La torta di mele dello zio Ettore
Tra le tante meravigliose cose che mi accadono da quando esiste questo blog, ci sono le mail che ricevo da gente sconosciuta. Sono persone che non appartengono al mondo dei foodbloggers e che – per i motivi più vari – un giorno si siedono davanti al computer e mi scrivono. Conservo le loro lettere (lo so, non sono scritte su fogli di carta, ma per me valgono come se lo fossero…) in un’apposita cartella, e ogni tanto le rileggo: trasudano umanità, di qualunque cosa trattino.
C’è un’adolescente di rara intelligenza che ha iniziato a scrivermi per chiedermi quanti panini alle ciliegie venissero con le dosi della mia ricetta, e ha finito un anno dopo per parlarmi dei suoi progetti di studio e suggerirmi chi votare alle elezioni (M. sei deliziosa…). Ricevo foto meravigliose di bambini addormentati con un mio biscotto in mano, di nonne che cucinano con i nipoti, di papà alle prese con i ghiaccioli allo yogurt e relativi bastoncini, di brioche al pecorino sfornate a forma di lumaca. Davanti a tutto questo provo un’immensa gratitudine: perché amo la vita, e la gente nella sua varietà. E perché quando qualcuno mi racconta di sé è un po’ come se fosse davvero in casa mia, come un amico con il quale mi siedo in cucina e mi prendo un caffé…
Una settimana fa ricevo questa lettera (lo so, era una mail ma rassegnatevi…):”Buongiorno, ho appena visitato il suo sito, velocemente. Mi ripropongo di guardarlo con più attenzione. Intanto Le mando la ricetta, avuta da uno zio paterno dei miei figli, bolognese, che si chiamava Ettore, ora in cielo e immagino lieto del successo che si tramanda!”
La ricetta era preceduta da un titolo, in stampato, che recitava: “TORTA DI MELE AUGUSTA SUBLIME”. Non ho resistito. Perciò mi scuserete, ma da qui in poi passo al corsivo.
“Gentile signor Ettore,
le sarà forse giunta voce che la mamma dei suoi nipoti mi ha fatto avere la ricetta della sua Torta di mele. Il fatto che fosse senza burro e che le mele fossero così tante me l’ha resa subito simpatica: e l’ho provata. Non so se lei avrebbe approvato l’uso della frusta a mano per lavorare l’impasto, e forse non mi avrebbe fatto passare un paio di renette un po’ “fané” (il mio fruttivendolo non ne aveva di più croccanti…). Ma resta il fatto che la sua torta ha già allietato un paio di nostre merende e altrettanti dopocena: da quando l’ho scoperta, non riesco più a smettere di farla. Indipendentemente dal nome, è semplicemente “sublime”…
Per questo volevo che lei sapesse quanto le siamo grati: per la ricetta, che dalla cucina dei suoi nipoti è finita anche nella mia, e per la sua determinazione nel volermela far recapitare. Immagino abbia avuto delle difficoltà (non è un tragitto che conosco, ma mi risulta che i collegamenti non siano dei più agevoli…), ma credo ne sia valsa la pena. Questo piccola cucina è un affollato crocevia di gente che ama cucinare: credo che la sua torta di mele sia solo all’inizio di un lunghissimo viaggio… Per noi, da qui, non sarà facile seguirne le tracce, ma ho ragione di credere che lei, data la visuale di cui gode, potrà farlo agevolmente: ed esserne felice.
Sappia che la penso con simpatia ogni volta che affetto le mele. E spero non le suoni irriguardoso quel mio chiamarla “zio Ettore” pur non essendo sua nipote. Lo consideri un gesto d’affetto, perché il fatto che non ci siamo mai incontrati di persona qui non fa alcuna differenza: in un blog non sono le facce a contare, ma i cuori, e i pensieri…
Non so come sia organizzata la cucina dalle sue parti, ma sono certa che avrà trovato un sacco di gente interessante con la quale scambiarsi ricette “vintage”. Se gliene capitasse tra le mani qualcuna carina, trovi il modo di farcela avere: sapremo farne buon uso. E la faremo viaggiare…
Un saluto da quaggiù (al profumo di mele)
S.”
LA TORTA DI MELE DELLO ZIO ETTORE
INGREDIENTI
mele renette: 1 kg
zucchero semolato: 250 gr (più due cucchiai per lo stampo)
farina 00: 150 gr
uova: 2
latte: un bicchiere (circa 180 ml)
lievito vanigliato: 1 bustina
Preparate le mele con qualche ora di anticipo: io l’ho fatto due ore prima, ma suppongo che anche 4 o 5 vadano bene. Dunque: lavate le mele, sbucciatele, tagliatele a spicchi e poi a fettine di circa 2 mm. Mettetele in una ciotola con lo zucchero, mescolate bene (ma delicatamente per non ridurle a un polpettone…), copritele con un piatto e lasciatele riposare.
Quando decidete di fare la torta (che non sia il giorno dopo, però…) accendete il forno a 180°, prendete uno stampo rotondo (meglio se a cerniera), imburratelo generosamente e cospargetelo di zucchero (due cucchiai saranno sufficienti).
Sciogliete il lievito nel latte, facendo attenzione a che tutti i grumi si dissolvano. Sbattete leggermente le uova in una ciotola, unitevi il latte con il lievito e poi la farina tutta in una volta. Mescolate finché il composto non è omogeneo e privo di grumi (se utilizzate una frusta a mano ve la cavate in un minutino…), poi aggiungete le mele*, mescolate e rovesciate nello stampo.
Cuocete la torta per 25 minuti a 180°, poi abbassate il forno a 160° e continuate la cottura per altri 45 minuti. Lasciate la torta nel forno spento con lo sportello aperto per 5-10 minuti, poi sformatela delicatamente.
Servitela tiepida e… dite grazie allo zio Ettore: se lo merita…
* se le mele avessero rilasciato troppo liquido (capita se ne avete utilizzate di particolarmente succose) aiutatevi con un cucchiaio per scolarle appena (niente mestolo forato…) nell’aggiungerle agli altri ingredienti. Quanto al liquido rimasto, aggiungetene poco alla volta finché vedete che il composto ha la consistenza di… un impasto da torta! cioè né troppo liquido, né troppo denso…
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Epilogo
Il vero appassionato di torte di mele in casa nostra è Monsieur d’Aubergine (ormai è lui a presentarsi così, quando rincasa la sera: sta diventando spiritoso…).
“Buonissima questa torta: è una tua invenzione?”
“No, è quella dello zio Ettore…”
“Ma… abbiamo uno zio che si chiama Ettore?”
“Mai avuto…”
“E allora chi è questo Ettore?!?” e la forchettina resta a mezz’aria mentre lo sguardo si fa indagatore
“Un signore che tra le altre cose faceva anche torte di mele…”
“E perché ha smesso?”
“Trasferito.”
“Un vero peccato…” e la forchettina ritorna al suo posto.
Mele? Renette, ma non solo…
La torta funziona benissimo anche con delle mele non troppo dolci (tipo le mele verdi). L’importante è che siano belle croccanti, e succose.
Sciogliere il lievito
Di solito aggiungo il lievito alla farina, ma qui ho voluto seguire passo passo le indicazioni della ricetta originale. Sappiate, però, che se sciogliete una bustina di lievito in un bicchiere di latte si formano dei grumi. Perciò scioglietela inizialmente in mezzo bicchiere, mescolate fino ad ottenere un impasto liscio e poi aggiungete il resto.
Lo stampo
Questa è una torta dalla consistenza morbidamente elastica (lo so, non è una definizione usuale per una torta…): il che vuol dire che dovete fare una certa attenzione quando la sformate. Uno stampo a cerniera è sicuramente consigliabile, ma se proprio non ce l’avete (e il mio pensiero va sempre alle cucine low-tech degli studenti…), aspettate che si raffreddi un po’ prima di capovolgerla di botto su un piatto.
Le dimensioni dello stampo? Il mio è da 21 cm di diametro, ma credo che anche uno un po’ più grande possa andare bene (grazie a Gaia per avermi ricordato che le dimensioni degli stampi vanno sempre indicate… come farei senza certi lettori?)
Niente mixer: non serve! (nota per studenti dalle cucine spartane…)
Questa è davvero una torta alla portata di tutti: anche di chi non ha una cucina con adeguata dotazione high-tech. Io ho usato una frusta a mano per lavorare la pastella di uova, farina e latte, ma forse potreste riuscirci anche con una forchetta…
Ingredienti: farina bianca 0 e 00 • latte • lievito per dolci • mele • uova • zucchero semolato
Ooooh ma che bel post, e che squisita torta di mele (pure light!!).Complimenti a te e a al sig. Ettore, e anche alla tua lettrice per avertela suggerita!Da provare al più presto .. ciao!! 🙂
Leggendo la storia di questa ricetta ho sorriso e mi sono commossa..e poichè,per qualche combinazione del destino,la torta dello zio Ettore è arrivata anche a me,la proverò sicuramente…non amo il burro,adoro le mele…praticamente è la torta perfetta!(Complimenti non solo per come cucini,ma anche per come scrivi!)
Meggy: Questa è la magia del web: apro il passavivande della mia cucina e arrivano ricette inattese. Deliziosi regali… Ciao Meggy e buona giornata!
Beh, posso immaginare che *lassù* non ci siano problemi di copertura di rete o zone d’ombra, quindi sono certa che il Sig. Ettore ti abbia letta con grande simpatia, come tutti noi.
Nicky Miranda: La torta alle mele dello zio Ettore è arrivata anche a te?!? Lo sapevo… che questa ricetta era una specie di meraviglioso segnale, voglio dire. Devono aver saputo che ci piacciono le ricette “vintage”, e che da queste parti c’è un sacco di gente disposta a provarle… Beh, che dirti? Unite dal destino… e da una torta di mele senza burro! A presto
E’ bellissima!
Buona giornata
Buongiorno cara Sabrine e buongiorno caro Zio Ettore (mi si perdoni la familiarità, ma come dici tu, qui sembra di conoscerci sempre tutti)
La ricetta, che proverò a breve, sarà mia cura passarla a Nonno Giuliano, che si diletta in torte di mele ogni fine settimana…
un bacio
Serena: Mi piace quella tua faccia che ride per davvero: mi sembra di buon auspicio per la giornata. Quasi quanto l’ennesima fettina di torta alle mele, che ho appena finito di mangiare (stavolta fredda e con il caffé… ma sempre all’altezza). Ciao Serena e grazie
Un post davvero molto dolce. Grazie Ettore. 🙂
che post meraviglioso, e che bello dev’essere ricevere “lettere” dalle persone che provano i tuoi piatti …
Di questa torta mi copio subitissimo la ricetta !
che post meraviglioso, e che bello dev’essere ricevere “lettere” dalle persone che provano i tuoi piatti …
Di questa torta mi copio subitissimo la ricetta !
QUesta è la magia della cucina Sabrine, e trovo meravigliosa questa interazione e amorevole condivisione.Un dono.E grazie per avercene a tua volta fatti partecipe.
La farò senz’altro, è quella che credo amerebbe anche mia mamma(io di certo!)
bacioni e d auguri carissimi se non ci sentiamo prima!
questa ricetta sa di tradizione e di amore…
Una ricetta dal passato…mmmhhh…prossimamente sedute spiritiche in cucina con dita sulle uova e un piano di farina per scoprire cosa hanno da suggerirci gli avi dall’aldilà 🙂 Post e ricetta da leggere e rileggiare e anche da infornare (la torta non il post). Buona giornata a te.
manu: E’ una torta di mele davvero “basic”, di spartana bellezza: sa di mele… Buona giornata anche a te!
Gaia: Questo spaccato di vita familiare, con zii che lanciano ricette nello spazio siderale e nonni che le accolgono per sfornarle di domenica, è semplicemente fantastico… ed è il mio modo di concepire lo stare in cucina: scambi (mica solo di ricette…) che scaldano il cuore. Come questa torta di mele. A proposito: signor Nonno Giuliano, se lei volesse provarci e magari inviarci una foto… sia rapido, però, perche la torta di zio Ettore finisce in un baleno! Ciao Gaia, e grazie
Maddelaine Green: Un post dolce, ma con una non trascurabile dose di sapienza culinaria (e mica grazie a me…). Tantissime mele, uova, zucchero e farina: lista di ingredienti corta, torta facilissima e buona. Alla faccia di chi si complica la vita con ricette impossibili… Ciao!
Mascia: Il bello del ricevere lettere è riflettere ogni volta su quanta umanità ci sia dietro tutta questa tecnologia che ci permette di scambiarci parole senza voce. Questa ricetta di torta di mele è l’ennesimo dono: piovuta nella mia cucina per incanto, si è subito sentita a casa sua… e sono certa che accadrà la stessa cosa anche da te. Se la provi, facci sapere: mi raccomando! Grazie e a presto
Queste sono le cose che danno grande soddisfazione e riempiono il cuore…così come una fetta di questa torta fantastica alle mele…grazie!!!
elisa
che visione!!!!!!!!!!!!!!
Tutto fantastico: quello che scrivi, la ricetta (e io adoro le torte di mele), lo zio Ettore, tuo marito con la forchetta sollevata in aria, le foto. Il tuo blog è uno dei miei preferiti, ecco, l’ho detto!!!
Un abbraccio
Sabina
Saretta: Sottoscrivo: “questa” è la magia della cucina: mica quelle robe astruse e piene di ingredienti impossibili, da manieristi maniacali! “Interazione e condivisione” tu dici: e ti pare poco? Soprattutto in questi nostri frettolosi e sciatti tempi? Anche per questo sono contenta che la torta di mele dello zio Ettore possa andarsene un po’ a zonzo per cucine che mai avrebbe immaginato. E di questo sono grata ai cari amici di penna e di fornelli come te… Ricambio gli auguri (è vero, Pasqua è alle porte…)
Serena Verdepomodoro: Questa torta di mele senza burro sa innanzitutto di buono: perché è deliziosa, soprattutto tiepida. E poiché lo stare in cucina non è solo questione di ingredienti (altrimenti mangeremmo due pilloline e via…), ma di cura, di condivisione e – in fondo – di amore, ogni ricetta custodita e tramandata è un valore in sé… A presto!
Roberta – Il senso del gusto: Ma ti sembro una da sedute spiritiche, io?!? Tanto più nella mia piccola cucina, dove a malapena riesco a trovare spazio per impastare una pagnotta (però lo trovo…). Però questa ricetta l’ho vissuta come un dono, arrivato fino a qui per strade che avrei detto impossibili: magia di Internet? Certo, ma non solo… in fondo questo non è un posto a caso, ma una cucina nella quale – per definizione – la presenza fisica è un dettaglio assolutamente trascurabile… A differenza della torta di mele senza burro del signor Ettore: che ti consiglio di prendere in serissima considerazione! In attesa che inforni (la torta, non il post) ti auguro buona giornata
bucciadilimone: Cara Elisa, è proprio questo che mi piace della mia cucina duepuntozero: la possibilità di ampliare il raggio d’azione e di scambio. Anche se davvero non avrei mai osato sperare di arrivare… tanto in alto! Torta di mele davvero fantastica: e semplicissima. Ciao!
Fantastica!
ho giusto un kilo e mezzo di mele da smaltire, e mi riproponevo di cercare ricette in giro!
bellissimo post, bellissime immagini!
grazie come sempre 🙂
Mando un grandissimo abbraccio al signor Ettore!!! questa ricetta e’ proprio quello che fa al caso mio, cioe’ della mia mamy…niente grassi, poca farina e zucchero e tantissima frutta
un racconto favoloso e commovente.. sei dolcissima e hai fatto una torta favolosa
Leggere i tuoi post mi fa sempre lo stesso effetto. Per qualche minuto mi isolo da ciò che mi circonda e mi lascio avvolgere dalle tue parole, dai tuoi aneddoti, dalle tue storie dalle tue ricette.
E questa torta è l’esempio della dolcezza, snza nemmeno un filo di burro 🙂
un abbraccio cara!
come non amare le torte di mele? e dopo la tua lettera allo zio ettore questa torta ci piace ancora di più… un abbraccio sabrine!
bellissimo post e bellisima ricetta!!!! me la copio!!!
Quando si dice che less is more…
Provero’ di certo questa ricetta che ha fatto tanta strada, per fargliene fare ancora un pezzetto
🙂
sulemaniche: Se fai questa torta di mele e l’assaggi, le visioni sono assicurate… fin dal primo boccone! Provare per credere.
sabina: Oh-oh… gote color mela (rossa però, non renetta). E tanta gratitudine a chi anima questa cucina, che mi sembra sempre meno “virtuale”: anche quando ci sono sul tavolo torte di mele che vengono da posti sideralmente distanti. Grazie Sabina…
klelya: Un cesto di mele da smaltire? Cosa aspetti a iniziare a farle a fettine! Il bello di questa torta è che per farla servono ingredienti di quelli che si hanno sempre in casa.. oddio, magari se uno ha una gamba rotta “quasi” sempre… Facci sapere se la provi. A presto
elenuccia: Signor Ettore, ma lei si sta rendendo conto di esser diventato una star? D’altronde, a giudicare dalla sua ricetta, ne ha la stoffa… Qua c’è la mamma di Elenuccia che non aspetta altro che di assaggiare la sua torta. E ho come il sospetto che non sia la sola…
elena: Veramente il tasso di dolcezza più elevato è quello del signor Ettore: riesce a farsi sentire anche da un posto tanto lontano! Ma forse è la cucina che annulla le differenze di poco valore, e le distanze… La torta di mele è davvero buonissima e super-semplice: da assaggiare… Ciao!
La storia dello zio Ettore mi ha fatta commuovere! E la torta deve essere davvero buonissima. La proverò senz’altro. Mi hai fatto venire in mente che sarebbe carino fare un contest per condividere le ricette di famiglia, tipo “cucina vintage”. Carino no? Forse è anche già stato fatto 😉
Divina! anche la nostra preferita! ettore è davvero bravissimo: una torta bella, sana e invitante!
bacioni
Ciao il tuo blog e’ molto interessante mi sono unita hai tuoi lettori fissi passa ha trovarmi s ti va io sono ISABELLA ti aspetto smack
A rischio di sembrare impopolare devo dirti che non amo alla follia la torta di mele, ma questo post delicato, delizioso e rispettoso delle diversità di condizione (sia pur celeste) mi ha conquistata, quindi credo la proverò e poi la farò ulteriormente viaggiare. Questo Zio si troverà con stuoli di nipoti nuovi.
deliziosa! chissà che viaggi farà questa ricetta, credo che sia appena all’inizio! e tu, come sempre, sei fantastica 😀
Argomento ostico questo. Solitamente commento in modo sarcastico certi post, mi è capitato con gran cattiveria (da parte mia ovviamente…) di leggerne di simili e pescare il momento laddove casca l’asino ed il racconto si fa strumentale al buonismo. Con grande trasparenza, intuendo la storia dal prologo non ero ben disposto nel continuare quasi un riflesso incondizionato il mio…poi però sono arrivato sino all’ultima riga ed ho ritrovato un sorriso, anzi il sorriso tipico di quando sono da queste parti.
Anche io in questo sono un pò vintage e cioè che non riesco a forzarmi se una cosa proprio non mi va giù.
Atteggiamento vagamente retrò visto che siamo in un momento storico nel quale la società ci prova con i suoi esempi “alti” ad “insegnarmi” una certa versatilità dell’etica…
Vabbè ho sproloquiato per dirti che rischiavi la battuta caustica…non potevo non dirtelo! 😛 ehehehehehe
Sai cosa mi è piaciuto più di tutto alla fine…lo stile leggero ma guidato da una mano decisa…la stessa che non ha usato lo zucchero a velo sulla torta di mele, un vero tocco di classe di chi sa cosa fa.
Personalmente adoro (per gusto) quello strato di zucchero che giorno dopo giorno si cristallizza sulla parte rimanente di dolce, eppure questa volta ho fatto una eccezione…probabilmente il piccolo miracolo davvero lo ha fatto lo zio Ettore! 😛
PS
L’adolescente che ti suggerisce il voto…è una chicca! 🙂 ehehehhehe
Guarda, è stata una mattina davvero giù e storta e il tuo post mi ha strappato un sorriso e mi ha portato un po’ di dolcezza. Grazie!
Roberta
Che bello leggerti Sabrine:) ti dico solo che ho appena finito 5 ore di concorso (carriera diplomatica, il mio sogno, ahimè non ce la faro’ mai!!), non ho fatto colazione stamane (l’hotel mi ha detto di ripassare dopo le 8.00….) e da classica neofita della situazione non mi sono portata niente in aula (mi sono attenuta alle regole del bando solo
Penna e calamio…), dunque con lo stomaco arrabbiatissimo con me, mi sono ora gustata questa delicatissima torta-no butter, la tua meravigliosa lettera allo zio Ettore (mi arrogo anch’io il diritto di chiamarlo così perché sono tra quelle che devono passare di qui quando pubblichi qualcosa… Ti ho gia detto che grazie a te, mio marito mi ama di piu..?:), e ora si che sono rinata . Grazie di cuore.
Che bello quando scrivi che le persone che sono da queste parti non sono fatte di facce ma di cuore e pensieri…
Ora sono meno stanca e posso prendere l’aereo di ritorno
A casa 🙂
Vaty
Sabrine che bello questo post…queste ricette sono quelle che meritano il bollino DOC dei cibi della memoria, da proteggere e tramandare…la proverò con piacere, oltretutto è senza burro 🙂 Un caro saluto simo
Tesoro che storia e che emozione leggere di questa ricetta che si tramanda anche senza che ci sia un legame familiare ma solo l’amore per quello che il web nonostante tutto ci regala in questi incontri inaspettati e osno sicura che il signor Ettore è ben felice di vedere da la sù che capolavoro hai realizzato quindi non posso che segnarmi tutto perchè questa la devo proprio fare e che dire…tu sei proprio speciale!!Un bacione,Imma
Post molto bello, la tua scrittura è delicata e incisiva al tempo stesso. Hai saputo descrivere perchè è così bello comunicare con le altre persone attraverso le proprie ricette, inoltre questa torta di mele è stato proprio un bel regalo. Complimenti come sempre.
a parte che la parola vintage mi attira come il miele le api….ma…c’è qualcosa di così vero in quello che scrivi che sembra di averti accanto, sembra di essere persi nel centro di un libro, o rapiti da un film…c’è sempre una storia, che trasuda umanità, come dici tu stessa.anche io amo la gente, nella sua varietà, e ti posso dire che è bellissimo conosere anche se virtualmente persone come te. evviva ettore!
E’ un classico della cucina italiana, mo parere qualsiasi sia la ricetta è sempre buona!
Che dimensioni la teglia,Sabrine?
Grazie come sempre per il bellissimo post,nonchè per la ricetta,ovviamente!!
Ritafissataconletortedimele 😉
rubo la ricetta.
bello il tuo post, come tutto il blog, d’altra parte.
ottimo connubio tra scrittura e cucina, due cose che adoro.
Delizioso post,come sempre. Appena torno a casa la preparo che queste giornate un po’ “così” richiedono un po’ di sana dolcezza. Davvero spiritoso tuo marito, ma d’altro canto se fosse stata una persona banale non ti avrebbe certo conquistata. Un abbraccio.
gabriella
Ops…mi era sfuggito!
Tenchiù 😉
Rita
romanticissimo post, e come sempre una boccata d’aria fresca per me che apprezzo più la scrittura e la fotografia che la cucina, anzi mi spiego meglio, la cucina la apprezzo eccome ma con la forchetta in mano perchè la sera sono troppo pigra/stanca per emulare le tue prodezze 🙂
E meraviglioso questo tuo post, mi fa davvero piacere leggere che prendi tanto a cuore le lettere dei tuoi sostenitori.
Questa ricetta di Ettore mi sembra davvero stupenda ed ora la si tramanderà ancor più grazie a te!
Complimenti a coloro che hanno deciso di fartela avere!
cara Sabrine,questa ricetta mi ha allietato la giornata,grazie al tuo garbo e la tua delicatezza,grazie…Marika
Amo le torte di mele e quindi questa è le prossima da provare!!
Un caro saluto Carmen
Bellissimo post
E una riccetà molto faccile ma anche molto deliziosa!
La tua prosa è talmente arguta e aggraziata che non finisco mai di esserne conquistata. La ricetta sublime poi è molto simile a quella altrettanto sublime che ho ricevuto tramite passaparola più di quindici anni fa al laboratorio di ceramica che frequentavo. Veniva tramandata come “la torta della signora Pina”. Mi sorge un dubbio: che la suddetta signora Pina fosse imparentata con lo zio Ettore?
Che bella storia quella di questa sublime torta di mele! Sembra senza tempo, anzi no; persa in un tempo migliore del nostro, dove nelle case si respirava calore e si inventava il modo di rendere una domenica o una merenda speciale con quel poco che c’era in dispensa, perciò grazie allo zio Ettore e a te per aver condiviso questa ricetta!
Adoro la torta di mele e questa ricetta deve essere buonissima! Ciao!
m’incanto sempre leggendo i tuoi post sei capace di farci vivere nella tua cucina. e poi questa ricetta tramandata così mi fa venire in mente quelle persone che non ti danno una loro ricetta neanche le paghi, quanto vorrei fargli leggere questo post e dirgli: “avete visto? così si fa! guardate lo zio Ettore e prendete esempio di sicuro per Lui non è stato semplice eppure ci è riuscito. non serve tenere il segreto le cose prima o poi si diffondo!” grazie Sabrine
Proprio ieri stavo leggendo la storia di Amalia Moretti, terzo medico italiano e profonda conoscitrice della cucina in tempi di crisi; aveva scritto anche un libro di ricette, Petronilla.
Mi ha colpito il modo garbato e vintage con cui proponeva ricette anche in tempo di guerra.
C’è una sua torta che assomiglia molto a quella da te proposta, mi è subito piaciuta perchè non c’è burro, è leggera e senz’altro gustosa per via delle mele… e se facessimo partire un altro contest come quello del ricettario di Nonna Papera?
Sarebbe bello, riscoprire la cucina semplice, quella fatta con pochi ingredienti, anche se vintage, magari riproporre le ricette di Petronilla, anche se il problema è la reperibilità di questo ricettario, che ne pensi?
Intanto, ti ringrazio di questa condivisione,
un caro saluto,
Amalia
Cara Sabrine, i tuoi post mi fanno sempre impazzire. Sono d’accordo con te che ricevere lettere di apprezzamento da sconosciuti sia una cosa assolutamente commovente e gratificante. La storia di questa torta sembra quella di un romanzo e la ricetta sembra un dono meraviglioso arrivato veramente da questo stupendo signore partito per altri lidi. Ti ringrazio perché le tue parole sono un piacere grande da leggere e le “tue ” ricette una compagnia affidabile e piacevolissima. Un abbraccio, Pat
Madame d’Aubergine, lei mi ha fatto commuovere…:-)
Sono impazzita per Ettore… che sicuramente apprezza questa fama culinaria che lo ha colpito 😉
Davvero dolce e per niente melenso il post! Un abbraccio
Chissà se là dove è Ettore ha incontrato anche Frau C., che preparava un torta di mele meravigliosa, che noi in casa chiamiamo “Torta col coperchio” o la Jole che era specializzata in una torta di mele che -invece -a me non viene mai bene…..
A presto, Claudette
quante storie si intrecciano a volte dietro delle semplici e buone ricette, la torta di mele poi è la ricetta del dolce di famiglia per antonomasia, bel post!
un abbraccio
bello il post, la storia della ricetta, l’immagine delle mail che ti arrivano e che tu leggi.. bello!
e la ricetta è davvero interessante! certo, esistono milioni di torte di mele, ma non per questo bisogna smettere di apprezzarle! e questa mi pare parecchio melosa e moooolto golosa!
e bravo zio Ettore!
Trovo bellissima la lettera allo zio Ettore. E rifletto su come le parole, i pensieri, perfino i profumi e le torte sopravvivano allo scadere del nostro tempo quaggiù.
Una torta assolutamente da provare.
Grazie zio Ettore!!
Mi sento proprio viziata con tutti questi post uno dietro l’altro e uno più delizioso dell’altro. Anche a me questa torta sta molto simpatica e la farò al più presto. Un bacio anche dal tupi.
Sabrine, anche io mi sono commossa. E’ stata una cosa bellissima: i nipoti, che ti hanno fatto avere la ricetta, un “modo per far rivivere” il loro caro zio, e tu che li hai aiutati con questa memoria a far “rivivere” una parte dello zio che è molto più che un ricordo.
Non ci sono complimenti che posso esprimere a parole per questa ricetta immortale.
questo post è splendido, sabrine, splendido e spiritoso, pieno di una grazia lieve che solo la primavera può ispirare. sono estasiata.
e ti voglio anche dire che la medesima torta, senza burro alcuno, la fa anche la liliana, ancora non trasferita per fortuna, ma comunque non più giovanissima, mia “suocera” di quand’ero giovane, una donna splendida a cui sono ancora molto legata anche se non la vedo mai.
dev’essere una torta speciale, ecco, e te lo volevo dire.
grazie per questi tuoi post che mi riconciliano con questa strano passatempo, e già che ci sono buona pasqua
La leggerezza della tua scrittura m’incanta sempre.
Ringrazio i nipoti dello zio Ettore per la loro felice intuizione nello scegliere la persona più adatta cui regalare questa ricetta: è un dono carico d’affetto e ne hai fatto buon uso.
fatta ieri sera, ha allietato la mia colaziona:leggera e profumata, facilissima fa fare.La prossima volta userò uno stampo più piccolo,così mi verrà un po’ più altina.Grazie ancora per la condivisione.
Adoro i dolci alle mele e sul mio quaderno ne ho ben 10 ricette. Sarò fiera di inserire anche la torta di “zio Ettore” con la mediazione di Sabrine. La copio subito e la proverò quanto prima. Un caro saluto Donatella
ciao
buona pasqua
http://laracroft3.skynetblogs.be http://lunatic.skynetblogs.be
La torta di mele è la regina di tutte le torte. Ed è chiaramente una torta magica perché una non è mai uguale all’altra, anche se gli ingredienti della pozione sono (quasi)sempre mele, uova, zucchero e farina. Grazie allo zio Ettore allora! Una dolce nuova presenza nel mio quaderno delle “torte di mele”, insieme alle sue sorelline!
Di torte di mele e ricette non ce n’è mai abbastanza, questa tua è davvero invitante, alta e ricca!
Complimenti per la ricetta!
io sono una grande appassionata di dolci e vini.
ti consiglio di abbinarci un rosso fruttato, per me i migliori sono Santa Cristina.
Sono passata ad augurarti Buona Pace, ciao.
Incredibile come il tuo blog mi emozioni sempre, così tanto e in maniera così inaspettata!
Avevo già incrociato questa “cucina” meravigliosa, in occasione del manuale di nonna Papera… e me ne ero innamorata! E poi!? Non so per quale motivo, l’avevo perso di vista…
L’altro giorno una mia amica (per nulla avvezza alla cucina tra l’altro) mi ha scritto ciao Cri
guardati questo blog
è meraviglioso
magari già lo conosci…
linkandomi un fantastico post sulla tua nuova cucina…
Mi sono illuminata! Sì, conosco questo fantastico modo di scrivere, questa profondità regalata a tutti… e questa volta non ho dimenticato di aggiungerti ai preferiti!!
Oggi guardo e trovo questo bellissimo post… che mi emoziona e (non scherzo) mi fa inumidire gli occhi… e per la prima volta mi rammarico di non avere un blog così… un blog vero, emozionante! Che non sia solo una banale vetrina… che mostri che dietro a tutto c’è un cuore… grazie Sabrine!! 🙂
nemmeno mi sfiora il dubbio è squisita…. non può essere altrimenti
Che bel post! e che belle soddisfazioni… il lato umano e il rapporto che instauri con tutti i lettori è davvero magnifico! Non cìè niente di più bello che ricevere lettere e condividere!
p.s. la torta l’abbiamo provata ed è davvero squisita, bravo zio Ettore!
volevo scrivere non c’è niente… !
Gentilissimo Sig. Ettore,
grazie infinite per aver creato, o perlomeno tramandato, questa deliziosa torta. Grazie per averla fatta giungere a Sabrine attraverso la sua generosa famiglia. E grazie a Sabrine, per averla condivisa con noi, in un post ricco d’emozione e di profumo di buono.
Grazie: una delle torte più buone che io abbia mai mangiato!
Fatta e mangiata, tutto in giornata! Davvero squisita! Grazie Sabrine per questo buonissimo regalo!
Rita
Fatta e mangiata, tutto in giornata! Davvero squisita! Grazie Sabrine per questo buonissimo regalo!
Rita
Cara Sabrine,
ti leggo sempre, con molto piacere e interesse. Mi sono appassionata al tuo modo di scrivere, alle emozioni di cui racconti, alle immagini che trasmetti anche con una sola parola.
Amo profondamente tutte le foto di casa tua che hai condiviso sul blog. Semmai ci riuscissi, mi piacerebbe che la mia casa potesse assomigliare alla tua anche solo un pochino.
Mi hai fatto sorridere con l’attenzione rivolta agli studenti e alle loro attrezzature low-cost e low-tech… Sono una studentessa anch’io e mi piace sfornare nella mia bruttarella cucina piatti d’amore.
Grazie,
Serafina
Fatta, mangiata, gradita. Anche da quell’esigente di mio marito…
Grazie al signor Ettore e a te che l’hai voluta condividere con noi ^_^
ciao Sabrine vorrei invitarti ad un’iniziativa che ho lanciato sul mio blog che potrebbe interessarti, quando hai 5 minuti fai un salto dalle mie parti? Grazie
ti adorooooooo i post è stupendo ^^
e la ricetta la rifaccio di sicuro ^^
Cri ha detto…
Fatta, mangiata, gradita. Anche da quell’esigente di mio marito…
Grazie al signor Ettore e a te che l’hai voluta condividere con noi ^_^
Che post stupendo!!! Credo che sian proprio queste le soddisfazioni che il blog può dare!!!! Complimenti ad Ettore… E pure a te per aver condiviso con noi emozioni e ricetta!
Epilogo a casa nostra
Dopo una preparazione alla garibaldina, la torta è riuscita a raggiungere il forno.
Uffi, ho fame…
Vieni a vedere la torta di mele di Sabrina!
Ma io non vedo l’ora di mangiare (pomeriggio passato a saltare più del solito)
Vieni a mettere il burro nella teglia.
No!
Ma lo sai che questa è la torta dello zio Ettore?
No, è la torta della zia Sabrina.
sabrine ciao, sei riuscita a dare un’occhiata alle foto della torta di mele dello zio Ettore che ti ho inviato?? la rifaccio anche stasera…..baci
ah,mannaggia!!leggo ora che hai il pc in convalescenza!!!allora attenderò tue appena rientra in forma!! a presto, un abbraccio.
Benedetta Marchi: Leggere certi commenti, invece, a me dà l’energia che serve a continuare… Grazie!
Cristina: Le torte di mele – una almeno per ogni cucina – sono un universo. Questa è buonissima, anche perché “senza sensi di colpa”!
pane e marmellata: Copiala, allora! E falla… Ciao!
Stefania Orlando: Certo che farla arrivare fino in Arabia… lo zio Ettore non starà nella pelle! Ma le mele d’Arabia, piuttosto, esistono?
hetschaap: La torta di mele senza burro dello zio Ettore è… portentosa! Almeno quanto l’idea della raccolta: che io però adesso non avrei davvero il tempo di gestire. Però potresti sempre lanciarti tu…
Manuela e Silvia: Questa dello zio Ettore è una torta di mele molto leggera: è praticamente tutta frutta! Ciao ragazze, a presto
ISABELLA: Benvenuta!
Lara Bianchini: Nessun rischio di impopolarità, anzi: a me piacciono le persone schiette! E i commenti sinceri… soprattutto se scritti con delicatezza ed ironia. Penso che lo zio Ettore avrà davvero difficoltà a gestire questo inatteso “parco nipoti”. Ma credo sia molto felice per il viaggio intrapreso dalla sua torta di mele senza burro…
Acquolina: Un viaggio alla Marco Polo, questo della torta di mele di Zio Ettore… con moltissimi fan ad applaudire al suo passggio. Ciao!
Gambetto: Rischiavo la battuta caustica?!? Ma dimmi tu… è proprio vero che non c’è più religione! Una si sforza di essere buona, di coltivare il suo animo gentile, e cosa trova? Bande di ragazzacci screanzati pronti al pernacchio! Caro Mario, se un po’ mi conosci arai capito che apprezzo la sincerità almeno quanto la gentilezza: e non è che siano tra loro incompatibili! Sono certa che avresti trovato il modo di dire ciò che pensavi senza lasciare … graffi caustici! E comunque sappi che le cose troppo sdolcinate non piacciono neanche a me. E’ che in questo periodo mi stanno capitando delle cose – tutte attorno a questo blog – di quelle che ti richiedono di usare la parola “cuore” con una certa assiduità… Ciao!
PS: l’adolescente che mi suggerice il voto è una tostissima…
Pupaccena: Bene, facciamo circolare “vibrazioni positive” allora… magari veicolate da una torta di mele! A presto!
Vaty: Me la ricordavo questa storia del concorso (mannaggia non riesco più a rispondere ai commenti come vorrei…) e ci ho pensato proprio stamattina, leggendo i tuoi commenti sull’outing di Nonna Papera. Dunque: ragazza mia, mai affrontare una prova di studio a stomaco … in deficit! A casa nostra in casi del genere si somministrano delle barrette che secondo mia figlia sono portentose. Poi: marito innamorato grazie a ricette e affini? Molto carino… ma fai cucinare anche lui, ogni tanto! Oppure cucinate insieme: è forse uno degli esercizi a due più difficili, stare insieme nella stessa cucina: o si impara a “incastrarsi” a perfezione o… si passa ai coltelli! Il che non è carino… A presto
Questa e’ la prima visita e mi e’ piaciuto il tuo scritto. Provero’ anch’io.
Dopo diverse visite e anche alcune ricette provate, e riuscite magnificamente, sono arrivata alla torta di mele dello zio Ettore, che non so per quale strano mistero non ne ha voluto sapere di cuocersi rimanendo solo un po’….umida!
Eppure ho seguito tutto alla lettera salvo il fatto di aver usato come dosatore uno di quei bicchieri di plastica graduati, un po’ vintage (il che calzava a pennello!), visto che la mia bilancia era improvvisamente impazzita e dava i numeri, sbagliati pero’!!!
Precisato questo, un dubbio mi e’ sorto nel momento in cui ho aggiunto le mele…e tutto il succo che si era formato. Forse e’ stato lì che ho sbagliato?
In ogni caso quando posso ti leggo, ed e’ un vero piacere!
A presto,
Irene
Probabilmente i complimenti per questo post te li avevo già fatti (93 commenti da leggere per verificare stamattina sono un bel deterrente 😉 ), fatto sta che ieri, bisognosa di dolcezza e di risollevarmi il morale l’ho fatta e, che dire?… stupenda!!!
Un unico dubbio, la mia è cresciuta meno della tua, ma questo probabilmente dovuto al fatto che il mio stampo è da 24 cm, invece, mi chiedevo, tutto il liquido rilasciato dalle mele, bisogna lasciarlo? Perchè in quel caso, l’impasto risulta un po’ “liquido”…
(ma questo non ha fermato i feroci divoratori di torte, qui in casa, tempo di durata: 12 ore – dalla sera alla mattina!). Baci
ah, ecco il mio link: http://bimbumbeta.blogspot.it/2012/05/dolcezza-torta-di-mele-dello-zio-ettore.html
Questa è una bella storia! Che ti lascia il gusto della forchettina con il pezzetto della torta, che ti mette le ali per correre in cucina e iniziare a sbattere con la frusta a mano, pensando allo Zio Ettore e a Sabrine che ce l’hanno riportata: questo sì che è un post da ricordare con affetto e un sorriso sulle labbra.
ciao,sono una tua ammiratrice.scusami ma sono anche io rimasta affascinata da questa torta di mele dello di ettore.pero ho un dubbio,con cosi tante mele come posso capire quando e cotta?la prova stecchino non e facile.quanto umioda deve essere.dopo mi dicono che e rimasta cruda.graie cristina una tua fans pasticciona e imbranata
Mi scuso con tutti gli amici di penna e di fornelli ai quali non sono riuscita a rispondere. Questa torta è diventata una delle ricette più amate del blog, molti di voi l’hanno provata, e una precisazione è d’obbligo. A seconda delle mele che utilizzate e del tempo di macerazione con lo zucchero, potete ritrovarvi con più o meno succo: è questa l’unica, vera difficoltà. Io in genere ce lo metto tutto, ma tengo le mele affettate insieme allo zucchero per un paio d’ore circa. L’impasto viene morbido, un po’ più di quello di una normale torta e la lievitazione… beh, è quella della foto. Quanto alla consistenza della torta, è umida e appiccicosamente… deliziosa! (non asciutta e soffice come un Pan di Spagna, tanto per capirci).
Mi rendo conto che a questo punto sarebbe più utile misurare il liquido con esattezza, cosa che mi ripropongo di fare: sarete i primi a saperlo, statene certi. Un saluto e buona torta di mele,
S.
Cristina – pasticciona: Cara Cristina, scordati la prova con lo stecchino: non serve. Rispetta i tempi di cottura indicati, ben sapendo che ogni forno è diverso e che quindi potrebbero esserci lievi differenze. E soprattutto: guarda il colore! La torta è cotta quando è leggermente dorata, più cotta all’esterno e morbida e umida al centro. E adesso: buona infornata!
Ciao sono Lia e adoro le torte di mele …questa ricetta la faceva anche mia nonna .. ma che bei ricordi …. complimenti per il blog brava davvero ciao e a presto
Riporto qui il commento di Ippolita, da lei inizialmente scritto in un’altra pagina del blog:
Ippolita Bilotta
martedì 21 ottobre 2014 alle 20:19
Carissima Sabrine, mi sono imbattuta nel tuo blog, perché cercavo la torta di mele perfetta, come si usa dire per la tempesta … Mio figlio è golosissimo, e questa è la sua preferita. Preparata in mille modi, ma mai meravigliosa, perfetta come avrei desiderato. Mi sono imbattuta, in quella dello zio Ettore. Con quanta poesia, l’hai descritto, mi sono commossa. Mi sono messa subito al lavoro, avendo tutti gli ingredienti in casa. Il suo effluvio, ha profumato tutta la casa. Il risultato deludente. Rileggo la ricetta e mi chiedo dove ho sbagliato. Le misure le ho rispettate tutte, io da sempre una vera pasticciona in cucina. Asserisce mio figlio. Il sospetto l’ho avuto, quando dopo aver aggiunto le mele all’impasto, ho notato che era troppo fluido. Per cui temevo, come poi è avvenuto, se ne andasse a spasso, tracimando dalla teglia ( di 24 cm antiaderente)… Ho rispettato i tempi di cottura. Insomma il risultato è stato deludente, ed ho la coda tra le gambe, perché volevo offrirla a mio marito, stasera a cena. Capisco benissimo, che prima della perfezione, occorre fare e rifare la ricetta, fino a renderla tale. La rifarò, l’ho giurato a me stessa ed anche e sopratutto, perché non voglio assolutamente, che il dono dello zio Ettore, vada perduto, per la mia dabbenaggine. Che dire, mi piacerebbe sapere dove ho sbagliato. La teglia era quella apribile, come tu hai consigliato. Nel fondo di essa, è rimasto, uno strato alto 5 cm con le fettine di mele ancora semicrude. Tutto il resto sparso nella leccarda sottostante e biscottato. Ci farò colazione domani! Ora ti saluto e ti abbraccio, aspetto con ansia una tua risposta sperando di essere riuscita, a spiegarmi bene. Buona serata da Ippy la pasticciona ( Ippolita il mio nome intero)
RISPONDI
Sabrine d’Aubergine
martedì 21 ottobre 2014 alle 22:46
Cara Ippolita, con quanto dispiacere ho letto della tua avventura… non commestibile in compagnia di una mia ricetta! Anche perché si tratta della torta dello Zio Ettore… Ma siccome in cucina non bisogna mai buttarsi giù (esattamente come nella vita) vediamo da dove si può ricominciare.
Dunque: se le tue mele hanno rilasciato molto liquido, o perché particolarmente succose o perché hai esagerato con i tempi di macerazione, è assai probabile che questo fosse troppo. Non vedo altre possibilità di errore, visto che questa è una torta che io ho fatto più volte e che molti amici di FRAGOLE A MERENDA hanno provato. Non è una torta di quelle che richiedono un lungo apprendistato, perché è davvero molto facile!
L’altra possibilità, ma direi che semmai si aggiunge e non si sostituisce alla precedente, è che il tuo forno scaldi un po’ meno di quanto indicato dal termostato… o comunque meno del mio! Succede, lo sappiamo, perché nessun forno è uguale a un altro… e quindi i tempi di cottura vanno considerati sempre come un’indicazione: meglio del timer, c’è lo sguardo vigile del cuoco!
La torta è molto morbida, quasi lievemente – ma piacevolmente – gommosa, perché non ha un grammo di burro né altri grassi: prende l’elasticità dalle mele. Direi che è tutto: ma adesso vado a riguardare tra i commenti alla ricetta (qua siamo in una pagina… sbagliata!) per vedere se qualcun altro ha incontrato la tua stessa difficoltà. Spero di esserti stata se non d’aiuto almeno di incoraggiamento: non sentirti pasticciona!
Ancora molto dispiaciuta per l’accaduto, ti saluto e ti ringrazio per avermi scritto. Fammi sapere se ti servono altre indicazioni (forse sarebbe meglio scriverle nella pagina della ricetta). A presto!
PS: cara Ippolita, sono appena andata a controllare nella pagina della ricetta e tra gli ultimi commenti ho trovato una mia nota che affrontava proprio questo problema. L’avevo trascritta anche alla fine del post, ma con il passaggio al nuovi sistema (venerdì scorso) è possibile che non tutti i testi siano stati importati per intero. Ora, siccome questa tua disavventura può essere utile a qualche altro lettore ti chiederei una cortesia: potresti scrivere un commento alla pagina della ricetta (http://www.fragoleamerenda.it/ricetta/la-torta-di-mele-dello-zio-ettore/) incollandoci dentro questo qui? Insomma, sposterei questa nostra conversazione nella pagina del blog più adatta: non vorrei che andasse perduta. Fammi sapere se hai bisogno d’aiuto, grazie!
Scusami Sabrine, per il ritardo con cui ti leggo (sono le 23) Ora è troppo tardi per risponderti, perché mi si chiudono gli occhi. Domani lo farò senz’altro. Ti ringrazio e ti auguro una buona notte. Ippolita
Carissima Sabrine, ho appena infornato la torta dello zio Ettore. Ho seguito per filo e per segno tutte le tue indicazioni. Forse ho trovato l’inghippo: il liquido formatosi dalle mele con lo zucchero,lasciate in infusione, l’ho pesato ed erano 300 grammi. Ne ho messo un cicin, nell’impasto, onde evitare la liquidità della volta scorsa. Ed ancora non ho usato le mele che hai suggerito, ma quelle che avevo in casa, Golden, è possibile che rilascino più succo delle renette o di quelle verdi. Ora vado a controllare il forno … per intanto l’aroma si sta diffondendo, come un elisir, a confutare questa pioggia a tambur battente che ci perseguita da 3 gg. Ho appena abbassato la temperatura a 160 e tra 45 vedremo il risultato, incrocio le dita. Qualora il risultato non fosse buono … brrrrrrr … come la volta scorsa, ho altre due ragioni, da accollare al mio pasticciare. Il forno ha 34 anni di vita, cioè da quando mi sono sposata. Per cui, magari non ha più voglia di lavorare per benino … poi il tempo ha aggredito il vetro dello sportello, sembra la cortina di ferro, che nulla fa intravedere. Hai voglia di usare prodotti specifici, le ho provate tutte. Per cui non mi riesce di controllare la lievitazione, anche usando una pila … L’altra e qui, il diploma di pasticciona del mese, non me lo leva nessuno. Mi ero scordata che avevo la lavatrice accesa, i Watt di casa mia non permettono l’uso contemporaneo di due elettrodomestici, lei ed il forno. Per cui a un certo punto, la canzone della radio che mi accompagnava, ha smesso di farlo. La luce scomparsa … debbo necessariamente scendere in cantina, non lo faccio quasi mai, ci sono troppi scalini, per le mie ginocchia sgarrupate … e comunque mi tocca, in casa non c’è nessuno … per cui la torta è rimasta a 180 per una decina di minuti, poi il tempo di scendere ed è ripartita … è ora di pranzo, gli spaghetti al pesto, fatto da me, non vogliono aspettare. Riprendo nel pomeriggio, sperando di darti una bella notizia, la riuscita della torta dello zio Ettore! Buon pranzo anche a te, ovunque ti trovi! Ciao Ippolita
Sfornata torta dello zio Ettore … non male. Il gusto molto buono, le mele cotte a puntino, ma non si è alzata più di tanto … non certamente come nella tua foto, cara Sabrine … Ma non demordo, sono certa che la prossima ( la terza) riuscirà perfettamente. Con il succo di mele avanzato ho fatto un aspic, con la gelatina di colla di pesce, ci ho aggiunto la cannella in polvere, in frigo e stasera una vera delizia per il palato. Buona notte, visto l’orario, alla prossima e grazie davvero per le tue graditissime delucidazioni Ippolita
Cara Ippolita, ma questa storia rischia di diventare… una telenovela! Al profumo di mele, però… Che ti devo dire? Questa torta l’hanno provata in tanti… ammiro sinceramente la tua capacità di non mollare! Spero davvero che la prossima volta tutto fili liscio… te lo meriti! Ciao Ippolita!
Ciao Sabrine, grazie di questa deliziosa ricetta, l’ho provata e ne sono rimasta entusiasta, mi sono permessa di pubblicarla sul mio blog, naturalmente mettendo il tuo link, spero non sia un problema altrimenti fammi sapere che provvedo a toglierla subito.
Complimenti anche per il bel libro! sei bravissima!
Cara Elena, grazie a te per aver provato la Torta di mele dello Zio Ettore e… felicissima che tu l’abbia pubblicata! Un solo problema: temo di non riuscire a risalire al tuo blog… mi piacerebbe tanto ringraziarti anche là! E naturalmente ammirare “dal vivo” la tua torta di mele… Dunque spero tu possa fornirmi indicazioni al riguardo, anche perché c’è un posto anche per te nella pagina “links” di Fragole a Merenda! Un caro saluto e – spero – a prestissimo!
Ciao Sabrine…comprato il tuo libro bellissimo…provata per prima la torta di mele dello zio: una vera schifezza…dura come una pietra..dove avrò sbagliato? Anch io nel troppo liquido? Delusione..spero che il resto venga meglio..saluti…
Cara Nella, innanzitutto grazie per aver deciso di ospitare una copia di “Fragole a merenda” in casa tua! Felice che ti piaccia: mi auguro possa tenerti compagnia, non solo in cucina…
Quanto alla ricetta della torta di mele dello zio Ettore, i lettori che l’hanno provata sono davvero tanti (e infatti, ormai lo zio Ettore è zio di una sterminata tribù di nipoti sparsi per l’Italia…): alcuni hanno trovato difficoltà, ma solo se le mele vengono lasciate a macerare troppo a lungo e rilasciano una quantità di liquido eccessiva (più le mele sono succose, minore dovrebbe essere il tempo di macerazione). Ma davvero una torta “dura come una pietra”… !!!
Provo a immaginare cosa può essere successo:
1. ti sei dimenticata il lievito?
2. hai usato uno stampo troppo grande (io ne uso uno da 21, massimo 23 cm di diametro) e la torta si è asciugata troppo? (anche se con tutte quelle mele, mi pare davvero difficile…)
3. l’hai cotta troppo? (i forni non sono tutti uguali, non mi stancherò mai di dirlo, e magari il tuo scalda più di quanto non indichi il termostato)
Non mi vengono in mente altre possibilità, ma sono davvero curiosa di capire cosa può essere accaduto: ci tengo tantissimo a che le mie ricette funzionino anche nelle cucine degli altri!
Perciò se mi facessi avere notizie più dettagliate in merito, te ne sarei davvero grata: e magari riusciremo a scoprire assieme quale maleficio ha stregato la torta dello zio Ettore in casa tua!
Comunque, io sono qui: “Fragole a merenda” è un libro di cucina con assistenza post-vendita inclusa! 😉
Un caro saluto, nell’attesa di risentirti!
Ciao Sabrine…questa ricetta mi ha stregato e l’ho subito voluta provare…oggi l’ho fatta insieme alle mie bambine…il profumo e il gusto sono meravigliosi, ma la consistenza mi é venuta malissimo. É stopposissima, sembra non sia lievitata, o meglio, era bella alta a metà cottura e poi ha iniziato a scendere ed è diventata di gomma!!!non mi arrendo, riproverò..secondo te dove ho sbagliato??
Cara Nicoletta, grazie per esserti fatta… stregare da questa torta! Che non è “stregata” (perdona il gioco di parole), ma solo bisognosa di qualche piccola attenzione, per funzionare a dovere.
Come puoi leggere dai commenti qua sopra (e tanti ne trovi anche su FB), l’unico problema che può presentare è l’eccesso di liquido rilasciato dalle mele in infusione. Per il resto è una semplicissima torta, alla portata di tutti. Ma bisogna avere le aspettative giuste sul suo conto… la consistenza è “morbidamente elastica”, vale a dire non quella di una torta tradizionale, soffice, alta e friabile. La pastella, una volta cotta, la rende più simile a un clafoutis che ad una torta di mele classica, dunque una consistenza “gommosetta” ci sta: è la sua caratteristica. Praticamente sono mele, tenute assieme da una pastella che – proprio perché le mele sono tante, e la farina pochissima – non potrà mai trasformarsi in una torta soffice e alta…Giusto per capirci: non ti verrebbe mai in mente di inzupparla!
Tutto ciò detto, una cosa è una torta che somiglia a un clafoutis, un’altra è… una torta di gomma! Per cui devi fare attenzione a sciogliere bene il lievito, e a cuocerla bene (non dev’essere liquida, ma morbida e umida all’interno…). Infine: può anche darsi che questo… non sia il tuo genere di torta! I tanti che l’hanno fatta si dividono tra quelli che hanno avuto problemi con la sua consistenza e quelli che l’hanno trovata deliziosa. Perciò vedi tu se è il caso di riprovarci o di passare a qualcos’altro: lo Zio Ettore non se ne avrà a male… 😉
Quanto a me, sono a disposizione! E sapessi cosa darei per fartene assaggiare un pezzetto della mia, così da consentirti di capire se è il tuo genere di torta oppure no…
Un caro saluto!
La vorrei assaggiare eccome la tua torta…il suo gusto mi é piaciuto da impazzire e riproverò sicuramente a farla…ti farò sapere!!! Io in genere per le torte lavoro le uova con la planetaria, in questo caso è sbagliato?
Grazie per il tuo tempo, nelle tue risposte c’è tutto l’amore che si trova nelle tue ricette e nei tuoi racconti…grazie
Sotto il mio albero di natale ci saranno i tuoi libri…spero!!!!