Non c’è rito consolatorio che mi conforti quanto una sessione di panificazione casalinga. Quale che sia la causa del mio malcontento, un impasto che lievita ha su di me un effetto taumaturgico: dimentico le arrabbiature, sbrigo il lavoro arretrato, sopporto con serafici sorrisi avversità quali la raccolta dei calzini in giro per casa. Riesco persino a non farmi andare di traverso giornate come queste, di pioggia ininterrotta che verrebbe da costruirsi un’arca, raccoglier su tutto lo zoo del vicinato – che vi assicuro è vario e numeroso… – e salpare per le vie della città trasformate in canali, come Noé in attesa che cessi il diluvio. [continua a leggere…]