La brioche marocchina all’anice e sesamo
“Non avrai mica intenzione di portarti dietro queste ciliegie?!?” mi ha supplicato sull’arco della porta mio marito mentre gli porgevo il sacchetto amorevolmente chiuso con un fiocchetto bianco.
“Non avrai mica intenzione di portarti dietro queste ciliegie?!?” mi ha supplicato sull’arco della porta mio marito mentre gli porgevo il sacchetto amorevolmente chiuso con un fiocchetto bianco.
Dl mio primo soggiorno in Inghilterra tornai a casa con tre grandi amori: il crumble, la lavanda, e un appassionato giovanotto iberico che mi lasciò un mese dopo con una piagnucolosa lettera scritta su carta verdolina. Si chiamava Felipe, e fu prontamente rimpiazzato con un virgulto autoctono più facilmente frequentabile.
Vi ricordate di quel terzo di impasto della brioche alla zucca che vi avevo detto di lasciare da parte? Bene, eccovi è il seguito della storia, ovvero: come fare insieme brioche e biscotti impastando una volta sola.
Ci eravamo lasciati con la visione dell’operaio sospeso nel cestello della scala mobile che mi chiamava a gesti dal vetro della finestra al terzo piano. Volete il seguito?
In genere il pain d’épices inizio a farlo un po’ prima di Natale: è una di quelle ricette che hanno la capacità di creare un’atmosfera, e il profumo di spezie e di miele che si spande per la casa mi induce una piacevolissima regressione.
Vi avverto subito: questo è un post diverso dal solito, ma non potevo non scriverlo. E spero non me ne vorrete…