I bignè di Nonna Papera
La prima volta che sfornai questi bignè avevo undici anni, una gamba ingessata e un paio di pantaloni alla zuava nuovi di zecca nell’armadio. Decisi di mettermeli un pomeriggio in cui mia madre non c’era e io ero affidata alle cure di mia zia, una donna soave considerata da tutti una specie di Mary Poppins. La quale però, appena mi vide, decise che la cosa più amabile da dire era: “Ti stanno malissimo! Sembri Pietro Gambadilegno…”
Ora, non è che un bambino sia disposto a farsi dare del Gambadilegno dal primo che capita: neanche se è sua zia. E infatti io m’incavolai così tanto che mi chiusi in cucina, aprii il Manuale a pagina 131 e m’impegnai per fugare ogni dubbio su quella mia presunta somiglianza: sarei stata Nonna Papera, piuttosto. E fu il mio esordio con i Gonfietti Ezechiele…
Da allora li avrò fatti centinaia di volte: dolci o salati, questi bignè di Nonna Papera mi hanno accompagnato in cucina salvando aperitivi, merende, compleanni. Ed è stato grazie a loro che un anno fa, dopo aver riletto per l’ennesima volta le dosi a pagina 131, mi sono accorta che quel libro meraviglioso stava per compiere quarant’anni. E’ nata così l’idea della raccolta di ricette tratte dal Manuale di Nonna Papera: sorridendo al ricordo dei pomeriggi trascorsi a cucinare e con l’idea che forse c’erano altri che, come me, avevano sognato su quelle pagine da piccoli…
Il mio blog esisteva da appena sette mesi e non avevo idea di quale esito potesse avere l’iniziativa. Ma soprattutto, neanche nei più bei sogni da bambina avevo mai immaginato che da quelle pagine potessero sprigionarsi tanti prodigi…
Il primo – e più grande – dei quali è stata la partecipazione dei lettori: non capita tutti i giorni di ritrovarsi con 335 commenti a un post. Da sommare alle 286 mail di persone – bloggers e non – che mi hanno scritto: e non solo per chiedermi di inviargli una ricetta.
Ho letto ricordi ed emozioni d’infanzia, parole di gioia e di tristezza perché essere piccoli non è facile per tutti alla stessa maniera. Sono stata sopraffatta da questa umanità che all’improvviso mi si è svelata oltre lo schermo: persone vere, storie vere, pezzi di vita. Mi sono chiesta tante volte – mentre rubavo il tempo alla notte per riuscire a rispondere a tutti – perché avessero scelto proprio questa occasione per raccontare di sé: e la risposta che mi sono data, alla fine di questa esperienza, è che la forza di un bel libro per bambini sta proprio nel tirarci fuori le emozioni, anche da grandi.
Il prodigio numero due è stata un’esplosione: di interesse per il Manuale. E’ scattata una caccia al libro perduto e tra soffitte, cantine, biblioteche e mercatini in tanti si sono messi a cercarlo. Per dirvela tutta, ho sulla coscienza anche un paio di litigi tra sorelle dovuti alla sparizione dell’ambito testo dagli scaffali della cameretta un tempo condivisa. E persino un’impennata dei prezzi del Manuale su Ebay…
Chi non è riuscito a recuperare la sua copia – o a procacciarsene una ex-novo – ha ricevuto almeno una ricetta da sperimentare: ho passato serate a fotografare pagine da inviare ai lettori bisognosi. E quando ho scoperto che dal mio Manuale ne mancavano quattro, una blogger che non si occupa di cucina (ma di principesse) ha messo a disposizione il suo per consentirci di preparare la Torta di mele. Insomma: un trionfo di buoni sentimenti che – dati i tempi che corrono – ci ha fatti sentire tutti… incredibilmente trasgressivi!
Prodigio numero tre. Provate a digitare su Google “Manuale di Nonna Papera”… ?!? … beh, ve lo dico io cosa succede: scappiamo fuori noi. Al primo posto.
Il post della raccolta è lì da mesi: non trovate fantastico che chi cerca in Internet informazioni sul Manuale s’imbatta nelle ricette di Nonna Papera “vissute”? Cioè cucinate e raccontate da voi? Io sì… perché penso che abbiamo “dato vita” a un libro. Nel senso che lo abbiamo reso vivo: ci abbiamo messo le nostre mani – spesso le nostre facce – oltre a burro, zucchero e farina… E di qui al prodigio numero quattro la strada è davvero breve.
Ricevo un giorno una mail, che inizia così: “Sono una giornalista Americana. Sto scrivendo un libro sui dolce Italiane, che viene pubblicato in ottobre 2011. Ho visto per caso il suo blog su Manuele di Nonna Papero perche un chef di turino me ha mandato una ricette che lui ha detto e “Pareva la torta di Nonna Papera”. Non sapendo cosa sia questa nonna ho fatto “google” e ecco lei! Adesso vorrei scrivere un po del libro che lei ha trovato….” eccetera, eccetera…
Sulle prime ho pensato a uno scherzo. “Ma come, questa mi scrive dall’America per chiedermi chi è Nonna Papera?!?” e stavo per gettare la mail nel cestino. E’ stata solo la mia curiosità (culturale, se mi passate un termine “alto”…) a farmi decidere di rispondere: e davvero non sapevo da dove cominciare. Perché davo per scontato che un’americana certe cose le sapesse meglio di me!
“Cara F.,
devi sapere che per un’intera generazione di bambini Nonna Papera ha rappresentato un mito: perché noi tutti abbiamo sognato le sue fantastiche torte. Non sarebbe esatto dire che noi bambini italiani cercassimo una nonna che sfornasse dolci: in ogni famiglia, in quegli anni, ce n’era almeno una bravissima in cucina. Il fatto è che quelle torte in Italia non le faceva nessuno: noi bambini non le vedevamo in casa, e nemmeno in pasticceria, perché in Italia quel genere di torta non esisteva… Le nostre nonne non ne conoscevano la ricetta. E nelle loro cucine non esisteva nemmeno uno stampo simile, svasato e con il bordo ondulato. Perciò noi credevamo che quella fosse la torta di Nonna Papera, che esistesse solo a Paperopoli e che la ricetta originale si trovasse nel mitico Manuale, sempre citato nelle storie Disney come un oggetto misterioso e quasi magico”.
Il nostro carteggio è andato avanti per settimane. Con un risultato per me sorprendente: non solo per i bambini americani Nonna Papera è un personaggio piuttosto marginale, ma pare che non cucini granché, oltreoceano. Anzi: per loro la tipica “nonna che cucina” è una nonna italiana! E del Manuale di Nonna Papera nemmeno una traccia…Non ci volevo credere: mi avevano fatto crescere pensando che Nonna Papera – l’emblema della nonna che cucina – fosse americana e scoprivo da grande che una Nonna Papera così esiste solo in Italia?!? Un immaginario infantile si sgretolava giorno per giorno, mentre la mia amica da New York mi informava che nemmeno alla Disney ne sapevano niente di questo ricettario per bambini.
Ho cominciato a guardare il Manuale “con occhi da grande”, e mi sono messa a spulciarlo alla ricerca di una ricetta americana: non ce n’è traccia. Niente cookies, niente muffins, niente cheesecake… non c’è nemmeno la mitica torta che lei metteva sul davanzale e dalla quale usciva quel profumino di mele.. La apple pie non c’era – cari ragazzi – nel Manuale di Nonna Papera. Così mi sono convinta che quel libro fantastico non potesse che essere tutto italiano: e mi sono messa alla ricerca dei suoi ideatori.
A questo punto vorrete sapere come è finita questa storia. Beh… non si sa, perché stiamo ancora consultando un paio di archivi alla ricerca di qualcuno del gruppo originario di lavoro che ci possa svelare dettagli inediti. Dopo tanti anni non è facile, ma ci voglio provare.
Posso però raccontarvi “dove” è finita questa storia… e… preparatevi perché non ci crederete: in un libro. Perché la giornalista americana era Francine Segan, storica del cibo e autrice di numerosi testi sulla cucina italiana. La quale mi ha chiesto di poter raccontare ai suoi lettori l’incredibile storia di questo ricettario per piccoli cuochi… E di quell’attempata signora, all’anagrafe Elvira Coot ma nota ai più come Grandma Duck o Nonna Papera: che nell’immaginario dei bambini italiani è americana e in quello dei bambini americani è scalzata da una nonna italiana… insomma, un meraviglioso pasticcio la cui ricetta rimane a tutt’oggi segreta.
Abbiamo continuato a scriverci, io e Francine, in tutti questi mesi. L’ultima sua mail, una settimana fa, aveva un allegato: quando l’ho aperto mi sono venuti i lucciconi. Era la copertina del suo libro con la foto di una meravigliosa torta di mele. E non era una apple pie: ma quell’italianissima torta di mele del Manuale di Nonna Papera…
Quanto a me, continuerò a cercare chi c’era davvero dietro quelle ricette: mi piacerebbe riuscire a raccontarvelo, un giorno. E se scoprissi che Nonna Papera era in realtà un signore con la pelata e i baffi, rassegnatevi a veder andare in frantumi il vostro immaginario infantile: perché sarete voi i primi a saperlo.
Ve lo devo…
S.
INGREDIENTI
farina: 50 gr
burro: 50 gr
acqua: 75 gr
uova: 2
sale: un pizzico
Accendete il forno a 180° (il Manuale dice 150, ma sono pochini…).
Mettete l’acqua, il burro e il sale in un pentolino e portate ad ebollizione. Abbassate la fiamma e versate la farina, mescolando con forza.
Quando il composto si staccherà dalle pareti della pentola (cioè dopo pochissimo) toglietelo dal fuoco e aggiungete le uova, una alla volta: mescolate velocemente per ricompattare gli “straccetti” che si formeranno e non smettete finché l’impasto non sarà liscio e omogeneo. Fatelo riposare per una decina di minuti.
Rivestite di carta forno una teglia da biscotti e, con l’aiuto di due cucchiaini, formate dei mucchietti di impasto delle dimensioni di una noce (teneteli un po’ distanti tra loro perché crescono in cottura).
Infornate per almeno 20 minuti ed estraeteli quando li vedete ben gonfi e appena dorati. Fateli raffreddare e guarniteli a piacere: avete solo l’imbarazzo della scelta. Volendo, potete conservarli in una scatola di latta per un paio di giorni (ovviamente senza ripieno).
Questi bignè sono buoni al naturale, con un po’ di zucchero al velo, o farciti con cioccolato fuso, crema, panna, formaggio cremoso con erbe aromatiche o frutta secca, salumi, filetti di pesce… potreste continuare all’infinito. E allora… cosa aspettate a farci sapere come ve li siete mangiati?
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E ora un po’ di scuse…
Ho promesso a tutti i partecianti alla raccolta un pdf con le ricette di Nonna Papera, e non sono ancora riuscita a rispettare questo impegno. La verità è che non ne ho mai realizzato uno e non so come fare. Perciò se tra di voi ci fosse qualcuno d’animo gentile, intenzionato a darmi delle dritte, è il benvenuto. In ogni caso, appena ci sarò riuscita, ve lo comunicherò.
Inoltre: ho ricevuto un premio da Federica e da Chiaretta, ma temo di non riuscire a ritirarlo. Il tempo per il blog è ridotto al lumicino in questo periodo e davvero non ce la farei a girarlo ad altri bloggers. Vi ringrazio comunque, di cuore, per aver pensato a me e spero non me ne vorrete…
Infine: prometto di scrivere post più brevi le prossime volte. So bene che il tempo è prezioso per tutti: lettori compresi
Il libro di Francine…
…si intitola “Italy’s Sweets: Dolci”, e uscirà il prossimo ottobre.
Come avrete capito, questa tra me e il Manuale è ormai una storia a puntate
Per chi volesse non perdersene nemmeno una:
– Le ricette di Nonna Papera: 40 anni dopo (25 gennaio 2010)
– Ultim’ora! Scoperta dopo 40 anni la vera identità di Nonna Papera (21 aprile 2012)
Ingredienti: burro-burro salato • farina bianca 0 e 00 • uova
GRAZIE del posto l’ho letto con molto piacere e interesse.
Buongiorno, che bello inziare la giornata con un post così!
Il mio manuale di Nonna Papera è gelosamente custodito a casa dei miei genitori, ed è stata ed è tutt’ora una vera Bibbia per me!
Sono felice che grazie alla tua inziiativa Elvira Coot sarà degnamente presentata anche ai bambini americani, come si fa a crescere senza di lei?
In bocca al lupo, baci
Ciao e complimenti vivissimi…è una storia bellissima la tua ^_^
Mary
Che post! E’ proprio vero che ci propinano per americano ciò che invece italiano è. Pensa che mio figlio sta studiando il quarto anno del liceo in Colorado e mio marito appassionato di Zio Paperone (un mensile che ora in Italia non fanno più) gli ha chiesto di comprarne uno lì. Non esiste e non è mai esistito. Complimenti per la collaborazione con l’autrice del libro, la tua raccolta è stata una idea geniale. Un abbraccio.
Hai proprio ragione, il manuale di nonna Papera ha segnato generazioni. Io che l’ho guardato con occhi da adulta proprio grazie alla tua raccolta, no ho apprezzato soprattutto la geniale commisione tra storia, diverimento e cucina per bambini. Un libro nel quale, secondo me, nulla era lasciato al caso. Niente foto, ma una tale freschezza di scrittura da renderlo piacevolissimo anche a me da grande… E non mi stupisce che sia tutto italiano…. Beh, intanto grazie per aver avuto questa idea, per essere stata così disponibile (di te apprezzo proprio la pazienza che hai nel rispondere a tutti!!)e per aver condiviso con noi i retroscena dell’impresa! Con curiosità aspetto news riguardo agli autori ( mi preparo anche a una nonna papera con pelata e baffi!!). Alla prossima!
PS anche io mi scuso con te… post lungo e commento lunghissimo!! Sorry!
Ciao tantissimi complimenti per il tuo blog, la tua raccolta, le tue ricette ! Io non ho un blog, ma se vuoi posso aiutarti per la compilazione del pdf, se ancora ti serve una mano.
Ciao
Alessandra
Una storia bellissima, Sabrine, mi sono incantata e persa in questa misteriosa confusione tra nonne, italiane, americane, paperi e tortiere smerlate. E rimpiango come non mai di non aver partecipato al tuo grandioso progetto, l’anno scorso!
NB: sto portando a termine, invece, quello artistico, la mia cucina… bella come non mai, giuro, e solo grazie ai tuoi consigli!
Bella e ricca storia che ho letto con piacere e allegria…iniziare la giornata con un bel sorriso non è certo cosa da poco e di ciò te ne sono davvero grata.
I bignè sono molto molto interessanti ^_^
Felice giornata
che belli questi bignè… favolosiiiiiiiiii!!! chissà ripieni….
Quindi il manuale di nonna Papera non sarebbe collegato alla Disney e avrebbe avuto i natali in Italia!
Sto ancora dando la caccia al manuale: indipendentemente dalle sue verità, resta un grande libro ….
come dire,dei bigne'”da manuale”!!
Che meraviglia .. ho letto tutto di un fiato.. un vero intrigo… e un bel pasticcio!!!! americana italiana o altro rimane sempre la MIGLIORE
…oh, no, non ci pensare davvero ad essere più breve nei tuoi post!! Per me sono come dei racconti d’autore, nuovi ogni volta!
Questa storia del mitico Manuale è fantastica…io non ho mai provato le sue ricette, ho sempre scioccamente pensato che la messa in opera non sarebbe stata soddisfacente…scusa, nonna Papera, chiunque tu sia!!
:)))
E’ una vera favola questo racconto!Mi sono anch’io incantata e lasciata cullare da queste parole su un libro di altri tempi…Sabrine, che bellezza!!!
Ti ringrazio perchè mi strappano sempre un sorriso i tuoi post, un abbraccione!
Bellissimo post complimenti.
I bignè hanno un po’ + burro in percentuale di quelli che faccio io, proverò.
Ma tu pensa che bella storia! E grazie a te anch’io ne faccio un pochino parte :-))
Aspetto con ansia il seguito delle tue ricerche!
no no, non voglio post più brevi! le tue storie sono bellissime così con tutte le parole e i sentimenti…adoro leggerti!(anzi ti dirò che sono curiosa di vedere i famosissimi divani in velluto parigino!!)
questa storia è davvero bella, però un libro lo dovresti scrivere anche tu!un abbraccio
…Che bello tornare a leggerti Sabrine!!!!
un abbraccio.
Incredibile dove si possa arrivare, via Nonna Papera. E non parlo di luoghi, ma di cuori 🙂
Mi ricordo che la mia mamma ha provato varie volte a farli ma sempre finendo col butatre tutto. Io ho aspettato per anni e finalmente facendo un corso di pasticceria a Parigi ho imparato. E’ una bella soddisfazione quando iniziano a gonfiarsi in forno. I tuoi sono splendidi!! baci!
Siamo tutte orgogliose di aver partecipato e ognuno dei punti che hai elencato mi ha creato un sorriso sul viso, che si allargava sempre piu’!
Per il PDF, se hai bisogno di qualche dritta/aiuto, fammelo sapere!
Saro’ felice di aiutarti!
Ps. e infine, per la lunghezza dei tuoi post, chi ti dice che sia un problema? E’ sempre cosi’ piacevole leggerli, che si arriva alla fine troppo velocemente!
un bacio
mamma mia che bel post! l’ho letto tutto d’un fiato!!
bazzicando spesso negli states mi era già capitato che mi venisse smontato qualcosa che io credeveo un caposaldo della cultura americana e che invece li da loro a malapena sapevano cos’era!
cmq viva nonna papera che ti ha fatto vivere quest’avventura cosi’ bella, e che gli autori del libero abbiano la pelata o meno non ci interessa, per noi ci sarà sempre e solo quella torta fimante sul davanzale e ciccio che cerca di rubarla…
un bacione e buona giornata!
alessandra
Ma dai non ci avrei mai creduto! Cosa si sono persi i bambini americani…la torta di mele sul davanzale è un ricordo indelebile nella mia mente! Perchè poi c’era tutto un mondo immaginato dietro….Bah! Comunque la tua iniziativa è stata fantastica:-)))
Ciao cara,
ho trovato il tuo post sul manuale di Nonna Papera esattamente un anno dopo che avevi aperto il contest, peccato perché anch’io sono una felice proprietaria del suddetto manuale, regalatomi da mio papà per farmi smettere di litigare con mio fratello sugli altri manuali Disney usciti in precedenza (ti ricorda qualcosa?).
Cmq se ti serve aiuto per trascrivere le ricette, layout e pdf, io son qui, scrivimi: dolcifusa@dolcifusa.it
Baci,
Veronica
http://dolcifusa.blogspot.com
Ricordo di non essermela sentita di partecipare alla tua raccolta lo scorso anno: ero troppo nuova e troppo intimidita da questo mondo di blogger che stavo scoprendo! Ma io sono una di quelle che il manuale ce l’ha nello scaffale della libreria da quando avevo sette anni, e la mia torta di mele è quella di Nonna Papera! Quindi non posso che sciogliermi leggendo il tuo post! 🙂
Baci
wow sabrine che emozione lo sai mi sono venuti i brividi a leggere….che storia pensa te nonna papare dopo 40 anni colpisce ancora e tutto grazie a te!!!e sempre grazie a te tutte noi ci sentiamo coinvolte nella tua emozione,miticaaaaaaaaa!!!
i bigne sono deliciosi e mi raccomando ti aspetto per il mio contest nn c’è trasloco che tenga:D:D!!
bacioni imma
sandrine, per me è sempre un piacere leggerti e la lunghezza dei post non fa che rinnovare la gioia ogni volta.
proverò anche questa versione di bignè, sono affezionata alla mia ricetta ma sono curiosa… un abbraccio
Ricercare, aspettare, scriverci, leggerti, conoscerci, cucinare le ricette del mitico manuale è stata davvero una grande emozione, ripercorsa passo passo in questo post! Grazie!
PS: Lo sai che Francine aveva contattato anche me? Purtroppo essendo periodo di vacanze ho visto la mail dopo qualche giorno (e si, anch’io avevo pensato ad uno scherzo… °-°) e qualche altro è passato prima che io rispondessi dicendo che la ricetta non era mia, ma del mitico manuale e perciò accreditando i diritti alla Disney… proprio come te, mai avrei pensato che in America non fosse così famoso! Posso dirlo che adesso mi mangio un po’ le mani per non essere stata più tempestiva? Però dai, la soddisfazione che sia stata colpita dalla mia esecuzione c’è ugualmente!!! ;-D
Una breve premessa.
I post non sono lunghi o corti ma si avvertono come l’uno o l’altro solo se sono noiosi o coinvolgenti e tu certamente appartieni alla seconda categoria 🙂
Quando pubblichi cerco sempre di trovare un minuto di pace per poterti leggere con calma, per intravedre tra le righe, per cogliere le sfumature.
Anche questa volta è stato così una piacevole passeggiata attraverso un percorso fatto di recupero di ciò che eravamo per renderlo con gli occhi di ciò nel frattempo siamo diventati, sfatando miti ma accendendo nuove riflessioni affettive o meno.
Insomma mi immergo sempre volentieri in questa ‘Paperopoli’ del non-solo-food, dove l’autrice a Nonna Papera ha certamente rubato il temperamento deciso, non privo di spigolature ma con un cuore grande…da fumetto appunto 🙂
Complimenti a te, quindi 🙂
Ah, nonna papera e le sue torte sul davanzale, a raffreddare e a spargere buon odore….
Questi duck-bigne’ non li conoscevo, magari rpovo a farli. Sono cosi’ semplici che riusciranno anche a me.
Complimenti per lo scritto, al solito 🙂
Un post lungo ma scritto cosi bene che si legge d’un fiato, quindi continua cosi. Io non so granche’ di nonna papera eccetto che compravo i manuali a mia figlia ma ho preso nota dei bigne’ e mi sembrano semplici da fare, ci provero’, grazie!
lucy: Immagino che il tuo grazie sia per il post… Ricevuto. E apprezzato… Ma ti suggerisco di provare anche i bigné, che non sono niente male… A presto!
meggY: Dunque il Manuale di Nonna Papera ce l’hai anche tu? Sai che non mi ricordo se sei tra i partecipanti alla raccolta? Nel caso, se volessi, anche fuori tempo massimo un posticino te lo troviamo… tanto il pdf non c’è ancora! Magari con i bignè… vedi tu. Ciao!
Mary: Guarda che questa storia non è solo mia: ma di tutti i lettori che insieme a me l’hanno vissuta… E proprio per questa sua dimensione “corale” trovo che sia bella. Compresi i bigné e la ricetta di pasta choux… A presto!
mariacristina: Da sempre le storie (e in alcuni casi anche le edizioni) Disney sono adattate al paese nel quale vengono pubblicate: e direi che questo è il caso della rivista amata da tuo marito. Se ci pensiamo bene, in fondo un manuale di cucina non era forse nelle corde degli americani, almeno quarant’anni fa… mentre calato nella realtà italiana aveva un senso, eccome! Ciao mariacristina, ricambio l’abbraccio e ti offro un bignè (tu ne fai?…)
lucia: Commento lungo e molto gradito. Anche oerché il tuo giudizio su quello straordinario libro per bambini mi trova d’accordo: un progetto editoriale unico nel suo genere. Un ricettario senza immagini di cibo, grazie al quale si poteva immaginare qualunque cosa… anche una torta spiaccicata come una frittella. So che i testi erano di Elisa Penna, purtroppo scomparsa da poco. Ma a me piacerebbe scoprire di chi erano le ricette: non proprio tutte per bambini, perché in buona parte erano ricette “vere”… Spero di riuscire in questa ricerca: quantomeno ci provo. Un grazie particolare, per quello che hai scritto, a presto
Ti leggo sempre tutto d’un fiato. Sei e sei sempre stata la mia lettura preferita. Adoro perdermi nei tuoi racconti e aneddoti… 🙂
Buon pomeriggio!
Magale: Alessandra, sei davvero molto gentile: apprezzo la tua disponibilità. Mi hanno appena detto che con un Word dovrei riuscire a impaginare: vedrò se ci riesco e nel caso mi faccio viva… Intanto grazie per il commento. Mi dici che non hai un blog: ma ti piace cucinare? Mai provata la pasta choux? Se decidi di fare questi bignè facci sapere… Ciao!
Onde99: Mia cara, dato che ancora il pdf della raccolta non c’è, e che qualche adesione fuori tempo massimo c’è già stata, se volessi… mi farebbe un immenso piacere che ci fossi anche tu. Con la tua cucina nuova di zecca (davvero mi fai felice, facendomi sapere che sta andando tutto bene…). Un abbraccio pieno d’affetto
Letiziando: Quando i lettori mi scrivono che strappo loro un sorriso mi rendono felice: non ci tengo a far immusonire la gente, ognuno ha già tanti di quei problemi… I bignè di Nonna Papera (che poi sarebbero i mitici Gonfietti Ezechiele) sono di una semplicita e velocità di esecuzione tali da renderli simpatici a tutti. Provali, la pasta choux si presta a mille impieghi in cucina, ed è un vero divertimento! Aspetto tue notizie: possibilmente con bignè (o preferisci beignets?…) al seguito. A presto!
raffy: Questi bignè (o beignets che dir si voglia…) sono buonissimi. Nella loro semplicità, si prestano ad essere riempiti di qualunque cosa: a te la scelta! E mi raccomando: facci sapere! A presto
Milen@: Il Manuale di Nonna Papera è nato da un’idea italianissima, a quanto pare. Grazie a Elisa Penna, soprattutto. Ma resta il più assoluto mistero sull’autore delle ricette… Vedremo se riuscirò a scoprire qualcosa. E tu non hai ancora trovato il tuo Manuale perduto? Era davvero un grande libro… Ciao!
Mirtilla: Bignè da manuale, sì… quello di Nonna Papera! Ma non per questo meno buoni: questa è una ricetta di bignè seria, anzi serissima: una pasta choux che riesce sempre a perfezione. Provali! A presto
Fabiana: Un vero intrigo… ooops!.. pasticcio internazionale: con tanto di ricetta segreta. Chi l’avrebbe mai detto che un’amabile nonna potesse essere al centro di un tale giallo? Che poi sarebbe anche il colore di questi suoi bignè, cosi carini e così facili che pure un bambino sarebbe capace di sfornarli a perfezione… da provare. A presto!
Gabri: Cara Gabri, le ricette del Manuale di Nonna Papera sono ricette serie, anzi serissime: “da grandi”, oserei dire! Ricette per tutti, insomma, non solo per bambini… E se non ne hai mai provata una, questa della pasta choux, che poi sarebbe l’impasto dei bignè, può essere un buon inizio. provaci e facci sapere! Ti aspetto… possibilmente con bignè al seguito!
Saretta: Sei tra i miei lettori più affezionati, ci sei sempre: e a me fa un grandissimo piacere… Questo racconto non è una favola: direi piuttosto che è una storia prodigiosa, che si è sviluppata a partire da un libro pieno di magia e ha dato i suoi frutti a distanza di tanto tempo, grazie al contributo di tantissime persone. Mi piace pensare che non sia una storia mia, ma di tutti i lettori che appassionatamente hanno rincorso il Manuale per tutta Italia… Un abbraccio
manineinpasta: Esistono tante ricette di bignè, anche se gli ingredienti di base sono sempre quelli: acqua, farina, burro, uova… Questa è una pasta choux che rimane “morbidina”. E se ti devo dire, dato che a me i bignè secchi non vanno giù, questo tocco di morbidezza me la rende particolarmente simpatica… Se la provi mi fai sapere? Ci terrei… Ciao!
Quando Mondadori ha adottato Disney lo ha naturalizzato, ha dato ai personaggi un’impronta italiana…le storie sono italiane, le sfumature…insomma di globale c’era solo il disegno, il tratto che comunque i nostri disegnatori riproducevano magistralmente…
Ecco ho tanta nostalgia per questo globale locale e tu il manuale di nonna papera é forse il libro a cui sono piú affezionata, il mio piú vivo e presente ricordo di bambina di 7 anni. Grazie Sabrine per tutto questo.
(PS: io i pantaloni alla zuava li odiavo ….ma mi piaceva l’effetto gianburrasca…).Baci
Ma che bella soddisfazione Sabrine!
Un abbraccio!
…purtroppo non posso aiutarti per il pdf, sono una schiappa in queste cose!
ci credo che ti sono venuti i lucciconi! io ho letto tutto d’un fiato quasi si trattasse di un racconto giallo… e sul finale ho avuto anche un paio di brividini.
riguardo all’autore (o gli autori) mi sta venendo in mente che conosco qualcuno (in realtà si tratta proprio un signore pelato e coi baffi! non è certamente lui l’autore, ma potrebbe essere persona informata sui fatti) cui potrei chiedere… io provo! e se dovessi avere qualche notizia, ovviamente ti scriverò subito.
Non ho potuto far altro che leggere tutto d’un fiato!! sembra quasi impossibile ma ogni tanto la realtà riesce a superare la fantasia ^_^
Sapevo che il libro era italiano, come il fantastico giornalino “Topolino” ma non ho mai saputo la sua fonte.
Il tuo racconto è stato un mix intenso di emozioni, curiosità.. e un pizzico di rammarico per non aver partecipato alla tua raccolta.. l’ho scoperta troppo tardi e in ogni caso non credo di aver mai avuto il libro…
Però che storia scoprire a distanza di anni che nonna Papera forse non è mai esistita..
Se anche scoprissi che si tratta di un uomo pelato e con i baffi non crollerebbe il mito però.. non per me almeno.. ne sono troppo affezionata.. ma ti confesso che la tua ricerca della verità mi incuriosisce all’ennesima potenza!!!
Questa storia sembra una favola.
Purtroppo non riuscii a partecipare alla tua raccolta e mi ricordo bene… un’esame pestifero mi stava facendo impazzire ma non sai quante volte guardo tutte le ricette che hanno partecipato ^_^
Sono davvero felice per te, però, se a scrivere quel manuale è stato davvero uno con la pelata ed i baffi… avvertitemi prima perchè non lo vorrei sapere ^_^ eheh
Complimenti con il cuore ^_^
Allora provvedo: promesso!
Non potevo non commentare questo post, se è vero che il mio nome è Duck! E copincollare (se permetti l’autocitazione, che è sempre un po’ presuntuosa) ciò che ho scritto del mitico manuale nella mia libreria di aNobii – conosci? Un luogo di perdizione per gli amanti dei libri –
E’ buffo che questo libro, regalato dai miei a una delle mie sorelle, sia sempre circolato per casa e non abbia mai attirato la mia attenzione quando ero piccola. L’ho riscoperto invece da adulta quando, sempre in occasione del mio ‘abbandono del nido’, per così dire, mia madre me lo mise in mano dicendomi poco convinta “Magari ti fa venire voglia di cucinare”.
Non ho mai cucinato niente seguendo le ricette di questo manuale (che reca sulle sue pagine i segni del passaggio di noi 4 figli: scarabocchi a pennarello, primi tentativi di scrivere i nostri nomi, teste tagliate via con le forbici e angoli strappati o ciucciati), e non credo lo farò mai. Ma lo sfoglio spesso e molto volentieri e rido ogni volta che leggo le stupidaggini stile anni 70 che ne condiscono la prosa.
Grazie del tuo racconto, appassionante e commovente.
Tornerò molto presto a trovarti!
A presto
complimenti ,Sabrine, un bellissimo racconto !! se gli autori del manuale scoprissero tutto questo ne sarebbero orgogliosi,purtroppo anche il mio libro è scomparso tra i vari traslochi..
what an amazing story! The world is sometimes so small… 🙂
Good luck for your recipe-research!
A presto 🙂
bello bello magnifico, i sviluppatori delle storie di disney erano italiani e hanno fatto un ottimo lavoro, il topolino italiano è magnifico e se non ricordo male era della mondadori.
Complimenti a te tutti meritati, o penso che tutte le blogger che ti hanno risposta hanno letto nel tuo post se stesse, una parte di loro stesse nelle tue parole, hai saputo tirare fuori il meglio da tutte loro.
C’è una redattrice che lavorava in mondadori in quegli anni che poi andò a un concorso televisivo famoso, chissà se è lei l’autrice? Facci sapere
Ormai i tuoi post sono come capitoli di un libro.
Al prossimo episodio, quindi e grazie per il tuffo nel passato che ci hai regalato.
Serge
E’ tutto magnifico, il manuale, le ricette, le origini, l’incontro quasi da favola con la giornalista americana, l’interesse suscitato da questa iniziativa ecc…ma la cosa più bella è stata poter partecipare!!!Smack!
ho letto rapita dalle parole il tuo bellissimo post!! il mio manuale l’ho perso, purtroppo, ma ho ancora nei ricordi il profumo di quelle pagine e il piacere che mi dava sfogliarle.
un abbraccio grande
Paola
Ma che meraviglia questo post! Guai a te se scrivi meno… Che avventura epistolare hai vissuto insieme a nonna papera. Congratulations!
Ma Paperinik non ha ha alcuna ricetta segreta?
Ti prego fammelo sapere.
Rapito dal tuo post sono andato a frugare nella libreria dei miei figli.
Terribile. Mi sono reso conto che abbiamo perso le tracce del Manuale.
Si da il caso che da bambino sognassi di diventare Paperinik.
Oggi, tranquillo medico di provincia, sono tornato ad assaporare il piacere delle letture giovanili, grazie al tuo blog.
Complimenti.
Antonio
Che meraviglia questo post!!!!!!!!!!
Io avevo invece un debole per il personaggio piu’ controverso: Paperone! Le torte di nonna papera non avevano su di me lo stesso fascino che avevano i tuffi di Paperone nelle vasche di monete d’oro! :)) Ad ogni modo complimenti per i bigne’, son proprio perfetti!
ho letto tutto d’un fiato..e mentre leggevo cresceva il ricordo del ‘mio’ manuale di nonna papera…lo comprai che avevo 8-10 anni in una di quelle bancarelle che alllestiscono i bambini fuori casa…tra i vari giochini e cianfrusaglie a me colpi subito quella copertina verde…e avevo ragione!uno dei miei più grandi acquisti!
che storia emozionante! Comprerò il libro per cucinare tantei dolcetti al mio nanetto!
come sempre la qualità emerge e…. qualitativamente sei unica.
un bacione
b
la passione sempre è ripagata, e se insieme c’è anche l’originalità, la qualità e la cura dei dettagli non può essere che così. Mi fa molto piacere leggere questa storia, mi fa pensare che a qualcosa un blog serve, e che prima o poi qualcuno ci capiterà e si accorgerà dell’impegno e dell’amore che ci si mette dentro. Quando ho letto dell’iniziativa di nonna papera mi sono sentita un po’ spaesata perché le nuove generazioni difficilmente ci mettono le mani sopra. Però quando sono andata in visita all’academia barilla e alla loro biblioteca culinaria, è stata la prima cosa che sono sndata a cercare. E mostrandolo ai miei compagni americani, vedendo la loro espressione accigliata, ho capito che era una cosa tutta nostra, con ricette fatte a misura per noi italiani. Così come il manuale delle giovani marmotte e tutti i libri di quella serie. Ssrebbe bello sapere chi ha ideate o da dove sono state prese le ricette del manuale. Continua il tuo lavoro filologico che noi siamo tutt’orecchi 🙂
Il Manuale di Nonna Papera non è stato parte della mia infanzia (io avevo un libro comprato da mio padre con gli ingredienti a grandezza naturale in modo da non doverli pesare ma “copiare”) ma ho letto con piacere la storia perché trovo commovente come il cibo possa avvicinare culture diverse, persone diverse e diventare punto di contatto grazie a scambi di parole e di gesti.
Per i bambini poi… la cucina è un ottimo veicolo di messaggi educativi di ogni genere!
Bel poste bei bignè! Non li ho mai preparati ma forse se erano pensati per dei bambini posso riuscirci!
Sei bravissima! Ho un premio per te:
http://larosabulgara-iva.blogspot.com/2011/01/la-rosa-bulgara-ha-ricevuto-il-suo.html
Storia pazzesca…dunque i miracoli esistono anche nel web?!
non ho mai avuto qeusto libro…forse sono troppo giovane! però mi hai fatto venire una curiosità!
Complimenti cara. Deve essere un grande onore essere contattata da oltre oceano e per Nonna Papaera poi, chi l’avesse mai detto!!
Ah,però,che bella faccenda….ora bisogna fare questi bignè….buon w.e.
il fatto che tu sia tornata a scrivere è una delle migliori notizie degli ultimi tempi.
la tua raccolta fu bellissima, e tu deliziosa, a rispondere con attenzione e disponibilità a tutte quante.
… toccherà comprarci questo libro!
Una receta bella y deliciosa ,los ingredientes tan sencillos y la elaboración muy bien hecha por tí,que los buñuelos se ven majestuosos,es lo que mi madre decía la buena mano y recetas antiguas que son de calidad,me encanta tu blog por las tradiciones italianas,abrazos y cariños y muchas bendiciones.
Ciao!
Scusa tantissimo l’effetto “spam”, ma abbiamo pochissimo tempo per avvisare tutti! Dopo il successo della precedente contro l’omofobia, decolla una nuova iniziativa food-bloggers contro l’atteggiamento indegno del Governo nei confronti delle donne.
Trovi tutte le info qui e qui. Vieni a leggere, grazie! Un saluto Kemi
They look absolutely perfect! Great work! 🙂
wow ho letto questtutto d’un fiato ^^ razie per la ricetta yn abbraccio ale
bellissima storia e raccontata in modo accattivante, da leggere tutta d’un fiato. Anche se io non ho mai avuto il manuale (ma so cos’è, alcune amiche me lo facevano consultare… con molta parsimonia!), col tuo racconto mi hai comunque fatto tornare indietro nel tempo. E dal manuale alla magia del web, l’avresti mai detto che sarebbe potuta nascere una collaborazione con una scrittrice d’oltreoceano? a presto
sei unica.
ogni volta che scrivi qualcosa sei capace di elevarlo a livelli davvero incredibili! Io non ho partecipato, ahimè, non l’ho mai avuto questo libro, ma vi ho seguito, anche se non sempre ho commentato, ho seguito tutto, e ora aspetto di sapere come va a finire davvero. Per adesso ogni volta è bello fare con te quel passetto in piu’!
un abbraccio!
Ce l’ho anch’io il manuale di nonna papera! Lo adoro e mi fa morire dal ridere (in senso buono) il fatto che tu l’abbia rispolverato per noi. Io l’ho lasciato in Italia…me lo devo portare la prossima volta che vado. Intanto sbircero’ qui per le ricette 🙂
Cara Sabrine,dal gennaio dello scorso anno il Manuale di Nonna Papera è rimasto ben visibile su un ripiano della mia libreria. Passando lo guardo, da allora, con maggior tenerezza per tutti i ricordi che hai saputo far riaffiorare. Ma continuavo anche a chiedermi dove sarebbe sfociata la raccolta di ricette.E così il fiume di ricettine è finito negli Stati Uniti. Quasi una corrente del Golfo al contrario! Veramente stupefacente e straordinario. Ancora complimenti vivissimi per la brillante iniziativa e per il resoconto attuale. Un grande abbraccio e buona domenica. Donatella-Marm
Buonissimi,quanti ricordi di pappate golose!
Un bacione e a presto
Io ho lavorato ai tempi dell’università in una pasticceria e si facevano una marea di bignè ogni giorno.. ora mi hai fatto venire voglia di provare a vedere se sono ancora brava!
Quanti ricordi… IL MANUALE DI NONNA PAPERA con i manuali delle giovani marmotte sono stati delle veritabili passioni d’infanzia e anche il moi primo libro di cucina.
Adesso che vivo in francia mi rendo conto che anche loro lo hanno avuto e si chiamava …Les bonnes recettes de grand-mère Donald edizione hachette ,le ricette sono esattamente identiche :)non vi dico gli scambi di ricordi fra me e moi marito tra l’italia e la francia ogniuno con la sua ricetta preferita 🙂
arabella
arabella
li ho fatti… ma qualcosa non ha funzionato. prima sono gonfiati come dei piccoli panini arabi, dopo un quarto d’ora erano già dorati, fin troppo dorati, e li ho tirati fuori dal forno. sono stata tropppo brusca? non so, ma si sono sgonfiati e appiattiti. forse nel mio forno 150° sono sufficienti. comunque erano buoni, aperti con il coltello e riempiti di marmellata di pesche. ci riproverò! grazie e ciao
… è incredibile come tutte le strade mi portino a te … persino Francine Segan e,ormai ne sono certa, non si tratta più solo di coincidenze … prometto di scriverti presto, intanto brava … brava … brava !!! un abbraccio simona
Che bella storia Sabrine…..ed è tutto merito tuo!
sei speciale, un po’ misteriosa…oserei dire quasi magica, ed è proprio per questo che leggo ogni tuo post tutto d’un fiato!
ti abbraccio forte forte, MARA
Bello il tuo blog, complimenti! Ciao alla prossima
Patrizia
Mi sa che non hai i trackback/pingback attivi…comunque ho provato a farli come promesso…ecco il risultato
http://www.manineinpasta.com/2011/02/bigne-di-nonna-papera-con-crema-si-salmone/
i tuoi post sono perfetti così come ti vengono, corti o lunghi che essi siano.
quanto a me… eccomi qua! sono una di quelle che, dopo aver letto della tua raccolta e di tutto il relativo can-can, dopo aver ricordato di averlo letto nella biblioteca di paese a undici anni (e, ovvio. non aver cucinato nulla, godendomi le sole narrazioni dietro ogni ricetta…), ebbene, dicevo, eccomi qua: sono una di quelle che ha spluciato l’universo per ritrovarne un’edizione e poi lo ha comprato a 40euro su ebay.
e felice di averlo fatto. perciò, oltre che di questo proseguio della storia, grazie cara sabrine… il mio manuale ora è lì, tra i miei librotesori:)…
ops il link
http://www.manineinpasta.com/2011/02/bigne-di-nonna-papera-con-crema-si-salmone/
il tempo è davvero poco ma il tuo post l’ho letto con i lucciconi ^_* sono proprio contenta per te perché hai fatto un gran bel lavoro e stimolato la nostra voglia di tornare bambini (io era tra i lettori “bisognosi” di ricetta) che Nonna Papera si riveli un pancione baffuto non importa, aveva comunque un grande spirito e tu hai saputo cogliere questo aspetto e valorizzarlo anche a distanza di 40 anni!
Ti abbraccio e mi congratulo con te
Antonella: Tutti quelli che hanno partecipato a questo gioco sono parte di questa storia: ed è la cosa più bella… diciamo pure, la vera magia dei bignè di Nonna Papera! A presto
Giò: Mi emoziono a leggere certe cose… perciò state attenti quando me le scrivete! Perché poi mi succede di non trovare le parole per rispondere… me ne rimane una sola: grazie.
P.S. due dei tre “famosi” divani parigini ce li ha ancora il tappezziere. Ma è giustificato… “In quarant’anni che faccio questo lavoro – mi ha detto – certi divani li ho fatti solo a lei!” Non ha torto…
Flavia: Più penso a tutto l’affetto che circola per questo blog e più mi sembra incredibile la storia dei bigné di Nonna Papera… In ogni caso grazie di cuore. E a presto!
arabafelice: Detto da una che riesce ad “arrivare” da tanto lontano… è un grande complimento! E parlo di luoghi, e pure di cuori. Grazie, davvero…
kristel: Tua madre era costretta a buttare i bignè? Beh, se ti può consolare, la mia non sapeva fare le meringhe. Ed è una cuoca fantastica… Certo anche io ho sentito la necessità di recuperare questo deficit familiare, da adulta: ma senza corso di pasticceria a Parigi! Ma mi piacerebbe un sacco, sai? Che corso hai fatto?… mi interessa… Ciao!
Gaia: Cara Gaia, sono felice del tuo orgoglio: che è anche il mio. Il fatto che siano stati in tenti a partecipare mi dà la misura di che cosa quel libro abbia significato… Grazie tante per la tua disponibilità ad assistermi per il pdf: sto facendo delle prove grazie alle dritte di mio figlio e spero di cavarmela da sola, ma nel caso… A presto!
ViaggiandoMAngiando: Cara Alessandra, quel che scrivi è proprio vero: l’immaginario, soprattutto se costruito da bambini, non cambia tanto facilmente… e quella torta di mele di Nonna Papera messa a raffreddare sul davanzale ci sarà sempre. E se non avessi paura di esagerare, direi che la cucina di Nonna Papera non è nemmeno un luogo immaginario… ma un luogo dell’anima. Un caro saluto
Dada: Roba da non credere, vero? E infatti… io non ci credo. Voglio dire che mi ostinerò a immaginare quella torta di mele, quel davanzale e quella fattoria… e non mi verrà mai da pensare che possano essere in uno sperduto paesello della Pianura Padana… Ciao!
Dolci Fusa: Il tuo racconto di litigi tra fratelli mi ricorda non una… ma parecchie cose! Quanto al Manuale, visto che ti sei accorta dell’iniziativa in ritardo e visto che il pdf non c’è ancora, se ti fa piacere pubblica pure una ricetta e mandami il link: così sarai anche tu dei nostri! Fammi sapere! (e grazie per la disponibilità…)
Mari – Rose di Burro: Ma allora cosa aspetti a partecipare?!? Guarda che l’ho già scritto ad altre persone: il pdf della racccolta non c’è ancora, quindi non succede niente se pubblichi il tuo post a scoppio ritardato… E poi: Nonna Papera val bene uno strappo alla regola, no? Ti aspetto, se ti fa piacere…
dolci a… gogo!!!: Cara Imma, è vero: Nonna Papera è capace di colpire a 40 anni di distanza… e non è da tutti. Che tu ti senta emozionata mi fa solo piacere: è stato il fatto di essere in tanti a rendere la cosa molto più divertente! Quanto al tuo contest, spero davvero di riuscirci, ma ti confesso che il tempo è davvero molto poco in questo periodo… non voglio promettere cose che non potrei mantenere, ecco tutto! A presto
Cristina: Questi bignè sono un po’ più morbidi del solito (forse per la proporzione tra burro e farina…) e questo me li rende particolarmente simpatici… tanto che qualcuno me ne mangio sempre nature! Se dovessi cimentarti con questa ricetta, mi piacerebbe tanto sapere com’è andata… A presto, allora! Magari con bignè…
Beta: Tutto il percorso della raccolta, pur impegnativo, è stato anche per me denso di soddisfazioni. Indipendentemente dall’esito inaspettato… Leggere quel che in tantissimi avete scritto – e che in molti casi non verrà mai pubblicato – è stata la mia gioia più grande. A presto!
Gambetto: Caro Mario, mi hai lasciata senza parole… perché tu non ti limiti mai a leggere solo quel che scrivo, ma cogli anche tutto il resto… quel che è sospeso nello spazio tra una riga e l’altra, e che pure ha un significato, e un peso. Per questo mi colpiscono sempre i tuoi commenti. Quanto al temperamento, potrei forse somigliare a Nonna Papera: ho persino un paio di occhiali sul naso, quando scrivo, che paiono i suoi… ma il mio sogno automobilistico di sempre non è il trattore: bensì l’Ape Piaggio, modello 1967. Ci arriverò, un giorno… Ciao Mario!
CorradoT: Mi piace la definizione di “duck-bignè”! E se non hai mai provato la ricetta, ti consiglio di rimediare alla lacuna: si prestano a tanti abbinamenti, dolci e salati, e vengono sempre bene (devi solo conoscere il tuo forno… e il gioco è fatto!). A presto Corrado
chamki: Beh… se non sai granché di Nonna Papera, è giunto il momento di rimediare: grazie ai suoi bignè! Che sono facilissimi e sempre buoni (non sono i soliti bignè rinsecchiti, tanto per intenderci…) E mi raccomando: facci sapere! Ti aspetto!
Carolina: Cara Carolina, oggi ti ho pensata: perché mi sono fatta, dopo tanto tempo, i miei dolcetti inglesi preferiti con una tazza di té… e sono andata con la mente a quel negozio di Chelsea dove oramai ti chiamano per nome. A presto!
Mi sono riletta il tuo post, troppo coinvolgente. E’ semplicemente fantastico cosa sei riuscita a produrre. Buona settimana Donatella
Ciao piacere di conoscerti una storia veramente bella complimenti.
Se passi da me c’e’ una sorpresa per te .Un bacio Fausta
Che spettacolo!!!Sono senza parole tutte queste ricettine del manuale di nonna papera….mi han dato il nome del tuo blog su alfemminile. Ieri mi è arrivato il manuale anche a me, l’ho ordinato da ebay, è stupendo, spero di provare qualcosa al più presto!
Ciao Sabrine!
Io ero una di quelli che all’epoca del post su nonna Papera ti aveva scritto per partecipare.. ma ci si è messo di mezzo un trasloco deciso un po’ d’improvviso che ha scombinato tutti i miei piani 🙂
Adesso resto in attesa del libro.. nel frattempo ho fatto i gonfietti Ezechiele (ricordo persino l’illustrazione della ricetta!)e li ho riempiti con una crema chantilly aromatizzata al limone e glassati con glassa bianca alla vaniglia.. una delizia!
Urca! Non avevo il manuale di nonna papera… solo tre manuali delle giovani marmotte… ma i sentimenti di cui scrivi me li ricordo… e mi hai fatto venire il lucciconi comunque! 😉
Magari una delle mie prossime torte la dedicherò a lei… 😉
This is years later, but as an American who loves Uncle Scrooge and Ducktails, this is fascinating to me. I can’t believe I have been missing out on Grandma Duck’s Manual all my life! I am so envious!