Vi racconto una storia, anzi… un libro
Tutto ebbe inizio ai tempi dell’ultimo trasloco, un pomeriggio in cui decisi che ero stanca di aprire scatoloni. Collocai l’ultima pila di libri, richiusi la scaletta traballante, andai in cucina e mi misi a impastare una brioche. Non era certamente una priorità in una casa letteralmente sottosopra… Qualche ora più tardi, seduta davanti a una ciotola fumante (sì, proprio quella che vedete) mi ritrovai a riflettere sul significato di quel gesto e di quel piccolo pasto, che non era né un pranzo né una cena ma mi rendeva felice: mi faceva sentire in pace con il mondo, anche se il mondo mi si presentava sotto forma di pezzi di mobili e la mia vita era momentaneamente ospitata in quarantotto scatoloni.
Ci sono momenti in cui le cose – semplicemente – accadono. Indipendentemente dalle circostanze. E quando accadono non si può fermare tutto e dire “Scusate non è il momento, sto traslocando”. I casi della vita, per fortuna, non funzionano così.
Un mese dopo, camminavo veloce per la strada con le mie ballerine di velluto azzurro ai piedi e un paio di fogli scritti di getto sottobraccio. Ero attraversata da un’inquietudine sottile, un vago senso di colpa preventivo.
“Non posso presentarmi con questo nome da squinternata, non è corretto…” pensavo tra me e me mentre mettevo in fila le idee. Quella persona mi stava ricevendo senza nemmeno sapere chi fossi per davvero: chiunque, con un briciolo di cervello nella testa, si sarebbe sentito in difetto al posto mio.
Quando entrai, tutto era come l’avevo immaginato: scaffali pieni di libri che arrivavano al soffitto, forse persino un tantino traballanti come quelli della mia libreria. Non mi sentivo in un luogo lontano, non lontano da me voglio dire. Feci appena in tempo a salutare.
“C’è davvero quel fantasma in casa sua?” mi chiese la ragazza allungandosi gli occhiali sul naso.
Agostino! Ditemi voi se una deve arrivare in un posto come quello e mettersi a parlare del fantasma di famiglia. Ma in certi momenti le cose semplicemente accadono… e poi, per certi versi, ero una specie di fantasma anch’io. Mi arresi. “Dipende dai giorni: stamattina, per esempio, era vivo e vegeto!” E fu un contagio di sorrisi.
Cinque minuti più tardi mi sentivo come un adolescente che l’ha fatta grossa ed è finalmente costretto a confessare. In due anni ero sempre riuscita a tenere al riparo la mia vita vera, ma adesso non avevo più scampo: fine della sceneggiata, almeno qui. Al mio interlocutore mi sarei presentata col mio nome: era la prima volta, da quando esisteva il blog.
Sarebbe riduttivo definire quella che avevo davanti come una scrivania. Una complessa fortificazione medievale di volumi si ergeva al centro della stanza: torrette (alcune delle quali pericolosamente pencolanti), robusti torrioni e – solo di tanto in tanto – qualche sottile feritoia. Quando finalmente una breccia si aprì (annunciata da un paio di prevedibili crolli) mi schiarii la voce e mi presentai. Avevo più volte immaginato quel momento, ma dovrei ricordarmi più spesso che la vita supera di gran lunga ogni sceneggiatura…
“La ringrazio molto per questo incontro, ma siccome mi sento un po’ in difetto nei suoi confronti sarà il caso che mi presenti subito. Mi chiamo (tutto d’un fiato: nome e cognome) …”
Lo vidi accennare appena un sorriso. “Non è un cognome molto diffuso, se non sbaglio è tipico di (e giù il nome di una regione) … anzi di (e giù il nome di una città) …”
La poltroncina era dotata di schienale, sicché quegli attacchi concentrici alla mia cintura di protezione anagrafica produssero contraccolpi che riuscii a dissimulare. Ma anche le più impenitenti facce toste hanno dei limiti. “Conoscevo un ragazzo, anni fa, molto bravo col surf: si chiamava…”
Ora, anche a voler recitare la parte di quella avvezza alle cose di mondo, ditemi voi: che faccia avrei dovuto fare a sentire il nome di mio fratello?
Confesso: fu necessario un attimo di pausa. “Abbia pazienza, io mi ero preparata un bel discorso ma lei mi ha sbaragliato. Perciò adesso riavvolgo il nastro e ricomincio daccapo. Dunque: sono la sorella di quel ragazzo, e sono io l’autrice di Fragole a Merenda…”
Fu un colloquio amabile, ma estremamente professionale. Eppure, di tanto in tanto – avendo letto un certo mio post – quel garbato signore si informava cautamente su come era potuto accadere che il surf di mio fratello fosse finito impigliato tra i rami di un albero, in un parcheggio, a causa della sottoscritta. Non ebbi il coraggio di approfondire più di tanto l’argomento, nel timore che quel benedetto surf – uno dei tanti che si alternavano all’epoca sul tettuccio dell’utilitaria di famiglia – potesse essere stato il suo…
Forse l’avrete già capito, ma non sarebbe carino in ogni caso – arrivati a questo punto – sottrarmi al dovere di dirvelo anche io: quel signore era un editore, e non uno a caso. I suoi libri sono da sempre in cima alla lista dei miei desideri (per la verità, alcuni sono da anni anche sullo scaffale della mia cucina…) perché non c’è nessun altro, in Italia, che ne faccia di più belli. A causa sua ho persino smesso di approvvigionarmi in un paio di librerie parigine e in certi altri posti in giro per l’Europa, di quelli dai quali non uscivo mai a mani vuote: i volumi che piacciono a me, da anni, li pubblica in edizione italiana proprio la sua casa editrice.
Si chiama Guido Tommasi e grazie a lui da oggi “Fragole a merenda” non è più soltanto il nome di questo piccolo blog: è anche un libro. Un libro vero, di quelli stampati su carta pesante e con le pagine cucite come non fa quasi più nessuno. Con la copertina rigida, perché i libri di cucina si devono poter consultare anche con le dita sporche di cioccolato… Un libro uscito da un paziente lavoro di redazione, svolto con cura artigianale.
Non vi sarà difficile comprendere come l’idea di un progetto comune mi sia sembrata da subito bellissima. Perché io non avevo in testa soltanto un ricettario, ma – per l’appunto – un “libro” vero: un libro per cucinare, ma che fosse al contempo anche da leggere. Un volume che non immaginavo solo sullo scaffale della credenza, ma disposto a seguirvi ovunque vi piaccia concedervi una pausa. Un libro di cucina capace di strapparvi un sorriso anche se è una giornata storta…
Chi conosce questo blog, sa bene che molte mie ricette nascono da un incontro: con un ingrediente o con una persona, poco cambia. E se storie e ricette s’intrecciano, non c’è verso di farle andare per strade separate: non avrebbe senso. Come faccio a convincervi che potete impastare a mano una brioche se non vi racconto di Delfina, degli indigeni dell’isola di Pentecoste e delle sue strepitose zeppole che lievitavano grazie a una stalla? O a passarvi la ricetta della torta al miele di Emma, spartana e sorprendente come lei, se non vi racconto della sua storia d’amore ai tempi dello sbarco in Normandia? Per non parlare dei “kulfi party” di Brenda e del suo gelato indiano senza gelatiera, o della “Moncucca” che ci fa ancora rimpiangere che Nirit se ne sia tornata a Gerusalemme.
E poi ci sono Brian con le sue quiches e gli acquerelli, e Xavier che prepara intingoli speziati per la sua fidanzata bellissima. Il postino e la signora Maria con l’aia brulicante di galline. E le suore dell’asilo Montessori alle prese con ostie, ciambelline e progetti sottomarini tropicali. La nonna stregata da un albero di fichi e Artemio che minaccia schioppettate. Le tortine della pasticceria di Montmartre, e le focacce del fornaio-Giove-tonante, la torta al cioccolato della signora Conti (signora Conti we love you! credetemi, se lo merita…) e i biscotti di guerra di mia nonna. Potrei andare avanti ancora a lungo, anzi a lunghissimo. Perché alla fine di questa incredibile avventura mi sono ritrovata con ben 350 pagine! Vale a dire quasi il doppio di un libro di cucina che si rispetti.
Ora, in tutta sincerità, non posso essere io a dirvi se questo sia o meno un libro rispettabile: molte delle ricette che ci trovate possono suonare un tantino eterodosse (ci sono panini da fare a colpi di cucchiaio, una ricetta di bagels a vapore, e persino dei pancakes sovietici, un autentico ossimoro se il vostro immaginario culinario ha salde radici in Occidente). Ma voi sapete bene che non sono una di quelle che mettono il cardamomo nel caffelatte del nonno per il gusto di stupire: semplicemente mi piace… farla semplice! (perdonate il bisticcio di parole). Cioè sono convinta che in molti casi un cambio di prospettiva aiuti a trasformare le cose complicate in cose alla portata di tutti.
Perciò “Fragole a merenda” è dedicato alle ricette – dolci e salate – che nascono dall’approccio basic riservato a merende e colazioni, ma possono diventare qualcosa di più: un brunch della domenica che vale quanto un pranzo, una cena scapigliata tra amici, uno spuntino à porter per l’ufficio o per la scuola. E’ un libro che ho scritto a modo mio (voi mi conoscete: avrei potuto fare altrimenti?), condendo con una generosa dose d’ironia anche certi passaggi necessariamente “tecnici”. Non me ne voglia nessuno, non ho alcuna velleità da chef, ma io vorrei riuscire a trascinare in cucina persino i timorosi e i più riottosi renitenti: quelli che non hanno mai osato affrontare a mano una ciotola di albumi o un impasto da focaccia, e quelli che non hanno mai pensato che cucinare sia un’attività divertente. E’ un libro che ho scritto pensando a tutti: ragazze d’ogni età, nonni e nipoti, fidanzati innamorati e possessori di cucine low-tech (il mio pensiero va sempre a quelle spartane da studenti).
A questo punto credo di avervi detto proprio tutto. Non ho intenzione di tediarvi raccontandovi che sono stati due anni e mezzo di lavoro intenso, perché ciascuno ha il suo e non conosco ancora un mestiere che non lo sia, se è fatto con impegno. Posso dirvi però che ci ho messo tutta la passione di cui sono capace. E che nei momenti in cui pensavo che non ce l’avrei fatta, come per magia c’era sempre un messaggio di incoraggiamento che mi arrivava da qualcuno di voi. Ho molto apprezzato i tanti che, avendo scoperto cosa stavo combinando (ah!, la rete…), hanno rispettato la mia discrezione e mi hanno scritto una mail piuttosto che un commento: mi sono sentita “protetta”. E se fino all’ultimo non vi ho detto niente di quel che stava succedendo in questa piccola cucina, non è perché non vi consideri degli amici veri. E’ solo che a me le cose piace farle, prima di raccontarle. E le so fare solo con tempi tutti miei…
Ci sono molti grazie da dire, all’arrivo di un lungo percorso come questo e io nel libro ne ho scritta una pagina intera. Sappiate che in cima alla lista ci siete proprio voi: tutti, uno per uno, perché ormai mi pare di conoscervi da sempre. A forza di scrivermi che vi piace tanto leggere i miei post e che era il caso che mi trovassi un editore vi ho dato retta. Trenta mesi di lavoro tondi tondi: e poi non ditemi che non vi tengo in considerazione.
Un grazie lungo 350 pagine va a Guido Tommasi (che è spiritoso e non si è offeso per il vostro podio), senza il quale questo libro non avrebbe mai visto la luce. Mi ha messo a disposizione una casa editrice, e mi ha riservato il privilegio raro di partecipare ad ogni fase della revisione del mio libro. Anche per questo spero di non dover mai scoprire che quel benedetto surf apparteneva proprio a lui…
Un grazie particolare a Laura Tosi, che ha rivisto tutti i miei testi, sopportando certe mie maniacali sottigliezze in fatto di lessico e sintassi. E a Tommaso Bacciocchi, che ha impaginato un libro non facile, e da vero uomo di montagna è sopravvissuto a valanghe di miei scatti fotografici.
E poi c’è la mia famiglia. Mia madre, cuoca straordinaria e maestra di ironia, che finalmente la smetterà di dirmi “Sei lenta, lenta, lenta!”. E mio padre, al quale stavolta non potrò portare di persona quel che ho scritto, ma che sono certa troverà il modo di leggere anche questo. Mio fratello, protagonista di tanti miei ricordi non solo culinari, e mia sorella, che non dimenticherete facilmente dopo aver letto un certo racconto su una scatola di cioccolatini.
Infine il Piccolo Principe e Principessa, senza i quali la mia avventura di tastiera e di fornelli non avrebbe avuto un senso. E quel paziente signore che, folgorato dalle mie doti di domatrice di surf, ha incautamente chiesto la mia mano e si è ritrovato trasformato in Monsieur d’Aubergine.
E adesso non ho altre parole, solo un paio di foto: le ho scattate un’ora fa, mentre la luce fredda del mattino si posava sul mio tavolino da bistrot. Mi sono ricordata solo all’ultimo momento che quella copertina era nata proprio qui. Non ho nemmeno messo a fuoco, tanto non ci avrei visto (anche alle impenitenti facce toste in occasioni del genere spuntano i lucciconi…)
Ve l’ho detto che bisogna guardare alle cose da diverse prospettive. Stavolta è bastato che mi sedessi dall’altro lato del tavolo e davanti a me non c’era più solo una copertina. Ma un libro vero…
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POSTILLE
Le torri di scartoffie delle foto, ancorché massicce e pencolanti, non sono dell’Editore, ma della sottoscritta. Le sue sono ben più alte di 23 centimetri.
La frasi scritte sulla foto non sono attribuibili ad Efisio: ero io che comunicavo con Laura, per sottolineare come lei riuscisse a farmi fare le cose persino senza chiedermele esplicitamente. Quanto a quel brutto ceffo coi baffetti e i galloni, aveva appena fatto strage delle mie ciotole ed era stato prontamente riassegnato alla propria postazione.
“Fragole a merenda” è da oggi in tutte le librerie d’Italia e dovunque si vendano bei libri. E siccome mentre lo scrivo mi sto un po’ emozionando, è meglio che affidi il messaggio alla carta stampata:
Che meraviglia Sabrine….tantissimi complimenti di cuore. Ci sarà tutta l’aurea che si respira qui anche e di piú nel libro, bello e bello alto. Non vedo l’ora di sfogliarlo. Un abbraccii d stelle filanti e coriandoli di complimenti a te. Lys
Stelle filanti e coriandoli? Proprio come in certi party di Capodanno? Bene! Perché questo giorno, dopo 30-mesi-30 passati a testa china tra cucina e scrivania per me è come fosse il 1 gennaio! Anzi, il primo giorno di primavera (anche se è autunno, ma tanto lo sapete che io sono sempre fuori tempo…) Grazie Lys, per il tuo affetto e la partecipazione. E poi: il primo commento a questo post!
Ciao Sabrine, ho potuto sfogliare il tuo libro, come immaginavo esprime tutta l’atmosfera che si respira qui, anzi iserei dire nella tua cucina non digitale. Tutta la delicatezza, la leggerezza intelligente…un libro che è una storia prima di essere ricette ed è ricette nella storia. Insomma, a me piace molto. Già la copertina è elegante ma al contempo rasserenante. Mi piace il taglio che è stato dato ad esso, i colori e piú di tutto le tue osservazioni nella ricetta o a pié di pagina, che mi fanno sentire qui su fragole a merenda avendo il libro con me sulle ginocchia. Scusami, mi sono dulungata troppo. Solo una cosa: mi mancano un pochino le tue ricette salate (è vero, nel libro qualcosa c’è, e per carità, già cosí è un vilume lodevolissimo) qualche zuppa, in particolare.
A prioosito ho privato la tua vellutata all’aglio…una squisitezza. Grazie di tutto, buona serata. Lys
Scusa, ho scritto con molti strafalcioni… sono una frana con la tastiera del cell.
Non ti preoccupare: nessuno ti può capire meglio di me… Ciao Lys!
Cara Lys, grazie per questo tuo secondo commento con il libro in mano! Mi piace quel tuo accenno all’intreccio tra storie e ricette, che è la caratteristica di questo mio lavoro. Quanto al modo di scriverlo – ricette incluse – se conosci questo blog capirai come non potessi fare altrimenti: mi annoierei tantissimo a parlare di cucina in modo “serioso”! Infine: ricette salate. Ce ne sono parecchie che possono trasformarsi da dolci a salate (e viceversa) solo cambiando accostamenti e condimenti, ma certo… un posto per le zuppe era un po’ difficile da trovare in un libro dedicato a merende, spuntini e colazioni! Ci rifaremo alla prossima occasione, che ne dici? Nel frattempo, tra una vellutata d’aglio e l’altra, se dovessi aver bisogno di una mano per qualche ricetta sai dove trovarmi. Buona lettura Lys!
E’ sempre un piacere leggerti, ora devo solo cercare il tuo libro!
Ciao
Maia
Grazie Maia, un caro saluto!
sono emozionata e commossa. ti abbraccio fortissimo. sono sicura che sarà un successo. le foto sono come sempre strepitose sui testi non ho dubbio.
unica domanda: sono ricette che abbiamo già letto qua o tutte originali o un po’ e un po’?
Cara Marina, con la scusa della stanchezza (ho passato l’intera notte su questo post, perché 30 mesi di lavoro volevo raccontarveli senza sbagliare una parola) qualche luccicone me lo permetto anch’io… non ci tengo a passare da una lacrimogena, ma quando stamattina mi sono messa a scattare quelle due foto, le ultime del post, non vedevo un accidente… Le ricette? quelle già pubblicate sono pochissime (cose come gli scones di Brenda, la torta dello Zio Ettore, e poco altro che non potevo non mettere anche qui. Ma per il resto (per più del 90% e grazie per la domanda: l’ho appena calcolato..) sono cose nuove. Grazie Marina, ti sento molto vicina e mi fa piacere
… no, non ce la faccio.
non ora.
scrivo una mail.
soffiandomi un po’ il naso….
Scritto così, con questo ritmo – anche visivo – il tuo commento mi suona come un verso. Una piccola poesia che leggo, rileggo e sorrido… Un abbraccio.
Ecco solo a leggere editore e libro, avrei voluto (impaziente) saltare subito qui sotto e dirti: Lo voglio! 🙂
Perché se non so resistere al tuo blog, come pensi io possa resistere anche solo all’idea che Fragole a Merenda sia diventato un libro? E poi, poi mi sono imposta di frenarmi, di finire la lettura, di arrivare quaggiù con calma, per essere sicura che fosse tutto vero… e adesso? Corro a prendere quel libro, perché già mi pregusto il momento in cui potrò annusarlo, assaporare le pagine, carezzare la copertina pensando di toccare con mano lieve il tuo tavolino da bistrot, approntato per l’occasione.
O forse no, aspetterò ancora un po’, magari me lo farò regalare a Natale e pregusterò il momento, tuffata ancora un po’ fra le tue storie in rete… Baci Sabrine e, grazie per questa gioia che condividi con me, con noi.
Cara Beta, mi hai scritto un bellissimo commento: grazie! Sei un’amica di penna e di fornelli da tanto tempo, e immaginare di poter trovare anche te tra le pagine del libro è esaltante. Ti dirò: mi piacerebbe finire sotto l’albero di Natale, e non per il gusto di tenerti sulle spine ma perché il senso dell’attesa è qualcosa che arricchisce ogni dono: anche il più semplice, come un libro. Quanto al profumo, ti assicuro che oltre a quello della carta potrai trovare quello di pani e brioches, di biscotti e di crostate, di focaccia alle cipolle e di dip di verdure, di marmellate e gelatine… in definitiva: profumo di casa. Ti aspetto, seduta al mio tavolino da bistrot. Un abbraccio!
Cara Sabrine, questa storia è bellissima. Delicata e poetica come tutti i post che ho letto qui, e che fanno venire voglia di mettere le mani in pasta, e di leggere, e di scrivere (e di scriverti per conoscerti)!! Che dire? Complimenti per questa impresa (audace, tenace e luminosa)…oggi esco a cercare la tua opera!! ti abbraccio, e ti farò partecipe della mia lettura!
Cara Betulla, questa è stata proprio una bella storia… e non potevo tenermela ancora tutta per me! Sapere che ti fa venir voglia di mettere le mani in pasta, ma anche di leggere e scrivere, non può che farmi un gran piacere. Perché io ho sempre pensato a questo libro, mentre lo “costruivo”, come a un volume che potesse stare sullo scaffale della cucina ma anche sul comodino o sul divano. Il mio era un pensiero “audace e tenace”: non spetta a me, adesso, giudicare se il risultato sia più o meno “luminoso”, ma se vorrai farmi partecipe della tua lettura ne sarò felice. Un caro saluto Betulla!
La verità e’ che anch’io adesso, per il caos che ho in casa, dovrei stare a pulire e cucinare invece di stare qua a leggerti, le priorità della mia casa non sono certo vedere me china sul tablet ed invece i casi della vita ci sorprendo e non è possibile respingerli! Non so per quale ragione io sia capitata qui e per quale ragione io ti “conosca” …..certamente una buona ragione ci sarà…..la cosa che è certa e’ che sono stata attratta dal tuo modo di porti e nel mare immenso del web, trovare un pesce buono non è facile neanche per il più esperto dei pescatori sai???!!?!?? Tu sei la mia preda di oggi….un bel San Pietro ( che adoro) fresco e ancora con quel riflesso argentato negli occhi che solo un sole forte ed intenso sa regalare! Forse adesso i discorsi contorti li ho fatti io….comunque volevo solo dirti che sarò felice di comprare il tuo libro, primo, perché il tuo racconto mi ha fatto capire quanto tu sia vera….mi ha fatto capire che a me piaci, secondo, perché su Guido Tommasi Editore la pensiamo allo stesso modo, terzo, perché tre anni di lavoro meritano tutta la mia attenzione! Un grande in bocca al lupo ( si può dire in questo casi ?????) e auguri per tutto! Con affetto.
Gabila
Cara Gabila, rispondo con ben due settimane di ritardo e me ne scuso. Nel frattempo, il caos che ti angustiava potrebbe essere divenuto un ordine perfetto, oppure potrebbe essere ancora lì, con appena qualche aggiustamento, per ricordarci che la vita vera è fatta di piccole amabilissime imperfezioni. Credo come te che nel mare magnum del web ci sia come una corrente sotterranea, che trasporta le persone affini tutte in una stessa direzione e le fa incontrare. “Conoscersi” può sembrare un concetto impegnativo, date le circostanze, ma io mi stupisco sempre di come ciò possa invece avvenire senza incontrarsi, ed è questo che mi piace del blog. Adesso c’è anche questo libro: per me è un modo diverso per raggiungere – e in fondo avere uno scambio – con altre persone. Chissà, forse ci incontreremo anche tra quelle pagine, cara Gabila… Un caro saluto!
Oooh Sabrine sono davvero felice, ma felice felice!
Hai davvero allietato la mia giornata, mi hai regalato fiducia e coraggio.
Sei stata davvero brava, credimi se ancor prima di finire di leggere il tuo post e sapere che era successo anche a te grossi lucciconi sono comparsi dietro gli occhiali.
Mi sono sempre sentita dire che sono lenta… ma chi va piano… ne ho le prove!
Libro già prenotato.
Saluti e baci
Valentina
Cara Valentina, leggo tra le righe una dote che non è di tutti: la capacità di gioire per una gioia altrui. Perché partecipare a una gioia – sembra un controsenso, ma non lo è – è molto ma molto più difficile che partecipare a un dolore. Leggere che ti ho regalato “fiducia e coraggio” mi ha persino fatto commuovere: del resto, noi “lente, lente, lente” ci prendiamo tempo anche per questo genere di emozioni! Grazie (ma dimmi tu: non te l’avevo ancora scritto…). Spero che il libro ti regali leggerezza e divertimento, oltre a un bel po’ di ricette da propinare ai tuoi uomini. Ciao Valentina, un abbraccio e… un arrivederci tra quelle pagine (stavolta senza lucciconi!)
Valentina ero io….
… lo sapevo…
Ciò che nasce poesia, poesia resta.
Complimenti, Sabrine.
So cosa regalarmi al prossimo giro italiano 🙂
Guarda, questa sarebbe una soddisfazione, ma una soddisfazione… vuoi mettere: arrivare fino alle tue dune? Magari al sole del deserto si scioglierebbero i ghiaccioli di fragole e i cremini al cioccolato, ma credo che pani e brioches lieviterebbero in un attimo! Grazie Stefania! E un abbraccio capace di arrivare fin lì
Vorrei scriverti un messaggio lungo così, che parte con un “finalmente” e finisce con “congratulazioni”. Ma mi vengono solo un sintetico “Che meraviglia!” e un grande abbraccio. Da parte di una che è infinitamente più lenta di te… 🙂
Le sintesi ben fatte sono molto, ma molto più efficaci delle lungaggini. E nessuna sintesi, in un caso del genere, può essere migliore di quella che inizia con “Che meraviglia!” e finisce con un grande abbraccio… Grazie lentona! (che soddisfazione poterlo dire io a qualcun altro…)
non ho dubbi che sará uno splendido libro che noterei anche non sapessi che é tuo, la mia mano si allungherebbe diritta allo scaffale in cui sarebbe esposto, complimenti!!
Addirittura!… Mi pare di vederla, quella mano che si allunga su “Fragole a merenda” e lo ghermisce… Grazie per il commento!
credo che cercherò il libro , ma da quel poco che o visto in questo articolo mi sembra che ci siano tanti spunti e tante buone idee da preparare.
Complimenti a presto
sg
Grazie Silvana. E se per caso questo libro finisse anche sullo scaffale della tua cucina, non mancare di farmelo sapere! Un caro saluto
Questo post mi ha commosso ed emozionato come spesso accade leggendoti….amo da sempre il tuo blog e sperimento le tue ricette, lasciando di tanto in tanto qualche timido commento.
Sono così felice di poter presto prestissimo avere il tuo libro che so già amerò tanto.
Un caro abbraccio e complimenti di cuore
Grazie Giulia! Io non ci tengo a passare da una lacrimogena, però mi fa piacere sentir parlare di “emozioni”: perché sono quelle che provo anch’io quando rispondo a commenti come il tuo. Mi pare di conoscervi anche se non ci siamo mai incontrati, e rifletto sempre sul fatto che forse è proprio questa la magia di un blog: la capacità di tirar fuori i pensieri, perché non c’è la distrazione indotta da tutto il resto. Sarò felice, cara Giulia, se questo libro sarà capace di farti compagnia, come ho sempre sperato mentre lo scrivevo: un libro amico, non solo un contenitore di ricette… Ti abbraccio forte, sperando di esserci riuscita. Ciao Giulia!
dopo aver letto il post non potevo fare altro che… aprire la pagina di amazon e ordinare subito!
aspetterò con ansia il libro per sfogliarlo subito e poi per leggerlo con calma, con una bella cup of tea e una fetta di torta di mele che ho imparato da te e che mi piace da morire!
😀
Grazie di cuore Daniela! Non riesco a smettere di sorridere: ti immagino con la torta di mele (piuttosto: quella dello zio Ettore o quella dedicata a Mr. Apple?) e la tua tazza di té, mentre sfogli il libro e ci fai cascare sopra qualche briciola… il che non farebbe che renderlo “vissuto”, come un vero libro dovrebbe essere. Trattandosi poi anche di un libro di cucina, persino una bella ditata di zucchero caramellato ci starebbe bene. E adesso spero che Amazon te lo faccia avere al più presto, perché non vedo l’ora di incontrarti tra storie e ricette. Credo che non ti sentirai sola: c’è un sacco di gente tra quelle pagine… Grazie ancora Daniela! E buona lettura!
Ciao è sempre un piacere coccolarsi tra i tuoi racconti e le tue splendide ricette …il tutto ha un sapore così familiare …di uno di quei pomeriggi autunnali in compagnia di una buona amica e un tè. ..grazie e complimenti un abbraccio Faby
Grazie Fabiana, per il tuo commento affettuoso. Quanto all’atmosfera familiare, credo derivi dal fatto che racconto quello che avviene nella mia cucina vera… oltre che nei dintorni! A presto!
sono una di quelle che l’aveva scoperto già da un bel po’, e non vedevo l’ora di averlo fra le mani, ma oggi beh sono senza parole..mi hai emozionato, più del solito.Brava, vado ad ordinarlo.
gabriella
Grazie Gabriella! Per la fiducia e per la discrezione (molto apprezzata, credimi). E adesso che finalmente c’è, spero che “Fragole a merenda” faccia il suo dovere: che ti regali ricette e sorrisi, in egual dose… Un caro abbraccio!
Complimenti, sono felice per te! Di sicuro io sarò tra le fortunate ad acquistarlo. Un forte abbraccio.
Grazie Eva! Mi farà tanto piacere se questo libro potrà finire anche in casa tua: sullo scaffale della cucina o dovunque vorrai regalarti una pausa tutta per te. Un caro saluto!
Cara Sabrine,
Complimenti davvero! Ho da poco scoperto il tuo blog ma è stato un vero piacere andare all’indietro, come i gamberi, entrare nella tua cucina e leggere tutti i post…ora sarà un piacere comprare una copia del tuo libro e sperimentare nella mia di cucina …
Un saluto, Federica
Cara Federica, grazie! Io non so cucinare il pesce, per cui stai pur tranquilla: i gamberi possono passeggiare in tutta tranquillità, in questa cucina! E se per caso “Fragole a merenda” riuscisse ad arrivare anche in casa tua, sappi che se dovessi aver bisogno di me per qualche ricetta… sono qua. Un caro saluto e grazie ancora
Come sono felice.
Lo vederesti pure dai miei occhi!
Grazie, Sabrine!
Gaia… tu gli occhi sorridenti ce li hai sempre! Appena vedo il tuo nome, è come se me li trovassi davanti. Perciò il tuo sguardo felice, oggi, per me vale doppio! Grazie Gaia, e un caro abbraccio
Ciao Sabrine,
che meraviglia… adoro le tue foto, il tuo blog ma non ho mai lasciato traccia del mio passaggio.
Ho la casa piena di libri e scodelle… proprio come le tue! Giusto stamattina mi ripetevo che dovevo smettere di comprare libri e poi trovo questo nuovo post… E’ una congiura! Complimenti vivissimi e non vedo l’ora di averlo tra le mie mani.
Elisa
Grazie Elisa! A me piacciono anche gli amici silenziosi, quelli che ci sono ma non si fanno sentire: a me basta sapere che ci sono, e che qui stanno bene. Io so apprezzare ill silenzio… Ma certo, se mi racconti che hai una casa piena di scodelle come le mie… vuoi che non mi scappi almeno un “wow!”? E un altro me ne scapperebbe se dovessi venire a sapere che questo libro ha trovato ospitalità tra quelle ciotole: insieme a un “grazie”. Ciao Elisa!
Cara Sabrine…beh che dire? Anch’io mi annovero nella silenziosa schiera di chi sapeva e ha taciuto perchè mooolto tempo fa non mi sfuggì un post di una tua ammiratrice che aveva visto la copertina nel sito della Tommasi. Corsi a vedere e ebbi conferma..di lì ho aspettato pazientemente. Non ho molte parole oggi perchè sono molto commossa. Inutile dire che sono molto felice per te e…oserei dire..anche molto orgogliosa quasi fossi una mia vecchia amica che ha raggiunto un importante traguardo. Te lo meriti davvero e sono davvero felice per te. Inutile dire poi che il libro -anch’io adoro Tommasi- sarà presto mio. Un abbraccio sincero
Sabrine! Complimenti!
Hai realizzato quel sogno che io sto tenendo nel cassetto ormai da più di qualche mese e lo hai realizzato benissimo!
E’ un libro meraviglioso e raccontato così, con questa bellissima storia, rende l’idea di tutte le emozioni che ci sono dentro.
Brava, brava, brava! E’ grazie a persone così come te che non perdo la fiducia nei sogni! 🙂
Un bacione!
FedeB
Lo sai….io l’adoro di già! Aspettavo questo momento!!
In bocca al lupo…
Marika
Se sei la Marika che credo… ti credo! Grazie! E spero proprio a presto…
Sono contenta di poter sfogliare su carta le tue bellissime ricette raccontate con amore e le tue foto in cui rivedo i miei colori e i miei oggetti di cucina preferiti, che considero compagni della mia vita quotidiana! Da molto ti seguo ma sono un po’ retrò… non navigo spesso… così avrò il tuo libro in mano, più vicino a me e più spesso!
complimenti davvero
Paola
p.s anch’io sto arredando una nuova cucina così ti chiederò qualche consiglio, perché amo i colori che ami anche tu! A presto!
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Grazie Paola. Che bello quando si riesce a comunicare, oltre che con le parole, anche attraverso il gusto e quegli oggetti di uso quotidiano che noi finiamo quasi per non notare nelle nostre case, ma che dicono tanto di noi. Dici che sei un po’ retrò, che non navighi spesso, e questo non fa che renderti più simpatica ai miei occhi. Io credo che nessun video, per quanto bello e pieno di strabilianti funzionalità, possa sostituire un libro vero: un libro di carta da sfogliare, magari persino da sporcare un po’ visto che è anche un ricettario. Perciò non potrò che essere felice, immaginandolo nella tua cucina tutta nuova. E se ti servisse il consiglio di un’appassionata spennellatrice di mensole e credenze, sono qui. Un abbraccio!
Cara Sabrine, che emozione leggere la tua risposta! Sono così sbadata che me ne sono accorta solo oggi anche se avevo già riaperto il tuo blog! Sei davvero carina e il tuo libro è già sul mio “altarino” di cucina fra le cose care! Fra l’altro ieri sera da un’altra parte, penso sulla pagina dedicata al tuo libro ti scrivevo che ne avevo già provato gli scones originali inglesi di Brenda. In verità ho già rifatto, perché già sperimentato anche il dolce di mele di zio ettore che ha fatto felici bimbe e marito, intristiti dalle ultime prove autunnali di dolci “leggeri”o simil vegani. Credo che sia l’unico dolce che apprezzino
anche se non ha burro… che qui è molto amato… baci pensando alla prossima merenda…
Paola
ti seguo da anni…ma non ho quasi mai commentato i tuoi post . pensavo: poverina deve già rispondere a tutti questi!!! mi piace la tua eleganza discreta, il tuo tocco chic d’antan,la tua classe , il tuo vago esprit francais e mi piacciono le tue ricette nate dal cuore.credo mi piacerà anche il tuo libro che non vedo l’ora di sfogliare …da donna agée , quale sono, mi pregusto le serate sul divano con tisana e “fragole a merenda” da sfogliare. complimenti cara!
scusa le ridondanze e la sintassi “disordinata”…ma ho scritto di getto certa della tua comprensione, ehm , vero???
Leggendo le tue storie-ricette si comprendeva bene come un intelligente editore non potesse che
individuare il fantastico potenziale di una blogger/osservatrice/scrittrice e per giunta ottima e creativa cuoca. Perché è questo che fa di te e delle tue ricette qualcosa di diverso: la ricchezza di contenuti di vita e la fluidità ironica e misurata con cui posti gli ingredienti/personaggi/sceneggiature.
Davvero complimenti!
Daniela C.
Cara Daniela, e io cosa dovrei rispondere a un commento del genere? La fluidità ironica e misurata difetta, in siffatte situazioni, causa imbarazzo: perché la sottoscritta, dietro quella sua scorza da audace faccia tosta, arrossisce come un’adolescente timida di quelle che non esistono più. Molto grata per le pennellate a tinte fantastiche: un quadro che non oso immaginare come un ritratto, ma che in ogni caso considero un bellissimo regalo. Grazie!
Eccolo finalmente!
Corro subito in libreria a procurarmelo, sarà un piacere leggerlo, e sono certa che lo leggerò tutto d’un fiato.
complimentissimi, meritatissimi complimenti.
Carissima Gaia… grazie! Mannaggia che emozione sapere che passeggerai anche tu tra quelle pagine, insieme alle tante persone a me care che popolano quelle storie… Lo so che una volta pubblicato un libro diventa – per l’appunto – pubblico: ma a me continua a fare l’effetto di un pezzo di casa mia, della mia vita e della mia cucina vera. Grazie per esserci, Gaia. Un caro saluto!
Dopo 30 ore di astinenza da web, ritorno e una delle prima cosa che vedo è questo post! 🙂
Sono felicissima per te, per questa lunga avventura, per le belle parole e per le magnifiche fotografie! Di certo sarà mio questo bel libro, sono proprio curiosa di averlo fra le mani, leggere qualche tua storiella e provare alcune ricette!
Complimenti davvero 🙂
Evviva per Sabrine!
L’avevo visto sul catalogo a Pitti Taste e avevo esultato ma aspettavo questo momento per farti la dovuta festa! Il tuo è il libro di cucina degli ultimi anni che sono più impaziente di avere a casa.
Guido Tommasi l’ho conosciuto quasi per caso un paio di anni fa e lo ricordo come una persona infinitamente colta e garbatissima, non riesco a immaginare una squadra più affiatata e motivata di voi due, né un lavoro fatto con più cura. Ancora brava, brava, brava.
PS: da alcune delle cose che racconti ti ho sempre immaginato un po’ Prisca di Bianca Pitzorno, cittadina di Osuni e di tutti i posti pieni di grazia dimenticata, mi piacerebbe sapere se ho indovinato la tua provenienza geografica ma niente ha più sapore del mistero… Tra l’altro il fitto velo di riserbo con cui hai scelto di avvolgere la tua famiglia anche in un’occasione pubblica come questa ti fa proprio onore, che ci sia dietro un vezzo, un motivo molto serio o una rarissima, lodevolissima modestia lo trovo un gesto di eleganza sconfinata.
Cara Sabrine, finalmente!!! Sono mesi che ti aspetto…da quando a pag. 23 del catalogo “Guido Tommasi”, ho letto dell’ uscita del tuo libro. Emozionata per te, contenta per me.Mi è sempre piaciuta la tua cucina, le foto, i tuoi pensieri, ho sempre desiderato “diventassi” un libro. Bellissimo, grazie! Complimenti per tutto!
Sono passata, come promesso, in pausa pranzo, quindi vestita da ufficio e non con l’abito da sera. Ho letto, mi sono emozionata e commossa con il tuo post (il perchè te lo spiegherò a parte) e ho sfogliato virtualmente il libro. Al signor Darcy ho già detto che cosa desidero trovare sotto l’albero di Natale.
Grazie e a presto.
Claudette
Cara Claudette, mi hai commosso. E l’hai fatto come sai fare tu: con la tua semplicità che è sempre un po’ speciale. Sapere che questo libro sarà un dono, un dono di Natale, è un regalo bellissimo per me: perché c’è il senso dell’attesa a renderlo importante. Ringrazia Mr. Darcy da parte mia, fin d’ora. Quest’anno, ti farò gli auguri sentendoti ancora più vicina. Un abbraccio Claudette! E grazie, di tutto cuore
Bellissimo lo voglio subito!
Grazie cara Ilaria! A presto!
Wow! una sorpresa dietro l’altra… Aspettavo questa notizia con impazienza! Lo prenoto subito. Che emozione, Sabrine… mi sembra di conoscerlo già questo libro, di poterlo immaginare senza quasi leggerlo. Davvero complimenti. Lo sfoglierò insieme al tupi.
Carissima Isa, dopo non so più quanti commenti – sempre pieni d’affetto – che mi hanno consentito di veder crescere il tupi, adesso sono qui ad immaginarmelo mentre sfoglia questo libro… ti risparmio la descrizione di come mi sento, perché non vorrei rischiare melensaggini (me lo perdoni questo neologismo sgangherato, vero? da non ripetere al diligente scolaro). Non finirò mai di ringraziarti per il supporto che mi hai dato in tutto questo tempo. Perché hai un primato cara Isa: sei stata la prima ad accorgersi di quel che stavo combinando! Mi sei stata preziosa e volevo dirtelo anche qui. Un abbraccio
Ma chère, indovina con chi ho preso il caffè oggi? Da qualche giorno aspettavo un ospite di riguardo e oggi, quando il portiere mi ha detto che era arrivato, non vedevo l’ora di farci due chiacchiere. Stasera lo presenterò al tupi e ci godremo insieme tutte le tue ricette, prima con gli occhi e poi con il palato. Cara, mia carissima Sabrine: è un volume magnifico, perchè sa di vita vera, di una gioia di vivere oggi rara, semplice e profonda.
?!? Isa… Ci ho messo un po’ a capire! Prima pensavo al tupi (ma il caffè a quell’eta?), poi a qualche amico goloso (ma… almeno una tortina, con il caffé!).
Alla terza riga mi sono arresa all’evidenza: una bellissima evidenza. Grazie Isa! E se potessi ascoltarmi anziché leggermi capiresti con quanta forza te lo dico. Sei stata una presenza costante, in tutti questi anni: credo non ci sia un post senza un tuo commento, da quando… da quando sei riuscita a “stanarmi” quel paio di volte! Perciò sapere che ci sarete anche tu e L. tra quelle pagine mi fa un certo effetto. Un abbraccio Isa, sono felice
Il tupi ha commentato: chissà quante cose buone ci sono nel libro 🙂 Sei una presenza costante in casa nostra, e non solo a tavola. I tuoi racconti restano nei nostri discorsi per tanto. E il tuo libro è una fonte non solo di ricette ma di leggerezza di vita. Leggendoti mi capita spesso d pensare ” Questo non lo potrò mai vivere direttamente, ma grazie a lei è diventato mio lo stesso”. Sono stata qualche giorno a dondolarmi con due fratelli dai rami di un albero e con le lacrime agli occhi pensando a un bel giovane inglese.
Sai però cosa mi manca? Un posticino dove parlare delle ricette del libro che non sono presenti nel blog senza violare i tuoi diritti d’autore! Domani ad esempio abbiamo la torta di pag. 114.
ciao Sabrine,non conoscevo il tuo blog,sono arrivata qui tramite la condivisione su facebook della mitica Stefania Araba felice,e la ringrazio.
Tanti complimenti per il tuo libro,per il tuo blog, per le ricette,le foto e le storie .
ciao
Cara Simona, grazie! E benvenuta in questa piccola cucina, della quale Stefania è amica di lungo corso. Spero di rivederti presto! Un caro saluto
Cara Sabrine oggi sono passata in libreria a pranzo e non era ancora arrivato o meglio non era ancora arrivato sugli scaffali, sono tornata in serata ed era lì ad aspettarmi e ora continuo a sfogliarlo, vado avanti, torno indietro, leggo una ricetta, la prima parte di un racconto (come potrei altrimenti definirli) poi guarda gli accorgimenti in fondo al libro, penso al Manuale di Nonna Papera, insomma ho trovato un nuovo amico e non vedo l’ora di confrontarmi con lui e con te e di provare le tue ricette anche se sono una principiante un po’ pasticciona! Grazie Sabrine per questo bel libro che ci hai voluto regalare
I sogni son desideri… è proprio vero! E a volte il bello è che si avverano e profumano di carta, farina, macchina fotografica, speranza…
Congratulazioni, mi emoziono per te, avendo la tua stessa passione…
Ooooohhh!!! Ma allora era proprio vero!!! Io lo desideravo e tu di soppiatto l’avevi già scritto!
Non lo metterò fra gli altri libri di ricette sulla mensola sopra i fornelli, ma sullo scaffale che ho dipinto insieme ai ragazzi, accanto al manuale di Nonna Papera e alla gallina di pezza, nume tutelare della mia cucina. E prometto solennemente che sarà presto unto e bisunto e con vistose macchie di cioccolato.
Commossa, grata e felice per te.
Ciao Sabine, complimenti!!!!!
…ieri sera ho subito provato ad acquistarlo su amazon ma nn e’ ancora disponibile!!!!
…spero arrivi presto!!!!!
Nn vedo l’ora di sfogliarlo e leggerlo!!!!
Il vestito nuovo del blog e’ davvero charmant!!!!
Buon lavoro!!!!
A presto
Cara Giorgia, grazie! Che entusiasmo…
Quanto ad Amazon, il libro è disponibile da giovedì 23 ottobre ma dopo la prima mattinata le copie disponibili erano esaurite! Mi hanno assicurato che arriveranno presto e so che altri lettori sono riusciti ad acquistarlo, nel frattempo (c’è solo un lieve ritardo nei tempi di consegna). A questo punto, che altro dirti se non che non vedo l’ora che tu possa sfogliarlo? Un caro abbraccio e ancora grazie!
….finalmente è’ arrivato…. Delizioso come te!
… Ci tenevo a raccontarti che anche a me l’ ovetto di crema suscita emozioni e ricordi di una infanzia allegra e spensierata…. E quella spirale di profumi … Beh ancora oggi quando sbatto due uova di crema e’ la parte più ambita del dolce!
… Saluti e baci!
Giorgia
Arrivato?!? Allora ci faremo “un ovetto di crema” per festeggiare! Saluti e baci, Giorgia! Ci incontreremo tra quelle pagine (se hai bisogno di una mano per qualche ricetta, sono qui)
Wau! Non avevo ancora scoperto questo mondo, pieno di fragole succose a merenda! Grazie a un’altra blogger mi capito qui e scopro pure il nuovo libro! Bellissimo! Corro a vederlo in libreria!
Complimenti!
Gelmina
… ma io dove li trovo dei lettori così? Grazie Gelmina! E per favore ringrazia anche la tua amica blogger da parte mia. E magari anche il libraio, se dovessi finire in libreria. Insomma, Gelmina: benvenuta in questa piccola cucina! E credimi: sei capitata in un buon giorno… A presto!
brava Sabrine! io ero tra quelle che non ti scriveva nè commenti nè mail ma che andava su google a cercare: fragole a merenda libro …. e ora finalmente mi si aprirà qualche sito …. davvero complimenti!
Cara Antonella, mi fai emozionare: immaginare addirittura che cercavi tracce di questo libro su Google, in assenza di segni di vita di questo blog è un onore. Adesso sì, ti si aprirà qualche sito: il mio, alla pagina di descrizione del libro, o quello della Guido Tommasi… A me, a leggerti, si è aperto un sorriso. Grazie! E a presto
congratulazioni, non vedo l’ora di avere tra le mani quel libro… ma tu esisti davvero? Non incontrerai i tuoi affezionati lettori da qualche parte prima o poi? ci vorrebbe proprio un bell’invito a merenda!!!
sono così felice per te e per noi che avremo a disposizione tutte in fila e ben rilegate le tue ricette condite da esilaranti racconti!
ma grazie!!!!
s
Cara Simonetta, esisto, esisto… anche se oltre lo schermo del Mac non me ne posso certo andare in giro e presentarmi come M.me d’Aubergine! C’è un limite, anche per le facce toste come la sottoscritta… La quale, pur se donna di mondo, per sua indole sarebbe tutt’altro che mondana. Ma arrivata a questo punto, avverte un tale senso di gratitudine verso i suoi amici di penna e di fornelli – cioè tutti quelli che rendono viva la sua piccola cucina – da poter prendere in considerazione l’idea di qualche merenda qua e là, per poterli incontrare e dir loro grazie di persona, e scrivere una dedica a ciascuno. E chissà che non riesca ad incontrare anche la signora dei fiori… Grazie, Simonetta!
Sabrine che bel regalo che ci hai fatto!!Grazie,grazie ,grazie!! Ti ho già detto che ti adoro? Penso di sì ma te lo ripeto! Immagino l’impegno grande che ti ha occupata per tutto questo tempo,e le ansie e le gioie! Tranquilla il tuo libro sarà in buone mani, che lo apprezzeranno tanto quanto tu hai amato scriverlo! Congraztulazioni cara! Baci Alda.
Ti leggo deliziata da anni, ma non ti ho mai scritto perchè mi pareva di non aver nulla da dirti che non ti avvessero già detto in mille e non volevo tediarti con un commento inutile, ora però non ho resistito davanti a questo evento… Io amo immensamente i libri, soprattutto quelli che meritano di essere letti e di farti compagnia per la vita… H dato il tormento per mesi alla mia giornalaia (abito in un piccolo paese di montagna) per farle recuperare la ristampa di Nonna Papera, affascinata com’ero dai tuoi racconti che lo riguardavano… Sapessi quante volte ho desiderato che i tuoi racconti (e le tue ricette, naturalmente) diventassero un bel libro da sfogliare, annusare, leggere e rileggere ed ecco qui! Che meraviglia! Adesso è indubitabilmente in cima alla lista dei miei desideri… Solo una parola: GRAZIE
Mi hai semplicemente catturata!!!! Come su ig ti faccio i miei complimenti per il tuo sogno realizzato!!!
Presto sarai nelle mie mani!
Sabrina
Grazie! E quanto alla prospettiva di finire tra le tue mani… non mi dispiace affatto! Un caro saluto, in attesa della “cattura”…
Cara Sabrine, complimenti! Tra le cose che ho sempre apprezzato tantissimo dei tuoi post, e penso di avertelo già commentato all’inizio quando ti ho scoperto nel 2011, oltre ai simpaticissimi racconti di vita, c’è il modo in cui riesci a nobilitare ingredienti semplici, costruendo ricette scenografiche oltre che gustose; seguendo i tuoi consigli, possiamo veramente fare bella figura con prodotti che reperiamo facilmente; e poi la cura con la quale descrivi i procedimenti, dispensando consigli importantissimi: ti dico solo che grazie a te ho vinto la fobia della panificazione, mai più avrei pensato di fare amicizia con il lievito di birra (che ormai ho domato). Insomma grazie di tutto! Maddalena.
Comprato! Ho cominciato a sfogliarlo ed è ancora più bello di quanto immaginassi, ma non potevo avere dubbi. Il fatto è, che golosa come sono, è stata una sorrpresa trovare quasi tutto dolce, mi aspettavo più salato. Ed invece dolci e pane, le cose che preferisco. Scusa se forse ti ho rovinato la sorpresa ma guardando il sito di Guido Tommasi, era lì appena aprivi in bella mostra e non vedevo l’ora, per avere una sorpresa più grande, e così è stata, non avevo letto l’indice. Grazie
“Fragole a merenda” già in casa tua?!? Grazie! Anche per quello che ne scrivi… Questo è un libro di ricette che nascono dall’approccio basic riservato a merende e colazioni, era inevitabile che quelle dolci si prendessero un po’ più di spazio. Ma la mia idea è che in molti casi questo confine sia labilissimo: tanto che a seconda dell’ora in cui ci si sveglia la domenica, l’impasto dei Pain au chocolat può essere usato per la Brioche con provolone, zucchine e noci… e passare dalla colazione al brunch! Così come i Pancakes sovietici di Irina si possono accompagnare a frutta e miele oppure a panna acida e salmone. E la focaccia può essere farcita con patate e cipolle o con pesche timo e rosmarino. Insomma: via libera alla fantasia! E poche barriere di confine… Ancora grazie, cara Anele! Con la speranza che questo libro possa accompagnare molte tue sessioni di cucina e strapparti sempre un sorriso
Non ho ancora letto tutto il post. Ma voglio subito complimentarmi con te! ( ti seguo da tanto ma non ho mai commentato) non vedo l’ora di comperarlo. Adoro il tuo mogi di scrivere le tue foto la tua casa le tue ricette la tua classe e semplicità. E soprattutto la tua impassibile gentilezza. Grazie per donarci tante belle storie da leggere e ricette da provare!!!!
Cara Roberta, grazie. Anche per… l’urgenza di farmi avere il tuo commento! E se io invece ho tardato a risponderti, non me ne volere: è solo che i commenti sono tanti e a me fa piacere rispondere per bene, e con il tempo che meritano. Spero di ritrovarti tra quelle pagine: nel caso, batti un colpo! Un caro saluto
Il libro è già a casa mia. E non ha un posto fisso perché mi segue dalla cucina al soggiorno, paziente. In meno di 24 ore ho già preparato, è gustato con grande soddisfazione due ricette. Le atmosfere, le sfumature, gli incoraggiamenti, il garbo e la grazia di questo libro sono un vero tesoro. Sabrine elargisce pace e aromi, impasti e raccomandazioni. La adoro!
Grazie Sabrine 🙂
Cara Rosa… grazie! Un commento bellissimo, perché corrisponde alle aspettative che avevo io, nei confronti di questo libro: volevo proprio che fosse in grado di farvi compagnia non solo in cucina, ma ovunque abbiate voglia di concedervi una pausa da tutto il resto: Sapere che la tua copia vaga peregrina di stanza in stanza è una grandissima soddisfazione! Almeno quanto l’aver appreso che la Ciambella all’arancia e olio d’oliva e i Bocconcini di farro con erbe e formaggio ti sono riusciti bene. Grazie Rosa, per lo scambio di oggi che è stato una vera scoperta, e per il commento qui. Un abbraccio (e ancora tanti auguri per la tua attività)
Il mio primo commento qui dovevo proprio inzaccherarlo di errori? Uff! Potrei prendermela col correttore/suggeritore e invece no. È colpa della mia impazienza (ma dovrei chiamarla furia) nel lasciare questo commento.
Chiedo perdono.
Cara Rosa, credo che nessuno qui penserà che sei una commentatrice sgrammaticata per un accento di troppo scivolato dove non doveva… E poi, vuoi mettere che soddisfazione sentirmi dire che una ha furia di lasciarmi un commento? Ciao Rosa!
Da un po’ di tempo i miei week end sono più impegnativi dei giorni lavorativi, ma sabato pomeriggio avevo un solo obiettivo: avere il tuo libro fra le mie mani. Così prima di andare a teatro, ho fatto un salto in libreria, annullato l’ordine su internet e finalmente l’ho comprato. Mentre Shylock mi turbava, accarezzavo il tuo libro sulle mie ginocchia pregustando il momento in cui l’avrei sfogliato. Ma il dopo teatro è stato più lungo del previsto e arrivata a casa ero davvero stanca e non volevo rovinarmi il “momento”. Domenica, dopo aver definitivamente archiviato il cambio stagione, sistemato casa, preparato il pranzo, mi sono seduta sul divano e ho annunciato a mio marito che non c’ero per nessuno: incominciava il mio momento di piacere e relax. Ho apprezzato ogni singola pagina, i tuoi racconti mi hanno affascinato , Emma e Delfina le ho amate subito, ma solo perché Brenda la conoscevo già. Mi sono detta: ”E’ davvero fortunata ad aver incontrato tutte queste persone così speciali”, ma poi ho capito che in realtà è il tuo sguardo curioso e intelligente, l’amore per la vita che ti permette di rendere tutto così singolare e affascinante. Ora non mi resta che mettermi ai fornelli, incomincerò con brioche per tipi pigri ma solo perché è la prima.
Grazie e scusami per il doppio commento
gabriella
Cara Gabriella, perdona il ritardo con cui ti rispondo (sorte spesso riservata a quei commenti che mi colpiscono tanto e ai quali voglio dedicare tutto il tempo che meritano). Innanzitutto grazie, detto con tutto il cuore. Annullare un ordine su Internet per correre dal libraio è un gesto che mi ha toccato. C’è poi il senso dell’attesa, che in ogni caso c’è stata perché la vita di ogni donna è talmente piena di impegni da costringerci a rimandare proprio quelle cose – anche infinitesime – che consideriamo solo ed esclusivamente “nostre” (ma in questa tua attesa, essere lì con te davanti a Shakespeare… che soddisfazione!). E infine quella constatazione, che potremmo riassumere così: per vedere servono occhi capaci di guardare. Perché è proprio così: nessuna delle persone che hai incontrato tra quelle pagine era speciale, ma lo erano tutte, ciascuna a modo suo. Io sono attratta dalle persone, lo sono sempre stata fin da piccola, perché mi affascinano le storie imprevedibili e le soluzioni che si riescono sempre a trovare, gli opposti che si attraggono, la varietà di forme che la vita può assumere a parità di condizione iniziale: perché siamo tutti umani, “imperfettamente” e meravigliosamente umani… Grazie ancora Gabriella!
P.S.: doppio commento? mi è sfuggito qualcosa, data la mia imperfetta umanità?
Tantissimi auguri di cuore per il tuo libro. Io lo voglio 🙂
Linda
Risposta alla prima metà del commento: grazie! Risposta alla seconda metà: e io voglio lettori come te. Un saluto!
Grazie della bella storia, e della bella realtà. Una consolazione del cuore per chi vive in uno sterile mondo di numeri, per fortuna confortata nel tempo libero dalla fantasia delle pentole
Cara Antonella, comprendo che uno “sterile mondo di numeri” possa non risultare particolarmente divertente. Ma credimi, ogni storia, anche quella che può sembrare la più bella, ha i suoi lati ombrosi, le salite, le cadute… l’importante è arrivare all’obiettivo, che si passi dalla via delle pentole o da quella dei numeri. Un caro saluto!
I miei complimenti !!!! Sarò felice di acquistare il tuo libro . Un bel lavoro, 350 pagine….
Un abbraccio
Virginia
Un gran lavorone, 350 pagine. Ma per la verità ne avevo scritte di più e abbiamo tagliato, tagliato, tagliato… e mi ci è voluto quasi quanto a scriverle! Grazie per il commento Virginia! A presto
Complimenti. Ancora e ancora e ancora. Per lo stile di scrittura, per l’arguta autoironia, per tutto.
Un augurio per la diffusione di questo libro, spero che ne possano seguire altri.
A proposito: farai delle presentazioni in giro per l’Italia? Ci farai sapere?
Un abbraccio 🙂
Caro Corrado, che piacere il tuo commento… grazie! Grazie anche per gli auguri – che in occasioni del genere fanno un enorme piacere, ti assicuro – perché questo libro è stato una sfida: tenere assieme ricette, foto e scrittura ha richiesto un lavoro molto lungo (soprattutto in redazione) e gli esiti non erano affatto scontati! Ma io avevo le idee piuttosto chiare: volevo che questo fosse un libro amico, da tenere vicino per sorridere quando se ne ha bisogno, e da consultare quando si ha voglia di cucinare.
Quanto alle presentazioni, nonostante la mia ben nota riservatezza, sento di dovere ai tanti amici di FRAGOLE A MERENDA ben più di una dedica… insomma: credo che ci saranno. Al momento non so dirti dove e quando, ma ne darò sicuramente comunicazione sul blog e su Facebook. E mi farà un grandissimo piacere potervi incontrare… Ricambio il saluto affettuoso. Ciao Corrado!
grande!!!!!!
Che dire… la capacità di sintesi è un gran dono! Giao Giulia! A presto
Ma dove sono stata fino ad ora?? Solo poco fa ho scoperto il tuo blog e ho letto tutto d’un fiato questo post!! Bellissimo, che dire , non sono brava con le parole,ma mi hai preso letteralmente, il modo di raccontare semplice e diretto, le foto meravigliose e l’entusiasmo contagioso!
Per certo appena mi sarà possibile comprerò il tuo libro e poi “sfoglierò” il tuo blog da cima a fondo!!
Felice di averti incontrata! A presto!
Piera
Cara Piera grazie. Io sono una persona entusiasta della vita: anche nelle giornate più nere cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, perché passare una giornata triste – quale che sia il motivo della tristezza – mi pare un grande spreco. Molti amici di blog mi scrivono che leggere i miei post li rasserena: beh, io lo considero un complimento grandissimo. Perché non c’è nulla di male a voler stare bene.
Un caro saluto e a presto!
Leggerti tutta d’un fiato … sei un ritmo emozionante!
cara Sabrine… grazie per il regalo che ci hai fatto!
Ti abbraccio.
Laura
Cara Laura, grazie! Ma credimi: questo libro è un regalo anche per me… un regalo che mai avrei pensato di potermi fare, e perciò anche più bello. Adesso spero solo che possa essere un regalo anche per i lettori che lo avranno tra le mani… Un cao saluto!
In questo mese cosi’ difficile tra,l’auto che in due settimane ci ha richiesto un cambio ed una frizione nuove di zecca ed i dentini di mio marito che si sgretolano come le molliche di Pollicino ero gia’pronta ad urlare “basta ottobre perchè tutto a me uffiiiiii!!!!”
Ma poi….oggi pomeriggio, arriva mia sorella e mentre prendiamo un caffe’ mi sporge un pacchetto, bello consistente,avvolto in una splendida carta, con muffin e caramelle ed un delizioso bigliettino che mi ricorda che il 19 ottobre era il mio onomastico .Vuoi vedere che …apro e,tra me e me penso,non puo’ essere vero ed eccolo lì, in tutto il suo splendore con quel profumo,quelle foto e quelle scritte fitte fitte ; gia’ penso alle ore che passeremo assieme finalmente lontano dal pc o dal telefonino per poter godere della tua compagnia.Magari a letto prima di dormire,o sul pullman prima del lavoro ne avremo di occasioni per sperimentare e non devo aspettare Natale visto che eri il regalo che mi ero promessa per quest’anno.
Grazie sorellina per aver invitato Sabrine a casa mia per festeggiare il mio onomastico questo ottobre strano grazie a voi è diventato speciale.
Ps.Scusami se mi sono permessa di portarti via qualche minuto ma è stata una fantastica sorpresa e non potevo non raccontartelo. Grazie un abbraccio,Laura.
Con gli occhi che mi si chiudono, non voglio rinunciare farti gli auguri anch’io: per il tuo onomastico, certamente (anche se è passato) e per tutti quei pensieri che il mese di ottobre ti ha portato e che spero novembre si porti via.
Ci sono momenti in cui ci sembra che tutto congiuri contro di noi, che qualunque cosa possa succedere ci accada: e ci sentiamo stanchi. Spesso, per quanto impegno ci mettiamo, le cose non se ne vanno a posto come vorremmo noi… ma basta un piccolo gesto, un regalo inatteso, un pensiero gentile e ci sentiamo subito più forti, più in grado di reggere gli urti della quotidianità. E allora ci ricordiamo che la vita di tutti i giorni nasconde piccoli tesori, e che non dobbiamo mai tralasciare di apprezzarli: perché non è mica scontato che ci siano!
Mi ha intenerito l’immagine di due sorelle alle prese con un libro. Un libro scritto “fitto fitto”, perché anche quando mi dicevano che i libri di cucina sono più ariosi, meno densi, io continuavo nella mia direzione. Volevo che fosse un libro da leggere, e non solo in cucina, un libro per farvi compagnia anche in giornate grigie, un libro generoso che non finisse in un pomeriggio. Io ho usato l’autobus per alcuni anni, per andare a lavorare: 40 minuti di viaggio, che impiegavo a leggere e studiare. Anche per questo saremo insieme tra quelle pagine, cara Laura. Fai in modo che nessuna avversità – grande o piccola che sia – riesca a toglierti la capacità di sorridere: non c’è nulla di male ad essere felici, e possiamo esserlo con maggior soddisfazione proprio grazie alle piccole cose.
Sappi che ho letto questo tuo commento con grande simpatia, e che non mi hai “portato via” ma mi hai “regalato” qualche minuto: di gioia. Grazie per avermi scritto. Un abbraccio e ancora tanti auguri!
Giuro che poi mi faccio da parte ma,la tua risposta,non puo’ restare incollata ad un freddo monitor e così ho pensato ad un bel segnalibro;le tue parole le stamperò su di una carta preziosa ,magari una pergamena, decorata con qualche ritaglio della carta che avvolgeva il pacchetto,un bel cordino rosso e blu e per finire,due ciondolini uno a forma di fragola ed uno di cuoricino realizzati con la mia adorata pasta di mais.
Grazie per la tua attenzione e le tue care parole.Un abbraccio Laura.
Laura, l’idea del segnalibro è bellissima, densa di significati. E quand’anche non ce la facessi a realizzarlo, per me sarà sempre come se fosse tra quelle pagine. Un caro saluto!
Cara Sabrine, sono io che ho i lucciconi ora …ti segue da ….sempre e da sempre resto affascinata dal tuo stile fresco, diretto, una scrittura irresistibile che mi fa sempre sorridere! Raccogliere tutto questo in un libro è favoloso: sarò felice di posserderlo al più presto, sfogliarlo davanti a una tazza fumante e sorridere delle tue avvventure! Sei grande Sabrine!
Claudia
Grazie Claudia! E spero che nel frattempo i lucciconi abbiano lasciato spazio alle risate: perché non c’è tenerezza più intrigante di quella che va a braccetto con l’ironia e il divertimento. Mi piacerà immaginarti a sorridere, tra quelle pagine… e naturalmente anche a cucinare! Un caro saluto
Ciao Sabrine,
oggi corro a comprare il tuo libro e lo regalo alla mia mamma che compie gli anni, poi ovviamente me lo farò prestare!
A volte guardiamo il tuo blog insieme, mia mamma ed io, e a lei piacciono particolarmente i racconti in cui parli della tua infanzia; dice che in certe atmosfere “ci si ritrova”…forse avete più o meno la stessa età.
Sono certa che il dono sarà apprezzato!
Complimenti per tutto.
Sono rimasta letteralmente incantata da questo blog !!! Mi piace la grafica ì, le fotografie quello che scrivi. Complimenti, ora ti seguirò sicuramente. E la storia del fantasma Agostino??? Meravigliosa. Un saluto da una vecchissima ragazza che ogni tanto riesce a prevedere cosa succederà e che ogni mattina si alza stanchissima per il gran da fare che ha nei suoi sogni. Brava, brava e brava. Un saluto ad Ago. 😉
Ciao,ho scoperto il tuo libro a Mondovì quando sono andata ad una fiera per incontrare Irene (una meraviglia anche lei) e adesso scopro il tuo blog che è bellissimo!Mi piace troppo il tuo stile!Voglio il tuo libro.Proposito di oggi!
Grazie
Lorenza
Carissima M.me d’Aubergine, vengo qui a trovarti per scoprire se la tua nuova cucina è pronta ed ecco che trovo questa notizia per me splendida e inattesa. I tuoi biscotti, il tuo pane alla birra, le ricette con le mele, mi hanno dato la trepidazione di arrivare a casa mentre attraversavo la città per mettermi finalmente il grembiule, mi hanno tenuta sveglia a fine giornata, quando gli obblighi mi concedevano finalmente respiro e potevo tirare fuori il foglio su cui annotavo ingredienti e procedimento. I tuoi racconti mi facevano guardare le mani, per sorpenderle sporche di farina, tanto mi sembrava di esserti vicina, tanto mi sembra di esserti vicina. Cara Sabrine, il tuo libro sarà per me così d’aiuto in questo momento, così fonte di piacere e luce che lo immagino come un tesoro.
P.S. La tua nuova cucina è bellissima!
Ciao Sabrine, senza sapere che avevi scritto un libro, oggi sono andata a fare un giro in libreria e la mia attenzione è stata catturata da un libro con una bellissima copertina con dei lamponi e dal titolo Fragole a merenda. Sul momento sono rimasta un po’ dubbiosa, ma poi i miei occhi sono andati a cercare il nome dell’autore e, sorpresa, ho scoperto che eri tu! Beh, quel libro ora è a casa con me e non vedo l’ora di leggermelo un po’. In questi anni (forse non te ne ricorderai), ma più di una volta ti scrissi ceh secondo me avevi il talento per scrivere un libro. Non avevo pensato a un libro di cucina, non so perchè, ma bensì a un romanzo, perchè ho sempre apprezzato la tua capacità di scrivere e di appassionare, però mi sorprende in maniere positiva che tu abbai coniugato la capacità di saper appassionare con la scrittura e i tuoi quadretti situazionali descritti con coivolgenete ironia, alle ricette, così come fai nel blog. Magari più avanti ti scriverò le mie impressioni sul libro che per ora ho solo sfogliato. Volevo solo scriverti questo. P.s. mi piace molto il nuovo vestitino grafico del blog. Complimenti e ti auguro di vendere tanti libri! Martina
Cara Martina, perdonami se rispondo con ritardo al tuo commento: sono giorni belli, ma molto molto intensi. La storia di te che entri in libreria per venire catturata da una copertina, e scoprire solo più tardi che è quella del mio libro, mi ha regalato una soddisfazione che non immagini. La foto di copertina è una delle primissime foto che ho scattato: risale a due anni e mezzo fa. L’avevo fatta di fretta, senza troppi accorgimenti, prima di una merenda a due: una merenda vera, voglio dire, di quelle carine la domenica. Quando l’ho vista a video, ho pensato che mi rappresentasse fino in fondo e l’ho tenuta da parte. Quando si è trattato di scegliere la copertina l’ho proposta all’editore assieme ad altre due: e anche lui ha scelto quella. Allora la rifarò, mi sono detta, perché non era certo perfetta. Ci ho provato per due giorni: centinaia di scatti, ma nessuno aveva quel certo non so che… mancavano di vita (del resto erano ambientazioni create apposta, mica merende vere!) Così alla fine abbiamo tenuto quella: mi sono detta “Beauty is imperfection…”
La copertina sarebbe dovuta uscire con l’immagine tagliata a metà in verticale, per rispettare – giustamente – lo standard della collana di cui fa parte. Ma mi sembrava che non avesse senso… non con quella foto lì. Per me, sarebbe stato come tagliare a metà la mia cucina, il mio tavolino da bistrot, la mia sedia dell’Ikea scrostata, e pure la mia tartelletta di lamponi! E poi mi piaceva l’idea di scrivere “Fragole a merenda” sulla spalliera: ho convinto la redazione spiegando che tutti gli amici del blog sanno che quella lì è proprio la mia sedia vera, la sedia della cucina di FRAGOLE A MERENDA. E così è nata questa copertina, fuori standard rispetto alla collana: ma del resto questo è un libro “fuori standard” per un sacco di altre cose… L’ho scritto a modo mio, e non con un linguaggio da specialista. Ho mescolato ricette e racconti, ingredienti e personaggi. Ho usato i piatti e le posate di casa, e mi sono accorta – a libro stampato – che c’è persino un tovagliolo di carta nella quarta di copertina! Insomma: ho voluto che fosse un libro spontaneo, sincero: perché io non so fingere, nemmeno quando si tratta di andare in libreria, fianco a fianco con autori che sono delle star. Ora capisci perché quello che mi hai raccontato è stato per me un autentico, inatteso e prezioso regalo.
A questo aggiungo che le tue parole finali lasciano trasparire una dote rara: la capacità di gioire per una gioia altrui. Non immagini quanto abbia apprezzato. Un abbraccio cara Martina!
Meraviglioso. Assolutamente meraviglioso. Il tuo blog è stata una scoperta, il tuo libro sarà un fedele compagno per me. Amo leggere ed ho come l’impressione che non deluderà le aspettative di chi, da un libro, vuole pagine ricche di emozioni. Non vedo l’ora di averlo tutto per me. Le tue foto mi fanno già sognare…
Un abbraccio ,
Anna