Il peccato di Eva: dalla mela al foodblog
Ieri, all’improvviso, la mia pagina da neofita su Facebook mi ha rimandato gli echi di un dibattito tra foodbloggers. Al centro dell’attenzione un articolo, uscito su un quotidiano online, che raccontava il mondo del foodblogging al femminile. L’ho letto e non era un brutto articolo: citava blog molto seguiti e molto seri e bloggers molto brave. Ma era corredato da foto di bassissima lega, da fiera del trash.
Per ironia della sorte il pezzo era firmato da una donna. Voglio sperare che le immagini non le avesse scelte lei ma che fossero il frutto di un’incauta ricerca d’archivio, fatta per strizzare l’occhio a quel pubblico di guardoni internettiani che numeroso popola la rete e che produce valanghe di clic. Però l’autrice avrà pure avuto il modo di visionarle e di accorgersene ben prima di tanti lettori…
Su un’operazione del genere ci sarebbero parecchie considerazioni da fare. Mi limito a un paio. La prima è che per parlare di brave foodbloggers – ragazze che sfornano foto e crostate con eguale perizia e creatività – una scelta iconografica di più alto profilo sarebbe stata consigliabile. Non foss’altro per non sfigurare al confronto…
La seconda – tanto ovvia ma tanto attuale (siamo ancora così retrogradi?…) – è che, con tanti chef di grido di sesso maschile, a nessuno è mai venuto in mente di presentare un uovo fritto a ridosso del pube depilato di un aspirante-Oldani sdraiato (chi ha visto quelle foto sa che non sto inventando).
Chissà perché per parlare di signore che cucinano la scelta cade su foto di altre signore, apparecchiate come buffet, con levigate nudità a fare da tovaglia e foglie di lattuga abitate da gamberoni disposte… senza alcuna fantasia. Suvvia, almeno un po’ di creatività! Perché guardate che noi foodbloggers le apparecchiature sciatte le sgamiamo a prima vista. E il gamberone sulla foglietta d’insalata l’abbiamo superato da un pezzo.
Mi rendo conto che si rischia di apparire delle “vetero-qualcosa” a ragionare in questi termini: qualcuno dirà che non ho colto la sottile ironia di quelle immagini. E mi aspetto pure che nelle file di questi spiritosi ci sia qualche signora. Del resto – diciamocela tutta – il campionato delle volgarità è ormai per ambo i sessi: e non è che sian sempre e solo i maschi a vincer lo scudetto…
Ma qualcuno mi spieghi, per favore, cosa c’è di moderno e spiritoso in tutto ciò. E soprattutto – nel caso specifico che è quello che mi interessa – cosa c’è di veramente rappresentativo dell’universo di cui si parla: che non è popolato da signorine discinte che si contorcono al cospetto di una banana o protendono voluttuose la lingua dinanzi a ogni cono gelato, ma da donne che hanno la passione della cucina e la vogliono condividere e comunicare. Spesso con grande capacità.
La cosa di per sé non farebbe affatto ridere, ma qualche risvolto comico (suppongo involontario) ce l’ha. Forse alla redazione non avevano spiegato che nessuna foodblogger scambierebbe del cioccolato fuso per una crema autoabbronzante: cuciniamo parecchio – sapete – ma siamo pur sempre delle ragazze e le creme le distinguiamo bene. E non immaginate nemmeno che con banane e cioccolato riusciamo a concepire cose ben più ardite di quelle così poco originali rappresentate dalla foto scelta per l’articolo in home page.
Il mondo delle foodbloggers è un universo variegato: c’è spazio per tutte, ciascuna col suo modo di presentarsi e di comunicare. Ci sono un sacco di donne in gamba dietro i blog, e operazioni del genere non rendono ragione del loro lavoro di cucina, scrittura e fotografia.
Spero di non averla fatta troppo lunga. Ma quelle foto mi sono indigeste… e siccome alla cultura del cibo e alla buona cucina ci tengo, mi fanno l’effetto del junk-food: spazzatura spacciata per roba commestibile.
Rappresentare le donne con tanta povertà di espressione è solo un vecchissimo esercizio di ignoranza: semplicemente, stavolta è toccato alle foodbloggers.
Ma mi chiedo se non sarebbe ora di raccontare certe operazioni furbette senza regalare valanghe di clic.
Forse andrebbero solo liquidate con un’alzata di sopracciglio, con un ideale solenne pernacchio alla Eduardo… e poi ignorate.
Anche se una cosa mi piacerebbe ricordarla. Ed è che ne abbiamo fatta tanta di strada, noi ragazze, dai tempi di Eva: abbiamo imparato parecchio da quel primo incidente con la mela. Quel morso ci è costato un sacco di guai. Ma oggi conosciamo innumerevoli ricette per rendere una mela inoffensiva: soprattutto da foodbloggers…
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L’articolo in questione
E’ apparso in data 26.02.2011. Fino a ieri pomeriggio le foto erano 18, delle quali alcune piuttosto “rozze”. In serata le più volgari erano scomparse, segno che qualcuno dev’essersi accorto di avere esagerato. Le peggiori immortalavano due corpi femminili nudi, apparecchiati rispettivamente con delle uova fritte e con del pesce crudo: nessun ritratto artistico credetemi, erano foto qualitativamente brutte e molto becere. Per il resto, una pletora di fanciulle alle prese con gelati, fragole e banane, alimenti a quanto pare piuttosto ricercati da un certo pubblico…
Un saluto, con tanta stima…
…a tutte le foodbloggers citate nell’articolo, che non c’entravano – evidentemente – niente con quella infelice selezione di immagini.
E anche a tutti i foodbloggers di sesso maschile: ce ne sono tanti e bravi. Con loro è un piacere collaborare e scambiarsi esperienze, conoscenze e ricette… anche a base di mele.
… e una promessa:
la parentesi barricadera (che spero mi perdonerete) finisce qui. Da domani si torna a cucinarle, le mele. Con buona pace di tutti
Non ho letto l’articolo in questione, e non frequentando facebook credo mi sarà difficile risalirvi.
Ma da quel che scrivi non ho perso nulla.
Un giorno qualcuno capirà che si attirano lettori anche senza mostrare il perizoma, quando va bene.
Ma appunto, un giorno.
Io non ho letto l’articolo, ma direi che hai già detto tutto, e nel modo migliore!
Ciao
Chissà cosa scriveranno e penseranno dei foodblgger maschietti e cosa proporranno come foto… Baci.
Bellissima foto…la tua!
Non ho letto l’articolo, diciamo che non mi è venuta voglia di farlo, se non per spirito critico.
Ma credo non lo farò, e secondo me non dovrebbero farlo gli altri lettori del tuo blog incuriositi. ‘sta gente non merita visite!
arabafelice: Cara Stefania, questo tuo commento pesa molto per me: perché tu sei una delle bloggers più seguite (aggiungo: meritatamente). Davvero non ti sei persa nulla… Mi sono interrogata sull’opportunità o meno di dedicare un post a questa storia (e infatti lo pubblico a quest’ora), ma per una volta ho deciso che biscotti e crostate potevano passare in secondo piano. Solo una volta, però: certe bassezze non meritano una platea. Grazie, di cuore.
Me lo sono persa questo articolo ma tu hai reso benissimo l’idea!! 🙂
Sai Sabrine, il primo istinto è quello di leggere l’articolo per capire bene, ma, in effetti, meglio ignorare è l’arma migliore per combattere lo squallore, di tutti i tipi. Baci, è sempre bello leggerti 😉
Tiziana: Ti ringrazio. Mai come oggi i commenti mi sono d’aiuto, perché non ho pubblicato questo post a cuor leggero… non è stato facile per me vestire questi panni che non mi sono abituali. Ma non me la sono sentita di far passare tutto in cavalleria. A presto
Max: Ecco, questo è un commento che vale doppio! Posso dirlo senza che nessuna se la prenda a male? Perchè viene da un uomo, e quelle foto offendevano anche i foodbloggers maschi: che quanto a preparazione di ricette e apparecchiature sono almeno tanto sofisticati quanto le colleghe…. Grazie Max, a presto!
manineinpasta: Sottoscrivo ogni cosa di quello che dici: è proprio questo ciò che penso. Non meritano clic, certe furbate di basso profilo. Quanto alla mia foto, non è un caso che la mela sia intera… e con tutta la buccia! Ciao e grazie di cuore per la tua opinione
Io invece purtroppo l’ho visto l’articolo e ti do pienamente ragione :((
Ciao e buona settimana 🙂
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
Forse con il “nostro” tam tam ha creato troppa pubblicità ad una pagina che doveva quasi passare inosservata… Avuti i lettori… le foto piu’ volgari sono sparite…
ciao
Ale
mi sono persa questo articolo e penso che sia meglio così, anche perchè sono una persona permalosa e ci sarei rimasta male in primis. ma poi penso che davvero non ne vale la pena.
“basta che se ne parli” diceva qualcuno con più testa di loro, quindi questo tuo post sembra giusto una parentesi aperta e subito chiusa, perchè non meritano proprio niente.
grazie di averlo condiviso, ci ricorda quanto siamo diverse da loro e mi fa sentire più fiera di me, delle blogger che non si spalmano gamberetti per avere qualche click in più, di quel che faccio e di quel che leggo.
un bacione!
Letto e commentato l articolo.. cominciamo a cucinare e buttiamoci il resto alle spalle. Al prossimo articolo son convinta metteranno i nostri piatti ^_^
Buon inizio settimana !!!
tesoor come ben sai in quell’articolo sono stata citata anch0io e se per un momento ho gioito della cosa (quando sono stata avvisata) mi sono cadute le braccia nel vedere le foto corredate all’articolo:mercificazione della donna anche quando si parla di cucina e di fooblogger che si trasformano in quell’articolo in foodblogger-pornostar!!!Davvero di cattivissimo gusto!!!
Grazie Sabrine per questo post!!bacioni imma
kristel: E infatti la mia intenzione non era di indurre la gente in tentazione, ma di rendere l’idea. Il problema è che l’equilibrio tra il manifestare la propria indignazione e il regalare notorietà è sempre molto difficile… Grazie del tuo commento, a presto
giulia pignatelli: Cara Giulia, vedo che hai compreso perfettamente lo spirito di questo mio post. Ignorare in questo caso non vuol dire girare la testa dall’altra parte… Mi fa piacere che la pensi come me, anche se stavolta non sono crostate… A presto!
Mary: Allora non c’è proprio nient’altro da dire, vero? Se non che per accaparrarsi clic, la strada della volgarità sembra sempre la più facile… Grazie per il tuo commento, a presto!
avevo visto l’articolo e sinceramente c’ero rimasta un po cosi..anche perchè le blogger nominate nn hanno nulla a che vedere con quelle immagini. Il fatto che la giornalista sia donna dimostra che sempre di più siamo noi donne a darci la zappa sui piedi, a renderci ridicole.
La giornalista l’ha scritto su info prese qua e la’, credo senza parlare con nessuna delle foodblogger citate. Assomiglia alle recensioni di film fatte senza vederli.
Sulle foto non voglio spendere piu’ parole di quante ne meritino dei cafoni come questi.
Forse le foodblogger citate potrebbero scrivere alla testata una comune protesta, ma alla fine, cosa risolverebbero con persone come queste che non sanno il significato della parola rispetto?
Ciao Sabrine,
anch’io la penso come te, infatti
stamattina ho scritto al direttore. Finora, nessuna risposta.
Se volete farlo anche voi, l’indirizzo è direzione@affaritaliani.it
Ecco quello che gli ho scritto.
Caro direttore,
le scrivo in relazione all’articolo apparso ieri su Affari Italiani Addio chef, arrivano le foodblogger.
Sono una giornalista e sono anche una blogger (ho un blog che parla di ricette e cinema, Cooking Movies): ieri, in seguito a una segnalazione di un’altra blogger, sono andata a leggere l’articolo. Quello che mi ha colpito e disturbato è la galleria di immagini associata al pezzo, che ho trovato fuori luogo e fuori tema.
Il pezzo parla infatti di “donne normali con la passione per la cucina”, citando le blogger di maggior successo e intervistandole, ma a illustrazione dell’articolo spicca il corpo senza testa di una modella ridotta a donna-banana split, donne in lingerie che mangiano voluttuosamente spaghetti, bocche carnose che si avventano su fragole al cioccolato.
Capisco la necessità di illustrare gli articoli con immagini accattivanti e che portino visite al sito, ma se ci si presenta come quotidiano generalista online e si decide di pubblicare un articolo sul cibo e sulla blogosfera, mi sembra coerente associare questi temi a immagini di ricette e blog e non a foto sensuali e ammiccanti di donne seminude. Per quello ci sono già altre sezioni specifiche del vostro sito, mi sembra, e altri siti di ben diversa natura.
Come già avrà potuto notare dai primi commenti alla domanda “ti fidi delle foodblogger” siamo parecchie a non aver apprezzato l’accostamento. A nome mio e di tante altre donne e blogger le chiedo quindi la modifica delle illustrazioni del vostro pezzo con foto più consone.
Fiduciosa che la nostra richiesta verrà accolta le porgo cordiali saluti,
a presto
Ho letto l’articolo iri, e diciamo oltre al fatto che non diceva niente di nuovo rispetto a quello che tutte noi sappiamo, di certo non era un ‘incentivo per le nuove aspiranti foodblogger ad aprire un blog dicucina o di come si possano fare i soldi iniziando a scrivere di ricette per passare poi a vendere libri e fare pubblicità in tv.
Le foto ho fatto in tempo a vederne alcune, perchè molte erano già sparite, ma anche quelle poche ho visto di certo non mettevano in risalto la bravura delle foodblogger in questione.
Credo che ci possa essere più sensualità in una foto di un bel piatto che in una di donna cosparsa di cioccolata.Mi associo alle tue idee e mi aspetto che neiprossimi articoli ci siano maschi con grembiulino di insalata e cosparsi di salsa di soia 😀
Cara Sabrine, il tuo post mi ha fatto molto riflettere. E concordo con Cleare che troppo spesso siamo noi donne a renderci merce per guardoni. Quell’articolo, che anch’io mi rifiuto di leggere perchè non voglio regalare altri “clic” non meritati, è solo uno dei tanti esempi ma basta accendere la tv, aprire una rivista, o guardare i manifesti pubblicitari che ci circondano. Pensa che quando apro la home page di yahoo (dove ho un account di posta che uso solo per il mio lavoro) mi compare la pubblicità di una chat dove signorine poco vestite propongono “incontri senza pensieri”! Spesso (madre di tre ragazze adolescenti) mi domando come possiamo noi donne ribellarci definitivamente a tutto questo. Intanto sollevo la testa a vado a cucinare…che è meglio.
Grazie per le cose che dici e per come le dici. Un abbraccio.
Anna
Ringrazio tutte le persone che stanno lasciando un commento a questo post: la vostra partecipazione è la cosa per me più preziosa. Una sola cosa vi chiederei, se posso: non pubblicate nei vostri commenti il link dell’articolo in questione. Non è censura preventiva, la mia, ma solo desiderio di non offrire una platea ancora più vasta… Spero che comprenderete. GRAZIE
Sempre bello leggerti, anche quando non parli di ricette:):):) Non ho letto l’articolo e non voglio nemmeno leggerlo dopo quello che hai scritto tu, triste sapere che l’autore dell’articolo sia una donna. Un abbraccio.
Mia cara..ieri ero presente anch’io su fb ed ho seguito la questione assurda…posso dire che hai scritto tutto e non c’è bisogno di aggiungere altro..Ti ringrazio infinitamente per aver saputo mettere per iscritto il pensiero di tutte le foodblogger famose o meno che siano in questo modo così delicato ma incisivo…Brava!
Carissima Sabrine, purtroppo anch’io ieri pomeriggio su facebook sollecitata da commenti di altre foodblogger, sono andata a vedere per capirne di più e sono rimasta veramente molto offesa, specialmente
per i nomi delle amiche citate….
Queste persone mi sono sembrate quasi gelose della bravura di molte e forse
per farsi conoscere hanno attirato l’attenzione con questo metodo così
volgare…..
Poco dopo ho pensato che non valeva nemmeno la pena di andare a curiosare.
Meglio ignorare.
Comunque grazie per le bellissime parole che tu hai saputo esprimere in questo post.
Un bacio e buona settimana- Faremo delle ottime torte di mele !!!!
Ho letto l’articolo tramite un blog…disgustoso.E davvero poco edificante.Da donna, avvilente.
Meno male che poi abbiamo la fortuna di avere vere lady come te in rete!Bacione
l’ho visto e sono d’accordo con te, ancora queste foto assurde che non rappresentano nemmeno lontanamente questo mondo, che tristezza!
Ieri ‘sto benedetto articolo ha occupato un po’ della mia giornata.
Ho fatto le mie proteste a chi di dovere e ho avuto una risposta.
Ma quel che mi sembra terribile é che ormai é cosí, siamo in epoca senil testosteronica, dove le ragazzine fanno la fila scosciate davanti a Fede e Mora (viste io a Milano in un noto bar in cui sono passata per caso e mi é venuto da piangere). Allora ci dobbiamo fare tante, tante, tante domande….e riprenderci un po’ di sani principi di dignitá umana. Quelli non sono mai vetero…
Un abbraccio Sabrine e grazie per questo post
Sabrine ti riporto qui ciò che ieri scrissi sulla bacheca di FB dopo aver letto l’articolo in questione:”Credo che talvolta sia preferibile lasciar scivolare via le provocazioni…e non dare neanche adito a pubblicità gratuita. Ho letto l’articolo, ho visto le immagini, ne contenuto e ne foto mi rappresentano, quindi via nel “cestino”….quello è il suo posto (per me).
E anche tu nel tuo post, la pensi esattamente come me….Quell’ articolo si commenta da solo. Povero di contenuti, fa acqua da tutte le parti e le foto, quali foto???^___^.
Condivido il tuo pensiero dall’inizio alla fine e per l’aver scelto di citare la fonte!!!
Ciao Sabrine
buona giornata.
Ale
Scusami Sabrine…errore….
“per l’aver scelto di NON citare la fonte!!!
Ecco.
ho letto l’articolo ieri e commentato, concordo su tutta la linea, sottolineano quanto siano donne comune le foodbloggers e accostano accanto foto di casalinghe lap dancing…insomma…con le foto di alta qualita’e con tutte le prelibatezze che le blogger citate sfornano..e’decisamente svilente!!!!
Come se il successo delle foodblogger sia dovuto solo a quello che rappresentano quelle immagini!!
E io, che sono curiosa come una scimmia, adesso quell’articolo lo vorrei proprio leggere…
Il problema è che quando si vuole parlare di qualcosa di mediatico, sembra ch eper forza in mezzo ci debbano essere belle ragazze seminude! Vorremmo chiedere a tutti i maritini delle blogger femminili…ma vi sembra che quando cuciniamo ci vestiamo da bignè??!
Insomma, sembra che un aggregatore di donne volgia per forza dire nudità…certo..un bel cuoco con solo l’ovetto all’cchio di bue a coprirne le nudità non sarebbe male… 😉
Insomma..polemica giustissima la tua!
un bacione
🙂 sabrine…. ieri ho letto l’articolo, triste e pacchiano, poi le foto, mi hanno fatto davvero ridere, un pò come il pensiero di Oldani con l’uovo fritto a mo di foglia di fico :)))))
perchè ho riso? ma perchè alla fine non sto più neppure a far caso a queste mercificazioni, verso i foodblogger, donne o uomini che siano, non c’è ritegno, dai furti delle ricette e delle foto, alle pagine di scritti senza alcuna intervista vera, senza alcun interesse. così, tanto per fare.
Forse sono un pò disincantata da questo mondo in costante movimento, ma sinceramente, ho fatto una risata e ho continuato nel mio lavoro.
Adesso però ho le visioni di Oldani con l’ovetto…. il guaio è che io Oldani lo conosco! ahahahahah
un bacio mia carissima Sabrine!
Alessia (Ale): Hai ragione: l’equilibrio tra l’esprimere quel che si pensa e l’offrire una platea supplementare è molto labile. E forse proprio qui sta il rischio di questo mondo della rete, di cui noi facciamo parte… In ogni caso, che le foto più volgari siano sparite è solo un bene: per tutti. Ciao!
Alice: Non ti sei persa niente: l’articolo in sé era un articolo come tanti, ma era la scelta delle foto ad essere completamente avulsa da quel contesto. Ma guarda che non erano mica foodbloggers le signorine immortalate! Delle brave foodbloggers citate c’erano solo delle foto di piatti (che infatti spiccavano per livello qualitativo rispetto alle altre…). A presto!
Angela: Per cucinare, noi cuciniamo già (io magari un po’ pochino in questo periodo…). E qualche piatto c’era anche lì: peccato che fosse circondato di roba che con il lavoro delle foodbloggers non c’entrava niente. Buona settimana anche a te
dolci a… gogo!!!: Cara Imma, il tuo è un commento prezioso proprio perché eri tra le foodbloggers citate nell’articolo. Non avendomi sfiorato il pensiero che tu ti possa esibire in lingerie ai fornelli, né addobbare le tue tavole in siffatta maniera, ti rinnovo il mio grazie per la chiarezza con la quale ti sei espressa: come sempre esplosiva. E senza mezzi termini. Ciao!
Cleare: Certo che le bloggers citate non c’entrano un bel niente con quelle brutte foto! I loro scatti si distinguevano a un chilometro di distanza. E i soggetti degli scatti pure… Quanto all’autrice del pezzo, non mi piace crocifiggere nessuno: può darsi che la scelta delle immagini non dipendesse da lei, ma certo un’occhiata poteva darcela… Comunque, non vedo l’ora di tornare a cucinare. Piatti vegetariani, dopo tutta quest’abbondanza di carne… Ciao!
Ciao, ho letto l’articolo perché è stato segnalato anche qui http://cielomiomarito.blogspot.com/2011/02/il-corpo-delle-blogger.html. Almeno è un segno che queste cose non passano inosservate: Inutile dire che condivido pienamente e che la cosa non ha bisogno di altri commenti! Ciao
Hey you! se ti va passa di qui, troverai una gradevole sorpresa per te 🙂
un giorno che ti seguo e già mi ispiri profondamente.
non era mai successo prima.
http://cucinopertescemo.blogspot.com/2011/02/tartufi-al-cioccolato-e-peperoncino.html
CorradoT: Personalmente, ritengo che le foodbloggers citate siano state penalizzate da un trattamento del genere, ma non ho scritto il post in loro difesa: non ne avrei titolo e non mi piace fare la Giovanna d’Arco. Senza contare che stiamo parlando di bloggers per le quali parla il lavoro che svolgono sul web. Semplicemente, ho voluto mettere in luce la ridicolaggine e la rozzezza di un’operazione che da un lato esaltava le foodbloggers e dall’altro ne sviliva il lavoro con una selezione di foto assai infelice. Ti ringrazio per il commento, importante perché arriva da “un” foodblogger. E per la sensibilità che hai dimostrato. A presto
Cranberry: Ti ringrazio per il commento e ti assicuro che la visione di quelle foto da quattro soldi non avrebbe aggiunto nulla alla tua riflessione. Il fatto che siano state cancellate in fretta, in fondo è solo un bene per tutti. Ma mi piace pensare che a questo abbiano contribuito i commenti che hanno animato FB nel pomeriggio di ieri. Quanto al resto della tua proposta, rinuncio volentieri all’idea di vedere dei foodbloggers “con grembiulino di insalata e cosparsi di salsa di soia”: la diffusione della volgarità si combatte diffondendo eleganza. Anche – ma non solo – a tavola. Ciao!
Anna: Cara Anna, la tua indignazione è sacrosanta: le donne non sono tutte uguali, esattamente come gli uomini. E mi chiedo se verrà mai un giorno in cui riusciremo a ragionare non di uomini o donne, ma di persone. Nel frattempo, anche (ma non solo) perché siamo foodbloggers, continuiamo a cucinare. Ne sono certa: vestite… Grazie per il tuo bel commento (compreso l’accenno alle tue ragazze). A presto!
Brava Sabrine, con il tuo stile sei davvero riuscita a cogliere nel segno, e concordo perfettamente con quanto hai scritto!
Le tue parole mi fanno venire in mente l’insegna di un’autofficina non distante da casa mia, perchè ogni volta che la vedo mi frullano in testa gli stessi pensieri esprissi qui da te ora: sull’insegna in questione campeggia l’immagine di una formosa ragazza, ovviamente in abiti succinti, che con aria maliziosa tiene in mano qualche chiave da lavoro…..
ma dico io: cosa centra con un’autofficina?
il mio ometto sta crescendo, e per fortuna, anche se il tempo è sempre poco, continua a collaborare volentieri con la mamma…e a mangiare quanto gli preparo! ad esempio stasera voleva mangiare dai nonni….ma quando al telefono gli ho detto che io avrei preparato la zuppa di porri….ha cambiato idea!
un grosso abbraccio, MARA
mariacristina: Grazie! Hai perfettamente compreso lo spirito di questo mio post…
Morena: Davvero non potrei aggiungere altro… se non che ti ringrazio per quel che mi hai scritto. A presto! Possibilmente con ricette allegre…
virgikelian: Ma come hai fatto a immaginare che ho una torta di mele nel forno?!? Forse la mela della foto ti è parsa meritevole di fare una tal fine? Grazie per il commento (anche se non credo di aver compreso appieno il significato)e a presto
Saretta: Cara Sara, dopo il disgusto dovremmo lasciar posto al… buon gusto! Che per noi foodbloggers è anche quello di cucinare, scambiandoci ricette e opinioni. Grazie per quelo che scrivi sempre…
Acquolina: Brava: era proprio la distanza tra il contenuto dell’articolo e le foto ad avermi tanto colpito. Non c’entravano manco di striscio… Ma io non mi faccio mica intristire da queste cose: reagisco cercando di fare meglio quello che so fare. E so di non essere la sola… Ciao!
Ho letto anch’io l’articolo tramite un blog. In realtà ho reagito come hai presunto che qualcuno potesse fare. Ho alzato il sopracciglio, la pernacchia alla Totò non ce l’ho sprexata, è solo per chi merita!, e sono andata oltre. Ma con chi pensano di avere a che fare!
Mi è sembrato tutto, articolo e foto, molto superficiale!
Glu.fri cosas varias sin gluten: I tempi sono quelli che sono: forse più vecchi che nuovi. Ma l’obiettivo della nostra dignità di esseri umani merita sempre tutto il nostro sforzo. Da qualumque emisfero (anche cerebrale) si guardi alla persona… A presto!
Alessandra: Ti ringrazio per il commento. E per condividere le ragioni della mia scelta di non pubblicare il link. Che altro aggiungere se non un po’ di solidarietà anche ai poveri cestini? Che, essendo i nostri, sono abituati a ricevere foto “di scarto” di ben altra qualità… Ciao Alessandra! A presto
Mirtilla: E infatti il successo di quelle brave foodbloggers non c’entra proprio niente con quelle immagini… Semmai c’entra con le belle foto che scattano ai loro piatti!
Onde99: L’articolo in sé era un articolo come tanti altri: erano le fotografie ad essere stonate, stonatissime… diciamo pure che non c’entravano un bel niente con il foodblogging. E infatti le hanno fatte scomparire… Stammi bene!
Manuela e Silvia: Vero. Ma l’altra faccia del problema è che tante ragazze aspiranti seminude vorrebbero essere in mezzo a qualcosa di mediatico… ho giocato con le vostre parole, ma il senso è chiaro, no? E quanto al cuoco con l’uovo fritto-foglia di fico, lo lascio volentieri nello studio del fotografo. Ciao ragazze!
Babs: “Pacchiano”: hai ragione Barbara, l’aggettivo calza per quelle foto: anche se, da solo, non rende l’idea… E fai bene a citare i furti di foto e di ricette: la cucina va di gran moda, tanti ne traggono vantaggio, ma alcuni approfittano del gran viavai che c’è adesso in questo mondo. E a me i furbetti non piacciono… D’accordo su quello che tu chiami disincanto, che nel mio caso è sano distacco accompagnato da salvifica ironia: ma che non significa far sempre finta di niente. Quanto all’Oldani con l’ovetto, mi dispiacerebbe assai se a causa mia gli ridessi in faccia la prossima volta che lo incontri… nel caso, ti pregherei di porgergli le mie scuse. Ciao barbara!
Cosa aggiungere a tutti i commenti che hai ricevuto ?
Anche il mio GRAZIE !
Un saluto , chiara
fausta: La cosa non solo non ha bisogno di altri commenti, ma neppure di un’altra platea. Merita solo di essere dimenticata. Grazie, a presto!
Veronica: Grazie! Sapere che i miei tartufini di cioccolato ti sono piaciuti mi fa felice. E poi, rappresenta una nota di cucina vera in questo povero post che parla di ingredienti mescolati con malagrazia, e a scopi tutt’altro che culinari… Aggiungerò il tuo link nella pagina dedicata ai mei amici di penna e di fornelli. Alla prossima ricetta!
maetta: Cara Mara, i tuoi commenti mi fanno sempre un grandissimo piacere. Il racconto dell’insegna di quell’autofficina, con la signorina che brandisce la chiave inglese, mi ha fatto pensare all’uso che di certe chiavi (a brugola) faccio io: per esempio, i buchi sui miei crackers al pecorino… Stasera zuppa di porri? Io di carote: fa freddo qui, e domani operai in arrivo (tremo al solo pensiero). Un saluto caro anche al tuo ometto (Ottavio? sono una frana con i nomi). A presto
Dana: Il pernacchio alla Eduardo (che è un po’ diverso da quello alla Totò, ma funziona altrettanto bene) si dovrebbe chiamare in realta ‘o pernacchio… Io non lo so fare, anche se “L’oro di Napoli” l’ho visto così tante volte da saperlo a memoria. E in ogni caso, non è che possa andare in giro ad esibirmi in questo modo. Ma idealmente, in perfetto e radioso silenzio, ne indirizzo più d’uno. Con graziosi, insospettabili sorrisi… Grazie per il commento. A presto Dana!
Chiara: Grazie a te, perché anche il tuo è un gesto di partecipazione. A presto!
hai scatenato una tempesta di commenti eheheh… non c’è niente da aggiungere in effetti solo il fatto che ormai siamo alla frutta.
hai tutto il mio appoggio.
un abbraccio
pacy
Bellissimo intervento!!!Non credo che si possa essere tacciate per retrograde o bacchettone se si chiede che le donne abbiano lo stesso rispetto e la stessa dignità che viene riservata agli uomini!E diciamocelo una volta per tutte, non è emancipazione ma mercificazione sbattere una donna nuda in copertina!!!!
Come cuoca mi piaci anche in versione barricadera. Un caro saluto. Donatella
Non ho letto l’articolo ma da quello che scrivi non voglio nemmeno leggerlo, questa mercificazione della donna mi fa solo tanta tristezza…
Ciao!
paciuffo: Sì, proprio come dici tu: siamo alla frutta. Mela, nella fattispecie… Che dirti? Il tuo commento mi fa particolarmente piacere perché arriva da un uomo, oltre che cultore di biscotti sul web. Ti ringrazio. A presto!
P.S. ogni volta che vedo la tua immagine nei commenti penso a una pioggia di novellini, oswego e speculoos…
Chiaretta: Mi fa piacere il tuo entusiasmo, Chiara. Spero solo di non passare per quella che ha fondato il club dei bacchettoni della food-blogsfera: che a me, figurati, i bacchettoni non sono mai piaciuti… Ciao!
Marm: Ti ringrazio, con il pensiero rivolto alla mia prossima barricata: quella da erigere contro un manipolo di falegnami, che mi invaderà casa al più presto. Un caro grazie, Donatella. A presto!
ho partecipato ieri alla discussione su fb. che altro dire? beh, io tutte le sere accolgo mio marito al rientro dal lavoro in cucina nuda, col tacco violento da 15 e coperta solo di un ridottissimo grembiulino bianco in pizzo di sangallo.
e poi, non vorrei farvi rosicare troppo ma quella in foto che assaggiava lo spaghetto ero io… mi ero coperta le tette solo perchè sono timida, quando sono a casa una volta testata la cottura di solito lo spaghetto lo lascio scivolare nel decoltè… ma scusate, voialtre non fate così quando cucinate?!? ah no? ma come no… m’era parso… 😀
finalmente mi sono presa un po’ d tempo e mi sono letta il tuo post. Sono anche andata a vedere ciò di cui parli e pensa che proprio quella serie di foto che non vogliono essere spiritose, ma il classico specchietto da clic (come hai ben detto tu), proprio quelle foto mi hanno fatto desistere dal leggere l’articolo. Secondo me è anche una prerogativa di libero essere così trah e volgare. Lo avevo come home page tanto tempo fa e l’ho tolto. Non volevo che i miei figli vedessero immagini poco consone a ciò che respirano in casa… era peggio di cronaca vera e di visto!! hai fatto benissimo a sollevare la questione, con la tua solita arguta classe. Grazie e … attendiamo i tuoi virtuosismi letteral-culinari!! Un abbraccio, Lucia
Ho avuto modo di leggere l’articolo ma ho visto una sola foto e mi è bastato…. concordo con il tuo pensiero e spero che questo uso contorto dell’immagine femminile possa finire. E che se uno spazzio di rilievo vogliano darlo alle tante bloghers che lo meritano lo diano mettendo in evidenza la bravura di tante donne, mamme, casalinghe, ma molto spesso professioniste, che in tutto il loro mondo e in tutti i loro impegni, riescono anche a fare bene l’arte della cucina. E qui se si parla di donne ai fornelli, altro discorso se si vuole parlare del mondo del food blogers che non è solo femminile….
Ciao a presto
Renza: In realtà erano solo le foto, completamente stonate anche rispetto all’articolo, a essere assolutamente fuori luogo. Una scelta di immagini che forse voleva solo essere furbetta, e che invece penalizzava tutti: foodbloggers citate e lettori… Grazie per il tuo commento, a presto
Cristina: Io non so se queste ridicolaggini facciano o meno parte dell’immaginario: ma non è questo il punto. C’è un supporto mediatico adatto a ogni cosa: dico solo che quelle foto non avevano alcuna ragione per essere piazzate lì. Se non la speranza di solleticare gli istinti guardoni che regalano clic… Quanto alla tua mise ai fornelli: occhio agli schizzi d’olio sul pavimento quando friggi! Il tacco 15 è pericolosetto…
lucia: Se tu hai visto le foto oggi, non hai visto niente: quelle davvero fuori luogo le avevano già tolte. Mi auguro per le proteste delle lettrici (e dei lettori). Direi che vale il discorso che ho appena fatto qui sopra con Cristina: io non voglio giudicare le testate, dividerle in buone e cattive, ma c’è un luogo per tutto. Non è sconveniente girare in bikini, se si è in spiaggia. Ma se si accompagnano i bambini all’asilo, i nonni dal dentista, o si va al lavoro in ufficio meglio scegliere un’altra mise… Un saluto e grazie per avere espresso la tua opinione!
RicetteAmoreFantasi: Giustissimo. Donne che cucinano nonostante “tutti i loro impegni”: bene hai fatto a sottolineare questo aspetto. Molte foodbloggers strappano il tempo per questa attività alla loro fitta agenda quotidiana. E non dimentichiamoci che cucinare è un miracolo per le donne d’oggi, piene di impegni: se lo fanno, non è solo per passione, ma anche per salvaguardare la salute dei propri familiari. Grazie per avercelo ricordato: A presto!
Ho visto e letto l’articolo in questione e quelle foto mi hanno fatto rizzare tutti i capelli (e ne ho pure parecchi…). Sinceramente mi è dispiaciuto molto per le foodblogger citate. Sono tutte estremamente brave e vederle accostate a quelle immagini l’ho trovata una discreta mancanza di rispetto…
ps: tu sei facebook?! Allora devi venire anche su twitter!!! 😉
ecco, vedi… sono un po’ fuori dal mondo, a volte, non frequentando faccialibro..
ma se è questo che mi perdo, ne rimago volentieri fuori.
Hai perfettamente ragione.
Passavo per dirti che ero molto orgogliosa che fossi la prima follower no amica-no famiglia che avesse avuto il mio blog…Ed ora lo sono ancora di più, mi piacciono le persone che trovano il tempo per dire con garbo e senza volgarità come la pensano. A presto ancora tra le tue bellissime pagine. Roberta
In India women still love to cook and maintain the family health
Super Yummy Recipes
Cara Sabrine….”Che schifo”!!!…siamo sdegnate !Noi non siamo su facebook ma tu hai reso bene l’idea..Siamo con te…in quanto donne…Kiss x 3…Civette..nauseate…!!!!
conoscendo un po’ il lavoro redazionale ti posso dire che chi scrive il pezzo non sceglie mai le foto, delle foto si occupano i grafici, che poi riportano al capo servizio o al caporedattore. Ho avuto a che fare qualche anno fa con quel giornale e devo dire che non c’è molta esperienza e ho avuto impressione che vivessero un po’ d’ improvvisazione, sono spesso giovani con poca esperienza. Le foto che hai descritto erano tremende, scrivete al direttore delle rivista e al responsabile editoriale, se era una pubblicità si potevano denunciare allo Iap istituto di autodisciplina pubblicitaria ma essendo un giornale non credo sia possibile la stessa procedura. Ci sono delle donne con i fiocchi dietro i blog brave in cucina, a scivere, a fotografare, a trovere il tempo tra gli impegni di famiglia e lavoro per condividere una passione :-))
Non conosco la miccia che ha innescato tutto questo vespaio, però tu hai scritto un pezzo che merita di essere pubblicato sui migliori quotidiani.
Grazie per aver difeso la categoria dei blogghers.
Mandi
Credo di essermi goduta la parte migliore (ovviamente la tua riflessione) tralasciando le foto “rozzette” e di basso profilo.
dio mio certa gente dovrebbe essere allontanata!
mi piace il tuo post! brava!
…non l’ho letto e credo di nn essermi persa nulla…comunque sei una grande! ;-)…magari lo cerco…
Carolina: Accostare delle foodbloggers brave (che poi sarebbero delle donne brave) a immagini becere e di pessima qualità, non è solo mancanza di rispetto. Ma anche mancanza di creatività. E di cultura… Quanto a facebook, ti dirò… non ho ancora ben capito il senso di questa cosa. Galleggio… Sarà che ho poco tempo, in questo periodo. Ma Twitter lo esplorerò: è nella mia to-do list. A presto, Carolina
Gaia: La definizione di “faccialibro” non l’avevo mai sentita: non so se sia tua, ma mi piace. L’ho già citata un paio di volte… Ma non era su Facebook, quel pezzo, bensì su un quotidiano online in Internet. Poco cambia: le foto erano inguardabili, di bassissimo profilo. E quel che non mi piace è che questo è uno dei tanti sistemi furbetti per raccattare clic. Cara Gaia, grazie per il tuo commento a questo post un po “diverso”. A presto
Roberta: Cara Roberta, il tuo blog è bello: ben fatto, con belle foto. E poi, poiché a me piacciono le sfide, mi piacciono le persone che si mettono in gioco, che ci provano a inseguire i loro sogni… Ecco perché mi sono iscritta tra i tuoi sostenitori. Ciao Roberta, e grazie per il tuo commento
sono d’accordo con te al 100%! sono passata anche per avvertirti che hai vinto un premio!
http://lallyonline.blogspot.com/2011/03/sette-cose-su-di-me.html
Non ho letto l’articolo in questione, ma mi rendo ben conto che al di fuori del web son ben pochi i non foodbloggere che sanno di cosa parlano quando raccontano di questo “fenomeno”…
Grazie, ho letto quello che hai scritto e ti ringrazio di cuore a nome mio e di tutte le food blogger. Siamo deluse e schifate xche non ci avevano detto che avrebbero messo foto che col cibo avevano poco a che fare. Abbiamo sollecitato subito l’accaduto e qualcosa e’ stato fatto ma l’immagine di noi, ragazze appassionate di cucina, lavoratrici, madri, mogli con una vita normalissima e’ stata offuscata da immagini che con il nostro mondo avevano ben poco a che fare. Grazie ancora x la solidarietà. Un bacio