Marmellata di anguria
Lo so, lo so… questa sarebbe stagione di funghi, risotti e biscotti alle nocciole. E invece io continuo a scrivere di angurie, trasformate prima in un gioco e poi in tre diverse cose commestibili. Ma che ci posso fare se la mia cucina ufficiale è a seicento chilometri da qua, e quella di riserva è ridotta a un magazzino, con un materasso dietro la credenza dei bicchieri e due ante di finestra nascoste nelle pieghe di una porta?
No, tranquilli: non vaneggio. E’ solo che la mia vita è nuovamente racchiusa in un cantiere. Ebbene sì: un altro… e non chiedetemi, per favore, come mai. Non sono un architetto e nemmeno un muratore (in compenso ho ormai delle mani da manovale…). Sono solo una vecchia ragazza con pezzi di cuore in posti diversi, che vive come Mary Poppins: cambia il vento e volo via…
Così adesso sono qua, con le finestre sulla piazza dalle quali escono sbuffi di polvere rosso tomette e giallo tufo. Con il tavolo addossato al divano, il divano addossato al pianoforte, e sopra il pianoforte un’orchidea con un ultimo fiore mezzo appassito, un piatto di vecchie palle di Natale e un grattacielo di cuscini viola.
Dormo da quattro notti a ottanta centimetri da terra: ci ho pensato una giornata a quale fosse il nascondiglio più sicuro per tenere un materasso al riparo dalla furia polverosa degli operai. E solo a sera, mentre la luce da gialla diventava violetta, ho capito che dovevo affrontare la questione da un’altra prospettiva. D’altronde non è sempre così nella vita? Se non si trova soluzione, non si può sperare che sia il problema a cambiare (sennò che problema sarebbe?): possiamo solo cambiare noi, e iniziare a guardarlo con occhi diversi. E’ la mia tecnica quando non trovo il bandolo di una matassa (e credetemi: potrei riempire armadi di gomitoli…).
Così, mentre guardavo il materasso i suoi contorni sfumavano, come lo sfondo di quelle foto macro che ogni foodblogger vorrebbe nei suoi post. Finché non ho più visto il letto di Principessa… ma solo una cosa cara da proteggere, da nascondere in un posto segreto. Il lampo è arrivato all’improvviso. E ho iniziato a trafficare da sola, il materasso già completo di lenzuola tenuto sollevato con la testa, e l’altro fatto scivolare di sotto un po’ alla volta. Alla fine ce l’ho fatta: più semplice di quanto pensassi. In fondo, da che mondo è mondo non è sotto il materasso che si nascondono le cose care? E io ho fatto così, anche se la cosa a me cara era a sua volta un materasso.
La prima notte mi sono sentita come su uno di quei catafalchi che portano in processione il Venerdì Santo, e vi dirò: non è che mi piacesse molto… Ho dovuto aggiustare il tiro: meglio la Principessa sul pisello di Andersen, anche se lei di materassi ne aveva venti e io soltanto due. E mi sono addormentata di sasso. Al risveglio ho guardato giù: vedevo le mie infradito bianche come in fondo a un burrone. Ma oramai ci ho fatto l’abitudine. E mi diverto un sacco a sollevarmi sulle punte per riuscire a sedermi sul bordo del letto: mi sento tornata bambina.
Tutto questo per dirvi che quella di oggi è una ricetta fuori stagione, perciò vi chiedo di scusarmi: questo è un blog che a volte è fuori tempo. Però sappiate che non è per scarso riguardo nei vostri confronti, ma per cause di forza maggiore: la vita vera ha ritmi che non sempre si conciliano con quello regolare dei post.
E poi la seconda puntata della Cocomereide ve l’avevo promessa, no? Beh… sarebbe questa. Perché una marmellata non è una gelatina: parenti strette, certo, ma diverse. Come due cugine di cui una è un po’ più chic dell’altra… Io sono molto soddisfatta di questa semplicissima ricetta (che sarebbe la cugina basic): intanto perché una marmellata d’anguria non l’avevo mai mangiata. Non ne avevo mai nemmeno sentito parlare. E persino sulla bustina del fruttapec (non storcete il naso…) c’è scritto che non si può usare con meloni e angurie: la marmellata non viene. Perciò, quando mi sono ritrovata con una ciotola piena di polpa d’anguria già spremuta il primo istinto è stato quello di aprire la pattumiera. Ma non ce l’ho fatta: non ho potuto, davanti a quella fantastica tonalità di rosa acceso. E allora ho lanciato il cuore oltre l’ostacolo: sapevo che l’anguria di pectina ne ha pochissima, ma ci ho provato lo stesso. Ho buttato nella pentola tutti gli avanzi di polpa più un po’ d’anguria avanzata, ci ho messo solo un po’ più di zucchero e il succo di limone: è stato un gioco da ragazzi. In dieci minuti mezzo chilo di polpa esausta si è trasformata in due vasetti di cocomero spalmabile.
E adesso che sono qui da sola, con due stanze graziosamente costellate di cumuli di intonaco, un raccoglitore di lumache ingaggiato per sostituire due muratori ammutinati, e una cucina stipata di improbabili masserizie, vorrei tanto che su questo tavolo ci fosse uno di quei vasetti a consolarmi: con una montagna di fette di pane.
Ma ho immaginato la faccia dell’addetto al controllo bagagli. Pare che girino gelatine esplosive dai colori psichedelici: voi mi avreste creduto se avessi dichiarato che era marmellata di cocomero?
(giovedì, ore 16.20, sotto la polvere…)
S.
MARMELLATA DI ANGURIA
INGREDIENTI
polpa di anguria sgocciolata: 500 gr (calcolate circa 2 kg di anguria)
zucchero di canna: 200 gr
limoni: 2
acqua di fior d’arancio: 2 cucchiai
Private l’anguria della buccia, tagliatela a tocchetti, e togliete i semi con un coltellino. Mettetela in un colapasta (con un contenitore sotto…) e schiacciatela tra le mani per farle perdere il succo (potete anche usare una centrifuga, ma non esagerate). Insomma: dovete riuscire a eliminare un bel po’ di liquido.
Pesatene 500 gr e mettetela in una pentola con lo zucchero, il succo dei limoni e l’acqua di fior d’arancio. Fate bollire a fuoco allegro mescolando spesso e nel giro di una decina di minuti la vostra marmellata dovrebbe addensarsi al punto giusto.
Travasatela ancora bollente in vasetti a chiusura ermetica e conservate in frigo. Tutto qui. Meraviglioso, no?
Ingredienti: acqua di f. d'arancio • anguria • limone • zucchero di canna
Bellissima idea!!!Buon pomeriggio
ciao, ho letto il tuo commento così ho scoperto questo blog. E’ bello leggerti, sei molto simpatica.
Ho letto il tuo profilo e anch’io come te rinuncio volentieri alla tecnologia. Figurati che a 42 anni suonati ho scoperto da poco il pc.
La tua marmellata è molto invitante ma al momento sono presa dai frutti di stagione.
Buona serata, a presto.
Sabrine, ti aspettavo!!! Leggo i tuoi post come una storia a puntate, e la cocomereide mi ha fatto ridere (ma dove l’hai trovato un cercatore di lumache?) e riflettere. Come sempre ci regali una lezione di vita insieme a bellissime ricette. Sei una lettura irrinunciabile, con te non mi annoio mai… Grazie! Smack, smack
Gaia
..così veloce? beh, ma allora è da fare!!
Mi dava l’idea di ore e ore di cottura….
Il risultato è strepitoso Sabrine!
Tesoro poi con calma mi racconti che sta succedendo su questo cantiere mi sembra che si stia costruendo la cappella sistina..quante avventure pero 2 materassi farebbero tornare bambina anche me!!
Ma nn c’è stagione per una confettura cosi certo ripeterla è difficile visto che nn ne vedo piu di cocomeri ma mi godo il tuo post e questo colore favoloso!!!bacioniiiiiiiiiiiiiii,Imma
Sabrine, che dire se non che leggerti è una ventata di aria fresca in un afoso pomeriggio arabo? E si che forse non dovrei dirlo, dato che racconti dei tuoi disagi…ma lo fai in modo così lieve da farci pensare che sia tu la prima, a prenderli con molta filosofia.
Quanto all’anguria, da me ancora si trova senza difficoltà e ammetto che la ricetta mi ha incuriosito moltissimo.
Quella da te preparata, bellissima 🙂
manu: Ti piace l’idea di una marmellata di anguria? Bene, puoi sempre provarla l’estate prossima… A presto!
due bionde in cucina: Grazie! E benvenuta in questa mia cucina. Trovo molto saggia la scelta dei frutti di stagione, ma la scorsa settimana ho trovato al mercato una fantastica anguria di Mantova e mi sono divertita a trasformarla in tre diverse cose commestibili. Gelatina di anguria, marmellata di anguria, e… il prossimo post chiuderà la Cocomereide. Fino alla prossima estate… A presto!
Gaia: Cara Gaia, per una foodblogger a tempo perso come me commenti come il tuo sono lo stimolo a continuare: anche quando la vita preme sui confini del blog. Ti ringrazio per quello che mi hai scritto: temo la noia almeno quanto le verdure bruciacchiate… Perciò grazie, di cuore. E… a presto!
Sembrava di leggere un libro…complimenti! E ovvviamente ho aggiunto la ricetta tra le mie preferite, sono curiosissima di provarla!
Piacere di conoscerti!
Mariolonza
Sabrine, hai una saggezza ed uno spirito davvero inviddiabile.Oltre che un gusto ed una bravura incredibili, grazie!
mmm… non avevo mai pensado nell’esistenza di una marmellata di anguria… buonissima!
E le tue foto sono spettacolari.
Ottima ricetta,grazie per averla condivisa.
E’ sempre un piacere leggerti anche in mezzo alla polvere e alle angurie…ti perdoniamo volentieri tutti i fuori tempo, la vita è bella anche perché non è tutto prevedibile no?
Confesso anch’io: non l’ho mai fatta né mangiata ma non dubito. Aspetto che torni il frutto più simpatico del mondo e provo.
Un abbraccio
Davvero una ricetta curiosissima…la foto mi fa venir voglia di spalmare questa marmellata d’anguria sul pane (mia nonna mi racconta che da ragazza, ma lo fa ancora adesso, mangiava l’anguria…col pane!). Un saluto e complimenti
simo
Oh il mio frutto preferito è l’anguria…e un anguria spalmabile è da urlo!!!
Grazie per questa ricetta…e per il tuo condividere la tua vita con noi fodblogger 😛
ciò che mi piace del tuo blog (non è vero, mi piace tutto) è proprio questo essere fuori tempo, questo seguire la vita vera che in fondo è ciò che mi interessa. Non che voglia farmi gli affari tuoi, anzi, ma da te cucina, vita e persona si fondono così bene da rendere ogni ricetta e ogni racconto degno di essere letto e riletto. E quella foto dell’angolo di casa tua è bellissima!
Un abbraccio, a presto!
Ogni volta che mi impongo di andare tra i blog-amici e lasciare un messaggio (fa sempre piacere ricevere un segno del proprio passaggio, laddove ci si sofferma a leggere una ricetta, un racconto..).. finisce che leggo il post – e non sempre fino in fondo – e non commento perché mi manca il tempo materiale per farlo.
Già faccio fatica a trovare il tempo di leggere per me stessa, faccio fatica anche a trovare il tempo per dormire se proprio vogliamo essere realisti.
mA quando passo di qui sembra che le tue parole abbiano un effetto magico, mi intrattengono, mi bloccano, mi tengono inchiodata davanti al monitor. Le tue parole, i tuoi racconti, sono così fortemente evocativi che mi sembra di vedere chiaramente l’immagine delle cose, degli oggetti o situazioni che tu descrivi.
Io mangio la gelatina di pollo anche d’inverno. Per dire. Vuoi che non mi piaccia la marmellata di anguria anche adesso che siamo quasi in piena stagione della zucca? Io la trovo adorabile. Anzi ti dirò di più: non è mica vero che si coltivano frutti e verdure per poi d’estate ridurli in marmellate, gelatine, confetture extra, conserve, ecc. per conservarli e poterli così utilizzare anche fuori stagione? Certo, questa marmellata ha un colore così bello e così vivido che non si riuscirebbe (non io almeno) ad aspettare fino l’estate prossima.
Marmellata di anguria: approvatissima.
invece la tua marmellata ci sta proprio, per ricordare i giorni d’estate! (e magari dimenticare la polvere!!!) 😉
che idea la marmellata d’anguria!!
è proprio invitante e anche veloce nella cottura… grazie per la splendida idea!
ciao
Leggere i tuoi post è come leggere un romanzo di quelli che ti “acchiappano” alla prima pagina e ti tengono incollati fino a quando non hai girato l’ultima… e, quando sei arrivata a fissare la pagina bianca pensi “ma come, è già finito?”… Ecco, io questo blog non mi stancherei mai di leggerlo!!!
A proposito, quando avrai finito l’anguria (che adoro eh, non fraintendermi) non è che avresti da suggerire una ricetta un po’ più autunnale? Magari in particolare una torta/dolce con l’uva… 😉 ne ho già provate due questa settimana, ma quella perfetta non è fra queste e la scorta si sta estinguendo… Baci
Marmellata di anguria??? E’ la prima volta che la sento (e soprattutto che la vedo!)… Davvero un’idea geniale! Leggerti è sempre piacevolissimo 😉
bellissima quella marmellata!!! e il colore? stupendo…..e poi ti capisco proprio, anch’io ho i muratori in casa….e il bello è che io faccio l’architetto…. ma è più facile fare i lavori a casa dei clienti!!!!
Sappiamo che sei passata a trovarci, ma non abbiamo trovato nessun commento…Venirti a trovare è stato molto interessante, grazie per essere divenuto nostra sostemitrice e ti comunichiamo ufficialmente che anche noi siamo diventati tuoi sostenitori….Evviva!!! I cuochi di Lucullo
ma che buona, non l’ho mai provata, ma segno subito!
Meno male che sei ancora contagiata dal tred estivo dell’anguria, almeno passando da te posso ancora pensare a quest’estate che sta oramai cedendo il passo all’autunno.
Ci sarà tempo per i classici del periodo… per il momento io continuo a preferire i colori accesi dell’estate.
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Sabrine,non posso crederci!!!!mi viene una sola parola, sei EPICA!non credo si possa dire di una ragazza, ma le tue vicissitudini che condividi con noi con tanta simpatia comunque,mi suggeriscono davvero questo!La storia dei due materassi poi…
Ti confesso una cosa per ora di anguria ne voglio solo sentir parlare,per riprenderla in mano ce tocca aspettà il 2012…quindi mi copio il trucco nel libricino delle conserve!
in bocca al lupo…per tutto,aspettiamo aggiornamenti,buona notte da Princess,Marika
Wow, bellissima questa marmellata di anguria *O*!! Anch’io sono in fase marmellate al momento…sarà la fine dell’estate che si avvicina sempre più velocemente, ma ho voglia di conservare i profumi estivi in un barattolo di vetro ^__^!
Giuliana
Simo: La marmellata di anguria non è veloce, ma velocissima! Se si esclude il tempo per spremere la polpa e – prima ancora – per privarla dei semi… E poi: con ore e ore di cottura non sarebbe una “mia” marmellata. A me piace sentire il sapore e la consistenza della frutta e trovo che le confetture cotte troppo a lungo abbiano un po’ tutte lo stesso sapore: zucchero caramellato. Ciao!
dolci a…gogo!!!: Cara, esplosiva Imma, il mio cantiere numero due semplicemente va molto a rilento: dura da un anno. In parziale sovrapposizione con il numero uno… insomma, un turbinìo di operai che farebbe ammattire chiunque… e infatti io sono sulla buona strada. Mi consolo con il pensiero dei miei vasetti di marmellata d’anguria. E degli amici che popolano questa mia cucina virtuale… A presto!
Arabafelice: Afa e tempeste di sabbia sull’Arabia? Ma allora da te c’è un clima analogo a quello di casa mia! Le poche finestre utilizzabili chiuse per evitare correnti d’aria e di polvere che staccherebbero le coperture di plastica delle porte interne… forse è meglio il deserto! Come voi prenderle, queste cose, se non con filosofia? E possibilmente con la meravigliosa consistenza di una marmellata di cocomero… Ciao!
Mariolonza: Sarò felice se mi farai avere notizie di come la mia marmellata di anguria si comporta in casa tua. Spero mi faccia fare bella figura… A presto!
Saretta: Innanzitutto grazie, dal profondo del cuore, per i tuoi commenti e la partecipazione alla vita di questa mia cucina. In confronto a te mi sento una specie di rinoceronte… cioè una con assai poco garbo, e me ne scuso. Quanto a gusto e bravura qui sono davvero poca cosa: la marmellata di anguria (a patto che sia anguria esausta) si fa praticamente da sola! Un abbraccio
Eccellente blog che scopro all’istante! E hop, nella mia blogroll… 😉
Confesso: stavolta più che sul seguito della cocomereide mi sono soffermata a lungo su quella nuova prospettiva di un letto dal materasso doppio e dei problemi visti da una diversa angolazione. Perchè sì, in effetti loro non cambiano, e quindi la soluzione sta per forza da un’altra parte.
E’ che certi solchi mentali sono tremendamente difficili da scalfire. Poi ecco, incappi in un racconto di questo genere e ti si parano davanti, così battuti e profondissimi ma anche così chiari finalmente che riesci perfino a scavalcarli e prendere altre strade. Anche quelle insondabili che passano per una marmellata di anguria, per esempio…
Grazie Sabrine!
Per la marmellata e per le riflessioni.
ok…quindi… niente fruttapec, per questa??
(grazie per la tua joie de vivre …)
Pillow
Un post così aggraziato e una ricetta così colorata li avrei letti volentieri anche in pieno gennaio…
“E mi diverto un sacco a sollevarmi sulle punte per riuscire a sedermi sul bordo del letto: mi sento tornata bambina”
La prospettiva come finestra nel quale affacciarsi per scoprire scorci non necessariamente ‘nuovi’ ma vitali per supportare tutto il resto,…aggiungi a questo una scrittura puntualmente luminosa in ogni suo passaggio ed ecco quindi il motivo per cui vengo sempre qui, con aria scanzonata a ‘lavare’ la mia pesantezza e i miei grigiumi. Fossero solo i capelli me ne farei una ragione ovviamente…per tutto il resto invece occorre pazienza e caparbietà la stessa che ti ha dato per risultato una marmellata di anguria sulla carta non fattibile nemmeno per il ‘signor-fruttapec’.
Prospettive alte (non ‘solo’ nel senso del doppio materasso…ehehehhe:D ) e luce decisamente gli ingredienti che hai dimenticato tra gli ingredienti…che fai correggi il post adesso?! 😛 eheheheheeh
Sulla prima, mi sono immaginata anche io la Principessa sul pisello, ma poi l’idea di spenzolare le gambe mi ha distolto l’attenzione..
Per il resto, sono sicura che persino sulla bustina del fruttapec (non storcete il naso…) c’è scritto che non si può usare con meloni e angurie: la marmellata non viene. ti abbia messo ancor più la voglia di farla , questa inimmaginabile marmellata, vero?
un abbraccio
ciao. inconsueta questa marmellata ma per questo sicuramente molto apprezzata.
La proverò. complimenti
Sei fantastica! Anche in situazioni “piene di calcinacci” (via, che eufemismo!) come quella che ci descrivi riesci a trovare l’allegria e il lato positivo del problema-letto 🙂
a passare alla marmellata direi che posso nominarti ufficialmente Spacciatrice di marmellata gelatina &Co. 🙂 questa di anguria la voglio provare! Da mettere in promemoria per l’anno prossimo, ahimè!
un abbraccio grande!
ecco, la confettura di cocomero mi mancava!
io no, non ci avrei creduto!
peccato che tu non abbia tentato di metterla in valigia… Secondo me, con un orsù mi lasci passare e un assaggino avresti convinto anche il più orso dei poliziotti 🙂
Sei semplicemente F A N T A S T I C A!!!!!!! Felice vita… un abbraccio!
che bello, vedi sempre il bicchiere mezzo pieno!! ammiro questo carattere 🙂
Nemmeno io ho mai sentito parlare della marmellata di anguria e non metto assolutamente in dubbio che sia eccezionale!!!
a presto, ciao!:))
Ciao, ho sfogliato un po’ Fragole a merenda e sono stata piacevolmente rapita dai racconti e dalle belle foto, tanti complimenti!!!=)) Mi segno questa marmellata di anguria ch per consistenza e colore è davvero splendida, e poi finalmente mi toglierò la curiosità atavica di assaggiarla!! Grazie, un saluto Lys
questa cocomereide ha dei colori incredibili.
e tu lassù in cima a una pila di materassi sei una visione impagabile…
Strepitosa confettura. Faccio tesoro delle tue indicazioni, Sabrine! Non appena arriverà la stagione, mi metterò all’opera con la speranza di ottenere un risultato altrettanto straordinario!
Maria Grazia: La marmellata d’anguria e inusuale e deliziosa: sarà che io mi annoio un po’ a fare solo e sempre le solite cose? Aspetterò con ansia che arrivi la stagione dei cocomeri, per avere tue notizie: fresche (anzi: bollenti come una marmellata appena fatta) dalla cucina. A presto!