Festa di Natale in libreria
“E adesso non posso proprio più scappare” mi dicevo, mentre a passo svelto mi avviavo verso la libreria. Ma c’era una contraddizione in questo mio pensiero di fuga: perché se una si dà tanto da fare per organizzare tutto proprio come fosse a casa sua – biscotti, nastri, vino allo zenzero, piccole mele e cesto di legna compresi – non si capisce perché dovrebbe darsela a gambe proprio sul più bello…
Avevo nella borsa una trentina di segnalibro preparati nottetempo, la stilografica per le dediche con la cartuccia nuova, e una manciata di piccole stelle di cartone. Il cappottino blu d’ordinanza a farmi da corazza, fendevo il passaggio della domenica mattina diretta a quella piazza, a quelle stanze con le pareti di libri e un pianoforte, che avrei dato chissà cosa per sentir suonare e invece non c’era stato verso di trovar qualcuno che lo facesse.
La testa finalmente vuota di pensieri, il sole un po’ sbiadito di Milano a tenermi compagnia, sapevo già cosa avrei trovato al mio arrivo. Più o meno… Di certo ci sarebbe stato il marito di Lucia, spedito in missione con l’obiettivo di portare fino in Sicilia una copia del libro con mia dedica. Avevo ricevuto una foto segnaletica (lei non è donna da lasciare nulla al caso), dunque non temevo contrattempi: le avremmo fatto il nostro regalo, ciascuno per la sua parte, e poi… e poi chissà. Nel senso che non osavo immaginare dove potessero arrestarsi i miei sogni, quale fosse il limite che la realtà avrebbe segnato con il gessetto sulla lavagna ancora intonsa di quella mattinata. E se anche una mia personale classifica di aspirazioni ce l’avevo (1. atmosfera di festa e facce allegre, e non il mortorio di certe presentazioni, 2. una libreria che non fosse mezza vuota, 3. un po’ di Spotify di sottofondo, visto che un pianista in carne e ossa era improbabile perfino come sogno), non ero affatto certa che le condizioni richieste per il loro avverarsi si verificassero. Tantomeno tutte assieme…
Io ce l’avevo messa tutta: profumo di burro e di buccia di agrumi, effluvi di cioccolato e di vino allo zenzero si erano rincorsi per due giorni, nella mia cucina Avevo sfornato biscotti, assaggiato cracker con vari mix di semi, infiocchettato settantacinque piccoli pacchetti, uno ad uno, e scritto altrettante etichette di cartone, fronte-retro. Avevo persino convinto un alce simil-renna ad entrare nel sacchetto (si ostinava ad impigliarsi con le corna): “Vedi un po’ tu, vogliamo non fare una sorpresa al bambino di Veronica?” e lui si era fatto docile, senza piegarsi però, dato che non era solo un quadrupede polare ma un biscotto.
Ma arrivata a questo punto, non avrei potuto far altro che affidarmi a voi. E a Babbo Natale. E se anche lo sospettavo, che insieme siete un ensemble potentissimo, fino a che non ho aperto quella porta non ci potevo credere davvero.
Ho visto così tanta gente da non riuscire a trovare la mia sedia: non c’era più… L’unico spazio disponibile era un posto in piedi, già occupato da un cartello scritto col pennarello blu. “Go Sabrine, go!” gridava, e io sapevo benissimo da dove arrivava quell’incitamento: partiva da Lamporecchio, in quel di Toscana, e se si sentiva benissimo anche a Milano non era solo per via di tutte quelle “o” e dei punti esclamativi (commissionati alla Casa Editrice uno per uno dalla richiedente), ma perché Mariella me lo ripete sempre, quando capisce che ho bisogno della spinta di un coach. E lei è una che di sportivi, allenamenti e incitamenti se ne intende…
Devo ammetterlo: ho faticato un pochino sulle prime, ma poi vi ho visti lì, esattamente come sono abituata a vedervi nella nostra cucina: Sabrina, Raffaella, Olga, Grazia, Paola & Paola (sono un tandem: una cucina, l’altra assaggia e insieme fanno il presepe), Veronica & Andrea (per l’occasione in versione Batman), Sonia & Massimo, Laura, Rossella (un abbraccio forte forte!), Cristina, Clorinda, Maddalena, Sonia e suo marito, e tutti gli altri… insomma: eravamo proprio noi. Stavolta in una stanza vera, anche se aveva le pareti fatte di libri e un pianoforte in un angolo. E… caspiterina! me ne sono accorta solo dopo un bel po’ ma… era un pianoforte che suonava!
Non era uno scherzo da ectoplasma di quelli di Agostino (lui se ne sta buonissimo da quando è cominciata questa storia, segno che anche ai fantasmi vecchi di qualche secolo piace il Natale): no, no, quello era un pianista vero! E suonava la musica dei miei video, quella che cito nelle mie ricette, quella che ascolto quando cucino e scrivo. Così Babbo Natale è finito abbracciato a Billie Holiday, e io me li immaginavo mentre danzavano insieme (che coppia!) quel magico medley che mescolava “Sugar”a “Jingle Bells”, un po’ jazz, un po’ swing, un po’ canzoni da presepe: una colonna sonora semplicemente fantastica…
Il tempo è volato, come succede quando lo si trascorre con gli amici. E se anche i miei segnalibro di cartone erano meno della metà di quelli che ci sarebbero voluti, sono riuscita a scrivervi tutte le dediche: a ciascuno proprio la sua, come avrei voluto fare da sempre. E mentre io scrivevo e vi abbracciavo (finalmente dal vivo!), cose piene di magia accadevano in quella libreria: persone che avevano viaggiato sullo stesso treno si incontravano, Ludovica scopriva che la sua dirimpettaia oltre il cortile era proprio la Simonetta che le sedeva a fianco (e che dopo anni di messaggi da un emisfero all’altro, era finalmente dalla mia stessa parte di mondo), Vittorio apprezzava l’ippocrasso con Lucia, Andrea-Batman entrava in possesso del “suo” alce simil-renna, e qualcuno sgranocchiava i cracker a forma di abete con soddisfazione… crunch!
E’ stata una festa bellissima, piena di sorprese, di emozione, di abbracci, di musica e di biscotti. E se ci ho messo qualche giorno, a raccontarvela con parole mie, è solo perché – mi conoscete – io fatico sempre un po’ con questo genere di cose… diciamo pubbliche. Vorrei che questa continuasse ad essere una familiare, autentica piccola cucina: una cucina fuori tempo e fuori moda, che viaggia a ritmi strampalati e tutti suoi, con qualche bizzarria che le perdonerete, ma capace di strapparvi un benefico sorriso anche quando non è proprio giornata. E anche se capita che si bruci un’infornata di cracker, o che il cioccolato fuso scappi dalla sac à poche, vorrei sapeste che – magari piccolo, stortignaccolo e con qualche sbavatura – un biscotto per voi ci sarà sempre…
Saluti e baci! (stavolta un po’ commossi, ma tanto è Natale… si può)
S.
———————————-
UN DOVEROSO GRAZIE A:
– Laura Ligresti (Libreria del mondo offeso): la sua è una libreria specializzata in Letteratura Contemporanea e lei, per scelta, non aveva mai venduto libri di cucina. Così “Finalmente Natale!” è stato il primo: non dimenticherò l’emozione di raccontarlo, tra scaffali con autori di peso ben diverso da quello delle mie dosi di zucchero e farina.
– Alessandra Costa (per Guido Tommasi Editore), per l’organizzazione perfetta (ramo di cipresso compreso) e la sorpresa musicale.
– Paolo Liguori, caro amico e divertente complice anche in questa occasione: senza il apporto questa festa non sarebbe stata tale.
– Mariella Gaspari, autrice del messaggio a pennarello (commissionato alla Casa Editrice via mail), e Olga Cartoni, per la posata vintage e il té chai: sono tutti nella mia cucina, con mia gran gioia!
– Corriere della Sera, TG4, RAI3 (Eat Parade), Elle Gourmet, Radio24, La Cucina Italiana, Esselunga, Sale & Pepe, Donna Moderna, Io Donna, Bel tempo si spera (TV2000, con un grazie particolare a Beatrice Bernacchi e Serena Cirillo), Casa&Design (laRepubblica.it) per i servizi e le recensioni dedicate a “Finalmente Natale!”
– Sabrina Cavallé per le foto n.4 e n.7, Olga Cartoni per la foto n.6, e Guido Tommasi Editore per le foto n. 3 e n.5 di questo post
POSTILLA: “UN’ALTRA INCREDIBILE STORIA DI NATALE” (1 dicembre 2016)
E’ successo di nuovo: abbiamo ingannato l’algoritmo di Amazon! E sì che stavolta si era preparato per tempo, facendo buona scorta di copie… Ma sarà stato tutto l’andirivieni di renne, di slitte cariche di pacchetti che profumano di biscotti e vin brulé, oppure un po’ di emozione dovuta all’atmosfera (anche gli algoritmi si ricordano di avere un cuore, a Natale), fatto sta che da ieri pomeriggio… le ha esaurite! Che tradotto nel linguaggio di un sito di e-commerce di libri significa: per quanto avesse scommesso su questo libro, non aveva immaginato che potesse arrivare in così tante case, prima ancora di finire come dono sotto l’albero. Così alla Casa Editrice sta andando in onda l’ennesima magia: chiamati a raccolta tutti gli assistenti di Babbo Natale reperibili sul campo, impacchettano le copie dell’ultima ristampa e le trasportano con ogni mezzo possibile verso le librerie di tutta Italia. E nonostante si lavori al ritmo rilassato dello swing (che ci volete fare, ormai questa musica esce dalle mie pagine…), tutti corrono: perché ogni copia destinata a diventare un dono arrivi a destinazione entro il 24 dicembre. Perciò – e mi perdonerete il linguaggio stringato da annuncio commerciale – siccome sono tutti occupati, oggi sono io a dirvi che:
1. “Finalmente Natale!” e “Fragole a merenda” sono “al momento non disponibili” su Amazon, ma dovrebbero tornare ad esserlo entro qualche giorno.
2. Chi non li trovasse in libreria, può chiedere al libraio di ordinarli (la Guido Tommasi ne ha ancora delle copie ed è in grado di fornirle attraverso i suoi distributori in tempi rapidi).
3. Chi desiderasse acquistarli presso la casa editrice (insieme o separatamente), può richiedere una dedica personale scritta di proprio pugno dalla sottoscritta con la stilografica che ben conoscete. Per garantire che la spedizione arrivi entro Natale, l’ordine deve arrivare entro il:
– 6 dicembre, per i libri con dedica
– 11 dicembre, per libri senza dedica
– 21 dicembre, solo per consegne a Milano
E adesso, lavorate un po’ d’immaginazione e datemi una mano: pensate a delle lettere cubitali, scritte con la meringa, con i biscotti, con pennellate di sciroppo di melagrana o di gelatina d’arance. Non ne servono molte, solo sei, per scrivere il mio… GRAZIE!
Sono entrata nel personaggio, sono entrata in te, e ho potuto godere di tutta la tua emozione che hai saputo magnificamente trasmettere alla tastiera del PC (meno romantica di una stilografica ma sempre emozionante). Complimentissimi, Lorena
Cara Lorena,
l’emozione – come tutti i sentimenti autentici – passa attraverso i canali più impensati, spesso indipendentemente dalla nostra volontà. La scrittura è uno di questi: che avvenga col ticchettio sui tasti, o per mezzo di una scia di inchiostro blu, per me l’importante è che viaggi su un doppio binario, nelle due direzioni. Emozione che va, emozione che torna: e mi arricchisce… Un abbraccio! E grazie per l’empatico commento
Che dire Sabrine ? Domenica scorsa non ho potuto partecipare ma ieri passeggiando per Milano la Libreria del Mondo Offeso mi si è parata davanti (segno del destino ?).
Ho sorseggiato un tè con mia figlia e non riuscivo a pensare ad altro che quella libreria è proprio da “Sabrine” per come ti ho conosciuta qui sul web. Non ho potuto fare a meno di chiedere alla libraia (credo fosse proprio Laura) come sei e mi ha confermato che sei una persona disponibile,. Con dolcezza ti ha definito normale e (almeno per me) credo ti abbia fatto un bellissimo complimento
Segno del destino? E che segno! Una libreria che ti si para davanti… in tutto il suo splendore! La Libreria del Mondo Offeso è uno di quei posti in cui si entra e si rischia di non uscire se non dopo un appassionante viaggio tra autori e titoli, dei quali Laura – sapientemente, e con infinita dolcezza – sa farti innamorare. Non tutti i libri vi hanno diritto d’ingresso, ma solo quelli in cui lei trova un’anima, ed è stata questa la mia grandissima soddisfazione: che “Finalmente Natale!” fosse il primo libro di cucina, nella storia di questa libreria.
E… sì, credo anch’io che quello di Laura, sia stato un bellissimo complimento: almeno per me, che cerco nella “normalità” quei bagliori di luce che ci sono sempre, a saperli guardare. Grazie per questa bella micro-storia!
Ho letto queste righe con grande emozione e posso dire con orgoglio che “io c’ero!”.
E pensare che è stata una piacevolissima coincidenza: era una vita che non trascorrevo un week end fuori casa, e ho deciso di muovermi proprio quel fine settimana e giusto a Milano!
E proprio io, che sto tartassando la mia famiglia con Sabrine qua, Sabrine la, non potevo rinunciare a questa occasione.
Conservo gelosamente la dedica (sono la fidanzata di quel Federico che ha dovuto confessare quale sarà il mio regalo di natale) ho incollato la stellina sulla dedica, mangiato con gusto i biscotti a forma di fiocco di neve (con quel pizzico di sale che si sente bene, proprio come piace a me!) e adesso , nell’attesa del famoso regalo di natale estorto, sto leggendo a ritroso tuuuuutto il blog!
Venerdì ho riso come una matta con la storia dello zafferano allucinogeno e mi sono commossa con la lettera di tua figlia sui biscotti al mosto!
Adoro questo blog, è un rifugio, una coccola, una botta de vita!
Non c’ero alla presentazione di Milano ma sappi che ho acquistato il tuo libro solo il 23 novembre ed ho già provato 11 ricette oltre ad aver letto ormai quasi tutti i racconti…Mi piace proprio tanto!
Undici ricette?!? Caspiterina… grazie per la fiducia! E… oso troppo se immagino che ti siano riuscite bene? Perché ci tengo tanto a non far perdere tempo alle persone: ne abbiamo tutti così poco! Quanto invece ai racconti, beh… quelli sono invece fatti apposta per far (tra)scorrere il tempo! Spero con tuo divertimento… Ciao Katrine! (e mi chiedo: ne avrà provata qualcun’altra, nel frattempo?!?)
Certo! ieri è toccato al Patè di fegatini! Un po’ diverso da quello nostro tradizionale (mancano capperi e acciughe) ma è stato apprezzato anche questo come le altre ricette provate, tra queste la gelatina di arance (che io ho fatto di mandarini) è venuta forse un po’ troppo dolce ma bella da vedere e da regalare per questo Natale.
Storie di un’amicizia vera. Strano, ma vero!
Storie di amicizia vera… hai proprio ragione, cara Franca. E questo un po’ mi stupisce ancora, e un po’ mi conferma che in un blog non sono le facce e i nomi a contare, ma quello che si riesce a comunicare veramente… Un caro saluto!
Buongiorno.di nuovo Sabrine, come ho già detto sto rileggendo il tuo blog dall’inizio ma capita a volte che alcuni link alle tue storie o ricette siano reindirizzati alle nuove pagine del blog, mi chiedevo, non c’è il modo di cercare per nome le ricette? Non vedo caselle di ricerca dal mio telefono o sbaglio e poi ti ridomando, hai un.insirizzo mail?
Cara Katrine,
che piacere saperti tra questi post! Il reindirizzamento di alcune pagine è dovuto al fatto che, quando ho iniziato, il blog aveva un indirizzo diverso dall’attuale.
Quanto invece alla possibilità di ricercare le ricette per nome… certo che esiste! Trovi nella Home Page il link “Ricette” che ti porta a questa pagina:
http://www.fragoleamerenda.it/ricette/#tutte
dalla quale puoi ricercarle per etichetta, per ingrediente, oppure eseguire una ricerca di testo libero, digitando quello che vuoi tu.
Se hai altri dubbi, io sono a disposizione. E se per caso dal tuo cellulare ci fosse qualche problema di funzionamento, mi farai un gran piacere a segnalarmelo: faccio il possibile perché il tempo che gli amici trascorrono qui sia divertente e spensierato!
Un abbraccio!
ecco ho visto! ma solo dal pc. col cellulare (huawei) non si vedono le sezioni Etichette Ingredienti Ricette perciò non posso fare ricerca ma vedrò di aprire il computer all’occorrenza.
P.S niente indirizzo mail?
Scusa…adesso ho visto anche quello( col pc)
Una sola parola, anzi 3: grazie della magia.
Un abbraccio a testa in sù, Simonetta
complimenti sabrine
per il libro e per il blog che seguo da tanto tempo…
ho dedicato un post a te e al tuo libro, se ti va di leggerlo ecco il link:
https://infusodiriso.wordpress.com/2016/12/11/un-libro-per-natale/
daniela
Ma, ma… erano diversi mesi che non passavo di qui e leggo adesso che c’e’ un libro appena sfornato che profuma di pasta frolla, cannella, scorza d’arancia e chissa’ quant’altro!
E adesso io che abito in California come faccio a sperimentare le creativita’ natalizia di Madame D’Aubergine per queste prossime Feste? Se sono fortunata il libro arriva via amazon con il disgelo primaverile. (ehm tanto per usare un punto di riferimento temporale…)
Qualche ricetta online, giusto per sentirmi un po’ a casa comunque anche qui?
Abbracci e Buon Natale!
Elisa
Mia carissima Sabrine, come sai la mia vita in questo periodo è stortignaccola e mi perdonerai se arrivo solo ora. Mi è spiaciuto molto non essere in quella libreria profumata di inchiostro e biscotti, ma spero verrà il momento di vedere la tua stilografica scrivere una dedica per me. Intanto ti lascio le mie congratulazioni per questo nuovo bellissimo libro che mi fa sognare e pregustare.