Il fornaio della domenica: come nasce un libro in questa piccola cucina
Era una fredda giornata di gennaio. Il cielo sulla distesa di tetti di là dai vetri sfoderava la mia luce preferita (grigio-promessa-di-temporale, ed era una promessa che avrebbe mantenuto), e le uniche signore a sfidare il gelo erano le mie dirimpettaie cornacchie (cornacchie vere, eh?, non metafore coi tacchi). Il forno era acceso, e tutti gli abitanti della variegata comunità di lieviti che popola la mia cucina vivevano momenti di grande effervescenza: reduci da giorni di intenso riscaldamento muscolare (rinfreschi, pre-impasti, ooop!-ooop!…), erano schierati in ordine perfetto sul tavolo da pranzo, trasformato ancora una volta in campo di battaglia, tutti in attesa di un mio cenno per dar vita a trecce, pagnotte e croissant. [continua a leggere…]