in arrivo per l’autunno. A prestissimo!
Ecco, vedi, la mia cucina in questi giorni prende forma e anche io, come te, potrei ripetere in ogni momento ‘se solo mi accontentassi di…’ perché non ho scelto un modello in negozio e, quel che è peggio, nessuna squadra di nerboruti è venuta a montarla… mi emozionano le tue parole, che sono un po’ le mie.
Grazie per la tua commovente poesia.
Grazia
Una cucina in divenire?!? Comprendo il tuo stato d’animo! E anche quello psicofisico… coraggio: è un percorso emozionante. E poi, puoi sempre perfezionare le cose man mano che la usi. Io trovo sempre che non si possa completare tutto finché non ci si vive un po’: vale per la cucina e per la casa intera. Io ho bisogno di vedere dove si posa la luce, come mi muovo quando devo mettere assieme utensili e ingredienti, quanta strada devo fare se mi tocca rispondere al telefono (lo detesto…), e robe del genere. Dunque: buon lavoro! E non mancare di farci sapere quando sarà pronta… A prestissimo!
Grazie a te cara Sabrine per avermi coinvolto in questo dolcissimo progetto di ristrutturazione della tua favolosa cucina virtuale! Per me è stato un vero piacere poter lavorare con te!! Un abbraccio
Grazie Elena! E’ stato un lavoro d’insieme entusiasmante e… niente affatto virtuale! Ma ci siamo riusciti… In attesa di nuove puntate, un abbraccio
che bello, mi piace proprio tanto questo nuovo blog.. semplice e accogliente!!
Complimenti!!
Baci
Barbara
Grazie Barbara! MI fa piacere pensare che questo blog sia una cucina vera e dunque non posso che essere felice che tu ci stia bene… A presto!
E’ bello averti qui con noi, di nuovo.
Mi mancavi davvero tanto.
Adesso ho dato uno sguardo tapido e mi sono beata di questi colori, che da sempre associo a te.
Più tardi, sgomberato tutto dall’ultimo viaggio, mi risiederò al PC e mi gusterò in pezzetto alla volta questa tua nuova cucina.
Ti adoro!
nasinasi
Eccoti! Ti sapevo lontava da casa e ti ho pensata, te e i tuoi gatti (che immagino fossero invece a casa ad aspettarti). Quasi cinque mesi lontana dal blog: non era mai successo. Ma non sono riuscita a fare altrimenti, perché non sono una blogger a tempo pieno, e basta un progetto come questo per occupare tutto il mio tempo libero di parecchi mesi. Per la verità non proprio tutto… ma questo è un altro post a strettissimo giro di posta, va bene? Adesso l’importante è che questa piccola cucina abbia riaperto i battenti e che, anche se aleggia ancora un po’ di odore di vernice (poteva essere altrimenti, trattandosi di me?), si possa riprendere a cucinare e raccontare. E ricevere gli amici di sempre… Un caro abbraccio!
la tua cucina ora è perfetta, virtuale e no combaciano in bontà!
bentornata
simonetta
Cara Simonetta, grazie di cuore per questo commento che arriva da un bellissimo giardino. Reale e virtuale si intersecano sul blog, al punto da diventare indistinguibili. Quello che è certo, ormai, è che FRAGOLE A MERENDA è per me come una parte della mia cucina vera: amici compresi. Un caro saluto!
Che bello che sei tornata! Adoro la tua cucina cosi raffinata ed elegante, le tue ricette e le tue foto! ti segue sempre in silenzio poiché non amo scrivere ma oggi sono contenta e volevo esprimere la mia gioia:))
Auguri per il tuo bellissimo blog e non vedo l’ora di vedere ricette nuove!
Un abbraccio
Cara Linda, grazie! E adesso che so che sei una solitamente silenziosa (mi fa piacere anche questo, sai?, che ci siano amici che girano per la cucina in perfetto silenzio…), apprezzo ancora di più questo commento. Grazie per aver partecipato con gioia a questi festeggiamenti per il nuovo blog, e sappi che ci sarà un altro importante avvenimento per questa cucina, giovedì, che merita almeno altrettanto. Scegli tu se con o senza parole, a me basterà che tu ci sia… Ciao Linda!
Che bella veste grafica mi piace molto, brava e un gran bel dolce di mele si inzia molto bene
Grazie Gunther! Mi fa molto piacere che tu sia qui! Un caro saluto (piuttosto: sempre su quella torre?)
Ops, spero ceh tui abbia la moderazione, perchè non vedo il mio lungo commento e non vorrei ceh non fosse partito! 🙁
Cara Martina, nessuna moderazione per i commenti del mio blog: non c’è mai stata perché qui ciascuno è libero di esprimersi in piena libertà. E non mi sono mai pentita di questa scelta…
Nuuu!! Sono proprio fuori…Il commento non l’avevo lasciato qui ma nel post in cui parlavi del libro! Scusami
E di cosa dovrei scusarti? Mi sono divertita, piuttosto… e ho capito che al tuo commento tenevi – giustamente – tanto. Grazie per avermelo scritto! Risposta nella pagina corretta. Ciao Martina!
Io sono un’altra nostalgica ex lettrice di Topolino, Manuale di Nonna Papera (e Giovani Marmotte! – che purtroppo non riesco più a trovare) che vaga spesso silenziosamente per la tua cucina -e non sono un fantasma!! – apprezzando i tuoi racconti e le tue ricette, ancora di più nella nuova veste !Buonissimo il dolce con le mele, fatto domenica, grazie!
Cara Alessandra grazie! Per il commento, per i ricordi relativi al Manuale di Nonna Papera, e per avermi resa partecipe del tuo esperimento culinario a base di mele (sapessi come mi rendono felice queste notizie…). Un abbraccio e a presto!